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Antrocom 2005 - 1 (2) Kurdistan: una terra e il suo popolo<br />

129<br />

statunitense d<strong>in</strong>astia dei Pahlavi, cercava di assicurarsi la<br />

leadership tra i Paesi del golfo Persico, aspirazione vista<br />

di buon occhio dal governo statunitense, <strong>in</strong>vischiato<br />

nella disastrosa guerra del Vietnam e ansioso di delegare<br />

a Paesi di sicura fede anti-comunista il compito di mantenere<br />

la stabilità <strong>in</strong> aree di grande importanza strategica<br />

ed economica, senza dover ricorrere all’<strong>in</strong>vio di soldati<br />

americani.<br />

Ma la stessa aspirazione suscitava <strong>in</strong>vece i sospetti dell’Arabia<br />

Saudita (il pr<strong>in</strong>cipale produttore di petrolio del<br />

Golfo) e soprattutto dell’Irak, <strong>in</strong> cui il Partito Baath, al<br />

potere, aveva le stesse mire egemoniche.<br />

Per controbilanciare lo stretto legame tra Iran e U.S.A.,<br />

nell’aprile 1972 il governo irakeno decise di negoziare<br />

un trattato di amicizia e cooperazione con l’U.R.S.S., offrendo<br />

così ai Sovietici l’opportunità di estendere la propria<br />

sfera d’<strong>in</strong>fluenza s<strong>in</strong>o alle rive del Golfo Persico.<br />

In questo complicato contesto, la lotta tra l’esercito irakeno<br />

e le forze curde guidate da Mustafa Barzani forniva<br />

alla diplomazia iraniana e statunitense un importante<br />

strumento di pressione sul governo di Baghdad, dato che<br />

lo stato di guerra civile <strong>in</strong>terno assorbiva buona parte delle<br />

energie che l’esercito irakeno avrebbe potuto convogliare<br />

contro l’Iran.<br />

Qu<strong>in</strong>di le proposte di accordo avanzate dai dirigenti irakeni<br />

al leader curdo nel 1970 suscitarono molto allarme <strong>in</strong><br />

Iran, mentre il successivo trattato siglato tra Mosca e Baghdad<br />

fu accolto con molta preoccupazione dalla Casa<br />

Bianca, che si trasformò <strong>in</strong> aperto disappunto quando, nel<br />

giugno del 1972, il governo irakeno annunciò la nazionalizzazione<br />

dell’Irak Petroleum Company, compagnia <strong>in</strong><br />

gran parte f<strong>in</strong>anziata con capitale statunitense, che così<br />

rischiava di cadere sotto l’<strong>in</strong>fluenza sovietica.<br />

Questa situazione conv<strong>in</strong>se i governi di U.S.A. e Iran ad<br />

esercitare pressioni su Mustafa Barzani aff<strong>in</strong>ché rifiutasse<br />

di trattare con Baghdad, assicurandogli <strong>in</strong> cambio protezione<br />

ed appoggio militare, come fece pure Israele, che<br />

<strong>in</strong>dividuava nell’Irak uno dei suoi peggiori nemici. Ma<br />

Saddam Husse<strong>in</strong>, ormai al potere, annunciò l’<strong>in</strong>tenzione<br />

di applicare unilateralmente l’accordo avviato nel 1970,<br />

anche <strong>in</strong> assenza del consenso da parte dei Curdi.<br />

Nel 1974 l’accordo entrò <strong>in</strong> vigore: le dimensioni della<br />

zona del Kurdistan riconosciuta come autonoma erano<br />

fissate <strong>in</strong> 15.000 miglia, poco più della metà di quelle<br />

rivendicate, con l’esclusione del distretto petrolifero di<br />

Kirkuk.<br />

La guerra riprese subito dopo, e questa volta i peshmerga,<br />

conv<strong>in</strong>ti dai consiglieri statunitensi, iraniani e israeliani<br />

ad abbandonare la tradizionale tattica della guerriglia<br />

per affrontare il nemico <strong>in</strong> campo aperto, subirono<br />

pesanti sconfitte e furono costretti a ritirarsi lungo una<br />

stretta striscia di territorio al conf<strong>in</strong>e con l’Iran, protetti<br />

dall’artiglieria iraniana.<br />

I rifornimenti <strong>in</strong>viati da Teheran erano sapientemente<br />

centell<strong>in</strong>ati: venivano <strong>in</strong>terrotti ogni volta che i Curdi<br />

riconquistavano territori e riprist<strong>in</strong>ati quando essi erano<br />

costretti a ritirarsi: i Curdi erano qu<strong>in</strong>di soltanto una ped<strong>in</strong>a<br />

nel contesto della strategia dello shah Reza Muhammad<br />

Pahlavi, che mirava <strong>in</strong> sostanza ad obbligare il go-<br />

verno irakeno al negoziato, obiettivo raggiunto il 6 marzo<br />

del 1975, con la firma dell’Accordo di Algeri 19 tra Iran e<br />

Irak 20 , che di fatto sancì l’<strong>in</strong>izio della tragedia del popolo<br />

