gioconda - Gola gioconda - I piaceri della tavola in toscana, in Italia ...
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sped. <strong>in</strong> A.P. 45% art. 2. comma 20/B legge 662/96 Prato CPO - contiene <strong>in</strong>serto redazionale<br />
il piacere<br />
<strong>della</strong><br />
<strong>tavola</strong><br />
<strong>in</strong> Toscana<br />
GOLA <strong>gioconda</strong><br />
5<br />
settembre/ottobre 2003<br />
€ 2<br />
edizioni Aida
S O M M A R I O<br />
<strong>Gola</strong><br />
<strong>gioconda</strong><br />
<strong>in</strong> <strong>in</strong>ternet<br />
www.gola<strong>gioconda</strong>.it<br />
eventi...<br />
e mail<br />
posta@gola<strong>gioconda</strong>.it<br />
2<br />
ogni<br />
settimana<br />
aggiornamenti,<br />
notizie,<br />
4 LOCALI PER UN GIORNO<br />
6 GOLA VIAGGI<br />
Nei mari del sud<br />
col Capitano Cuoco<br />
SANDRO BOSTICCO<br />
10 GOLA PRESIDI<br />
La Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />
PAOLO PELLEGRINI<br />
13 GOLA COCKTAIL<br />
Bello, gradevole,<br />
quasi un Adone<br />
CLAUDIO LACHI<br />
14 GOLA TENDENZE<br />
Metti la chimica nel piatto<br />
OLIVIA CHIERIGHINI<br />
16 PERSONAGGIO DI...VINO<br />
Idee e passioni al lavoro<br />
<strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong><br />
i <strong>piaceri</strong> <strong>della</strong> <strong>tavola</strong> <strong>in</strong> Toscana<br />
bimestrale<br />
In collaborazione con<br />
edizioni Aida<br />
via Maragliano 31a, 50144 Firenze<br />
Tel. 055 321841 r.a. Fax 055 3215216<br />
http://www.gola<strong>gioconda</strong>.it<br />
e mail: posta@gola<strong>gioconda</strong>.it<br />
direttore<br />
Leonardo Romanelli<br />
Hanno collaborato<br />
a questo numero:<br />
Paolo Baracch<strong>in</strong>o, Sandro<br />
Bosticco, Olivia Chierigh<strong>in</strong>i,<br />
Michele Franzan, Barbara<br />
Gabbrielli, Claudio Lachi,<br />
Cristiano Maestr<strong>in</strong>i, Paolo<br />
Pellegr<strong>in</strong>i, Chiara Tacconi<br />
Disegni orig<strong>in</strong>ali<br />
Chiara Raugei<br />
18 GOLA EVENTI<br />
Felici e fondenti<br />
19 Speciale San Gimignano<br />
31 GOLA GLOBALIZZAZIONE<br />
Cosa è successo a Cancun?<br />
34 GOLA TENDENZE<br />
Cose da circo-lo<br />
Abbonamento a 6 numeri<br />
€ 11,00 da versare sul conto<br />
CHIARA TACCONI<br />
36 CIBO TRA LE RIGHE<br />
38 APPUNTAMENTI CON IL GUSTO<br />
40 GOLA CONSIGLI<br />
A <strong>tavola</strong> con il lucumone<br />
42 Le degustazioni di<br />
<strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong><br />
corrente postale n. 25030503,<br />
<strong>in</strong>testato a Aida, causale<br />
del versamento “abbonamento<br />
a 6 numeri di <strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong>”<br />
Realizzazione editoriale,<br />
grafica, impag<strong>in</strong>azione,<br />
riproduzione immag<strong>in</strong>i<br />
AIDA<br />
Stampa Nuova Grafica<br />
Fiorent<strong>in</strong>a, Firenze<br />
Aut. del Trib. Firenze n. 4843<br />
del 18/12/98<br />
direttore resp. Lirio Mangalaviti<br />
Servizi enogastronomici a domicilio<br />
Cioccolato, torte, dolcezze, oltre 80 qualità di formaggi italiani<br />
Piatti caldi e freddi sempre pronti<br />
Via degli Artisti, 58r - Firenze - Tel. 055/5058769 - 578460
Prezzi pazzi per la pizza<br />
Durante la scorsa estate, tra i soliti banali servizi dei tg sull’alimentazione da seguire con il caldo tropicale e altri<br />
sull’<strong>in</strong>cremento del consumo del gelato, sono divampate le polemiche sui prezzi dei ristoranti e delle pizzerie. L’avvento<br />
<strong>della</strong> moneta unica europea ha di fatto provocato l’equiparazione mille lire = un euro: così pizze che venivano<br />
vendute a 5000 lire oggi hanno un prezzo di 5 euro. E può capitare, come è capitato al sottoscritto, che <strong>in</strong> un bartrattoria<br />
<strong>della</strong> pianura padana (sembrava uscito da un racconto di Zavatt<strong>in</strong>i, con corte <strong>in</strong>terna malmessa, ma che fa<br />
tanto rustico, bicchieri e posate da mensa, ma tanto non importa perché così è la tradizione) arrivi un conto modernissimo,<br />
calcolato <strong>in</strong> dec<strong>in</strong>e di euro a testa. Non può essere tutto causato dalla nuova valuta; senza fare di tutta un’erba<br />
un fascio, crediamo che ci siano imprenditori <strong>della</strong> ristorazione che stanno approfittando del momento per un<br />
aumento dei prezzi sconsiderato. È altresì importante capire che “dare da mangiare” comunque non è affar semplice.<br />
Alla formazione del prezzo di ogni piatto concorrono certamente i costi del personale e <strong>della</strong> struttura, che spesso<br />
<strong>in</strong>cidono <strong>in</strong> maniera pesante; e c’è differenza qu<strong>in</strong>di tra un’impresa con molti dipendenti e una a gestione familiare.<br />
Il problema dei prezzi, o come speculazione o come conseguenza di una catena di r<strong>in</strong>cari, riguarda poi più da vic<strong>in</strong>o<br />
i locali di fascia media, a buona frequenza di pubblico, piuttosto che i locali di élite, dove si va per gustare v<strong>in</strong>i eccelsi<br />
e cibi sopraff<strong>in</strong>i: <strong>in</strong> questi ultimi, sia per il tipo di clientela che per l’offerta proposta, il costo da pagare non <strong>in</strong>duce il<br />
cliente a scappare, tutt’altro. Probabilmente, quando la crisi, dettata dalla<br />
m<strong>in</strong>ore capacità di spesa dei consumatori, <strong>in</strong>vestirà anche ristoranti e<br />
pizzerie (o i v<strong>in</strong>i di prezzo alto) assisteremo a un riequilibrio verso il<br />
basso, accompagnato magari da scelte più mirate e più rarefatte che selezioneranno<br />
le scelte e premieranno la qualità dei ristoratori.<br />
Altro aspetto positivo <strong>della</strong> vicenda è il ritrovato gusto di ospitare e farsi<br />
ospitare da amici. Niente cene <strong>in</strong> punta di forchetta, con regole ferree di<br />
galateo da seguire, ma nemmeno pasti consumati con apparecchiatura<br />
di plastica (compreso il bicchiere!) o cibi acquistati al volo <strong>in</strong> gastronomia.<br />
Un sano mix di cibi freschi, cuc<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> maniera semplice, selezioni<br />
di formaggi e salumi, dolci essenziali sta portando all’esaltazione <strong>della</strong><br />
convivialità, <strong>in</strong> special modo se il lavoro è suddiviso tra tutti gli ospiti.<br />
Ed un amico che ha frequentato un corso di degustazione avrà certamente<br />
consigliato il miglior abb<strong>in</strong>amento! Particolarmente gettonate le<br />
case con annesso forno a legna, aff<strong>in</strong>ché la pizza, l’oggetto del desiderio<br />
di grandi e picc<strong>in</strong>i, abbia lo stesso sapore <strong>della</strong> pizzeria. E vuoi mettere la<br />
pazienza nel lievitare la pasta, la festa nel tritare la mozzarella, l’attesa<br />
<strong>della</strong> cottura? E, per f<strong>in</strong>ire, tornando ai prezzi: qual è il costo di produzione<br />
di una pizza? Un operatore del settore afferma che una margherita<br />
costa meno di 50 centesimi di materia prima: quanto altro c’è (di lavoro,<br />
di struttura, di oneri accessori) per farla costare sotto il Duomo di Firenze<br />
o <strong>in</strong> piazza San Marco a Venezia 10 o 20 volte tanto?<br />
3
Pranzo Colazione<br />
Locali per un giorno<br />
Viale Strozzi 28 a/b, Firenze. Tel. 055 475902<br />
Aperto dalle 7.30 del matt<strong>in</strong>o alle 1.30 di notte<br />
(domenica solo la sera)<br />
Focacce, brioches dolci e salate da accompagnare naturalmente<br />
a ottimi caffè, cappucc<strong>in</strong>i, succhi di frutta. Per una<br />
colazione veloce ma gustosa, sugli sgabelli del bancone, o<br />
comodamente seduti ai tavol<strong>in</strong>i. Il locale di Simone e Federico<br />
va forte anche a colazione; vale la pena farci un<br />
salto anche per l’aperitivo o per un pranzo veloce.<br />
Caffè Giacosa<br />
Via <strong>della</strong> Spada 10/r, Firenze. Tel. 055 2776328,<br />
www.caffegiacosa.it<br />
Il vecchio caffè Giacosa, storica pasticceria del salotto buono<br />
di Firenze, rivive come appendice <strong>della</strong> boutique di<br />
Roberto Cavalli. Un angolo <strong>in</strong>teramente fashion dove le<br />
stoffe griffate dell’eccentrico stilista si fondono con le dolcezze<br />
del bar. Torte golose, salati appetitosi e cappucc<strong>in</strong>i<br />
lussuriosi. E poi, via, per le strade dello shopp<strong>in</strong>g.<br />
La Sana <strong>Gola</strong><br />
Via Leonardo da V<strong>in</strong>ci 29/a-b, Firenze. Tel. 055 571257,<br />
www.lasanagola.it.<br />
Aperto tutti i giorni dalle 9.15 alle 20.15;<br />
il giovedì f<strong>in</strong>o alle 14 e la domenica dalle 10 alle 14<br />
Si def<strong>in</strong>isce “biogastronomia”, ma è qualcosa di più. La<br />
Sana <strong>Gola</strong> è soprattutto la <strong>tavola</strong> calda alternativa per chi<br />
è costretto a mangiare fuori ma è stufo del solito pan<strong>in</strong>o<br />
plastificato. Il pranzo qui è al 100% biologico, biod<strong>in</strong>amico<br />
e macrobiotico: gustosissimi primi, ottimi secondi (vegetariani<br />
e non) e una grande varietà di pizze.<br />
Pranzo Flor<br />
I’ Giuggiolo<br />
Viale Righi 3, Firenze. Tel. 055 606240.<br />
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena<br />
Osteria e pizzeria <strong>in</strong>sieme, I’ Giuggiolo unisce la ricerca<br />
<strong>della</strong> qualità dei prodotti offerti alla generosità delle porzioni.<br />
Pizze giganti, primi piatti abbondanti, discreti i dolci.<br />
Ottimo per un pranzo di lavoro, per scappare dalla pazza<br />
folla del centro e godersi una gustosa pausa di tranquillità<br />
davanti al parco di villa Camerata.<br />
4<br />
Spunt<strong>in</strong>o<br />
Aperitivo<br />
Ramraj<br />
Via Ghibell<strong>in</strong>a 61/r, Firenze. Tel. 055 240999<br />
Una rosticceria <strong>in</strong>diana a volte può servire. Per risolvere<br />
con un tocco esotico una cena last m<strong>in</strong>ute, per soddisfare<br />
la voglia di curry e cardamomo senza affrontare un pasto<br />
completo, oppure per placare una fame improvvisa con<br />
uno spunt<strong>in</strong>o rapido e… speziato. Take away oppure ai<br />
tavoli del locale accompagnato da una birra <strong>in</strong>diana.<br />
Frescobaldi w<strong>in</strong>e bar<br />
Via de’ Magazz<strong>in</strong>i 2-4/r, Firenze. Tel. 055 248724,<br />
www.frescobaldi.it<br />
Aperto dalle 12 alle 15.30 e dalle 19 alle 23.30<br />
(chiuso la domenica e il lunedì a pranzo)<br />
Ha aperto da appena un anno, <strong>in</strong> un angolo tranquillo del<br />
centro storico, e lo stile è quello consueto dei Frescobaldi:<br />
ricercatezza e cura dei particolari. La selezione dei v<strong>in</strong>i è il<br />
punto di forza di questo locale che può essere scelto per un<br />
pranzo veloce o a metà pomeriggio per una degustazione<br />
accompagnata da formaggi, salumi e assaggi golosi.<br />
Rex Cafè<br />
Via Fiesolana 25/r, Firenze. Tel. 055 248033, ww.rexcafe.it.<br />
Aperto tutti i giorni dalle 17 alle 2.30<br />
Ha appena riaperto dopo la pausa estiva e già è tornato ad<br />
essere punto di riferimento dei nottambuli fiorent<strong>in</strong>i. Da<br />
qualche anno, poi, questo storico locale a metà strada tra<br />
Santa Croce e la zona universitaria, ha contribuito a rilanciare<br />
l’ora dell’aperitivo con stuzzich<strong>in</strong>i e cocktail sempre<br />
nuovi (da provare il nuovissimo Gaudì).<br />
Pasticceria Sonia<br />
Via Garibaldi 51, Pontassieve (Fi). Tel. 055 8316155<br />
Per chi ha voglia di un momento di relax passare dalla<br />
pasticceria Sonia verso le sei del pomeriggio costituisce una<br />
valida pausa lavorativa che precede la cena. Il bancone offre<br />
appetizers di ogni tipo (schiacciat<strong>in</strong>e, verdure da accompagnare<br />
con salse, tart<strong>in</strong>e) da abb<strong>in</strong>are con gli aperitivi<br />
e i dr<strong>in</strong>ks sapientemente elaborati.
Cena<br />
Notte<br />
Via di Terzoll<strong>in</strong>a 3/r, Firenze. Tel. 055 433383.<br />
Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 23. Chiuso la domenica<br />
A soli dieci m<strong>in</strong>uti dal centro di Firenze, <strong>in</strong> zona Careggi,<br />
il ristorante curato da Benedetta Vitali ha da poco festeggiato<br />
i quattro anni di attività. Tutto è piacevolmente sorprendente:<br />
dall’orig<strong>in</strong>ale pavimento di legno rosso al menu<br />
che cambia tutti i giorni e dal quale spuntano sapori mediterranei<br />
e veraci. Benedetta gira tra i tavoli e consiglia.<br />
Santa Cater<strong>in</strong>a<br />
Via San Giovanni Gualberto, Vallombrosa - Reggello<br />
(Firenze). Tel. 055 862043.<br />
Aperto venerdì, sabato e domenica <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno, tutti i giorni<br />
d’estate<br />
Avete voglia di (ri)assaggiare le prelibatezze di una volta? Il<br />
Santa Cater<strong>in</strong>a, situato a poche cent<strong>in</strong>aia di metri dall’Abbazia<br />
di Vallombrosa, è ciò che fa per voi. Locale semplice<br />
ma curato, servizio cortese. Menu fortunatamente limitato<br />
a pochi piatti. Fra i primi rigorosamente fatti a mano, sono<br />
da citare <strong>in</strong> particolare i ravioli conditi con burro o ragù.<br />
Caffè Pitti<br />
Piazza Pitti 9, Firenze. Tel. 055 2399863.<br />
Aperto dalle 11 f<strong>in</strong>o a tarda notte<br />
Elegante e raff<strong>in</strong>ato. Non poteva essere altrimenti per un<br />
locale che si affaccia su una delle piazze più belle di Firen-<br />
ze. Certo, il via vai dei turisti è tanto ma non <strong>in</strong>tacca la<br />
tranquillità <strong>della</strong> saletta <strong>in</strong>terna. Qui, come ai tavoli all’aperto,<br />
anche i tiratardi possono gustare piatti toscani e<br />
specialità al tartufo.<br />
Notte Zibibbo<br />
Universale<br />
Via Pisana 77/r, Firenze. Tel. 055 221122.<br />
Aperto dalle 19 alle 3, tutti i giorni tranne il lunedì<br />
e il martedì<br />
Ristorante, pizzeria, american bar. La scelta è ampia. Nell’ex<br />
c<strong>in</strong>ema, luogo culto per più di una generazione, si mangia<br />
ai tavoli del piano superiore. Il fitto programma di show<br />
e concerti può essere seguito <strong>in</strong> compagnia di ottimi dr<strong>in</strong>k<br />
e piatti sfiziosi. E la cuc<strong>in</strong>a rimane aperta f<strong>in</strong>o a mezzanotte<br />
e mezzo.<br />
5
Nei mari<br />
del sud col<br />
Capitano Cuoco<br />
SANDRO BOSTICCO<br />
Ecco come<br />
si sfamò<br />
l’equipaggio<br />
dell’Endeavour<br />
sulla rotta per la<br />
Nuova Zelanda<br />
6<br />
Se l’estate scorsa vi avessero<br />
proposto una crociera<br />
sulla nave del Capitano<br />
Cuoco ve la sareste lasciata sfuggire?<br />
L’avventura gastronautica<br />
era garantita, per di più al modico<br />
prezzo di venti sterl<strong>in</strong>e:<br />
tanto mi è costato il volume<br />
Endeavour di Peter Aughton,<br />
“Storia del primo epico viaggio<br />
del Capitano Cook”. Dunque<br />
mi sono trovato nella Londra<br />
del 1768, con gli ammiragli di<br />
Sua Maestà <strong>in</strong>tenti a complottare<br />
una spedizione nell’emisfero<br />
sud alla ricerca (e conquista)<br />
<strong>della</strong> Terra Australis Incognita,<br />
cont<strong>in</strong>ente di cui si ipotizzava<br />
l’esistenza.<br />
Estate 1768. Cotanto viaggio<br />
richiede equipaggiamento adeguato,<br />
dunque il comandante<br />
Cook fa caricare sull’Endeavour<br />
ogni ben di Dio. Vi basti<br />
pensare a venti tonnellate tra<br />
gallette e far<strong>in</strong>a; 1.200 galloni<br />
di birra e 1.600 di spirits (1 gallone<br />
= 4,54 litri); e poi 4.000<br />
pezzi di manzo sotto sale e<br />
6.000 di maiale; 1.500 libbre tra<br />
zucchero, avena, olio, aceto e<br />
malto; 160 libbre di senape e<br />
107 di far<strong>in</strong>a di piselli (una lib-<br />
bra = 453 grammi). E, last but<br />
not least, la bellezza di 7.680 libbre<br />
di verza fermentata, la puzzolente<br />
sauerkraut dei mar<strong>in</strong>ai<br />
tedeschi, nella conv<strong>in</strong>zione che<br />
tenga lontano il temuto scorbuto<br />
(una dose di circa ottanta libbre<br />
pro capite calcolando gli<br />
<strong>in</strong>iziali ottantac<strong>in</strong>que uom<strong>in</strong>i).<br />
Vengono anche imbarcati una<br />
capra e svariate gall<strong>in</strong>e, senza<br />
libri<br />
CHIANTI RUFINA RISERVA D.O.C.G.<br />
V<strong>in</strong>o di grande personalità, rotondo, di colore rosso rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso;<br />
si caratterizza per il profumo avvolgente e l’eccellente persistenza. Sosta <strong>in</strong> t<strong>in</strong>i<br />
d’acciaio e permane <strong>in</strong> botte per nove mesi, aff<strong>in</strong>andosi successivamente per altri<br />
quattro. Con i suoi 13 gradi si abb<strong>in</strong>a bene a piatti saporiti e carni rosse,<br />
soprattutto se alla griglia. Si consiglia di stapparlo almeno un’ora prima e di<br />
servirlo a una temperatura di 18-19° C.<br />
Azienda Agricola TRAVIGNOLI<br />
GOLA VIAGGI<br />
considerare i levrieri del signor<br />
Joseph Banks, giovane rampollo<br />
<strong>della</strong> nobiltà determ<strong>in</strong>ato a<br />
fare il giro del mondo a caccia<br />
di piante e animali esotici.<br />
25 agosto. La nave salpa da Plymouth.<br />
A metà settembre attracca<br />
a Madera dove Cook carica<br />
ancora 3.032 galloni di<br />
v<strong>in</strong>o. Sembra ammirato dal fatto<br />
che sia trasportato giù dai<br />
Il gusto italiano del v<strong>in</strong>o<br />
È appena uscito “V<strong>in</strong>i buoni d’<strong>Italia</strong>”, un volume che si<br />
def<strong>in</strong>isce “Guida ai v<strong>in</strong>i che parlano la tua l<strong>in</strong>gua” (edizioni<br />
Gribaudo). Fra gli autori, due preziosi collaboratori di<br />
<strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong>, Sandro Bosticco e Olivia Chierigh<strong>in</strong>i. Si<br />
tratta di una selezione di aziende v<strong>in</strong>icole del nostro Paese<br />
effettuata per descrivere la produzione enologica nazionale<br />
che si ispira ad un criterio pr<strong>in</strong>cipe: sono tutti v<strong>in</strong>i ottenuti<br />
al 100% da vitigni autoctoni italiani. Questa<br />
scelta ha portato a sacrifici difficili, non si troveranno<br />
i “Franciacorta” o certi “Chianti classico”<br />
dove è prevista l’aggiunta di altri vitigni <strong>in</strong>ternazionali.<br />
Ma di certo siamo davanti ad un <strong>in</strong>no<br />
alle biodiversità del Vigneto <strong>Italia</strong>. L’<strong>Italia</strong>, <strong>in</strong>fatti,<br />
ha il più vasto patrimonio di vitigni al<br />
mondo e, grazie alla sua geomorfologia, tali<br />
e tante variegate caratteristiche pedoclimatiche<br />
che le permettono di rispondere<br />
alle nuove sfide del mercato. Se è vero che<br />
per fare un grande v<strong>in</strong>o concorrono quattro<br />
elementi (l’uomo, il clima, il vitigno e il territorio),<br />
la comb<strong>in</strong>azione ottimale tra questi fattori fa sì che molti<br />
v<strong>in</strong>i italiani siano irripetibili. Scopriteli con questa guida.<br />
Via Travignoli 78, Pelago (Firenze) - Tel./fax 055 8361098 travignoli@t<strong>in</strong>.it www.travignoli.com
Un raccoglitore di noci di cocco sull’isola di Saw, vic<strong>in</strong>o a Timot<br />
monti dell’isola a dorso di<br />
mulo, contenuto <strong>in</strong> pelli di capra.<br />
E voi, vi meravigliereste se<br />
il bouquet svelasse “sentori animali”?<br />
Intanto due mar<strong>in</strong>ai ricevono<br />
dodici frustate per essersi<br />
rifiutati di mangiare la carne<br />
fresca disponibile a Madera, forse<br />
si sono assuefatti a quella conservata<br />
come i nostri bamb<strong>in</strong>i<br />
alle merend<strong>in</strong>e. Poco a sud delle<br />
Canarie viene catturato un<br />
pescecane, che si rivela appetitoso<br />
per gli ufficiali; la ciurma<br />
preferisce non approfittarne,<br />
nell’ipotesi che il pesciaccio si<br />
sia nutrito di carne umana e che<br />
qu<strong>in</strong>di si possa fare del cannibalismo<br />
di seconda mano.<br />
12 novembre. L’Endeavour entra<br />
nella baia di Rio de Janeiro,<br />
occupata dai portoghesi. Giusto<br />
per non rimanere a secco<br />
Cook ord<strong>in</strong>a di imbarcare altre<br />
quattro botti di rhum.<br />
25 dicembre. Si dovrà pur festeggiare<br />
il Natale, no? Come,<br />
ve lo immag<strong>in</strong>ate: nel suo diario<br />
Banks scrive che a bordo<br />
“tutti sono buoni Cristiani e<br />
pertanto completamente ubriachi;<br />
e grazie a Dio il vento la<br />
notte è stato moderato altrimenti<br />
chissà cosa sarebbe stato<br />
di noi”. Nei giorni seguenti, per<br />
conv<strong>in</strong>cere l’equipaggio a mangiare<br />
i crauti puzzolenti, Cook<br />
ricorre a f<strong>in</strong>e psicologia e lascia<br />
credere che sia una leccornia riservata<br />
agli ufficiali. Risultato:<br />
i sauerkraut diventano di moda<br />
fra i mar<strong>in</strong>ai, al punto che devono<br />
essere razionati! Capito il<br />
metodo per far mangiare gli<br />
sp<strong>in</strong>aci ai figlioli?<br />
1 febbraio 1769. Capo Horn è<br />
stato doppiato con buona dose<br />
di fortuna e la nave si dirige verso<br />
l’aperto Pacifico. Ci sono<br />
degli albatri che volano seguendo<br />
la scia; Banks ne schioppetta<br />
uno e lo tengono tutta la notte<br />
nell’acqua salata: mai l’espressione<br />
“mar<strong>in</strong>atura” mi è parsa<br />
più appropriata! Segue ricetta:<br />
la matt<strong>in</strong>a dopo il volatile viene<br />
sbollentato, l’acqua elim<strong>in</strong>ata<br />
e si prosegue con una stufatura.<br />
Il piatto viene servito <strong>in</strong> salsa<br />
piccante, la senape come abbiamo<br />
visto non manca.<br />
13 aprile. Eccoci alla favolosa<br />
Tahiti. Tralasciando gli aspetti<br />
piccanti (stavolta mi riferisco all’erotismo)<br />
l’isola offre ai nostri<br />
una pletora di buoni cibi, dalle<br />
banane verdi al cocco alle patate<br />
dolci all’albero del pane. Pesci e<br />
crostacei ovviamente abbondano,<br />
e gli <strong>in</strong>digeni gradiscono anche<br />
le meduse! A Cook vengono<br />
offerti dei maiali, poi si rende<br />
conto che <strong>in</strong> cambio dovrebbe<br />
dormire con la stagionata reg<strong>in</strong>a<br />
Oborea, e l’affare sfuma. I tahitiani<br />
si cibano anche di carne di<br />
cane e gli <strong>in</strong>glesi devono sforzarsi<br />
non poco per apparire gentili<br />
e gradire i piatti relativi. Cook<br />
alla f<strong>in</strong>e descrive il relativo sapore<br />
come “vic<strong>in</strong>o a quello dell’agnello”.<br />
Il culm<strong>in</strong>e di questa<br />
confusione di tabù (parola che<br />
Freud adottò proprio dalla l<strong>in</strong>gua<br />
tahitiana) sta nel fatto che<br />
le donne su quest’isola non sono<br />
➤<br />
LA QUERCE di Massimo Marchi<br />
Via Imprunetana per Tavarnuzze, 41<br />
50023 Impruneta (Firenze)<br />
Tel e fax +39.0552011380<br />
e-mail:laquerce@<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.it<br />
www.laquerce.com<br />
7
Sopra, la copert<strong>in</strong>a del<br />
libro: Un maori<br />
presenta un’aragosta a<br />
un ufficiale <strong>in</strong>glese.<br />
Sotto, una famiglia di<br />
aborigeni a pesca<br />
8<br />
➤<br />
disponibili a condividere con gli<br />
uom<strong>in</strong>i i <strong>piaceri</strong> <strong>della</strong> <strong>tavola</strong>. Se<br />
si attardano a mensa coi mar<strong>in</strong>ai<br />
devono sgattaiolare via di nascosto…<br />
25 agosto. È un anno che l’Endeavour<br />
ha lasciato l’Inghilterra,<br />
bisogna festeggiare! Cook<br />
tira fuori dalla sua cassapanca<br />
un pezzo di formaggio Cheshire<br />
e delle bottiglie dell’<strong>in</strong>glesissima<br />
birra porter. Le celebrazioni<br />
<strong>della</strong> ciurma prendono la piega<br />
che vi immag<strong>in</strong>ate, al punto<br />
che dopo tre giorni il mar<strong>in</strong>aio<br />
John Read<strong>in</strong>g risulta morto di<br />
sbronza!<br />
6 ottobre. Viene avvistata la costa<br />
di quella che sarà chiamata<br />
Nuova Zelanda. Qui l’approc-<br />
cio con gli <strong>in</strong>digeni risulta meno<br />
piacevole che a Tahiti. I Maori<br />
non si limitano a mangiare i<br />
cani; Cook trova un osso che<br />
sembra proprio umano… Cercando<br />
di rigettare l’orribile sospetto<br />
<strong>in</strong>dica un cane a una sorta<br />
di maître locale, sperando che<br />
annuisca, ma quello per mette-<br />
Pesci e crostacei<br />
ovviamente abbondano, e gli <strong>in</strong>digeni<br />
gradiscono anche le meduse!<br />
re le cose <strong>in</strong> chiaro si mette il<br />
braccio fra i denti! Dopo questi<br />
<strong>in</strong>quietanti contatti i selvaggi<br />
vengono tenuti a dovuta distanza,<br />
e il rischio di f<strong>in</strong>ire come San<br />
Lorenzo raffredda qualsiasi ipotetico<br />
slancio erotico nei confronti<br />
delle bellezze locali. Anche<br />
il disegno dove si baratta<br />
un’aragosta dà una buona impressione<br />
di cautela nel contatto.<br />
Comunque a questo punto<br />
l’isola è considerata di Sua Maestà,<br />
e si festeggia con una bottiglia<br />
di v<strong>in</strong>o il cui vetro viene<br />
riciclato come regalo a un anziano<br />
Maori, che fornisce vaghe<br />
<strong>in</strong>dicazioni sull’esistenza di altre,<br />
grandi terre verso est. Cook<br />
decide di partire <strong>in</strong> quella dire-<br />
zione, non prima di aver fatto<br />
il pieno di acqua e di “sedano<br />
selvatico”.<br />
19 aprile 1770. Viene avvistata<br />
la costa australiana. Seguono<br />
settimane di tribolazioni per<br />
evirare i danni <strong>della</strong> grande barriera<br />
corall<strong>in</strong>a. Qui si scopre<br />
comunque la bontà <strong>della</strong> carne<br />
di tartaruga, e con grande sorpresa<br />
degli aborigeni che non la<br />
consideravano f<strong>in</strong>ora parte <strong>della</strong><br />
dieta, forse perché le tartarughe<br />
giganti vivono lontano dalla<br />
riva, proprio sui coralli affioranti.<br />
Succede che anche loro<br />
vogliono provarla e cercano di<br />
rubare un paio di esemplari vivi<br />
catturati dai mar<strong>in</strong>ai, <strong>in</strong> evidente<br />
assenza di attivisti del Wwf.<br />
Non riuscendoci per ripicca cercano<br />
di dar fuoco all’accampamento<br />
straniero!<br />
22 ottobre. E il giorno dell’arrivo<br />
a Batavia, avamposto olandese<br />
sull’isola di Giava. Qui tutti<br />
si beccano la malaria, tranne<br />
il carpentiere delle vele John<br />
Ravenhill nel cui sangue scorre<br />
troppo alcool – annota Cook,<br />
anche lui spossato – per beccarsi<br />
l’<strong>in</strong>fezione.<br />
