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Antrocom 2005 - 1 (2) Kurdistan: una terra e il suo popolo<br />
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statunitense d<strong>in</strong>astia dei Pahlavi, cercava di assicurarsi la<br />
leadership tra i Paesi del golfo Persico, aspirazione vista<br />
di buon occhio dal governo statunitense, <strong>in</strong>vischiato<br />
nella disastrosa guerra del Vietnam e ansioso di delegare<br />
a Paesi di sicura fede anti-comunista il compito di mantenere<br />
la stabilità <strong>in</strong> aree di grande importanza strategica<br />
ed economica, senza dover ricorrere all’<strong>in</strong>vio di soldati<br />
americani.<br />
Ma la stessa aspirazione suscitava <strong>in</strong>vece i sospetti dell’Arabia<br />
Saudita (il pr<strong>in</strong>cipale produttore di petrolio del<br />
Golfo) e soprattutto dell’Irak, <strong>in</strong> cui il Partito Baath, al<br />
potere, aveva le stesse mire egemoniche.<br />
Per controbilanciare lo stretto legame tra Iran e U.S.A.,<br />
nell’aprile 1972 il governo irakeno decise di negoziare<br />
un trattato di amicizia e cooperazione con l’U.R.S.S., offrendo<br />
così ai Sovietici l’opportunità di estendere la propria<br />
sfera d’<strong>in</strong>fluenza s<strong>in</strong>o alle rive del Golfo Persico.<br />
In questo complicato contesto, la lotta tra l’esercito irakeno<br />
e le forze curde guidate da Mustafa Barzani forniva<br />
alla diplomazia iraniana e statunitense un importante<br />
strumento di pressione sul governo di Baghdad, dato che<br />
lo stato di guerra civile <strong>in</strong>terno assorbiva buona parte delle<br />
energie che l’esercito irakeno avrebbe potuto convogliare<br />
contro l’Iran.<br />
Qu<strong>in</strong>di le proposte di accordo avanzate dai dirigenti irakeni<br />
al leader curdo nel 1970 suscitarono molto allarme <strong>in</strong><br />
Iran, mentre il successivo trattato siglato tra Mosca e Baghdad<br />
fu accolto con molta preoccupazione dalla Casa<br />
Bianca, che si trasformò <strong>in</strong> aperto disappunto quando, nel<br />
giugno del 1972, il governo irakeno annunciò la nazionalizzazione<br />
dell’Irak Petroleum Company, compagnia <strong>in</strong><br />
gran parte f<strong>in</strong>anziata con capitale statunitense, che così<br />
rischiava di cadere sotto l’<strong>in</strong>fluenza sovietica.<br />
Questa situazione conv<strong>in</strong>se i governi di U.S.A. e Iran ad<br />
esercitare pressioni su Mustafa Barzani aff<strong>in</strong>ché rifiutasse<br />
di trattare con Baghdad, assicurandogli <strong>in</strong> cambio protezione<br />
ed appoggio militare, come fece pure Israele, che<br />
<strong>in</strong>dividuava nell’Irak uno dei suoi peggiori nemici. Ma<br />
Saddam Husse<strong>in</strong>, ormai al potere, annunciò l’<strong>in</strong>tenzione<br />
di applicare unilateralmente l’accordo avviato nel 1970,<br />
anche <strong>in</strong> assenza del consenso da parte dei Curdi.<br />
Nel 1974 l’accordo entrò <strong>in</strong> vigore: le dimensioni della<br />
zona del Kurdistan riconosciuta come autonoma erano<br />
fissate <strong>in</strong> 15.000 miglia, poco più della metà di quelle<br />
rivendicate, con l’esclusione del distretto petrolifero di<br />
Kirkuk.<br />
La guerra riprese subito dopo, e questa volta i peshmerga,<br />
conv<strong>in</strong>ti dai consiglieri statunitensi, iraniani e israeliani<br />
ad abbandonare la tradizionale tattica della guerriglia<br />
per affrontare il nemico <strong>in</strong> campo aperto, subirono<br />
pesanti sconfitte e furono costretti a ritirarsi lungo una<br />
stretta striscia di territorio al conf<strong>in</strong>e con l’Iran, protetti<br />
dall’artiglieria iraniana.<br />
I rifornimenti <strong>in</strong>viati da Teheran erano sapientemente<br />
centell<strong>in</strong>ati: venivano <strong>in</strong>terrotti ogni volta che i Curdi<br />
riconquistavano territori e riprist<strong>in</strong>ati quando essi erano<br />
costretti a ritirarsi: i Curdi erano qu<strong>in</strong>di soltanto una ped<strong>in</strong>a<br />
nel contesto della strategia dello shah Reza Muhammad<br />
Pahlavi, che mirava <strong>in</strong> sostanza ad obbligare il go-<br />
