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gioconda - Gola gioconda - I piaceri della tavola in toscana, in Italia ...

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sped. <strong>in</strong> A.P. 45% art. 2. comma 20/B legge 662/96 Prato CPO - contiene <strong>in</strong>serto redazionale<br />

il piacere<br />

<strong>della</strong><br />

<strong>tavola</strong><br />

<strong>in</strong> Toscana<br />

GOLA <strong>gioconda</strong><br />

5<br />

settembre/ottobre 2003<br />

€ 2<br />

edizioni Aida


S O M M A R I O<br />

<strong>Gola</strong><br />

<strong>gioconda</strong><br />

<strong>in</strong> <strong>in</strong>ternet<br />

www.gola<strong>gioconda</strong>.it<br />

eventi...<br />

e mail<br />

posta@gola<strong>gioconda</strong>.it<br />

2<br />

ogni<br />

settimana<br />

aggiornamenti,<br />

notizie,<br />

4 LOCALI PER UN GIORNO<br />

6 GOLA VIAGGI<br />

Nei mari del sud<br />

col Capitano Cuoco<br />

SANDRO BOSTICCO<br />

10 GOLA PRESIDI<br />

La Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />

PAOLO PELLEGRINI<br />

13 GOLA COCKTAIL<br />

Bello, gradevole,<br />

quasi un Adone<br />

CLAUDIO LACHI<br />

14 GOLA TENDENZE<br />

Metti la chimica nel piatto<br />

OLIVIA CHIERIGHINI<br />

16 PERSONAGGIO DI...VINO<br />

Idee e passioni al lavoro<br />

<strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong><br />

i <strong>piaceri</strong> <strong>della</strong> <strong>tavola</strong> <strong>in</strong> Toscana<br />

bimestrale<br />

In collaborazione con<br />

edizioni Aida<br />

via Maragliano 31a, 50144 Firenze<br />

Tel. 055 321841 r.a. Fax 055 3215216<br />

http://www.gola<strong>gioconda</strong>.it<br />

e mail: posta@gola<strong>gioconda</strong>.it<br />

direttore<br />

Leonardo Romanelli<br />

Hanno collaborato<br />

a questo numero:<br />

Paolo Baracch<strong>in</strong>o, Sandro<br />

Bosticco, Olivia Chierigh<strong>in</strong>i,<br />

Michele Franzan, Barbara<br />

Gabbrielli, Claudio Lachi,<br />

Cristiano Maestr<strong>in</strong>i, Paolo<br />

Pellegr<strong>in</strong>i, Chiara Tacconi<br />

Disegni orig<strong>in</strong>ali<br />

Chiara Raugei<br />

18 GOLA EVENTI<br />

Felici e fondenti<br />

19 Speciale San Gimignano<br />

31 GOLA GLOBALIZZAZIONE<br />

Cosa è successo a Cancun?<br />

34 GOLA TENDENZE<br />

Cose da circo-lo<br />

Abbonamento a 6 numeri<br />

€ 11,00 da versare sul conto<br />

CHIARA TACCONI<br />

36 CIBO TRA LE RIGHE<br />

38 APPUNTAMENTI CON IL GUSTO<br />

40 GOLA CONSIGLI<br />

A <strong>tavola</strong> con il lucumone<br />

42 Le degustazioni di<br />

<strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong><br />

corrente postale n. 25030503,<br />

<strong>in</strong>testato a Aida, causale<br />

del versamento “abbonamento<br />

a 6 numeri di <strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong>”<br />

Realizzazione editoriale,<br />

grafica, impag<strong>in</strong>azione,<br />

riproduzione immag<strong>in</strong>i<br />

AIDA<br />

Stampa Nuova Grafica<br />

Fiorent<strong>in</strong>a, Firenze<br />

Aut. del Trib. Firenze n. 4843<br />

del 18/12/98<br />

direttore resp. Lirio Mangalaviti<br />

Servizi enogastronomici a domicilio<br />

Cioccolato, torte, dolcezze, oltre 80 qualità di formaggi italiani<br />

Piatti caldi e freddi sempre pronti<br />

Via degli Artisti, 58r - Firenze - Tel. 055/5058769 - 578460


Prezzi pazzi per la pizza<br />

Durante la scorsa estate, tra i soliti banali servizi dei tg sull’alimentazione da seguire con il caldo tropicale e altri<br />

sull’<strong>in</strong>cremento del consumo del gelato, sono divampate le polemiche sui prezzi dei ristoranti e delle pizzerie. L’avvento<br />

<strong>della</strong> moneta unica europea ha di fatto provocato l’equiparazione mille lire = un euro: così pizze che venivano<br />

vendute a 5000 lire oggi hanno un prezzo di 5 euro. E può capitare, come è capitato al sottoscritto, che <strong>in</strong> un bartrattoria<br />

<strong>della</strong> pianura padana (sembrava uscito da un racconto di Zavatt<strong>in</strong>i, con corte <strong>in</strong>terna malmessa, ma che fa<br />

tanto rustico, bicchieri e posate da mensa, ma tanto non importa perché così è la tradizione) arrivi un conto modernissimo,<br />

calcolato <strong>in</strong> dec<strong>in</strong>e di euro a testa. Non può essere tutto causato dalla nuova valuta; senza fare di tutta un’erba<br />

un fascio, crediamo che ci siano imprenditori <strong>della</strong> ristorazione che stanno approfittando del momento per un<br />

aumento dei prezzi sconsiderato. È altresì importante capire che “dare da mangiare” comunque non è affar semplice.<br />

Alla formazione del prezzo di ogni piatto concorrono certamente i costi del personale e <strong>della</strong> struttura, che spesso<br />

<strong>in</strong>cidono <strong>in</strong> maniera pesante; e c’è differenza qu<strong>in</strong>di tra un’impresa con molti dipendenti e una a gestione familiare.<br />

Il problema dei prezzi, o come speculazione o come conseguenza di una catena di r<strong>in</strong>cari, riguarda poi più da vic<strong>in</strong>o<br />

i locali di fascia media, a buona frequenza di pubblico, piuttosto che i locali di élite, dove si va per gustare v<strong>in</strong>i eccelsi<br />

e cibi sopraff<strong>in</strong>i: <strong>in</strong> questi ultimi, sia per il tipo di clientela che per l’offerta proposta, il costo da pagare non <strong>in</strong>duce il<br />

cliente a scappare, tutt’altro. Probabilmente, quando la crisi, dettata dalla<br />

m<strong>in</strong>ore capacità di spesa dei consumatori, <strong>in</strong>vestirà anche ristoranti e<br />

pizzerie (o i v<strong>in</strong>i di prezzo alto) assisteremo a un riequilibrio verso il<br />

basso, accompagnato magari da scelte più mirate e più rarefatte che selezioneranno<br />

le scelte e premieranno la qualità dei ristoratori.<br />

Altro aspetto positivo <strong>della</strong> vicenda è il ritrovato gusto di ospitare e farsi<br />

ospitare da amici. Niente cene <strong>in</strong> punta di forchetta, con regole ferree di<br />

galateo da seguire, ma nemmeno pasti consumati con apparecchiatura<br />

di plastica (compreso il bicchiere!) o cibi acquistati al volo <strong>in</strong> gastronomia.<br />

Un sano mix di cibi freschi, cuc<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> maniera semplice, selezioni<br />

di formaggi e salumi, dolci essenziali sta portando all’esaltazione <strong>della</strong><br />

convivialità, <strong>in</strong> special modo se il lavoro è suddiviso tra tutti gli ospiti.<br />

Ed un amico che ha frequentato un corso di degustazione avrà certamente<br />

consigliato il miglior abb<strong>in</strong>amento! Particolarmente gettonate le<br />

case con annesso forno a legna, aff<strong>in</strong>ché la pizza, l’oggetto del desiderio<br />

di grandi e picc<strong>in</strong>i, abbia lo stesso sapore <strong>della</strong> pizzeria. E vuoi mettere la<br />

pazienza nel lievitare la pasta, la festa nel tritare la mozzarella, l’attesa<br />

<strong>della</strong> cottura? E, per f<strong>in</strong>ire, tornando ai prezzi: qual è il costo di produzione<br />

di una pizza? Un operatore del settore afferma che una margherita<br />

costa meno di 50 centesimi di materia prima: quanto altro c’è (di lavoro,<br />

di struttura, di oneri accessori) per farla costare sotto il Duomo di Firenze<br />

o <strong>in</strong> piazza San Marco a Venezia 10 o 20 volte tanto?<br />

3


Pranzo Colazione<br />

Locali per un giorno<br />

Viale Strozzi 28 a/b, Firenze. Tel. 055 475902<br />

Aperto dalle 7.30 del matt<strong>in</strong>o alle 1.30 di notte<br />

(domenica solo la sera)<br />

Focacce, brioches dolci e salate da accompagnare naturalmente<br />

a ottimi caffè, cappucc<strong>in</strong>i, succhi di frutta. Per una<br />

colazione veloce ma gustosa, sugli sgabelli del bancone, o<br />

comodamente seduti ai tavol<strong>in</strong>i. Il locale di Simone e Federico<br />

va forte anche a colazione; vale la pena farci un<br />

salto anche per l’aperitivo o per un pranzo veloce.<br />

Caffè Giacosa<br />

Via <strong>della</strong> Spada 10/r, Firenze. Tel. 055 2776328,<br />

www.caffegiacosa.it<br />

Il vecchio caffè Giacosa, storica pasticceria del salotto buono<br />

di Firenze, rivive come appendice <strong>della</strong> boutique di<br />

Roberto Cavalli. Un angolo <strong>in</strong>teramente fashion dove le<br />

stoffe griffate dell’eccentrico stilista si fondono con le dolcezze<br />

del bar. Torte golose, salati appetitosi e cappucc<strong>in</strong>i<br />

lussuriosi. E poi, via, per le strade dello shopp<strong>in</strong>g.<br />

La Sana <strong>Gola</strong><br />

Via Leonardo da V<strong>in</strong>ci 29/a-b, Firenze. Tel. 055 571257,<br />

www.lasanagola.it.<br />

Aperto tutti i giorni dalle 9.15 alle 20.15;<br />

il giovedì f<strong>in</strong>o alle 14 e la domenica dalle 10 alle 14<br />

Si def<strong>in</strong>isce “biogastronomia”, ma è qualcosa di più. La<br />

Sana <strong>Gola</strong> è soprattutto la <strong>tavola</strong> calda alternativa per chi<br />

è costretto a mangiare fuori ma è stufo del solito pan<strong>in</strong>o<br />

plastificato. Il pranzo qui è al 100% biologico, biod<strong>in</strong>amico<br />

e macrobiotico: gustosissimi primi, ottimi secondi (vegetariani<br />

e non) e una grande varietà di pizze.<br />

Pranzo Flor<br />

I’ Giuggiolo<br />

Viale Righi 3, Firenze. Tel. 055 606240.<br />

Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena<br />

Osteria e pizzeria <strong>in</strong>sieme, I’ Giuggiolo unisce la ricerca<br />

<strong>della</strong> qualità dei prodotti offerti alla generosità delle porzioni.<br />

Pizze giganti, primi piatti abbondanti, discreti i dolci.<br />

Ottimo per un pranzo di lavoro, per scappare dalla pazza<br />

folla del centro e godersi una gustosa pausa di tranquillità<br />

davanti al parco di villa Camerata.<br />

4<br />

Spunt<strong>in</strong>o<br />

Aperitivo<br />

Ramraj<br />

Via Ghibell<strong>in</strong>a 61/r, Firenze. Tel. 055 240999<br />

Una rosticceria <strong>in</strong>diana a volte può servire. Per risolvere<br />

con un tocco esotico una cena last m<strong>in</strong>ute, per soddisfare<br />

la voglia di curry e cardamomo senza affrontare un pasto<br />

completo, oppure per placare una fame improvvisa con<br />

uno spunt<strong>in</strong>o rapido e… speziato. Take away oppure ai<br />

tavoli del locale accompagnato da una birra <strong>in</strong>diana.<br />

Frescobaldi w<strong>in</strong>e bar<br />

Via de’ Magazz<strong>in</strong>i 2-4/r, Firenze. Tel. 055 248724,<br />

www.frescobaldi.it<br />

Aperto dalle 12 alle 15.30 e dalle 19 alle 23.30<br />

(chiuso la domenica e il lunedì a pranzo)<br />

Ha aperto da appena un anno, <strong>in</strong> un angolo tranquillo del<br />

centro storico, e lo stile è quello consueto dei Frescobaldi:<br />

ricercatezza e cura dei particolari. La selezione dei v<strong>in</strong>i è il<br />

punto di forza di questo locale che può essere scelto per un<br />

pranzo veloce o a metà pomeriggio per una degustazione<br />

accompagnata da formaggi, salumi e assaggi golosi.<br />

Rex Cafè<br />

Via Fiesolana 25/r, Firenze. Tel. 055 248033, ww.rexcafe.it.<br />

Aperto tutti i giorni dalle 17 alle 2.30<br />

Ha appena riaperto dopo la pausa estiva e già è tornato ad<br />

essere punto di riferimento dei nottambuli fiorent<strong>in</strong>i. Da<br />

qualche anno, poi, questo storico locale a metà strada tra<br />

Santa Croce e la zona universitaria, ha contribuito a rilanciare<br />

l’ora dell’aperitivo con stuzzich<strong>in</strong>i e cocktail sempre<br />

nuovi (da provare il nuovissimo Gaudì).<br />

Pasticceria Sonia<br />

Via Garibaldi 51, Pontassieve (Fi). Tel. 055 8316155<br />

Per chi ha voglia di un momento di relax passare dalla<br />

pasticceria Sonia verso le sei del pomeriggio costituisce una<br />

valida pausa lavorativa che precede la cena. Il bancone offre<br />

appetizers di ogni tipo (schiacciat<strong>in</strong>e, verdure da accompagnare<br />

con salse, tart<strong>in</strong>e) da abb<strong>in</strong>are con gli aperitivi<br />

e i dr<strong>in</strong>ks sapientemente elaborati.


Cena<br />

Notte<br />

Via di Terzoll<strong>in</strong>a 3/r, Firenze. Tel. 055 433383.<br />

Dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 23. Chiuso la domenica<br />

A soli dieci m<strong>in</strong>uti dal centro di Firenze, <strong>in</strong> zona Careggi,<br />

il ristorante curato da Benedetta Vitali ha da poco festeggiato<br />

i quattro anni di attività. Tutto è piacevolmente sorprendente:<br />

dall’orig<strong>in</strong>ale pavimento di legno rosso al menu<br />

che cambia tutti i giorni e dal quale spuntano sapori mediterranei<br />

e veraci. Benedetta gira tra i tavoli e consiglia.<br />

Santa Cater<strong>in</strong>a<br />

Via San Giovanni Gualberto, Vallombrosa - Reggello<br />

(Firenze). Tel. 055 862043.<br />

Aperto venerdì, sabato e domenica <strong>in</strong> <strong>in</strong>verno, tutti i giorni<br />

d’estate<br />

Avete voglia di (ri)assaggiare le prelibatezze di una volta? Il<br />

Santa Cater<strong>in</strong>a, situato a poche cent<strong>in</strong>aia di metri dall’Abbazia<br />

di Vallombrosa, è ciò che fa per voi. Locale semplice<br />

ma curato, servizio cortese. Menu fortunatamente limitato<br />

a pochi piatti. Fra i primi rigorosamente fatti a mano, sono<br />

da citare <strong>in</strong> particolare i ravioli conditi con burro o ragù.<br />

Caffè Pitti<br />

Piazza Pitti 9, Firenze. Tel. 055 2399863.<br />

Aperto dalle 11 f<strong>in</strong>o a tarda notte<br />

Elegante e raff<strong>in</strong>ato. Non poteva essere altrimenti per un<br />

locale che si affaccia su una delle piazze più belle di Firen-<br />

ze. Certo, il via vai dei turisti è tanto ma non <strong>in</strong>tacca la<br />

tranquillità <strong>della</strong> saletta <strong>in</strong>terna. Qui, come ai tavoli all’aperto,<br />

anche i tiratardi possono gustare piatti toscani e<br />

specialità al tartufo.<br />

Notte Zibibbo<br />

Universale<br />

Via Pisana 77/r, Firenze. Tel. 055 221122.<br />

Aperto dalle 19 alle 3, tutti i giorni tranne il lunedì<br />

e il martedì<br />

Ristorante, pizzeria, american bar. La scelta è ampia. Nell’ex<br />

c<strong>in</strong>ema, luogo culto per più di una generazione, si mangia<br />

ai tavoli del piano superiore. Il fitto programma di show<br />

e concerti può essere seguito <strong>in</strong> compagnia di ottimi dr<strong>in</strong>k<br />

e piatti sfiziosi. E la cuc<strong>in</strong>a rimane aperta f<strong>in</strong>o a mezzanotte<br />

e mezzo.<br />

5


Nei mari<br />

del sud col<br />

Capitano Cuoco<br />

SANDRO BOSTICCO<br />

Ecco come<br />

si sfamò<br />

l’equipaggio<br />

dell’Endeavour<br />

sulla rotta per la<br />

Nuova Zelanda<br />

6<br />

Se l’estate scorsa vi avessero<br />

proposto una crociera<br />

sulla nave del Capitano<br />

Cuoco ve la sareste lasciata sfuggire?<br />

L’avventura gastronautica<br />

era garantita, per di più al modico<br />

prezzo di venti sterl<strong>in</strong>e:<br />

tanto mi è costato il volume<br />

Endeavour di Peter Aughton,<br />

“Storia del primo epico viaggio<br />

del Capitano Cook”. Dunque<br />

mi sono trovato nella Londra<br />

del 1768, con gli ammiragli di<br />

Sua Maestà <strong>in</strong>tenti a complottare<br />

una spedizione nell’emisfero<br />

sud alla ricerca (e conquista)<br />

<strong>della</strong> Terra Australis Incognita,<br />

cont<strong>in</strong>ente di cui si ipotizzava<br />

l’esistenza.<br />

Estate 1768. Cotanto viaggio<br />

richiede equipaggiamento adeguato,<br />

dunque il comandante<br />

Cook fa caricare sull’Endeavour<br />

ogni ben di Dio. Vi basti<br />

pensare a venti tonnellate tra<br />

gallette e far<strong>in</strong>a; 1.200 galloni<br />

di birra e 1.600 di spirits (1 gallone<br />

= 4,54 litri); e poi 4.000<br />

pezzi di manzo sotto sale e<br />

6.000 di maiale; 1.500 libbre tra<br />

zucchero, avena, olio, aceto e<br />

malto; 160 libbre di senape e<br />

107 di far<strong>in</strong>a di piselli (una lib-<br />

bra = 453 grammi). E, last but<br />

not least, la bellezza di 7.680 libbre<br />

di verza fermentata, la puzzolente<br />

sauerkraut dei mar<strong>in</strong>ai<br />

tedeschi, nella conv<strong>in</strong>zione che<br />

tenga lontano il temuto scorbuto<br />

(una dose di circa ottanta libbre<br />

pro capite calcolando gli<br />

<strong>in</strong>iziali ottantac<strong>in</strong>que uom<strong>in</strong>i).<br />

Vengono anche imbarcati una<br />

capra e svariate gall<strong>in</strong>e, senza<br />

libri<br />

CHIANTI RUFINA RISERVA D.O.C.G.<br />

V<strong>in</strong>o di grande personalità, rotondo, di colore rosso rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso;<br />

si caratterizza per il profumo avvolgente e l’eccellente persistenza. Sosta <strong>in</strong> t<strong>in</strong>i<br />

d’acciaio e permane <strong>in</strong> botte per nove mesi, aff<strong>in</strong>andosi successivamente per altri<br />

quattro. Con i suoi 13 gradi si abb<strong>in</strong>a bene a piatti saporiti e carni rosse,<br />

soprattutto se alla griglia. Si consiglia di stapparlo almeno un’ora prima e di<br />

servirlo a una temperatura di 18-19° C.<br />

Azienda Agricola TRAVIGNOLI<br />

GOLA VIAGGI<br />

considerare i levrieri del signor<br />

Joseph Banks, giovane rampollo<br />

<strong>della</strong> nobiltà determ<strong>in</strong>ato a<br />

fare il giro del mondo a caccia<br />

di piante e animali esotici.<br />

25 agosto. La nave salpa da Plymouth.<br />

A metà settembre attracca<br />

a Madera dove Cook carica<br />

ancora 3.032 galloni di<br />

v<strong>in</strong>o. Sembra ammirato dal fatto<br />

che sia trasportato giù dai<br />

Il gusto italiano del v<strong>in</strong>o<br />

È appena uscito “V<strong>in</strong>i buoni d’<strong>Italia</strong>”, un volume che si<br />

def<strong>in</strong>isce “Guida ai v<strong>in</strong>i che parlano la tua l<strong>in</strong>gua” (edizioni<br />

Gribaudo). Fra gli autori, due preziosi collaboratori di<br />

<strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong>, Sandro Bosticco e Olivia Chierigh<strong>in</strong>i. Si<br />

tratta di una selezione di aziende v<strong>in</strong>icole del nostro Paese<br />

effettuata per descrivere la produzione enologica nazionale<br />

che si ispira ad un criterio pr<strong>in</strong>cipe: sono tutti v<strong>in</strong>i ottenuti<br />

al 100% da vitigni autoctoni italiani. Questa<br />

scelta ha portato a sacrifici difficili, non si troveranno<br />

i “Franciacorta” o certi “Chianti classico”<br />

dove è prevista l’aggiunta di altri vitigni <strong>in</strong>ternazionali.<br />

Ma di certo siamo davanti ad un <strong>in</strong>no<br />

alle biodiversità del Vigneto <strong>Italia</strong>. L’<strong>Italia</strong>, <strong>in</strong>fatti,<br />

ha il più vasto patrimonio di vitigni al<br />

mondo e, grazie alla sua geomorfologia, tali<br />

e tante variegate caratteristiche pedoclimatiche<br />

che le permettono di rispondere<br />

alle nuove sfide del mercato. Se è vero che<br />

per fare un grande v<strong>in</strong>o concorrono quattro<br />

elementi (l’uomo, il clima, il vitigno e il territorio),<br />

la comb<strong>in</strong>azione ottimale tra questi fattori fa sì che molti<br />

v<strong>in</strong>i italiani siano irripetibili. Scopriteli con questa guida.<br />

Via Travignoli 78, Pelago (Firenze) - Tel./fax 055 8361098 travignoli@t<strong>in</strong>.it www.travignoli.com


Un raccoglitore di noci di cocco sull’isola di Saw, vic<strong>in</strong>o a Timot<br />

monti dell’isola a dorso di<br />

mulo, contenuto <strong>in</strong> pelli di capra.<br />

E voi, vi meravigliereste se<br />

il bouquet svelasse “sentori animali”?<br />

Intanto due mar<strong>in</strong>ai ricevono<br />

dodici frustate per essersi<br />

rifiutati di mangiare la carne<br />

fresca disponibile a Madera, forse<br />

si sono assuefatti a quella conservata<br />

come i nostri bamb<strong>in</strong>i<br />

alle merend<strong>in</strong>e. Poco a sud delle<br />

Canarie viene catturato un<br />

pescecane, che si rivela appetitoso<br />

per gli ufficiali; la ciurma<br />

preferisce non approfittarne,<br />

nell’ipotesi che il pesciaccio si<br />

sia nutrito di carne umana e che<br />

qu<strong>in</strong>di si possa fare del cannibalismo<br />

di seconda mano.<br />

12 novembre. L’Endeavour entra<br />

nella baia di Rio de Janeiro,<br />

occupata dai portoghesi. Giusto<br />

per non rimanere a secco<br />

Cook ord<strong>in</strong>a di imbarcare altre<br />

quattro botti di rhum.<br />

25 dicembre. Si dovrà pur festeggiare<br />

il Natale, no? Come,<br />

ve lo immag<strong>in</strong>ate: nel suo diario<br />

Banks scrive che a bordo<br />

“tutti sono buoni Cristiani e<br />

pertanto completamente ubriachi;<br />

e grazie a Dio il vento la<br />

notte è stato moderato altrimenti<br />

chissà cosa sarebbe stato<br />

di noi”. Nei giorni seguenti, per<br />

conv<strong>in</strong>cere l’equipaggio a mangiare<br />

i crauti puzzolenti, Cook<br />

ricorre a f<strong>in</strong>e psicologia e lascia<br />

credere che sia una leccornia riservata<br />

agli ufficiali. Risultato:<br />

i sauerkraut diventano di moda<br />

fra i mar<strong>in</strong>ai, al punto che devono<br />

essere razionati! Capito il<br />

metodo per far mangiare gli<br />

sp<strong>in</strong>aci ai figlioli?<br />

1 febbraio 1769. Capo Horn è<br />

stato doppiato con buona dose<br />

di fortuna e la nave si dirige verso<br />

l’aperto Pacifico. Ci sono<br />

degli albatri che volano seguendo<br />

la scia; Banks ne schioppetta<br />

uno e lo tengono tutta la notte<br />

nell’acqua salata: mai l’espressione<br />

“mar<strong>in</strong>atura” mi è parsa<br />

più appropriata! Segue ricetta:<br />

la matt<strong>in</strong>a dopo il volatile viene<br />

sbollentato, l’acqua elim<strong>in</strong>ata<br />

e si prosegue con una stufatura.<br />

Il piatto viene servito <strong>in</strong> salsa<br />

piccante, la senape come abbiamo<br />

visto non manca.<br />

13 aprile. Eccoci alla favolosa<br />

Tahiti. Tralasciando gli aspetti<br />

piccanti (stavolta mi riferisco all’erotismo)<br />

l’isola offre ai nostri<br />

una pletora di buoni cibi, dalle<br />

banane verdi al cocco alle patate<br />

dolci all’albero del pane. Pesci e<br />

crostacei ovviamente abbondano,<br />

e gli <strong>in</strong>digeni gradiscono anche<br />

le meduse! A Cook vengono<br />

offerti dei maiali, poi si rende<br />

conto che <strong>in</strong> cambio dovrebbe<br />

dormire con la stagionata reg<strong>in</strong>a<br />

Oborea, e l’affare sfuma. I tahitiani<br />

si cibano anche di carne di<br />

cane e gli <strong>in</strong>glesi devono sforzarsi<br />

non poco per apparire gentili<br />

e gradire i piatti relativi. Cook<br />

alla f<strong>in</strong>e descrive il relativo sapore<br />

come “vic<strong>in</strong>o a quello dell’agnello”.<br />

Il culm<strong>in</strong>e di questa<br />

confusione di tabù (parola che<br />

Freud adottò proprio dalla l<strong>in</strong>gua<br />

tahitiana) sta nel fatto che<br />

le donne su quest’isola non sono<br />

➤<br />

LA QUERCE di Massimo Marchi<br />

Via Imprunetana per Tavarnuzze, 41<br />

50023 Impruneta (Firenze)<br />

Tel e fax +39.0552011380<br />

e-mail:laquerce@<strong>in</strong>w<strong>in</strong>d.it<br />

www.laquerce.com<br />

7


Sopra, la copert<strong>in</strong>a del<br />

libro: Un maori<br />

presenta un’aragosta a<br />

un ufficiale <strong>in</strong>glese.<br />

Sotto, una famiglia di<br />

aborigeni a pesca<br />

8<br />

➤<br />

disponibili a condividere con gli<br />

uom<strong>in</strong>i i <strong>piaceri</strong> <strong>della</strong> <strong>tavola</strong>. Se<br />