14 marzo 1771. Eccoci <strong>in</strong> vista<br />
dell’Africa del Sud. La campagna<br />
<strong>in</strong>torno a Capetown è bella,<br />
”ricca di orti e vigneti”. Cook<br />
si esalta per un piatto mangiato<br />
a riva, trovando la carne “buona<br />
e tenera come mai mangiata<br />
<strong>in</strong> vita mia”; nell’entusiasmo<br />
ord<strong>in</strong>a un vitello <strong>in</strong>tero per<br />
l’equipaggio, ma una volta a<br />
bordo la qualità si rivela ben<br />
<strong>in</strong>feriore: vi ricorda qualcosa?<br />
10 luglio. Sono proprio le bianche<br />
scogliere <strong>in</strong>glesi quelle che<br />
si vedono all’orizzonte! Menomale,<br />
è un pezzo che le poche<br />
gallette rimaste necessitano, prima<br />
dell’uso, di essere picchiettate<br />
sul tavolo per liberarle dagli<br />
esotici abitanti…
La Reg<strong>in</strong>a<br />
di Londa<br />
PAOLO PELLEGRINI<br />
Pelle diafana,<br />
profumo<br />
<strong>in</strong>ebriante,<br />
e il vizio<br />
<strong>in</strong>correggibile<br />
di farsi aspettare<br />
per settimane:<br />
una pesca<br />
davvero speciale<br />
10<br />
La chiamano Reg<strong>in</strong>a.<br />
Che, l’ammetterete, è<br />
altra cosa rispetto a sentirsi<br />
chiamare Guglielm<strong>in</strong>a. O<br />
anche Maria Delizia, Maria<br />
Bianca, Duchessa d’Este: romantici<br />
quanto volete, ma <strong>in</strong>somma,<br />
nulla a che fare con<br />
Reg<strong>in</strong>a (e men che meno, allora,<br />
per Cotogna o Nettar<strong>in</strong>a:<br />
partita persa <strong>in</strong> partenza, almeno<br />
sulla carta d’identità). Reg<strong>in</strong>a:<br />
eppure, orig<strong>in</strong>i nobili non<br />
ne ha, tutt’altro, a dire il vero<br />
sarebbe da classificare “figlia di<br />
N. N.”, visto che dei suoi progenitori<br />
non se ne sa nulla, e la<br />
scoperta avvenne davvero per<br />
caso, a metà degli anni C<strong>in</strong>quanta,<br />
<strong>in</strong> Val di Sieve o giù di<br />
lì (siamo <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Firenze,<br />
non lontano da Ruf<strong>in</strong>a). E<br />
a dire il vero, per di più, è anche<br />
un po’... tardiva, visto che<br />
si manifesta quando le altre ormai<br />
hanno f<strong>in</strong>ito la stagione,<br />
tra settembre e ottobre: perché<br />
a ben guardare di Reg<strong>in</strong>a ce ne<br />
sono due, a Londa. Dove questa<br />
pesca, da quando l’agricoltore<br />
Alfredo Leoni la scoprì<br />
nell’anno di grazia 1955, è diventata<br />
davvero la reg<strong>in</strong>a dei<br />
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GOLA PRESIDI
Un’altra reg<strong>in</strong>a viene<br />
alla mente: la Reg<strong>in</strong>a <strong>della</strong> Notte,<br />
nel Flauto Magico, che svela tutto<br />
il suo splendore proprio quando<br />
è avvolta nelle tenebre<br />
campi. In un microclima particolarissimo,<br />
questa valletta<br />
che degrada dal valico di Croce<br />
ai Mori, laterale alla più<br />
grande Val di Sieve riesce davvero<br />
a stabilire un grande equilibrio<br />
tra il terreno, l’aria, l’acqua,<br />
il sole. Sì, però non basta,<br />
per meritare un appellativo<br />
tanto regale. Non basta nemmeno<br />
sapere che Firenze <strong>in</strong><br />
fondo è stata la culla italiana<br />
<strong>della</strong> pesca – almeno nel concetto<br />
di coltura da reddito: <strong>in</strong><br />
Europa la pianta era arrivata<br />
dalla C<strong>in</strong>a, qualche millennio<br />
fa... – se è vero che furono i<br />
Medici a riconoscere il valore<br />
del frutto e a stimolarne la divulgazione,<br />
anche a livello artistico;<br />
e non a caso tra Rosano<br />
e Bagno a Ripoli c’era <strong>in</strong><br />
passato il “cuore” <strong>della</strong> coltivazione,<br />
che poi si è allargata appunto<br />
alla Val di Sieve, f<strong>in</strong>o al<br />
Mugello nei campi di Vicchio.<br />
Ma allora, perché mai reg<strong>in</strong>a...<br />
Mistero. «Perché come ogni<br />
reg<strong>in</strong>a si fa pregare, e vuole essere<br />
corteggiata»: un’ipotesi,<br />
un’idea fasc<strong>in</strong>osa e possibile<br />
quella che butta là Luigi Pittalis,<br />
consulente aziendale, anima<br />
e organizzatore di <strong>in</strong>iziative<br />
legate al gusto e per l’appunto<br />
da luglio scorso responsabile<br />
di quello che è diventato un<br />
nuovo presidio Slow Food:<br />
proprio la Pesca Reg<strong>in</strong>a di Londa,<br />
con le maiuscole del caso<br />
perché è diventata un’istituzione.<br />
E perché, aggiungiamo allora<br />
noi, un po’ ricorda un’al-<br />
tra reg<strong>in</strong>a, quella delle api: che<br />
vive solo <strong>in</strong> attesa e <strong>in</strong> funzione<br />
del volo nuziale, una maturità<br />
<strong>in</strong>tensa e brevissima. E<br />
un’altra reg<strong>in</strong>a viene ancora alla<br />
mente: la Reg<strong>in</strong>a <strong>della</strong> Notte,<br />
nel Flauto Magico, personaggio<br />
fiabesco e fatato, che svela<br />
tutto il suo splendore proprio<br />
quando è avvolto nelle tenebre.<br />
Ecco, la Pesca Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />
è un po’ tutto questo. Misteriosa<br />
e ricca di fasc<strong>in</strong>o. Da<br />
cogliere e mangiare subito, appena<br />
pronta, appena matura: è<br />
<strong>in</strong> quel momento che sprigiona<br />
il massimo di sé, il profumo<br />
<strong>in</strong>tenso capace di coprire<br />
tutti gli altri, ne basta una sola<br />
<strong>in</strong> una stanza per farsi riconoscere<br />
anche <strong>in</strong> mezzo a una cassetta<br />
di altre varietà. È <strong>in</strong> quel<br />
momento che la polpa offre <strong>in</strong><br />
bocca il massimo del piacere,<br />
la migliore consistenza, dura al<br />
morso ma avvolgente nella polpa,<br />
e una dolcezza davvero senza<br />
pari. Attenzione: avvertenza<br />
doverosa perché si conoscono<br />
le divergenze tra i “partiti<br />
<strong>della</strong> pesca”. La Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />
è polpa bianca, anche se il<br />
➤<br />
11
12<br />
➤<br />
colore si potrebbe def<strong>in</strong>ire più<br />
virato al crema, e poi è un bianco<br />
“sporcato”, marezzato da striature<br />
e vene rossastre che tuttavia<br />
la rendono più <strong>in</strong>vitante, d’altra<br />
parte è sempre così, ogni reg<strong>in</strong>a<br />
che si rispetti avrà pelle diafana,<br />
ma le guance velate di quel lieve<br />
rossore che è casto e <strong>in</strong>trigante<br />
al tempo stesso.<br />
Reg<strong>in</strong>a <strong>della</strong> Notte, si diceva:<br />
già, perché questa pesca ha nella<br />
notte i momenti migliori,<br />
più favorevoli alla maturazione:<br />
lo sanno bene i peschicoltori<br />
di Londa, che nel momento<br />
del massimo splendore ne<br />
fanno anche due raccolte al<br />
giorno. Ma non aspettatevi<br />
numeri impressionanti: loro<br />
sono una dec<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> tutta la<br />
valle di Londa, questo grazioso<br />
paese che esisterebbe dai<br />
tempi di Annibale, e <strong>in</strong> tutto i<br />
peschi dal caratteristico ramo<br />
un po’ più corto ne producono<br />
all’<strong>in</strong>circa mille qu<strong>in</strong>tali<br />
l’anno.<br />
In un clima, come si diceva,<br />
La Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />
è a polpa bianca, marezzata<br />
da striature e vene rossastre<br />
che la rendono più <strong>in</strong>vitante<br />
tutto particolare: la pesca resiste<br />
di suo all’oidio, ma la coltivazione<br />
è <strong>in</strong>tegrata, <strong>in</strong>somma<br />
la protezione alla pianta è assicurata<br />
dall’ambiente stesso,<br />
perf<strong>in</strong>o da agenti che – come<br />
l’oidio, per l’appunto – sono<br />
<strong>in</strong>vece dannosi per altre specie<br />
vegetali. Come ogni Reg<strong>in</strong>a,<br />
anche questa ha la sua brava<br />
festa. A Londa, ovvio. In settembre,<br />
il secondo f<strong>in</strong>e settimana.<br />
Quando la “signora” è nel<br />
massimo del fulgore: e la cassetta<br />
più bella, più ricca di questi<br />
pomi tondi e affasc<strong>in</strong>anti –<br />
ricette<br />
Pesche golose<br />
leggermente schiacciata ai poli,<br />
vi ricorda qualcosa?... e quel<br />
solco, poi... – viene premiata<br />
con la “pesca d’argento”. Bella<br />
festa: forse ancora poco per<br />
quel che vale davvero, la pesca<br />
reg<strong>in</strong>a. Ma le quantità, al momento,<br />
non consentono troppi<br />
voli. «E comunque – dice<br />
ancora Luigi Pittalis – l’<strong>in</strong>gresso<br />
tra i Presìdi, il marchio, le<br />
scelte di comunicazione saranno<br />
un buon veicolo». Il migliore,<br />
però resta quel morso.<br />
Che è un tuffo <strong>in</strong> un paradiso<br />
dei sensi.<br />
Ecco un dessert facile e gustoso da realizzare con le pesche.<br />
Lavatene quattro abbastanza sode. Tagliatele a metà<br />
e svuotatele leggermente con un cucchiaio, mantenendo<br />
però pareti e bordi ben solidi. La polpa tolta <strong>in</strong> questo<br />
modo dovrà essere frullata <strong>in</strong>sieme a quattro cucchiai da<br />
<strong>tavola</strong> di cacao, quattro di zucchero, uno di liquore Strega<br />
e quattro amaretti. Riempite le pesche con il composto<br />
così ottenuto, mettetele <strong>in</strong> una teglia da forno e fate<br />
cuocere per 20 m<strong>in</strong>uti a 180 gradi. Servitele appena sfornate<br />
oppure, se preferite, dopo 3 o 4 ore di frigorifero.
Bello, gradevole,<br />
quasi un Adone<br />
un cocktail che<br />
alla nascita ha scomo-<br />
L’Adonis,<br />
dato addirittura le div<strong>in</strong>ità<br />
greche e la mitologia, non<br />
può che avere estetica e contenuti<br />
importanti, anche se oggi<br />
appare come un “nobile decaduto”.<br />
A livello <strong>in</strong>ternazionale,<br />
<strong>in</strong>fatti, la richiesta di questa bevanda<br />
miscelata è <strong>in</strong> discesa (si<br />
sa, le mode e i gusti cambiano)<br />
tanto che l’Associazione Internazionale<br />
dei Barman, qualche<br />
anno fa, lo tolse (<strong>in</strong>giustamente?)<br />
dalla lista dei sessanta <strong>in</strong>ternazionali.<br />
Nell’attesa e nella<br />
speranza che questo “purgatorio”<br />
abbia f<strong>in</strong>e, cerchiamo di rispolverarlo<br />
e di ridargli una lucidata<br />
perché, viste le caratteristiche,<br />
lo merita davvero.<br />
Il nome “Adonis” fu scelto da<br />
un ispettore degli american bar<br />
<strong>della</strong> catena dei famosi alberghi<br />
Gordon <strong>in</strong>glesi, <strong>in</strong> onore del bellissimo<br />
Adone che nella mitologia<br />
greca fu ucciso da un c<strong>in</strong>ghiale<br />
per conto di Ares, geloso<br />
di Afrodite che si era <strong>in</strong>namorata<br />
del bel giovane. Tanto fu il<br />
dolore di Afrodite che ottenne<br />
dagli Dei di riaverlo per metà<br />
dell’anno.<br />
La bellezza del cocktail, come<br />
un piccolo Adone, è contenuta<br />
nell’aspetto cromatico con le<br />
delicate sfumature aranciate e<br />
nel perfetto equilibrio degli <strong>in</strong>gredienti<br />
derivanti entrambi dal<br />
v<strong>in</strong>o: sherry e vermouth rosso.<br />
Il primo è un v<strong>in</strong>o liquoroso<br />
prodotto nella Spagna del sud,<br />
<strong>in</strong> una zona che comprende le<br />
città di Jerez de la Frontera e<br />
Puerto de Santa Maria utilizzando<br />
il vitigno Palom<strong>in</strong>o. L’uva,<br />
prima <strong>della</strong> fermentazione, è<br />
fatta leggermente appassire per<br />
una maggiore concentrazione<br />
zuccher<strong>in</strong>a e a f<strong>in</strong>e v<strong>in</strong>ificazione,<br />
è aggiunto del distillato <strong>della</strong><br />
stessa uva per aumentare la gradazione<br />
alcolica. Esistono diverse<br />
qualità di sherry che dipendono<br />
sia dal contenuto zuccher<strong>in</strong>o<br />
che dal tipo e durata dell’<strong>in</strong>vecchiamento.<br />
Il vermouth<br />
è un v<strong>in</strong>o aromatizzato con erbe<br />
e droghe al quale viene aggiunto<br />
alcool. Deve il suo nome alla<br />
più conosciuta delle piante offic<strong>in</strong>alis,<br />
l’Arthemisia abs<strong>in</strong>tium<br />
che contiene un elemento amaro<br />
chiamato assenzio (“Vermut”<br />
<strong>in</strong> tedesco). Questo v<strong>in</strong>o conciato,<br />
prodotto tipico italiano,<br />
nacque a Tor<strong>in</strong>o nel lontano<br />
1786 e si diffuse con rapidità<br />
nella vic<strong>in</strong>a Francia e nel resto<br />
d’Europa.<br />
Il cocktail Adonis è la s<strong>in</strong>tesi di<br />
questi due nobili prodotti: è<br />
leggero e delicato ma netti si<br />
avvertono gli aromi caratteristici<br />
dello sherry secco, dovuti<br />
a uno speciale lievito (Saccharomyces<br />
oviformis), dolcemente<br />
mitigati dalla rotondità e<br />
morbidezza del vermouth rosso.<br />
Al tutto si aggiunge una<br />
goccia di Orange bitter (bevanda<br />
altamente alcolica ricavata<br />
dall’arancia amara di Siviglia).<br />
Il risultato è un aperitivo di<br />
grande eleganza e raff<strong>in</strong>atezza,<br />
<strong>in</strong>somma un Adone anche nel<br />
gusto.<br />
Ristorante Pizzeria Leonardo<br />
Locale tipico situato nel cuore <strong>della</strong> vecchia V<strong>in</strong>ci,<br />
ricavato dalla ristrutturazione di una parte<br />
del castello dei Conti Guidi<br />
Ambiente confortevole e familiare dove gustare piatti tipici<br />
e ottime pizze. Il tutto accompagnato da una eccellente<br />
selezione di v<strong>in</strong>i toscani e pugliesi.<br />
GOLA COCKTAIL<br />
CLAUDIO LACHI<br />
Ispirato alla<br />
mitologia, ecco<br />
un cocktail<br />
piacevole anche<br />
da guardare.<br />
Eppure rischia<br />
l’est<strong>in</strong>zione<br />
Via Montalbano Nord, 16 - 50059 V<strong>in</strong>ci (Fi) Tel./Fax 0571 567916<br />
13
Metti la chimica<br />
nel piatto<br />
OLIVIA CHIERIGHINI<br />
Uno scienziato<br />
e uno chef<br />
raccontano<br />
i misteri<br />
e i successi<br />
<strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />
molecolare<br />
14<br />
La scienza si è sempre occupata,<br />
seppur sporadicamente,<br />
di gastronomia.<br />
Il celebre chimico Anto<strong>in</strong>e-Laurent<br />
Lavoisier (Parigi<br />
1743-1794), nel 1783, scrisse<br />
pag<strong>in</strong>e e pag<strong>in</strong>e a proposito delle<br />
proprietà del brodo. Circa<br />
duecento anni più tardi, nel<br />
1988, Hervè This e Nicholas<br />
Kurti – un chimico dell’Inra ed<br />
un fisico che lavorava ad Oxford<br />
– hanno def<strong>in</strong>ito la Gastronomia<br />
Molecolare come particolare<br />
campo di studio all’<strong>in</strong>terno<br />
<strong>della</strong> Scienza degli alimenti. Le<br />
loro ricerche e quelle dell’italiano<br />
Davide Cassi (del Dipartimento<br />
di Fisica dell’Università<br />
di Parma), supportato dallo chef<br />
Ettore Bocchia (Grand Hotel<br />
Villa Serbelloni di Bellagio),<br />
stanno progressivamente rivoluzionando<br />
la pratica cul<strong>in</strong>aria e<br />
la metodologia didattica.<br />
Abbiamo <strong>in</strong>contrato Hervè This<br />
nel suo laboratorio al Collège de<br />
France, per farci spiegare come sia<br />
potuto accadere che uno scienziato<br />
si sia messo ai fornelli e che cosa<br />
significhi per lui il term<strong>in</strong>e Gastronomia<br />
Molecolare.<br />
«Ho sempre amato cuc<strong>in</strong>are –<br />
racconta This – e, a casa mia, lo<br />
faccio tuttora ogni giorno. Nel<br />
1980 mi ero appena laureato<br />
quando decisi di preparare un<br />
soufflè al Roquefort; era difficile<br />
ed ogni libro consigliava<br />
una procedura diversa ma senza<br />
spiegarne il motivo. Da quel<br />
giorno ho com<strong>in</strong>ciato ad annotare<br />
le mie esperienze <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />
come veri e propri esperimenti;<br />
ho riempito dec<strong>in</strong>e di quaderni,<br />
verificando le note che dovrebbero<br />
aiutare nella preparazione<br />
di un piatto».<br />
Si può dire che verifichi la tradizione?<br />
GOLA TENDENZE<br />
Procedo per temi di ricerca. A<br />
partire da Lavoisier, ad esempio,<br />
ho raccolto ben 193 pag<strong>in</strong>e di<br />
“précisions” che riguardano soltanto<br />
il brodo.<br />
A che scopo?<br />
Per vedere cosa funziona e cosa<br />
no; se un metodo è buono ne<br />
scopro il perché scientifico. Tutto<br />
questo lavoro serve ad avere<br />
la certezza di non sbagliare più,<br />
di utilizzare la procedura corretta.<br />
Una volta gettate le basi si<br />
può partire per creare qualcosa<br />
di completamente nuovo. Serve<br />
a questo la conoscenza, no?<br />
Ad aprire le prospettive.<br />
La sua ricerca potrebbe avere
sviluppi <strong>in</strong> campo dietetico o<br />
<strong>in</strong>dustriale?<br />
Sì, potrebbe, ma non è al centro<br />
dei miei <strong>in</strong>teressi. Non sono<br />
molto sensibile all’aspetto salutistico;<br />
io mi preoccupo soltanto<br />
dell’estetica del gusto. Per<br />
questo motivo collaboro con<br />
Pierre Gagnaire, un vero genio<br />
cul<strong>in</strong>ario; ogni mese creiamo<br />
un nuovo menu di gastronomia<br />
molecolare che appare sul suo<br />
sito Internet.<br />
Sono molto costosi gli esperimenti?<br />
Veramente no. Sono facilmente<br />
riproducibili nei laboratori<br />
delle scuole – dalle elementari<br />
alle superiori – o anche <strong>in</strong> qualsiasi<br />
cuc<strong>in</strong>a ben attrezzata. Ho<br />
scritto dei libri divulgativi <strong>in</strong><br />
materia, proprio per far evolvere<br />
la cultura cul<strong>in</strong>aria dei non<br />
addetti ai lavori.<br />
Ci porta <strong>in</strong> laboratorio dove,<br />
tra alambicchi e provette, spiccano<br />
un forno a micro-onde ed<br />
una gran madia di legno che<br />
Sovana<br />
contiene tutto ciò che potrebbe<br />
far felice un pasticcere. Mostra<br />
il pr<strong>in</strong>cipio delle emulsioni, una<br />
maionese fatta con gli albumi,<br />
una chantilly al cioccolato. «Sa<br />
come si cuoce un uovo a 65 gradi?»<br />
mi chiede. A quella temperatura,<br />
un uovo rimane perfettamente<br />
alla coque anche per<br />
dodici ore; basta metterlo nel<br />
forno la sera e la colazione del<br />
giorno dopo è pronta. Con le sue<br />
spiegazioni, sembra che perf<strong>in</strong>o<br />
un bamb<strong>in</strong>o di c<strong>in</strong>que anni possa<br />
cuc<strong>in</strong>are.<br />
L’<strong>in</strong>contro con Ettore Bocchia, alcuni<br />
giorni dopo, è molto differente.<br />
Questo giovane chef è pieno<br />
d’energia, curioso e aperto alla<br />
sperimentazione. Dal mondo <strong>della</strong><br />
ricerca pura ci ritroviamo immersi<br />
nella cuc<strong>in</strong>a pratica.<br />
«Se non avessi conosciuto Davide<br />
Cassi e le ricerche di Hervè<br />
This, forse avrei già smesso di<br />
cuc<strong>in</strong>are da qualche tempo –<br />
racconta Bocchia. Ero stufo di<br />
Nella pag<strong>in</strong>a accanto, Hervé<br />
This nel suo laboratorio.<br />
A fianco, Ettore Bocchia,<br />
chef Grand Hotel Villa<br />
Serbelloni: preparazione<br />
del gelato all’azoto liquido.<br />
Sotto, uova a 65°C<br />
fare sempre le stesse cose; la gastronomia<br />
molecolare fa vedere<br />
la preparazione di un piatto da<br />
una diversa prospettiva, più<br />
ampia. È come se non ci fossero<br />
più limiti alla fantasia perché<br />
f<strong>in</strong>almente si hanno <strong>in</strong><br />
mano gli strumenti tecnici e<br />
conoscitivi per creare sapori e<br />
consistenze nuove.<br />
Contrariamente a Hervé, Lei<br />
è <strong>in</strong>teressato ai risvolti dietetici<br />
delle nuove tecniche.<br />
Con mezzo mondo che è sovrappeso<br />
e con il colesterolo<br />
alto, mi è difficile non pensarci.<br />
Con Davide abbiamo messo<br />
a punto nuove procedure per la<br />
lavorazione <strong>della</strong> lecit<strong>in</strong>a di soia.<br />
Se il risultato è buono, non vedo<br />
perché non cercare di abbattere<br />
i grassi. Dopo tanto cibo teorico<br />
ci fermiamo con gioia ad assaggiare<br />
i risultati pratici. Ettore<br />
ci prepara alcuni pezzi forti<br />
del menu molecolare: uova coagulate<br />
con alcol, ripiene di caviale<br />
e panna acida come un bl<strong>in</strong>i;<br />
gnocchetti di soia con gamberi<br />
e frutti di mare; rombo frit-<br />
to nello zucchero a 190°C; ge-<br />
lato all’azoto liquido. Ettore divaga<br />
quando tentiamo di scippargli<br />
i suoi segreti di cuc<strong>in</strong>a: ci<br />
dobbiamo accontentare di degustare<br />
con attenzione i suoi<br />
piatti deliziosi.<br />
saperne di più saperne di più<br />
Su Internet<br />
www.ifrance.fr/Bsimon/ficthis.htm.<br />
Per saperne di più<br />
sul lavoro di Hervè<br />
This ed avere qualche<br />
nozione <strong>in</strong> più<br />
di gastronomia molecolare,<br />
attraverso<br />
dieci schede didattiche<br />
(<strong>in</strong> francese)<br />
www.pierregagnaire.com.<br />
Il sito<br />
Internet di uno dei<br />
più celebri cuochi<br />
del mondo. Ogni<br />
mese Pierre Gagnaire<br />
pubblica un menu<br />
speciale concepito<br />
per applicare le scoperte<br />
di Hervè This.<br />
www.exploratorium.edu/cook<strong>in</strong>g/<br />
<strong>in</strong>dex.html.<br />
Lo scienziato <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a?<br />
Tutti possono<br />
trasformare la propria<br />
cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> un laboratoriosperimentale<br />
con l’ausilio di<br />
semplici – e divertenti<br />
– istruzioni.<br />
Sono presenti contributi<br />
di Harold<br />
McGee.<br />
In libreria<br />
Harold McGee, Il<br />
cibo e la cuc<strong>in</strong>a,<br />
Franco Muzzio Editore<br />
Hervè This, I segreti<br />
<strong>della</strong> pentola, Jaca<br />
Book<br />
Hervè This, Rivelazioni<br />
gastronomiche,<br />
Jaca Book<br />
Hervè This, Casseroles<br />
et éprouvettes,<br />
Pour La Science (di<br />
prossima pubblicazione<br />
nella traduzione<br />
italiana)<br />
Pierre Gagnaire, Sucré,<br />
Salé, Editions de<br />
La Mart<strong>in</strong>ière (appena<br />
uscito)<br />
15
Idee e passioni<br />
al lavoro<br />
I v<strong>in</strong>i toscani?<br />
Miglioreranno<br />
ancora.<br />
Parola di<br />
Lorenzo Landi,<br />
uno dei<br />
maggiori<br />
esponenti<br />
<strong>della</strong> nuova<br />
generazione<br />
di enologi<br />
toscani<br />
16<br />
Quando parliamo di<br />
vitiv<strong>in</strong>icoltura non è<br />
possibile, oggi, presc<strong>in</strong>dere<br />
dalla figura dell’enologo<br />
il cui compito è quello di far<br />
funzionare una squadra, <strong>in</strong><br />
modo tale che, dalla vigna alla<br />
cant<strong>in</strong>a, tutto sia f<strong>in</strong>alizzato a<br />
un unico risultato: il miglior<br />
v<strong>in</strong>o possibile. In piena stagione<br />
di vendemmia abbiamo pensato<br />
di <strong>in</strong>tervistare Lorenzo Landi.<br />
Laureato <strong>in</strong> Scienze Agrarie<br />
all’Università di Pisa, dal 2000<br />
ha <strong>in</strong>iziato l’attività come libero<br />
professionista, dopo aver lavorato<br />
per importanti gruppi <strong>in</strong> Toscana<br />
e Umbria.<br />
Com’è nata la tua passione per<br />
il mondo del v<strong>in</strong>o?<br />
La partecipazione al rito <strong>della</strong><br />
vendemmia nella piccola vigna<br />
di famiglia è una delle cose che<br />
ricordo con maggior piacere<br />
<strong>della</strong> mia <strong>in</strong>fanzia. Credo di aver<br />
sempre desiderato fare un lavoro<br />
che avesse a che fare con il<br />
v<strong>in</strong>o. La decisione f<strong>in</strong>ale è maturata<br />
al momento <strong>della</strong> scelta<br />
<strong>della</strong> facoltà universitaria.<br />
Con quale metodo lavora un<br />
enologo?<br />
Ciascun enologo adotta criteri<br />
propri: la mia impostazione<br />
è quella di seguire nel<br />
dettaglio ogni stadio di lavorazione.<br />
Solo dal controllo<br />
e dalla pianificazione<br />
delle varie fasi possono<br />
derivare risultati importanti.<br />
Lo scenario v<strong>in</strong>icolo mondiale<br />
e il mercato stesso<br />
impongono un cont<strong>in</strong>uo<br />
aggiornamento di dati e<br />
conoscenze. Da parte tua<br />
come riesci a stare al passo<br />
con i tempi?<br />
Ho la fortuna di avere <strong>in</strong>staurato<br />
rapporti stretti con<br />
l’università di Bordeaux ed<br />
<strong>in</strong> particolare con Denis Dubourdieu,<br />
ricercatore di fama<br />
mondiale. Ho anche contatti<br />
con le università italiane. Dedico<br />
buona parte del mio tempo<br />
allo studio, alla frequentazione<br />
di convegni e all’aggiornamento.<br />
Quali sono le aziende per cui<br />
lavori e come personalizzi il<br />
rapporto con ciascuna di esse?<br />
Le aziende con cui collaboro<br />
sono circa una vent<strong>in</strong>a, fra cui<br />
Agricoltori del Chianti Geografico,<br />
Lungarotti, Bagnolo, Saia-<br />
Via di Terzoll<strong>in</strong>a, 3/R, 50129 Firenze<br />
Tel. 055 433383 / 4289070<br />
www.zibibbonl<strong>in</strong>e.com<br />
PERSONAGGIO DI…VINO<br />
gricola–Fattoria del Cerro (vedi<br />
box), Lungarotti, Castello di<br />
Camigliano, Tenuta Cantagallo.<br />
La collaborazione con ciascuna<br />
di queste aziende è molto<br />
diretta. Così nasce un’<strong>in</strong>tesa<br />
calibrata sullo stile di ciascun<br />
produttore.<br />
Come vedi il quadro enologico<br />
toscano dei prossimi anni,<br />
paragonandolo allo scenario<br />
nazionale e <strong>in</strong>ternazionale?<br />
Nel futuro la carta v<strong>in</strong>cente per<br />
le produzioni di elevata qualità<br />
sarà la diversificazione dei v<strong>in</strong>i
Nel futuro la carta v<strong>in</strong>cente<br />
per le produzioni di elevata qualità<br />
sarà la diversificazione dei v<strong>in</strong>i<br />
provenienti dai diversi terroir<br />
provenienti dai diversi terroir.<br />
La Toscana ha la fortuna di disporre<br />
di un territorio eccezionale<br />
e di vitigni autoctoni che<br />
possono dare v<strong>in</strong>i con caratteristiche<br />
peculiari. La qualità globale<br />
dei v<strong>in</strong>i toscani <strong>in</strong>oltre cont<strong>in</strong>uerà<br />
a migliorare poiché vi<br />
sono ampi marg<strong>in</strong>i di crescita.<br />
Domanda <strong>in</strong>evitabile: qual è la<br />
tua idea sulla vendemmia 2003?<br />
Non è facile dare un giudizio.<br />
Volendo avventurarsi possiamo<br />
dire che per le uve precoci è prevista<br />
una concentrazione molto<br />
buona mentre è lecito avere<br />
qualche dubbio sull’eleganza<br />
dei profumi. Per le uve tardive,<br />
<strong>in</strong>vece, potremmo avere una<br />
Fattoria del Cerro<br />
annata eccezionale <strong>in</strong> cui la concentrazione<br />
