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126 LAURA ANANIA<br />

Antrocom 2005 - 1 (2)<br />

il governo ottomano ad avviare una politica di sempre<br />

maggior accentramento.<br />

In particolare l’<strong>in</strong>asprimento delle imposte e l’arruolamento<br />

obbligatorio suscitarono un forte malcontento popolare<br />

fra i Curdi, che tentarono di ribellarsi; gli Ottomani<br />

risposero sia con la repressione militare sia corrompendo<br />

e mettendo l’una contro l’altra le tribù curde.<br />

Nel frattempo i primi germi del nazionalismo curdo com<strong>in</strong>ciavano<br />

a diffondersi nei territori dell’Impero Ottomano<br />

e di quello Persiano.<br />

Nel 1878 lo sheikh Obaidullah di Shemd<strong>in</strong>an, chiamate<br />

a raccolta le popolazioni curde presenti nei due imperi,<br />

proclamò: “La nazione curda è un popolo a sé. La sua<br />

religione è differente e le sue leggi e i suoi costumi sono<br />

diversi” 6 , guidando una rivolta guidata che venne soffocata<br />

dalle truppe ottomane e persiane, primo esempio di<br />

collaborazione tra governi nemici <strong>in</strong> funzione anti-curda,<br />

dest<strong>in</strong>ata a ripetersi tragicamente nel tempo.<br />

Intanto, la rivoluzione dei “Giovani Turchi” (1908) <strong>in</strong>debolì<br />

il potere del sultano e alimentò le speranze di una<br />

maggiore libertà per i Curdi e per le altre numerose m<strong>in</strong>oranze<br />

etniche dell’impero Ottomano; speranze subito soffocate<br />

dalla nuova élite al potere <strong>in</strong> una dura repressione,<br />

<strong>in</strong> cui maturò e si produsse anche il genocidio del popolo<br />

armeno, per ord<strong>in</strong>e di Talat Pascià, m<strong>in</strong>istro dell’<strong>in</strong>terno<br />

e membro del triumvirato del movimento nazionalista dei<br />

Giovani Turchi (con Enver Pascià -m<strong>in</strong>istro della guerra-<br />

e Djemal Pascià -m<strong>in</strong>istro della mar<strong>in</strong>a-).<br />

Il decreto di deportazione, del 1915, era applicato a tutti<br />

gli Armeni che si trovavano nell’Impero Ottomano, per il<br />

solo fatto di essere Armeni, e non solo nelle zone di guerra<br />

dell’Anatolia orientale, configurandosi qu<strong>in</strong>di come una<br />

vera e propria operazione di pulizia etnica. Certamente ci<br />

sono state anche delle resistenze nell’ambito dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

ottomana, ma oggi è abbastanza chiaro che<br />

oltre agli ord<strong>in</strong>i ufficiali, ne furono emessi segretamente<br />

altri da una parte dell’apparato statale. Due organizzazioni<br />

armene nazionaliste <strong>in</strong>trapresero delle azioni contro gli<br />

Ottomani, protette dalla Russia zarista, com<strong>in</strong>ciando una<br />

sorta di epurazione etnica contro villaggi turchi e musulmani<br />

della loro regione, <strong>in</strong> collaborazione con l’esercito<br />

russo, ma le cifre relative alle vittime di queste operazioni<br />

diffuse negli ambienti ufficiali turchi (500.000 Musulmani)<br />

costituiscono un falso storico. 7<br />

Dopo il genocidio armeno, <strong>in</strong>iziò la persecuzione dei<br />

Curdi.<br />

L’Impero Ottomano, <strong>in</strong>capace di concepire una radicale<br />

riforma <strong>in</strong>terna e schiacciato da una grave crisi economica,<br />

si presentò <strong>in</strong> condizioni di estrema fragilità allo<br />

scoppio della Prima Guerra Mondiale ed entrò <strong>in</strong> guerra<br />

al fianco della Germania e dell’Austria nell’ottobre 1914:<br />

il suo esercito si dimostrò del tutto impreparato.<br />

Le forze alleate (soprattutto <strong>in</strong>glesi e francesi) penetrarono<br />

<strong>in</strong> profondità nella Mesopotamia, occupandone le<br />

pr<strong>in</strong>cipali città; sul fronte palest<strong>in</strong>ese, agenti britannici<br />