si attardano a mensa coi mar<strong>in</strong>ai<br />

devono sgattaiolare via di nascosto…<br />

25 agosto. È un anno che l’Endeavour<br />

ha lasciato l’Inghilterra,<br />

bisogna festeggiare! Cook<br />

tira fuori dalla sua cassapanca<br />

un pezzo di formaggio Cheshire<br />

e delle bottiglie dell’<strong>in</strong>glesissima<br />

birra porter. Le celebrazioni<br />

<strong>della</strong> ciurma prendono la piega<br />

che vi immag<strong>in</strong>ate, al punto<br />

che dopo tre giorni il mar<strong>in</strong>aio<br />

John Read<strong>in</strong>g risulta morto di<br />

sbronza!<br />

6 ottobre. Viene avvistata la costa<br />

di quella che sarà chiamata<br />

Nuova Zelanda. Qui l’approc-<br />

cio con gli <strong>in</strong>digeni risulta meno<br />

piacevole che a Tahiti. I Maori<br />

non si limitano a mangiare i<br />

cani; Cook trova un osso che<br />

sembra proprio umano… Cercando<br />

di rigettare l’orribile sospetto<br />

<strong>in</strong>dica un cane a una sorta<br />

di maître locale, sperando che<br />

annuisca, ma quello per mette-<br />

Pesci e crostacei<br />

ovviamente abbondano, e gli <strong>in</strong>digeni<br />

gradiscono anche le meduse!<br />

re le cose <strong>in</strong> chiaro si mette il<br />

braccio fra i denti! Dopo questi<br />

<strong>in</strong>quietanti contatti i selvaggi<br />

vengono tenuti a dovuta distanza,<br />

e il rischio di f<strong>in</strong>ire come San<br />

Lorenzo raffredda qualsiasi ipotetico<br />

slancio erotico nei confronti<br />

delle bellezze locali. Anche<br />

il disegno dove si baratta<br />

un’aragosta dà una buona impressione<br />

di cautela nel contatto.<br />

Comunque a questo punto<br />

l’isola è considerata di Sua Maestà,<br />

e si festeggia con una bottiglia<br />

di v<strong>in</strong>o il cui vetro viene<br />

riciclato come regalo a un anziano<br />

Maori, che fornisce vaghe<br />

<strong>in</strong>dicazioni sull’esistenza di altre,<br />

grandi terre verso est. Cook<br />

decide di partire <strong>in</strong> quella dire-<br />

zione, non prima di aver fatto<br />

il pieno di acqua e di “sedano<br />

selvatico”.<br />

19 aprile 1770. Viene avvistata<br />

la costa australiana. Seguono<br />

settimane di tribolazioni per<br />

evirare i danni <strong>della</strong> grande barriera<br />

corall<strong>in</strong>a. Qui si scopre<br />

comunque la bontà <strong>della</strong> carne<br />

di tartaruga, e con grande sorpresa<br />

degli aborigeni che non la<br />

consideravano f<strong>in</strong>ora parte <strong>della</strong><br />

dieta, forse perché le tartarughe<br />

giganti vivono lontano dalla<br />

riva, proprio sui coralli affioranti.<br />

Succede che anche loro<br />

vogliono provarla e cercano di<br />

rubare un paio di esemplari vivi<br />

catturati dai mar<strong>in</strong>ai, <strong>in</strong> evidente<br />

assenza di attivisti del Wwf.<br />

Non riuscendoci per ripicca cercano<br />

di dar fuoco all’accampamento<br />

straniero!<br />

22 ottobre. E il giorno dell’arrivo<br />

a Batavia, avamposto olandese<br />

sull’isola di Giava. Qui tutti<br />

si beccano la malaria, tranne<br />

il carpentiere delle vele John<br />

Ravenhill nel cui sangue scorre<br />

troppo alcool – annota Cook,<br />

anche lui spossato – per beccarsi<br />

l’<strong>in</strong>fezione.<br />

14 marzo 1771. Eccoci <strong>in</strong> vista<br />

dell’Africa del Sud. La campagna<br />

<strong>in</strong>torno a Capetown è bella,<br />

”ricca di orti e vigneti”. Cook<br />

si esalta per un piatto mangiato<br />

a riva, trovando la carne “buona<br />

e tenera come mai mangiata<br />

<strong>in</strong> vita mia”; nell’entusiasmo<br />

ord<strong>in</strong>a un vitello <strong>in</strong>tero per<br />

l’equipaggio, ma una volta a<br />

bordo la qualità si rivela ben<br />

<strong>in</strong>feriore: vi ricorda qualcosa?<br />

10 luglio. Sono proprio le bianche<br />

scogliere <strong>in</strong>glesi quelle che<br />

si vedono all’orizzonte! Menomale,<br />

è un pezzo che le poche<br />

gallette rimaste necessitano, prima<br />

dell’uso, di essere picchiettate<br />

sul tavolo per liberarle dagli<br />

esotici abitanti…


La Reg<strong>in</strong>a<br />

di Londa<br />

PAOLO PELLEGRINI<br />

Pelle diafana,<br />

profumo<br />

<strong>in</strong>ebriante,<br />

e il vizio<br />

<strong>in</strong>correggibile<br />

di farsi aspettare<br />

per settimane:<br />

una pesca<br />

davvero speciale<br />

10<br />

La chiamano Reg<strong>in</strong>a.<br />

Che, l’ammetterete, è<br />

altra cosa rispetto a sentirsi<br />

chiamare Guglielm<strong>in</strong>a. O<br />

anche Maria Delizia, Maria<br />

Bianca, Duchessa d’Este: romantici<br />

quanto volete, ma <strong>in</strong>somma,<br />

nulla a che fare con<br />

Reg<strong>in</strong>a (e men che meno, allora,<br />

per Cotogna o Nettar<strong>in</strong>a:<br />

partita persa <strong>in</strong> partenza, almeno<br />

sulla carta d’identità). Reg<strong>in</strong>a:<br />

eppure, orig<strong>in</strong>i nobili non<br />

ne ha, tutt’altro, a dire il vero<br />

sarebbe da classificare “figlia di<br />

N. N.”, visto che dei suoi progenitori<br />

non se ne sa nulla, e la<br />

scoperta avvenne davvero per<br />

caso, a metà degli anni C<strong>in</strong>quanta,<br />

<strong>in</strong> Val di Sieve o giù di<br />

lì (siamo <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Firenze,<br />

non lontano da Ruf<strong>in</strong>a). E<br />

a dire il vero, per di più, è anche<br />

un po’... tardiva, visto che<br />

si manifesta quando le altre ormai<br />

hanno f<strong>in</strong>ito la stagione,<br />

tra settembre e ottobre: perché<br />

a ben guardare di Reg<strong>in</strong>a ce ne<br />

sono due, a Londa. Dove questa<br />

pesca, da quando l’agricoltore<br />

Alfredo Leoni la scoprì<br />

nell’anno di grazia 1955, è diventata<br />

davvero la reg<strong>in</strong>a dei<br />

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GOLA PRESIDI


Un’altra reg<strong>in</strong>a viene<br />

alla mente: la Reg<strong>in</strong>a <strong>della</strong> Notte,<br />

nel Flauto Magico, che svela tutto<br />

il suo splendore proprio quando<br />

è avvolta nelle tenebre<br />

campi. In un microclima particolarissimo,<br />

questa valletta<br />

che degrada dal valico di Croce<br />

ai Mori, laterale alla più<br />

grande Val di Sieve riesce davvero<br />

a stabilire un grande equilibrio<br />

tra il terreno, l’aria, l’acqua,<br />

il sole. Sì, però non basta,<br />

per meritare un appellativo<br />

tanto regale. Non basta nemmeno<br />

sapere che Firenze <strong>in</strong><br />

fondo è stata la culla italiana<br />

<strong>della</strong> pesca – almeno nel concetto<br />

di coltura da reddito: <strong>in</strong><br />

Europa la pianta era arrivata<br />

dalla C<strong>in</strong>a, qualche millennio<br />

fa... – se è vero che furono i<br />

Medici a riconoscere il valore<br />

del frutto e a stimolarne la divulgazione,<br />

anche a livello artistico;<br />

e non a caso tra Rosano<br />

e Bagno a Ripoli c’era <strong>in</strong><br />

passato il “cuore” <strong>della</strong> coltivazione,<br />

che poi si è allargata appunto<br />

alla Val di Sieve, f<strong>in</strong>o al<br />

Mugello nei campi di Vicchio.<br />

Ma allora, perché mai reg<strong>in</strong>a...<br />

Mistero. «Perché come ogni<br />

reg<strong>in</strong>a si fa pregare, e vuole essere<br />

corteggiata»: un’ipotesi,<br />

un’idea fasc<strong>in</strong>osa e possibile<br />

quella che butta là Luigi Pittalis,<br />

consulente aziendale, anima<br />

e organizzatore di <strong>in</strong>iziative<br />

legate al gusto e per l’appunto<br />

da luglio scorso responsabile<br />

di quello che è diventato un<br />

nuovo presidio Slow Food:<br />

proprio la Pesca Reg<strong>in</strong>a di Londa,<br />

con le maiuscole del caso<br />

perché è diventata un’istituzione.<br />

E perché, aggiungiamo allora<br />

noi, un po’ ricorda un’al-<br />

tra reg<strong>in</strong>a, quella delle api: che<br />

vive solo <strong>in</strong> attesa e <strong>in</strong> funzione<br />

del volo nuziale, una maturità<br />

<strong>in</strong>tensa e brevissima. E<br />

un’altra reg<strong>in</strong>a viene ancora alla<br />

mente: la Reg<strong>in</strong>a <strong>della</strong> Notte,<br />

nel Flauto Magico, personaggio<br />

fiabesco e fatato, che svela<br />

tutto il suo splendore proprio<br />

quando è avvolto nelle tenebre.<br />

Ecco, la Pesca Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />

è un po’ tutto questo. Misteriosa<br />

e ricca di fasc<strong>in</strong>o. Da<br />

cogliere e mangiare subito, appena<br />

pronta, appena matura: è<br />

<strong>in</strong> quel momento che sprigiona<br />

il massimo di sé, il profumo<br />

<strong>in</strong>tenso capace di coprire<br />

tutti gli altri, ne basta una sola<br />

<strong>in</strong> una stanza per farsi riconoscere<br />

anche <strong>in</strong> mezzo a una cassetta<br />

di altre varietà. È <strong>in</strong> quel<br />

momento che la polpa offre <strong>in</strong><br />

bocca il massimo del piacere,<br />

la migliore consistenza, dura al<br />

morso ma avvolgente nella polpa,<br />

e una dolcezza davvero senza<br />

pari. Attenzione: avvertenza<br />

doverosa perché si conoscono<br />

le divergenze tra i “partiti<br />

<strong>della</strong> pesca”. La Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />

è polpa bianca, anche se il<br />

➤<br />

11


12<br />

➤<br />

colore si potrebbe def<strong>in</strong>ire più<br />

virato al crema, e poi è un bianco<br />

“sporcato”, marezzato da striature<br />

e vene rossastre che tuttavia<br />

la rendono più <strong>in</strong>vitante, d’altra<br />

parte è sempre così, ogni reg<strong>in</strong>a<br />

che si rispetti avrà pelle diafana,<br />

ma le guance velate di quel lieve<br />

rossore che è casto e <strong>in</strong>trigante<br />

al tempo stesso.<br />

Reg<strong>in</strong>a <strong>della</strong> Notte, si diceva:<br />

già, perché questa pesca ha nella<br />

notte i momenti migliori,<br />

più favorevoli alla maturazione:<br />

lo sanno bene i peschicoltori<br />

di Londa, che nel momento<br />

del massimo splendore ne<br />

fanno anche due raccolte al<br />

giorno. Ma non aspettatevi<br />

numeri impressionanti: loro<br />

sono una dec<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> tutta la<br />

valle di Londa, questo grazioso<br />

paese che esisterebbe dai<br />

tempi di Annibale, e <strong>in</strong> tutto i<br />

peschi dal caratteristico ramo<br />

un po’ più corto ne producono<br />

all’<strong>in</strong>circa mille qu<strong>in</strong>tali<br />

l’anno.<br />

In un clima, come si diceva,<br />

La Reg<strong>in</strong>a di Londa<br />

è a polpa bianca, marezzata<br />

da striature e vene rossastre<br />

che la rendono più <strong>in</strong>vitante<br />

tutto particolare: la pesca resiste<br />

di suo all’oidio, ma la coltivazione<br />

è <strong>in</strong>tegrata, <strong>in</strong>somma<br />

la protezione alla pianta è assicurata<br />

dall’ambiente stesso,<br />

perf<strong>in</strong>o da agenti che – come<br />

l’oidio, per l’appunto – sono<br />

<strong>in</strong>vece dannosi per altre specie<br />

vegetali. Come ogni Reg<strong>in</strong>a,<br />

anche questa ha la sua brava<br />

festa. A Londa, ovvio. In settembre,<br />

il secondo f<strong>in</strong>e settimana.<br />

Quando la “signora” è nel<br />

massimo del fulgore: e la cassetta<br />

più bella, più ricca di questi<br />

pomi tondi e affasc<strong>in</strong>anti –<br />

ricette<br />

Pesche golose<br />

leggermente schiacciata ai poli,<br />

vi ricorda qualcosa?... e quel<br />

solco, poi... – viene premiata<br />

con la “pesca d’argento”. Bella<br />

festa: forse ancora poco per<br />

quel che vale davvero, la pesca<br />

reg<strong>in</strong>a. Ma le quantità, al momento,<br />

non consentono troppi<br />

voli. «E comunque – dice<br />

ancora Luigi Pittalis – l’<strong>in</strong>gresso<br />

tra i Presìdi, il marchio, le<br />

scelte di comunicazione saranno<br />

un buon veicolo». Il migliore,<br />

però resta quel morso.<br />

Che è un tuffo <strong>in</strong> un paradiso<br />

dei sensi.<br />

Ecco un dessert facile e gustoso da realizzare con le pesche.<br />

Lavatene quattro abbastanza sode. Tagliatele a metà<br />

e svuotatele leggermente con un cucchiaio, mantenendo<br />

però pareti e bordi ben solidi. La polpa tolta <strong>in</strong> questo<br />

modo dovrà essere frullata <strong>in</strong>sieme a quattro cucchiai da<br />

<strong>tavola</strong> di cacao, quattro di zucchero, uno di liquore Strega<br />

e quattro amaretti. Riempite le pesche con il composto<br />

così ottenuto, mettetele <strong>in</strong> una teglia da forno e fate<br />

cuocere per 20 m<strong>in</strong>uti a 180 gradi. Servitele appena sfornate<br />

oppure, se preferite, dopo 3 o 4 ore di frigorifero.


Bello, gradevole,<br />

quasi un Adone<br />

un cocktail che<br />

alla nascita ha scomo-<br />

L’Adonis,<br />

dato addirittura le div<strong>in</strong>ità<br />

greche e la mitologia, non<br />

può che avere estetica e contenuti<br />

importanti, anche se oggi<br />

appare come un “nobile decaduto”.<br />

A livello <strong>in</strong>ternazionale,<br />

<strong>in</strong>fatti, la richiesta di questa bevanda<br />

miscelata è <strong>in</strong> discesa (si<br />

sa, le mode e i gusti cambiano)<br />

tanto che l’Associazione Internazionale<br />

dei Barman, qualche<br />

anno fa, lo tolse (<strong>in</strong>giustamente?)<br />

dalla lista dei sessanta <strong>in</strong>ternazionali.<br />

Nell’attesa e nella<br />

speranza che questo “purgatorio”<br />

abbia f<strong>in</strong>e, cerchiamo di rispolverarlo<br />

e di ridargli una lucidata<br />

perché, viste le caratteristiche,<br />

lo merita davvero.<br />

Il nome “Adonis” fu scelto da<br />

un ispettore degli american bar<br />

<strong>della</strong> catena dei famosi alberghi<br />

Gordon <strong>in</strong>glesi, <strong>in</strong> onore del bellissimo<br />

Adone che nella mitologia<br />

greca fu ucciso da un c<strong>in</strong>ghiale<br />

per conto di Ares, geloso<br />

di Afrodite che si era <strong>in</strong>namorata<br />

del bel giovane. Tanto fu il<br />

dolore di Afrodite che ottenne<br />

dagli Dei di riaverlo per metà<br />

dell’anno.<br />

La bellezza del cocktail, come<br />

un piccolo Adone, è contenuta<br />

nell’aspetto cromatico con le<br />

delicate sfumature aranciate e<br />

nel perfetto equilibrio degli <strong>in</strong>gredienti<br />

derivanti entrambi dal<br />

v<strong>in</strong>o: sherry e vermouth rosso.<br />

Il primo è un v<strong>in</strong>o liquoroso<br />

prodotto nella Spagna del sud,<br />

<strong>in</strong> una zona che comprende le<br />

città di Jerez de la Frontera e<br />

Puerto de Santa Maria utilizzando<br />

il vitigno Palom<strong>in</strong>o. L’uva,<br />

prima <strong>della</strong> fermentazione, è<br />

fatta leggermente appassire per<br />

una maggiore concentrazione<br />

zuccher<strong>in</strong>a e a f<strong>in</strong>e v<strong>in</strong>ificazione,<br />

è aggiunto del distillato <strong>della</strong><br />

stessa uva per aumentare la gradazione<br />

alcolica. Esistono diverse<br />

qualità di sherry che dipendono<br />

sia dal contenuto zuccher<strong>in</strong>o<br />

che dal tipo e durata dell’<strong>in</strong>vecchiamento.<br />

Il vermouth<br />

è un v<strong>in</strong>o aromatizzato con erbe<br />

e droghe al quale viene aggiunto<br />

alcool. Deve il suo nome alla<br />

più conosciuta delle piante offic<strong>in</strong>alis,<br />

l’Arthemisia abs<strong>in</strong>tium<br />

che contiene un elemento amaro<br />

chiamato assenzio (“Vermut”<br />

<strong>in</strong> tedesco). Questo v<strong>in</strong>o conciato,<br />

prodotto tipico italiano,<br />

nacque a Tor<strong>in</strong>o nel lontano<br />

1786 e si diffuse con rapidità<br />

nella vic<strong>in</strong>a Francia e nel resto<br />

d’Europa.<br />

Il cocktail Adonis è la s<strong>in</strong>tesi di<br />

questi due nobili prodotti: è<br />

leggero e delicato ma netti si<br />

avvertono gli aromi caratteristici<br />

dello sherry secco, dovuti<br />

a uno speciale lievito (Saccharomyces<br />

oviformis), dolcemente<br />

mitigati dalla rotondità e<br />

morbidezza del vermouth rosso.<br />

Al tutto si aggiunge una<br />

goccia di Orange bitter (bevanda<br />

altamente alcolica ricavata<br />

dall’arancia amara di Siviglia).<br />

Il risultato è un aperitivo di<br />

grande eleganza e raff<strong>in</strong>atezza,<br />

<strong>in</strong>somma un Adone anche nel<br />

gusto.<br />

Ristorante Pizzeria Leonardo<br />

Locale tipico situato nel cuore <strong>della</strong> vecchia V<strong>in</strong>ci,<br />

ricavato dalla ristrutturazione di una parte<br />

del castello dei Conti Guidi<br />

Ambiente confortevole e familiare dove gustare piatti tipici<br />

e ottime pizze. Il tutto accompagnato da una eccellente<br />

selezione di v<strong>in</strong>i toscani e pugliesi.<br />

GOLA COCKTAIL<br />

CLAUDIO LACHI<br />

Ispirato alla<br />

mitologia, ecco<br />

un cocktail<br />

piacevole anche<br />

da guardare.<br />

Eppure rischia<br />

l’est<strong>in</strong>zione<br />

Via Montalbano Nord, 16 - 50059 V<strong>in</strong>ci (Fi) Tel./Fax 0571 567916<br />

13


Metti la chimica<br />

nel piatto<br />

OLIVIA CHIERIGHINI<br />

Uno scienziato<br />

e uno chef<br />

raccontano<br />

i misteri<br />

e i successi<br />

<strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />

molecolare<br />

14<br />

La scienza si è sempre occupata,<br />

seppur sporadicamente,<br />

di gastronomia.<br />

Il celebre chimico Anto<strong>in</strong>e-Laurent<br />

Lavoisier (Parigi<br />

1743-1794), nel 1783, scrisse<br />

pag<strong>in</strong>e e pag<strong>in</strong>e a proposito delle<br />

proprietà del brodo. Circa<br />

duecento anni più tardi, nel<br />

1988, Hervè This e Nicholas<br />

Kurti – un chimico dell’Inra ed<br />

un fisico che lavorava ad Oxford<br />

– hanno def<strong>in</strong>ito la Gastronomia<br />

Molecolare come particolare<br />

campo di studio all’<strong>in</strong>terno<br />

<strong>della</strong> Scienza degli alimenti. Le<br />

loro ricerche e quelle dell’italiano<br />

Davide Cassi (del Dipartimento<br />

di Fisica dell’Università<br />

di Parma), supportato dallo chef<br />

Ettore Bocchia (Grand Hotel<br />

Villa Serbelloni di Bellagio),<br />

stanno progressivamente rivoluzionando<br />

la pratica cul<strong>in</strong>aria e<br />

la metodologia didattica.<br />

Abbiamo <strong>in</strong>contrato Hervè This<br />

nel suo laboratorio al Collège de<br />

France, per farci spiegare come sia<br />

potuto accadere che uno scienziato<br />

si sia messo ai fornelli e che cosa<br />

significhi per lui il term<strong>in</strong>e Gastronomia<br />

Molecolare.<br />

«Ho sempre amato cuc<strong>in</strong>are –<br />

racconta This – e, a casa mia, lo<br />

faccio tuttora ogni giorno. Nel<br />

1980 mi ero appena laureato<br />

quando decisi di preparare un<br />

soufflè al Roquefort; era difficile<br />

ed ogni libro consigliava<br />

una procedura diversa ma senza<br />

spiegarne il motivo. Da quel<br />

giorno ho com<strong>in</strong>ciato ad annotare<br />

le mie esperienze <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />

come veri e propri esperimenti;<br />

ho riempito dec<strong>in</strong>e di quaderni,<br />

verificando le note che dovrebbero<br />

aiutare nella preparazione<br />

di un piatto».<br />

Si può dire che verifichi la tradizione?<br />

GOLA TENDENZE<br />

Procedo per temi di ricerca. A<br />

partire da Lavoisier, ad esempio,<br />

ho raccolto ben 193 pag<strong>in</strong>e di<br />

“précisions” che riguardano soltanto<br />

il brodo.<br />

A che scopo?<br />

Per vedere cosa funziona e cosa<br />

no; se un metodo è buono ne<br />

scopro il perché scientifico. Tutto<br />

questo lavoro serve ad avere<br />

la certezza di non sbagliare più,<br />

di utilizzare la procedura corretta.<br />

Una volta gettate le basi si<br />

può partire per creare qualcosa<br />

di completamente nuovo. Serve<br />

a questo la conoscenza, no?<br />

Ad aprire le prospettive.<br />

La sua ricerca potrebbe avere


sviluppi <strong>in</strong> campo dietetico o<br />

<strong>in</strong>dustriale?<br />

Sì, potrebbe, ma non è al centro<br />

dei miei <strong>in</strong>teressi. Non sono<br />

molto sensibile all’aspetto salutistico;<br />

io mi preoccupo soltanto<br />

dell’estetica del gusto. Per<br />

questo motivo collaboro con<br />

Pierre Gagnaire, un vero genio<br />

cul<strong>in</strong>ario; ogni mese creiamo<br />

un nuovo menu di gastronomia<br />

molecolare che appare sul suo<br />

sito Internet.<br />

Sono molto costosi gli esperimenti?<br />

Veramente no. Sono facilmente<br />

riproducibili nei laboratori<br />

delle scuole – dalle elementari<br />

alle superiori – o anche <strong>in</strong> qualsiasi<br />

cuc<strong>in</strong>a ben attrezzata. Ho<br />

scritto dei libri divulgativi <strong>in</strong><br />

materia, proprio per far evolvere<br />

la cultura cul<strong>in</strong>aria dei non<br />

addetti ai lavori.<br />

Ci porta <strong>in</strong> laboratorio dove,<br />

tra alambicchi e provette, spiccano<br />

un forno a micro-onde ed<br />

una gran madia di legno che<br />

Sovana<br />

contiene tutto ciò che potrebbe<br />

far felice un pasticcere. Mostra<br />

il pr<strong>in</strong>cipio delle emulsioni, una<br />

maionese fatta con gli albumi,<br />

una chantilly al cioccolato. «Sa<br />

come si cuoce un uovo a 65 gradi?»<br />

mi chiede. A quella temperatura,<br />

un uovo rimane perfettamente<br />

alla coque anche per<br />

dodici ore; basta metterlo nel<br />

forno la sera e la colazione del<br />

giorno dopo è pronta. Con le sue<br />

spiegazioni, sembra che perf<strong>in</strong>o<br />

un bamb<strong>in</strong>o di c<strong>in</strong>que anni possa<br />

cuc<strong>in</strong>are.<br />

L’<strong>in</strong>contro con Ettore Bocchia, alcuni<br />

giorni dopo, è molto differente.<br />

Questo giovane chef è pieno<br />

d’energia, curioso e aperto alla<br />

sperimentazione. Dal mondo <strong>della</strong><br />

ricerca pura ci ritroviamo immersi<br />

nella cuc<strong>in</strong>a pratica.<br />

«Se non avessi conosciuto Davide<br />

Cassi e le ricerche di Hervè<br />

This, forse avrei già smesso di<br />

cuc<strong>in</strong>are da qualche tempo –<br />

racconta Bocchia. Ero stufo di<br />

Nella pag<strong>in</strong>a accanto, Hervé<br />

This nel suo laboratorio.<br />

A fianco, Ettore Bocchia,<br />

chef Grand Hotel Villa<br />

Serbelloni: preparazione<br />

del gelato all’azoto liquido.<br />

Sotto, uova a 65°C<br />

fare sempre le stesse cose; la gastronomia<br />

molecolare fa vedere<br />

la preparazione di un piatto da<br />

una diversa prospettiva, più<br />

ampia. È come se non ci fossero<br />

più limiti alla fantasia perché<br />

f<strong>in</strong>almente si hanno <strong>in</strong><br />

mano gli strumenti tecnici e<br />

conoscitivi per creare sapori e<br />

consistenze nuove.<br />

Contrariamente a Hervé, Lei<br />

è <strong>in</strong>teressato ai risvolti dietetici<br />

delle nuove tecniche.<br />

Con mezzo mondo che è sovrappeso<br />

e con il colesterolo<br />

alto, mi è difficile non pensarci.<br />

Con Davide abbiamo messo<br />

a punto nuove procedure per la<br />

lavorazione <strong>della</strong> lecit<strong>in</strong>a di soia.<br />

Se il risultato è buono, non vedo<br />

perché non cercare di abbattere<br />

i grassi. Dopo tanto cibo teorico<br />

ci fermiamo con gioia ad assaggiare<br />

i risultati pratici. Ettore<br />

ci prepara alcuni pezzi forti<br />

del menu molecolare: uova coagulate<br />

con alcol, ripiene di caviale<br />

e panna acida come un bl<strong>in</strong>i;<br />

gnocchetti di soia con gamberi<br />

e frutti di mare; rombo frit-<br />

to nello zucchero a 190°C; ge-<br />

lato all’azoto liquido. Ettore divaga<br />

quando tentiamo di scippargli<br />

i suoi segreti di cuc<strong>in</strong>a: ci<br />

dobbiamo accontentare di degustare<br />

con attenzione i suoi<br />

piatti deliziosi.<br />

saperne di più saperne di più<br />

Su Internet<br />

www.ifrance.fr/Bsimon/ficthis.htm.<br />

Per saperne di più<br />

sul lavoro di Hervè<br />

This ed avere qualche<br />

nozione <strong>in</strong> più<br />

di gastronomia molecolare,<br />

attraverso<br />

dieci schede didattiche<br />

(<strong>in</strong> francese)<br />

www.pierregagnaire.com.<br />

Il sito<br />

Internet di uno dei<br />

più celebri cuochi<br />

del mondo. Ogni<br />

mese Pierre Gagnaire<br />

pubblica un menu<br />

speciale concepito<br />

per applicare le scoperte<br />

di Hervè This.<br />

www.exploratorium.edu/cook<strong>in</strong>g/<br />

<strong>in</strong>dex.html.<br />

Lo scienziato <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a?<br />

Tutti possono<br />

trasformare la propria<br />

cuc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> un laboratoriosperimentale<br />