si potrà coniugare<br />
all’eleganza.<br />
Inf<strong>in</strong>e: come giudichi il ritorno<br />
ai vitigni autoctoni toscani?<br />
Penso che vi siano alcuni vitigni<br />
autoctoni estremamente <strong>in</strong>teressanti<br />
la cui coltivazione è<br />
stata abbandonata o quasi a causa<br />
<strong>della</strong> bassa produttività. La<br />
loro valorizzazione significa senza<br />
alcun dubbio una esaltazione<br />
del terroir. Tuttavia è necessario<br />
approfondirne la conoscenza<br />
per un impiego su ampia<br />
scala. Penso al Color<strong>in</strong>o ma<br />
anche al Pugnitello, al Foglia<br />
Tonda e ad altri, prevalentemente<br />
a bacca rossa.<br />
L’enologo <strong>in</strong> vigna… e <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a<br />
Una delle aziende che si avvalgono <strong>della</strong> professionalità e dell’esperienza<br />
di Lorenzo Landi è la Fattoria del Cerro, che ha da<br />
poco messo <strong>in</strong> commercio due nuovi v<strong>in</strong>i: “Poggio a Tramontana”<br />
(chardonnay <strong>in</strong> purezza) e “Corte d’Oro”, gioiello da meditazione<br />
ottenuto da vendemmia tardiva con 90% di uve Sauvignon<br />
e 10% di Moscato.<br />
Ma le novità non f<strong>in</strong>iscono qui: Villa Grazianella, simbolo dell’azienda,<br />
dopo un lungo restauro sta per aprire le porte al pubblico.<br />
La dimora seicentesca – <strong>in</strong> passato residenza estiva <strong>della</strong><br />
curia vescovile di Montepulciano – è stata adibita a lussuoso<br />
agriturismo, con 11 camere, saloni per riunioni, sala ristorante,<br />
bar e sala degustazione.<br />
Di proprietà <strong>della</strong> famiglia Baiocchi f<strong>in</strong> dal 1922, la Fattoria del<br />
Cerro, è stata acquistata da Saiagricola nel 1978. In un periodo<br />
non facile – la Docg non era ancora entrata <strong>in</strong> vigore e la situazione<br />
generale <strong>della</strong> zona non era <strong>in</strong> una fase positiva – la Fattoria<br />
del Cerro, con un lavoro quasi “pionieristico” è stata una<br />
delle aziende artefici <strong>della</strong> r<strong>in</strong>ascita qualitativa del V<strong>in</strong>o Nobile<br />
di Montepulciano.<br />
F<strong>in</strong> da subito la filosofia produttiva è stata f<strong>in</strong>alizzata alla ricerca<br />
<strong>della</strong> qualità più rigorosa: vigneti impiantati e r<strong>in</strong>novati secondo<br />
le metodologie più moderne, una politica commerciale mai<br />
aggressiva imperniata sulla proposta di bottiglie di valore.<br />
La massima esaltazione del vitigno Prugnolo Gentile è data dal<br />
Nobile di Montepulciano, dalla Riserva, e dal cru Vigneto Anti-<br />
GRANDI<br />
FORMAGGI<br />
L’arte di selezionare, aff<strong>in</strong>are e stagionare formaggi<br />
di altissima qualità, sia italiani che stranieri,<br />
con la stessa dedizione di una volta.<br />
Trovate i prodotti Lamast presso i migliori negozi<br />
e i più noti ristoranti <strong>della</strong> Toscana<br />
Loc. Montagnana - Marliana (Pt)<br />
Via di Fagno 275 - Tel./Fax 0572 68218<br />
ca Chius<strong>in</strong>a, le cui uve sono coltivate nel vigneto omonimo, il<br />
migliore dell’azienda per quanto riguarda la produzione di Nobile.<br />
Da citare anche il Manero (Sangiovese <strong>in</strong> purezza) e il<br />
Poggio Golo (Merlot) – due Igt di grande stoffa e complessità<br />
organolettica – il Rosso di Montepulciano e il V<strong>in</strong> Santo San<br />
Gallo.<br />
I traguardi raggiunti negli anni hanno dato ragione all’impostazione<br />
aziendale, impostazione che ha saputo guardare lontano<br />
con stile e personalità. Oggi, quando si parla di Nobile,<br />
non si può fare a meno di citare la Fattoria del Cerro come<br />
azienda leader dell’area di Montepulciano.<br />
17
Felici<br />
e fondenti<br />
Torna a Perugia<br />
Eurochocolate,<br />
con una dolce<br />
anteprima<br />
tutta <strong>toscana</strong><br />
18<br />
Perugia festeggia i dieci<br />
anni di Eurochocolate, la<br />
rassegna dedicata al cioccolato<br />
che trasforma la città <strong>in</strong><br />
una grande pasticceria all’aperto.<br />
Difficile descrivere la delizia<br />
di questa maratona dei golosi:<br />
dal 18 al 26 ottobre gli appassionati<br />
del “cibo degli dei” si troveranno<br />
davanti a sculture di<br />
cioccolato da guardare e da assaggiare;<br />
oppure potranno assistere<br />
al ChocoCircus, il primo<br />
circo tutto al cioccolato con<br />
protagonisti eccezionali quali la<br />
Donna Cannolo, i Chocolieri,<br />
la Domatrice di Pasticceri, i<br />
ChocoClown. Corsi, degustazioni<br />
e perf<strong>in</strong>o un Master del<br />
cioccolato saranno <strong>in</strong>vece gli appuntamenti<br />
più professionali,<br />
ma non seriosi, per chi vuole<br />
diventare un vero esperto di<br />
fondente e aff<strong>in</strong>i. E come <strong>in</strong> una<br />
fiaba, anche <strong>in</strong> questa dolcissima<br />
kermesse non poteva mancare<br />
un matrimonio: saranno<br />
celebrate qui le prime nozze al<br />
cioccolato. La storia d’amore fra<br />
Sarah e Sayoro (lei italiana, lui<br />
orig<strong>in</strong>ario <strong>della</strong> Costa d’avorio,<br />
il paese maggior produttore di<br />
cacao), <strong>in</strong>iziata con lo scambio<br />
dei numeri di telefono sulla carta<br />
dei cioccolat<strong>in</strong>i, non poteva<br />
che sbocciare <strong>in</strong> un matrimonio<br />
ad Eurochocolate. Dopo di loro,<br />
gli <strong>in</strong>namorati che vorranno<br />
sposarsi a Perugia nel segno del<br />
cioccolato, potranno farlo <strong>in</strong><br />
ogni momento dell’anno. Se<br />
non bastasse, Eurochocolate propone<br />
anche un motoraduno<br />
sempre all’<strong>in</strong>segna del cioccolato:<br />
ritrovo all’autodromo di<br />
Magione e poi <strong>in</strong> viaggio per le<br />
coll<strong>in</strong>e umbre seguendo uno dei<br />
percorsi (chiamati latte, gianduja<br />
e fondente).<br />
La Toscana ha una parte fonda-<br />
A A due due passi passi dalla dalla Badia Badia Fiesolana,<br />
Fiesolana,<br />
cuc<strong>in</strong>a cuc<strong>in</strong>a mediter mediterranea mediter ranea a a base base di di pesce pesce fr fresco fr esco<br />
Via Faent<strong>in</strong>a 1 - 50014 Fiesole (Fi) - tel. 055.5978498<br />
GOLA EVENTI<br />
mentale nella realizzazione di<br />
questa dolce kermesse. L’anteprima<br />
di Eurochocolate si tiene <strong>in</strong>fatti<br />
a Pisa (10-12 ottobre) alla<br />
Stazione Leopolda, con l’avvio<br />
<strong>della</strong> tournée del ChocoCircus,<br />
che oltre a divertire vuole promuovere<br />
il cioccolato puro, ovvero<br />
con solo burro di cacao e<br />
mai grassi vegetali. Il cioccolato<br />
vero <strong>in</strong> Toscana è di casa, tanto<br />
che si parla di Tuscan Chocolate<br />
Valley, e a Pisa si vedono al lavoro<br />
due tra i più r<strong>in</strong>omati artisti<br />
del cioccolato <strong>della</strong> regione, Simone<br />
De Castro e Andrea Bianch<strong>in</strong>i,<br />
che sperimentano <strong>in</strong> diretta<br />
nel “laboratorio live”. Info:<br />
tel. 075 5732670, www.eurochocolate.perugia.it.<br />
(c.t.)
San<br />
Gimignano<br />
Uno skyl<strong>in</strong>e <strong>in</strong>confondibile, conosciuto <strong>in</strong> ogni angolo<br />
del mondo. Come il v<strong>in</strong>o che qui si produce.<br />
Grazie all’attività del Consorzio e di produttori <strong>in</strong>traprendenti,<br />
questa zona sta conoscendo una fase di rilancio enologico:<br />
la Vernaccia si rivela capace di andare <strong>in</strong>contro al gusto dei<br />
consumatori pur mantenendo le sue peculiarità, rossi potenti<br />
ed eleganti dimostrano tutte le potenzialità del territorio.<br />
Prodotti di personalità da seguire (e degustare!)<br />
con grande attenzione<br />
SPECIALE<br />
19
Il v<strong>in</strong>o<br />
che faceva<br />
peccare i papi<br />
SPECIALE<br />
20<br />
7<br />
6<br />
4<br />
12<br />
10<br />
17<br />
25<br />
13<br />
9<br />
20<br />
24<br />
5<br />
14<br />
C<br />
23<br />
8<br />
22<br />
26<br />
3<br />
11<br />
15<br />
19<br />
21 2<br />
18<br />
1<br />
16<br />
I numeri si riferiscono alle<br />
aziende v<strong>in</strong>icole (vedi pag<strong>in</strong>e<br />
successive).<br />
La lettera C <strong>in</strong>dica la sede del<br />
Consorzio <strong>della</strong> Denom<strong>in</strong>azione<br />
San Gimignano.
La storia <strong>della</strong> Vernaccia<br />
è partita dalla Liguria<br />
per approdare sulle tavole<br />
più prestigiose<br />
Sembra che il vitigno<br />
Vernaccia sia stato<br />
<strong>in</strong>trodotto per la prima<br />
volta nell’area sangimignanese<br />
dalla Liguria, <strong>in</strong>torno<br />
all’anno 1200, da un certo<br />
Vieri de’ Bardi.<br />
Il commercio fiorì già nel<br />
1276. Ritroviamo <strong>in</strong>fatti<br />
negli “ord<strong>in</strong>amenti <strong>della</strong><br />
gabella” del comune di San<br />
Gimignano di quell’anno,<br />
l’imposizione di una tassa di<br />
“tre soldi” per ogni soma di<br />
Vernaccia fuori comune e<br />
troviamo anche l’istituzione<br />
di un registro dei provveditori<br />
o pesatori di Vernaccia, che<br />
avevano il compito di<br />
sovra<strong>in</strong>tendere non solo alle<br />
gabelle, ma anche all’<strong>in</strong>cetta<br />
delle migliori vernacce per<br />
conto del comune. È evidente<br />
qu<strong>in</strong>di che già <strong>in</strong> quel<br />
periodo la Vernaccia aveva<br />
acquistato notevole pregio sui<br />
più importanti mercati<br />
toscani ed italiani ed allietava<br />
le tavole imbandite dei nobili<br />
e potenti del tempo. Dante<br />
Alighieri stesso, aggirandosi<br />
tra i golosi del suo Purgatorio<br />
vede <strong>in</strong>dicarsi, da Foreste<br />
Donati, un vecchio (papa<br />
Mart<strong>in</strong>o IV) che stava<br />
pagando amaramente il gusto<br />
raff<strong>in</strong>ato di rimp<strong>in</strong>zarsi di<br />
anguille alla Vernaccia.<br />
V<strong>in</strong>o qu<strong>in</strong>di, la Vernaccia, da<br />
far peccare i papi, da gran<br />
signori, la cui fama corse <strong>in</strong><br />
ogni tempo i più r<strong>in</strong>omati<br />
mercati ed allietò le mense<br />
più fastose dei pr<strong>in</strong>cipi del<br />
R<strong>in</strong>ascimento. Eccolo <strong>in</strong>fatti<br />
brillare nei calici degli <strong>in</strong>vitati<br />
alle nozze Medici-Rucellai nel<br />
1468 come dono agli sposi di<br />
40 fiaschi dal comune di San<br />
Gimignano. Sulla mensa di<br />
Lorenzo il Magnifico, che<br />
cont<strong>in</strong>uamente sollecitava il<br />
comune di San Gimignano a<br />
doni di Vernaccia, scusandosi<br />
nel dire che «era bevanda<br />
graditissima alla sua madre<br />
Lucrezia Tornabuoni e utile e<br />
corroborante rimedio alla<br />
salute del giovane figlio<br />
Piero».<br />
Venendo a tempi più recenti,<br />
la Vernaccia è il primo v<strong>in</strong>o<br />
italiano ad avere avuto<br />
riconosciuta la Denom<strong>in</strong>azione<br />
di Orig<strong>in</strong>e Controllata,<br />
nell’anno 1966.<br />
i discipl<strong>in</strong>ari<br />
Vernaccia<br />
La Docg Vernaccia di San Gimignano deve essere ottenuta<br />
dal vitigno omonimo e il discipl<strong>in</strong>are di produzione<br />
ammette che possano essere aggiunti altri vitigni a<br />
bacca bianca non aromatici f<strong>in</strong>o ad un massimo del 10<br />
per cento.<br />
Le norme per la coltivazione delle viti considerano idonei<br />
solo i terreni coll<strong>in</strong>ari, con una buona esposizione,<br />
ad un’altitud<strong>in</strong>e non superiore ai 500 metri sul livello<br />
del mare. I terreni, di orig<strong>in</strong>e pliocenica e costituiti da<br />
sabbie gialle e argille sabbiose, devono <strong>in</strong>oltre essere situati<br />
nel Comune di San Gimignano. A garanzia <strong>della</strong><br />
qualità del prodotto f<strong>in</strong>ale il numero di ceppi per ettaro<br />
di superficie produttiva non deve essere <strong>in</strong>feriore a tremila<br />
per i nuovi impianti o reimpianti. Inoltre la produzione<br />
non deve superare i c<strong>in</strong>que chilogrammi di uva<br />
per ceppo e i 90 qu<strong>in</strong>tali di uva per ettaro (<strong>in</strong> coltura<br />
specializzata).<br />
Le caratteristiche f<strong>in</strong>ali che il discipl<strong>in</strong>are <strong>in</strong>dividua per<br />
la Vernaccia sono date da un v<strong>in</strong>o che si caratterizza per<br />
colore giallo paglier<strong>in</strong>o tendente al dorato con l’<strong>in</strong>vecchiamento,<br />
odore f<strong>in</strong>e, penetrante, caratteristico, sapore<br />
asciutto, armonico, con caratteristico retrogusto amarognolo.<br />
San Gimignano Rosso<br />
La Doc San Gimignano Rosso ha una base di Sangiovese:<br />
m<strong>in</strong>imo il 70% che sale all’85% nel San Gimignano<br />
Sangiovese.<br />
Ma non è solo il vitigno toscano per eccellenza a comparire<br />
nell’uvaggio di questa Doc perché ci può essere<br />
una prevalenza di Cabernet sauvignon, Merlot, Syrah<br />
o P<strong>in</strong>ot nero.<br />
Una base ampelografica complessa, dunque, a cui si<br />
aggiunge il fatto che le vigne debbano trovarsi su terreni<br />
coll<strong>in</strong>ari ben esposti a una altitud<strong>in</strong>e non superiore<br />
ai 500 metri, con una resa ad<br />
ettaro delle uve che va da 8 a<br />
12 tonnellate. D’altro canto<br />
l’immissione al consumo può<br />
avvenire solo dopo qu<strong>in</strong>dici<br />
mesi di aff<strong>in</strong>amento, di cui almeno<br />
sette <strong>in</strong> fusti di legno e<br />
almeno tre <strong>in</strong> bottiglia.<br />
Il Rosso Doc si presenta, pur<br />
nella diversità organolettica<br />
dei vari vitigni, con un colore<br />
rub<strong>in</strong>o tendente al granato,<br />
profumi <strong>in</strong>tensi ed eleganti,<br />
sapore asciutto, armonico, di<br />
corpo e giustamente tannico.<br />
Completano il quadro il San<br />
Gimignano V<strong>in</strong> Santo (almeno<br />
30% di Trebbiano toscano)<br />
e il San Gimignano V<strong>in</strong><br />
Santo Occhio di Pernice (almeno<br />
il 50% di Sangiovese).<br />
SPECIALE<br />
21
Le aziende<br />
Le aziende<br />
1 Agricoltori<br />
del Chianti Geografico<br />
Via Mul<strong>in</strong>accio, 10 – Gaiole <strong>in</strong> Chianti (Si)<br />
Tel. 0577 749489 – Fax 0577 749223<br />
<strong>in</strong>fo@chiantigeografico.it – www.chiantigeografico.it<br />
Oltre quarant’anni di attività per gli Agricoltori del Chianti<br />
Geografico, un club che all’<strong>in</strong>izio contava 17 agricoltori<br />
e oggi ne annovera 200! L’obiettivo è sempre stato quello<br />
di migliorare la qualità delle produzioni, nonché i<br />
settori dell’immag<strong>in</strong>e e <strong>della</strong> commercializzazione, grazie<br />
a un team di esperti e all’uso di tecnologie sempre<br />
all’avanguardia. Anche <strong>in</strong> zona San Gimignano, dove nel<br />
1989 è stata acquistata una cant<strong>in</strong>a moderna e funzio-<br />
nale, la filosofia produttiva si è orientata f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio<br />
verso v<strong>in</strong>i che sapessero soddisfare il gusto attuale pur<br />
rispettando la tradizione del territorio. La Vernaccia viene<br />
<strong>in</strong>fatti v<strong>in</strong>ificata <strong>in</strong> purezza presentando profumi tipici,<br />
f<strong>in</strong>i ed eleganti e un gusto che abb<strong>in</strong>a una piacevole freschezza<br />
a una buona struttura. Antipasti e portate di pesce<br />
sono gli accostamenti che esaltano le caratteristiche<br />
di questo pregiato bianco.<br />
2 Azienda Agricola<br />
Canneta<br />
Loc. Santa Lucia, 27 – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 941540<br />
canneta@supereva.it – www.canneta.supereva.it<br />
Alla f<strong>in</strong>e degli anni Settanta Stefano Grandi, triest<strong>in</strong>o, e<br />
Valeria Bevilacqua, milanese, si <strong>in</strong>contrano <strong>in</strong> Toscana<br />
con l’idea di diventare agricoltori. L’azienda si estende<br />
per 15 ettari, di cui 8 coltivati a vigneto. I terreni sono<br />
composti da sabbie plioceniche ricche di fossili. Dal<br />
’90 il metodo di coltivazione usato è quello biologico,<br />
sotto il controllo <strong>della</strong> QC&I International Services. I<br />
vigneti, allevati a Guyot, hanno una densità di 3-4000<br />
ceppi a ettaro. Per contenere le rese e per migliorare<br />
l’equilibrio ecologico le vigne sono parzialmente <strong>in</strong>erbite.<br />
Spesso poi s’<strong>in</strong>terviene con il diradamento al f<strong>in</strong>e<br />
di aumentare la concentrazione dei mosti. La Vernaccia<br />
(Vernaccia 90%, Sauvignon e Riesl<strong>in</strong>g 10%), v<strong>in</strong>ificata<br />
a temperatura controllata (16-18 °C) per circa<br />
30 giorni, dopo ripetuti travasi viene imbottigliata da<br />
marzo <strong>in</strong> poi.<br />
Si presenta di colore paglier<strong>in</strong>o, sobri profumi di agru-<br />
3 Azienda Agricola<br />
Cappella Sant’Andrea<br />
Loc. Casale, 26 – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 940456<br />
a.leonc<strong>in</strong>i@valdelsa.net<br />
22<br />
V<strong>in</strong>i: Chianti Classico, Chianti Classico Riserva, Vernaccia<br />
di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Riserva,<br />
Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva,<br />
Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalc<strong>in</strong>o, Rosso<br />
Toscano Igt Ferraiolo, Rosso Toscano Igt Pulleraia,<br />
Bianco Toscano Igt, V<strong>in</strong> Santo.<br />
Degustazioni: solo su prenotazione lunedì e giovedì<br />
8/12.30-13.30/17, venerdì 8/12.30-13.30/16.<br />
mi e fiori, sapidità e rotondità di gusto con un f<strong>in</strong>ale<br />
leggermente amarognolo. Si abb<strong>in</strong>a bene con risotto<br />
allo zafferano, pesce al forno, coniglio <strong>in</strong> umido.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />
Gimignano Cru La Luna e le Torri, Fiore Rosso Igt.<br />
Degustazioni: sempre su appuntamento.<br />
Nota: v<strong>in</strong>i prodotti con uve da agricoltura biologica.<br />
Occorre una gita f<strong>in</strong>o all’azienda, trenta ettari di vigneto ad appena un chilometro da<br />
San Gimignano, magari <strong>in</strong> uno di quei rari momenti <strong>in</strong> cui la zona non è <strong>in</strong>vasa dai<br />
turisti, per ammirare il piccolo e ben curato museo di civiltà contad<strong>in</strong>a che qui trova<br />
sede. Giovanni e Antonella Leonc<strong>in</strong>i vi spiegheranno che sono cambiati strumenti e<br />
tecnologie, ma non lo spirito con cui ci si confronta con la terra per ottenerne il<br />
meglio. La famiglia Leonc<strong>in</strong>i produce il Rialto, una Vernaccia di grande stoffa e personalità.<br />
Questa Vernaccia, di notevole carattere, fermenta e matura <strong>in</strong> barriques. Si<br />
presenta con un bella tonalità paglier<strong>in</strong>a carica; il naso percepisce eleganti note fruttate<br />
e floreali, <strong>in</strong>tense e persistenti; calore ed equilibrio caratterizzano l’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong><br />
bocca che conferma la piacevolezza del frutto con una nota retrogustativa duratura.<br />
Per la sua complessità predilige piatti di pesce e carni bianche elaborate al punto<br />
giusto. Altro gioiello aziendale è il Serreto, rosso con <strong>in</strong>triganti evoluzioni olfattive e gustative che – data l’accurata<br />
v<strong>in</strong>ificazione e la maturazione <strong>in</strong> barriques – ne fanno un v<strong>in</strong>o al contempo di struttura e piacevole.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Rialto, San Gimignano Rosso Serreto, Chianti Colli<br />
Senesi Arciduca, T<strong>in</strong>aio Igt <strong>toscana</strong>, Grappa.<br />
Agriturismo: due appartamenti a Villa Palagio.<br />
Degustazioni: su appuntamento.<br />
4 Azienda Agricola<br />
Casa alle Vacche<br />
Loc. Lucignano, 73/A – Pancole, San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 955103 - Fax 0577 955089<br />
casaallevacche@cybermarket.it<br />
La famiglia Ciappi si dedica da generazioni al lavoro<br />
<strong>della</strong> terra. Il nome stesso dell’azienda è stato scelto<br />
come richiamo forte alle radici e ai valori <strong>della</strong> tradizione<br />
contad<strong>in</strong>a. Da sempre l’obiettivo è dato dall’eccellenza<br />
qualitativa, perseguita con tenacia e volontà.<br />
L’azienda <strong>in</strong>siste su 20 ettari di vigneti ottimamente<br />
esposti, 3 ettari adibiti a olivicoltura, 7 di terreno sem<strong>in</strong>ativo<br />
e 10 di bosco. La concezione ‘familiare’ <strong>della</strong><br />
vigna, la cura meticolosa delle uve (basse rese, assenza<br />
di pesticidi e di altre sostanze chimiche), l’attenzione<br />
a ogni fase <strong>della</strong> vendemmia e <strong>della</strong> v<strong>in</strong>ificazione<br />
portano alla produzione di v<strong>in</strong>i prestigiosi. La<br />
Vernaccia di San Gimignano presenta caratteristiche<br />
tipiche: colore paglier<strong>in</strong>o, profumi f<strong>in</strong>i di fiori di campo<br />
e mandorla, sapore fruttato, asciutto e armonico. Caratteristiche<br />
che trovano eleganza nella Vernaccia I<br />
5 Azienda Agricola<br />
Casale Falch<strong>in</strong>i<br />
Via di Casale, 40 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 941305 – Fax 0577 940819<br />
casalefalch<strong>in</strong>i@t<strong>in</strong>.it – www.falch<strong>in</strong>i.com<br />
L’azienda, ubicata a un chilometro da San Gimignano,<br />
si estende per molti ettari a vigneto specializzato.<br />
Il vecchio casale che dà il nome alla zona fu <strong>in</strong><br />
passato un convento di frati. Nel 1964 sorge l’azienda<br />
agricola e dodici anni dopo si procede alla sostituzione<br />
<strong>della</strong> vecchia cant<strong>in</strong>a <strong>in</strong> argilla con una nuova<br />
dotata di impianti tecnologicamente avanzati.<br />
Molti fattori giocano un ruolo decisivo per la qualità<br />
dei v<strong>in</strong>i: la natura del suolo (ricco di acqua, sabbie<br />
gialle e argilla con presenza di fossili mar<strong>in</strong>i), il clima,<br />
l’esposizione. Di particolare rilievo la Vernaccia<br />
Ab V<strong>in</strong>ea Doni (90% Vernaccia, 10% Chardonnay),<br />
fermentata <strong>in</strong> barriques di rovere francese. I suoi<br />
profumi di frutta matura, vaniglia e spezie e il suo<br />
sapore morbido con sentori che rimandano alla mandorla<br />
e al miele di acacia la rendono adatta ad essere<br />
bevuta tre o quattro anni dopo la vendemmia.<br />
6 Azienda Agricola<br />
Cesani V<strong>in</strong>cenzo<br />
Loc. Pancole, 82/D – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 955084<br />
cesaniv<strong>in</strong>i@novamedia.it – www.cesaniv<strong>in</strong>i.com<br />
A sei chilometri dal centro abitato di San Gimignano<br />
sorge l’Azienda Cesani, conosciuta per l’eccellenza<br />
dei suoi prodotti. Il titolare, V<strong>in</strong>cenzo Cesani, è un<br />
conv<strong>in</strong>to assertore dell’importanza <strong>della</strong> qualità e si<br />
prende personalmente cura di ogni aspetto <strong>della</strong><br />
vendemmia e <strong>della</strong> v<strong>in</strong>ificazione.<br />
L’azienda è estesa lungo 19 ettari a un’altitud<strong>in</strong>e di<br />
300 metri sul livello del mare. Vernaccia e Sangiovese<br />
sono i pr<strong>in</strong>cipali vitigni coltivati. La Vernaccia di<br />
San Gimignano presenta un colore paglier<strong>in</strong>o con<br />
riflessi verdognoli, profumi di mela verde e m<strong>in</strong>erali,<br />
gusto sapido e persistente. Caratteri di maggiore<br />
complessità offre <strong>in</strong>vece la Vernaccia di San Gimignano<br />
Sanice che, maturando <strong>in</strong> barriques per otto<br />
mesi, offre un maggiore ventaglio olfattivo con sentori<br />
vanigliati e floreali e un gusto persistente e rotondo<br />
che riesce comunque a mantenere <strong>in</strong>tatto il
Macchioni e complessità gustativa nella Vernaccia Crocus,<br />
fermentata <strong>in</strong> barriques.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />
Gimignano I Macchioni, Vernaccia di San Gimignano<br />
Crocus, Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva<br />
C<strong>in</strong>abro, San Gimignano Rosso Acantho, Rosso<br />
Toscano Igt Aglieno.<br />
Altri prodotti: olio<br />
Agriturismo: 16 posti letto <strong>in</strong> appartamenti.<br />
Degustazioni: tutti i giorni 8.30-12.30/14.30-19.<br />
V<strong>in</strong>i: Selva d’Oro Bianco Toscana Igt, Vigna a Solatio<br />
Vernaccia di S.Gimignano, Titolato Castel Selva<br />
Vernaccia di San Gimignano, Vigna a Solatio Riserva<br />
Vernaccia di San Gimignano, Ab V<strong>in</strong>ea Doni Vernaccia<br />
di San Gimignano,<br />
Falch<strong>in</strong>i Brut Spumante<br />
Metodo Classico Millesimato,<br />
Mora di Selva Rosso<br />
Toscano Igt, Titolato<br />
Colombaia Chianti Colli<br />
Senesi, Paretaio Super<br />
Tuscan Rosso Igt, Campora<br />
Super Tuscan Rosso<br />
Igt.<br />
Degustazioni: solo su<br />
appuntamento, da lunedì<br />
a venerdì, orario 9-<br />
12/14-17.<br />
Altri prodotti: grappa<br />
di Vernaccia, olio extraverg<strong>in</strong>e<br />
di oliva Laudemio.<br />
Vendita diretta <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a,<br />
orario d’ufficio.<br />
tipico ammandorlato nel f<strong>in</strong>ale. Fra i rossi è doveroso<br />
ricordare il ‘pluridecorato’ Luenzo, ottenuto <strong>in</strong><br />
prevalenza da uve Sangiovese.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />
Gimignano Sanice, Chianti colli senesi, Rosso Toscano<br />
Igt Luenzo.<br />
Altri prodotti: olio toscano Igp, zafferano.<br />
Agriturismo: 27 camere e appartamenti.<br />
Degustazioni: dal lunedì al sabato, orario 10-12.30/<br />
14.30-18.30.<br />
7 Azienda Agricola<br />
F.lli Vagnoni<br />
Loc. Pancole, 82 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 955077 – Fax 0577 955012<br />
<strong>in</strong>fo@fratellivagnoni.com – www.fratellivagnoni.com<br />
L’azienda dei Fratelli Vagnoni – la cui famiglia, di orig<strong>in</strong>e<br />
marchigiana, si è trasferita <strong>in</strong> Toscana negli anni ’50 –<br />
sorge su una bella coll<strong>in</strong>a nell’antico borgo di Pancole,<br />
poco distante da San Gimignano. Diciassette dei quarantatre<br />
ettari totali sono adibiti a vigneto specializzato,<br />
impiantato, ad un’altitud<strong>in</strong>e di 280 metri sul livello del<br />
mare, su terre di tufo con esposizione a mezzogiorno.<br />
I metodi di allevamento usati sono il guyot e il cordone<br />
speronato con una densità di circa 3.000 ceppi per<br />
ettaro. Orgoglio dell’azienda è la Vernaccia di San Gimignano<br />