(tra i quali spicca va la figura di T.E. Lawrence, il leggendario<br />

Lawrence d’Arabia) <strong>in</strong>citavano le popolazioni<br />

arabe alla ribellione, promettendo loro la creazione, al<br />

term<strong>in</strong>e del conflitto, di uno stato arabo unificato.<br />

In realtà, l’obiettivo di Londra e Parigi era la spartizione<br />

dei territori compresi tra le coste del Mediterraneo orientale<br />

e la Mesopotamia, oggetto di un <strong>in</strong>contro tra i rappresentanti<br />

delle due potenze europee nel 1916, conclusosi<br />

con l’accordo di Sykes-Picot (i nomi dei m<strong>in</strong>istri <strong>in</strong>glese<br />

e francese), <strong>in</strong> base al quale, a guerra conclusa, la Gran<br />

Bretagna avrebbe ottenuto il controllo sul territorio della<br />

Palest<strong>in</strong>a e della Mesopotamia (ricca di petrolio), e la<br />

Francia sui futuri stati di Libano e Siria.<br />

Il 30 ottobre 1918 l’Impero Ottomano firmò l’armistizio,.<br />

I negoziati che dovevano condurre alla stipulazione dei<br />

trattati di pace videro svolgersi tra le potenze v<strong>in</strong>citrici<br />

un ampio dibattito sul piano per un nuovo ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong>ternazionale<br />

presentato dagli Stati Uniti, il cui <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong><br />

guerra accanto agli alleati nel 1917 aveva contribuito <strong>in</strong><br />

modo determ<strong>in</strong>ante alla vittoria f<strong>in</strong>ale.<br />

Uno dei 14 punti programmatici presentati dal presidente<br />

statunitense Woodrow Wilson prevedeva esplicitamente<br />

la concessione dell’autonomia alle zone non turche appartenenti<br />

all’Impero Ottomano, ma l’opposizione dei<br />

governi di Londra e Parigi, <strong>in</strong>tenzionati a mettere <strong>in</strong> pratica<br />

gli accordi del 1916, ne impedì la realizzazione.<br />

Nell’aprile 1920, alla Conferenza di San Remo, la Francia<br />

ottenne <strong>in</strong>fatti il controllo su Siria e Libano, la Gran Bretagna<br />

sul nuovo stato dell’Iraq e sulla Palest<strong>in</strong>a, sancendo<br />

qu<strong>in</strong>di lo smembramento del Kurdistan ottomano. 8<br />

Le aspirazioni della popolazione curda ad un riconoscimento<br />

politico da parte della comunità <strong>in</strong>ternazionale<br />

sembrarono tuttavia trovare soddisfazione nel testo del<br />

Trattato di Sévres (10 agosto 1920) 9 che dettava le condizioni<br />

di pace al governo di Istanbul. 10 Nel trattato di Sèvres<br />

venne sancita l’<strong>in</strong>dipendenza sia per il popolo armeno, che<br />

per quello curdo e un’autonomia non ben precisata per il<br />

popolo assiro-caldeo stanziato <strong>in</strong> questa regione. “…per<br />

<strong>in</strong>tere generazioni di Curdi gli articoli 62, 63 e 64 della<br />

III Sezione hanno costituito la prova dei loro diritti e del<br />

tradimento delle grandi potenze . L’articolo 62 nom<strong>in</strong>ava<br />

una commissione <strong>in</strong>caricata di vigilare sulla costituzione<br />

di un’autorità curda sotto la Lega della Nazioni, ma solo<br />

nell’area montuosa del Kurdistan che oggi si trova nella<br />

Turchia meridionale, a est del fiume Eufrate. Le ampie<br />

zone curde a ovest di quel fiume erano escluse.<br />

Francia e Gran Bretagna non erano disposte a r<strong>in</strong>unciare<br />

al mandato della Lega delle Nazioni sulle regioni curde<br />

nei loro territori (che sarebbero diventati rispettivamente<br />

la Siria e l’Iraq). A nord il Kurdistan <strong>in</strong>dipendente<br />

doveva conf<strong>in</strong>are con il nuovo stato armeno. Nonostante<br />

la fedeltà di Wilson al pr<strong>in</strong>cipio dell’autodeterm<strong>in</strong>azione,<br />

gli Stati Uniti carezzarono l’idea di ricevere un mandato<br />

sui futuri stati dell’Armenia e del Kurdistan <strong>in</strong> quella che<br />

oggi è la Turchia orientale, ma il progetto cadde quando<br />

il Senato impedì la partecipazione americana alla Lega<br />

delle Nazioni.<br />

L’articolo 63 impegnava il regime ottomano ad approvare<br />

le conclusioni della commissione.<br />

L’articolo 64 era un capolavoro di equilibrismo diplomatico:<br />

se, un anno dopo l’entrata <strong>in</strong> vigore del trattato<br />

di Sèvres, i Curdi avessero dimostrato che “la maggio-

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