con l’ausilio di<br />

semplici – e divertenti<br />

– istruzioni.<br />

Sono presenti contributi<br />

di Harold<br />

McGee.<br />

In libreria<br />

Harold McGee, Il<br />

cibo e la cuc<strong>in</strong>a,<br />

Franco Muzzio Editore<br />

Hervè This, I segreti<br />

<strong>della</strong> pentola, Jaca<br />

Book<br />

Hervè This, Rivelazioni<br />

gastronomiche,<br />

Jaca Book<br />

Hervè This, Casseroles<br />

et éprouvettes,<br />

Pour La Science (di<br />

prossima pubblicazione<br />

nella traduzione<br />

italiana)<br />

Pierre Gagnaire, Sucré,<br />

Salé, Editions de<br />

La Mart<strong>in</strong>ière (appena<br />

uscito)<br />

15


Idee e passioni<br />

al lavoro<br />

I v<strong>in</strong>i toscani?<br />

Miglioreranno<br />

ancora.<br />

Parola di<br />

Lorenzo Landi,<br />

uno dei<br />

maggiori<br />

esponenti<br />

<strong>della</strong> nuova<br />

generazione<br />

di enologi<br />

toscani<br />

16<br />

Quando parliamo di<br />

vitiv<strong>in</strong>icoltura non è<br />

possibile, oggi, presc<strong>in</strong>dere<br />

dalla figura dell’enologo<br />

il cui compito è quello di far<br />

funzionare una squadra, <strong>in</strong><br />

modo tale che, dalla vigna alla<br />

cant<strong>in</strong>a, tutto sia f<strong>in</strong>alizzato a<br />

un unico risultato: il miglior<br />

v<strong>in</strong>o possibile. In piena stagione<br />

di vendemmia abbiamo pensato<br />

di <strong>in</strong>tervistare Lorenzo Landi.<br />

Laureato <strong>in</strong> Scienze Agrarie<br />

all’Università di Pisa, dal 2000<br />

ha <strong>in</strong>iziato l’attività come libero<br />

professionista, dopo aver lavorato<br />

per importanti gruppi <strong>in</strong> Toscana<br />

e Umbria.<br />

Com’è nata la tua passione per<br />

il mondo del v<strong>in</strong>o?<br />

La partecipazione al rito <strong>della</strong><br />

vendemmia nella piccola vigna<br />

di famiglia è una delle cose che<br />

ricordo con maggior piacere<br />

<strong>della</strong> mia <strong>in</strong>fanzia. Credo di aver<br />

sempre desiderato fare un lavoro<br />

che avesse a che fare con il<br />

v<strong>in</strong>o. La decisione f<strong>in</strong>ale è maturata<br />

al momento <strong>della</strong> scelta<br />

<strong>della</strong> facoltà universitaria.<br />

Con quale metodo lavora un<br />

enologo?<br />

Ciascun enologo adotta criteri<br />

propri: la mia impostazione<br />

è quella di seguire nel<br />

dettaglio ogni stadio di lavorazione.<br />

Solo dal controllo<br />

e dalla pianificazione<br />

delle varie fasi possono<br />

derivare risultati importanti.<br />

Lo scenario v<strong>in</strong>icolo mondiale<br />

e il mercato stesso<br />

impongono un cont<strong>in</strong>uo<br />

aggiornamento di dati e<br />

conoscenze. Da parte tua<br />

come riesci a stare al passo<br />

con i tempi?<br />

Ho la fortuna di avere <strong>in</strong>staurato<br />

rapporti stretti con<br />

l’università di Bordeaux ed<br />

<strong>in</strong> particolare con Denis Dubourdieu,<br />

ricercatore di fama<br />

mondiale. Ho anche contatti<br />

con le università italiane. Dedico<br />

buona parte del mio tempo<br />

allo studio, alla frequentazione<br />

di convegni e all’aggiornamento.<br />

Quali sono le aziende per cui<br />

lavori e come personalizzi il<br />

rapporto con ciascuna di esse?<br />

Le aziende con cui collaboro<br />

sono circa una vent<strong>in</strong>a, fra cui<br />

Agricoltori del Chianti Geografico,<br />

Lungarotti, Bagnolo, Saia-<br />

Via di Terzoll<strong>in</strong>a, 3/R, 50129 Firenze<br />

Tel. 055 433383 / 4289070<br />

www.zibibbonl<strong>in</strong>e.com<br />

PERSONAGGIO DI…VINO<br />

gricola–Fattoria del Cerro (vedi<br />

box), Lungarotti, Castello di<br />

Camigliano, Tenuta Cantagallo.<br />

La collaborazione con ciascuna<br />

di queste aziende è molto<br />

diretta. Così nasce un’<strong>in</strong>tesa<br />

calibrata sullo stile di ciascun<br />

produttore.<br />

Come vedi il quadro enologico<br />

toscano dei prossimi anni,<br />

paragonandolo allo scenario<br />

nazionale e <strong>in</strong>ternazionale?<br />

Nel futuro la carta v<strong>in</strong>cente per<br />

le produzioni di elevata qualità<br />

sarà la diversificazione dei v<strong>in</strong>i


Nel futuro la carta v<strong>in</strong>cente<br />

per le produzioni di elevata qualità<br />

sarà la diversificazione dei v<strong>in</strong>i<br />

provenienti dai diversi terroir<br />

provenienti dai diversi terroir.<br />

La Toscana ha la fortuna di disporre<br />

di un territorio eccezionale<br />

e di vitigni autoctoni che<br />

possono dare v<strong>in</strong>i con caratteristiche<br />

peculiari. La qualità globale<br />

dei v<strong>in</strong>i toscani <strong>in</strong>oltre cont<strong>in</strong>uerà<br />

a migliorare poiché vi<br />

sono ampi marg<strong>in</strong>i di crescita.<br />

Domanda <strong>in</strong>evitabile: qual è la<br />

tua idea sulla vendemmia 2003?<br />

Non è facile dare un giudizio.<br />

Volendo avventurarsi possiamo<br />

dire che per le uve precoci è prevista<br />

una concentrazione molto<br />

buona mentre è lecito avere<br />

qualche dubbio sull’eleganza<br />

dei profumi. Per le uve tardive,<br />

<strong>in</strong>vece, potremmo avere una<br />

Fattoria del Cerro<br />

annata eccezionale <strong>in</strong> cui la concentrazione<br />

si potrà coniugare<br />

all’eleganza.<br />

Inf<strong>in</strong>e: come giudichi il ritorno<br />

ai vitigni autoctoni toscani?<br />

Penso che vi siano alcuni vitigni<br />

autoctoni estremamente <strong>in</strong>teressanti<br />

la cui coltivazione è<br />

stata abbandonata o quasi a causa<br />

<strong>della</strong> bassa produttività. La<br />

loro valorizzazione significa senza<br />

alcun dubbio una esaltazione<br />

del terroir. Tuttavia è necessario<br />

approfondirne la conoscenza<br />

per un impiego su ampia<br />

scala. Penso al Color<strong>in</strong>o ma<br />

anche al Pugnitello, al Foglia<br />

Tonda e ad altri, prevalentemente<br />

a bacca rossa.<br />

L’enologo <strong>in</strong> vigna… e <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a<br />

Una delle aziende che si avvalgono <strong>della</strong> professionalità e dell’esperienza<br />

di Lorenzo Landi è la Fattoria del Cerro, che ha da<br />

poco messo <strong>in</strong> commercio due nuovi v<strong>in</strong>i: “Poggio a Tramontana”<br />

(chardonnay <strong>in</strong> purezza) e “Corte d’Oro”, gioiello da meditazione<br />

ottenuto da vendemmia tardiva con 90% di uve Sauvignon<br />

e 10% di Moscato.<br />

Ma le novità non f<strong>in</strong>iscono qui: Villa Grazianella, simbolo dell’azienda,<br />

dopo un lungo restauro sta per aprire le porte al pubblico.<br />

La dimora seicentesca – <strong>in</strong> passato residenza estiva <strong>della</strong><br />

curia vescovile di Montepulciano – è stata adibita a lussuoso<br />

agriturismo, con 11 camere, saloni per riunioni, sala ristorante,<br />

bar e sala degustazione.<br />

Di proprietà <strong>della</strong> famiglia Baiocchi f<strong>in</strong> dal 1922, la Fattoria del<br />

Cerro, è stata acquistata da Saiagricola nel 1978. In un periodo<br />

non facile – la Docg non era ancora entrata <strong>in</strong> vigore e la situazione<br />

generale <strong>della</strong> zona non era <strong>in</strong> una fase positiva – la Fattoria<br />

del Cerro, con un lavoro quasi “pionieristico” è stata una<br />

delle aziende artefici <strong>della</strong> r<strong>in</strong>ascita qualitativa del V<strong>in</strong>o Nobile<br />

di Montepulciano.<br />

F<strong>in</strong> da subito la filosofia produttiva è stata f<strong>in</strong>alizzata alla ricerca<br />

<strong>della</strong> qualità più rigorosa: vigneti impiantati e r<strong>in</strong>novati secondo<br />

le metodologie più moderne, una politica commerciale mai<br />

aggressiva imperniata sulla proposta di bottiglie di valore.<br />

La massima esaltazione del vitigno Prugnolo Gentile è data dal<br />

Nobile di Montepulciano, dalla Riserva, e dal cru Vigneto Anti-<br />

GRANDI<br />

FORMAGGI<br />

L’arte di selezionare, aff<strong>in</strong>are e stagionare formaggi<br />

di altissima qualità, sia italiani che stranieri,<br />

con la stessa dedizione di una volta.<br />

Trovate i prodotti Lamast presso i migliori negozi<br />

e i più noti ristoranti <strong>della</strong> Toscana<br />

Loc. Montagnana - Marliana (Pt)<br />

Via di Fagno 275 - Tel./Fax 0572 68218<br />

ca Chius<strong>in</strong>a, le cui uve sono coltivate nel vigneto omonimo, il<br />

migliore dell’azienda per quanto riguarda la produzione di Nobile.<br />

Da citare anche il Manero (Sangiovese <strong>in</strong> purezza) e il<br />

Poggio Golo (Merlot) – due Igt di grande stoffa e complessità<br />

organolettica – il Rosso di Montepulciano e il V<strong>in</strong> Santo San<br />

Gallo.<br />

I traguardi raggiunti negli anni hanno dato ragione all’impostazione<br />

aziendale, impostazione che ha saputo guardare lontano<br />

con stile e personalità. Oggi, quando si parla di Nobile,<br />

non si può fare a meno di citare la Fattoria del Cerro come<br />

azienda leader dell’area di Montepulciano.<br />

17


Felici<br />

e fondenti<br />

Torna a Perugia<br />

Eurochocolate,<br />

con una dolce<br />

anteprima<br />

tutta <strong>toscana</strong><br />

18<br />

Perugia festeggia i dieci<br />

anni di Eurochocolate, la<br />

rassegna dedicata al cioccolato<br />

che trasforma la città <strong>in</strong><br />

una grande pasticceria all’aperto.<br />

Difficile descrivere la delizia<br />

di questa maratona dei golosi:<br />

dal 18 al 26 ottobre gli appassionati<br />

del “cibo degli dei” si troveranno<br />

davanti a sculture di<br />

cioccolato da guardare e da assaggiare;<br />

oppure potranno assistere<br />

al ChocoCircus, il primo<br />

circo tutto al cioccolato con<br />

protagonisti eccezionali quali la<br />

Donna Cannolo, i Chocolieri,<br />

la Domatrice di Pasticceri, i<br />

ChocoClown. Corsi, degustazioni<br />

e perf<strong>in</strong>o un Master del<br />

cioccolato saranno <strong>in</strong>vece gli appuntamenti<br />

più professionali,<br />

ma non seriosi, per chi vuole<br />

diventare un vero esperto di<br />

fondente e aff<strong>in</strong>i. E come <strong>in</strong> una<br />

fiaba, anche <strong>in</strong> questa dolcissima<br />

kermesse non poteva mancare<br />

un matrimonio: saranno<br />

celebrate qui le prime nozze al<br />

cioccolato. La storia d’amore fra<br />

Sarah e Sayoro (lei italiana, lui<br />

orig<strong>in</strong>ario <strong>della</strong> Costa d’avorio,<br />

il paese maggior produttore di<br />

cacao), <strong>in</strong>iziata con lo scambio<br />

dei numeri di telefono sulla carta<br />

dei cioccolat<strong>in</strong>i, non poteva<br />

che sbocciare <strong>in</strong> un matrimonio<br />

ad Eurochocolate. Dopo di loro,<br />

gli <strong>in</strong>namorati che vorranno<br />

sposarsi a Perugia nel segno del<br />

cioccolato, potranno farlo <strong>in</strong><br />

ogni momento dell’anno. Se<br />

non bastasse, Eurochocolate propone<br />

anche un motoraduno<br />

sempre all’<strong>in</strong>segna del cioccolato:<br />

ritrovo all’autodromo di<br />

Magione e poi <strong>in</strong> viaggio per le<br />

coll<strong>in</strong>e umbre seguendo uno dei<br />

percorsi (chiamati latte, gianduja<br />

e fondente).<br />

La Toscana ha una parte fonda-<br />

A A due due passi passi dalla dalla Badia Badia Fiesolana,<br />

Fiesolana,<br />

cuc<strong>in</strong>a cuc<strong>in</strong>a mediter mediterranea mediter ranea a a base base di di pesce pesce fr fresco fr esco<br />

Via Faent<strong>in</strong>a 1 - 50014 Fiesole (Fi) - tel. 055.5978498<br />

GOLA EVENTI<br />

mentale nella realizzazione di<br />

questa dolce kermesse. L’anteprima<br />

di Eurochocolate si tiene <strong>in</strong>fatti<br />

a Pisa (10-12 ottobre) alla<br />

Stazione Leopolda, con l’avvio<br />

<strong>della</strong> tournée del ChocoCircus,<br />

che oltre a divertire vuole promuovere<br />

il cioccolato puro, ovvero<br />

con solo burro di cacao e<br />

mai grassi vegetali. Il cioccolato<br />

vero <strong>in</strong> Toscana è di casa, tanto<br />

che si parla di Tuscan Chocolate<br />

Valley, e a Pisa si vedono al lavoro<br />

due tra i più r<strong>in</strong>omati artisti<br />

del cioccolato <strong>della</strong> regione, Simone<br />

De Castro e Andrea Bianch<strong>in</strong>i,<br />

che sperimentano <strong>in</strong> diretta<br />

nel “laboratorio live”. Info:<br />

tel. 075 5732670, www.eurochocolate.perugia.it.<br />

(c.t.)


San<br />

Gimignano<br />

Uno skyl<strong>in</strong>e <strong>in</strong>confondibile, conosciuto <strong>in</strong> ogni angolo<br />

del mondo. Come il v<strong>in</strong>o che qui si produce.<br />

Grazie all’attività del Consorzio e di produttori <strong>in</strong>traprendenti,<br />

questa zona sta conoscendo una fase di rilancio enologico:<br />

la Vernaccia si rivela capace di andare <strong>in</strong>contro al gusto dei<br />

consumatori pur mantenendo le sue peculiarità, rossi potenti<br />

ed eleganti dimostrano tutte le potenzialità del territorio.<br />

Prodotti di personalità da seguire (e degustare!)<br />

con grande attenzione<br />

SPECIALE<br />

19


Il v<strong>in</strong>o<br />

che faceva<br />

peccare i papi<br />

SPECIALE<br />

20<br />

7<br />

6<br />

4<br />

12<br />

10<br />

17<br />

25<br />

13<br />

9<br />

20<br />

24<br />

5<br />

14<br />

C<br />

23<br />

8<br />

22<br />

26<br />

3<br />

11<br />

15<br />

19<br />

21 2<br />

18<br />

1<br />

16<br />

I numeri si riferiscono alle<br />

aziende v<strong>in</strong>icole (vedi pag<strong>in</strong>e<br />

successive).<br />

La lettera C <strong>in</strong>dica la sede del<br />

Consorzio <strong>della</strong> Denom<strong>in</strong>azione<br />

San Gimignano.


La storia <strong>della</strong> Vernaccia<br />

è partita dalla Liguria<br />

per approdare sulle tavole<br />

più prestigiose<br />

Sembra che il vitigno<br />

Vernaccia sia stato<br />

<strong>in</strong>trodotto per la prima<br />

volta nell’area sangimignanese<br />

dalla Liguria, <strong>in</strong>torno<br />

all’anno 1200, da un certo<br />

Vieri de’ Bardi.<br />

Il commercio fiorì già nel<br />

1276. Ritroviamo <strong>in</strong>fatti<br />

negli “ord<strong>in</strong>amenti <strong>della</strong><br />

gabella” del comune di San<br />

Gimignano di quell’anno,<br />

l’imposizione di una tassa di<br />

“tre soldi” per ogni soma di<br />

Vernaccia fuori comune e<br />

troviamo anche l’istituzione<br />

di un registro dei provveditori<br />

o pesatori di Vernaccia, che<br />

avevano il compito di<br />

sovra<strong>in</strong>tendere non solo alle<br />

gabelle, ma anche all’<strong>in</strong>cetta<br />

delle migliori vernacce per<br />

conto del comune. È evidente<br />

qu<strong>in</strong>di che già <strong>in</strong> quel<br />

periodo la Vernaccia aveva<br />

acquistato notevole pregio sui<br />

più importanti mercati<br />

toscani ed italiani ed allietava<br />

le tavole imbandite dei nobili<br />

e potenti del tempo. Dante<br />

Alighieri stesso, aggirandosi<br />

tra i golosi del suo Purgatorio<br />

vede <strong>in</strong>dicarsi, da Foreste<br />

Donati, un vecchio (papa<br />

Mart<strong>in</strong>o IV) che stava<br />

pagando amaramente il gusto<br />

raff<strong>in</strong>ato di rimp<strong>in</strong>zarsi di<br />

anguille alla Vernaccia.<br />

V<strong>in</strong>o qu<strong>in</strong>di, la Vernaccia, da<br />

far peccare i papi, da gran<br />

signori, la cui fama corse <strong>in</strong><br />

ogni tempo i più r<strong>in</strong>omati<br />

mercati ed allietò le mense<br />

più fastose dei pr<strong>in</strong>cipi del<br />

R<strong>in</strong>ascimento. Eccolo <strong>in</strong>fatti<br />

brillare nei calici degli <strong>in</strong>vitati<br />

alle nozze Medici-Rucellai nel<br />

1468 come dono agli sposi di<br />

40 fiaschi dal comune di San<br />

Gimignano. Sulla mensa di<br />

Lorenzo il Magnifico, che<br />

cont<strong>in</strong>uamente sollecitava il<br />

comune di San Gimignano a<br />

doni di Vernaccia, scusandosi<br />

nel dire che «era bevanda<br />

graditissima alla sua madre<br />

Lucrezia Tornabuoni e utile e<br />

corroborante rimedio alla<br />

salute del giovane figlio<br />

Piero».<br />

Venendo a tempi più recenti,<br />

la Vernaccia è il primo v<strong>in</strong>o<br />

italiano ad avere avuto<br />

riconosciuta la Denom<strong>in</strong>azione<br />

di Orig<strong>in</strong>e Controllata,<br />

nell’anno 1966.<br />

i discipl<strong>in</strong>ari<br />

Vernaccia<br />

La Docg Vernaccia di San Gimignano deve essere ottenuta<br />

dal vitigno omonimo e il discipl<strong>in</strong>are di produzione<br />

ammette che possano essere aggiunti altri vitigni a<br />

bacca bianca non aromatici f<strong>in</strong>o ad un massimo del 10<br />

per cento.<br />

Le norme per la coltivazione delle viti considerano idonei<br />

solo i terreni coll<strong>in</strong>ari, con una buona esposizione,<br />

ad un’altitud<strong>in</strong>e non superiore ai 500 metri sul livello<br />

del mare. I terreni, di orig<strong>in</strong>e pliocenica e costituiti da<br />

sabbie gialle e argille sabbiose, devono <strong>in</strong>oltre essere situati<br />

nel Comune di San Gimignano. A garanzia <strong>della</strong><br />

qualità del prodotto f<strong>in</strong>ale il numero di ceppi per ettaro<br />

di superficie produttiva non deve essere <strong>in</strong>feriore a tremila<br />

per i nuovi impianti o reimpianti. Inoltre la produzione<br />

non deve superare i c<strong>in</strong>que chilogrammi di uva<br />

per ceppo e i 90 qu<strong>in</strong>tali di uva per ettaro (<strong>in</strong> coltura<br />

specializzata).<br />

Le caratteristiche f<strong>in</strong>ali che il discipl<strong>in</strong>are <strong>in</strong>dividua per<br />

la Vernaccia sono date da un v<strong>in</strong>o che si caratterizza per<br />

colore giallo paglier<strong>in</strong>o tendente al dorato con l’<strong>in</strong>vecchiamento,<br />

odore f<strong>in</strong>e, penetrante, caratteristico, sapore<br />

asciutto, armonico, con caratteristico retrogusto amarognolo.<br />

San Gimignano Rosso<br />

La Doc San Gimignano Rosso ha una base di Sangiovese:<br />

m<strong>in</strong>imo il 70% che sale all’85% nel San Gimignano<br />

Sangiovese.<br />

Ma non è solo il vitigno toscano per eccellenza a comparire<br />

nell’uvaggio di questa Doc perché ci può essere<br />

una prevalenza di Cabernet sauvignon, Merlot, Syrah<br />

o P<strong>in</strong>ot nero.<br />

Una base ampelografica complessa, dunque, a cui si<br />

aggiunge il fatto che le vigne debbano trovarsi su terreni<br />

coll<strong>in</strong>ari ben esposti a una altitud<strong>in</strong>e non superiore<br />

ai 500 metri, con una resa ad<br />

ettaro delle uve che va da 8 a<br />

12 tonnellate. D’altro canto<br />

l’immissione al consumo può<br />

avvenire solo dopo qu<strong>in</strong>dici<br />

mesi di aff<strong>in</strong>amento, di cui almeno<br />

sette <strong>in</strong> fusti di legno e<br />

almeno tre <strong>in</strong> bottiglia.<br />

Il Rosso Doc si presenta, pur<br />

nella diversità organolettica<br />

dei vari vitigni, con un colore<br />

rub<strong>in</strong>o tendente al granato,<br />

profumi <strong>in</strong>tensi ed eleganti,<br />

sapore asciutto, armonico, di<br />

corpo e giustamente tannico.<br />

Completano il quadro il San<br />

Gimignano V<strong>in</strong> Santo (almeno<br />

30% di Trebbiano toscano)<br />

e il San Gimignano V<strong>in</strong><br />

Santo Occhio di Pernice (almeno<br />

il 50% di Sangiovese).<br />

SPECIALE<br />

21


Le aziende<br />

Le aziende<br />

1 Agricoltori<br />

del Chianti Geografico<br />

Via Mul<strong>in</strong>accio, 10 – Gaiole <strong>in</strong> Chianti (Si)<br />

Tel. 0577 749489 – Fax 0577 749223<br />

<strong>in</strong>fo@chiantigeografico.it – www.chiantigeografico.it<br />

Oltre quarant’anni di attività per gli Agricoltori del Chianti<br />

Geografico, un club che all’<strong>in</strong>izio contava 17 agricoltori<br />

e oggi ne annovera 200! L’obiettivo è sempre stato quello<br />

di migliorare la qualità delle produzioni, nonché i<br />

settori dell’immag<strong>in</strong>e e <strong>della</strong> commercializzazione, grazie<br />

a un team di esperti e all’uso di tecnologie sempre<br />

all’avanguardia. Anche <strong>in</strong> zona San Gimignano, dove nel<br />

1989 è stata acquistata una cant<strong>in</strong>a moderna e funzio-<br />

nale, la filosofia produttiva si è orientata f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio<br />

verso v<strong>in</strong>i che sapessero soddisfare il gusto attuale pur<br />

rispettando la tradizione del territorio. La Vernaccia viene<br />

<strong>in</strong>fatti v<strong>in</strong>ificata <strong>in</strong> purezza presentando profumi tipici,<br />

f<strong>in</strong>i ed eleganti e un gusto che abb<strong>in</strong>a una piacevole freschezza<br />

a una buona struttura. Antipasti e portate di pesce<br />

sono gli accostamenti che esaltano le caratteristiche<br />

di questo pregiato bianco.<br />

2 Azienda Agricola<br />

Canneta<br />

Loc. Santa Lucia, 27 – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 941540<br />

canneta@supereva.it – www.canneta.supereva.it<br />

Alla f<strong>in</strong>e degli anni Settanta Stefano Grandi, triest<strong>in</strong>o, e<br />

Valeria Bevilacqua, milanese, si <strong>in</strong>contrano <strong>in</strong> Toscana<br />

con l’idea di diventare agricoltori. L’azienda si estende<br />

per 15 ettari, di cui 8 coltivati a vigneto. I terreni sono<br />

composti da sabbie plioceniche ricche di fossili. Dal<br />

’90 il metodo di coltivazione usato è quello biologico,<br />

sotto il controllo <strong>della</strong> QC&I International Services. I<br />

vigneti, allevati a Guyot, hanno una densità di 3-4000<br />

ceppi a ettaro. Per contenere le rese e per migliorare<br />

l’equilibrio ecologico le vigne sono parzialmente <strong>in</strong>erbite.<br />

Spesso poi s’<strong>in</strong>terviene con il diradamento al f<strong>in</strong>e<br />

di aumentare la concentrazione dei mosti. La Vernaccia<br />

(Vernaccia 90%, Sauvignon e Riesl<strong>in</strong>g 10%), v<strong>in</strong>ificata<br />

a temperatura controllata (16-18 °C) per circa<br />

30 giorni, dopo ripetuti travasi viene imbottigliata da<br />

marzo <strong>in</strong> poi.<br />

Si presenta di colore paglier<strong>in</strong>o, sobri profumi di agru-<br />

3 Azienda Agricola<br />

Cappella Sant’Andrea<br />

Loc. Casale, 26 – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 940456<br />

a.leonc<strong>in</strong>i@valdelsa.net<br />

22<br />

V<strong>in</strong>i: Chianti Classico, Chianti Classico Riserva, Vernaccia<br />

di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Riserva,<br />

Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva,<br />

Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalc<strong>in</strong>o, Rosso<br />

Toscano Igt Ferraiolo, Rosso Toscano Igt Pulleraia,<br />

Bianco Toscano Igt, V<strong>in</strong> Santo.<br />

Degustazioni: solo su prenotazione lunedì e giovedì<br />

8/12.30-13.30/17, venerdì 8/12.30-13.30/16.<br />

mi e fiori, sapidità e rotondità di gusto con un f<strong>in</strong>ale<br />

leggermente amarognolo. Si abb<strong>in</strong>a bene con risotto<br />

allo zafferano, pesce al forno, coniglio <strong>in</strong> umido.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />

Gimignano Cru La Luna e le Torri, Fiore Rosso Igt.<br />

Degustazioni: sempre su appuntamento.<br />

Nota: v<strong>in</strong>i prodotti con uve da agricoltura biologica.<br />

Occorre una gita f<strong>in</strong>o all’azienda, trenta ettari di vigneto ad appena un chilometro da<br />

San Gimignano, magari <strong>in</strong> uno di quei rari momenti <strong>in</strong> cui la zona non è <strong>in</strong>vasa dai<br />

turisti, per ammirare il piccolo e ben curato museo di civiltà contad<strong>in</strong>a che qui trova<br />

sede. Giovanni e Antonella Leonc<strong>in</strong>i vi spiegheranno che sono cambiati strumenti e<br />

tecnologie, ma non lo spirito con cui ci si confronta con la terra per ottenerne il<br />

meglio. La famiglia Leonc<strong>in</strong>i produce il Rialto, una Vernaccia di grande stoffa e personalità.<br />

Questa Vernaccia, di notevole carattere, fermenta e matura <strong>in</strong> barriques. Si<br />

presenta con un bella tonalità paglier<strong>in</strong>a carica; il naso percepisce eleganti note fruttate<br />

e floreali, <strong>in</strong>tense e persistenti; calore ed equilibrio caratterizzano l’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong><br />

bocca che conferma la piacevolezza del frutto con una nota retrogustativa duratura.<br />

Per la sua complessità predilige piatti di pesce e carni bianche elaborate al punto<br />

giusto. Altro gioiello aziendale è il Serreto, rosso con <strong>in</strong>triganti evoluzioni olfattive e gustative che – data l’accurata<br />

v<strong>in</strong>ificazione e la maturazione <strong>in</strong> barriques – ne fanno un v<strong>in</strong>o al contempo di struttura e piacevole.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Rialto, San Gimignano Rosso Serreto, Chianti Colli<br />

Senesi Arciduca, T<strong>in</strong>aio Igt <strong>toscana</strong>, Grappa.<br />

Agriturismo: due appartamenti a Villa Palagio.<br />

Degustazioni: su appuntamento.<br />

4 Azienda Agricola<br />

Casa alle Vacche<br />

Loc. Lucignano, 73/A – Pancole, San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 955103 - Fax 0577 955089<br />

casaallevacche@cybermarket.it<br />

La famiglia Ciappi si dedica da generazioni al lavoro<br />

<strong>della</strong> terra. Il nome stesso dell’azienda è stato scelto<br />

come richiamo forte alle radici e ai valori <strong>della</strong> tradizione<br />

contad<strong>in</strong>a. Da sempre l’obiettivo è dato dall’eccellenza<br />

qualitativa, perseguita con tenacia e volontà.<br />

L’azienda <strong>in</strong>siste su 20 ettari di vigneti ottimamente<br />

esposti, 3 ettari adibiti a olivicoltura, 7 di terreno sem<strong>in</strong>ativo<br />

e 10 di bosco. La concezione ‘familiare’ <strong>della</strong><br />

vigna, la cura meticolosa delle uve (basse rese, assenza<br />

di pesticidi e di altre sostanze chimiche), l’attenzione<br />

a ogni fase <strong>della</strong> vendemmia e <strong>della</strong> v<strong>in</strong>ificazione<br />

portano alla produzione di v<strong>in</strong>i prestigiosi. La<br />

Vernaccia di San Gimignano presenta caratteristiche<br />

tipiche: colore paglier<strong>in</strong>o, profumi f<strong>in</strong>i di fiori di campo<br />

e mandorla, sapore fruttato, asciutto e armonico. Caratteristiche<br />

che trovano eleganza nella Vernaccia I<br />

5 Azienda Agricola<br />

Casale Falch<strong>in</strong>i<br />

Via di Casale, 40 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 941305 – Fax 0577 940819<br />

casalefalch<strong>in</strong>i@t<strong>in</strong>.it – www.falch<strong>in</strong>i.com<br />

L’azienda, ubicata a un chilometro da San Gimignano,<br />

si estende per molti ettari a vigneto specializzato.<br />

Il vecchio casale che dà il nome alla zona fu <strong>in</strong><br />

passato un convento di frati. Nel 1964 sorge l’azienda<br />

agricola e dodici anni dopo si procede alla sostituzione<br />

<strong>della</strong> vecchia cant<strong>in</strong>a <strong>in</strong> argilla con una nuova<br />

dotata di impianti tecnologicamente avanzati.<br />

Molti fattori giocano un ruolo decisivo per la qualità<br />

dei v<strong>in</strong>i: la natura del suolo (ricco di acqua, sabbie<br />

gialle e argilla con presenza di fossili mar<strong>in</strong>i), il clima,<br />

l’esposizione. Di particolare rilievo la Vernaccia<br />

Ab V<strong>in</strong>ea Doni (90% Vernaccia, 10% Chardonnay),<br />

fermentata <strong>in</strong> barriques di rovere francese. I suoi<br />

profumi di frutta matura, vaniglia e spezie e il suo<br />

sapore morbido con sentori che rimandano alla mandorla<br />

e al miele di acacia la rendono adatta ad essere<br />

bevuta tre o quattro anni dopo la vendemmia.<br />

6 Azienda Agricola<br />

Cesani V<strong>in</strong>cenzo<br />

Loc. Pancole, 82/D – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 955084<br />

cesaniv<strong>in</strong>i@novamedia.it – www.cesaniv<strong>in</strong>i.com<br />