I Mocali, v<strong>in</strong>ificata <strong>in</strong> purezza e fermentata <strong>in</strong> barriques<br />
di rovere francese, dove permane per undici mesi<br />
per poi cont<strong>in</strong>uare l’aff<strong>in</strong>amento <strong>in</strong> bottiglia per altri<br />
sette. Un v<strong>in</strong>o adatto ad accompagnare pietanze di pesce<br />
e carne bianca, ma anche antipasti e formaggi. Il<br />
calice del Mocali ha una veste paglier<strong>in</strong>a, con <strong>in</strong>tensi<br />
8 Azienda Agricola<br />
Il Lebbio<br />
Loc. San Benedetto, 11/C – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 944725<br />
illebbio@libero.it<br />
L’azienda trae il suo nome da una pianta spontanea che<br />
cresce nei terreni di proprietà <strong>della</strong> famiglia Niccol<strong>in</strong>i.<br />
L’esposizione delle uve è quasi <strong>in</strong>teramente a solatìo:<br />
ciò consente una ottimale maturazione delle uve. Forte<br />
di una esperienza plurigenerazionale, il Lebbio produce<br />
v<strong>in</strong>i di ottima qualità, grazie anche ad adeguate tecnologie:<br />
dai v<strong>in</strong>i da <strong>tavola</strong> (rosso, bianco e rosato) al<br />
Chianti, senza dimenticare bottiglie come la Malvasia, il<br />
Grottoni (da uve Cabernet, Merlot e Montepulciano), il<br />
Cicogio (Ciliegiolo, Color<strong>in</strong>o e Sangiovese), il Polito (rosso<br />
importante maturato <strong>in</strong> fusti di rovere). La Vernaccia<br />
di San Gimignano viene prodotta <strong>in</strong> due versioni: una<br />
molto caratteristica con veste paglier<strong>in</strong>a e riflessi verdognoli,<br />
fresca, asciutta, armonica e con il tipico retrogusto<br />
amarognolo. L’altra, la Vernaccia Tropìe, viene v<strong>in</strong>ificata<br />
grazie a una fermentazione controllata. Presenta<br />
profumi ampi fruttati e floreali e buon corpo. Pietanze<br />
9 Azienda Agricola<br />
Palagetto<br />
Via Monteoliveto, 46 – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 943090<br />
palagetto@iol.it – www.palagetto.it<br />
Di generazione <strong>in</strong> generazione la famiglia Niccolai ha<br />
fatto del lavoro <strong>della</strong> terra un’attività e una tradizione.<br />
Nel 1980 è stata acquistata la fattoria Santa Chiara e<br />
c<strong>in</strong>que anni dopo l’azienda Il Poggio. Da qui è <strong>in</strong>iziata<br />
l’avventura del v<strong>in</strong>o, grazie anche alla presenza di vigneti<br />
particolarmente vocati. Negli anni ’90 sono state<br />
acquistate altre tre fattorie <strong>in</strong> Toscana, fra cui il Palagetto.<br />
Così lo sviluppo dell’azienda è andato di pari<br />
passo con la qualità dei v<strong>in</strong>i: il Sottobosco, la Vernaccia<br />
Santa Chiara, il Solleone.<br />
La Vernaccia Santa Chiara è ottenuta da Vernaccia al<br />
95% e Chardonnay al 5%. La v<strong>in</strong>ificazione prevede una<br />
pressatura soffice e la criomacerazione delle uve, nonché<br />
una fermentazione termocontrollata che <strong>in</strong> parte<br />
si svolge <strong>in</strong> barriques di rovere francese. Segue un aff<strong>in</strong>amento<br />
<strong>in</strong> bottiglia di c<strong>in</strong>que mesi. Completano il<br />
parco prodotti la Vernaccia e la Vernaccia Riserva, I’<br />
profumi di frutta matura e vaniglia. In fase gustativa rivela<br />
pienezza, rotondità e struttura.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />
Riserva, Chianti Colli Senesi, Chianti Riserva,<br />
San Gimignano Rosso, Rosso Toscano Igt, Rosato Toscano<br />
Igt.<br />
Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva, grappe Vernaccia<br />
- Chianti - Riserva.<br />
Agriturismo: 15 posti letto.<br />
Degustazioni: sempre aperto.<br />
di pesce e formaggi freschi sono i piatti che meglio si<br />
abb<strong>in</strong>ano a questa Vernaccia.<br />
V<strong>in</strong>i: V<strong>in</strong>i da <strong>tavola</strong> Bianco, Rosato, Rosso, Vernaccia di<br />
San Gimignano, Chianti, Malvasia Igt, Cicogio Igt, Grottoni<br />
Igt, Polito Igt, V<strong>in</strong> Santo.<br />
Altri prodotti: olio.<br />
Agriturismo: 22 posti letto dal 2004.<br />
Degustazioni: su appuntamento.<br />
Niccolò, il Chianti Colli Senesi (anche <strong>in</strong> versione Riserva),<br />
le grappe e l’olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />
Gimignano Riserva, Vernaccia di San Gimignano Santa<br />
Chiara, Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva,<br />
I’ Niccolò Igt bianco, Sottobosco Igt rosso, Solleone<br />
Igt rosso, Brunello di Montalc<strong>in</strong>o.<br />
Altri prodotti: grappe, olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva.<br />
Agriturismo: Villa Palagetto, Il Poggio, La Cas<strong>in</strong>a di Luano,<br />
Il Palagetto.<br />
Degustazioni: dal 2004.<br />
23
Le aziende<br />
Le aziende<br />
10 Azienda Agricola<br />
Panizzi<br />
Loc. Racciano, 34 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 941576 – Fax 0577 906042<br />
panizzi@panizzi.it<br />
Da sempre affasc<strong>in</strong>ato dalla Toscana, Giovanni Panizzi<br />
acquista alla f<strong>in</strong>e degli anni ’70 il Podere Santa Margherita,<br />
appena fuori le mura di San Gimignano. Nel 1989,<br />
dopo aver proceduto all’impianto di nuovi vigneti e alla<br />
costruzione di una moderna cant<strong>in</strong>a, viene commercializzata<br />
la prima Vernaccia. Dalle <strong>in</strong>iziali 10.000 bottiglie<br />
si è passati alle attuali 200.000, oltre la metà delle quali<br />
esportate <strong>in</strong> Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia.<br />
L’attività svolta <strong>in</strong> questi anni dall’azienda non ha man-<br />
cato di suscitare <strong>in</strong>teresse nel mondo giornalistico e degli<br />
operatori di settore.<br />
Il titolo più prestigioso è stato assegnato dalla guida del<br />
Gambero Rosso con i tre bicchieri alla Vernaccia Riserva:<br />
colore paglier<strong>in</strong>o con sfumature verdol<strong>in</strong>e tendenti<br />
all’oro antico, profumi eleganti di g<strong>in</strong>estra, mallo di noce,<br />
melone e vaniglia, un gusto potente ed equilibrato sono<br />
le caratteristiche di questo v<strong>in</strong>o che sosta <strong>in</strong> barriques<br />
11 Azienda Agricola<br />
Pietraserena<br />
Via Casale, 5 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 940083 – Fax 0577 942045<br />
<strong>in</strong>fo@awf2000.com – www.awf2000.com<br />
Un secolo dedicato alla produzione e alla commercializzazione<br />
di v<strong>in</strong>o. È questa, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi, l’opera svolta con<br />
passione dalla famiglia Arrigoni per oltre cento anni.<br />
L’attività <strong>della</strong> famiglia si divide fra Toscana e Liguria,<br />
regioni vic<strong>in</strong>e ma estremamente diversificate nel loro<br />
contesto storico-ambientale.<br />
In Toscana, negli anni ’60, è sorta Pietra Serena da<br />
un’antica proprietà a mezzadria. Qui è stato svolto un<br />
lavoro di accorpamento e riord<strong>in</strong>amento e sono stati<br />
impiantati circa 40 ettari ben esposti su un terreno di<br />
struttura f<strong>in</strong>issima e delicata. Per collocazione paesaggistica,<br />
organizzazione, e potenzialità di sviluppo Pietra<br />
Serena si pone oggi come una delle migliori realtà<br />
dell’area di San Gimignano. Vigna del Sole, la Vernaccia<br />
che qui si produce <strong>in</strong> edizione limitata, è un cru<br />
ottenuto da sole uve Vernaccia selezionate che danno<br />
vita a un v<strong>in</strong>o strutturato con un corpo ottimamente<br />
12 Azienda Agricola<br />
San Quirico<br />
Loc. Pancole, 39 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 955007 – Fax 0577 955149<br />
az.agr.sanquirico@libero.it<br />
24<br />
per 12 mesi. La versione annata fermenta <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> vasche<br />
d’acciaio termocontrollate rivelando sensazioni<br />
fruttate di mela verde, pera e pompelmo e con buon<br />
bilanciamento fra parte alcolica e freschezza.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />
Riserva, Chianti Colli Senesi Vertunno, San Gimignano<br />
Rosso Folgore, Igt Rosso di Toscana Ceraso,<br />
Igt Bianco di Toscana Bianco di Gianni.<br />
Altri prodotti: olio Igp Toscana.<br />
Degustazioni: su appuntamento da lunedì a venerdì,<br />
orario 8.30-17.30.<br />
bilanciato. Si dist<strong>in</strong>gue per il colore paglier<strong>in</strong>o dorato,<br />
i profumi di frutta matura, ananas e pietra focaia <strong>in</strong>tensi<br />
e persistenti, il sapore pieno e armonico che rimanda<br />
a un sottofondo di pesca e mandorla.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Selezione Vigna del<br />
Sole.<br />
Altri prodotti: olio Dop Terre di Siena.<br />
Degustazioni: su appuntamento.<br />
Di proprietà <strong>della</strong> famiglia Vecchione dal 1860, l’Azienda Agricola San Quirico<br />
si estende per 30 ettari con terreni ben esposti a un’altitud<strong>in</strong>e di 200-300 metri.<br />
Dal 1974 è <strong>in</strong>iziata la commercializzazione <strong>in</strong> bottiglia che si è affermata nei più<br />
importanti mercati <strong>in</strong>ternazionali.<br />
Per quanto riguarda la Vernaccia l’Azienda San Quirico produce una versione<br />
annata <strong>in</strong> purezza. Ottima limpidezza, colore giallo paglier<strong>in</strong>o, profumi di frutta<br />
e di fiori, sapore secco e con sottile fondo di mandorla sono le caratteristiche<br />
che emergono. La versione Riserva I Campi Santi si dist<strong>in</strong>gue per una maggiore<br />
eleganza con sentori di frutta matura e di mandorla amara. Molto <strong>in</strong>teressante<br />
anche Isabella, Vernaccia monovitigno fermentata <strong>in</strong> botte, ottenuta da uve raccolte<br />
a mano. Il profumo, <strong>in</strong>tenso, ricorda vaniglia e fiori di campo. Il sapore è<br />
pieno ed equilibrato con una sensazione aromatica complessa che permane piacevolmente <strong>in</strong> bocca.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Riserva, San Gimignano Rosso, Chianti Colli Senesi,<br />
V<strong>in</strong> Santo.<br />
Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva Dop Terre di Siena, zafferano purissimo di San Gimignano.<br />
Degustazioni: tutti i giorni, orario 8-12/15-18.<br />
Note: gruppi solo su prenotazione.<br />
13 Azienda Agricola<br />
Signano<br />
Loc. Racciano – Signano, San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 941085 – Fax 0577 941575<br />
<strong>in</strong>fo@casolaredibucciano.com<br />
www.casolaredibucciano.com<br />
L’azienda nasce nel 1961 grazie all’acquisto <strong>della</strong><br />
famiglia Biag<strong>in</strong>i di un piccolo appezzamento di terreno<br />
<strong>in</strong> località Signano. Nel 1966 è stata impiantata<br />
la prima vigna ed è <strong>in</strong>iziata la costruzione <strong>della</strong><br />
cant<strong>in</strong>a. Negli anni successivi sono stati acquistati i<br />
terreni adiacenti al primo appezzamento e sono stati<br />
impiantati nuovi ulteriori vigneti.<br />
Oggi Signano conta circa 30 ettari di cui 15 a vigneto<br />
specializzato di Vernaccia, 5 per la produzione<br />
di Chianti, 6 di oliveto. La cant<strong>in</strong>a ha attualmente<br />
una capienza di oltre 2.000 ettolitri e 95<br />
caratelli per la produzione di V<strong>in</strong> Santo. Le attrezzature<br />
sono ad alta tecnologia sia per quanto riguarda<br />
la v<strong>in</strong>ificazione controllata sia per ciò che<br />
concerne la pressatura soffice.<br />
La Vernaccia di San Gimignano Poggiarelli è otte-<br />
14 Cant<strong>in</strong>e Baronc<strong>in</strong>i<br />
Loc. Casale, 43 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 940600 – Fax 0577 941961<br />
baronc<strong>in</strong>i@iol.it – www.baronc<strong>in</strong>i.it<br />
Già nel 1489 la famiglia Baronc<strong>in</strong>i produceva Vernaccia.<br />
Lo testimonia l’Archivio storico di San Gimignano:<br />
Antonio di Bastiano era proprietario di beni<br />
e appezzamenti adatti alla produzione di v<strong>in</strong>o. Cont<strong>in</strong>uava<br />
poi la figlia Apollonia, andata <strong>in</strong> sposa al<br />
nobile Michele Pesciol<strong>in</strong>i, portando lustro e terreni,<br />
fra cui il Podere Torre Terza ancora oggi di proprietà<br />
dei Baronc<strong>in</strong>i. Bruna e Stefano sono dunque gli<br />
eredi di oltre c<strong>in</strong>quecento anni di attività.<br />
La Vernaccia di San Gimignano Apollonia ha un colore<br />
paglier<strong>in</strong>o, profumi f<strong>in</strong>i e fruttati e un sapore<br />
asciutto e armonico che ben si accompagna ad antipasti,<br />
carni bianche e pesce. La Riserva Dometaia –<br />
nome che ricorda antiche dimore etrusche – è dal<br />
canto suo un concerto di freschi profumi di frutta<br />
matura. Fermenta <strong>in</strong> barriques di Allier dopo un’accurata<br />
raccolta e fermentazione delle uve. Grande<br />
15 Castello di Montauto<br />
Loc. Montauto – Montauto San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 54311 – Fax 0577 543150<br />
<strong>in</strong>fo@castellodimontauto.it<br />
www.castellodimontauto.it<br />
L’azienda agraria Castello di Montauto ha una ricca<br />
storia fatta di tradizioni feudali e monastiche. Con<br />
un’estensione di circa 82 ettari, adibiti a vigneto specializzato<br />
e a olivo, il Castello di Montauto ha provveduto<br />
negli ultimi dieci anni a uno sviluppo programmato,<br />
basato sulla ristrutturazione dei vigneti<br />
f<strong>in</strong>alizzata a una moderna base ampelografica. Una<br />
parte significativa di vigneto è stata dest<strong>in</strong>ata a vigneto<br />
sperimentale <strong>in</strong> collaborazione con la Facoltà<br />
di Agraria dell’Università di Firenze e con il Consorzio<br />
<strong>della</strong> Denom<strong>in</strong>azione San Gimignano. Nel borgo<br />
di Montauto si trova la cant<strong>in</strong>a per la v<strong>in</strong>ificazione e<br />
l’<strong>in</strong>vecchiamento <strong>in</strong> legno.<br />
La Vernaccia del Castello di Montauto è ottenuta da<br />
sole uve Vernaccia raccolte manualmente. La v<strong>in</strong>ificazione<br />
avviene a temperatura controllata; la fermen-
nuta da sole uve Vernaccia raccolte manualmente.<br />
Dopo la v<strong>in</strong>ificazione <strong>in</strong> bianco controllata si aff<strong>in</strong>a<br />
<strong>in</strong> bottiglia per almeno quattro mesi. Completano<br />
la rosa <strong>della</strong> produzione aziendale il Chianti Colli<br />
Senesi, il San Gimignano Rosso e il V<strong>in</strong> Santo.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Chianti Colli Senesi,<br />
San Gimignano Rosso, V<strong>in</strong> Santo, Rosato Igt.<br />
Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva<br />
Agriturismo: 21 posti letto, camere con bagno,<br />
tv, aria condizionata, colazione, pisc<strong>in</strong>a.<br />
Degustazioni: su prenotazione.<br />
spessore anche per la Vernaccia Poggio ai Cannicci<br />
ottenuta da una selezione di uve dei vigneti di Sovestro,<br />
già adibiti a Vernaccia f<strong>in</strong> dal 1785.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Apollonia, Vernaccia<br />
di San Gimignano Riserva Dometaia, Vernaccia<br />
di San Gimignano Poggio ai Cannicci (altri v<strong>in</strong>i: vedere<br />
catalogo Baronc<strong>in</strong>i e Terre Vitate).<br />
Attività: agriturismo nella Fattoria Sovestro (12 posti<br />
letto).<br />
Degustazioni: si effettuano nella Fattoria Sovestro<br />
che, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di massima, è sempre aperta.<br />
tazione viene svolta <strong>in</strong> acciaio e, parzialmente, <strong>in</strong> legno.<br />
Il v<strong>in</strong>o si aff<strong>in</strong>a poi <strong>in</strong> bottiglia per almeno tre<br />
mesi. Equilibrata la carica cromatica, un elegante<br />
giallo oro, e persistenti i profumi, soprattutto di frutta<br />
appassita. In bocca la Vernaccia conferma ampiezza<br />
e struttura, con note di frutta matura e spezie.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano.<br />
Note: prodotto distribuito da Casa v<strong>in</strong>icola Luigi<br />
Cecchi & Figli srl di Castell<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Chianti (Si),<br />
cecchi@cecchi.net.<br />
Degustazioni: solo su appuntamento.<br />
16 Fattoria Cusona di<br />
Guicciard<strong>in</strong>i R. & Strozzi G.<br />
Loc. Cusona, 5 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 950028 – Fax 0577 950260<br />
<strong>in</strong>fo@guicciard<strong>in</strong>istrozzi.it -<br />
www.guicciard<strong>in</strong>istrozzi.it<br />
Più di mille anni di storia rendono conto del perché<br />
Cusona sia così r<strong>in</strong>omata per il v<strong>in</strong>o. Il primo documento<br />
ufficiale risale addirittura al 994 d.C. La fattoria ha 70<br />
ettari adibiti a vigneto: la metà coltivata a Vernaccia, 25<br />
ettari predisposti per la produzione di Chianti e il rimanente<br />
coltivato a Riesl<strong>in</strong>g, Chardonnay e Cabernet Sauvignon.<br />
Vengono prodotti ben c<strong>in</strong>que tipi di Vernaccia:<br />
dall’annata, tipica nelle sue caratteristiche organolettiche,<br />
alla Riserva, ricca e persistente, passando per il<br />
San Biagio, il Perlato e il Titolato, capaci di dist<strong>in</strong>guersi<br />
per f<strong>in</strong>ezza, armonia di gusto e personalità. Fra i rossi,<br />
oltre al Chianti e alla l<strong>in</strong>ea del Titolato (Chianti e Morell<strong>in</strong>o),<br />
spiccano il Sòdole, il Selvascura e il Millanni,<br />
espressioni alla massima potenza del terroir.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />
Riserva, Vernaccia di San Gimignano San Bia-<br />
17 Fattoria Il Palagio<br />
Loc. Palagio – Castel San Gimignano,<br />
Colle Val d’Elsa (Si)<br />
Tel. 0577 953004 – Fax 0577 953153<br />
<strong>in</strong>fo@ilpalagio.it – www.ilpalagio.it<br />
La Fattoria Il Palagio, gioiello <strong>della</strong> famiglia Zon<strong>in</strong>, è immersa<br />
<strong>in</strong> un paesaggio coll<strong>in</strong>are unico. Il Palagio, con il<br />
bell’edificio che fu dei marchesi Tortoli Matteucci, guarda<br />
dall’alto di un poggio e si estende per trecento ettari.<br />
Vic<strong>in</strong>o, la Fattoria Abbazia Monte Oliveto è situata sotto<br />
l’omonimo edificio del XIV secolo. Il pr<strong>in</strong>cipale obiettivo<br />
è produrre v<strong>in</strong>i che si identifich<strong>in</strong>o con il territorio:<br />
per questo si punta decisamente su varietà autoctone.<br />
La Vernaccia di San Gimignano Abbazia di Monte Oliveto<br />
è prodotta con sole uve Vernaccia provenienti da vigneti<br />
allevati a 220-270 metri sul livello del mare, con<br />
metodi guyot e cordone speronato. La v<strong>in</strong>ificazione avviene<br />
con breve criomacerazione delle bucce, mentre<br />
fermentazione termocontrollata e aff<strong>in</strong>amento sono svolte<br />
<strong>in</strong> acciaio <strong>in</strong>ox. L’esame organolettico rivela un colore<br />
paglier<strong>in</strong>o chiaro con riflessi verdognoli, profumi frut-<br />
18 Fattoria Poggio Alloro<br />
Via S. Andrea, 23 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 950153 – Fax 0577 950290<br />
<strong>in</strong>fo@fattoriapoggioalloro.com – www.fattoriapoggioalloro.com<br />
Una <strong>in</strong>nata predisposizione all’ospitalità e un’azienda completamente condotta con<br />
i metodi <strong>della</strong> coltivazione biologica. V<strong>in</strong>o, olio, verdure, cereali, miele e zafferano<br />
sono i prodotti pr<strong>in</strong>cipali. Altro fiore all’occhiello è l’allevamento <strong>della</strong> razza chian<strong>in</strong>a.<br />
La genu<strong>in</strong>ità e la qualità dei v<strong>in</strong>i nasce dalla cura delle vigne: potature severe,<br />
concimazioni organiche, trattamenti biologici e scelta f<strong>in</strong>ale dei grappoli. Stessa attenzione<br />
per il lavoro <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a che coniuga felicemente il rispetto <strong>della</strong> tradizione<br />
con l’utilizzo delle tecnologie più moderne.<br />
nasce così la Vernaccia di San Gimignano Poggio Alloro dal taglio fresco, immediato<br />
e dalla tipica beva fruttata.<br />
Da uve Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo e Malvasia si ricava il Chianti Colli Senesi, dai<br />
profumi <strong>in</strong>tensi di frutti rossi e viole. Completano la produzione dell’azienda il Bianco<br />
e Rosso di Toscana Igt, il San Gimignano Rosso, il V<strong>in</strong> Santo, le Grappe (fra cui quella<br />
di Vernaccia e zafferano) e l’olio extra verg<strong>in</strong>e d’oliva.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Chianti, San Gimignano Rosso, Bianco e Rosso Igt.<br />
Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e, grappa allo zafferano e di Vernaccia, zafferano.<br />
Agriturismo: 20 posti letto.<br />
Degustazioni: sempre su prenotazione.<br />
Note: <strong>in</strong> agriturismo si effettuano pranzi e cene con prodotti dell’azienda.<br />
gio, Vernaccia di San Gimignano Titolato Strozzi, Vernaccia<br />
di San Gimignano Perlato, Chianti, Chianti Titolato<br />
Strozzi, Millani Igt, Selvascura, Sòdole, Morell<strong>in</strong>o di<br />
Scansano Titolato Strozzi, Verment<strong>in</strong>o Luna Verde, Spumante<br />
Brut, Acquavite di Vernaccia, V<strong>in</strong> Santo.<br />
Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva.<br />
Agriturismo: Fattoria casa vacanze San Gimignano<br />
(www.guicciard<strong>in</strong>i.com).<br />
Degustazioni: solo su prenotazione.<br />
tati (mela) f<strong>in</strong>i e penetranti, gusto pieno, equilibrato e<br />
con retrogusto amarognolo. Si abb<strong>in</strong>a alla perfezione con<br />
antipasti a base di pesce, m<strong>in</strong>estre e formaggi freschi.<br />
V<strong>in</strong>i: Chianti Fattoria il Palagio, Chardonnay Igt Toscana<br />
Fattoria il Palagio, Sauvignon Igt Toscana Fattoria il Palagio,<br />
Vernaccia di San Gimignano Abbazia di Monte Oliveto,<br />
La Gentilesca Vernaccia di San Gimignano.<br />
Altri prodotti:<br />
olio extraverg<strong>in</strong>e<br />
di oliva Dop Terre<br />
di Siena.<br />
Agriturismo:<br />
Fattoria Abbazia di<br />
Monte Oliveto (22<br />
posti letto).<br />
Degustazioni:<br />
da aprile a ottobre<br />
da lunedì a sabato,<br />
9-19. Da novembre<br />
a marzo<br />
da lunedì a venerdì,<br />
9-18.<br />
25
Le aziende<br />
Le aziende<br />
19 Fontaleoni<br />
Loc. S. Maria, 39 – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 950193<br />
<strong>in</strong>fo@fontaleoni.com – www.fontaleoni.com<br />
Alle porte di San Gimignano e nel cuore dell’<strong>in</strong>cantevole<br />
campagna <strong>toscana</strong> sorge l’Azienda Agricola Fontaleoni.<br />
L’azienda nata nel 1959 con l’arrivo di Giovanni e Bruna<br />
Troiani, viticoltori di orig<strong>in</strong>e marchigiana, è cresciuta<br />
nel corso degli anni e oggi si estende per 30 ettari nella<br />
località di Santa Maria, una cresta tufacea a nord di San<br />
Gimignano che si affaccia sulla Val d’Elsa di Certaldo,<br />
ed <strong>in</strong> località Le Fonti, alle porte <strong>della</strong> città.<br />
Dai 18 ettari allevati a doppio guyot e a cordone alto si<br />
ottengono le uve che, raccolte a mano, vengono poi v<strong>in</strong>ificate<br />
nella cant<strong>in</strong>a, con l’utilizzo di tecnologie avanzate<br />
per l’elaborazione di v<strong>in</strong>i bianchi e rossi di qualità.<br />
Alla guida <strong>della</strong> cant<strong>in</strong>a oggi c’è Franco: la produzione<br />
attuale si aggira su 60.000/70.000 bottiglie, esportate <strong>in</strong><br />
Europa, Usa e Giappone.<br />
La Vernaccia Vigna Casanuova viene v<strong>in</strong>ificata grazie a<br />
una selezione di uve raccolte a mano e fermentate <strong>in</strong><br />
20’ Il Palagione<br />
21 La Lastra<br />
Via R. de Grada, 9 – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 941781<br />
staff@lalastra.it – www.lalastra.it<br />
Nadia Betti, Enrico Paternoster, Renato Spanu, amici f<strong>in</strong><br />
dai tempi di scuola. Questo il nucleo fondante dell’azienda<br />
La Lastra il cui lavoro si basa su poche regole, chiare<br />
e precise, come l’amore per la terra e il rispetto di natura,<br />
cultura e storia, nonché l’uso ragionato <strong>della</strong> tecnologia<br />
e l’obiettivo costante di raggiungere un’elevata<br />
qualità. In tutto nove ettari di vigneto a un’altitud<strong>in</strong>e<br />
media di 280 metri e due ettari di oliveto. La Cant<strong>in</strong>a si<br />
trova nei locali di un antico casale dove si trovano tutti i<br />
reparti di lavorazione. La filosofia si basa sul contenimento<br />
<strong>della</strong> produzione, su metodologie e trattamenti<br />
eco-compatibili e su v<strong>in</strong>ificazione separate per vigneto e<br />
varietà. Il risultato è fornito da v<strong>in</strong>i decisamente <strong>in</strong>teressanti.<br />
La Vernaccia di San Gimignano è v<strong>in</strong>ificata <strong>in</strong> purezza<br />
a una temperatura che non supera mai i 18 °C. Il<br />
colore è giallo paglier<strong>in</strong>o, i profumi speziati e il gusto<br />
armonico ed equilibrato. Più strutturata la Riserva che<br />
26<br />
parte <strong>in</strong> barriques. È ottima <strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento a piatti di<br />
pesce, crostacei, risotti, carni bianche. Le migliori annate<br />
del Vigna Casanuova sono ‘95, ‘96, ‘98, ‘99 e 2001.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Vigna Casanuova.<br />
Attività: azienda agricola con ristorante e camere.<br />
Degustazioni: solo su appuntamento.<br />
Via per Castel San Gimignano, 36 – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 953134<br />
palagione@t<strong>in</strong>.it<br />
I vigneti del Palagione, disposti su pendii abbastanza ripidi sulla sommità di un colle<br />
<strong>in</strong> prossimità di San Gimignano, hanno una esposizione che varia a seconda delle<br />
cultivar: sud/sud-est per le varietà con un più lungo ciclo di maturazione (Sangiovese),<br />
luoghi più freschi per esaltare i profumi di altre varietà con caratteristiche diverse.<br />
La vendemmia avviene grazie alla rigorosa selezione di uve perfettamente sane e<br />
mature raccolte manualmente. Hydra è la Vernaccia di San Gimignano dell’azienda. È<br />
ottenuta dal vitigno omonimo v<strong>in</strong>ificato <strong>in</strong> purezza grazie a una soffice pressatura, cui<br />
segue la fermentazione a temperatura controllata; l’aff<strong>in</strong>amento si protrae per sei mesi<br />
<strong>in</strong> contenitori d’acciaio. Di colore paglier<strong>in</strong>o e riflessi verdognoli, Hydra presenta al<br />