curdo, per mezzo della clausola di non <strong>in</strong>gerenza nei<br />

rispettivi affari <strong>in</strong>terni. Infatti la conseguenza fu il ritiro<br />

dell’appoggio di Teheran ai miliziani curdi, abbandonati<br />

qu<strong>in</strong>di nelle mani dell’esercito irakeno.<br />

Lo shah aveva anche strappato a Saddam Husse<strong>in</strong> la promessa<br />

di modificare la politica filo-sovietica f<strong>in</strong>o ad allora<br />

seguita e questo fu sufficiente perché gli Stati Uniti, che<br />

si erano prudentemente rifiutati di stipulare accordi scritti<br />

con i Curdi, si ritirassero nell’ombra e per provocare una<br />

profonda crisi <strong>in</strong>terna all’élite dirigente curda.<br />

Barzani, che era stato sempre considerato come un leader<br />

<strong>in</strong>fallibile, venne apertamente accusato di leggerezza per<br />

essersi fidato ciecamente delle promesse di Wash<strong>in</strong>gton e<br />

Teheran e la scissione <strong>in</strong> seno al PDK diede orig<strong>in</strong>e ad un<br />

nuovo partito, l’UPK (Unione Patriottica del Kurdistan),<br />

guidato da Jalal Talabani, un ex fedelissimo di Barzani.<br />

La ribellione <strong>in</strong> poco tempo term<strong>in</strong>ò, con rabbia e sgomento<br />

tra i miliziani, per l’ord<strong>in</strong>e di Barzani di cessare il<br />

fuoco: le reazioni furono le più disparate: <strong>in</strong> dec<strong>in</strong>e di migliaia,<br />

spesso scalzi e vestiti soltanto con abiti di cotone<br />

e nylon, i Curdi si diressero verso la frontiera con l’Iran,<br />

attraversando montagne ghiacciate e strade fangose; la<br />

Turchia rifiutò di aprire loro le sue frontiere, <strong>in</strong>vocando il<br />

suo diritto di escludere i rifugiati non europei.<br />

La repressione dell’esercito di Saddam Husse<strong>in</strong> sui superstiti<br />

fu terribile.<br />

Per impedire ogni contatto tra i Curdi irakeni ed i loro<br />

connazionali all’estero, lungo le frontiere con Iran, Siria<br />

e Turchia, fu istituita una fascia di “terra di nessuno”<br />

profonda dagli otto ai ventic<strong>in</strong>que chilometri, per la cui<br />

realizzazione furono rasi al suolo circa 1500 villaggi curdi,<br />

le campagne devastate e gli oltre 750.000 abitanti trasferiti<br />

a forza nei cosiddetti “villaggi della vittoria”, centri<br />

urbani costruiti <strong>in</strong> gran fretta nelle vic<strong>in</strong>anze di zone<br />

militari e sotto stretta sorveglianza delle forze di polizia.<br />

Nei terreni più fertili del Kurdistan irakeno furono trasferite<br />

popolazioni arabe fedeli al regime.<br />

Iniziò <strong>in</strong> questo modo quello che si può def<strong>in</strong>ire il “genocidio<br />

culturale” del popolo curdo.<br />

Nel 1979, dopo la morte <strong>in</strong> esilio di Barzani, Saddam<br />

Husse<strong>in</strong> divenne padrone unico dell’Irak, giustiziando<br />

ed epurando tutti gli alti funzionari del Partito Baath che<br />

avevano osato contrapporglisi.<br />

In Iran la rivoluzione guidata da Ruhollah Khome<strong>in</strong>i (1900-<br />

1989) aveva costretto lo shah Pahlavi ad abbandonare il<br />

Paese, dove nel 1979 venne istituita una repubblica islamica,<br />

<strong>in</strong>tollerante verso ogni forma di opposizione, fondata<br />

sulla rigida <strong>in</strong>terpretazione della dottr<strong>in</strong>a coranica.<br />

I disord<strong>in</strong>i <strong>in</strong>terni provocati dalla rivoluzione khome<strong>in</strong>ista<br />

conv<strong>in</strong>sero Saddam Husse<strong>in</strong> che fosse giunto il momento<br />

di rompere l’egemonia dell’Iran tra gli Stati del Golfo:<br />

appoggiato dalle potenze occidentali, <strong>in</strong> particolare dagli<br />

U.S.A., che con la fuga dello shah avevano perso un prezioso<br />

alleato nella regione, nel 1980 il dittatore irakeno<br />

ord<strong>in</strong>ò l’<strong>in</strong>vasione dell’Iran.<br />

Saddam Husse<strong>in</strong> immag<strong>in</strong>ava che la guerra si sarebbe

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