A sei chilometri dal centro abitato di San Gimignano<br />

sorge l’Azienda Cesani, conosciuta per l’eccellenza<br />

dei suoi prodotti. Il titolare, V<strong>in</strong>cenzo Cesani, è un<br />

conv<strong>in</strong>to assertore dell’importanza <strong>della</strong> qualità e si<br />

prende personalmente cura di ogni aspetto <strong>della</strong><br />

vendemmia e <strong>della</strong> v<strong>in</strong>ificazione.<br />

L’azienda è estesa lungo 19 ettari a un’altitud<strong>in</strong>e di<br />

300 metri sul livello del mare. Vernaccia e Sangiovese<br />

sono i pr<strong>in</strong>cipali vitigni coltivati. La Vernaccia di<br />

San Gimignano presenta un colore paglier<strong>in</strong>o con<br />

riflessi verdognoli, profumi di mela verde e m<strong>in</strong>erali,<br />

gusto sapido e persistente. Caratteri di maggiore<br />

complessità offre <strong>in</strong>vece la Vernaccia di San Gimignano<br />

Sanice che, maturando <strong>in</strong> barriques per otto<br />

mesi, offre un maggiore ventaglio olfattivo con sentori<br />

vanigliati e floreali e un gusto persistente e rotondo<br />

che riesce comunque a mantenere <strong>in</strong>tatto il


Macchioni e complessità gustativa nella Vernaccia Crocus,<br />

fermentata <strong>in</strong> barriques.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />

Gimignano I Macchioni, Vernaccia di San Gimignano<br />

Crocus, Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva<br />

C<strong>in</strong>abro, San Gimignano Rosso Acantho, Rosso<br />

Toscano Igt Aglieno.<br />

Altri prodotti: olio<br />

Agriturismo: 16 posti letto <strong>in</strong> appartamenti.<br />

Degustazioni: tutti i giorni 8.30-12.30/14.30-19.<br />

V<strong>in</strong>i: Selva d’Oro Bianco Toscana Igt, Vigna a Solatio<br />

Vernaccia di S.Gimignano, Titolato Castel Selva<br />

Vernaccia di San Gimignano, Vigna a Solatio Riserva<br />

Vernaccia di San Gimignano, Ab V<strong>in</strong>ea Doni Vernaccia<br />

di San Gimignano,<br />

Falch<strong>in</strong>i Brut Spumante<br />

Metodo Classico Millesimato,<br />

Mora di Selva Rosso<br />

Toscano Igt, Titolato<br />

Colombaia Chianti Colli<br />

Senesi, Paretaio Super<br />

Tuscan Rosso Igt, Campora<br />

Super Tuscan Rosso<br />

Igt.<br />

Degustazioni: solo su<br />

appuntamento, da lunedì<br />

a venerdì, orario 9-<br />

12/14-17.<br />

Altri prodotti: grappa<br />

di Vernaccia, olio extraverg<strong>in</strong>e<br />

di oliva Laudemio.<br />

Vendita diretta <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a,<br />

orario d’ufficio.<br />

tipico ammandorlato nel f<strong>in</strong>ale. Fra i rossi è doveroso<br />

ricordare il ‘pluridecorato’ Luenzo, ottenuto <strong>in</strong><br />

prevalenza da uve Sangiovese.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />

Gimignano Sanice, Chianti colli senesi, Rosso Toscano<br />

Igt Luenzo.<br />

Altri prodotti: olio toscano Igp, zafferano.<br />

Agriturismo: 27 camere e appartamenti.<br />

Degustazioni: dal lunedì al sabato, orario 10-12.30/<br />

14.30-18.30.<br />

7 Azienda Agricola<br />

F.lli Vagnoni<br />

Loc. Pancole, 82 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 955077 – Fax 0577 955012<br />

<strong>in</strong>fo@fratellivagnoni.com – www.fratellivagnoni.com<br />

L’azienda dei Fratelli Vagnoni – la cui famiglia, di orig<strong>in</strong>e<br />

marchigiana, si è trasferita <strong>in</strong> Toscana negli anni ’50 –<br />

sorge su una bella coll<strong>in</strong>a nell’antico borgo di Pancole,<br />

poco distante da San Gimignano. Diciassette dei quarantatre<br />

ettari totali sono adibiti a vigneto specializzato,<br />

impiantato, ad un’altitud<strong>in</strong>e di 280 metri sul livello del<br />

mare, su terre di tufo con esposizione a mezzogiorno.<br />

I metodi di allevamento usati sono il guyot e il cordone<br />

speronato con una densità di circa 3.000 ceppi per<br />

ettaro. Orgoglio dell’azienda è la Vernaccia di San Gimignano<br />

I Mocali, v<strong>in</strong>ificata <strong>in</strong> purezza e fermentata <strong>in</strong> barriques<br />

di rovere francese, dove permane per undici mesi<br />

per poi cont<strong>in</strong>uare l’aff<strong>in</strong>amento <strong>in</strong> bottiglia per altri<br />

sette. Un v<strong>in</strong>o adatto ad accompagnare pietanze di pesce<br />

e carne bianca, ma anche antipasti e formaggi. Il<br />

calice del Mocali ha una veste paglier<strong>in</strong>a, con <strong>in</strong>tensi<br />

8 Azienda Agricola<br />

Il Lebbio<br />

Loc. San Benedetto, 11/C – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 944725<br />

illebbio@libero.it<br />

L’azienda trae il suo nome da una pianta spontanea che<br />

cresce nei terreni di proprietà <strong>della</strong> famiglia Niccol<strong>in</strong>i.<br />

L’esposizione delle uve è quasi <strong>in</strong>teramente a solatìo:<br />

ciò consente una ottimale maturazione delle uve. Forte<br />

di una esperienza plurigenerazionale, il Lebbio produce<br />

v<strong>in</strong>i di ottima qualità, grazie anche ad adeguate tecnologie:<br />

dai v<strong>in</strong>i da <strong>tavola</strong> (rosso, bianco e rosato) al<br />

Chianti, senza dimenticare bottiglie come la Malvasia, il<br />

Grottoni (da uve Cabernet, Merlot e Montepulciano), il<br />

Cicogio (Ciliegiolo, Color<strong>in</strong>o e Sangiovese), il Polito (rosso<br />

importante maturato <strong>in</strong> fusti di rovere). La Vernaccia<br />

di San Gimignano viene prodotta <strong>in</strong> due versioni: una<br />

molto caratteristica con veste paglier<strong>in</strong>a e riflessi verdognoli,<br />

fresca, asciutta, armonica e con il tipico retrogusto<br />

amarognolo. L’altra, la Vernaccia Tropìe, viene v<strong>in</strong>ificata<br />

grazie a una fermentazione controllata. Presenta<br />

profumi ampi fruttati e floreali e buon corpo. Pietanze<br />

9 Azienda Agricola<br />

Palagetto<br />

Via Monteoliveto, 46 – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 943090<br />

palagetto@iol.it – www.palagetto.it<br />

Di generazione <strong>in</strong> generazione la famiglia Niccolai ha<br />

fatto del lavoro <strong>della</strong> terra un’attività e una tradizione.<br />

Nel 1980 è stata acquistata la fattoria Santa Chiara e<br />

c<strong>in</strong>que anni dopo l’azienda Il Poggio. Da qui è <strong>in</strong>iziata<br />

l’avventura del v<strong>in</strong>o, grazie anche alla presenza di vigneti<br />

particolarmente vocati. Negli anni ’90 sono state<br />

acquistate altre tre fattorie <strong>in</strong> Toscana, fra cui il Palagetto.<br />

Così lo sviluppo dell’azienda è andato di pari<br />

passo con la qualità dei v<strong>in</strong>i: il Sottobosco, la Vernaccia<br />

Santa Chiara, il Solleone.<br />

La Vernaccia Santa Chiara è ottenuta da Vernaccia al<br />

95% e Chardonnay al 5%. La v<strong>in</strong>ificazione prevede una<br />

pressatura soffice e la criomacerazione delle uve, nonché<br />

una fermentazione termocontrollata che <strong>in</strong> parte<br />

si svolge <strong>in</strong> barriques di rovere francese. Segue un aff<strong>in</strong>amento<br />

<strong>in</strong> bottiglia di c<strong>in</strong>que mesi. Completano il<br />

parco prodotti la Vernaccia e la Vernaccia Riserva, I’<br />

profumi di frutta matura e vaniglia. In fase gustativa rivela<br />

pienezza, rotondità e struttura.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />

Riserva, Chianti Colli Senesi, Chianti Riserva,<br />

San Gimignano Rosso, Rosso Toscano Igt, Rosato Toscano<br />

Igt.<br />

Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva, grappe Vernaccia<br />

- Chianti - Riserva.<br />

Agriturismo: 15 posti letto.<br />

Degustazioni: sempre aperto.<br />

di pesce e formaggi freschi sono i piatti che meglio si<br />

abb<strong>in</strong>ano a questa Vernaccia.<br />

V<strong>in</strong>i: V<strong>in</strong>i da <strong>tavola</strong> Bianco, Rosato, Rosso, Vernaccia di<br />

San Gimignano, Chianti, Malvasia Igt, Cicogio Igt, Grottoni<br />

Igt, Polito Igt, V<strong>in</strong> Santo.<br />

Altri prodotti: olio.<br />

Agriturismo: 22 posti letto dal 2004.<br />

Degustazioni: su appuntamento.<br />

Niccolò, il Chianti Colli Senesi (anche <strong>in</strong> versione Riserva),<br />

le grappe e l’olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San<br />

Gimignano Riserva, Vernaccia di San Gimignano Santa<br />

Chiara, Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva,<br />

I’ Niccolò Igt bianco, Sottobosco Igt rosso, Solleone<br />

Igt rosso, Brunello di Montalc<strong>in</strong>o.<br />

Altri prodotti: grappe, olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva.<br />

Agriturismo: Villa Palagetto, Il Poggio, La Cas<strong>in</strong>a di Luano,<br />

Il Palagetto.<br />

Degustazioni: dal 2004.<br />

23


Le aziende<br />

Le aziende<br />

10 Azienda Agricola<br />

Panizzi<br />

Loc. Racciano, 34 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 941576 – Fax 0577 906042<br />

panizzi@panizzi.it<br />

Da sempre affasc<strong>in</strong>ato dalla Toscana, Giovanni Panizzi<br />

acquista alla f<strong>in</strong>e degli anni ’70 il Podere Santa Margherita,<br />

appena fuori le mura di San Gimignano. Nel 1989,<br />

dopo aver proceduto all’impianto di nuovi vigneti e alla<br />

costruzione di una moderna cant<strong>in</strong>a, viene commercializzata<br />

la prima Vernaccia. Dalle <strong>in</strong>iziali 10.000 bottiglie<br />

si è passati alle attuali 200.000, oltre la metà delle quali<br />

esportate <strong>in</strong> Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia.<br />

L’attività svolta <strong>in</strong> questi anni dall’azienda non ha man-<br />

cato di suscitare <strong>in</strong>teresse nel mondo giornalistico e degli<br />

operatori di settore.<br />

Il titolo più prestigioso è stato assegnato dalla guida del<br />

Gambero Rosso con i tre bicchieri alla Vernaccia Riserva:<br />

colore paglier<strong>in</strong>o con sfumature verdol<strong>in</strong>e tendenti<br />

all’oro antico, profumi eleganti di g<strong>in</strong>estra, mallo di noce,<br />

melone e vaniglia, un gusto potente ed equilibrato sono<br />

le caratteristiche di questo v<strong>in</strong>o che sosta <strong>in</strong> barriques<br />

11 Azienda Agricola<br />

Pietraserena<br />

Via Casale, 5 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 940083 – Fax 0577 942045<br />

<strong>in</strong>fo@awf2000.com – www.awf2000.com<br />

Un secolo dedicato alla produzione e alla commercializzazione<br />

di v<strong>in</strong>o. È questa, <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi, l’opera svolta con<br />

passione dalla famiglia Arrigoni per oltre cento anni.<br />

L’attività <strong>della</strong> famiglia si divide fra Toscana e Liguria,<br />

regioni vic<strong>in</strong>e ma estremamente diversificate nel loro<br />

contesto storico-ambientale.<br />

In Toscana, negli anni ’60, è sorta Pietra Serena da<br />

un’antica proprietà a mezzadria. Qui è stato svolto un<br />

lavoro di accorpamento e riord<strong>in</strong>amento e sono stati<br />

impiantati circa 40 ettari ben esposti su un terreno di<br />

struttura f<strong>in</strong>issima e delicata. Per collocazione paesaggistica,<br />

organizzazione, e potenzialità di sviluppo Pietra<br />

Serena si pone oggi come una delle migliori realtà<br />

dell’area di San Gimignano. Vigna del Sole, la Vernaccia<br />

che qui si produce <strong>in</strong> edizione limitata, è un cru<br />

ottenuto da sole uve Vernaccia selezionate che danno<br />

vita a un v<strong>in</strong>o strutturato con un corpo ottimamente<br />

12 Azienda Agricola<br />

San Quirico<br />

Loc. Pancole, 39 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 955007 – Fax 0577 955149<br />

az.agr.sanquirico@libero.it<br />

24<br />

per 12 mesi. La versione annata fermenta <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> vasche<br />

d’acciaio termocontrollate rivelando sensazioni<br />

fruttate di mela verde, pera e pompelmo e con buon<br />

bilanciamento fra parte alcolica e freschezza.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />

Riserva, Chianti Colli Senesi Vertunno, San Gimignano<br />

Rosso Folgore, Igt Rosso di Toscana Ceraso,<br />

Igt Bianco di Toscana Bianco di Gianni.<br />

Altri prodotti: olio Igp Toscana.<br />

Degustazioni: su appuntamento da lunedì a venerdì,<br />

orario 8.30-17.30.<br />

bilanciato. Si dist<strong>in</strong>gue per il colore paglier<strong>in</strong>o dorato,<br />

i profumi di frutta matura, ananas e pietra focaia <strong>in</strong>tensi<br />

e persistenti, il sapore pieno e armonico che rimanda<br />

a un sottofondo di pesca e mandorla.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Selezione Vigna del<br />

Sole.<br />

Altri prodotti: olio Dop Terre di Siena.<br />

Degustazioni: su appuntamento.<br />

Di proprietà <strong>della</strong> famiglia Vecchione dal 1860, l’Azienda Agricola San Quirico<br />

si estende per 30 ettari con terreni ben esposti a un’altitud<strong>in</strong>e di 200-300 metri.<br />

Dal 1974 è <strong>in</strong>iziata la commercializzazione <strong>in</strong> bottiglia che si è affermata nei più<br />

importanti mercati <strong>in</strong>ternazionali.<br />

Per quanto riguarda la Vernaccia l’Azienda San Quirico produce una versione<br />

annata <strong>in</strong> purezza. Ottima limpidezza, colore giallo paglier<strong>in</strong>o, profumi di frutta<br />

e di fiori, sapore secco e con sottile fondo di mandorla sono le caratteristiche<br />

che emergono. La versione Riserva I Campi Santi si dist<strong>in</strong>gue per una maggiore<br />

eleganza con sentori di frutta matura e di mandorla amara. Molto <strong>in</strong>teressante<br />

anche Isabella, Vernaccia monovitigno fermentata <strong>in</strong> botte, ottenuta da uve raccolte<br />

a mano. Il profumo, <strong>in</strong>tenso, ricorda vaniglia e fiori di campo. Il sapore è<br />

pieno ed equilibrato con una sensazione aromatica complessa che permane piacevolmente <strong>in</strong> bocca.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Riserva, San Gimignano Rosso, Chianti Colli Senesi,<br />

V<strong>in</strong> Santo.<br />

Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva Dop Terre di Siena, zafferano purissimo di San Gimignano.<br />

Degustazioni: tutti i giorni, orario 8-12/15-18.<br />

Note: gruppi solo su prenotazione.<br />

13 Azienda Agricola<br />

Signano<br />

Loc. Racciano – Signano, San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 941085 – Fax 0577 941575<br />

<strong>in</strong>fo@casolaredibucciano.com<br />

www.casolaredibucciano.com<br />

L’azienda nasce nel 1961 grazie all’acquisto <strong>della</strong><br />

famiglia Biag<strong>in</strong>i di un piccolo appezzamento di terreno<br />

<strong>in</strong> località Signano. Nel 1966 è stata impiantata<br />

la prima vigna ed è <strong>in</strong>iziata la costruzione <strong>della</strong><br />

cant<strong>in</strong>a. Negli anni successivi sono stati acquistati i<br />

terreni adiacenti al primo appezzamento e sono stati<br />

impiantati nuovi ulteriori vigneti.<br />

Oggi Signano conta circa 30 ettari di cui 15 a vigneto<br />

specializzato di Vernaccia, 5 per la produzione<br />

di Chianti, 6 di oliveto. La cant<strong>in</strong>a ha attualmente<br />

una capienza di oltre 2.000 ettolitri e 95<br />

caratelli per la produzione di V<strong>in</strong> Santo. Le attrezzature<br />

sono ad alta tecnologia sia per quanto riguarda<br />

la v<strong>in</strong>ificazione controllata sia per ciò che<br />

concerne la pressatura soffice.<br />

La Vernaccia di San Gimignano Poggiarelli è otte-<br />

14 Cant<strong>in</strong>e Baronc<strong>in</strong>i<br />

Loc. Casale, 43 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 940600 – Fax 0577 941961<br />

baronc<strong>in</strong>i@iol.it – www.baronc<strong>in</strong>i.it<br />

Già nel 1489 la famiglia Baronc<strong>in</strong>i produceva Vernaccia.<br />

Lo testimonia l’Archivio storico di San Gimignano:<br />

Antonio di Bastiano era proprietario di beni<br />

e appezzamenti adatti alla produzione di v<strong>in</strong>o. Cont<strong>in</strong>uava<br />

poi la figlia Apollonia, andata <strong>in</strong> sposa al<br />

nobile Michele Pesciol<strong>in</strong>i, portando lustro e terreni,<br />

fra cui il Podere Torre Terza ancora oggi di proprietà<br />

dei Baronc<strong>in</strong>i. Bruna e Stefano sono dunque gli<br />

eredi di oltre c<strong>in</strong>quecento anni di attività.<br />

La Vernaccia di San Gimignano Apollonia ha un colore<br />

paglier<strong>in</strong>o, profumi f<strong>in</strong>i e fruttati e un sapore<br />

asciutto e armonico che ben si accompagna ad antipasti,<br />

carni bianche e pesce. La Riserva Dometaia –<br />

nome che ricorda antiche dimore etrusche – è dal<br />

canto suo un concerto di freschi profumi di frutta<br />

matura. Fermenta <strong>in</strong> barriques di Allier dopo un’accurata<br />

raccolta e fermentazione delle uve. Grande<br />

15 Castello di Montauto<br />

Loc. Montauto – Montauto San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 54311 – Fax 0577 543150<br />

<strong>in</strong>fo@castellodimontauto.it<br />

www.castellodimontauto.it<br />

L’azienda agraria Castello di Montauto ha una ricca<br />

storia fatta di tradizioni feudali e monastiche. Con<br />

un’estensione di circa 82 ettari, adibiti a vigneto specializzato<br />

e a olivo, il Castello di Montauto ha provveduto<br />

negli ultimi dieci anni a uno sviluppo programmato,<br />

basato sulla ristrutturazione dei vigneti<br />

f<strong>in</strong>alizzata a una moderna base ampelografica. Una<br />

parte significativa di vigneto è stata dest<strong>in</strong>ata a vigneto<br />

sperimentale <strong>in</strong> collaborazione con la Facoltà<br />

di Agraria dell’Università di Firenze e con il Consorzio<br />

<strong>della</strong> Denom<strong>in</strong>azione San Gimignano. Nel borgo<br />

di Montauto si trova la cant<strong>in</strong>a per la v<strong>in</strong>ificazione e<br />

l’<strong>in</strong>vecchiamento <strong>in</strong> legno.<br />

La Vernaccia del Castello di Montauto è ottenuta da<br />

sole uve Vernaccia raccolte manualmente. La v<strong>in</strong>ificazione<br />

avviene a temperatura controllata; la fermen-


nuta da sole uve Vernaccia raccolte manualmente.<br />

Dopo la v<strong>in</strong>ificazione <strong>in</strong> bianco controllata si aff<strong>in</strong>a<br />

<strong>in</strong> bottiglia per almeno quattro mesi. Completano<br />

la rosa <strong>della</strong> produzione aziendale il Chianti Colli<br />

Senesi, il San Gimignano Rosso e il V<strong>in</strong> Santo.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Chianti Colli Senesi,<br />

San Gimignano Rosso, V<strong>in</strong> Santo, Rosato Igt.<br />

Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva<br />

Agriturismo: 21 posti letto, camere con bagno,<br />

tv, aria condizionata, colazione, pisc<strong>in</strong>a.<br />

Degustazioni: su prenotazione.<br />

spessore anche per la Vernaccia Poggio ai Cannicci<br />

ottenuta da una selezione di uve dei vigneti di Sovestro,<br />

già adibiti a Vernaccia f<strong>in</strong> dal 1785.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Apollonia, Vernaccia<br />

di San Gimignano Riserva Dometaia, Vernaccia<br />

di San Gimignano Poggio ai Cannicci (altri v<strong>in</strong>i: vedere<br />

catalogo Baronc<strong>in</strong>i e Terre Vitate).<br />

Attività: agriturismo nella Fattoria Sovestro (12 posti<br />

letto).<br />

Degustazioni: si effettuano nella Fattoria Sovestro<br />

che, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di massima, è sempre aperta.<br />

tazione viene svolta <strong>in</strong> acciaio e, parzialmente, <strong>in</strong> legno.<br />

Il v<strong>in</strong>o si aff<strong>in</strong>a poi <strong>in</strong> bottiglia per almeno tre<br />

mesi. Equilibrata la carica cromatica, un elegante<br />

giallo oro, e persistenti i profumi, soprattutto di frutta<br />

appassita. In bocca la Vernaccia conferma ampiezza<br />

e struttura, con note di frutta matura e spezie.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano.<br />

Note: prodotto distribuito da Casa v<strong>in</strong>icola Luigi<br />

Cecchi & Figli srl di Castell<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Chianti (Si),<br />

cecchi@cecchi.net.<br />

Degustazioni: solo su appuntamento.<br />

16 Fattoria Cusona di<br />

Guicciard<strong>in</strong>i R. & Strozzi G.<br />

Loc. Cusona, 5 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 950028 – Fax 0577 950260<br />

<strong>in</strong>fo@guicciard<strong>in</strong>istrozzi.it -<br />

www.guicciard<strong>in</strong>istrozzi.it<br />

Più di mille anni di storia rendono conto del perché<br />

Cusona sia così r<strong>in</strong>omata per il v<strong>in</strong>o. Il primo documento<br />

ufficiale risale addirittura al 994 d.C. La fattoria ha 70<br />

ettari adibiti a vigneto: la metà coltivata a Vernaccia, 25<br />

ettari predisposti per la produzione di Chianti e il rimanente<br />

coltivato a Riesl<strong>in</strong>g, Chardonnay e Cabernet Sauvignon.<br />

Vengono prodotti ben c<strong>in</strong>que tipi di Vernaccia:<br />

dall’annata, tipica nelle sue caratteristiche organolettiche,<br />

alla Riserva, ricca e persistente, passando per il<br />

San Biagio, il Perlato e il Titolato, capaci di dist<strong>in</strong>guersi<br />

per f<strong>in</strong>ezza, armonia di gusto e personalità. Fra i rossi,<br />

oltre al Chianti e alla l<strong>in</strong>ea del Titolato (Chianti e Morell<strong>in</strong>o),<br />

spiccano il Sòdole, il Selvascura e il Millanni,<br />

espressioni alla massima potenza del terroir.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />

Riserva, Vernaccia di San Gimignano San Bia-<br />

17 Fattoria Il Palagio<br />

Loc. Palagio – Castel San Gimignano,<br />

Colle Val d’Elsa (Si)<br />

Tel. 0577 953004 – Fax 0577 953153<br />

<strong>in</strong>fo@ilpalagio.it – www.ilpalagio.it<br />

La Fattoria Il Palagio, gioiello <strong>della</strong> famiglia Zon<strong>in</strong>, è immersa<br />

<strong>in</strong> un paesaggio coll<strong>in</strong>are unico. Il Palagio, con il<br />

bell’edificio che fu dei marchesi Tortoli Matteucci, guarda<br />

dall’alto di un poggio e si estende per trecento ettari.<br />

Vic<strong>in</strong>o, la Fattoria Abbazia Monte Oliveto è situata sotto<br />

l’omonimo edificio del XIV secolo. Il pr<strong>in</strong>cipale obiettivo<br />

è produrre v<strong>in</strong>i che si identifich<strong>in</strong>o con il territorio:<br />

per questo si punta decisamente su varietà autoctone.<br />

La Vernaccia di San Gimignano Abbazia di Monte Oliveto<br />

è prodotta con sole uve Vernaccia provenienti da vigneti<br />

allevati a 220-270 metri sul livello del mare, con<br />

metodi guyot e cordone speronato. La v<strong>in</strong>ificazione avviene<br />

con breve criomacerazione delle bucce, mentre<br />

fermentazione termocontrollata e aff<strong>in</strong>amento sono svolte<br />

<strong>in</strong> acciaio <strong>in</strong>ox. L’esame organolettico rivela un colore<br />

paglier<strong>in</strong>o chiaro con riflessi verdognoli, profumi frut-<br />

18 Fattoria Poggio Alloro<br />

Via S. Andrea, 23 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 950153 – Fax 0577 950290<br />

<strong>in</strong>fo@fattoriapoggioalloro.com – www.fattoriapoggioalloro.com<br />

Una <strong>in</strong>nata predisposizione all’ospitalità e un’azienda completamente condotta con<br />

i metodi <strong>della</strong> coltivazione biologica. V<strong>in</strong>o, olio, verdure, cereali, miele e zafferano<br />

sono i prodotti pr<strong>in</strong>cipali. Altro fiore all’occhiello è l’allevamento <strong>della</strong> razza chian<strong>in</strong>a.<br />

La genu<strong>in</strong>ità e la qualità dei v<strong>in</strong>i nasce dalla cura delle vigne: potature severe,<br />

concimazioni organiche, trattamenti biologici e scelta f<strong>in</strong>ale dei grappoli. Stessa attenzione<br />

per il lavoro <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a che coniuga felicemente il rispetto <strong>della</strong> tradizione<br />

con l’utilizzo delle tecnologie più moderne.<br />

nasce così la Vernaccia di San Gimignano Poggio Alloro dal taglio fresco, immediato<br />

e dalla tipica beva fruttata.<br />

Da uve Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo e Malvasia si ricava il Chianti Colli Senesi, dai<br />

profumi <strong>in</strong>tensi di frutti rossi e viole. Completano la produzione dell’azienda il Bianco<br />

e Rosso di Toscana Igt, il San Gimignano Rosso, il V<strong>in</strong> Santo, le Grappe (fra cui quella<br />

di Vernaccia e zafferano) e l’olio extra verg<strong>in</strong>e d’oliva.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Chianti, San Gimignano Rosso, Bianco e Rosso Igt.<br />

Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e, grappa allo zafferano e di Vernaccia, zafferano.<br />

Agriturismo: 20 posti letto.<br />

Degustazioni: sempre su prenotazione.<br />

Note: <strong>in</strong> agriturismo si effettuano pranzi e cene con prodotti dell’azienda.<br />

gio, Vernaccia di San Gimignano Titolato Strozzi, Vernaccia<br />

di San Gimignano Perlato, Chianti, Chianti Titolato<br />

Strozzi, Millani Igt, Selvascura, Sòdole, Morell<strong>in</strong>o di<br />

Scansano Titolato Strozzi, Verment<strong>in</strong>o Luna Verde, Spumante<br />

Brut, Acquavite di Vernaccia, V<strong>in</strong> Santo.<br />

Altri prodotti: olio extraverg<strong>in</strong>e di oliva.<br />

Agriturismo: Fattoria casa vacanze San Gimignano<br />

(www.guicciard<strong>in</strong>i.com).<br />

Degustazioni: solo su prenotazione.<br />

tati (mela) f<strong>in</strong>i e penetranti, gusto pieno, equilibrato e<br />

con retrogusto amarognolo. Si abb<strong>in</strong>a alla perfezione con<br />

antipasti a base di pesce, m<strong>in</strong>estre e formaggi freschi.<br />

V<strong>in</strong>i: Chianti Fattoria il Palagio, Chardonnay Igt Toscana<br />

Fattoria il Palagio, Sauvignon Igt Toscana Fattoria il Palagio,<br />

Vernaccia di San Gimignano Abbazia di Monte Oliveto,<br />

La Gentilesca Vernaccia di San Gimignano.<br />

Altri prodotti:<br />

olio extraverg<strong>in</strong>e<br />

di oliva Dop Terre<br />

di Siena.<br />

Agriturismo:<br />

Fattoria Abbazia di<br />

Monte Oliveto (22<br />

posti letto).<br />

Degustazioni:<br />

da aprile a ottobre<br />

da lunedì a sabato,<br />

9-19. Da novembre<br />

a marzo<br />

da lunedì a venerdì,<br />

9-18.<br />

25


Le aziende<br />

Le aziende<br />

19 Fontaleoni<br />

Loc. S. Maria, 39 – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 950193<br />