naso profumi che vanno dall’acacia al biancosp<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>o alla mela verde e alla pera. Al<br />
gusto presenta freschezza e pienezza, nonché una <strong>in</strong>confondibile nota amarognola.<br />
Zuppe, m<strong>in</strong>estre, primi piatti e pietanze di pesce sono gli abb<strong>in</strong>amenti ideali di questa<br />
Vernaccia che si consiglia di stappare almeno un’ora prima del suo consumo e di servire a 10-12 °C.<br />
V<strong>in</strong>i: Enif Bianco toscano Igt, Hydra Vernaccia di San Gimignano, Caelum Chianti Colli Senesi, Antajr Rosso<br />
Toscano Igt.<br />
Altri prodotti: circa 500 litri ogni anno di olio.<br />
Agriturismo: 11 posti letto.<br />
Degustazioni: su appuntamento.<br />
fermenta <strong>in</strong> barriques e qui riposa per dodici mesi, aff<strong>in</strong>andosi<br />
poi <strong>in</strong> vetro per altri sei. Pesce affumicato e carni<br />
bianche si abb<strong>in</strong>ano al meglio con questa elegante<br />
Vernaccia.<br />
V<strong>in</strong>i: Chianti Colli Senesi La Lastra, Vernaccia di San<br />
Gimignano La Lastra, Vernaccia di San Gimignano Riserva<br />
La Lastra, Rovaio Igt.<br />
Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva.<br />
Degustazioni: su appuntamento.<br />
22 Le Solive di Faraoni F. & F.<br />
Loc. San Benedetto – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 944909 – Fax 0577 945670<br />
monica@lesolive.com – www.lesolive.com<br />
Nata nel 1970 Le Solive è oggi gestita con nuovi<br />
metodi di lavorazione e secondo un piano di <strong>in</strong>vestimenti<br />
strutturali per l’ammodernamento dei vigneti<br />
e <strong>della</strong> cant<strong>in</strong>a.<br />
L’azienda si estende su oltre 12 ettari di vigneti specializzati,<br />
vocati e ottimamente esposti. Le lavorazioni<br />
sono ancora manuali e seguite con attenzione:<br />
potature selettive, fertilizzazioni organiche e<br />
lotta guidata a basso impatto ambientale sono i<br />
card<strong>in</strong>i <strong>della</strong> coltivazioni di vitigni a bacca rossa<br />
(Sangiovese, Canaiolo e Cabernet) e a bacca bianca<br />
(Trebbiano, Malvasia e Chardonnay). È ovviamente<br />
di centrale importanza la Vernaccia Vigna<br />
Aprico. Ottenuto da sole uve Vernaccia fermentate<br />
a temperatura controllata, <strong>in</strong> acciaio per il 90% e<br />
<strong>in</strong> tonneuax per il 10%, il v<strong>in</strong>o sosta successivamente<br />
<strong>in</strong> bottiglia per sei mesi. L’analisi organolet-<br />
23 Mel<strong>in</strong>i<br />
Loc. Gaggiano – Poggibonsi (Si)<br />
Tel. 0577 998511 – Fax 0577 989002<br />
mel<strong>in</strong>i@giv.it – www.giv.it<br />
Tre secoli di storia per la famiglia Mel<strong>in</strong>i che a partire<br />
dal 1705 decise di dedicarsi alla produzione di<br />
v<strong>in</strong>o. Oggi l’azienda è di proprietà del Gruppo <strong>Italia</strong>no<br />
V<strong>in</strong>i. la moderna cant<strong>in</strong>a, con sede a Gaggiano, si<br />
dispone su quattro livelli con una capacità complessiva<br />
di ben 100 mila ettolitri. Filosofia <strong>della</strong> qualità e<br />
amore per la terra sono alla base del lavoro aziendale<br />
e dei v<strong>in</strong>i che vengono prodotti. Segue queste<br />
l<strong>in</strong>ee direttrici anche la Vernaccia Le Grillaie le cui<br />
uve provengono da vigneti posti <strong>in</strong> località Santa Maria<br />
di San Gimignano. I grappoli sono raccolti a mano e<br />
la fermentazione avviene <strong>in</strong> barriques. Il v<strong>in</strong>o sosta <strong>in</strong><br />
legno sei mesi per aff<strong>in</strong>arsi <strong>in</strong> vetro altri tre mesi. Di<br />
colore oro chiaro e con profumi <strong>in</strong>tensi di vaniglia e<br />
note floreali contrappuntate da sentori di miele e pietra<br />
focaia, Le Grillaie ha un gusto pieno e morbido<br />
che sa tuttavia mantenere note di viva freschezza.
tica rivela un colore giallo paglier<strong>in</strong>o, profumi <strong>in</strong>tensi<br />
e caratteristici, gusto armonico. Altro v<strong>in</strong>o dell’azienda<br />
è il Connubio, blend di Sangiovese e Cabernet,<br />
<strong>in</strong>vecchiato<br />
per dodici mesi <strong>in</strong><br />
tonneaux. Veste rub<strong>in</strong>a<br />
tendente al granato,<br />
profumi ampi e<br />
f<strong>in</strong>i di frutta rossa,<br />
sapore armonico,<br />
elegante, con giusta<br />
tannicità sono le doti<br />
di questo <strong>in</strong>teressante<br />
Igt.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di<br />
San Gimignano Vigna<br />
Aprico, Igt Toscana<br />
Connubio.<br />
Degustazioni: su<br />
prenotazione.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Le Grillaie, Chianti<br />
Borghi d’Elsa, Chianti Classico I Sassi, Chianti Classico<br />
riserva Vigneti La Selvanella, Chianti Classico Riserva<br />
Massovecchio, Igt Toscana Merlot Bonorli.<br />
Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva Chianti Classico<br />
Dop, Grappa Selvanella (grappa di Chianti Classico<br />
distillata da v<strong>in</strong>accia fresca di uve <strong>della</strong> fattoria Selvanella),<br />
salsa balsamica Frà G<strong>in</strong>epro.<br />
Degustazioni e vendita diretta: dal lunedì al venerdì,<br />
orario 9-18.30. Sabato: 9-13/14-18. Domenica<br />
chiuso.<br />
Note: è possibile organizzare degustazioni anche con<br />
gruppi.<br />
24 Podere Arcangelo<br />
Via Capezzano, 26 – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 944404 – Fax 0577 945628<br />
<strong>in</strong>fo@poderearcangelo.it – www.poderearcangelo.it<br />
Proprio nel cuore del Chianti si trova il Podere Arcangelo a soli 8 chilometri da<br />
San Gimignano. L’azienda, <strong>in</strong> conversione biologica, è composta da 23 ettari di<br />
vigneto. F<strong>in</strong>o ad alcuni anni fa Bruno Mora non commercializzava <strong>in</strong> bottiglia i<br />
v<strong>in</strong>i che produceva, ma – visto il notevole apprezzamento che ricevevano e grazie<br />
anche all’apporto <strong>della</strong> figlia Sandra – ha deciso di puntare a una produzione di<br />
alto livello. È stata dunque ristrutturata la cant<strong>in</strong>a e si è arrivati a una produzione<br />
media annua di 50.000 bottiglie.<br />
La Vernaccia del Podere Arcangelo proviene da uve coltivate su terreni ben esposti<br />
composti di tufo e argilla. La v<strong>in</strong>ificazione prevede una pressatura soffice delle<br />
uve con separazione delle bucce e una fermentazione a temperatura controllata<br />
con lieviti selezionati. Aperitivi, pesce e carni bianche ben si abb<strong>in</strong>ano a questo<br />
v<strong>in</strong>o dalla veste paglier<strong>in</strong>a con riflessi dorati, dai profumi fruttati e dal sapore secco, fresco e leggermente amarognolo.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Chianti, Chianti Colli Senesi, Baccano Barrique Igt, V<strong>in</strong>o Bianco e Rosso<br />
Toscano Igt.<br />
Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva.<br />
Agriturismo: 19 posti letto.<br />
Degustazioni: da lunedì a venerdì, orario 10-12.<br />
Note: pranzi e degustazioni per gruppi su prenotazione.<br />
25 Poderi del Paradiso<br />
Loc. Strada, 21/A – San Gimignano (Si)<br />
Tel./Fax 0577 941500<br />
0577941500@iol.it – www.telematicaitalia.it/<br />
ilparadiso<br />
Vasco Cetti e sua moglie Graziella Cappelli conducono<br />
con passione e competenza l’azienda <strong>in</strong> località Strada.<br />
La famiglia di Vasco è una delle più antiche di San Gimignano<br />
e possiede terreni vitati s<strong>in</strong> dal Medioevo. Attualmente<br />
sono 27 gli ettari coltivati a vigneto per un totale<br />
di oltre 150.000 bottiglie annue. Il Paradiso è <strong>in</strong> fase di<br />
ulteriore crescita, grazie a un progetto che nei prossimi<br />
anni prevede il raddoppio <strong>della</strong> produzione. Pur amando<br />
la Vernaccia di San Gimignano, Vasco è un conv<strong>in</strong>to<br />
sperimentatore: accanto al Sangiovese si hanno perciò<br />
Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Chardonnay. Si ottengono<br />
v<strong>in</strong>i quali Lo Chà e tre importanti rossi: Bottaccio<br />
(Sangiovese <strong>in</strong> purezza), Saxa Calida (taglio bordolese)<br />
e Paterno II (altra nobile espressione del Sangiovese).<br />
Accanto a una Vernaccia piacevolmente fresca e<br />
fruttata, l’azienda propone una selezione (Prestige) di<br />
26 Tenuta Mormoraia<br />
Loc. S. Andrea – San Gimignano (Si)<br />
Tel. 0577 940096 – Fax 0577 943207<br />
<strong>in</strong>fo@mormoraia.it – www.mormoraia.it<br />
eccellente livello, con fermentazione termocontrollata<br />
<strong>in</strong> acciaio e note degustative che rimandano a un colore<br />
paglier<strong>in</strong>o, profumi fruttati e floreali, e gusto armonico<br />
e persistente. Da ricordare anche la Vernaccia La Biscondola<br />
che matura <strong>in</strong> legni di Allier francese.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />
(Prestige), Vernaccia di San Gimignano Biscondola,<br />
Lo Chà Bianco Toscano Igt, V<strong>in</strong>o Rosato Igt C.T.C,<br />
Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva, V<strong>in</strong>o<br />
Rosso Igt Toscana Bottaccio, V<strong>in</strong>o Rosso Igt Toscana<br />
Paterno II, V<strong>in</strong>o Rosso Igt Toscana Saxa Calida, V<strong>in</strong>o<br />
Rosso Igt Toscana Silicum.<br />
Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva.<br />
Agriturismo: 20 posti letto.<br />
Degustazioni: tutti i giorni previo avviso telefonico.<br />
Anticamente convento e oggi elegante agriturismo, la Tenuta Mormoraia è situata<br />
sulla cima di una coll<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> posizione privilegiata. Il lavoro <strong>in</strong> vigna e <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a,<br />
tecnologicamente all’avanguardia, consente il raggiungimento di un elevato standard,<br />
particolarmente apprezzato dal mercato italiano e <strong>in</strong>ternazionale. La Vernaccia<br />
di San Gimignano è prodotta con uve selezionate, raccolte manualmente.<br />
La fermentazione avviene a una temperatura controllata di 18-20°C. Dopo quattro<br />
mesi di maturazione <strong>in</strong> serbatoi di acciaio, il v<strong>in</strong>o viene aff<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> vetro. L’esame<br />
organolettico rivela un colore paglier<strong>in</strong>o, profumi fruttati e sentori di biancosp<strong>in</strong>o,<br />
sapore <strong>in</strong>tenso con fondo di mandorla. Identica cura per la Riserva il cui<br />
mosto viene fermentato <strong>in</strong> barriques francesi da 225 litri, dove rimane f<strong>in</strong>o a settembre dell’anno successivo. Segue un<br />
aff<strong>in</strong>amento <strong>in</strong> bottiglia di almeno quattro mesi. Presenta un colore paglier<strong>in</strong>o carico, profumi fruttati e floreali con<br />
note boisé, gusto morbido, pieno e persistente.<br />
V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Riserva, Ostrea Grigia Bianco Igt, Neitea Rosso Igt,<br />
Mytilus Rosso Igt.<br />
Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e Dop.<br />
Agriturismo: 4 Spighe, 30 posti letto.<br />
Degustazioni: disponibile sala degustazione e terrazza panoramica tutti i giorni <strong>in</strong> orari d’ufficio (9-13/15-19)<br />
su appuntamento.<br />
27
Non solo<br />
Vernaccia…<br />
A colloquio<br />
con Giovanni<br />
Panizzi,<br />
presidente del<br />
Consorzio <strong>della</strong><br />
Denom<strong>in</strong>azione<br />
di San<br />
Gimignano<br />
SPECIALE<br />
28<br />
Ogni anno migliaia di<br />
turisti stranieri e<br />
italiani visitano San<br />
Gimignano per la sua<br />
bellezza e per la fama dei suoi<br />
v<strong>in</strong>i. La Vernaccia ha attraversato<br />
negli ultimi anni una<br />
importante fase evolutiva, sia<br />
a livello d’immag<strong>in</strong>e, sia per<br />
quanto riguarda le sue<br />
caratteristiche organolettiche.<br />
Quali sono gli elementi<br />
cruciali di tale evoluzione?<br />
La Vernaccia è un v<strong>in</strong>o che ha<br />
secoli di storia alle spalle e che<br />
ha visto alternarsi periodi di<br />
grande prestigio a stagioni<br />
meno fortunate. Nel Novecento<br />
ci sono stati anni di<br />
decadenza che, a partire dagli<br />
anni ’60-’70, sono stati<br />
progressivamente superati.<br />
Non a caso nel 1966 la<br />
Vernaccia ha ottenuto la Doc.<br />
La vera r<strong>in</strong>ascita<br />
si è però avuta a<br />
partire dal 1993,<br />
anno <strong>in</strong> cui è stata<br />
riconosciuta la<br />
Docg. Quella<br />
data segna un<br />
punto di non ritorno: anche<br />
se occorre lavorare ancora,<br />
sono stati fatti passi fondamentali<br />
perché ogni azienda<br />
ha f<strong>in</strong>alizzato la propria<br />
attività alla ricerca dell’eccellenza.<br />
L’aspirazione è quella di<br />
vedere f<strong>in</strong>almente riconosciuta<br />
la qualità <strong>della</strong> Vernaccia per<br />
le sue doti <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche, al di là<br />
del fatto che la sua immag<strong>in</strong>e<br />
si leghi a doppio filo con<br />
quella <strong>della</strong> città di San<br />
Gimignano. Ecco, è proprio<br />
sull’immag<strong>in</strong>e del v<strong>in</strong>o che<br />
occorre <strong>in</strong>sistere <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong>novativi.<br />
In questa direzione il<br />
Consorzio riveste un ruolo<br />
primario per la promozione<br />
del territorio e dei suoi<br />
prodotti. Com’è organizzato<br />
il Consorzio e quali sono i<br />
programmi che sta portando<br />
avanti?<br />
Il Consorzio si impegna e si<br />
deve impegnare a dare il<br />
giusto risalto alla Vernaccia:<br />
ritornando a quanto detto<br />
prima, ritengo che la Vernaccia<br />
sia molto più avanti<br />
dell’immag<strong>in</strong>e fuorviante e<br />
un po’ da ‘cartol<strong>in</strong>a’ che molti<br />
hanno.
il consorzio<br />
Il consorzio <strong>della</strong> Vernaccia di San Gimignano nasce nel 1972<br />
da un gruppo di tenaci volenterosi che credevano fermamente<br />
<strong>in</strong> quello che stavano per <strong>in</strong>iziare. Un’avventura a carattere<br />
privato sì, ma nell’<strong>in</strong>teresse di tutto il territorio del Comune<br />
di San Gimignano.<br />
Erano <strong>in</strong> nove: il pr<strong>in</strong>cipe Girolamo Strozzi Majorca Guicciard<strong>in</strong>i,<br />
Ernesto Lor<strong>in</strong>i, Libanio Lucii, Jaures Baronc<strong>in</strong>i, Luigi<br />
Conc<strong>in</strong>i, Giorgio Marolli Furga Gorn<strong>in</strong>i, Alfredo Sal<strong>in</strong>i, con<br />
la presenza testimoniale dei signori Franco Bagnai, Teresio<br />
Gass<strong>in</strong>o, Pietro Lor<strong>in</strong>i, Ascanio Biag<strong>in</strong>i, Angelo Cecch<strong>in</strong>i, Ferriero<br />
Cecconi, Carlo Pertici, Franco Razzi, Luciano Bartol<strong>in</strong>i<br />
e Romano Borselli.<br />
F<strong>in</strong> dalla nascita il Consorzio aveva ben chiari gli scopi per<br />
cui veniva fondato e tali scopi ha perseguito con tenacia nel<br />
corso degli anni.<br />
L’impegno <strong>della</strong> dirigenza del Consorzio è sempre più teso a<br />
valorizzare la tradizionale immag<strong>in</strong>e di San Gimignano, attuare<br />
tutte le <strong>in</strong>iziative atte a diffondere <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> e all’estero il<br />
v<strong>in</strong>o Vernaccia di San Gimignano e Rosso Doc, contribuire<br />
al miglioramento qualitativo generale <strong>della</strong> produzione sia delle<br />
Detto altrimenti, c’è un<br />
valore del v<strong>in</strong>o da far emergere.<br />
Non a caso è stato<br />
condotto un lavoro serio su<br />
vigneti sperimentali, a cui<br />
hanno collaborato l’Università<br />
di Firenze e i Vivai Rauscedo,<br />
con microv<strong>in</strong>ificazioni e<br />
con il raggiungimento di cloni<br />
approvati. I programmi del<br />
Consorzio, attuali e futuri,<br />
sono orientati a comunicare<br />
questa nuova identità <strong>della</strong><br />
Vernaccia, nonché a cercare<br />
positive s<strong>in</strong>ergie con altri<br />
Consorzi del v<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Toscana.<br />
Crediamo fortemente che<br />
unire le forze voglia dire avere<br />
energie e idee sempre nuove<br />
su cui operare <strong>in</strong> maniera<br />
coord<strong>in</strong>ata.<br />
La zona è anche centro di<br />
produzione di v<strong>in</strong>i rossi.<br />
Oltre agli Igt e ai cosiddetti<br />
supertuscan, San Gimignano<br />
ha una Doc rossa che<br />
com<strong>in</strong>cia a dare risultati<br />
<strong>in</strong>teressanti. Quali sono le<br />
potenzialità dell’area?<br />
I v<strong>in</strong>i rossi, a San Gimignano,<br />
sono da tempo un punto di<br />
riferimento significativo.<br />
Recentemente sono state<br />
apportate modifiche al<br />
discipl<strong>in</strong>are <strong>della</strong> Doc Rosso<br />
di San Gimignano per<br />
uve che del v<strong>in</strong>o.<br />
Già nel lontano<br />
1966 il Consorzio<br />
opera <strong>in</strong><br />
modo da far sì<br />
che il v<strong>in</strong>o Vernaccia<br />
sia il primo<br />
v<strong>in</strong>o italiano<br />
ad avere riconosciuta<br />
la Doc. Nel 1993 riesce ad ottenere la Docg e consacra<br />
la Vernaccia tra i v<strong>in</strong>i più bianchi più pregiati d’<strong>Italia</strong> e del<br />
mondo.<br />
Il consorzio ultimamente è impegnato <strong>in</strong> una importante ricerca<br />
su vigneti sperimentali per <strong>in</strong>dividuare nuovi cloni del<br />
vitigno <strong>della</strong> Vernaccia di San Gimignano che possano <strong>in</strong> futuro<br />
dare la possibilità di ottenere un prodotto di qualità sempre<br />
maggiore. Qu<strong>in</strong>di tradizione e <strong>in</strong>novazione si stanno fondendo<br />
<strong>in</strong> un unico progetto che permette di guardare avanti e<br />
progettare il lavoro <strong>in</strong> vigna e <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a <strong>in</strong> chiave sperimentale,<br />
puntando a produzioni concorrenziali, <strong>in</strong>novative e qualitativamente<br />
importanti. Nell’ottica di ampliamento e valorizzazione<br />
dei prodotti del territorio, il Consorzio ha proposto<br />
alcuni cambiamenti al discipl<strong>in</strong>are di produzione <strong>della</strong> Doc<br />
San Gimignano, nata solo pochi anni fa, nel 1996. Il nuovo<br />
discipl<strong>in</strong>are prevede la presenza di un importante v<strong>in</strong>o rosso e<br />
di un v<strong>in</strong> santo. Essi rappresenteranno un valore aggiunto al<br />
territorio sangimignanese, una promessa che sp<strong>in</strong>ge le aziende<br />
a migliorarsi ancora, per raggiungere obiettivi di sempre<br />
maggior risonanza.<br />
E <strong>in</strong> accordo con questa l<strong>in</strong>ea dall’<strong>in</strong>tesa fra il Consorzio di<br />
Denom<strong>in</strong>azione di San Gimignano e il Consorzio del Cristallo<br />
di Colle di Val d’Elsa e le due rispettive amm<strong>in</strong>istrazioni<br />
comunali, che sta nascendo una l<strong>in</strong>ea di bicchieri dedicati<br />
ai v<strong>in</strong>i del territorio. Una l<strong>in</strong>ea unica studiata per evidenziare<br />
le caratteristiche dei v<strong>in</strong>i, svilupparne i profumi e esaltarne la<br />
degustazione.<br />
Consorzio <strong>della</strong> Denom<strong>in</strong>azione San Gimignano<br />
Villa <strong>della</strong> Rocca – San Gimignano (Si)<br />
Tel. +39 0577 940108; fax +39 0577 942088<br />
<strong>in</strong>fo@vernaccia.it; www.vernaccia.it<br />
consentire di ottenere il<br />
massimo <strong>in</strong> fase di v<strong>in</strong>ificazione.<br />
È un discipl<strong>in</strong>are<br />
<strong>in</strong>novativo perché, senza<br />
tradire la toscanità, non<br />
limita i produttori. Anzi li<br />
sp<strong>in</strong>ge a sfruttare le ottime<br />
caratteristiche delle uve,<br />
fornendo al contempo al<br />
consumatore quelle garanzie<br />
che solo un discipl<strong>in</strong>are può<br />
dare. Vorrei <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e sottol<strong>in</strong>eare<br />
che non si tratta di una<br />
Doc di ricaduta dal Chianti.<br />
È piuttosto una Doc autonoma.<br />
Se sapremo rispettare<br />
quanto vi è codificato avremo<br />
grandi soddisfazioni.<br />
SPECIALE<br />
29
All’ombra<br />
delle torri<br />
Cultura<br />
e gastronomia,<br />
<strong>in</strong>gredienti<br />
basilari per un<br />
f<strong>in</strong>e settimana<br />
perfetto<br />
SPECIALE<br />
30<br />
Per un f<strong>in</strong>e settimana da<br />
sogno, San Gimignano<br />
è meta ideale. Città nata<br />
sulla via Francigena, la lunga<br />
“autostrada” che nel medioevo<br />
conduceva i pellegr<strong>in</strong>i da<br />
Canterbury a Roma, San<br />
Gimignano era però anche<br />
centro di potere: le famiglie<br />
importanti si sfidavano<br />
costruendo torri sempre più<br />
alte arrivando a edificarne 72, e<br />
il risultato è sotto i nostri<br />
occhi, uno “skyl<strong>in</strong>e” che svetta<br />
sulla coll<strong>in</strong>a. Nel breve spazio<br />
di una giornata è possibile<br />
visitare la città con un passo<br />
“slow”, prima di tutto camm<strong>in</strong>ando<br />
per le strette viuzze che<br />
si <strong>in</strong>cuneano fra le torri e che<br />
ad ogni angolo offrono uno<br />
scorcio che stupisce. Entrando<br />
da Porta Senese possiamo<br />
percorrere via San Giovanni,<br />
ma lentamente, per avere il<br />
tempo di fermarsi ai negozi di<br />
artigianato e di prodotti tipici;<br />
su questa strada si affaccia<br />
anche palazzo Pratellesi;<br />
attraversando l’Arco de’ Becci<br />
arriviamo <strong>in</strong> piazza Cisterna,<br />
racchiusa dalle torri, la più<br />
famosa delle quali è forse la<br />
Torre del Diavolo. Oltrepassiamo<br />
la piazza per raggiungere il<br />
Duomo, o Collegiata, consacrato<br />
nel 1148. Racchiude<br />
preziosi affreschi di scuola<br />
senese: Vecchio e Nuovo<br />
Testamento (Bartolo di Fredi e<br />
“Bottega dei Memmi”);<br />
Giudizio Universale (Taddeo di<br />
Bartolo), ma anche opere di<br />
da vedere<br />
Il museo <strong>della</strong> Vernaccia<br />
Inaugurato nel giugno scorso, il Museo del v<strong>in</strong>o Vernaccia di<br />
San Gimignano ha sede nei locali <strong>della</strong> Villa <strong>della</strong> Rocca di<br />
Montestaffoli, dalla quale si ha una splendida veduta sulla<br />
città e sulla campagna circostante. Il museo è stato creato<br />
pensando a un modo nuovo di gustare il v<strong>in</strong>o e di conoscerlo<br />
attraverso la storia, le tradizioni e l’esperienza sensoriale.<br />
Foto, immag<strong>in</strong>i e strumenti <strong>in</strong>terattivi per dialogare con enti<br />
e aziende, ma anche percezioni visive e olfattive – sì, anche il<br />
profumo gioca un ruolo importante – conducono l’enoturista<br />
<strong>in</strong> un viaggio alla scoperta <strong>della</strong> Vernaccia. Ecco le sezioni<br />
del museo.<br />
Dentro al v<strong>in</strong>o – <strong>in</strong> una sala a forma di t<strong>in</strong>o, rivestita <strong>in</strong> rovere,<br />
vengono proiettati filmati per saperne di più sul v<strong>in</strong>o.<br />
Intanto la sala si riempie dell’odore <strong>della</strong> v<strong>in</strong>accia.<br />
Voce al v<strong>in</strong>o – una “sala delle conferenze” che ospita oltre<br />
trenta persone, dotata di apparecchi video che trasmettono<br />
una collezione di filmati che raccontano la vocazione v<strong>in</strong>icola<br />
di questo territorio.<br />
Il territorio – pannelli e <strong>in</strong>formazioni multimediali illustrano<br />
le caratteristiche territorio.<br />
Per il v<strong>in</strong>o – i visitatori, comodamente seduti davanti al cam<strong>in</strong>etto,<br />
possono degustare i v<strong>in</strong>i mentre uno dei filmati proiettati<br />
offre un vero e proprio corso di degustazione.<br />
scuola fiorent<strong>in</strong>a: Storie di<br />
Santa F<strong>in</strong>a (una delle più belle<br />
opere del Ghirlandaio), San<br />
Sebastiano (Benozzo Gozzoli),<br />
Statue Lignee (Jacopo <strong>della</strong><br />
Quercia) e sculture di Giuliano<br />
e Benedetto da Maiano. Nella<br />
piazza del Duomo si trova<br />
anche il Palazzo del Podestà,<br />
oggi sede del Comune, del XII<br />
secolo, nel quale ha sede il<br />
Museo Civico. Fra i dip<strong>in</strong>ti<br />
<strong>della</strong> scuola fiorent<strong>in</strong>a e senese<br />
del tredicesimo secolo qui<br />
raccolti ricordiamo il Crocefisso<br />
dip<strong>in</strong>to da Coppo di Marcovaldo,<br />
i trittici di Niccolò<br />
Tegliacci e di Taddeo di<br />
Bartolo, per non parlare delle<br />
opere di Domenico Michel<strong>in</strong>o,<br />
P<strong>in</strong>turicchio e Filipp<strong>in</strong>o Lippi.<br />
Dal museo civico possiamo<br />
visitare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la Torre Grossa<br />
(o del Podestà), che risale al<br />
1311, alta 54 metri. Un<br />
consiglio per mangiare? In via<br />
del Castello, a pochi passi da<br />
piazza <strong>della</strong> Cisterna, fermatevi<br />
all’Osteria del Carcere. Un<br />
posto raccolto, aperto da non<br />
molto, con una trent<strong>in</strong>a di<br />
coperti (meglio prenotare, tel.<br />
0577 941905); si spendono<br />
25-30 euro per un menu che<br />
offre piatti tipici preparati con<br />
cura a com<strong>in</strong>ciare dalla ricca<br />
offerta del banco salumi e<br />
formaggi. Il “mangiare<br />
toscano” di questa zona nasce<br />
da una <strong>in</strong>teressante commistione<br />
di sapori <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />
fiorent<strong>in</strong>a e di quella senese,<br />
con profumi che arrivano dalla<br />
Maremma e <strong>in</strong>trusioni <strong>della</strong><br />
vic<strong>in</strong>a Volterra. Fra i prodotti<br />
tipici peculiari di San Gimignano<br />
spiccano lo zafferano di<br />
San Gimignano, il su<strong>in</strong>o di<br />
C<strong>in</strong>ta Senese, l’olio extraverg<strong>in</strong>e<br />
d’oliva toscano Terre di<br />
Siena e quello “emergente” di<br />
San Gimignano, che sta<br />
diventando sempre più<br />
<strong>in</strong>teressante, e il prosciutto<br />
toscano. Il ricettario prevede<br />
antipasti a base di salumi<br />
(c<strong>in</strong>ghiale compreso), zuppe,<br />
pappardelle aromatizzate allo<br />
zafferano e condite con sughi<br />
di selvagg<strong>in</strong>a, bistecche, arrosti<br />
e coniglio cuc<strong>in</strong>ato nella<br />
Vernaccia. Fra i dolci, biscotti<br />
alle mandorle e crostate di<br />
frutta. Per quanto riguarda il<br />
v<strong>in</strong>o è già stato detto tutto<br />
nelle pag<strong>in</strong>e precedenti... (c.t.)
