14.06.2013 Views

Read the article in PDF format (1524 Kb)

Read the article in PDF format (1524 Kb)

Read the article in PDF format (1524 Kb)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

162 LAURA ANANIA<br />

Antrocom 2005 - 1 (2)<br />

o lungo i perimetri delle tende, accompagnati da molti<br />

cusc<strong>in</strong>i, trasformandosi <strong>in</strong> ottimi divani.<br />

Molte volte risultano molto irregolari nella forma, soprattutto<br />

quelli prodotti dai nomadi, poiché risentono degli<br />

spostamenti del telaio o del calpestio delle tessitrici stesse<br />

durante l’avanzamento del lavoro di tessitura quando<br />

il telaio è posato per terra.<br />

Dato l’Islam moderato osservato dai Curdi, i tappeti da<br />

preghiera sono rari, per lo più provenienti dall’area di<br />

Sivas, <strong>in</strong> Anatolia centrale, dove si verificano scambi<br />

più stretti con i Musulmani turchi, per la sua posizione<br />

geografica; spesso questi tappeti sono a doppia nicchia,<br />

secondo un uso azero.<br />

I disegni dei simboli della fertilità sono molti e si trovano<br />

spesso nei tappeti.<br />

Prima di tutto, cercando di analizzare i segni grafici su<br />

tappeti e kilim, è necessario considerare e riconoscere la<br />

composizione come un <strong>in</strong>sieme: anche la struttura, così,<br />

acquisisce una valenza simbolica e lo stesso disegno di<br />

base viene ripetuto quasi identico <strong>in</strong> moltissime tessiture.<br />

Nonostante questa replicazione non c’è un tappeto che sia<br />

uguale ad un altro: la fantasia delle tessitrici si esprime<br />

attraverso gli elementi di contorno, che sono subord<strong>in</strong>ati<br />

alla composizione generale, supportandola e riempiendola,<br />

nel rispetto del credo islamico, che professa l’unità<br />

nella varietà.<br />

L’iconografia tradizionale è <strong>in</strong> genere nella produzione<br />

turca più fedele ai motivi ancestrali nei kilim rispetto ai<br />

tappeti annodati, proprio perché f<strong>in</strong>o a pochi decenni fa la<br />

loro dest<strong>in</strong>azione era l’uso familiare, mentre la produzione<br />

dei tappeti, f<strong>in</strong>alizzata alla vendita f<strong>in</strong> dai secoli scorsi,<br />

ha risentito anche nei disegni di base delle richieste del<br />

mercato.<br />

Nel caso delle tessiture curde, <strong>in</strong>vece, anche nell’ambito<br />

della produzione annodata la struttura viene replicata tutt’oggi<br />

<strong>in</strong> modo identico <strong>in</strong> un’alta percentuale di pezzi,<br />

dato che anche questi tappeti non vengono prodotti per<br />

la vendita.<br />

Il popolo curdo nel suo nomadismo, essendo entrato <strong>in</strong><br />

contatto da sempre con genti diverse, ha sviluppato una<br />

grande fantasia; il suo anarchismo sociale e il suo bisogno<br />

d’<strong>in</strong>dipendenza e di spazio si è trasferito nei tappeti,<br />

creando talvolta pezzi davvero atipici, di un’eccezionale<br />

varietà, non catalogabili, che spaziano <strong>in</strong> un grande universo<br />

di disegni: da elementi presi a prestito da stoffe<br />

e scene di vita reale, ad elementi decorativi provenienti<br />

da altre forme d’arte (scultura, ceramica, ecc.), a figure<br />

umane e zoomorfe, da arabeschi, a motivi mutuati da<br />

quelli dei kilim (le Turche, <strong>in</strong>vece, non tessono mai un<br />

disegno “da kilim” <strong>in</strong> un tappeto).<br />

La Via della Seta attraversava i territori curdi, portandovi<br />

pure tutto il bagaglio iconografico relativo ai Paesi attraverso<br />

i quali si snodava.<br />

Gli <strong>in</strong>flussi sono quelli dei popoli più vic<strong>in</strong>i: caucasici,<br />

azerbaijani, turcomanni, ecc., ma anche alcuni provenienti<br />

da terre più lontane: <strong>in</strong>diani, c<strong>in</strong>esi, ecc., e si ritrovano<br />