<strong>in</strong>fo@fontaleoni.com – www.fontaleoni.com<br />

Alle porte di San Gimignano e nel cuore dell’<strong>in</strong>cantevole<br />

campagna <strong>toscana</strong> sorge l’Azienda Agricola Fontaleoni.<br />

L’azienda nata nel 1959 con l’arrivo di Giovanni e Bruna<br />

Troiani, viticoltori di orig<strong>in</strong>e marchigiana, è cresciuta<br />

nel corso degli anni e oggi si estende per 30 ettari nella<br />

località di Santa Maria, una cresta tufacea a nord di San<br />

Gimignano che si affaccia sulla Val d’Elsa di Certaldo,<br />

ed <strong>in</strong> località Le Fonti, alle porte <strong>della</strong> città.<br />

Dai 18 ettari allevati a doppio guyot e a cordone alto si<br />

ottengono le uve che, raccolte a mano, vengono poi v<strong>in</strong>ificate<br />

nella cant<strong>in</strong>a, con l’utilizzo di tecnologie avanzate<br />

per l’elaborazione di v<strong>in</strong>i bianchi e rossi di qualità.<br />

Alla guida <strong>della</strong> cant<strong>in</strong>a oggi c’è Franco: la produzione<br />

attuale si aggira su 60.000/70.000 bottiglie, esportate <strong>in</strong><br />

Europa, Usa e Giappone.<br />

La Vernaccia Vigna Casanuova viene v<strong>in</strong>ificata grazie a<br />

una selezione di uve raccolte a mano e fermentate <strong>in</strong><br />

20’ Il Palagione<br />

21 La Lastra<br />

Via R. de Grada, 9 – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 941781<br />

staff@lalastra.it – www.lalastra.it<br />

Nadia Betti, Enrico Paternoster, Renato Spanu, amici f<strong>in</strong><br />

dai tempi di scuola. Questo il nucleo fondante dell’azienda<br />

La Lastra il cui lavoro si basa su poche regole, chiare<br />

e precise, come l’amore per la terra e il rispetto di natura,<br />

cultura e storia, nonché l’uso ragionato <strong>della</strong> tecnologia<br />

e l’obiettivo costante di raggiungere un’elevata<br />

qualità. In tutto nove ettari di vigneto a un’altitud<strong>in</strong>e<br />

media di 280 metri e due ettari di oliveto. La Cant<strong>in</strong>a si<br />

trova nei locali di un antico casale dove si trovano tutti i<br />

reparti di lavorazione. La filosofia si basa sul contenimento<br />

<strong>della</strong> produzione, su metodologie e trattamenti<br />

eco-compatibili e su v<strong>in</strong>ificazione separate per vigneto e<br />

varietà. Il risultato è fornito da v<strong>in</strong>i decisamente <strong>in</strong>teressanti.<br />

La Vernaccia di San Gimignano è v<strong>in</strong>ificata <strong>in</strong> purezza<br />

a una temperatura che non supera mai i 18 °C. Il<br />

colore è giallo paglier<strong>in</strong>o, i profumi speziati e il gusto<br />

armonico ed equilibrato. Più strutturata la Riserva che<br />

26<br />

parte <strong>in</strong> barriques. È ottima <strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento a piatti di<br />

pesce, crostacei, risotti, carni bianche. Le migliori annate<br />

del Vigna Casanuova sono ‘95, ‘96, ‘98, ‘99 e 2001.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Vigna Casanuova.<br />

Attività: azienda agricola con ristorante e camere.<br />

Degustazioni: solo su appuntamento.<br />

Via per Castel San Gimignano, 36 – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 953134<br />

palagione@t<strong>in</strong>.it<br />

I vigneti del Palagione, disposti su pendii abbastanza ripidi sulla sommità di un colle<br />

<strong>in</strong> prossimità di San Gimignano, hanno una esposizione che varia a seconda delle<br />

cultivar: sud/sud-est per le varietà con un più lungo ciclo di maturazione (Sangiovese),<br />

luoghi più freschi per esaltare i profumi di altre varietà con caratteristiche diverse.<br />

La vendemmia avviene grazie alla rigorosa selezione di uve perfettamente sane e<br />

mature raccolte manualmente. Hydra è la Vernaccia di San Gimignano dell’azienda. È<br />

ottenuta dal vitigno omonimo v<strong>in</strong>ificato <strong>in</strong> purezza grazie a una soffice pressatura, cui<br />

segue la fermentazione a temperatura controllata; l’aff<strong>in</strong>amento si protrae per sei mesi<br />

<strong>in</strong> contenitori d’acciaio. Di colore paglier<strong>in</strong>o e riflessi verdognoli, Hydra presenta al<br />

naso profumi che vanno dall’acacia al biancosp<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>o alla mela verde e alla pera. Al<br />

gusto presenta freschezza e pienezza, nonché una <strong>in</strong>confondibile nota amarognola.<br />

Zuppe, m<strong>in</strong>estre, primi piatti e pietanze di pesce sono gli abb<strong>in</strong>amenti ideali di questa<br />

Vernaccia che si consiglia di stappare almeno un’ora prima del suo consumo e di servire a 10-12 °C.<br />

V<strong>in</strong>i: Enif Bianco toscano Igt, Hydra Vernaccia di San Gimignano, Caelum Chianti Colli Senesi, Antajr Rosso<br />

Toscano Igt.<br />

Altri prodotti: circa 500 litri ogni anno di olio.<br />

Agriturismo: 11 posti letto.<br />

Degustazioni: su appuntamento.<br />

fermenta <strong>in</strong> barriques e qui riposa per dodici mesi, aff<strong>in</strong>andosi<br />

poi <strong>in</strong> vetro per altri sei. Pesce affumicato e carni<br />

bianche si abb<strong>in</strong>ano al meglio con questa elegante<br />

Vernaccia.<br />

V<strong>in</strong>i: Chianti Colli Senesi La Lastra, Vernaccia di San<br />

Gimignano La Lastra, Vernaccia di San Gimignano Riserva<br />

La Lastra, Rovaio Igt.<br />

Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva.<br />

Degustazioni: su appuntamento.<br />

22 Le Solive di Faraoni F. & F.<br />

Loc. San Benedetto – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 944909 – Fax 0577 945670<br />

monica@lesolive.com – www.lesolive.com<br />

Nata nel 1970 Le Solive è oggi gestita con nuovi<br />

metodi di lavorazione e secondo un piano di <strong>in</strong>vestimenti<br />

strutturali per l’ammodernamento dei vigneti<br />

e <strong>della</strong> cant<strong>in</strong>a.<br />

L’azienda si estende su oltre 12 ettari di vigneti specializzati,<br />

vocati e ottimamente esposti. Le lavorazioni<br />

sono ancora manuali e seguite con attenzione:<br />

potature selettive, fertilizzazioni organiche e<br />

lotta guidata a basso impatto ambientale sono i<br />

card<strong>in</strong>i <strong>della</strong> coltivazioni di vitigni a bacca rossa<br />

(Sangiovese, Canaiolo e Cabernet) e a bacca bianca<br />

(Trebbiano, Malvasia e Chardonnay). È ovviamente<br />

di centrale importanza la Vernaccia Vigna<br />

Aprico. Ottenuto da sole uve Vernaccia fermentate<br />

a temperatura controllata, <strong>in</strong> acciaio per il 90% e<br />

<strong>in</strong> tonneuax per il 10%, il v<strong>in</strong>o sosta successivamente<br />

<strong>in</strong> bottiglia per sei mesi. L’analisi organolet-<br />

23 Mel<strong>in</strong>i<br />

Loc. Gaggiano – Poggibonsi (Si)<br />

Tel. 0577 998511 – Fax 0577 989002<br />

mel<strong>in</strong>i@giv.it – www.giv.it<br />

Tre secoli di storia per la famiglia Mel<strong>in</strong>i che a partire<br />

dal 1705 decise di dedicarsi alla produzione di<br />

v<strong>in</strong>o. Oggi l’azienda è di proprietà del Gruppo <strong>Italia</strong>no<br />

V<strong>in</strong>i. la moderna cant<strong>in</strong>a, con sede a Gaggiano, si<br />

dispone su quattro livelli con una capacità complessiva<br />

di ben 100 mila ettolitri. Filosofia <strong>della</strong> qualità e<br />

amore per la terra sono alla base del lavoro aziendale<br />

e dei v<strong>in</strong>i che vengono prodotti. Segue queste<br />

l<strong>in</strong>ee direttrici anche la Vernaccia Le Grillaie le cui<br />

uve provengono da vigneti posti <strong>in</strong> località Santa Maria<br />

di San Gimignano. I grappoli sono raccolti a mano e<br />

la fermentazione avviene <strong>in</strong> barriques. Il v<strong>in</strong>o sosta <strong>in</strong><br />

legno sei mesi per aff<strong>in</strong>arsi <strong>in</strong> vetro altri tre mesi. Di<br />

colore oro chiaro e con profumi <strong>in</strong>tensi di vaniglia e<br />

note floreali contrappuntate da sentori di miele e pietra<br />

focaia, Le Grillaie ha un gusto pieno e morbido<br />

che sa tuttavia mantenere note di viva freschezza.


tica rivela un colore giallo paglier<strong>in</strong>o, profumi <strong>in</strong>tensi<br />

e caratteristici, gusto armonico. Altro v<strong>in</strong>o dell’azienda<br />

è il Connubio, blend di Sangiovese e Cabernet,<br />

<strong>in</strong>vecchiato<br />

per dodici mesi <strong>in</strong><br />

tonneaux. Veste rub<strong>in</strong>a<br />

tendente al granato,<br />

profumi ampi e<br />

f<strong>in</strong>i di frutta rossa,<br />

sapore armonico,<br />

elegante, con giusta<br />

tannicità sono le doti<br />

di questo <strong>in</strong>teressante<br />

Igt.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di<br />

San Gimignano Vigna<br />

Aprico, Igt Toscana<br />

Connubio.<br />

Degustazioni: su<br />

prenotazione.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano Le Grillaie, Chianti<br />

Borghi d’Elsa, Chianti Classico I Sassi, Chianti Classico<br />

riserva Vigneti La Selvanella, Chianti Classico Riserva<br />

Massovecchio, Igt Toscana Merlot Bonorli.<br />

Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva Chianti Classico<br />

Dop, Grappa Selvanella (grappa di Chianti Classico<br />

distillata da v<strong>in</strong>accia fresca di uve <strong>della</strong> fattoria Selvanella),<br />

salsa balsamica Frà G<strong>in</strong>epro.<br />

Degustazioni e vendita diretta: dal lunedì al venerdì,<br />

orario 9-18.30. Sabato: 9-13/14-18. Domenica<br />

chiuso.<br />

Note: è possibile organizzare degustazioni anche con<br />

gruppi.<br />

24 Podere Arcangelo<br />

Via Capezzano, 26 – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 944404 – Fax 0577 945628<br />

<strong>in</strong>fo@poderearcangelo.it – www.poderearcangelo.it<br />

Proprio nel cuore del Chianti si trova il Podere Arcangelo a soli 8 chilometri da<br />

San Gimignano. L’azienda, <strong>in</strong> conversione biologica, è composta da 23 ettari di<br />

vigneto. F<strong>in</strong>o ad alcuni anni fa Bruno Mora non commercializzava <strong>in</strong> bottiglia i<br />

v<strong>in</strong>i che produceva, ma – visto il notevole apprezzamento che ricevevano e grazie<br />

anche all’apporto <strong>della</strong> figlia Sandra – ha deciso di puntare a una produzione di<br />

alto livello. È stata dunque ristrutturata la cant<strong>in</strong>a e si è arrivati a una produzione<br />

media annua di 50.000 bottiglie.<br />

La Vernaccia del Podere Arcangelo proviene da uve coltivate su terreni ben esposti<br />

composti di tufo e argilla. La v<strong>in</strong>ificazione prevede una pressatura soffice delle<br />

uve con separazione delle bucce e una fermentazione a temperatura controllata<br />

con lieviti selezionati. Aperitivi, pesce e carni bianche ben si abb<strong>in</strong>ano a questo<br />

v<strong>in</strong>o dalla veste paglier<strong>in</strong>a con riflessi dorati, dai profumi fruttati e dal sapore secco, fresco e leggermente amarognolo.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Chianti, Chianti Colli Senesi, Baccano Barrique Igt, V<strong>in</strong>o Bianco e Rosso<br />

Toscano Igt.<br />

Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva.<br />

Agriturismo: 19 posti letto.<br />

Degustazioni: da lunedì a venerdì, orario 10-12.<br />

Note: pranzi e degustazioni per gruppi su prenotazione.<br />

25 Poderi del Paradiso<br />

Loc. Strada, 21/A – San Gimignano (Si)<br />

Tel./Fax 0577 941500<br />

0577941500@iol.it – www.telematicaitalia.it/<br />

ilparadiso<br />

Vasco Cetti e sua moglie Graziella Cappelli conducono<br />

con passione e competenza l’azienda <strong>in</strong> località Strada.<br />

La famiglia di Vasco è una delle più antiche di San Gimignano<br />

e possiede terreni vitati s<strong>in</strong> dal Medioevo. Attualmente<br />

sono 27 gli ettari coltivati a vigneto per un totale<br />

di oltre 150.000 bottiglie annue. Il Paradiso è <strong>in</strong> fase di<br />

ulteriore crescita, grazie a un progetto che nei prossimi<br />

anni prevede il raddoppio <strong>della</strong> produzione. Pur amando<br />

la Vernaccia di San Gimignano, Vasco è un conv<strong>in</strong>to<br />

sperimentatore: accanto al Sangiovese si hanno perciò<br />

Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Chardonnay. Si ottengono<br />

v<strong>in</strong>i quali Lo Chà e tre importanti rossi: Bottaccio<br />

(Sangiovese <strong>in</strong> purezza), Saxa Calida (taglio bordolese)<br />

e Paterno II (altra nobile espressione del Sangiovese).<br />

Accanto a una Vernaccia piacevolmente fresca e<br />

fruttata, l’azienda propone una selezione (Prestige) di<br />

26 Tenuta Mormoraia<br />

Loc. S. Andrea – San Gimignano (Si)<br />

Tel. 0577 940096 – Fax 0577 943207<br />

<strong>in</strong>fo@mormoraia.it – www.mormoraia.it<br />

eccellente livello, con fermentazione termocontrollata<br />

<strong>in</strong> acciaio e note degustative che rimandano a un colore<br />

paglier<strong>in</strong>o, profumi fruttati e floreali, e gusto armonico<br />

e persistente. Da ricordare anche la Vernaccia La Biscondola<br />

che matura <strong>in</strong> legni di Allier francese.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano<br />

(Prestige), Vernaccia di San Gimignano Biscondola,<br />

Lo Chà Bianco Toscano Igt, V<strong>in</strong>o Rosato Igt C.T.C,<br />

Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Senesi Riserva, V<strong>in</strong>o<br />

Rosso Igt Toscana Bottaccio, V<strong>in</strong>o Rosso Igt Toscana<br />

Paterno II, V<strong>in</strong>o Rosso Igt Toscana Saxa Calida, V<strong>in</strong>o<br />

Rosso Igt Toscana Silicum.<br />

Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e di oliva.<br />

Agriturismo: 20 posti letto.<br />

Degustazioni: tutti i giorni previo avviso telefonico.<br />

Anticamente convento e oggi elegante agriturismo, la Tenuta Mormoraia è situata<br />

sulla cima di una coll<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> posizione privilegiata. Il lavoro <strong>in</strong> vigna e <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a,<br />

tecnologicamente all’avanguardia, consente il raggiungimento di un elevato standard,<br />

particolarmente apprezzato dal mercato italiano e <strong>in</strong>ternazionale. La Vernaccia<br />

di San Gimignano è prodotta con uve selezionate, raccolte manualmente.<br />

La fermentazione avviene a una temperatura controllata di 18-20°C. Dopo quattro<br />

mesi di maturazione <strong>in</strong> serbatoi di acciaio, il v<strong>in</strong>o viene aff<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> vetro. L’esame<br />

organolettico rivela un colore paglier<strong>in</strong>o, profumi fruttati e sentori di biancosp<strong>in</strong>o,<br />

sapore <strong>in</strong>tenso con fondo di mandorla. Identica cura per la Riserva il cui<br />

mosto viene fermentato <strong>in</strong> barriques francesi da 225 litri, dove rimane f<strong>in</strong>o a settembre dell’anno successivo. Segue un<br />

aff<strong>in</strong>amento <strong>in</strong> bottiglia di almeno quattro mesi. Presenta un colore paglier<strong>in</strong>o carico, profumi fruttati e floreali con<br />

note boisé, gusto morbido, pieno e persistente.<br />

V<strong>in</strong>i: Vernaccia di San Gimignano, Vernaccia di San Gimignano Riserva, Ostrea Grigia Bianco Igt, Neitea Rosso Igt,<br />

Mytilus Rosso Igt.<br />

Altri prodotti: olio extra verg<strong>in</strong>e Dop.<br />

Agriturismo: 4 Spighe, 30 posti letto.<br />

Degustazioni: disponibile sala degustazione e terrazza panoramica tutti i giorni <strong>in</strong> orari d’ufficio (9-13/15-19)<br />

su appuntamento.<br />

27


Non solo<br />

Vernaccia…<br />

A colloquio<br />

con Giovanni<br />

Panizzi,<br />

presidente del<br />

Consorzio <strong>della</strong><br />

Denom<strong>in</strong>azione<br />

di San<br />

Gimignano<br />

SPECIALE<br />

28<br />

Ogni anno migliaia di<br />

turisti stranieri e<br />

italiani visitano San<br />

Gimignano per la sua<br />

bellezza e per la fama dei suoi<br />

v<strong>in</strong>i. La Vernaccia ha attraversato<br />

negli ultimi anni una<br />

importante fase evolutiva, sia<br />

a livello d’immag<strong>in</strong>e, sia per<br />

quanto riguarda le sue<br />

caratteristiche organolettiche.<br />

Quali sono gli elementi<br />

cruciali di tale evoluzione?<br />

La Vernaccia è un v<strong>in</strong>o che ha<br />

secoli di storia alle spalle e che<br />

ha visto alternarsi periodi di<br />

grande prestigio a stagioni<br />

meno fortunate. Nel Novecento<br />

ci sono stati anni di<br />

decadenza che, a partire dagli<br />

anni ’60-’70, sono stati<br />

progressivamente superati.<br />

Non a caso nel 1966 la<br />

Vernaccia ha ottenuto la Doc.<br />

La vera r<strong>in</strong>ascita<br />

si è però avuta a<br />

partire dal 1993,<br />

anno <strong>in</strong> cui è stata<br />

riconosciuta la<br />

Docg. Quella<br />

data segna un<br />

punto di non ritorno: anche<br />

se occorre lavorare ancora,<br />

sono stati fatti passi fondamentali<br />

perché ogni azienda<br />

ha f<strong>in</strong>alizzato la propria<br />

attività alla ricerca dell’eccellenza.<br />

L’aspirazione è quella di<br />

vedere f<strong>in</strong>almente riconosciuta<br />

la qualità <strong>della</strong> Vernaccia per<br />

le sue doti <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche, al di là<br />

del fatto che la sua immag<strong>in</strong>e<br />

si leghi a doppio filo con<br />

quella <strong>della</strong> città di San<br />

Gimignano. Ecco, è proprio<br />

sull’immag<strong>in</strong>e del v<strong>in</strong>o che<br />

occorre <strong>in</strong>sistere <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong>novativi.<br />

In questa direzione il<br />

Consorzio riveste un ruolo<br />

primario per la promozione<br />

del territorio e dei suoi<br />

prodotti. Com’è organizzato<br />

il Consorzio e quali sono i<br />

programmi che sta portando<br />

avanti?<br />

Il Consorzio si impegna e si<br />

deve impegnare a dare il<br />

giusto risalto alla Vernaccia:<br />

ritornando a quanto detto<br />

prima, ritengo che la Vernaccia<br />

sia molto più avanti<br />

dell’immag<strong>in</strong>e fuorviante e<br />

un po’ da ‘cartol<strong>in</strong>a’ che molti<br />

hanno.


il consorzio<br />

Il consorzio <strong>della</strong> Vernaccia di San Gimignano nasce nel 1972<br />

da un gruppo di tenaci volenterosi che credevano fermamente<br />

<strong>in</strong> quello che stavano per <strong>in</strong>iziare. Un’avventura a carattere<br />

privato sì, ma nell’<strong>in</strong>teresse di tutto il territorio del Comune<br />

di San Gimignano.<br />

Erano <strong>in</strong> nove: il pr<strong>in</strong>cipe Girolamo Strozzi Majorca Guicciard<strong>in</strong>i,<br />

Ernesto Lor<strong>in</strong>i, Libanio Lucii, Jaures Baronc<strong>in</strong>i, Luigi<br />

Conc<strong>in</strong>i, Giorgio Marolli Furga Gorn<strong>in</strong>i, Alfredo Sal<strong>in</strong>i, con<br />

la presenza testimoniale dei signori Franco Bagnai, Teresio<br />

Gass<strong>in</strong>o, Pietro Lor<strong>in</strong>i, Ascanio Biag<strong>in</strong>i, Angelo Cecch<strong>in</strong>i, Ferriero<br />

Cecconi, Carlo Pertici, Franco Razzi, Luciano Bartol<strong>in</strong>i<br />

e Romano Borselli.<br />

F<strong>in</strong> dalla nascita il Consorzio aveva ben chiari gli scopi per<br />

cui veniva fondato e tali scopi ha perseguito con tenacia nel<br />

corso degli anni.<br />

L’impegno <strong>della</strong> dirigenza del Consorzio è sempre più teso a<br />

valorizzare la tradizionale immag<strong>in</strong>e di San Gimignano, attuare<br />

tutte le <strong>in</strong>iziative atte a diffondere <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> e all’estero il<br />

v<strong>in</strong>o Vernaccia di San Gimignano e Rosso Doc, contribuire<br />

al miglioramento qualitativo generale <strong>della</strong> produzione sia delle<br />

Detto altrimenti, c’è un<br />

valore del v<strong>in</strong>o da far emergere.<br />

Non a caso è stato<br />

condotto un lavoro serio su<br />

vigneti sperimentali, a cui<br />

hanno collaborato l’Università<br />

di Firenze e i Vivai Rauscedo,<br />

con microv<strong>in</strong>ificazioni e<br />

con il raggiungimento di cloni<br />

approvati. I programmi del<br />

Consorzio, attuali e futuri,<br />

sono orientati a comunicare<br />

questa nuova identità <strong>della</strong><br />

Vernaccia, nonché a cercare<br />

positive s<strong>in</strong>ergie con altri<br />

Consorzi del v<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Toscana.<br />

Crediamo fortemente che<br />

unire le forze voglia dire avere<br />

energie e idee sempre nuove<br />

su cui operare <strong>in</strong> maniera<br />

coord<strong>in</strong>ata.<br />

La zona è anche centro di<br />

produzione di v<strong>in</strong>i rossi.<br />

Oltre agli Igt e ai cosiddetti<br />

supertuscan, San Gimignano<br />

ha una Doc rossa che<br />

com<strong>in</strong>cia a dare risultati<br />

<strong>in</strong>teressanti. Quali sono le<br />

potenzialità dell’area?<br />

I v<strong>in</strong>i rossi, a San Gimignano,<br />

sono da tempo un punto di<br />

riferimento significativo.<br />

Recentemente sono state<br />

apportate modifiche al<br />

discipl<strong>in</strong>are <strong>della</strong> Doc Rosso<br />

di San Gimignano per<br />

uve che del v<strong>in</strong>o.<br />

Già nel lontano<br />

1966 il Consorzio<br />

opera <strong>in</strong><br />

modo da far sì<br />

che il v<strong>in</strong>o Vernaccia<br />

sia il primo<br />

v<strong>in</strong>o italiano<br />

ad avere riconosciuta<br />

la Doc. Nel 1993 riesce ad ottenere la Docg e consacra<br />

la Vernaccia tra i v<strong>in</strong>i più bianchi più pregiati d’<strong>Italia</strong> e del<br />

mondo.<br />

Il consorzio ultimamente è impegnato <strong>in</strong> una importante ricerca<br />

su vigneti sperimentali per <strong>in</strong>dividuare nuovi cloni del<br />

vitigno <strong>della</strong> Vernaccia di San Gimignano che possano <strong>in</strong> futuro<br />

dare la possibilità di ottenere un prodotto di qualità sempre<br />

maggiore. Qu<strong>in</strong>di tradizione e <strong>in</strong>novazione si stanno fondendo<br />

<strong>in</strong> un unico progetto che permette di guardare avanti e<br />

progettare il lavoro <strong>in</strong> vigna e <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a <strong>in</strong> chiave sperimentale,<br />

puntando a produzioni concorrenziali, <strong>in</strong>novative e qualitativamente<br />

importanti. Nell’ottica di ampliamento e valorizzazione<br />

dei prodotti del territorio, il Consorzio ha proposto<br />

alcuni cambiamenti al discipl<strong>in</strong>are di produzione <strong>della</strong> Doc<br />

San Gimignano, nata solo pochi anni fa, nel 1996. Il nuovo<br />

discipl<strong>in</strong>are prevede la presenza di un importante v<strong>in</strong>o rosso e<br />

di un v<strong>in</strong> santo. Essi rappresenteranno un valore aggiunto al<br />

territorio sangimignanese, una promessa che sp<strong>in</strong>ge le aziende<br />

a migliorarsi ancora, per raggiungere obiettivi di sempre<br />

maggior risonanza.<br />

E <strong>in</strong> accordo con questa l<strong>in</strong>ea dall’<strong>in</strong>tesa fra il Consorzio di<br />

Denom<strong>in</strong>azione di San Gimignano e il Consorzio del Cristallo<br />

di Colle di Val d’Elsa e le due rispettive amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

comunali, che sta nascendo una l<strong>in</strong>ea di bicchieri dedicati<br />

ai v<strong>in</strong>i del territorio. Una l<strong>in</strong>ea unica studiata per evidenziare<br />

le caratteristiche dei v<strong>in</strong>i, svilupparne i profumi e esaltarne la<br />

degustazione.<br />

Consorzio <strong>della</strong> Denom<strong>in</strong>azione San Gimignano<br />

Villa <strong>della</strong> Rocca – San Gimignano (Si)<br />

Tel. +39 0577 940108; fax +39 0577 942088<br />

<strong>in</strong>fo@vernaccia.it; www.vernaccia.it<br />

consentire di ottenere il<br />

massimo <strong>in</strong> fase di v<strong>in</strong>ificazione.<br />

È un discipl<strong>in</strong>are<br />

<strong>in</strong>novativo perché, senza<br />

tradire la toscanità, non<br />

limita i produttori. Anzi li<br />

sp<strong>in</strong>ge a sfruttare le ottime<br />

caratteristiche delle uve,<br />

fornendo al contempo al<br />

consumatore quelle garanzie<br />

che solo un discipl<strong>in</strong>are può<br />

dare. Vorrei <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e sottol<strong>in</strong>eare<br />

che non si tratta di una<br />

Doc di ricaduta dal Chianti.<br />

È piuttosto una Doc autonoma.<br />

Se sapremo rispettare<br />

quanto vi è codificato avremo<br />

grandi soddisfazioni.<br />

SPECIALE<br />

29


All’ombra<br />

delle torri<br />

Cultura<br />

e gastronomia,<br />

<strong>in</strong>gredienti<br />

basilari per un<br />

f<strong>in</strong>e settimana<br />

perfetto<br />

SPECIALE<br />

30<br />

Per un f<strong>in</strong>e settimana da<br />

sogno, San Gimignano<br />

è meta ideale. Città nata<br />

sulla via Francigena, la lunga<br />

“autostrada” che nel medioevo<br />

conduceva i pellegr<strong>in</strong>i da<br />

Canterbury a Roma, San<br />

Gimignano era però anche<br />

centro di potere: le famiglie<br />

importanti si sfidavano<br />

costruendo torri sempre più<br />

alte arrivando a edificarne 72, e<br />

il risultato è sotto i nostri<br />

occhi, uno “skyl<strong>in</strong>e” che svetta<br />

sulla coll<strong>in</strong>a. Nel breve spazio<br />

di una giornata è possibile<br />

visitare la città con un passo<br />

“slow”, prima di tutto camm<strong>in</strong>ando<br />

per le strette viuzze che<br />

si <strong>in</strong>cuneano fra le torri e che<br />

ad ogni angolo offrono uno<br />

scorcio che stupisce. Entrando<br />

da Porta Senese possiamo<br />

percorrere via San Giovanni,<br />

ma lentamente, per avere il<br />

tempo di fermarsi ai negozi di<br />

artigianato e di prodotti tipici;<br />

su questa strada si affaccia<br />

anche palazzo Pratellesi;<br />

attraversando l’Arco de’ Becci<br />

arriviamo <strong>in</strong> piazza Cisterna,<br />

racchiusa dalle torri, la più<br />

famosa delle quali è forse la<br />

Torre del Diavolo. Oltrepassiamo<br />

la piazza per raggiungere il<br />

Duomo, o Collegiata, consacrato<br />

nel 1148. Racchiude<br />

preziosi affreschi di scuola<br />

senese: Vecchio e Nuovo<br />

Testamento (Bartolo di Fredi e<br />

“Bottega dei Memmi”);<br />

Giudizio Universale (Taddeo di<br />

Bartolo), ma anche opere di<br />

da vedere<br />

Il museo <strong>della</strong> Vernaccia<br />

Inaugurato nel giugno scorso, il Museo del v<strong>in</strong>o Vernaccia di<br />