Cosa è successo<br />
a Cancun?<br />
Lee Kyung Hae, contad<strong>in</strong>o-attivista<br />
giunto dalla<br />
Corea f<strong>in</strong>o a Cancun, è<br />
arrivato sotto la grata <strong>della</strong> zona<br />
rossa che proteggeva i grandi del<br />
mondo e si è ucciso <strong>in</strong>filandosi<br />
un coltell<strong>in</strong>o svizzero nel petto.<br />
Harakiri. Ultimo e def<strong>in</strong>itivo<br />
gesto di protesta di chi aveva alle<br />
spalle qualcosa come 30 scioperi<br />
<strong>della</strong> fame contro il Wto. Perché?<br />
Semplice: nel suo paese i<br />
contad<strong>in</strong>i non hanno più niente<br />
da fare, il loro riso è stato<br />
completamente soppiantato da<br />
quello straniero, sorretto da tariffe<br />
più che agevolate sulle importazioni.<br />
Cosa è successo a Cancun durante<br />
la riunione dell’Organizzazione<br />
mondiale del commercio?<br />
Lo ha spiegato bene Carlo<br />
Petr<strong>in</strong>i, presidente di Slow Food<br />
<strong>in</strong> un <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong>titolato “La<br />
disperazione dei poveri gela i<br />
balletti degli accordi”.<br />
Scrive il fondatore di un movimento<br />
che ha aumentato la consapevolezza<br />
collettiva di ciò che<br />
f<strong>in</strong>isce nel nostro piatto: «La<br />
disperazione, nella vita dei contad<strong>in</strong>i,<br />
è un elemento ben ➤<br />
presente:<br />
per me non è difficile<br />
GOLA GLOBALIZZAZIONE<br />
La disperazione<br />
dei contad<strong>in</strong>i<br />
e le pretese dei<br />
potenti nelle<br />
riflessioni del<br />
leader di<br />
Slow Food<br />
31
Sopra e a fianco,<br />
il mercato di Tunisi<br />
(foto di Paula Becatt<strong>in</strong>i)<br />
32<br />
➤<br />
rievocare i gesti estremi di tanti<br />
contad<strong>in</strong>i di Langa, <strong>in</strong> quel passato<br />
di fame e povertà che ha<br />
preceduto le note ricchezze enologiche<br />
attuali. Ci s’impiccava,<br />
ci si buttava nel pozzo, oppure<br />
“a Tanaro”, lasciandosi prendere<br />
dalle acque del fiume».<br />
Un po’ come quei racconti-denuncia<br />
di Vandana Shiva: migliaia<br />
di contad<strong>in</strong>i <strong>in</strong>diani che<br />
si suicidano ogni anno, più di<br />
seicento all’anno nella sola re-<br />
Vien da pensare<br />
che forse un Chianti si difende<br />
da sé se è buono, che un Pecor<strong>in</strong>o<br />
Sardo a confronto con il suo<br />
omonimo argent<strong>in</strong>o non perderà<br />
mai la sfida <strong>della</strong> qualità<br />
gione meridionale del Karnataka,<br />
dove i debiti causati dalle<br />
esportazioni sovvenzionate dei<br />
ricchi del mondo sono <strong>in</strong>sostenibili,<br />
dove recentemente la rabbia<br />
dei contad<strong>in</strong>i ha prevalso<br />
f<strong>in</strong>o a fargli distruggere un ex<br />
centro di ricerca, ora deposito,<br />
<strong>della</strong> Monsanto.<br />
Petr<strong>in</strong>i ormai da tempo segue<br />
con attenzione il dibattito sulla<br />
globalizzazione che sempre più<br />
<strong>in</strong>veste argomenti e temi cari a<br />
Slow Food, come quelli <strong>della</strong><br />
sovranità alimentare, <strong>della</strong> biodiversità,<br />
<strong>della</strong> sicurezza alimentare,<br />
f<strong>in</strong>o ad arrivare al diritto<br />
alla salute e all’auto-organizzazione<br />
delle comunità locali. Insomma,<br />
concetti cari per chi<br />
nutre passione per i cibi e per le<br />
culture da cui vengono orig<strong>in</strong>ati,<br />
per chi si batte per la tipicità<br />
e per le eccellenze alimentari.<br />
Anche l’appuntamento di Cancun<br />
era stato visto da molti<br />
come l’occasione giusta per difendere<br />
le specialità tradizionali<br />
di alcuni paesi dalle imitazioni<br />
<strong>in</strong>ternazionali. Ma la disperazione<br />
di Lee Kyung Hae ha<br />
portato oltre. «Vien da pensare<br />
– conclude Petr<strong>in</strong>i – che forse<br />
un Chianti si difende da sé se è<br />
buono, che un Prosciutto di<br />
Parma non teme rivali se è fatto<br />
come si deve, che un Pecor<strong>in</strong>o<br />
Sardo a confronto con il<br />
suo omonimo argent<strong>in</strong>o non<br />
perderà mai la sfida <strong>della</strong> qualità.<br />
Se vogliamo sederci e contrattare<br />
sulla globalizzazione,<br />
cerchiamo di dare il giusto peso<br />
a quelli che sono i veri problemi:<br />
ora non se ne può proprio<br />
più fare a meno».
la dichiarazione di Firenze<br />
Ecco i diritti globali del cibo<br />
È ormai consolidata la collaborazione tra Slow Food e la<br />
Toscana. I risultati concreti sono già molti. Basta citare la<br />
nascita <strong>della</strong> Fondazione per la biodiversità che ha sede proprio<br />
a Firenze. A febbraio di quest’anno è stata creata anche<br />
la Commissione <strong>in</strong>ternazionale sul cibo, voluta dalla<br />
Regione Toscana e presieduta da Vandana Shiva, scienziata<br />
e filosofa <strong>in</strong>diana, che ha già prodotto un decalogo, una<br />
sorta di dichiarazione sui diritti globali del cibo, dove si<br />
afferma la necessità di garantire a tutta l’umanità cibo di<br />
qualità, sicuro e liberato dagli ostacoli creati dai meccanismi<br />
di commercializzazione imposti dall’Organizzazione<br />
Mondiale del Commercio (Wto) e da altre organizzazioni<br />
analoghe.<br />
Ecco i punti fondamentali:<br />
Il diritto al cibo: tutti gli esseri umani su questo pianeta<br />
hanno diritto ad avere disponibilità, oppure i mezzi per<br />
produrre, gli alimenti di base necessari al loro sostentamento<br />
(...). Nessun governo deve consentire l’esportazione di cibo<br />
o di altri prodotti dell’agricoltura dal proprio territorio se<br />
non ha adempiuto a questo dovere, e alla comunità <strong>in</strong>ternazionale<br />
spetta l’obbligo di prestare l’assistenza necessaria,<br />
nel caso che un governo ne faccia richiesta perché non<br />
è <strong>in</strong> grado di adempiere a questo suo fondamentale dovere.<br />
Il diritto a un’alimentazione sana e sicura: il cibo deve<br />
soddisfare i criteri nutrizionali di base necessari per una<br />
vita sana.<br />
Sovranità nazionale, regionale e delle comunità sul cibo:<br />
per garantire ai propri cittad<strong>in</strong>i il diritto al cibo, tutte le<br />
istanze nazionali e regionali e le comunità hanno il diritto<br />
di provvedere a realizzare le condizioni necessarie per la<br />
produzione di cibo sano <strong>in</strong> quantità sufficiente e <strong>in</strong> modo<br />
da assicurare il sostentamento dei produttori.<br />
Sopravvivenza del pianeta: per far sì che questo pianeta<br />
rimanga un luogo abitabile e piacevole per gli esseri umani<br />
e per tutte le altre creature, i rischi ambientali globali, <strong>in</strong><br />
particolare il riscaldamento globale e l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, devono<br />
essere ridotti ed evitati utilizzando tutte le migliori<br />
pratiche e tecnologie disponibili.<br />
Protezione <strong>della</strong> biodiversità: la diversità delle forme di<br />
vita presenti su questo pianeta, sia allo stato selvatico che<br />
coltivato, devono essere protette da tutti.<br />
Identità culturale: tutti gli esseri umani e le loro comunità<br />
hanno il diritto di proteggere, sviluppare e arricchire le proprie<br />
diverse identità culturali, delle quali il cibo e la produzione<br />
del cibo costituiscono un essenziale aspetto e forma<br />
d’espressione. Hanno il diritto di seguire le proprie consuetud<strong>in</strong>i<br />
e valori <strong>in</strong> materia di alimentazione e di produzione<br />
del cibo, di trasmettere tali valori ai propri figli, e<br />
hanno l’obbligo di rispettare i valori degli altri.<br />
Scelta consapevole dei rischi: tutte le persone, le loro comunità<br />
e istanze nazionali e transnazionali hanno il diritto<br />
di ricevere tutte le <strong>in</strong>formazioni disponibili sul cibo che<br />
consumano, sia esso prodotto localmente oppure importato<br />
dall’estero, e hanno il diritto di compiere scelte sovrane<br />
e consapevoli riguardo ai rischi che sono disposti a correre<br />
rispetto alla sicurezza del cibo (...).<br />
Libertà di accesso alle sementi e alle conoscenze: la disponibilità<br />
di sementi e di conoscenze non dovrà essere oggetto<br />
di restrizioni, ma sarà liberamente condivisa da tutti e<br />
conservata per le generazioni future. Le uniche restrizioni<br />
giustificate sono quelle imposte a coloro che non rispettano<br />
il diritto fondamentale <strong>della</strong> libertà di accesso alla biodiversità<br />
e alle conoscenze (...).<br />
Libertà ed equità del commercio: tutti i produttori di cibo<br />
hanno il diritto di liberamente condividere e scambiare con<br />
altri i propri prodotti <strong>in</strong> modo corretto ed equo, a meno<br />
che tali prodotti siano urgentemente necessari per prevenire<br />
la fame e la malnutrizione.<br />
Gioia <strong>della</strong> vita: il cibo è una delle due più importanti fonti<br />
di gioia <strong>della</strong> vita per gli esseri umani, che tutti devono<br />
celebrare e condividere.<br />
33
Cose<br />
da circo-lo<br />
CHIARA TACCONI<br />
Il Teatro del sale<br />
ha una cuc<strong>in</strong>a,<br />
ma non è un<br />
ristorante, ha un<br />
palcoscenico,<br />
ma non è un<br />
teatro. Solo per<br />
soci, ma non è<br />
un club<br />
Per saperne di più<br />
34<br />
sembra quello<br />
di un teatro, ma più ac-<br />
L’<strong>in</strong>gresso<br />
cogliente. Una zona-filtro<br />
tra la strada e la porta attira<br />
curiosi e passanti: si affacciano<br />
allo sportello che sembra una biglietteria,<br />
si siedono sulle panche<br />
<strong>in</strong> legno accanto alla fontana<br />
a muro, danno una sbirciata<br />
al depliant aperto sul leggìo. E<br />
<strong>in</strong>evitabilmente chiedono <strong>in</strong>formazioni.<br />
Come si fa a spiegare a<br />
chi passa con il giornale sottobraccio<br />
o la borsa <strong>della</strong> spesa da<br />
via de’ Macci, nel vivace quartiere<br />
fiorent<strong>in</strong>o di Sant’Ambrogio,<br />
cosa c’è dietro l’enorme porta<br />
<strong>in</strong> legno e i drappi rossi? Si<br />
chiama Circo-lo (con il tratt<strong>in</strong>o)<br />
creativo (non ricreativo) d’<strong>in</strong>trattenimento<br />
culturale S. Ambrogio<br />
Teatro del Sale Cibrèo Città aperta<br />
2002 Firenze. Si capisce subito<br />
che i padroni di casa rifuggono<br />
come la peste le def<strong>in</strong>izioni schematiche.<br />
I padroni, o meglio i<br />
fondatori di questo che chiameremo<br />
per comodità solo circolo,<br />
sono Fabio Picchi, patron dell’arc<strong>in</strong>oto<br />
ristorante Cibrèo che<br />
è proprio qui davanti, e Maria<br />
Cassi, attrice. Si entra solo con<br />
la tessera che costa 5 euro (2 per<br />
i giovani sotto i 27 anni e i pen-<br />
Circo-lo creativo d’<strong>in</strong>trattenimento culturale S. Ambrogio<br />
Teatro del Sale Cibrèo Città aperta 2002 Firenze<br />
Via dei macci 111r, Firenze<br />
Telefono 055 2001492, fax 055 2268410,<br />
email: <strong>in</strong>fo@teatrodelsale.com, web www.teatrodelsale.com<br />
sionati) e vale un anno. Entriamo,<br />
e la faccenda si complica:<br />
macché teatro, è un negozio<br />
d’alimentari. Raff<strong>in</strong>atissimo,<br />
però. Legno ovunque: pavimento<br />
che scricchiola a ogni passo,<br />
travi a vista, splendido bancone<br />
solidissimo e scaffali massicci sui<br />
quali sono all<strong>in</strong>eati pochi prodotti,<br />
monomarca. Sale dell’isola<br />
di Mothia, sali da bagno di Villoresi<br />
(troppo facile pensare che<br />
si chiami teatro del sale solo per<br />
questo…), pomodori pelati, olio<br />
extraverg<strong>in</strong>e d’oliva, tonno, v<strong>in</strong>i<br />
e poco altro; <strong>in</strong> una vetr<strong>in</strong>etta le<br />
ceramiche dorate di Vieri Ch<strong>in</strong>i<br />
(nipote del più famoso Galileo)<br />
e davanti una poltrona <strong>in</strong> pelle<br />
stretta e lunga, comodissima,<br />
“per chiudere gli occhi” la chiamano.<br />
«È <strong>in</strong> vendita anche questa,<br />
sa? Ma su ord<strong>in</strong>azione». Decisamente<br />
non è una gastronomia,<br />
e <strong>in</strong>fatti bastano altri due<br />
passi che il reparto alimentari<br />
GOLA TENDENZE<br />
sparisce e sfuma <strong>in</strong> un ambiente<br />
elegante, dall’atmosfera raccolta,<br />
con poltrone e tavol<strong>in</strong>i, giornali,<br />
tipo club. A fianco, una saletta<br />
separata per fumatori. Poi succede<br />
qualcosa di strano: il locale<br />
sembra f<strong>in</strong>ito e <strong>in</strong>vece si apre <strong>in</strong><br />
una grande sala, anche questa<br />
tutta <strong>in</strong> legno, eccetto gli archi e<br />
le colonne <strong>in</strong> pietra. Ecco il teatro:<br />
un palco come la tradizione<br />
comanda, momentaneamente<br />
occupato dagli strumenti musicali<br />
di chi suonerà stasera. Passa<br />
di fretta Maria Cassi: la direzione<br />
artistica è sua, il programma<br />
lo decide di settimana <strong>in</strong> settimana<br />
e vista la sua formazione<br />
eclettica porta <strong>in</strong> scena anche<br />
musica, conversazioni, letture.<br />
A fianco del palcoscenico c’è già<br />
uno spettacolo <strong>in</strong> corso: dietro<br />
una enorme vetrata che blocca<br />
odori e rumori si muovono <strong>in</strong><br />
una grande cuc<strong>in</strong>a a vista c<strong>in</strong>que<br />
o sei persone, veloci, concentra-
“non sarà mai<br />
un luogo senza calv<strong>in</strong>iana leggerezza,<br />
non sarà mai un luogo senza la<br />
potenza del divertimento…”<br />
te, che si spostano quasi volando<br />
dal forno a legna al girarrosto,<br />
dal bancone ai fornelli. È<br />
mezzogiorno, fra poco i soci arriveranno.<br />
La matt<strong>in</strong>a colazione<br />
a 5 euro, il pranzo costa 13 e la<br />
cena 20. Ecco un’altra particolarità.<br />
L’ambiente curatissimo, il<br />
menu, gli spettacoli, la quantità<br />
di persone che lavorano qui, tutto<br />
fa pensare che i soli 5 euro<br />
<strong>della</strong> tessera siano una fregatura<br />
e che una volta entrati si paghi<br />
una cifra molto sostanziosa per<br />
mangiare. Invece no. Perché bisogna<br />
che questo posto sia frequentato<br />
anche dalla gente del<br />
quartiere, ci spiegano, dai bamb<strong>in</strong>i,<br />
dalle famiglie. Forse la stessa<br />
gente che <strong>in</strong> occasione del social<br />
forum dell’anno scorso ha riempito<br />
le strade <strong>della</strong> città? Sarà per<br />
questo che il circo-lo è dedicato<br />
a Firenze città aperta 2002?<br />
Si mangia a buffet ma è solo un<br />
modo per dire che il mangiare<br />
viene messo su di un tavolo e gli<br />
avventori prendono quello che<br />
vogliono e vanno a sedersi ai tavol<strong>in</strong>i<br />
apparecchiati <strong>in</strong> sala davanti<br />
al palcoscenico o nelle <strong>tavola</strong>te<br />
più lunghe per conoscere<br />
altri soci. Il menu non ha niente<br />
a che vedere con la ridda di tart<strong>in</strong>e-bocconc<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>salatone-pastafredda<br />
che riempie tristemente<br />
i buffet dei ristoranti turistici<br />
e degli alberghi.<br />
Nella cuc<strong>in</strong>a che sembra un<br />
grande acquario, tra i fuochi, i<br />
cuochi e le pentole <strong>in</strong> rame appese<br />
a una catena, nuota l’<strong>in</strong>confondibile<br />
chioma spett<strong>in</strong>ato-<br />
composta di Fabio Picchi, il creatore<br />
di questo strano posto, anche<br />
se la direzione <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a è<br />
affidata a Debora McKenna lui<br />
gira, assaggia, sgrida. Poi ci vede<br />
e si affaccia per un attimo dall’acquario:<br />
«L’hai visto il regolamento?<br />
Vai subito a leggerlo! Ma<br />
leggilo bene!». Sissignore.<br />
Usciamo e leggiamo diligentemente<br />
il regolamento affisso all’<strong>in</strong>gresso.<br />
Massimo rispetto per<br />
i collaboratori, troviamo scritto,<br />
ai quali bisogna dare del lei salvo<br />
quando diversamente richiesto.<br />
Giusto. Andiamo avanti.<br />
Domandare prima di <strong>in</strong>terpretare.<br />
E ci viene <strong>in</strong> mente, per associazione<br />
di idee, quello che sta<br />
scritto nella presentazione del<br />
circo-lo: “non sarà mai un luogo<br />
senza calv<strong>in</strong>iana leggerezza, non<br />
sarà mai un luogo senza la potenza<br />
del divertimento…”. Ancora<br />
dal regolamento: obbligo di<br />
<strong>in</strong>trecciare notizie con gli altri soci<br />
(esempio: ho trovato un ristorante<br />
a Lisbona <strong>in</strong> cui si mangia bene<br />
ecc. ecc.). Il socio sorpreso a non<br />
comunicare e che perdurerà <strong>in</strong><br />
questo atteggiamento rischia di<br />
non vedersi r<strong>in</strong>novare l’iscrizione.<br />
Oddio, non sarà che bisogna fare<br />
amicizia per forza, come <strong>in</strong> un<br />
villaggio-vacanze? Ecco, il regolamento<br />
chiarisce: Il silenzio riflessivo<br />
sarà apprezzatissimo, f<strong>in</strong>anche<br />
a considerarlo l’evento<br />
pr<strong>in</strong>cipale <strong>della</strong> nostra vita associativa…<br />
Com<strong>in</strong>ciamo a capire<br />
perché il Picchi ha mollato il<br />
mestolo per <strong>in</strong>timarci di leggere<br />
queste due pag<strong>in</strong>e.<br />
35
dieci titoli su…<br />
Cibo tra le righe<br />
a cura di Barbara Gabbrielli<br />
Le spezie<br />
di Barbara Orland<strong>in</strong>i<br />
J. Innes Miller, Roma<br />
e la via delle spezie, E<strong>in</strong>audi,<br />
1975<br />
C. Pelletta, La cuc<strong>in</strong>a<br />
<strong>in</strong> viaggio. Là dove si<br />
racconta come spezie ed<br />
altri cibi si spostano nel<br />
mondo, Diakronia,<br />
1994<br />
M. C. Salemi, Le spezie.<br />
La virtù e la magia<br />
negli <strong>in</strong>tensi sapori<br />
del lontano Oriente,<br />
Nard<strong>in</strong>i, 1997<br />
W. Schivel Busch, Storia<br />
dei generi voluttuari.<br />
Spezie, caffè, cioccolato,<br />
tabacco alcol e altre<br />
droghe, Bruno<br />
Mondadori, 1999<br />
G. Milton, L’isola <strong>della</strong><br />
noce moscata. Come<br />
avventurieri, pirati,<br />
mercanti di spezie<br />
cambiarono la storia<br />
del mondo, Rizzoli,<br />
2001<br />
C. B. Divakaruni, La<br />
maga delle spezie, E<strong>in</strong>audi,<br />
2001<br />
C. Monti, Le erbe aromatiche<br />
e le spezie. Cuc<strong>in</strong>a,<br />
salute e bellezza,<br />
Xenia, 2002<br />
C. Boisvert - B. A.<br />
Hubert, Piccola enciclopedia<br />
delle spezie,<br />
Rizzoli Libri Illustrati,<br />
2002<br />
C. Funari, Spezie. Profumi<br />
da assaporare,<br />
Idealibri, 2002<br />
B. Viè, Il cofanetto delle<br />
spezie, L’ippocampo,<br />
2002<br />
(La data di pubblicazione<br />
si riferisce all’ultima<br />
edizione)<br />
36<br />
<strong>in</strong> collaborazione con Libreria Edison – Firenze<br />
Il giro del mondo<br />
<strong>in</strong> un bicchiere<br />
Dal 1971, data <strong>della</strong> prima<br />
edizione, l’Atlante mondiale dei<br />
v<strong>in</strong>i si mantiene saldo al<br />
vertice delle opere<br />
<strong>in</strong>sostituibili per gli enologi e<br />
gli appassionati <strong>della</strong> materia.<br />
In occasione <strong>della</strong> qu<strong>in</strong>ta<br />
edizione, il volume è stato<br />
completamente r<strong>in</strong>novato<br />
tenendo presente i grandi<br />
cambiamenti che hanno<br />
caratterizzato il settore negli<br />
ultimi anni. Scritto da due vere<br />
autorità, l’Atlante contiene 148<br />
cart<strong>in</strong>e aggiornate, più 30<br />
completamente nuove che<br />
focalizzano sulle zone<br />
emergenti e maggiormente<br />
d<strong>in</strong>amiche.<br />
Hugh Johnson e Fancis Rob<strong>in</strong>son<br />
Atlante mondiale dei v<strong>in</strong>i<br />
Mondadori<br />
352 pag<strong>in</strong>e, € 50,00<br />
Giochi vegan<br />
Biscotti che prendono la forma<br />
di pupazzi, cuori di cannella e<br />
barchette di melone, carote<br />
come p<strong>in</strong>ne di squalo, stelle di<br />
polenta, medaglioni di patate,<br />
m<strong>in</strong>i quiche, bastonc<strong>in</strong>i con<br />
sorpresa, zuppe, risotti e<br />
<strong>in</strong>salate così colorati da<br />
sembrare una cascata di<br />
coriandoli. Sembra la cuc<strong>in</strong>a di<br />
Mary Popp<strong>in</strong>s. Sembrano piatti<br />
nati da strane alchimie,<br />
preparati con un mestolo<br />
magico proprio per far sgranare<br />
gli occhi ai piccoli commensali<br />
annoiati dalle solite e tristi<br />
verdur<strong>in</strong>e. E <strong>in</strong>vece sono<br />
ricette (ben 125 e tutte<br />
approvate dalla Vegetarian<br />
Society) accuratamente<br />
selezionate da un’esperta di<br />
cuc<strong>in</strong>a vegetariana e di<br />
alimentazione per bamb<strong>in</strong>i.<br />
Nicola Graimes,<br />
Ricette vegetariane per bamb<strong>in</strong>i<br />
Tecniche nuove<br />
128 pag<strong>in</strong>e, € 18,90<br />
Cuc<strong>in</strong>are con l’oro<br />
del Mediterraneo<br />
Dall’antipasto al dolce, tutto<br />
con un <strong>in</strong>grediente capace di<br />
dare ai piatti il sapore<br />
<strong>in</strong>confondibile del<br />
Mediterraneo e una riserva di<br />
vitam<strong>in</strong>a E. Con l’olio d’oliva<br />
ogni ricetta diventa speciale:<br />
da una<br />
semplicissima<br />
ricotta condita<br />
con diverse<br />
varietà di pepe e<br />
con un filo di<br />
extraverg<strong>in</strong>e <strong>della</strong><br />
Sardegna o del<br />
Lazio, f<strong>in</strong>o ad arrivare ad un<br />
<strong>in</strong>consueto gelato all’olio<br />
d’oliva con fichi al v<strong>in</strong>o e alle<br />
spezie o ad una pissaladière di<br />
verdure e olive. Sono 54 <strong>in</strong><br />
tutto le ricette raccolte <strong>in</strong><br />
questo volume curato da<br />
Olivier Baussan, uno dei<br />
maggiori esperti e studiosi di<br />
olio, e da Jaques Chibois,<br />
esperto di gastronomia e<br />
fotografo. Non poteva mancare<br />
il “taccu<strong>in</strong>o del cultore”, le<br />
pag<strong>in</strong>e dedicate alle pr<strong>in</strong>cipali<br />
zone di produzione e ai grandi<br />
cru italiani ed europei.<br />
Jaques Chibois e Olivier<br />
Baussan,<br />
Olio d’oliva – Le migliori ricette<br />
Fabbri Editori,<br />
120 pag<strong>in</strong>e, €<br />
9,00<br />
Pranzi…<br />
gemelli<br />
Cosa hanno <strong>in</strong><br />
comune la cuc<strong>in</strong>a<br />
medievale e quella<br />
r<strong>in</strong>ascimentale?<br />
Sicuramente un<br />
substrato di gusti<br />
e tradizioni che<br />
unisce due<br />
periodi storici<br />
che si sono
passati il testimone. Ma a<br />
legarli adesso sono anche le<br />
copert<strong>in</strong>e di una pubblicazione<br />
molto particolare. Da un lato si<br />
apre una f<strong>in</strong>estra sulle tavole<br />
dei villani, dei signori, dei<br />
monaci e dei ricchi borghesi<br />
dell’età medievale, ma una<br />
volta arrivati all’<strong>in</strong>dice,<br />
l’<strong>in</strong>cursione nel passato<br />
gastronomico non f<strong>in</strong>isce.<br />
Basta voltare la carta, o<br />
meglio, il libro, e subito si<br />
riparte con la società cortese,<br />
gli artisti, i sovrani e i<br />
contad<strong>in</strong>i del R<strong>in</strong>ascimento.<br />
Libri gemelli, appunto. E per<br />
chi volesse stupire i propri<br />
ospiti con qualche piatto<br />
davvero speciale potrà farlo<br />
scegliendo dagli esempi di<br />
pranzi medievali e<br />
r<strong>in</strong>ascimentali.<br />
Maria Salemi,<br />
La cuc<strong>in</strong>a medievale e La cuc<strong>in</strong>a<br />
r<strong>in</strong>ascimentale<br />
Collana I libri gemelli<br />
Libriliberi<br />