verno irakeno al negoziato, obiettivo raggiunto il 6 marzo<br />
del 1975, con la firma dell’Accordo di Algeri 19 tra Iran e<br />
Irak 20 , che di fatto sancì l’<strong>in</strong>izio della tragedia del popolo<br />
curdo, per mezzo della clausola di non <strong>in</strong>gerenza nei<br />
rispettivi affari <strong>in</strong>terni. Infatti la conseguenza fu il ritiro<br />
dell’appoggio di Teheran ai miliziani curdi, abbandonati<br />
qu<strong>in</strong>di nelle mani dell’esercito irakeno.<br />
Lo shah aveva anche strappato a Saddam Husse<strong>in</strong> la promessa<br />
di modificare la politica filo-sovietica f<strong>in</strong>o ad allora<br />
seguita e questo fu sufficiente perché gli Stati Uniti, che<br />
si erano prudentemente rifiutati di stipulare accordi scritti<br />
con i Curdi, si ritirassero nell’ombra e per provocare una<br />
profonda crisi <strong>in</strong>terna all’élite dirigente curda.<br />
Barzani, che era stato sempre considerato come un leader<br />
<strong>in</strong>fallibile, venne apertamente accusato di leggerezza per<br />
essersi fidato ciecamente delle promesse di Wash<strong>in</strong>gton e<br />
Teheran e la scissione <strong>in</strong> seno al PDK diede orig<strong>in</strong>e ad un<br />
nuovo partito, l’UPK (Unione Patriottica del Kurdistan),<br />
guidato da Jalal Talabani, un ex fedelissimo di Barzani.<br />
La ribellione <strong>in</strong> poco tempo term<strong>in</strong>ò, con rabbia e sgomento<br />
tra i miliziani, per l’ord<strong>in</strong>e di Barzani di cessare il<br />
fuoco: le reazioni furono le più disparate: <strong>in</strong> dec<strong>in</strong>e di migliaia,<br />
spesso scalzi e vestiti soltanto con abiti di cotone<br />
e nylon, i Curdi si diressero verso la frontiera con l’Iran,<br />
attraversando montagne ghiacciate e strade fangose; la<br />
Turchia rifiutò di aprire loro le sue frontiere, <strong>in</strong>vocando il<br />
suo diritto di escludere i rifugiati non europei.<br />
La repressione dell’esercito di Saddam Husse<strong>in</strong> sui superstiti<br />
fu terribile.<br />
Per impedire ogni contatto tra i Curdi irakeni ed i loro<br />
connazionali all’estero, lungo le frontiere con Iran, Siria<br />
e Turchia, fu istituita una fascia di “terra di nessuno”<br />
profonda dagli otto ai ventic<strong>in</strong>que chilometri, per la cui<br />
realizzazione furono rasi al suolo circa 1500 villaggi curdi,<br />
le campagne devastate e gli oltre 750.000 abitanti trasferiti<br />
a forza nei cosiddetti “villaggi della vittoria”, centri<br />
urbani costruiti <strong>in</strong> gran fretta nelle vic<strong>in</strong>anze di zone<br />
militari e sotto stretta sorveglianza delle forze di polizia.<br />
Nei terreni più fertili del Kurdistan irakeno furono trasferite<br />
popolazioni arabe fedeli al regime.<br />
Iniziò <strong>in</strong> questo modo quello che si può def<strong>in</strong>ire il “genocidio<br />
culturale” del popolo curdo.<br />
Nel 1979, dopo la morte <strong>in</strong> esilio di Barzani, Saddam<br />
Husse<strong>in</strong> divenne padrone unico dell’Irak, giustiziando<br />
ed epurando tutti gli alti funzionari del Partito Baath che<br />
avevano osato contrapporglisi.<br />
In Iran la rivoluzione guidata da Ruhollah Khome<strong>in</strong>i (1900-<br />
1989) aveva costretto lo shah Pahlavi ad abbandonare il<br />
Paese, dove nel 1979 venne istituita una repubblica islamica,<br />
<strong>in</strong>tollerante verso ogni forma di opposizione, fondata<br />
sulla rigida <strong>in</strong>terpretazione della dottr<strong>in</strong>a coranica.<br />
I disord<strong>in</strong>i <strong>in</strong>terni provocati dalla rivoluzione khome<strong>in</strong>ista<br />
conv<strong>in</strong>sero Saddam Husse<strong>in</strong> che fosse giunto il momento<br />
di rompere l’egemonia dell’Iran tra gli Stati del Golfo:<br />
appoggiato dalle potenze occidentali, <strong>in</strong> particolare dagli<br />
U.S.A., che con la fuga dello shah avevano perso un prezioso<br />
alleato nella regione, nel 1980 il dittatore irakeno<br />
ord<strong>in</strong>ò l’<strong>in</strong>vasione dell’Iran.<br />
Saddam Husse<strong>in</strong> immag<strong>in</strong>ava che la guerra si sarebbe