San Gimignano ha sede nei locali <strong>della</strong> Villa <strong>della</strong> Rocca di<br />

Montestaffoli, dalla quale si ha una splendida veduta sulla<br />

città e sulla campagna circostante. Il museo è stato creato<br />

pensando a un modo nuovo di gustare il v<strong>in</strong>o e di conoscerlo<br />

attraverso la storia, le tradizioni e l’esperienza sensoriale.<br />

Foto, immag<strong>in</strong>i e strumenti <strong>in</strong>terattivi per dialogare con enti<br />

e aziende, ma anche percezioni visive e olfattive – sì, anche il<br />

profumo gioca un ruolo importante – conducono l’enoturista<br />

<strong>in</strong> un viaggio alla scoperta <strong>della</strong> Vernaccia. Ecco le sezioni<br />

del museo.<br />

Dentro al v<strong>in</strong>o – <strong>in</strong> una sala a forma di t<strong>in</strong>o, rivestita <strong>in</strong> rovere,<br />

vengono proiettati filmati per saperne di più sul v<strong>in</strong>o.<br />

Intanto la sala si riempie dell’odore <strong>della</strong> v<strong>in</strong>accia.<br />

Voce al v<strong>in</strong>o – una “sala delle conferenze” che ospita oltre<br />

trenta persone, dotata di apparecchi video che trasmettono<br />

una collezione di filmati che raccontano la vocazione v<strong>in</strong>icola<br />

di questo territorio.<br />

Il territorio – pannelli e <strong>in</strong>formazioni multimediali illustrano<br />

le caratteristiche territorio.<br />

Per il v<strong>in</strong>o – i visitatori, comodamente seduti davanti al cam<strong>in</strong>etto,<br />

possono degustare i v<strong>in</strong>i mentre uno dei filmati proiettati<br />

offre un vero e proprio corso di degustazione.<br />

scuola fiorent<strong>in</strong>a: Storie di<br />

Santa F<strong>in</strong>a (una delle più belle<br />

opere del Ghirlandaio), San<br />

Sebastiano (Benozzo Gozzoli),<br />

Statue Lignee (Jacopo <strong>della</strong><br />

Quercia) e sculture di Giuliano<br />

e Benedetto da Maiano. Nella<br />

piazza del Duomo si trova<br />

anche il Palazzo del Podestà,<br />

oggi sede del Comune, del XII<br />

secolo, nel quale ha sede il<br />

Museo Civico. Fra i dip<strong>in</strong>ti<br />

<strong>della</strong> scuola fiorent<strong>in</strong>a e senese<br />

del tredicesimo secolo qui<br />

raccolti ricordiamo il Crocefisso<br />

dip<strong>in</strong>to da Coppo di Marcovaldo,<br />

i trittici di Niccolò<br />

Tegliacci e di Taddeo di<br />

Bartolo, per non parlare delle<br />

opere di Domenico Michel<strong>in</strong>o,<br />

P<strong>in</strong>turicchio e Filipp<strong>in</strong>o Lippi.<br />

Dal museo civico possiamo<br />

visitare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la Torre Grossa<br />

(o del Podestà), che risale al<br />

1311, alta 54 metri. Un<br />

consiglio per mangiare? In via<br />

del Castello, a pochi passi da<br />

piazza <strong>della</strong> Cisterna, fermatevi<br />

all’Osteria del Carcere. Un<br />

posto raccolto, aperto da non<br />

molto, con una trent<strong>in</strong>a di<br />

coperti (meglio prenotare, tel.<br />

0577 941905); si spendono<br />

25-30 euro per un menu che<br />

offre piatti tipici preparati con<br />

cura a com<strong>in</strong>ciare dalla ricca<br />

offerta del banco salumi e<br />

formaggi. Il “mangiare<br />

toscano” di questa zona nasce<br />

da una <strong>in</strong>teressante commistione<br />

di sapori <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />

fiorent<strong>in</strong>a e di quella senese,<br />

con profumi che arrivano dalla<br />

Maremma e <strong>in</strong>trusioni <strong>della</strong><br />

vic<strong>in</strong>a Volterra. Fra i prodotti<br />

tipici peculiari di San Gimignano<br />

spiccano lo zafferano di<br />

San Gimignano, il su<strong>in</strong>o di<br />

C<strong>in</strong>ta Senese, l’olio extraverg<strong>in</strong>e<br />

d’oliva toscano Terre di<br />

Siena e quello “emergente” di<br />

San Gimignano, che sta<br />

diventando sempre più<br />

<strong>in</strong>teressante, e il prosciutto<br />

toscano. Il ricettario prevede<br />

antipasti a base di salumi<br />

(c<strong>in</strong>ghiale compreso), zuppe,<br />

pappardelle aromatizzate allo<br />

zafferano e condite con sughi<br />

di selvagg<strong>in</strong>a, bistecche, arrosti<br />

e coniglio cuc<strong>in</strong>ato nella<br />

Vernaccia. Fra i dolci, biscotti<br />

alle mandorle e crostate di<br />

frutta. Per quanto riguarda il<br />

v<strong>in</strong>o è già stato detto tutto<br />

nelle pag<strong>in</strong>e precedenti... (c.t.)


Cosa è successo<br />

a Cancun?<br />

Lee Kyung Hae, contad<strong>in</strong>o-attivista<br />

giunto dalla<br />

Corea f<strong>in</strong>o a Cancun, è<br />

arrivato sotto la grata <strong>della</strong> zona<br />

rossa che proteggeva i grandi del<br />

mondo e si è ucciso <strong>in</strong>filandosi<br />

un coltell<strong>in</strong>o svizzero nel petto.<br />

Harakiri. Ultimo e def<strong>in</strong>itivo<br />

gesto di protesta di chi aveva alle<br />

spalle qualcosa come 30 scioperi<br />

<strong>della</strong> fame contro il Wto. Perché?<br />

Semplice: nel suo paese i<br />

contad<strong>in</strong>i non hanno più niente<br />

da fare, il loro riso è stato<br />

completamente soppiantato da<br />

quello straniero, sorretto da tariffe<br />

più che agevolate sulle importazioni.<br />

Cosa è successo a Cancun durante<br />

la riunione dell’Organizzazione<br />

mondiale del commercio?<br />

Lo ha spiegato bene Carlo<br />

Petr<strong>in</strong>i, presidente di Slow Food<br />

<strong>in</strong> un <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong>titolato “La<br />

disperazione dei poveri gela i<br />

balletti degli accordi”.<br />

Scrive il fondatore di un movimento<br />

che ha aumentato la consapevolezza<br />

collettiva di ciò che<br />

f<strong>in</strong>isce nel nostro piatto: «La<br />

disperazione, nella vita dei contad<strong>in</strong>i,<br />

è un elemento ben ➤<br />

presente:<br />

per me non è difficile<br />

GOLA GLOBALIZZAZIONE<br />

La disperazione<br />

dei contad<strong>in</strong>i<br />

e le pretese dei<br />

potenti nelle<br />

riflessioni del<br />

leader di<br />

Slow Food<br />

31


Sopra e a fianco,<br />

il mercato di Tunisi<br />

(foto di Paula Becatt<strong>in</strong>i)<br />

32<br />

➤<br />

rievocare i gesti estremi di tanti<br />

contad<strong>in</strong>i di Langa, <strong>in</strong> quel passato<br />

di fame e povertà che ha<br />

preceduto le note ricchezze enologiche<br />

attuali. Ci s’impiccava,<br />

ci si buttava nel pozzo, oppure<br />

“a Tanaro”, lasciandosi prendere<br />

dalle acque del fiume».<br />

Un po’ come quei racconti-denuncia<br />

di Vandana Shiva: migliaia<br />

di contad<strong>in</strong>i <strong>in</strong>diani che<br />

si suicidano ogni anno, più di<br />

seicento all’anno nella sola re-<br />

Vien da pensare<br />

che forse un Chianti si difende<br />

da sé se è buono, che un Pecor<strong>in</strong>o<br />

Sardo a confronto con il suo<br />

omonimo argent<strong>in</strong>o non perderà<br />

mai la sfida <strong>della</strong> qualità<br />

gione meridionale del Karnataka,<br />

dove i debiti causati dalle<br />

esportazioni sovvenzionate dei<br />

ricchi del mondo sono <strong>in</strong>sostenibili,<br />

dove recentemente la rabbia<br />

dei contad<strong>in</strong>i ha prevalso<br />

f<strong>in</strong>o a fargli distruggere un ex<br />

centro di ricerca, ora deposito,<br />

<strong>della</strong> Monsanto.<br />

Petr<strong>in</strong>i ormai da tempo segue<br />

con attenzione il dibattito sulla<br />

globalizzazione che sempre più<br />

<strong>in</strong>veste argomenti e temi cari a<br />

Slow Food, come quelli <strong>della</strong><br />

sovranità alimentare, <strong>della</strong> biodiversità,<br />

<strong>della</strong> sicurezza alimentare,<br />

f<strong>in</strong>o ad arrivare al diritto<br />

alla salute e all’auto-organizzazione<br />

delle comunità locali. Insomma,<br />

concetti cari per chi<br />

nutre passione per i cibi e per le<br />

culture da cui vengono orig<strong>in</strong>ati,<br />

per chi si batte per la tipicità<br />

e per le eccellenze alimentari.<br />

Anche l’appuntamento di Cancun<br />

era stato visto da molti<br />

come l’occasione giusta per difendere<br />

le specialità tradizionali<br />

di alcuni paesi dalle imitazioni<br />

<strong>in</strong>ternazionali. Ma la disperazione<br />

di Lee Kyung Hae ha<br />

portato oltre. «Vien da pensare<br />

– conclude Petr<strong>in</strong>i – che forse<br />

un Chianti si difende da sé se è<br />

buono, che un Prosciutto di<br />

Parma non teme rivali se è fatto<br />

come si deve, che un Pecor<strong>in</strong>o<br />

Sardo a confronto con il<br />

suo omonimo argent<strong>in</strong>o non<br />

perderà mai la sfida <strong>della</strong> qualità.<br />

Se vogliamo sederci e contrattare<br />

sulla globalizzazione,<br />

cerchiamo di dare il giusto peso<br />

a quelli che sono i veri problemi:<br />

ora non se ne può proprio<br />

più fare a meno».


la dichiarazione di Firenze<br />

Ecco i diritti globali del cibo<br />

È ormai consolidata la collaborazione tra Slow Food e la<br />

Toscana. I risultati concreti sono già molti. Basta citare la<br />

nascita <strong>della</strong> Fondazione per la biodiversità che ha sede proprio<br />

a Firenze. A febbraio di quest’anno è stata creata anche<br />

la Commissione <strong>in</strong>ternazionale sul cibo, voluta dalla<br />

Regione Toscana e presieduta da Vandana Shiva, scienziata<br />

e filosofa <strong>in</strong>diana, che ha già prodotto un decalogo, una<br />

sorta di dichiarazione sui diritti globali del cibo, dove si<br />

afferma la necessità di garantire a tutta l’umanità cibo di<br />

qualità, sicuro e liberato dagli ostacoli creati dai meccanismi<br />

di commercializzazione imposti dall’Organizzazione<br />

Mondiale del Commercio (Wto) e da altre organizzazioni<br />

analoghe.<br />

Ecco i punti fondamentali:<br />

Il diritto al cibo: tutti gli esseri umani su questo pianeta<br />

hanno diritto ad avere disponibilità, oppure i mezzi per<br />

produrre, gli alimenti di base necessari al loro sostentamento<br />

(...). Nessun governo deve consentire l’esportazione di cibo<br />

o di altri prodotti dell’agricoltura dal proprio territorio se<br />

non ha adempiuto a questo dovere, e alla comunità <strong>in</strong>ternazionale<br />

spetta l’obbligo di prestare l’assistenza necessaria,<br />

nel caso che un governo ne faccia richiesta perché non<br />

è <strong>in</strong> grado di adempiere a questo suo fondamentale dovere.<br />

Il diritto a un’alimentazione sana e sicura: il cibo deve<br />

soddisfare i criteri nutrizionali di base necessari per una<br />

vita sana.<br />

Sovranità nazionale, regionale e delle comunità sul cibo:<br />

per garantire ai propri cittad<strong>in</strong>i il diritto al cibo, tutte le<br />

istanze nazionali e regionali e le comunità hanno il diritto<br />

di provvedere a realizzare le condizioni necessarie per la<br />

produzione di cibo sano <strong>in</strong> quantità sufficiente e <strong>in</strong> modo<br />

da assicurare il sostentamento dei produttori.<br />

Sopravvivenza del pianeta: per far sì che questo pianeta<br />

rimanga un luogo abitabile e piacevole per gli esseri umani<br />

e per tutte le altre creature, i rischi ambientali globali, <strong>in</strong><br />

particolare il riscaldamento globale e l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, devono<br />

essere ridotti ed evitati utilizzando tutte le migliori<br />

pratiche e tecnologie disponibili.<br />

Protezione <strong>della</strong> biodiversità: la diversità delle forme di<br />

vita presenti su questo pianeta, sia allo stato selvatico che<br />

coltivato, devono essere protette da tutti.<br />

Identità culturale: tutti gli esseri umani e le loro comunità<br />

hanno il diritto di proteggere, sviluppare e arricchire le proprie<br />

diverse identità culturali, delle quali il cibo e la produzione<br />

del cibo costituiscono un essenziale aspetto e forma<br />

d’espressione. Hanno il diritto di seguire le proprie consuetud<strong>in</strong>i<br />

e valori <strong>in</strong> materia di alimentazione e di produzione<br />

del cibo, di trasmettere tali valori ai propri figli, e<br />

hanno l’obbligo di rispettare i valori degli altri.<br />

Scelta consapevole dei rischi: tutte le persone, le loro comunità<br />

e istanze nazionali e transnazionali hanno il diritto<br />

di ricevere tutte le <strong>in</strong>formazioni disponibili sul cibo che<br />

consumano, sia esso prodotto localmente oppure importato<br />

dall’estero, e hanno il diritto di compiere scelte sovrane<br />

e consapevoli riguardo ai rischi che sono disposti a correre<br />

rispetto alla sicurezza del cibo (...).<br />

Libertà di accesso alle sementi e alle conoscenze: la disponibilità<br />

di sementi e di conoscenze non dovrà essere oggetto<br />

di restrizioni, ma sarà liberamente condivisa da tutti e<br />

conservata per le generazioni future. Le uniche restrizioni<br />

giustificate sono quelle imposte a coloro che non rispettano<br />

il diritto fondamentale <strong>della</strong> libertà di accesso alla biodiversità<br />

e alle conoscenze (...).<br />

Libertà ed equità del commercio: tutti i produttori di cibo<br />

hanno il diritto di liberamente condividere e scambiare con<br />

altri i propri prodotti <strong>in</strong> modo corretto ed equo, a meno<br />

che tali prodotti siano urgentemente necessari per prevenire<br />

la fame e la malnutrizione.<br />

Gioia <strong>della</strong> vita: il cibo è una delle due più importanti fonti<br />

di gioia <strong>della</strong> vita per gli esseri umani, che tutti devono<br />

celebrare e condividere.<br />

33


Cose<br />

da circo-lo<br />

CHIARA TACCONI<br />

Il Teatro del sale<br />

ha una cuc<strong>in</strong>a,<br />

ma non è un<br />

ristorante, ha un<br />

palcoscenico,<br />

ma non è un<br />

teatro. Solo per<br />

soci, ma non è<br />

un club<br />

Per saperne di più<br />

34<br />

sembra quello<br />

di un teatro, ma più ac-<br />

L’<strong>in</strong>gresso<br />

cogliente. Una zona-filtro<br />

tra la strada e la porta attira<br />

curiosi e passanti: si affacciano<br />

allo sportello che sembra una biglietteria,<br />

si siedono sulle panche<br />

<strong>in</strong> legno accanto alla fontana<br />

a muro, danno una sbirciata<br />

al depliant aperto sul leggìo. E<br />

<strong>in</strong>evitabilmente chiedono <strong>in</strong>formazioni.<br />

Come si fa a spiegare a<br />

chi passa con il giornale sottobraccio<br />

o la borsa <strong>della</strong> spesa da<br />

via de’ Macci, nel vivace quartiere<br />

fiorent<strong>in</strong>o di Sant’Ambrogio,<br />

cosa c’è dietro l’enorme porta<br />

<strong>in</strong> legno e i drappi rossi? Si<br />

chiama Circo-lo (con il tratt<strong>in</strong>o)<br />

creativo (non ricreativo) d’<strong>in</strong>trattenimento<br />

culturale S. Ambrogio<br />

Teatro del Sale Cibrèo Città aperta<br />

2002 Firenze. Si capisce subito<br />

che i padroni di casa rifuggono<br />

come la peste le def<strong>in</strong>izioni schematiche.<br />

I padroni, o meglio i<br />

fondatori di questo che chiameremo<br />

per comodità solo circolo,<br />

sono Fabio Picchi, patron dell’arc<strong>in</strong>oto<br />

ristorante Cibrèo che<br />

è proprio qui davanti, e Maria<br />

Cassi, attrice. Si entra solo con<br />

la tessera che costa 5 euro (2 per<br />

i giovani sotto i 27 anni e i pen-<br />

Circo-lo creativo d’<strong>in</strong>trattenimento culturale S. Ambrogio<br />

Teatro del Sale Cibrèo Città aperta 2002 Firenze<br />

Via dei macci 111r, Firenze<br />

Telefono 055 2001492, fax 055 2268410,<br />

email: <strong>in</strong>fo@teatrodelsale.com, web www.teatrodelsale.com<br />

sionati) e vale un anno. Entriamo,<br />

e la faccenda si complica:<br />

macché teatro, è un negozio<br />

d’alimentari. Raff<strong>in</strong>atissimo,<br />

però. Legno ovunque: pavimento<br />

che scricchiola a ogni passo,<br />

travi a vista, splendido bancone<br />

solidissimo e scaffali massicci sui<br />

quali sono all<strong>in</strong>eati pochi prodotti,<br />

monomarca. Sale dell’isola<br />

di Mothia, sali da bagno di Villoresi<br />

(troppo facile pensare che<br />

si chiami teatro del sale solo per<br />

questo…), pomodori pelati, olio<br />

extraverg<strong>in</strong>e d’oliva, tonno, v<strong>in</strong>i<br />

e poco altro; <strong>in</strong> una vetr<strong>in</strong>etta le<br />

ceramiche dorate di Vieri Ch<strong>in</strong>i<br />

(nipote del più famoso Galileo)<br />

e davanti una poltrona <strong>in</strong> pelle<br />

stretta e lunga, comodissima,<br />

“per chiudere gli occhi” la chiamano.<br />

«È <strong>in</strong> vendita anche questa,<br />

sa? Ma su ord<strong>in</strong>azione». Decisamente<br />

non è una gastronomia,<br />

e <strong>in</strong>fatti bastano altri due<br />

passi che il reparto alimentari<br />

GOLA TENDENZE<br />

sparisce e sfuma <strong>in</strong> un ambiente<br />

elegante, dall’atmosfera raccolta,<br />

con poltrone e tavol<strong>in</strong>i, giornali,<br />

tipo club. A fianco, una saletta<br />

separata per fumatori. Poi succede<br />

qualcosa di strano: il locale<br />

sembra f<strong>in</strong>ito e <strong>in</strong>vece si apre <strong>in</strong><br />

una grande sala, anche questa<br />

tutta <strong>in</strong> legno, eccetto gli archi e<br />

le colonne <strong>in</strong> pietra. Ecco il teatro:<br />

un palco come la tradizione<br />

comanda, momentaneamente<br />

occupato dagli strumenti musicali<br />

di chi suonerà stasera. Passa<br />

di fretta Maria Cassi: la direzione<br />

artistica è sua, il programma<br />

lo decide di settimana <strong>in</strong> settimana<br />

e vista la sua formazione<br />

eclettica porta <strong>in</strong> scena anche<br />

musica, conversazioni, letture.<br />

A fianco del palcoscenico c’è già<br />

uno spettacolo <strong>in</strong> corso: dietro<br />

una enorme vetrata che blocca<br />

odori e rumori si muovono <strong>in</strong><br />

una grande cuc<strong>in</strong>a a vista c<strong>in</strong>que<br />

o sei persone, veloci, concentra-


“non sarà mai<br />

un luogo senza calv<strong>in</strong>iana leggerezza,<br />

non sarà mai un luogo senza la<br />

potenza del divertimento…”<br />

te, che si spostano quasi volando<br />

dal forno a legna al girarrosto,<br />

dal bancone ai fornelli. È<br />

mezzogiorno, fra poco i soci arriveranno.<br />

La matt<strong>in</strong>a colazione<br />

a 5 euro, il pranzo costa 13 e la<br />

cena 20. Ecco un’altra particolarità.<br />

L’ambiente curatissimo, il<br />

menu, gli spettacoli, la quantità<br />

di persone che lavorano qui, tutto<br />

fa pensare che i soli 5 euro<br />

<strong>della</strong> tessera siano una fregatura<br />

e che una volta entrati si paghi<br />

una cifra molto sostanziosa per<br />

mangiare. Invece no. Perché bisogna<br />

che questo posto sia frequentato<br />

anche dalla gente del<br />

quartiere, ci spiegano, dai bamb<strong>in</strong>i,<br />

dalle famiglie. Forse la stessa<br />

gente che <strong>in</strong> occasione del social<br />

forum dell’anno scorso ha riempito<br />

le strade <strong>della</strong> città? Sarà per<br />

questo che il circo-lo è dedicato<br />

a Firenze città aperta 2002?<br />

Si mangia a buffet ma è solo un<br />

modo per dire che il mangiare<br />

viene messo su di un tavolo e gli<br />

avventori prendono quello che<br />

vogliono e vanno a sedersi ai tavol<strong>in</strong>i<br />

apparecchiati <strong>in</strong> sala davanti<br />

al palcoscenico o nelle <strong>tavola</strong>te<br />

più lunghe per conoscere<br />

altri soci. Il menu non ha niente<br />

a che vedere con la ridda di tart<strong>in</strong>e-bocconc<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>salatone-pastafredda<br />

che riempie tristemente<br />

i buffet dei ristoranti turistici<br />

e degli alberghi.<br />

Nella cuc<strong>in</strong>a che sembra un<br />

grande acquario, tra i fuochi, i<br />

cuochi e le pentole <strong>in</strong> rame appese<br />

a una catena, nuota l’<strong>in</strong>confondibile<br />

chioma spett<strong>in</strong>ato-<br />

composta di Fabio Picchi, il creatore<br />

di questo strano posto, anche<br />

se la direzione <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a è<br />

affidata a Debora McKenna lui<br />

gira, assaggia, sgrida. Poi ci vede<br />

e si affaccia per un attimo dall’acquario:<br />

«L’hai visto il regolamento?<br />

Vai subito a leggerlo! Ma<br />

leggilo bene!». Sissignore.<br />

Usciamo e leggiamo diligentemente<br />

il regolamento affisso all’<strong>in</strong>gresso.<br />

Massimo rispetto per<br />

i collaboratori, troviamo scritto,<br />

ai quali bisogna dare del lei salvo<br />

quando diversamente richiesto.<br />

Giusto. Andiamo avanti.<br />

Domandare prima di <strong>in</strong>terpretare.<br />

E ci viene <strong>in</strong> mente, per associazione<br />

di idee, quello che sta<br />

scritto nella presentazione del<br />

circo-lo: “non sarà mai un luogo<br />

senza calv<strong>in</strong>iana leggerezza, non<br />

sarà mai un luogo senza la potenza<br />

del divertimento…”. Ancora<br />

dal regolamento: obbligo di<br />

<strong>in</strong>trecciare notizie con gli altri soci<br />

(esempio: ho trovato un ristorante<br />

a Lisbona <strong>in</strong> cui si mangia bene<br />

ecc. ecc.). Il socio sorpreso a non<br />

comunicare e che perdurerà <strong>in</strong><br />

questo atteggiamento rischia di<br />

non vedersi r<strong>in</strong>novare l’iscrizione.<br />

Oddio, non sarà che bisogna fare<br />

amicizia per forza, come <strong>in</strong> un<br />

villaggio-vacanze? Ecco, il regolamento<br />

chiarisce: Il silenzio riflessivo<br />

sarà apprezzatissimo, f<strong>in</strong>anche<br />

a considerarlo l’evento<br />

pr<strong>in</strong>cipale <strong>della</strong> nostra vita associativa…<br />