32 + 32 pag<strong>in</strong>e, € 10,00<br />
Ricettario<br />
del benessere<br />
Gli elfi consigliano: cannolicchi<br />
alla caprese, bud<strong>in</strong>o di riso e<br />
formaggio, polenta e prugne,<br />
gnocchetti d’avena e orzo,<br />
crema di gorgonzola e asparagi<br />
all’agro. Ma le comb<strong>in</strong>azioni<br />
potrebbero essere <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite visto<br />
che sono ben 1.000 i piatti<br />
vegetariani proposti da questo<br />
ricettario enciclopedico curato<br />
da un’esperta di alimentazione<br />
che ha nei geni la passione per<br />
la cuc<strong>in</strong>a. Kiki Boni è <strong>in</strong>fatti la<br />
pronipote <strong>della</strong> celebre Ada,<br />
autrice del classico “Talismano<br />
<strong>della</strong> felicità”. Vegetariana da<br />
30 anni e<br />
<strong>in</strong>segnante<br />
di yoga,<br />
Kiki ha<br />
raccolto <strong>in</strong><br />
500 pag<strong>in</strong>e<br />
tante ricette<br />
che aiutano,<br />
con buon senso ed equilibrio, a<br />
tenere lontana la carne dal<br />
menu.<br />
Kiki Boni,<br />
La cuc<strong>in</strong>a degli Elfi – 1.000<br />
piatti vegetariani<br />
Macro Edizioni<br />
490 pag<strong>in</strong>e, € 16,50<br />
La zuppa<br />
di Karen Blixen<br />
Babette, cuoca francese <strong>in</strong><br />
esilio volontario <strong>in</strong> Norvegia e<br />
artefice dell’omonimo pranzo,<br />
è la protagonista di questo<br />
libro che racchiude <strong>in</strong> sé più<br />
cose: una raccolta di ricette<br />
(dalle cailles ai bl<strong>in</strong>is, dal<br />
consommé di tartaruga alle<br />
zuppe, dalla composta di frutti<br />
di bosco alle ar<strong>in</strong>ghe al<br />
g<strong>in</strong>epro), una carta dei v<strong>in</strong>i<br />
(dall’Amontillado al Veuve<br />
Cliquot), un libro di cultura<br />
gastronomica a metà strada tra<br />
i sapori forti del Nord Europa e<br />
quelli più soavi <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />
francese, un omaggio a Karen<br />
Blixen, autrice del racconto<br />
che ha poi trovato un felice<br />
sbocco c<strong>in</strong>ematografico, e,<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, un’attenta analisi del<br />
testo con tanto di riletture <strong>in</strong><br />
chiave simbolica del famoso<br />
“pranzo” che riesce a<br />
trasformare le abitud<strong>in</strong>i<br />
di una piccola comunità<br />
di bigotti luterani. Il<br />
convito di Babette si<br />
rivela una vera e propria<br />
opera d’arte<br />
gastronomica <strong>in</strong> grado<br />
di risvegliare affetto, piacere,<br />
amore e comunicazione.<br />
Allegra Alacevich,<br />
A pranzo con Babette – Le<br />
ricette di Karen Blixen<br />
Il leone verde Edizioni<br />
80 pag<strong>in</strong>e, € 9,00<br />
A <strong>tavola</strong><br />
sul promontorio<br />
«Della cuc<strong>in</strong>a pugliese si<br />
conosce tutto, o quasi tutto –<br />
scrive l’autore Giavanni N<strong>in</strong>o<br />
Arbusti nell’<strong>in</strong>troduzione –.<br />
Non resta, allora, che<br />
<strong>in</strong>traprendere la non lieve<br />
impresa di<br />
descrivere la<br />
cuc<strong>in</strong>a<br />
garganica che<br />
pochi italiani<br />
conoscono e,<br />
tra gli italiani,<br />
purtroppo, vi<br />
sono molti<br />
garganici che<br />
scarsamente si<br />
<strong>in</strong>teressano alla conoscenza<br />
<strong>della</strong> loro gastronomia».<br />
E allora immergiamoci <strong>in</strong><br />
questo ricettario frutto di una<br />
terra popolata da pastori<br />
solitari.<br />
Quella del promontorio del<br />
Gargano è dunque una cuc<strong>in</strong>a<br />
quasi rude, impreziosita dagli<br />
aromi di menta, origano,<br />
f<strong>in</strong>occhietto e rosmar<strong>in</strong>o.<br />
Ma anche tanta cacciagione,<br />
piatti unici a pase di pane,<br />
fritti, mar<strong>in</strong>ate e conserve.<br />
Completano il volume un<br />
it<strong>in</strong>erario gastronomico<br />
garganico e un<br />
glossario con term<strong>in</strong>i<br />
e espressioni<br />
cul<strong>in</strong>ari.<br />
Giovanni N<strong>in</strong>o<br />
Arbusti,<br />
Cuc<strong>in</strong>a del Gargano<br />
Collana Cuc<strong>in</strong>e<br />
regionali<br />
Franco Muzzio Editore<br />
218 pag<strong>in</strong>e, € 15,00<br />
37
Appuntamenti<br />
con il gusto<br />
a cura di Chiara Tacconi<br />
38<br />
Un treno carico di…<br />
Il Trenonatura è un<br />
calendario di viaggi per<br />
trascorrere domeniche<br />
orig<strong>in</strong>ali lasciando la<br />
macch<strong>in</strong>a a casa e spostandosi<br />
su una l<strong>in</strong>ea ferroviaria<br />
turistica con treni d’epoca<br />
(dalla vecchia locomotiva a<br />
vapore con i vagoni tutti <strong>in</strong><br />
legno f<strong>in</strong>o alla littor<strong>in</strong>a degli<br />
anni C<strong>in</strong>quanta), che sbuffano<br />
lungo le Crete senesi e <strong>in</strong><br />
mezzo al Parco <strong>della</strong> Valdorcia.<br />
Ad ogni sosta si è liberi di<br />
scegliere fra gli it<strong>in</strong>erari<br />
tematici che toccano le<br />
località più suggestive <strong>della</strong><br />
zona. Il prossimo<br />
appuntamento è fissato per il<br />
26 ottobre; seguono il 9 e 16<br />
novembre con gli ormai<br />
tradizionali treni del Tartufo<br />
per San Giovanni d’Asso.<br />
Il 23 novembre altro viaggio a<br />
vapore per la manifestazione<br />
Amiata a <strong>tavola</strong>.<br />
Info: Ferrovie Turistiche<br />
<strong>Italia</strong>ne, tel. 030 7402851,<br />
www.ferrovieturistiche.it.<br />
Mugello e castagne<br />
A Marradi si terrà la 40ª sagra<br />
delle castagne (5-12-19-26<br />
ottobre), con degustazioni e<br />
vendita di marroni. E per<br />
l’occasione, Marradi sarà<br />
collegata a Firenze, Bologna e<br />
Rim<strong>in</strong>i con i tradizionali treni<br />
a vapore. A Palazzuolo sul<br />
Senio, appuntamento con<br />
l’Ottobre palazzuolese, sagra<br />
dei marroni e dei<br />
prodotti<br />
naturali<br />
(5-12-<br />
19-26<br />
ottobre).<br />
Nelle stesse settimane (11-12<br />
e 18-19 ottobre) Firenzuola<br />
ospita la tradizionale festa<br />
Dal bosco e dalla pietra, che<br />
unisce la mostra-mercato del<br />
marrone Igp all’esposizione di<br />
artigianato locale e <strong>in</strong><br />
particolare di prodotti ricavati<br />
dalla pietra serena. Anche<br />
Vicchio fa la sua parte con la<br />
Festa dei marroni (11-12 e<br />
18-19 ottobre); San Piero a<br />
Sieve completa la lista con la<br />
sua Festa <strong>della</strong> smarronata<br />
(18-19 ottobre).<br />
Informazioni: Marradi,<br />
www.sagradellecastagne.it,<br />
tel. 055 8045005; Palazzuolo,<br />
tel. 055 8046008; Firenzuola,<br />
055 8199401; Vicchio, tel.<br />
055 843921; San Piero a<br />
Sieve, tel. 055 848751.<br />
Tartufo all’asta<br />
Il 1° novembre, al Castello<br />
Mediceo di Cafaggiolo, a<br />
Barber<strong>in</strong>o di Mugello (Firenze)<br />
si terrà la prima Asta<br />
Internazionale del Tartufo di<br />
Toscana. I battitori<br />
metteranno al bando<br />
un’accurata selezione di Tartufi<br />
di Toscana, <strong>in</strong> collegamento<br />
via satellite con gli Stati Uniti,<br />
con il ristorante Le Cirque di<br />
Sirio Maccioni a New York, e<br />
con il ristorante Valent<strong>in</strong>o di<br />
Piero Selvaggio a Los Angeles.<br />
Il ricavato dell’asta sarà poi<br />
devoluto <strong>in</strong> beneficenza all’<br />
Ospedale Meyer di Firenze, per<br />
le malattie rare dei bamb<strong>in</strong>i e<br />
alla Fundación Misionera<br />
“María de la Esperanza” per<br />
l’aiuto ai bamb<strong>in</strong>i poveri<br />
dell’Argent<strong>in</strong>a.<br />
Nelle altre sale del Castello,<br />
saranno organizzate<br />
degustazioni di altissima<br />
qualità.<br />
Le Crete<br />
delle meraviglie<br />
Arrivano le Crete d’Autunno:<br />
un mese di “assaggi, paesaggi<br />
ed antichi retaggi”.<br />
Oltre alla 18ª mostra del<br />
tartufo bianco (San Giovanni<br />
d’Asso 8-9 e 15-16 novembre),<br />
nei territorio dei comuni di<br />
Asciano, Monteroni d’Arbia,<br />
Buonconvento, Rapolano<br />
Terme, San Giovanni d’Asso si<br />
concentrano degustazioni ed<br />
eventi anche orig<strong>in</strong>ali per<br />
apprezzare i prodotti di questa<br />
affasc<strong>in</strong>ante terra dal<br />
paesaggio unico al mondo.<br />
Sarà possibile partecipare agli<br />
assaggi guidati di chian<strong>in</strong>a,<br />
pane sciocco, olio novo,<br />
pecor<strong>in</strong>o, v<strong>in</strong>i e distillati,<br />
oppure partecipare alla
accolta delle erbe con<br />
successiva cena. A rendere più<br />
piacevole il tutto, escursioni,<br />
visite guidate e canti<br />
popolari.<br />
Il novello di Volta<br />
Nell’antico borgo di Volta<br />
Mantovana, nel cuore di<br />
Palazzo Gonzaga, sabato 8 e<br />
domenica 9 novembre si<br />
svolgerà l’evento A Volta per<br />
stare bene, Mostra Mercato<br />
del v<strong>in</strong>o novello delle regioni<br />
del Nord d’<strong>Italia</strong>,<br />
accompagnato dall’olio del<br />
Lago di Garda e dall’aceto<br />
balsamico di Modena.<br />
Nel palazzo si terrà <strong>in</strong>oltre<br />
una mostra <strong>della</strong> civiltà<br />
contad<strong>in</strong>a con agricoltori<br />
locali <strong>in</strong> costume d’epoca che<br />
mostreranno attrezzi e<br />
macch<strong>in</strong>e agricole del passato<br />
<strong>in</strong> funzione. Informazioni: tel.<br />
0376 839431-2,<br />
www.comune.volta.mn.it.<br />
Cater<strong>in</strong>a,<br />
reg<strong>in</strong>a dei cuochi<br />
Qualcuno lo def<strong>in</strong>isce il Nobel<br />
dell’enogastronomia. Certo è<br />
che il Premio Internazionale<br />
Cater<strong>in</strong>a De’ Medici è un<br />
riconoscimento prestigioso,<br />
tanto che ha ricevuto dal<br />
presidente Ciampi la medaglia<br />
dello Stato. Un premio che<br />
nasce dalla valorizzazione di<br />
storia, gastronomia, cultura,<br />
<strong>in</strong>treccio che si ritrova anche<br />
nel programma delle<br />
celebrazioni. Fra le cene e gli<br />
appuntamenti più o meno<br />
mondani, segnaliamo la<br />
giornata di lunedì 20 ottobre,<br />
a Prato, dedicata a Gli abiti di<br />
Cater<strong>in</strong>a De’ Medici. Tessile e<br />
Gastronomia <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />
Prato. Visita al Museo del<br />
Tessuto (ore 11), degustazione<br />
v<strong>in</strong>i di Carmignano e prodotti<br />
tipici a palazzo Novellucci, e la<br />
sera (alle 20) sfilata dei<br />
costumi d’epoca, seguita dalla<br />
cena di gala. Per <strong>in</strong>formazioni:<br />
telefono e fax 055 215268,<br />
angelo.mazzi@premiocater<strong>in</strong>ademedici.it.<br />
Torna il<br />
Salone del v<strong>in</strong>o<br />
Oltre 1300 produttori italiani<br />
ed esteri saranno i<br />
protagonisti del Salone del<br />
v<strong>in</strong>o 2003, al L<strong>in</strong>gotto di<br />
Tor<strong>in</strong>o, dal 16 al 19 novembre.<br />
Gli eventi e gli <strong>in</strong>contri<br />
riservati ai professionisti<br />
saranno affiancati da<br />
“esperienze sensoriali”, vale a<br />
dire degustazioni e laboratori<br />
del gusto <strong>in</strong> perfetto stile<br />
Slow Food. Per <strong>in</strong>formazioni:<br />
telefono 011 6646642,<br />
www.l<strong>in</strong>gottofiere.it.<br />
A scuola nel mul<strong>in</strong>o<br />
A Renaggio, lungo la strada<br />
che collega la frazione di<br />
Nievole con Marliana, non<br />
lontano da Montecat<strong>in</strong>i Terme,<br />
si trova un antico mul<strong>in</strong>o del<br />
‘500, poi divenuto frantoio,<br />
ad oggi completamente<br />
restaurato. Qui Giuseppe<br />
Mazzocchi allestisce<br />
periodicamente una scuola<br />
cul<strong>in</strong>aria. Rivolta agli studenti<br />
delle università americane<br />
fiorent<strong>in</strong>e, la “Scuola del<br />
mul<strong>in</strong>o” è un vero e proprio<br />
sem<strong>in</strong>ario di cuc<strong>in</strong>a tipica<br />
<strong>toscana</strong>. Iniziato nell’ ultimo<br />
week-end di settembre, il<br />
ciclo di <strong>in</strong>contri si ripeterà nei<br />
f<strong>in</strong>e settimana di ottobre e<br />
novembre (<strong>in</strong>fo tel. 0572<br />
67225) e comprende anche<br />
lezioni di pasticceria e<br />
panificazione. (Valent<strong>in</strong>a<br />
Brunetti)<br />
39
A <strong>tavola</strong><br />
con il lucumone<br />
Un codice, un<br />
Centro culturale<br />
e un selezionato<br />
gruppo di<br />
ristoratori sono i<br />
nuovi palad<strong>in</strong>i<br />
dei sapori tipici<br />
che la costa<br />
livornese ha<br />
ereditato dagli<br />
Etruschi<br />
confesercenti<br />
40<br />
Il cibo come fil rouge che<br />
lega alcuni dei luoghi più<br />
belli <strong>della</strong> costa e dell’entroterra<br />
livornese.<br />
Il gusto e la tipicità come materiali<br />
che saldano tradizioni, storie<br />
e voglia di futuro di chi lavora<br />
nel settore enogastronomico.<br />
Si può riassumere così la filosofia<br />
del progetto sviluppato dal<br />
Consorzio Tirreno Promo Tour<br />
di Cec<strong>in</strong>a.<br />
Ma andiamo per gradi. Il punto<br />
di partenza è stato l’affidamento<br />
a c<strong>in</strong>que storici di una ricerca che<br />
ha portato alla stesura di un testo<br />
di gastronomia, enologia e<br />
storia. In pratica una prima, dettagliata<br />
mappa del gusto dell’Alta<br />
Maremma, che spazia da Livorno<br />
a Piomb<strong>in</strong>o, da Volterra<br />
all’Isola d’Elba, e da cui emerge<br />
con chiarezza che <strong>in</strong> questi luoghi<br />
la cuc<strong>in</strong>a non ha perduto i<br />
sapori di una volta: la saggezza<br />
etrusca cont<strong>in</strong>ua nel rispetto dell’ambiente<br />
e delle tradizioni. La<br />
Il turismo al tempo <strong>della</strong> crisi<br />
«Le difficoltà <strong>della</strong> stagione turistica non autorizzano <strong>in</strong>giustificati<br />
ed <strong>in</strong>opportuni rialzi dei prezzi». L’affermazione è di<br />
Massimo Vivoli, presidente regionale di Confesercenti Toscana<br />
che, <strong>in</strong>tervenendo su uno dei temi più caldi del momento,<br />
sottol<strong>in</strong>ea che «la formazione dei prezzi, <strong>in</strong> una economia<br />
moderna, è frutto di un percorso complesso e talvolta non<br />
l<strong>in</strong>eare, che espone alla critica l’ultimo anello <strong>della</strong> catena distributiva,<br />
spesso vittima quanto i consumatori di scelte compiute<br />
<strong>in</strong> altre fasi del percorso di commercializzazione».<br />
La Confesercenti <strong>in</strong>dividua nel rapporto prezzo-qualità il fulcro<br />
dell’<strong>in</strong>tera questione, soprattutto <strong>in</strong> settori come quello<br />
turistico-ricettivo <strong>della</strong> ristorazione.<br />
«Negli ultimi anni – prosegue – particolarmente nella nostra<br />
regione, il numero delle imprese turistiche è fortemente cresciuto,<br />
consentendo l’<strong>in</strong>gresso sul mercato a molti nuovi operatori.<br />
Si tratta di un fatto positivo, che deve però essere accompagnato<br />
da un’adeguata crescita del contenuto qualitativo<br />
dell’offerta. La Toscana è una delle dest<strong>in</strong>azioni turistiche<br />
ricerca si è poi tradotta <strong>in</strong> un vero<br />
e proprio Codice <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a livornese,<br />
un marchio di tipicità<br />
e la nascita di un circuito di ristorazione<br />
tipica che si contraddist<strong>in</strong>gue<br />
per l’utilizzo di materie<br />
prime locali, oli e v<strong>in</strong>i del territorio,<br />
utilizzo stagionale dei<br />
prodotti e preparazione di piatti<br />
<strong>della</strong> tradizione locale. Il libro è<br />
disponibile, a 35 euro, on l<strong>in</strong>e e<br />
presso c<strong>in</strong>que librerie selezionate<br />
<strong>della</strong> prov<strong>in</strong>cia di Livorno<br />
(Belforte Livorno, Lucarelli a<br />
Cec<strong>in</strong>a, Balestri a Donoratico,<br />
Edicola di San V<strong>in</strong>cenzo, La<br />
Bancarella a Piomb<strong>in</strong>o) oppure<br />
nei ristoranti che hanno aderito<br />
al Circuito Ristoratori Costa<br />
degli Etruschi.<br />
Fulcro dell’<strong>in</strong>tera operazione è<br />
nel Centro Culturale Villa Guerrazzi<br />
a Cec<strong>in</strong>a che si identifica<br />
come punto di riferimento del<br />
progetto, vetr<strong>in</strong>a espositiva e<br />
centro di documentazione di un<br />
territorio che spazia da Livorno<br />
GOLA CONSIGLI<br />
a Piomb<strong>in</strong>o, da Volterra all’Isola<br />
d’Elba, mentre L’Osteria Enoteca<br />
La C<strong>in</strong>quant<strong>in</strong>a che vi opera<br />
all’<strong>in</strong>terno, ne diviene la primaria<br />
fuc<strong>in</strong>a. Qui è possibile degustare<br />
una selezione di piatti tipici<br />
e <strong>della</strong> tradizione ricavati dal<br />
Codice. L’enoteca presenta oltre<br />
400 etichette di v<strong>in</strong>i del territorio,<br />
una selezione di oli extraverg<strong>in</strong>i<br />
d’oliva, di miele, di<br />
salumi e di formaggi locali da<br />
degustare e abb<strong>in</strong>are <strong>in</strong>sieme<br />
(Villa Guerrazzi, via Guerrazzi<br />
fra le più ambite al mondo, ma ogni anno spuntano nuovi competitors<br />
che devono stimolarci a migliorare il nostro straord<strong>in</strong>ario<br />
prodotto turistico». Per questo, Assoturismo Confesercenti <strong>della</strong><br />
Toscana è impegnata, assieme alle altre associazioni di categoria<br />
ed alle istituzioni, ad attivare ogni strumento idoneo a sostenere<br />
l’offerta <strong>della</strong> Regione ed a garantire l’ampliamento <strong>della</strong> stagione<br />
turistica. Sempre <strong>in</strong> questa ottica devono essere lette le critiche<br />
mosse dall’associazione di categoria nei confronti <strong>della</strong> nuova legge<br />
regionale sull’agriturismo che – si legge <strong>in</strong> un comunicato –<br />
consentirà alle aziende di operare come una vera e propria agenzia<br />
di viaggio, <strong>in</strong> deroga alle norme vigenti, presentando tali attività<br />
come connesse e complementari con le attività agricole: una “foglia<br />
di fico” che rischia di far aggravare la già difficile situazione <strong>in</strong><br />
cui versano le vere agenzie di viaggio operanti sul territorio regionale.<br />
Inoltre, da tempo Assoturismo Confesercenti ha segnalato una<br />
sostanziale difformità di trattamento fra gli esercizi pubblici, regolarmente<br />
autorizzati, ed un numero crescente di sedicenti strutture<br />
agrituristiche dedite alla ristorazione, che sistematicamente<br />
operano non osservando le regole che li riguardano.<br />
Pag<strong>in</strong>a <strong>in</strong> collaborazione con Fiepet
– San Pietro <strong>in</strong> Palazzi, Cec<strong>in</strong>a,<br />
Livorno. Tel. 0586 69004,<br />
www.lac<strong>in</strong>quant<strong>in</strong>a.it).<br />
Il Centro culturale ha portato<br />
alla nascita di questo nuovo circuito<br />
di 33 ristoratori attraverso<br />
la cui esperienza si potrà riassaporare<br />
i gusti di un tempo,<br />
proposti su una <strong>tavola</strong> moderna,<br />
<strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento ai grandi<br />
v<strong>in</strong>i e agli oli che hanno reso<br />
famoso questo lembo di costa.<br />
Per divulgare al massimo questa<br />
realtà, all’<strong>in</strong>izio dell’estate<br />
scorsa è stata pubblicata la bro-<br />
chure del Circuito Ristoratori<br />
Costa degli Etruschi, che rappresenta<br />
lo strumento di promozione<br />
def<strong>in</strong>itivo e piu completo<br />
di tutto il progetto di valorizzazione<br />
enogastronomica<br />
<strong>della</strong> Costa degli Etruschi. Tutti<br />
i ristoranti che hanno accettato<br />
di aderire al circuito sono<br />
contraddist<strong>in</strong>ti dalla presenza<br />
<strong>della</strong> Targa di Tipicità, a garanzia<br />
di qualità oltre che di impegno<br />
per la salvaguardia del patrimonio<br />
enogastronomico<br />
del territorio.<br />
41
le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong><br />
Le Degustazioni di <strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong> sono offerte da<br />
Degustazione verticale di<br />
Fabrizio Bianchi Chardonnay<br />
La degustazione è stata effettuata il 24 luglio<br />
2003 presso l’Azienda Castello di Monsanto<br />
nel magnifico tunnel che collega la nuova<br />
cant<strong>in</strong>a a quella storica. Erano presenti<br />
Leonardo Romanelli, Sandro Bosticco e Paolo<br />
Baracch<strong>in</strong>o.<br />
di Paolo Baracch<strong>in</strong>o<br />
azienda si trova <strong>in</strong> una posizione stupenda al con-<br />
L’ f<strong>in</strong>e con la prov<strong>in</strong>cia di Siena. Il titolare, Fabrizio<br />
Bianchi, proveniente dalla Lombardia, circa 40<br />
anni fa ricevette dal padre, come regalo di nozze, il<br />
Castello di Monsanto con vari ettari di terreno e numerose<br />
case sparse nel possedimento, risalenti per la<br />
maggior parte al 1400 - 1500. Fabrizio Bianchi, è fra<br />
i pochi vignaioli toscani ad essersi creato una cant<strong>in</strong>a<br />
storica. Le bottiglie sono numerosissime <strong>in</strong> ogni annata.<br />
La tenuta attuale è composta da 206 ettari totali di<br />
cui 60 ettari a bosco, 15 ettari a uliveti e 72 ettari a<br />
vigna. Gli ettari vitati sono così suddivisi: 56 di Sangiovese,<br />
7 di Cabernet Sauvignon, 3,5 di Merlot, 2 di<br />
Color<strong>in</strong>o, Canaiolo e Malvasia, mentre 3,5 di Chardonnay.<br />
Un’ampia superficie dei vigneti è di orig<strong>in</strong>e<br />
cretacica con suoli profondi, ricchi di argille pietrificate<br />
e stratificate a filaretto di galestro. I terreni sono<br />
ricchi di sali m<strong>in</strong>erali e con un Ph subalcal<strong>in</strong>o con una<br />
equilibrata presenza di calcare attivo, una ideale tessitura<br />
ed una ricca presenza di scheletro. Nella parte a<br />
sud <strong>della</strong> proprietà (versante Valdigallo) i terreni sono<br />
di orig<strong>in</strong>e pliocenica, composti da banchi sedimentati<br />
Simbologia dei punteggi<br />
CO CONTO CO<br />
CO CONTO CO O O T TTERZISMO<br />
T<br />
TTERZISMO<br />
T<br />
DI I I Q QQUALI<br />
Q<br />
QQUALI<br />
Q ALI ALITA’<br />
ALI<br />
ALI ALITA’ ALI<br />
Via S. Brigida, 10<br />
50060 Pontassieve (Fi)<br />
Tel/Fax 0558300411<br />
Castello di Monsanto<br />
50021 Barber<strong>in</strong>o Val d’Elsa<br />
Via Monsanto, 8 (Firenze)<br />
Tel. 055 8059000; fax 055 8059049<br />
monsanto@castellodimonsanto.it<br />
www.castellodimonsanto.it<br />
di sabbie mar<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>tercalati da leggere lische di argille<br />
composte. Terreni ideali con un microclima ideale.<br />
È voce comune che la Toscana sia la patria dei v<strong>in</strong>i<br />
rossi, ciò è <strong>in</strong>discutibilmente vero, ma talvolta qualcuno<br />
riesce a fare anche dei v<strong>in</strong>i bianchi degni di attenzione.<br />
Un esempio lo abbiamo dallo Chardonnay prodotto<br />
dall’azienda Monsanto. La prima annata di produzione<br />
risale al 1980, le bottiglie prodotte erano poche,<br />
si è trattato quasi di un esperimento. Fabrizio Bianchi<br />
ama spesso sfidare se stesso e nel farlo riesce a<br />
creare dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong>teressanti. Da diversi anni Fabrizio<br />
Bianchi è coadiuvato nella conduzione <strong>della</strong> azienda<br />
dalla figlia Laura che è riuscita a dare all’azienda un<br />
delicato tocco di femm<strong>in</strong>ilità. In questi ultimi anni<br />
collabora con l’azienda il giovane e bravo enologo<br />
Andrea Giovann<strong>in</strong>i che è riuscito a dare ai v<strong>in</strong>i una<br />
maggiore prontezza e qu<strong>in</strong>di una più immediata beva,<br />