<strong>in</strong> tutta la produzione curda dell’Anatolia.<br />

Per questa accentuata fantasia e varietà nel ventaglio di<br />

colori e delle loro comb<strong>in</strong>azioni, non rigidamente fissate,<br />

non è semplice <strong>in</strong>dividuare il luogo di provenienza per<br />

tutti i tappeti.<br />

È utile a questo scopo osservare eventuali rassomiglianze<br />

nel disegno con i tappeti dei villaggi turchi vic<strong>in</strong>i e soprattutto<br />

le f<strong>in</strong>iture dei bordi e altri dettagli tecnici.<br />

Per molti esemplari che riprendono un disegno tipico ed<br />

una comb<strong>in</strong>azione dei colori altrettanto caratteristica è<br />

più facile una sicura attribuzione del tappeto alla produzione<br />

di un determ<strong>in</strong>ato villaggio.<br />

Comunque, è facile pure <strong>in</strong>dividuare forme che ricorrono<br />

spesso nelle tessiture curde, anche <strong>in</strong> villaggi molto<br />

distanti tra loro, chiamate con nomi differenti, a seconda<br />

del luogo.<br />

I simboli, <strong>in</strong>fatti, non vengono tessuti con la coscienza<br />

della loro orig<strong>in</strong>e e del loro significato, ma fanno semplicemente<br />

parte dell’eredità ricevuta dalle donne curde<br />

dalle generazioni precedenti, che hanno sempre visto nelle<br />

loro abitazioni.<br />

Molti di questi motivi sono riconducibili a pochi motivi<br />

orig<strong>in</strong>ari più antichi e più semplici, sempre legati alla vita<br />

quotidiana e alla natura, che rappresentano ciò che è importante<br />

per la vita di una donna <strong>in</strong> generale: la fertilità,<br />

la mascol<strong>in</strong>ità, il desiderio del matrimonio, di avere figli,<br />

la devozione degli amanti, l’armonia tra uomo e donna,<br />

la purificazione con l’acqua, i fiori, gli uccelli, gli amuleti<br />

contro il malocchio, contro il lupo, contro lo scorpione,<br />

ecc.<br />

Altri disegni sono di orig<strong>in</strong>e religiosa e mitologica: il<br />

serpente, il drago, l’albero della vita, il Grande Padre, la<br />

tartaruga, la mano di Fatima, la stella, ecc.<br />

Le stelle racchiudono l’energia dei morti: ogni persona<br />

defunta ne ha una.<br />

Il calendario curdo<br />

Per le questioni religiose i Curdi adottano il calendario lunare,<br />

comune a tutti i popoli che seguono la dottr<strong>in</strong>a dell’Islam,<br />

ma hanno mantenuto anche un calendario curdo,<br />

<strong>in</strong> base al quale viene celebrata una delle feste pr<strong>in</strong>cipali<br />

per il popolo, il Nawroz, la festa per l’anno nuovo, che<br />

cade il 21 marzo del calendario solare.<br />

Oggi il Nawroz viene festeggiato dai Curdi con danze,<br />

discorsi pubblici, letture di poemi e rappresentazioni teatrali<br />

di antiche favole mitologiche che simboleggiano la<br />

lotta del popolo per l’<strong>in</strong>dipendenza.<br />

Nella città di Sulaimaniya si organizza un vero e proprio<br />

carnevale, e <strong>in</strong> tutto il Kurdistan viene <strong>in</strong> quet’occasione<br />

preparato un pane speciale, il samani pazan, che durante<br />

la notte viene benedetto da uno spirito div<strong>in</strong>o e al matt<strong>in</strong>o<br />

viene consumato nella speranza di ottenerne dei benefici.<br />

Questa festa, però, non è parte soltanto della tradizione<br />

del popolo curdo, ma è comune a tutti i popoli iranici,<br />

assumendo però presso i Curdi un significato particolare,<br />

perché nello stesso giorno si celebra pure la leggendaria<br />

rivolta del fabbro Kawa contro il tiranno assiro Dehok (o<br />

Zuhak), risalente al 612 a.C., anno <strong>in</strong> cui Ciassare, re dei<br />

Medi, distrusse la biblica N<strong>in</strong>ive, annientando def<strong>in</strong>itivamente<br />

l’Impero Assiro e data che segna il primo anno<br />

dell’era curda, l’<strong>in</strong>izio del calendario curdo.<br />

L’anno curdo com<strong>in</strong>cia il primo giorno di primavera,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!