Com<strong>in</strong>ciamo a capire<br />

perché il Picchi ha mollato il<br />

mestolo per <strong>in</strong>timarci di leggere<br />

queste due pag<strong>in</strong>e.<br />

35


dieci titoli su…<br />

Cibo tra le righe<br />

a cura di Barbara Gabbrielli<br />

Le spezie<br />

di Barbara Orland<strong>in</strong>i<br />

J. Innes Miller, Roma<br />

e la via delle spezie, E<strong>in</strong>audi,<br />

1975<br />

C. Pelletta, La cuc<strong>in</strong>a<br />

<strong>in</strong> viaggio. Là dove si<br />

racconta come spezie ed<br />

altri cibi si spostano nel<br />

mondo, Diakronia,<br />

1994<br />

M. C. Salemi, Le spezie.<br />

La virtù e la magia<br />

negli <strong>in</strong>tensi sapori<br />

del lontano Oriente,<br />

Nard<strong>in</strong>i, 1997<br />

W. Schivel Busch, Storia<br />

dei generi voluttuari.<br />

Spezie, caffè, cioccolato,<br />

tabacco alcol e altre<br />

droghe, Bruno<br />

Mondadori, 1999<br />

G. Milton, L’isola <strong>della</strong><br />

noce moscata. Come<br />

avventurieri, pirati,<br />

mercanti di spezie<br />

cambiarono la storia<br />

del mondo, Rizzoli,<br />

2001<br />

C. B. Divakaruni, La<br />

maga delle spezie, E<strong>in</strong>audi,<br />

2001<br />

C. Monti, Le erbe aromatiche<br />

e le spezie. Cuc<strong>in</strong>a,<br />

salute e bellezza,<br />

Xenia, 2002<br />

C. Boisvert - B. A.<br />

Hubert, Piccola enciclopedia<br />

delle spezie,<br />

Rizzoli Libri Illustrati,<br />

2002<br />

C. Funari, Spezie. Profumi<br />

da assaporare,<br />

Idealibri, 2002<br />

B. Viè, Il cofanetto delle<br />

spezie, L’ippocampo,<br />

2002<br />

(La data di pubblicazione<br />

si riferisce all’ultima<br />

edizione)<br />

36<br />

<strong>in</strong> collaborazione con Libreria Edison – Firenze<br />

Il giro del mondo<br />

<strong>in</strong> un bicchiere<br />

Dal 1971, data <strong>della</strong> prima<br />

edizione, l’Atlante mondiale dei<br />

v<strong>in</strong>i si mantiene saldo al<br />

vertice delle opere<br />

<strong>in</strong>sostituibili per gli enologi e<br />

gli appassionati <strong>della</strong> materia.<br />

In occasione <strong>della</strong> qu<strong>in</strong>ta<br />

edizione, il volume è stato<br />

completamente r<strong>in</strong>novato<br />

tenendo presente i grandi<br />

cambiamenti che hanno<br />

caratterizzato il settore negli<br />

ultimi anni. Scritto da due vere<br />

autorità, l’Atlante contiene 148<br />

cart<strong>in</strong>e aggiornate, più 30<br />

completamente nuove che<br />

focalizzano sulle zone<br />

emergenti e maggiormente<br />

d<strong>in</strong>amiche.<br />

Hugh Johnson e Fancis Rob<strong>in</strong>son<br />

Atlante mondiale dei v<strong>in</strong>i<br />

Mondadori<br />

352 pag<strong>in</strong>e, € 50,00<br />

Giochi vegan<br />

Biscotti che prendono la forma<br />

di pupazzi, cuori di cannella e<br />

barchette di melone, carote<br />

come p<strong>in</strong>ne di squalo, stelle di<br />

polenta, medaglioni di patate,<br />

m<strong>in</strong>i quiche, bastonc<strong>in</strong>i con<br />

sorpresa, zuppe, risotti e<br />

<strong>in</strong>salate così colorati da<br />

sembrare una cascata di<br />

coriandoli. Sembra la cuc<strong>in</strong>a di<br />

Mary Popp<strong>in</strong>s. Sembrano piatti<br />

nati da strane alchimie,<br />

preparati con un mestolo<br />

magico proprio per far sgranare<br />

gli occhi ai piccoli commensali<br />

annoiati dalle solite e tristi<br />

verdur<strong>in</strong>e. E <strong>in</strong>vece sono<br />

ricette (ben 125 e tutte<br />

approvate dalla Vegetarian<br />

Society) accuratamente<br />

selezionate da un’esperta di<br />

cuc<strong>in</strong>a vegetariana e di<br />

alimentazione per bamb<strong>in</strong>i.<br />

Nicola Graimes,<br />

Ricette vegetariane per bamb<strong>in</strong>i<br />

Tecniche nuove<br />

128 pag<strong>in</strong>e, € 18,90<br />

Cuc<strong>in</strong>are con l’oro<br />

del Mediterraneo<br />

Dall’antipasto al dolce, tutto<br />

con un <strong>in</strong>grediente capace di<br />

dare ai piatti il sapore<br />

<strong>in</strong>confondibile del<br />

Mediterraneo e una riserva di<br />

vitam<strong>in</strong>a E. Con l’olio d’oliva<br />

ogni ricetta diventa speciale:<br />

da una<br />

semplicissima<br />

ricotta condita<br />

con diverse<br />

varietà di pepe e<br />

con un filo di<br />

extraverg<strong>in</strong>e <strong>della</strong><br />

Sardegna o del<br />

Lazio, f<strong>in</strong>o ad arrivare ad un<br />

<strong>in</strong>consueto gelato all’olio<br />

d’oliva con fichi al v<strong>in</strong>o e alle<br />

spezie o ad una pissaladière di<br />

verdure e olive. Sono 54 <strong>in</strong><br />

tutto le ricette raccolte <strong>in</strong><br />

questo volume curato da<br />

Olivier Baussan, uno dei<br />

maggiori esperti e studiosi di<br />

olio, e da Jaques Chibois,<br />

esperto di gastronomia e<br />

fotografo. Non poteva mancare<br />

il “taccu<strong>in</strong>o del cultore”, le<br />

pag<strong>in</strong>e dedicate alle pr<strong>in</strong>cipali<br />

zone di produzione e ai grandi<br />

cru italiani ed europei.<br />

Jaques Chibois e Olivier<br />

Baussan,<br />

Olio d’oliva – Le migliori ricette<br />

Fabbri Editori,<br />

120 pag<strong>in</strong>e, €<br />

9,00<br />

Pranzi…<br />

gemelli<br />

Cosa hanno <strong>in</strong><br />

comune la cuc<strong>in</strong>a<br />

medievale e quella<br />

r<strong>in</strong>ascimentale?<br />

Sicuramente un<br />

substrato di gusti<br />

e tradizioni che<br />

unisce due<br />

periodi storici<br />

che si sono


passati il testimone. Ma a<br />

legarli adesso sono anche le<br />

copert<strong>in</strong>e di una pubblicazione<br />

molto particolare. Da un lato si<br />

apre una f<strong>in</strong>estra sulle tavole<br />

dei villani, dei signori, dei<br />

monaci e dei ricchi borghesi<br />

dell’età medievale, ma una<br />

volta arrivati all’<strong>in</strong>dice,<br />

l’<strong>in</strong>cursione nel passato<br />

gastronomico non f<strong>in</strong>isce.<br />

Basta voltare la carta, o<br />

meglio, il libro, e subito si<br />

riparte con la società cortese,<br />

gli artisti, i sovrani e i<br />

contad<strong>in</strong>i del R<strong>in</strong>ascimento.<br />

Libri gemelli, appunto. E per<br />

chi volesse stupire i propri<br />

ospiti con qualche piatto<br />

davvero speciale potrà farlo<br />

scegliendo dagli esempi di<br />

pranzi medievali e<br />

r<strong>in</strong>ascimentali.<br />

Maria Salemi,<br />

La cuc<strong>in</strong>a medievale e La cuc<strong>in</strong>a<br />

r<strong>in</strong>ascimentale<br />

Collana I libri gemelli<br />

Libriliberi<br />

32 + 32 pag<strong>in</strong>e, € 10,00<br />

Ricettario<br />

del benessere<br />

Gli elfi consigliano: cannolicchi<br />

alla caprese, bud<strong>in</strong>o di riso e<br />

formaggio, polenta e prugne,<br />

gnocchetti d’avena e orzo,<br />

crema di gorgonzola e asparagi<br />

all’agro. Ma le comb<strong>in</strong>azioni<br />

potrebbero essere <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite visto<br />

che sono ben 1.000 i piatti<br />

vegetariani proposti da questo<br />

ricettario enciclopedico curato<br />

da un’esperta di alimentazione<br />

che ha nei geni la passione per<br />

la cuc<strong>in</strong>a. Kiki Boni è <strong>in</strong>fatti la<br />

pronipote <strong>della</strong> celebre Ada,<br />

autrice del classico “Talismano<br />

<strong>della</strong> felicità”. Vegetariana da<br />

30 anni e<br />

<strong>in</strong>segnante<br />

di yoga,<br />

Kiki ha<br />

raccolto <strong>in</strong><br />

500 pag<strong>in</strong>e<br />

tante ricette<br />

che aiutano,<br />

con buon senso ed equilibrio, a<br />

tenere lontana la carne dal<br />

menu.<br />

Kiki Boni,<br />

La cuc<strong>in</strong>a degli Elfi – 1.000<br />

piatti vegetariani<br />

Macro Edizioni<br />

490 pag<strong>in</strong>e, € 16,50<br />

La zuppa<br />

di Karen Blixen<br />

Babette, cuoca francese <strong>in</strong><br />

esilio volontario <strong>in</strong> Norvegia e<br />

artefice dell’omonimo pranzo,<br />

è la protagonista di questo<br />

libro che racchiude <strong>in</strong> sé più<br />

cose: una raccolta di ricette<br />

(dalle cailles ai bl<strong>in</strong>is, dal<br />

consommé di tartaruga alle<br />

zuppe, dalla composta di frutti<br />

di bosco alle ar<strong>in</strong>ghe al<br />

g<strong>in</strong>epro), una carta dei v<strong>in</strong>i<br />

(dall’Amontillado al Veuve<br />

Cliquot), un libro di cultura<br />

gastronomica a metà strada tra<br />

i sapori forti del Nord Europa e<br />

quelli più soavi <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a<br />

francese, un omaggio a Karen<br />

Blixen, autrice del racconto<br />

che ha poi trovato un felice<br />

sbocco c<strong>in</strong>ematografico, e,<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, un’attenta analisi del<br />

testo con tanto di riletture <strong>in</strong><br />

chiave simbolica del famoso<br />

“pranzo” che riesce a<br />

trasformare le abitud<strong>in</strong>i<br />

di una piccola comunità<br />

di bigotti luterani. Il<br />

convito di Babette si<br />

rivela una vera e propria<br />

opera d’arte<br />

gastronomica <strong>in</strong> grado<br />

di risvegliare affetto, piacere,<br />

amore e comunicazione.<br />

Allegra Alacevich,<br />

A pranzo con Babette – Le<br />

ricette di Karen Blixen<br />

Il leone verde Edizioni<br />

80 pag<strong>in</strong>e, € 9,00<br />

A <strong>tavola</strong><br />

sul promontorio<br />

«Della cuc<strong>in</strong>a pugliese si<br />

conosce tutto, o quasi tutto –<br />

scrive l’autore Giavanni N<strong>in</strong>o<br />

Arbusti nell’<strong>in</strong>troduzione –.<br />

Non resta, allora, che<br />

<strong>in</strong>traprendere la non lieve<br />

impresa di<br />

descrivere la<br />

cuc<strong>in</strong>a<br />

garganica che<br />

pochi italiani<br />

conoscono e,<br />

tra gli italiani,<br />

purtroppo, vi<br />

sono molti<br />

garganici che<br />

scarsamente si<br />

<strong>in</strong>teressano alla conoscenza<br />

<strong>della</strong> loro gastronomia».<br />

E allora immergiamoci <strong>in</strong><br />

questo ricettario frutto di una<br />

terra popolata da pastori<br />

solitari.<br />

Quella del promontorio del<br />

Gargano è dunque una cuc<strong>in</strong>a<br />

quasi rude, impreziosita dagli<br />

aromi di menta, origano,<br />

f<strong>in</strong>occhietto e rosmar<strong>in</strong>o.<br />

Ma anche tanta cacciagione,<br />

piatti unici a pase di pane,<br />

fritti, mar<strong>in</strong>ate e conserve.<br />

Completano il volume un<br />

it<strong>in</strong>erario gastronomico<br />

garganico e un<br />

glossario con term<strong>in</strong>i<br />

e espressioni<br />

cul<strong>in</strong>ari.<br />

Giovanni N<strong>in</strong>o<br />

Arbusti,<br />

Cuc<strong>in</strong>a del Gargano<br />

Collana Cuc<strong>in</strong>e<br />

regionali<br />

Franco Muzzio Editore<br />

218 pag<strong>in</strong>e, € 15,00<br />

37


Appuntamenti<br />

con il gusto<br />

a cura di Chiara Tacconi<br />

38<br />

Un treno carico di…<br />

Il Trenonatura è un<br />

calendario di viaggi per<br />

trascorrere domeniche<br />

orig<strong>in</strong>ali lasciando la<br />

macch<strong>in</strong>a a casa e spostandosi<br />

su una l<strong>in</strong>ea ferroviaria<br />

turistica con treni d’epoca<br />

(dalla vecchia locomotiva a<br />

vapore con i vagoni tutti <strong>in</strong><br />

legno f<strong>in</strong>o alla littor<strong>in</strong>a degli<br />

anni C<strong>in</strong>quanta), che sbuffano<br />

lungo le Crete senesi e <strong>in</strong><br />

mezzo al Parco <strong>della</strong> Valdorcia.<br />

Ad ogni sosta si è liberi di<br />

scegliere fra gli it<strong>in</strong>erari<br />

tematici che toccano le<br />

località più suggestive <strong>della</strong><br />

zona. Il prossimo<br />

appuntamento è fissato per il<br />

26 ottobre; seguono il 9 e 16<br />

novembre con gli ormai<br />

tradizionali treni del Tartufo<br />

per San Giovanni d’Asso.<br />

Il 23 novembre altro viaggio a<br />

vapore per la manifestazione<br />

Amiata a <strong>tavola</strong>.<br />

Info: Ferrovie Turistiche<br />

<strong>Italia</strong>ne, tel. 030 7402851,<br />

www.ferrovieturistiche.it.<br />

Mugello e castagne<br />

A Marradi si terrà la 40ª sagra<br />

delle castagne (5-12-19-26<br />

ottobre), con degustazioni e<br />

vendita di marroni. E per<br />

l’occasione, Marradi sarà<br />

collegata a Firenze, Bologna e<br />

Rim<strong>in</strong>i con i tradizionali treni<br />

a vapore. A Palazzuolo sul<br />

Senio, appuntamento con<br />

l’Ottobre palazzuolese, sagra<br />

dei marroni e dei<br />

prodotti<br />

naturali<br />

(5-12-<br />

19-26<br />

ottobre).<br />

Nelle stesse settimane (11-12<br />

e 18-19 ottobre) Firenzuola<br />

ospita la tradizionale festa<br />

Dal bosco e dalla pietra, che<br />

unisce la mostra-mercato del<br />

marrone Igp all’esposizione di<br />

artigianato locale e <strong>in</strong><br />

particolare di prodotti ricavati<br />

dalla pietra serena. Anche<br />

Vicchio fa la sua parte con la<br />

Festa dei marroni (11-12 e<br />

18-19 ottobre); San Piero a<br />

Sieve completa la lista con la<br />

sua Festa <strong>della</strong> smarronata<br />

(18-19 ottobre).<br />

Informazioni: Marradi,<br />

www.sagradellecastagne.it,<br />

tel. 055 8045005; Palazzuolo,<br />

tel. 055 8046008; Firenzuola,<br />

055 8199401; Vicchio, tel.<br />

055 843921; San Piero a<br />

Sieve, tel. 055 848751.<br />

Tartufo all’asta<br />

Il 1° novembre, al Castello<br />

Mediceo di Cafaggiolo, a<br />

Barber<strong>in</strong>o di Mugello (Firenze)<br />

si terrà la prima Asta<br />

Internazionale del Tartufo di<br />

Toscana. I battitori<br />

metteranno al bando<br />

un’accurata selezione di Tartufi<br />

di Toscana, <strong>in</strong> collegamento<br />

via satellite con gli Stati Uniti,<br />

con il ristorante Le Cirque di<br />

Sirio Maccioni a New York, e<br />

con il ristorante Valent<strong>in</strong>o di<br />

Piero Selvaggio a Los Angeles.<br />

Il ricavato dell’asta sarà poi<br />

devoluto <strong>in</strong> beneficenza all’<br />

Ospedale Meyer di Firenze, per<br />

le malattie rare dei bamb<strong>in</strong>i e<br />

alla Fundación Misionera<br />

“María de la Esperanza” per<br />

l’aiuto ai bamb<strong>in</strong>i poveri<br />

dell’Argent<strong>in</strong>a.<br />

Nelle altre sale del Castello,<br />

saranno organizzate<br />

degustazioni di altissima<br />

qualità.<br />

Le Crete<br />

delle meraviglie<br />

Arrivano le Crete d’Autunno:<br />

un mese di “assaggi, paesaggi<br />

ed antichi retaggi”.<br />

Oltre alla 18ª mostra del<br />

tartufo bianco (San Giovanni<br />

d’Asso 8-9 e 15-16 novembre),<br />

nei territorio dei comuni di<br />

Asciano, Monteroni d’Arbia,<br />

Buonconvento, Rapolano<br />

Terme, San Giovanni d’Asso si<br />

concentrano degustazioni ed<br />

eventi anche orig<strong>in</strong>ali per<br />

apprezzare i prodotti di questa<br />

affasc<strong>in</strong>ante terra dal<br />

paesaggio unico al mondo.<br />

Sarà possibile partecipare agli<br />

assaggi guidati di chian<strong>in</strong>a,<br />

pane sciocco, olio novo,<br />

pecor<strong>in</strong>o, v<strong>in</strong>i e distillati,<br />

oppure partecipare alla


accolta delle erbe con<br />

successiva cena. A rendere più<br />

piacevole il tutto, escursioni,<br />

visite guidate e canti<br />

popolari.<br />

Il novello di Volta<br />

Nell’antico borgo di Volta<br />

Mantovana, nel cuore di<br />

Palazzo Gonzaga, sabato 8 e<br />

domenica 9 novembre si<br />

svolgerà l’evento A Volta per<br />

stare bene, Mostra Mercato<br />

del v<strong>in</strong>o novello delle regioni<br />

del Nord d’<strong>Italia</strong>,<br />

accompagnato dall’olio del<br />

Lago di Garda e dall’aceto<br />

balsamico di Modena.<br />

Nel palazzo si terrà <strong>in</strong>oltre<br />

una mostra <strong>della</strong> civiltà<br />

contad<strong>in</strong>a con agricoltori<br />

locali <strong>in</strong> costume d’epoca che<br />

mostreranno attrezzi e<br />

macch<strong>in</strong>e agricole del passato<br />

<strong>in</strong> funzione. Informazioni: tel.<br />

0376 839431-2,<br />

www.comune.volta.mn.it.<br />

Cater<strong>in</strong>a,<br />

reg<strong>in</strong>a dei cuochi<br />

Qualcuno lo def<strong>in</strong>isce il Nobel<br />

dell’enogastronomia. Certo è<br />

che il Premio Internazionale<br />

Cater<strong>in</strong>a De’ Medici è un<br />

riconoscimento prestigioso,<br />

tanto che ha ricevuto dal<br />

presidente Ciampi la medaglia<br />

dello Stato. Un premio che<br />

nasce dalla valorizzazione di<br />

storia, gastronomia, cultura,<br />

<strong>in</strong>treccio che si ritrova anche<br />

nel programma delle<br />

celebrazioni. Fra le cene e gli<br />

appuntamenti più o meno<br />

mondani, segnaliamo la<br />

giornata di lunedì 20 ottobre,<br />

a Prato, dedicata a Gli abiti di<br />

Cater<strong>in</strong>a De’ Medici. Tessile e<br />

Gastronomia <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />

Prato. Visita al Museo del<br />

Tessuto (ore 11), degustazione<br />

v<strong>in</strong>i di Carmignano e prodotti<br />

tipici a palazzo Novellucci, e la<br />

sera (alle 20) sfilata dei<br />

costumi d’epoca, seguita dalla<br />

cena di gala. Per <strong>in</strong>formazioni:<br />

telefono e fax 055 215268,<br />

angelo.mazzi@premiocater<strong>in</strong>ademedici.it.<br />

Torna il<br />

Salone del v<strong>in</strong>o<br />

Oltre 1300 produttori italiani<br />

ed esteri saranno i<br />

protagonisti del Salone del<br />

v<strong>in</strong>o 2003, al L<strong>in</strong>gotto di<br />

Tor<strong>in</strong>o, dal 16 al 19 novembre.<br />

Gli eventi e gli <strong>in</strong>contri<br />

riservati ai professionisti<br />

saranno affiancati da<br />

“esperienze sensoriali”, vale a<br />

dire degustazioni e laboratori<br />

del gusto <strong>in</strong> perfetto stile<br />

Slow Food. Per <strong>in</strong>formazioni:<br />

telefono 011 6646642,<br />

www.l<strong>in</strong>gottofiere.it.<br />

A scuola nel mul<strong>in</strong>o<br />

A Renaggio, lungo la strada<br />

che collega la frazione di<br />

Nievole con Marliana, non<br />

lontano da Montecat<strong>in</strong>i Terme,<br />

si trova un antico mul<strong>in</strong>o del<br />

‘500, poi divenuto frantoio,<br />

ad oggi completamente<br />

restaurato. Qui Giuseppe<br />

Mazzocchi allestisce<br />

periodicamente una scuola<br />

cul<strong>in</strong>aria. Rivolta agli studenti<br />

delle università americane<br />

fiorent<strong>in</strong>e, la “Scuola del<br />

mul<strong>in</strong>o” è un vero e proprio<br />

sem<strong>in</strong>ario di cuc<strong>in</strong>a tipica<br />

<strong>toscana</strong>. Iniziato nell’ ultimo<br />

week-end di settembre, il<br />

ciclo di <strong>in</strong>contri si ripeterà nei<br />

f<strong>in</strong>e settimana di ottobre e<br />

novembre (<strong>in</strong>fo tel. 0572<br />

67225) e comprende anche<br />

lezioni di pasticceria e<br />

panificazione. (Valent<strong>in</strong>a<br />

Brunetti)<br />

39


A <strong>tavola</strong><br />

con il lucumone<br />

Un codice, un<br />

Centro culturale<br />

e un selezionato<br />

gruppo di<br />

ristoratori sono i<br />

nuovi palad<strong>in</strong>i<br />

dei sapori tipici<br />

che la costa<br />

livornese ha<br />

ereditato dagli<br />

Etruschi<br />

confesercenti<br />

40<br />

Il cibo come fil rouge che<br />

lega alcuni dei luoghi più<br />

belli <strong>della</strong> costa e dell’entroterra<br />

livornese.<br />

Il gusto e la tipicità come materiali<br />

che saldano tradizioni, storie<br />

e voglia di futuro di chi lavora<br />

nel settore enogastronomico.<br />

Si può riassumere così la filosofia<br />

del progetto sviluppato dal<br />

Consorzio Tirreno Promo Tour<br />

di Cec<strong>in</strong>a.<br />

Ma andiamo per gradi. Il punto<br />

di partenza è stato l’affidamento<br />

a c<strong>in</strong>que storici di una ricerca che<br />

ha portato alla stesura di un testo<br />

di gastronomia, enologia e<br />

storia. In pratica una prima, dettagliata<br />

mappa del gusto dell’Alta<br />

Maremma, che spazia da Livorno<br />

a Piomb<strong>in</strong>o, da Volterra<br />

all’Isola d’Elba, e da cui emerge<br />

con chiarezza che <strong>in</strong> questi luoghi<br />

la cuc<strong>in</strong>a non ha perduto i<br />

sapori di una volta: la saggezza<br />

etrusca cont<strong>in</strong>ua nel rispetto dell’ambiente<br />

e delle tradizioni. La<br />

Il turismo al tempo <strong>della</strong> crisi<br />

«Le difficoltà <strong>della</strong> stagione turistica non autorizzano <strong>in</strong>giustificati<br />

ed <strong>in</strong>opportuni rialzi dei prezzi». L’affermazione è di<br />

Massimo Vivoli, presidente regionale di Confesercenti Toscana<br />

che, <strong>in</strong>tervenendo su uno dei temi più caldi del momento,<br />

sottol<strong>in</strong>ea che «la formazione dei prezzi, <strong>in</strong> una economia<br />

moderna, è frutto di un percorso complesso e talvolta non<br />

l<strong>in</strong>eare, che espone alla critica l’ultimo anello <strong>della</strong> catena distributiva,<br />

spesso vittima quanto i consumatori di scelte compiute<br />

<strong>in</strong> altre fasi del percorso di commercializzazione».<br />

La Confesercenti <strong>in</strong>dividua nel rapporto prezzo-qualità il fulcro<br />

dell’<strong>in</strong>tera questione, soprattutto <strong>in</strong> settori come quello<br />

turistico-ricettivo <strong>della</strong> ristorazione.<br />

«Negli ultimi anni – prosegue – particolarmente nella nostra<br />

regione, il numero delle imprese turistiche è fortemente cresciuto,<br />

consentendo l’<strong>in</strong>gresso sul mercato a molti nuovi operatori.<br />

Si tratta di un fatto positivo, che deve però essere accompagnato<br />

da un’adeguata crescita del contenuto qualitativo<br />

dell’offerta. La Toscana è una delle dest<strong>in</strong>azioni turistiche<br />

ricerca si è poi tradotta <strong>in</strong> un vero<br />

e proprio Codice <strong>della</strong> cuc<strong>in</strong>a livornese,<br />

un marchio di tipicità<br />

e la nascita di un circuito di ristorazione<br />

tipica che si contraddist<strong>in</strong>gue<br />

per l’utilizzo di materie<br />

prime locali, oli e v<strong>in</strong>i del territorio,<br />

utilizzo stagionale dei<br />

prodotti e preparazione di piatti<br />

<strong>della</strong> tradizione locale. Il libro è<br />

disponibile, a 35 euro, on l<strong>in</strong>e e<br />

presso c<strong>in</strong>que librerie selezionate<br />

<strong>della</strong> prov<strong>in</strong>cia di Livorno<br />

(Belforte Livorno, Lucarelli a<br />

Cec<strong>in</strong>a, Balestri a Donoratico,<br />

Edicola di San V<strong>in</strong>cenzo, La<br />

Bancarella a Piomb<strong>in</strong>o) oppure<br />

nei ristoranti che hanno aderito<br />

al Circuito Ristoratori Costa<br />

degli Etruschi.<br />

Fulcro dell’<strong>in</strong>tera operazione è<br />

nel Centro Culturale Villa Guerrazzi<br />

a Cec<strong>in</strong>a che si identifica<br />

come punto di riferimento del<br />

progetto, vetr<strong>in</strong>a espositiva e<br />

centro di documentazione di un<br />

territorio che spazia da Livorno<br />

GOLA CONSIGLI<br />

a Piomb<strong>in</strong>o, da Volterra all’Isola<br />

d’Elba, mentre L’Osteria Enoteca<br />

La C<strong>in</strong>quant<strong>in</strong>a che vi opera<br />

all’<strong>in</strong>terno, ne diviene la primaria<br />

fuc<strong>in</strong>a. Qui è possibile degustare<br />

una selezione di piatti tipici<br />

e <strong>della</strong> tradizione ricavati dal<br />

Codice. L’enoteca presenta oltre<br />

400 etichette di v<strong>in</strong>i del territorio,<br />

una selezione di oli extraverg<strong>in</strong>i<br />

d’oliva, di miele, di<br />

salumi e di formaggi locali da<br />

degustare e abb<strong>in</strong>are <strong>in</strong>sieme<br />

(Villa Guerrazzi, via Guerrazzi<br />

fra le più ambite al mondo, ma ogni anno spuntano nuovi competitors<br />

che devono stimolarci a migliorare il nostro straord<strong>in</strong>ario<br />

prodotto turistico». Per questo, Assoturismo Confesercenti <strong>della</strong><br />

Toscana è impegnata, assieme alle altre associazioni di categoria<br />

ed alle istituzioni, ad attivare ogni strumento idoneo a sostenere<br />

l’offerta <strong>della</strong> Regione ed a garantire l’ampliamento <strong>della</strong> stagione<br />

turistica. Sempre <strong>in</strong> questa ottica devono essere lette le critiche<br />

mosse dall’associazione di categoria nei confronti <strong>della</strong> nuova legge<br />

regionale sull’agriturismo che – si legge <strong>in</strong> un comunicato –<br />

consentirà alle aziende di operare come una vera e propria agenzia<br />

di viaggio, <strong>in</strong> deroga alle norme vigenti, presentando tali attività<br />

come connesse e complementari con le attività agricole: una “foglia<br />

di fico” che rischia di far aggravare la già difficile situazione <strong>in</strong><br />

cui versano le vere agenzie di viaggio operanti sul territorio regionale.<br />

Inoltre, da tempo Assoturismo Confesercenti ha segnalato una<br />

sostanziale difformità di trattamento fra gli esercizi pubblici, regolarmente<br />

autorizzati, ed un numero crescente di sedicenti strutture<br />

agrituristiche dedite alla ristorazione, che sistematicamente<br />

operano non osservando le regole che li riguardano.<br />

Pag<strong>in</strong>a <strong>in</strong> collaborazione con Fiepet


– San Pietro <strong>in</strong> Palazzi, Cec<strong>in</strong>a,<br />

Livorno. Tel. 0586 69004,<br />

www.lac<strong>in</strong>quant<strong>in</strong>a.it).<br />

Il Centro culturale ha portato<br />

alla nascita di questo nuovo circuito<br />

di 33 ristoratori attraverso<br />

la cui esperienza si potrà riassaporare<br />

i gusti di un tempo,<br />

proposti su una <strong>tavola</strong> moderna,<br />

<strong>in</strong> abb<strong>in</strong>amento ai grandi<br />

v<strong>in</strong>i e agli oli che hanno reso<br />

famoso questo lembo di costa.<br />

Per divulgare al massimo questa<br />

realtà, all’<strong>in</strong>izio dell’estate<br />

scorsa è stata pubblicata la bro-<br />

chure del Circuito Ristoratori<br />

Costa degli Etruschi, che rappresenta<br />

lo strumento di promozione<br />

def<strong>in</strong>itivo e piu completo<br />

di tutto il progetto di valorizzazione<br />

enogastronomica<br />

<strong>della</strong> Costa degli Etruschi. Tutti<br />

i ristoranti che hanno accettato<br />

di aderire al circuito sono<br />

contraddist<strong>in</strong>ti dalla presenza<br />

<strong>della</strong> Targa di Tipicità, a garanzia<br />

di qualità oltre che di impegno<br />

per la salvaguardia del patrimonio<br />

enogastronomico<br />

del territorio.<br />

41


le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong><br />

Le Degustazioni di <strong>Gola</strong> <strong>gioconda</strong> sono offerte da<br />

Degustazione verticale di<br />

Fabrizio Bianchi Chardonnay<br />

La degustazione è stata effettuata il 24 luglio<br />

2003 presso l’Azienda Castello di Monsanto<br />

nel magnifico tunnel che collega la nuova<br />

cant<strong>in</strong>a a quella storica. Erano presenti<br />

Leonardo Romanelli, Sandro Bosticco e Paolo<br />

Baracch<strong>in</strong>o.<br />

di Paolo Baracch<strong>in</strong>o<br />

azienda si trova <strong>in</strong> una posizione stupenda al con-<br />

L’ f<strong>in</strong>e con la prov<strong>in</strong>cia di Siena. Il titolare, Fabrizio<br />