senza nulla togliere alla longevità del v<strong>in</strong>o. Lo Chardonnay<br />
del 1990 è l’unico ad essere stato allevato<br />
solo <strong>in</strong> barriques, mentre per le annate successive il<br />
v<strong>in</strong>o è stato allevato per metà <strong>in</strong> barriques e per metà<br />
<strong>in</strong> t<strong>in</strong>i di acciaio.<br />
95-100 90-94 85-89 80-84 75-79 70-74
Annata 1990<br />
Giallo dorato <strong>in</strong>tenso con dei riflessi<br />
ambrati. Al primo impatto<br />
si percepisce <strong>in</strong> modo molto<br />
<strong>in</strong>tenso il miele di acacia che<br />
dom<strong>in</strong>a sugli altri profumi. Mano<br />
a mano che il v<strong>in</strong>o si apre si percepisce<br />
un ventaglio di profumi<br />
che vanno dalla vaniglia, alle<br />
note balsamiche, ai fiori secchi,<br />
all’episperma (pellol<strong>in</strong>a <strong>della</strong> castagna<br />
bollita) al burro di nocciola<br />
tostata ed agli agrumi<br />
(s.b.). All’esame gustativo il<br />
v<strong>in</strong>o si presenta con una bella<br />
freschezza che dom<strong>in</strong>a l’alcol, e<br />
con una <strong>in</strong>teressante sapidità.<br />
Gusto abbastanza equilibrato.<br />
Buona la persistenza. Nel f<strong>in</strong>ale<br />
si percepiscono <strong>in</strong> modo evidente<br />
il miele di acacia e l’episperma.<br />
Giudizio. In questo v<strong>in</strong>o si<br />
sente notevolmente la presenza<br />
del legno, e si capisce la differenza<br />
con le annate successive,<br />
per le quali sono stati utilizzati<br />
anche i t<strong>in</strong>i di acciaio,<br />
che hanno mitigato i<br />
profumi speziati.<br />
Annata 1994<br />
Dorato chiaro, lucente, di notevole<br />
bellezza. Inizialmente il<br />
v<strong>in</strong>o si presenta abbastanza<br />
chiuso, per poi aprirsi con profumi<br />
di agrumi, tartufo nero,<br />
miele di acacia che emerge sugli<br />
altri profumi per poi lasciare<br />
spazio ai fiori gialli, alla caramella<br />
(s.b.), alla terra, alla ciliegia<br />
bianca (l.r.), al m<strong>in</strong>erale,<br />
alle note balsamiche, per term<strong>in</strong>are<br />
con la rosa rossa secca.<br />
Morbido ed equilibrato, con lungo<br />
f<strong>in</strong>ale caratterizzato da note<br />
fresche e sapide. Retrogusto di<br />
miele di acacia e di episperma.<br />
Giudizio. Il v<strong>in</strong>o si è presentato<br />
<strong>in</strong> un primo momento, abbastanza<br />
chiuso per poi aprirsi.<br />
Appare opportuno scaraffarlo almeno<br />
un’ora prima <strong>della</strong> sua degustazione.<br />
Annata 1995<br />
Giallo dorato di cristall<strong>in</strong>a trasparenza.<br />
Al naso esplode una netta sensazione<br />
di miele di acacia a cui<br />
succedono sentori di iodio, di<br />
salmastro, di buccia di agrumi,<br />
di spezie miste (l.r.), di episperma,<br />
di vaniglia, di paglia bagnata<br />
(s.b.), per chiudere <strong>in</strong> modo<br />
<strong>in</strong>trigante con note di pietra<br />
focaia e di fiori secchi. La bocca<br />
è fresca, nitida, pulita, con<br />
spiccata acidità e preziose striature<br />
salmastre e m<strong>in</strong>erali, buono<br />
è l’equilibrio gustativo. Nel<br />
f<strong>in</strong>ale, di buona durata, si percepiscono<br />
<strong>in</strong>sistenti note di<br />
miele di acacia e di episperma.<br />
Giudizio. V<strong>in</strong>o di piacevole<br />
spessore con gradevoli profumi<br />
e buon equilibrio olfattivo-gustativo.<br />
Il legno appare<br />
ben dosato.<br />
Annata 1996<br />
Giallo paglier<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso con<br />
riflessi dorati. Al naso è carat-<br />
terizzato da <strong>in</strong>tense note di<br />
miele di acacia di episperma, di<br />
tartufo nero, di terra, di frutta<br />
secca (s.b.), di vaniglia che si<br />
adornano di note di pietra focaia,<br />
di agrumi e di erbe aromatiche<br />
come il basilico (l.r.).<br />
Al gusto si percepisce una freschezza<br />
vivace che dom<strong>in</strong>a l’alcol<br />
ed una buona sapidità ben<br />
del<strong>in</strong>eata. In bocca il v<strong>in</strong>o non<br />
manifesta una spiccata morbidezza<br />
e rotondità anche se nel<br />
suo <strong>in</strong>sieme appare gradevole.<br />
Buona è la persistenza. Si percepisce<br />
un retrogusto di miele<br />
e di episperma.<br />
Giudizio. Colpisce molto la riconoscibilità<br />
di questo v<strong>in</strong>o <strong>in</strong><br />
ogni sua annata. Anche questa<br />
annata è piacevole ed il v<strong>in</strong>o appare<br />
abbastanza<br />
completo.<br />
Annata 1997<br />
Colore giallo paglier<strong>in</strong>o con riflessi<br />
verdol<strong>in</strong>i. Profumo <strong>in</strong>tenso<br />
e di elegante persistenza.<br />
Miele, episperma, vaniglia, burro<br />
(s.b.), nocciola tostata, agrumi,<br />
origano (l.r.). In bocca presenta<br />
sufficiente morbidezza e vivace<br />
freschezza accompagnata<br />
da una buona sapidità. Discreta<br />
persistenza f<strong>in</strong>ale con fondo di<br />
le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong>
le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong><br />
miele ed episperma.<br />
Giudizio. All’esame visivo si<br />
notano dei riflessi verdol<strong>in</strong>i che<br />
fanno pensare ad una non perfetta<br />
maturazione dell’uva, mentre<br />
all’olfatto si sente un po’ di<br />
pungenza di alcol. All’esame<br />
gustativo si sente un po’ di frutto<br />
aspr<strong>in</strong>o che confermerebbe<br />
l’esame visivo, cioè una non<br />
perfetta maturazione dell’uva.<br />
Nell’<strong>in</strong>sieme però il v<strong>in</strong>o appare<br />
piacevole, anche se per abbassare<br />
l’attacco glicerico andrà<br />
servito ad una temperatura più<br />
fredda del normale.<br />
Annata 1999<br />
Bel colore giallo dorato <strong>in</strong>tenso<br />
con tonalità ambrata, percorso<br />
da riflessi lum<strong>in</strong>osi. Profumi eleganti<br />
ed <strong>in</strong>tensi compongono un<br />
ventaglio di profumi di miele di<br />
acacia, di vaniglia, di mela cotta,<br />
di fiori secchi, di nocciola<br />
tostata e di mandorle (l.r.). All’impatto<br />
gustativo si percepisce<br />
una abbondante freschezza<br />
e successivamente una<br />
evidente morbidezza che va a<br />
compenetrarsi alla prima, manifestando<br />
un perfetto equilibrio<br />
gustativo nel quale la sapidità<br />
trova il suo habitat naturale.<br />
Buona è la persistenza<br />
aromatica <strong>in</strong>tensa, con un retrogusto<br />
di miele, di frutta matura<br />
e di episperma.<br />
Giudizio. In questa annata si<br />
nota un colore nel v<strong>in</strong>o simile<br />
al 1990. Già all’esame visivo si<br />
ha l’impressione di essere di<br />
fronte ad un v<strong>in</strong>o maturo e l’esame<br />
gustativo conferma questa<br />
sensazione <strong>in</strong>iziale. Se questo<br />
v<strong>in</strong>o avesse avuto un po’ più di<br />
corpo sarebbe stata sicuramente<br />
la migliore annata tra quelle<br />
degustate, anche alla luce del<br />
buon equilibrio gustativo.<br />
Annata 2000<br />
V<strong>in</strong>o ancora giovanissimo, ma<br />
<strong>in</strong> grado di esprimere f<strong>in</strong> d’ora<br />
una classe ed una eleganza particolari.<br />
Si presenta con un colore<br />
giallo dorato chiaro, lum<strong>in</strong>oso<br />
e consistente. L’impianto<br />
olfattivo, <strong>in</strong>tenso e persistente<br />
è caratterizzato da note di miele,<br />
di mela verde, di ananas secco,<br />
di vaniglia, di fiori gialli, di<br />
pesca, di albicocca (l.r.) e di<br />
verbena. All’esame gustativo la<br />
freschezza è ben coniugata con<br />
l’alcol e la sapidità. Discreto il<br />
f<strong>in</strong>ale dalla calibrata acidità.<br />
Buona è la persistenza aromatica<br />
<strong>in</strong>tensa con retrogusto di<br />
miele.<br />
Giudizio. Siamo alla presenza<br />
di un piacevole v<strong>in</strong>o che denota<br />
classe ed eleganza.<br />
Annata 2001<br />
Colore giallo paglier<strong>in</strong>o carico<br />
con riflessi dorati, lucente di<br />
particolare bellezza. Al primo<br />
impatto olfattivo si sente un po’<br />
il legno, <strong>in</strong> quanto si deve perfezionare<br />
la fusione del legno<br />
con il v<strong>in</strong>o ed <strong>in</strong> particolare si<br />
sentono la vaniglia, l’episperma<br />
e la crosta di pane. Il ventaglio<br />
dei profumi prosegue con note<br />
fruttate di banana, ananas, pera<br />
(s.b.) salsed<strong>in</strong>e, iodio, pietra<br />
focaia, pesca bianca (l.r.). In<br />
bocca l’<strong>in</strong>gresso è morbido, caldo<br />
con una buona struttura, che<br />
si <strong>in</strong>treccia con una generosa<br />
freschezza ed una gradevole<br />
sapidità. Bella cont<strong>in</strong>uità <strong>in</strong><br />
chiusura con ritorni <strong>della</strong> componente<br />
sal<strong>in</strong>a e tipica virata di<br />
miele e di episperma nel f<strong>in</strong>ale.<br />
Giudizio. Buona consistenza,<br />
deciso, avvolgente e cremoso,<br />
anche se <strong>in</strong> questo momento si<br />
sente che necessita di<br />
ulteriore aff<strong>in</strong>amento<br />
<strong>in</strong> bottiglia.
Degustazione verticale del Chianti Classico<br />
Badia a Coltibuono Riserva<br />
La degustazione è stata effettuata l’11 luglio<br />
2003. Erano presenti Paolo Baracch<strong>in</strong>o,<br />
Michele Franzan e Sandro Bosticco.<br />
di Leonardo Romanelli<br />
L’<br />
azienda capitanata da Emanuela Stucchi Pr<strong>in</strong>etti<br />
è un nome storico del Chianti Classico, e<br />
come tale conserva bottiglie antiche, sopravvissute<br />
alle guerre, malgrado i saccheggi di cui fu preda la<br />
Badia di Coltibuono.<br />
Il viaggio che abbiamo fatto è affasc<strong>in</strong>ante, perché ci<br />
ha permesso di ripercorrere gli usi e costumi enolo-<br />
1946<br />
Un colore granato di media <strong>in</strong>tensità,<br />
più scuro al centro ed<br />
aranciato al bordo, ricorda la<br />
rugg<strong>in</strong>e(s.b.). Il naso è dolce,<br />
composto, <strong>in</strong>tenso. Si avvertono<br />
note di cioccolato (m.f.), tabacco<br />
e cuoio, anche menta<br />
(s.b.) e scorza di arancia candita.<br />
Anche marmellata di prugne<br />
e sottobosco, senza eccessive<br />
pungenze. Nella bocca si nota<br />
la mancanza di spessore; il tann<strong>in</strong>o<br />
è austero e le sensazioni<br />
retrolfattive sono di fumo. Piccoli<br />
cenni di tamar<strong>in</strong>do. Buon<br />
retrogusto che ricorda gli aromi<br />
del naso (s.b.). F<strong>in</strong>ale corto.<br />
Giudizio. Come tutte le persone<br />
anziane, rimane senza giudizio.<br />
1959<br />
Aranciato, non molto <strong>in</strong>tenso.<br />
Profumi di caramella mou (m.f.),<br />
meno variegati del precedente,<br />
l’<strong>in</strong>sieme appare più confuso,<br />
carruba e fichi secchi (s.b.)<br />
emergono <strong>in</strong>sieme alla carruba<br />
(p.b.). La bocca offre sensazioni<br />
retrolfattive gradevoli, se pur<br />
vetuste. Magro, conserva bella<br />
sp<strong>in</strong>a acida, senza che il tann<strong>in</strong>o<br />
ecceda. Persistente.<br />
Giudizio. Più affasc<strong>in</strong>ante di<br />
giovani senza maturità…<br />
1962<br />
Granato di media <strong>in</strong>tensità, con<br />
bordo aranciato. Note di rovere<br />
vecchio, frutta secca (m.f.), sottobosco,<br />
fiori secchi, anche<br />
frutti <strong>in</strong> confettura, sebbene<br />
non <strong>in</strong> primo piano e liquirizia<br />
(p.b.). Poi tostato poco netto.<br />
La bocca è asciutta ma offre una<br />
sapidità che regala al v<strong>in</strong>o ottima<br />
piacevolezza di beva. Il f<strong>in</strong>ale<br />
è di buona lunghezza, con<br />
residuo di buoni tann<strong>in</strong>i (s.b.).<br />
Giudizio. Sorprende con piacevoli<br />
note f<strong>in</strong>ali. Invitante<br />
e s<strong>in</strong>cero.<br />
Badia a Coltibuono<br />
53013 Gaiole <strong>in</strong> Chianti - Siena<br />
Tel. 0577 74481; fax 0577 749235<br />
<strong>in</strong>fo@coltibuono.com<br />
gici del passato, f<strong>in</strong>o ad arrivare ad un presente che<br />
rappresenta una cont<strong>in</strong>uità con l’esperienza degli anni<br />
trascorsi. Basta guardare la nuova cant<strong>in</strong>a per capire<br />
come l’approccio attuale con il v<strong>in</strong>o è senz’altro moderno,<br />
ma nel bicchiere non si assiste ad uno stravolgimento<br />
del prodotto. La moderna tecnica diventa<br />
così al servizio del v<strong>in</strong>o senza sopravanzarlo.<br />
1966<br />
Granato, non molto <strong>in</strong>tenso, virato<br />
quasi <strong>in</strong>teramente all’arancio.<br />
Profumi non molto netti, di<br />
balsamico, fico secco e dattero,<br />
(p.b.) g<strong>in</strong>ger, poca frutta. Si<br />
trovano anche liquirizia e leggero<br />
tostato (s.b.). La bocca è<br />
coperta dalle sensazioni dure,<br />
sebbene vi sia una buona sapidità<br />
di fondo. Media lunghezza<br />
il f<strong>in</strong>ale.<br />
Giudizio. La sua vita è stata<br />
<strong>in</strong>tensa e felice e il tempo è passato<br />
più velocemente rispetto<br />
ad altri.<br />
1968<br />
Granato non molto <strong>in</strong>tenso, bordo<br />
ambrato. Profumi non espressi,<br />
note di legno e canfora <strong>in</strong><br />
evidenza e poi rugg<strong>in</strong>e e polvere<br />
(s.b.), ma anche frutta candita<br />
e fico secco (p.b.). Bocca<br />
piuttosto magra, non sgradevole<br />
la sensazione retrolfattiva f<strong>in</strong>ale,<br />
equilibrio ed asciuttezza<br />
le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong>
le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong><br />
senza asperità (s.b.).<br />
Giudizio. È solo la consistenza<br />
a mancare per dare grande<br />
soddisfazione ma la beva<br />
rimane piacevole.<br />
1971<br />
Granato, non molto <strong>in</strong>tenso,<br />
scuro al centro. Bel bouquet<br />
ampio e completo. Profumi terziari<br />
ma anche confettura di ciliegie<br />
e poi iodio e anice (s.b.),<br />
anche dattero secco e menta<br />
(p.b.). Attacco morbido. Bella<br />
bocca elegantissima e sapida,<br />
equilibrata, lunga, forse un po’<br />
carente nella polpa.<br />
Giudizio. Apprezzabile il rigore<br />
strutturale, meno la parte<br />
olfattiva. Risulta <strong>in</strong>trigante<br />
e complesso.<br />
1977<br />
Granato dai riflessi aranciati,<br />
non molto <strong>in</strong>tensi. Profumi non<br />
ben def<strong>in</strong>iti, un po’ confusi di<br />
sottobosco, cuoio, tamar<strong>in</strong>do e<br />
ciliegia sotto spirito, ma emerge<br />
chiaro il ribes (s.b.). Carruba,<br />
alloro e clorofilla (p.b.).<br />
Bello, l<strong>in</strong>eare ed elegante <strong>in</strong><br />
bocca, buono spessore al centro<br />
del palato.<br />
Giudizio. Un grande esempio<br />
di come è <strong>in</strong>utile abbondare se<br />
il prodotto è già<br />
grande.<br />
1980<br />
Granato, molto scuro al centro,<br />
di buona <strong>in</strong>tensità. Naso non<br />
molto brillante, ricorda sensazioni<br />
“dolci” come la crème caramel,<br />
sigaro toscano e prugna<br />
secca (p.b.). La bocca presenta<br />
un frutto piuttosto dolce, anche<br />
se la presenza del tann<strong>in</strong>o<br />
si fa sentire un po’ troppo. Fi-<br />
nale di buona persistenza.<br />
Giudizio. La commissione si<br />
è spaccata sulla reale<br />
qualità del v<strong>in</strong>o.<br />
1982<br />
Granato, scuro al centro. Buona<br />
pienezza di bouquet, anche se<br />
si avvertono bene le note di fiori<br />
secchi e goudron e poi selvagg<strong>in</strong>a,<br />
note balsamiche e caffè<br />
(p.b.). Bella tessitura <strong>in</strong> bocca,<br />
e buona pienezza di frutto, discreta<br />
polpa. Lungo e gradevole<br />
il f<strong>in</strong>ale.<br />
Giudizio. Quando meno te<br />
l’aspetti, un’annata che si comporta<br />
meglio di quanto potesse<br />
essere lecito<br />
pensare.<br />
1985<br />
Granato, scuro al centro, non<br />
completamente limpido. Naso<br />
pieno ed <strong>in</strong>tenso, grande concentrazione<br />
di frutta nera e rossa<br />
e note di catrame evidenti e<br />
poi prugna secca, caffè e clorofilla<br />
(p.b.). Bocca ricca e piena,<br />
perfettamente <strong>in</strong>tegra, con tann<strong>in</strong>o<br />
ancora esuberante; forse<br />
un po’ sopra le righe, ma gradevolissimo.<br />
Giudizio. Annata eccezionale,<br />
con una longevità<br />
che sorprende <strong>in</strong> positivo.<br />
1986<br />
Granato, scuro al centro. Poco<br />
def<strong>in</strong>ito al naso. Fumo, confettura<br />
di prugne, tabacco ed anche<br />
note di camomilla (s.b.) e<br />
prugna secca (p.b.). Buona dolcezza<br />
di frutto ed equilibrio<br />
generale. Poca gr<strong>in</strong>ta, fresco ma<br />
semplice (s.b.).<br />
Giudizio. Un po’ evoluto ma<br />
comunque ancora <strong>in</strong> grado di offrire<br />
soddisfazioni.<br />
1988<br />
Fra il rub<strong>in</strong>o e il granato, <strong>in</strong>tenso.<br />
Ampio ed elegante, ancora<br />
il frutto <strong>in</strong> primo piano, prugna<br />
e rabarbaro (p.b.) anche goudron<br />
(s.b.). Ingresso <strong>in</strong> bocca<br />
molto fresco, aiutato da acidità.<br />
Setoso l’<strong>in</strong>sieme e ricco di<br />
frutto, tann<strong>in</strong>i asciuganti (s.b.).<br />
F<strong>in</strong>ale lungo e suadente.<br />
Giudizio. Commissione divisa<br />
nel giudicare un v<strong>in</strong>o che risente<br />
sicuramente <strong>in</strong> positivo<br />
<strong>della</strong> bontà dell’annata.<br />
1990<br />
Rub<strong>in</strong>o, molto <strong>in</strong>tenso. Bouquet<br />
largo e complesso, di frutti rossi<br />
e neri maturi, fiori pestati<br />
(m.f.), spezie f<strong>in</strong>i compreso il<br />
pepe fresco (p.b.) e note balsamiche.<br />
Potente e ricchissimo<br />
il palato, lungo, tann<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>e,<br />
bilanciato. F<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> crescendo,<br />
con sentori di cioccolato e peperonc<strong>in</strong>o<br />
setoso e consistente<br />
(s.b.).<br />
Giudizio. Il migliore <strong>della</strong><br />
serie.<br />
1993<br />
Rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso. Profumi ampi<br />
e freschi, di frutta rossa, note<br />
balsamiche (m.f.), lievi accenni<br />
vegetali, iodio e caramella di<br />
rabarbaro (p.b.). Frutto dolce ed<br />
avvolgente <strong>in</strong> bocca, bilanciata<br />
la componente tannica presente.<br />
F<strong>in</strong>ale lungo e gradevole,<br />
grande eleganza e persistenza.<br />
Giudizio. Sorprende nel suo<br />
equilibrio e nell’<strong>in</strong>teressante<br />
tenuta a livello di<br />
struttura.
Impariamo a guardare di Leonardo Romanelli<br />
Davanti ad un bicchiere di v<strong>in</strong>o non lasciatevi prendere dalla fretta. Prima di bere, osservate<br />
attentamente il contenuto del vostro calice. Potrebbe apparirvi un’operazione <strong>in</strong>utile, ma al<br />
contrario è una tappa fondamentale <strong>della</strong> degustazione. L’esame visivo dice molto di un v<strong>in</strong>o. Già<br />
all’occhio se ne può capire età, provenienza e gran parte delle caratteristiche che l’esame gustativo<br />
potrà confermare e talvolta smentire. Per eseguire correttamente questa operazione esistono alcune<br />
regole pr<strong>in</strong>cipali. Innanzitutto il bicchiere va riempito solo per un terzo, poi deve essere afferrato<br />
per il gambo <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>andolo leggermente. Osservatelo dapprima <strong>in</strong> controluce e poi <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>andolo<br />
leggermente contro una superficie bianca che non alteri i colori e la limpidezza. La quarta lezione<br />
del nostro corso di degustazione vi <strong>in</strong>trodurrà ai segreti dell’esame visivo, a quali sono gli elementi<br />
da valutare tappa dopo tappa per scoprire che v<strong>in</strong>o avete nel bicchiere f<strong>in</strong> dal primo sguardo.<br />
Quarta lezione<br />
Con l’esame visivo si deve valutare:<br />
La limpidezza: consiste nel valutare la capacità<br />
del v<strong>in</strong>o a rifrangere la luce. Un v<strong>in</strong>o non limpido<br />
denota errori di lavorazione o una cattiva<br />
conservazione <strong>della</strong> bottiglia.<br />
Il colore: del colore si giudica la vivacità, l’<strong>in</strong>tensità<br />
e la tonalità. La prima riguarda la brillantezza<br />
del colore, nel secondo caso si giudica<br />
<strong>in</strong>vece profondità, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, con la tonalità si fornisce<br />
il nome delle varie sfaccettature di colore<br />
presenti.<br />
I term<strong>in</strong>i utilizzati per descrivere i v<strong>in</strong>i bianchi<br />
sono: bianco-carta, verde leggero, giallo paglier<strong>in</strong>o<br />
– più o meno carico – dorato, ambrato.<br />
I v<strong>in</strong>i rosati si classificano <strong>in</strong> rosa lieve, chiaretto,<br />
cerasuolo.<br />
I rossi hanno una scala che <strong>in</strong>izia con porpora,<br />
cerasuolo, rub<strong>in</strong>o per f<strong>in</strong>ire poi con il granato e<br />
l’aranciato.<br />
La consistenza: detta anche fluidità, esprime<br />
l’anima del v<strong>in</strong>o. Infatti, osservando la maniera<br />
di scorrere del v<strong>in</strong>o nel bicchiere siamo <strong>in</strong> grado<br />
di stabilire abbastanza precisamente il grado<br />
alcolico e il residuo zuccher<strong>in</strong>o presente. Praticamente<br />
più il v<strong>in</strong>o risulta denso maggiore sarà<br />
la presenza di alcol e di zuccheri.<br />
L’effervescenza: nell’effervescenza si deve stabilire<br />
la qualità del perlage (le bollic<strong>in</strong>e!) presenti.<br />
Per farlo, occorre giudicare, la durata del<br />
perlage, il numero di bollic<strong>in</strong>e e la loro forma.<br />
Praticamente più le bollic<strong>in</strong>e sono piccole e durature<br />
migliore risulta la qualità.<br />
Le curiosità<br />
Unghia: parte più esterna e assottigliata vic<strong>in</strong>a<br />
alla parete del bicchiere che si crea <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ando<br />
il calice verso il basso, <strong>in</strong>dispensabile per specificare<br />
la tonalità del v<strong>in</strong>o.<br />
Archetti (o lacrime): sono le curvature sulle<br />
pareti del bicchiere lasciate dal v<strong>in</strong>o dopo che è<br />
stato fatto leggermente ruotare. Il fenomeno è<br />
collegato al grado alcolico del v<strong>in</strong>o che è tanto<br />
maggiore quanto più fitti saranno gli archetti e<br />
quanto più rapida la loro discesa.<br />
Feccia: particelle <strong>in</strong> sospensione tipiche del v<strong>in</strong>o<br />
appena sv<strong>in</strong>ato. È costituita prevalentemente<br />
dalle parti solide del grappolo o dai lieviti che<br />
poi si depositano sul fondo dei recipienti e solitamente<br />
scompaiono con i travasi.<br />
Il colore dei v<strong>in</strong>i rossi…<br />
Porpora, cerasuolo, rub<strong>in</strong>o, granato e aranciato.<br />
… e quello dei bianchi<br />
Bianco carta, verdol<strong>in</strong>o, giallo paglier<strong>in</strong>o,<br />
giallo dorato e giallo ambrato.<br />
le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong>
48<br />
OTTENUTO DA UNA<br />
SELEZIONE DELLE UVE<br />
SANGIOVESE, CANAIOLO E<br />
TREBBIANO TOSCANO,<br />
COLTIVATE NEI NOSTRI<br />
VIGNETI. QUESTO VINO<br />
DAI PROFUMI FRUTTATI E<br />
FLOREALI E DAL GUSTO<br />
MORBIDO, SI ACCOMPAGNA<br />
AI PRIMI PIATTI IN GENERE E<br />
A TUTTI I PIATTI DI CARNE<br />
BIANCA E ROSSA. SERVIRE A<br />
16°-18° C<br />
TENUTA<br />
IL CORNO<br />
VIA MALAFRASCA, 64<br />
SAN CASCIANO VP (FI)<br />
ITALIA<br />
tel. +39-055-8248009<br />
fax +39-055-8248035<br />
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