Bianchi, proveniente dalla Lombardia, circa 40<br />

anni fa ricevette dal padre, come regalo di nozze, il<br />

Castello di Monsanto con vari ettari di terreno e numerose<br />

case sparse nel possedimento, risalenti per la<br />

maggior parte al 1400 - 1500. Fabrizio Bianchi, è fra<br />

i pochi vignaioli toscani ad essersi creato una cant<strong>in</strong>a<br />

storica. Le bottiglie sono numerosissime <strong>in</strong> ogni annata.<br />

La tenuta attuale è composta da 206 ettari totali di<br />

cui 60 ettari a bosco, 15 ettari a uliveti e 72 ettari a<br />

vigna. Gli ettari vitati sono così suddivisi: 56 di Sangiovese,<br />

7 di Cabernet Sauvignon, 3,5 di Merlot, 2 di<br />

Color<strong>in</strong>o, Canaiolo e Malvasia, mentre 3,5 di Chardonnay.<br />

Un’ampia superficie dei vigneti è di orig<strong>in</strong>e<br />

cretacica con suoli profondi, ricchi di argille pietrificate<br />

e stratificate a filaretto di galestro. I terreni sono<br />

ricchi di sali m<strong>in</strong>erali e con un Ph subalcal<strong>in</strong>o con una<br />

equilibrata presenza di calcare attivo, una ideale tessitura<br />

ed una ricca presenza di scheletro. Nella parte a<br />

sud <strong>della</strong> proprietà (versante Valdigallo) i terreni sono<br />

di orig<strong>in</strong>e pliocenica, composti da banchi sedimentati<br />

Simbologia dei punteggi<br />

CO CONTO CO<br />

CO CONTO CO O O T TTERZISMO<br />

T<br />

TTERZISMO<br />

T<br />

DI I I Q QQUALI<br />

Q<br />

QQUALI<br />

Q ALI ALITA’<br />

ALI<br />

ALI ALITA’ ALI<br />

Via S. Brigida, 10<br />

50060 Pontassieve (Fi)<br />

Tel/Fax 0558300411<br />

Castello di Monsanto<br />

50021 Barber<strong>in</strong>o Val d’Elsa<br />

Via Monsanto, 8 (Firenze)<br />

Tel. 055 8059000; fax 055 8059049<br />

monsanto@castellodimonsanto.it<br />

www.castellodimonsanto.it<br />

di sabbie mar<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>tercalati da leggere lische di argille<br />

composte. Terreni ideali con un microclima ideale.<br />

È voce comune che la Toscana sia la patria dei v<strong>in</strong>i<br />

rossi, ciò è <strong>in</strong>discutibilmente vero, ma talvolta qualcuno<br />

riesce a fare anche dei v<strong>in</strong>i bianchi degni di attenzione.<br />

Un esempio lo abbiamo dallo Chardonnay prodotto<br />

dall’azienda Monsanto. La prima annata di produzione<br />

risale al 1980, le bottiglie prodotte erano poche,<br />

si è trattato quasi di un esperimento. Fabrizio Bianchi<br />

ama spesso sfidare se stesso e nel farlo riesce a<br />

creare dei v<strong>in</strong>i <strong>in</strong>teressanti. Da diversi anni Fabrizio<br />

Bianchi è coadiuvato nella conduzione <strong>della</strong> azienda<br />

dalla figlia Laura che è riuscita a dare all’azienda un<br />

delicato tocco di femm<strong>in</strong>ilità. In questi ultimi anni<br />

collabora con l’azienda il giovane e bravo enologo<br />

Andrea Giovann<strong>in</strong>i che è riuscito a dare ai v<strong>in</strong>i una<br />

maggiore prontezza e qu<strong>in</strong>di una più immediata beva,<br />

senza nulla togliere alla longevità del v<strong>in</strong>o. Lo Chardonnay<br />

del 1990 è l’unico ad essere stato allevato<br />

solo <strong>in</strong> barriques, mentre per le annate successive il<br />

v<strong>in</strong>o è stato allevato per metà <strong>in</strong> barriques e per metà<br />

<strong>in</strong> t<strong>in</strong>i di acciaio.<br />

95-100 90-94 85-89 80-84 75-79 70-74


Annata 1990<br />

Giallo dorato <strong>in</strong>tenso con dei riflessi<br />

ambrati. Al primo impatto<br />

si percepisce <strong>in</strong> modo molto<br />

<strong>in</strong>tenso il miele di acacia che<br />

dom<strong>in</strong>a sugli altri profumi. Mano<br />

a mano che il v<strong>in</strong>o si apre si percepisce<br />

un ventaglio di profumi<br />

che vanno dalla vaniglia, alle<br />

note balsamiche, ai fiori secchi,<br />

all’episperma (pellol<strong>in</strong>a <strong>della</strong> castagna<br />

bollita) al burro di nocciola<br />

tostata ed agli agrumi<br />

(s.b.). All’esame gustativo il<br />

v<strong>in</strong>o si presenta con una bella<br />

freschezza che dom<strong>in</strong>a l’alcol, e<br />

con una <strong>in</strong>teressante sapidità.<br />

Gusto abbastanza equilibrato.<br />

Buona la persistenza. Nel f<strong>in</strong>ale<br />

si percepiscono <strong>in</strong> modo evidente<br />

il miele di acacia e l’episperma.<br />

Giudizio. In questo v<strong>in</strong>o si<br />

sente notevolmente la presenza<br />

del legno, e si capisce la differenza<br />

con le annate successive,<br />

per le quali sono stati utilizzati<br />

anche i t<strong>in</strong>i di acciaio,<br />

che hanno mitigato i<br />

profumi speziati.<br />

Annata 1994<br />

Dorato chiaro, lucente, di notevole<br />

bellezza. Inizialmente il<br />

v<strong>in</strong>o si presenta abbastanza<br />

chiuso, per poi aprirsi con profumi<br />

di agrumi, tartufo nero,<br />

miele di acacia che emerge sugli<br />

altri profumi per poi lasciare<br />

spazio ai fiori gialli, alla caramella<br />

(s.b.), alla terra, alla ciliegia<br />

bianca (l.r.), al m<strong>in</strong>erale,<br />

alle note balsamiche, per term<strong>in</strong>are<br />

con la rosa rossa secca.<br />

Morbido ed equilibrato, con lungo<br />

f<strong>in</strong>ale caratterizzato da note<br />

fresche e sapide. Retrogusto di<br />

miele di acacia e di episperma.<br />

Giudizio. Il v<strong>in</strong>o si è presentato<br />

<strong>in</strong> un primo momento, abbastanza<br />

chiuso per poi aprirsi.<br />

Appare opportuno scaraffarlo almeno<br />

un’ora prima <strong>della</strong> sua degustazione.<br />

Annata 1995<br />

Giallo dorato di cristall<strong>in</strong>a trasparenza.<br />

Al naso esplode una netta sensazione<br />

di miele di acacia a cui<br />

succedono sentori di iodio, di<br />

salmastro, di buccia di agrumi,<br />

di spezie miste (l.r.), di episperma,<br />

di vaniglia, di paglia bagnata<br />

(s.b.), per chiudere <strong>in</strong> modo<br />

<strong>in</strong>trigante con note di pietra<br />

focaia e di fiori secchi. La bocca<br />

è fresca, nitida, pulita, con<br />

spiccata acidità e preziose striature<br />

salmastre e m<strong>in</strong>erali, buono<br />

è l’equilibrio gustativo. Nel<br />

f<strong>in</strong>ale, di buona durata, si percepiscono<br />

<strong>in</strong>sistenti note di<br />

miele di acacia e di episperma.<br />

Giudizio. V<strong>in</strong>o di piacevole<br />

spessore con gradevoli profumi<br />

e buon equilibrio olfattivo-gustativo.<br />

Il legno appare<br />

ben dosato.<br />

Annata 1996<br />

Giallo paglier<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso con<br />

riflessi dorati. Al naso è carat-<br />

terizzato da <strong>in</strong>tense note di<br />

miele di acacia di episperma, di<br />

tartufo nero, di terra, di frutta<br />

secca (s.b.), di vaniglia che si<br />

adornano di note di pietra focaia,<br />

di agrumi e di erbe aromatiche<br />

come il basilico (l.r.).<br />

Al gusto si percepisce una freschezza<br />

vivace che dom<strong>in</strong>a l’alcol<br />

ed una buona sapidità ben<br />

del<strong>in</strong>eata. In bocca il v<strong>in</strong>o non<br />

manifesta una spiccata morbidezza<br />

e rotondità anche se nel<br />

suo <strong>in</strong>sieme appare gradevole.<br />

Buona è la persistenza. Si percepisce<br />

un retrogusto di miele<br />

e di episperma.<br />

Giudizio. Colpisce molto la riconoscibilità<br />

di questo v<strong>in</strong>o <strong>in</strong><br />

ogni sua annata. Anche questa<br />

annata è piacevole ed il v<strong>in</strong>o appare<br />

abbastanza<br />

completo.<br />

Annata 1997<br />

Colore giallo paglier<strong>in</strong>o con riflessi<br />

verdol<strong>in</strong>i. Profumo <strong>in</strong>tenso<br />

e di elegante persistenza.<br />

Miele, episperma, vaniglia, burro<br />

(s.b.), nocciola tostata, agrumi,<br />

origano (l.r.). In bocca presenta<br />

sufficiente morbidezza e vivace<br />

freschezza accompagnata<br />

da una buona sapidità. Discreta<br />

persistenza f<strong>in</strong>ale con fondo di<br />

le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong>


le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong><br />

miele ed episperma.<br />

Giudizio. All’esame visivo si<br />

notano dei riflessi verdol<strong>in</strong>i che<br />

fanno pensare ad una non perfetta<br />

maturazione dell’uva, mentre<br />

all’olfatto si sente un po’ di<br />

pungenza di alcol. All’esame<br />

gustativo si sente un po’ di frutto<br />

aspr<strong>in</strong>o che confermerebbe<br />

l’esame visivo, cioè una non<br />

perfetta maturazione dell’uva.<br />

Nell’<strong>in</strong>sieme però il v<strong>in</strong>o appare<br />

piacevole, anche se per abbassare<br />

l’attacco glicerico andrà<br />

servito ad una temperatura più<br />

fredda del normale.<br />

Annata 1999<br />

Bel colore giallo dorato <strong>in</strong>tenso<br />

con tonalità ambrata, percorso<br />

da riflessi lum<strong>in</strong>osi. Profumi eleganti<br />

ed <strong>in</strong>tensi compongono un<br />

ventaglio di profumi di miele di<br />

acacia, di vaniglia, di mela cotta,<br />

di fiori secchi, di nocciola<br />

tostata e di mandorle (l.r.). All’impatto<br />

gustativo si percepisce<br />

una abbondante freschezza<br />

e successivamente una<br />

evidente morbidezza che va a<br />

compenetrarsi alla prima, manifestando<br />

un perfetto equilibrio<br />

gustativo nel quale la sapidità<br />

trova il suo habitat naturale.<br />

Buona è la persistenza<br />

aromatica <strong>in</strong>tensa, con un retrogusto<br />

di miele, di frutta matura<br />

e di episperma.<br />

Giudizio. In questa annata si<br />

nota un colore nel v<strong>in</strong>o simile<br />

al 1990. Già all’esame visivo si<br />

ha l’impressione di essere di<br />

fronte ad un v<strong>in</strong>o maturo e l’esame<br />

gustativo conferma questa<br />

sensazione <strong>in</strong>iziale. Se questo<br />

v<strong>in</strong>o avesse avuto un po’ più di<br />

corpo sarebbe stata sicuramente<br />

la migliore annata tra quelle<br />

degustate, anche alla luce del<br />

buon equilibrio gustativo.<br />

Annata 2000<br />

V<strong>in</strong>o ancora giovanissimo, ma<br />

<strong>in</strong> grado di esprimere f<strong>in</strong> d’ora<br />

una classe ed una eleganza particolari.<br />

Si presenta con un colore<br />

giallo dorato chiaro, lum<strong>in</strong>oso<br />

e consistente. L’impianto<br />

olfattivo, <strong>in</strong>tenso e persistente<br />

è caratterizzato da note di miele,<br />

di mela verde, di ananas secco,<br />

di vaniglia, di fiori gialli, di<br />

pesca, di albicocca (l.r.) e di<br />

verbena. All’esame gustativo la<br />

freschezza è ben coniugata con<br />

l’alcol e la sapidità. Discreto il<br />

f<strong>in</strong>ale dalla calibrata acidità.<br />

Buona è la persistenza aromatica<br />

<strong>in</strong>tensa con retrogusto di<br />

miele.<br />

Giudizio. Siamo alla presenza<br />

di un piacevole v<strong>in</strong>o che denota<br />

classe ed eleganza.<br />

Annata 2001<br />

Colore giallo paglier<strong>in</strong>o carico<br />

con riflessi dorati, lucente di<br />

particolare bellezza. Al primo<br />

impatto olfattivo si sente un po’<br />

il legno, <strong>in</strong> quanto si deve perfezionare<br />

la fusione del legno<br />

con il v<strong>in</strong>o ed <strong>in</strong> particolare si<br />

sentono la vaniglia, l’episperma<br />

e la crosta di pane. Il ventaglio<br />

dei profumi prosegue con note<br />

fruttate di banana, ananas, pera<br />

(s.b.) salsed<strong>in</strong>e, iodio, pietra<br />

focaia, pesca bianca (l.r.). In<br />

bocca l’<strong>in</strong>gresso è morbido, caldo<br />

con una buona struttura, che<br />

si <strong>in</strong>treccia con una generosa<br />

freschezza ed una gradevole<br />

sapidità. Bella cont<strong>in</strong>uità <strong>in</strong><br />

chiusura con ritorni <strong>della</strong> componente<br />

sal<strong>in</strong>a e tipica virata di<br />

miele e di episperma nel f<strong>in</strong>ale.<br />

Giudizio. Buona consistenza,<br />

deciso, avvolgente e cremoso,<br />

anche se <strong>in</strong> questo momento si<br />

sente che necessita di<br />

ulteriore aff<strong>in</strong>amento<br />

<strong>in</strong> bottiglia.


Degustazione verticale del Chianti Classico<br />

Badia a Coltibuono Riserva<br />

La degustazione è stata effettuata l’11 luglio<br />

2003. Erano presenti Paolo Baracch<strong>in</strong>o,<br />

Michele Franzan e Sandro Bosticco.<br />

di Leonardo Romanelli<br />

L’<br />

azienda capitanata da Emanuela Stucchi Pr<strong>in</strong>etti<br />

è un nome storico del Chianti Classico, e<br />

come tale conserva bottiglie antiche, sopravvissute<br />

alle guerre, malgrado i saccheggi di cui fu preda la<br />

Badia di Coltibuono.<br />

Il viaggio che abbiamo fatto è affasc<strong>in</strong>ante, perché ci<br />

ha permesso di ripercorrere gli usi e costumi enolo-<br />

1946<br />

Un colore granato di media <strong>in</strong>tensità,<br />

più scuro al centro ed<br />

aranciato al bordo, ricorda la<br />

rugg<strong>in</strong>e(s.b.). Il naso è dolce,<br />

composto, <strong>in</strong>tenso. Si avvertono<br />

note di cioccolato (m.f.), tabacco<br />

e cuoio, anche menta<br />

(s.b.) e scorza di arancia candita.<br />

Anche marmellata di prugne<br />

e sottobosco, senza eccessive<br />

pungenze. Nella bocca si nota<br />

la mancanza di spessore; il tann<strong>in</strong>o<br />

è austero e le sensazioni<br />

retrolfattive sono di fumo. Piccoli<br />

cenni di tamar<strong>in</strong>do. Buon<br />

retrogusto che ricorda gli aromi<br />

del naso (s.b.). F<strong>in</strong>ale corto.<br />

Giudizio. Come tutte le persone<br />

anziane, rimane senza giudizio.<br />

1959<br />

Aranciato, non molto <strong>in</strong>tenso.<br />

Profumi di caramella mou (m.f.),<br />

meno variegati del precedente,<br />

l’<strong>in</strong>sieme appare più confuso,<br />

carruba e fichi secchi (s.b.)<br />

emergono <strong>in</strong>sieme alla carruba<br />

(p.b.). La bocca offre sensazioni<br />

retrolfattive gradevoli, se pur<br />

vetuste. Magro, conserva bella<br />

sp<strong>in</strong>a acida, senza che il tann<strong>in</strong>o<br />

ecceda. Persistente.<br />

Giudizio. Più affasc<strong>in</strong>ante di<br />

giovani senza maturità…<br />

1962<br />

Granato di media <strong>in</strong>tensità, con<br />

bordo aranciato. Note di rovere<br />

vecchio, frutta secca (m.f.), sottobosco,<br />

fiori secchi, anche<br />

frutti <strong>in</strong> confettura, sebbene<br />

non <strong>in</strong> primo piano e liquirizia<br />

(p.b.). Poi tostato poco netto.<br />

La bocca è asciutta ma offre una<br />

sapidità che regala al v<strong>in</strong>o ottima<br />

piacevolezza di beva. Il f<strong>in</strong>ale<br />

è di buona lunghezza, con<br />

residuo di buoni tann<strong>in</strong>i (s.b.).<br />

Giudizio. Sorprende con piacevoli<br />

note f<strong>in</strong>ali. Invitante<br />

e s<strong>in</strong>cero.<br />

Badia a Coltibuono<br />

53013 Gaiole <strong>in</strong> Chianti - Siena<br />

Tel. 0577 74481; fax 0577 749235<br />

<strong>in</strong>fo@coltibuono.com<br />

gici del passato, f<strong>in</strong>o ad arrivare ad un presente che<br />

rappresenta una cont<strong>in</strong>uità con l’esperienza degli anni<br />

trascorsi. Basta guardare la nuova cant<strong>in</strong>a per capire<br />

come l’approccio attuale con il v<strong>in</strong>o è senz’altro moderno,<br />

ma nel bicchiere non si assiste ad uno stravolgimento<br />

del prodotto. La moderna tecnica diventa<br />

così al servizio del v<strong>in</strong>o senza sopravanzarlo.<br />

1966<br />

Granato, non molto <strong>in</strong>tenso, virato<br />

quasi <strong>in</strong>teramente all’arancio.<br />

Profumi non molto netti, di<br />

balsamico, fico secco e dattero,<br />

(p.b.) g<strong>in</strong>ger, poca frutta. Si<br />

trovano anche liquirizia e leggero<br />

tostato (s.b.). La bocca è<br />

coperta dalle sensazioni dure,<br />

sebbene vi sia una buona sapidità<br />

di fondo. Media lunghezza<br />

il f<strong>in</strong>ale.<br />

Giudizio. La sua vita è stata<br />

<strong>in</strong>tensa e felice e il tempo è passato<br />

più velocemente rispetto<br />

ad altri.<br />

1968<br />

Granato non molto <strong>in</strong>tenso, bordo<br />

ambrato. Profumi non espressi,<br />

note di legno e canfora <strong>in</strong><br />

evidenza e poi rugg<strong>in</strong>e e polvere<br />

(s.b.), ma anche frutta candita<br />

e fico secco (p.b.). Bocca<br />

piuttosto magra, non sgradevole<br />

la sensazione retrolfattiva f<strong>in</strong>ale,<br />

equilibrio ed asciuttezza<br />

le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong>


le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong><br />

senza asperità (s.b.).<br />

Giudizio. È solo la consistenza<br />

a mancare per dare grande<br />

soddisfazione ma la beva<br />

rimane piacevole.<br />

1971<br />

Granato, non molto <strong>in</strong>tenso,<br />

scuro al centro. Bel bouquet<br />

ampio e completo. Profumi terziari<br />

ma anche confettura di ciliegie<br />

e poi iodio e anice (s.b.),<br />

anche dattero secco e menta<br />

(p.b.). Attacco morbido. Bella<br />

bocca elegantissima e sapida,<br />

equilibrata, lunga, forse un po’<br />

carente nella polpa.<br />

Giudizio. Apprezzabile il rigore<br />

strutturale, meno la parte<br />

olfattiva. Risulta <strong>in</strong>trigante<br />

e complesso.<br />

1977<br />

Granato dai riflessi aranciati,<br />

non molto <strong>in</strong>tensi. Profumi non<br />

ben def<strong>in</strong>iti, un po’ confusi di<br />

sottobosco, cuoio, tamar<strong>in</strong>do e<br />

ciliegia sotto spirito, ma emerge<br />

chiaro il ribes (s.b.). Carruba,<br />

alloro e clorofilla (p.b.).<br />

Bello, l<strong>in</strong>eare ed elegante <strong>in</strong><br />

bocca, buono spessore al centro<br />

del palato.<br />

Giudizio. Un grande esempio<br />

di come è <strong>in</strong>utile abbondare se<br />

il prodotto è già<br />

grande.<br />

1980<br />

Granato, molto scuro al centro,<br />

di buona <strong>in</strong>tensità. Naso non<br />

molto brillante, ricorda sensazioni<br />

“dolci” come la crème caramel,<br />

sigaro toscano e prugna<br />

secca (p.b.). La bocca presenta<br />

un frutto piuttosto dolce, anche<br />

se la presenza del tann<strong>in</strong>o<br />

si fa sentire un po’ troppo. Fi-<br />

nale di buona persistenza.<br />

Giudizio. La commissione si<br />

è spaccata sulla reale<br />

qualità del v<strong>in</strong>o.<br />

1982<br />

Granato, scuro al centro. Buona<br />

pienezza di bouquet, anche se<br />

si avvertono bene le note di fiori<br />

secchi e goudron e poi selvagg<strong>in</strong>a,<br />

note balsamiche e caffè<br />

(p.b.). Bella tessitura <strong>in</strong> bocca,<br />

e buona pienezza di frutto, discreta<br />

polpa. Lungo e gradevole<br />

il f<strong>in</strong>ale.<br />

Giudizio. Quando meno te<br />

l’aspetti, un’annata che si comporta<br />

meglio di quanto potesse<br />

essere lecito<br />

pensare.<br />

1985<br />

Granato, scuro al centro, non<br />

completamente limpido. Naso<br />

pieno ed <strong>in</strong>tenso, grande concentrazione<br />

di frutta nera e rossa<br />

e note di catrame evidenti e<br />

poi prugna secca, caffè e clorofilla<br />

(p.b.). Bocca ricca e piena,<br />

perfettamente <strong>in</strong>tegra, con tann<strong>in</strong>o<br />

ancora esuberante; forse<br />

un po’ sopra le righe, ma gradevolissimo.<br />

Giudizio. Annata eccezionale,<br />

con una longevità<br />

che sorprende <strong>in</strong> positivo.<br />

1986<br />

Granato, scuro al centro. Poco<br />

def<strong>in</strong>ito al naso. Fumo, confettura<br />

di prugne, tabacco ed anche<br />

note di camomilla (s.b.) e<br />

prugna secca (p.b.). Buona dolcezza<br />

di frutto ed equilibrio<br />

generale. Poca gr<strong>in</strong>ta, fresco ma<br />

semplice (s.b.).<br />

Giudizio. Un po’ evoluto ma<br />

comunque ancora <strong>in</strong> grado di offrire<br />

soddisfazioni.<br />

1988<br />

Fra il rub<strong>in</strong>o e il granato, <strong>in</strong>tenso.<br />

Ampio ed elegante, ancora<br />

il frutto <strong>in</strong> primo piano, prugna<br />

e rabarbaro (p.b.) anche goudron<br />

(s.b.). Ingresso <strong>in</strong> bocca<br />

molto fresco, aiutato da acidità.<br />

Setoso l’<strong>in</strong>sieme e ricco di<br />

frutto, tann<strong>in</strong>i asciuganti (s.b.).<br />

F<strong>in</strong>ale lungo e suadente.<br />

Giudizio. Commissione divisa<br />

nel giudicare un v<strong>in</strong>o che risente<br />

sicuramente <strong>in</strong> positivo<br />

<strong>della</strong> bontà dell’annata.<br />

1990<br />

Rub<strong>in</strong>o, molto <strong>in</strong>tenso. Bouquet<br />

largo e complesso, di frutti rossi<br />

e neri maturi, fiori pestati<br />

(m.f.), spezie f<strong>in</strong>i compreso il<br />

pepe fresco (p.b.) e note balsamiche.<br />

Potente e ricchissimo<br />

il palato, lungo, tann<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>e,<br />

bilanciato. F<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> crescendo,<br />

con sentori di cioccolato e peperonc<strong>in</strong>o<br />

setoso e consistente<br />

(s.b.).<br />

Giudizio. Il migliore <strong>della</strong><br />

serie.<br />

1993<br />

Rub<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tenso. Profumi ampi<br />

e freschi, di frutta rossa, note<br />

balsamiche (m.f.), lievi accenni<br />

vegetali, iodio e caramella di<br />

rabarbaro (p.b.). Frutto dolce ed<br />

avvolgente <strong>in</strong> bocca, bilanciata<br />

la componente tannica presente.<br />

F<strong>in</strong>ale lungo e gradevole,<br />

grande eleganza e persistenza.<br />

Giudizio. Sorprende nel suo<br />

equilibrio e nell’<strong>in</strong>teressante<br />

tenuta a livello di<br />

struttura.


Impariamo a guardare di Leonardo Romanelli<br />

Davanti ad un bicchiere di v<strong>in</strong>o non lasciatevi prendere dalla fretta. Prima di bere, osservate<br />

attentamente il contenuto del vostro calice. Potrebbe apparirvi un’operazione <strong>in</strong>utile, ma al<br />

contrario è una tappa fondamentale <strong>della</strong> degustazione. L’esame visivo dice molto di un v<strong>in</strong>o. Già<br />

all’occhio se ne può capire età, provenienza e gran parte delle caratteristiche che l’esame gustativo<br />

potrà confermare e talvolta smentire. Per eseguire correttamente questa operazione esistono alcune<br />

regole pr<strong>in</strong>cipali. Innanzitutto il bicchiere va riempito solo per un terzo, poi deve essere afferrato<br />

per il gambo <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>andolo leggermente. Osservatelo dapprima <strong>in</strong> controluce e poi <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>andolo<br />

leggermente contro una superficie bianca che non alteri i colori e la limpidezza. La quarta lezione<br />

del nostro corso di degustazione vi <strong>in</strong>trodurrà ai segreti dell’esame visivo, a quali sono gli elementi<br />

da valutare tappa dopo tappa per scoprire che v<strong>in</strong>o avete nel bicchiere f<strong>in</strong> dal primo sguardo.<br />

Quarta lezione<br />

Con l’esame visivo si deve valutare:<br />

La limpidezza: consiste nel valutare la capacità<br />

del v<strong>in</strong>o a rifrangere la luce. Un v<strong>in</strong>o non limpido<br />

denota errori di lavorazione o una cattiva<br />

conservazione <strong>della</strong> bottiglia.<br />

Il colore: del colore si giudica la vivacità, l’<strong>in</strong>tensità<br />

e la tonalità. La prima riguarda la brillantezza<br />

del colore, nel secondo caso si giudica<br />

<strong>in</strong>vece profondità, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, con la tonalità si fornisce<br />

il nome delle varie sfaccettature di colore<br />

presenti.<br />

I term<strong>in</strong>i utilizzati per descrivere i v<strong>in</strong>i bianchi<br />

sono: bianco-carta, verde leggero, giallo paglier<strong>in</strong>o<br />

– più o meno carico – dorato, ambrato.<br />

I v<strong>in</strong>i rosati si classificano <strong>in</strong> rosa lieve, chiaretto,<br />

cerasuolo.<br />

I rossi hanno una scala che <strong>in</strong>izia con porpora,<br />

cerasuolo, rub<strong>in</strong>o per f<strong>in</strong>ire poi con il granato e<br />

l’aranciato.<br />

La consistenza: detta anche fluidità, esprime<br />

l’anima del v<strong>in</strong>o. Infatti, osservando la maniera<br />

di scorrere del v<strong>in</strong>o nel bicchiere siamo <strong>in</strong> grado<br />

di stabilire abbastanza precisamente il grado<br />

alcolico e il residuo zuccher<strong>in</strong>o presente. Praticamente<br />

più il v<strong>in</strong>o risulta denso maggiore sarà<br />

la presenza di alcol e di zuccheri.<br />

L’effervescenza: nell’effervescenza si deve stabilire<br />

la qualità del perlage (le bollic<strong>in</strong>e!) presenti.<br />

Per farlo, occorre giudicare, la durata del<br />

perlage, il numero di bollic<strong>in</strong>e e la loro forma.<br />

Praticamente più le bollic<strong>in</strong>e sono piccole e durature<br />

migliore risulta la qualità.<br />

Le curiosità<br />

Unghia: parte più esterna e assottigliata vic<strong>in</strong>a<br />

alla parete del bicchiere che si crea <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ando<br />

il calice verso il basso, <strong>in</strong>dispensabile per specificare<br />

la tonalità del v<strong>in</strong>o.<br />

Archetti (o lacrime): sono le curvature sulle<br />

pareti del bicchiere lasciate dal v<strong>in</strong>o dopo che è<br />

stato fatto leggermente ruotare. Il fenomeno è<br />

collegato al grado alcolico del v<strong>in</strong>o che è tanto<br />

maggiore quanto più fitti saranno gli archetti e<br />

quanto più rapida la loro discesa.<br />

Feccia: particelle <strong>in</strong> sospensione tipiche del v<strong>in</strong>o<br />

appena sv<strong>in</strong>ato. È costituita prevalentemente<br />

dalle parti solide del grappolo o dai lieviti che<br />

poi si depositano sul fondo dei recipienti e solitamente<br />

scompaiono con i travasi.<br />

Il colore dei v<strong>in</strong>i rossi…<br />

Porpora, cerasuolo, rub<strong>in</strong>o, granato e aranciato.<br />

… e quello dei bianchi<br />

Bianco carta, verdol<strong>in</strong>o, giallo paglier<strong>in</strong>o,<br />

giallo dorato e giallo ambrato.<br />

le degustazioni di gola <strong>gioconda</strong>


48<br />

OTTENUTO DA UNA<br />

SELEZIONE DELLE UVE<br />

SANGIOVESE, CANAIOLO E<br />

TREBBIANO TOSCANO,<br />

COLTIVATE NEI NOSTRI<br />

VIGNETI. QUESTO VINO<br />

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FLOREALI E DAL GUSTO<br />

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