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148 LAURA ANANIA<br />
Antrocom 2005 - 1 (2)<br />
grazie agli architetti medi <strong>in</strong> questa regione si sia diffuso<br />
l’uso del pilastro architettonico.<br />
Circondata da sette cerchia di mura, Ecbatana vantava<br />
splendidi giard<strong>in</strong>i, la cui tradizione è stata tramandata dai<br />
Curdi f<strong>in</strong>o ai giorni nostri: sulle terrazze dei tetti delle case,<br />
costruite ai piedi delle montagne, l’una addossata all’altra,<br />
vengono coltivati sempre fiori e piante.<br />
Nel corso dei secoli di regno dell’Impero Persiano si<br />
sono susseguite diverse d<strong>in</strong>astie delle cui espressioni artistiche,<br />
come nel caso dei Seleucidi, sappiamo poco.<br />
Celeberrimo è <strong>in</strong>vece il mausoleo che Antioco I di Commagene<br />
(I sec. a.C.), figlio di Mitridate re del Ponto, fece<br />
edificare sul Monte Nemrut, nel Kurdistan turco, comprendente<br />
un tumulo conico di pietrisco, alto <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e 75<br />
metri, costruito proprio sulla vetta del monte, che doveva<br />
racchiudere la tomba del re, e due terrazze monumentali<br />
rivolte l’una ad Oriente e l’altra ad Occidente sulle quali<br />
erano posizionati due gruppi statuari raffiguranti Zeus,<br />
Apollo, Ercole, altre div<strong>in</strong>ità persiane e lo stesso Antioco<br />
I, di cui oggi resta soltanto l’imponente testa.<br />
Lo stile di tutto il complesso monumentale, attualmente,<br />
ridotto ad un terzo delle sue dimensioni orig<strong>in</strong>arie, è decisamente<br />
persiano-partico, come sembrano dimostrare<br />
anche i berretti frigi e le barbe curate ad anelli rappresentati<br />
sulle statue.<br />
Il sito è stato dichiarato dal 1987 Patrimonio Mondiale<br />
dell’Umanità.<br />
Sono pochissimi i monumenti risalenti al I millennio a.C.<br />
pervenutici.<br />
Della civiltà artistica partica (250 a.C.–224 d.C.) si può<br />
affermare così soltanto che diede un particolare impulso<br />
all’architettura grazie all’adozione del mattone (crudo o<br />
cotto) al posto della pietra, e all’<strong>in</strong>troduzione della struttura<br />
a iwan, ovvero una sala a volta completamente aperta<br />
su un lato, elemento che resterà poi caratteristico anche<br />
dell’architettura islamica. 57<br />
L’evento fondamentale per capire l’evoluzione dell’arte<br />
nei Paesi del medio Oriente, <strong>in</strong> cui si situa il Kurdistan,<br />
è la diffusione dell’Islam: la civiltà islamica, <strong>in</strong>fatti, diffusasi<br />
dalle coste della Spagna all’India, è caratterizzata<br />
nei suoi aspetti più generali da una spiccata unitarietà,<br />
non solo nel credo religioso, ma anche nelle espressioni<br />
artistiche e f<strong>in</strong> dal VII sec. d.C., ai suoi albori, ha esercitato<br />
su tutti i territori conquistati un’azione unificatrice<br />
anche <strong>in</strong> senso culturale, <strong>in</strong> seguito all’imposizione della<br />
legge islamica, basata sul Corano, <strong>in</strong> ambito sia civile<br />
che religioso.<br />
Inevitabilmente, nel corso dei secoli l’arte islamica si è<br />
evoluta elaborando anche le tradizioni pre-esistenti nei<br />
Paesi conquistati, ma hanno avuto comunque la prevalenza<br />
determ<strong>in</strong>ati elementi fondamentali: la differenza più<br />
eclatante e nota rispetto all’arte occidentale è il prevalere<br />
di un’arte figurativa <strong>in</strong> larga parte priva di realismo,<br />
anche se non <strong>in</strong> maniera generalizzata; le opere d’arte<br />
della m<strong>in</strong>iatura islamica sono rappresentative, <strong>in</strong>vece, di<br />
un’arte islamica figurativa.<br />
La Natura, secondo la concezione islamica, è creazione<br />
di Dio, ma mentre gli Occidentali colgono nella sua bellezza<br />
e perfezione lo spirito div<strong>in</strong>o, i Musulmani ne ve-<br />
dono <strong>in</strong>nanzi tutto la caducità: l’armonia ricercata dagli<br />
artisti occidentali, dai Greci ai R<strong>in</strong>ascimentali, è per il<br />
Musulmano un mistero imperscrutabile; ogni fenomeno<br />
è effimero, e risulta <strong>in</strong>utile ed illusorio il tentativo di riprodurlo<br />
<strong>in</strong> immag<strong>in</strong>i. Da quest’angolo di visuale e da<br />
questa profonda motivazione deriva una forma d’arte che<br />
rifiuta lo schietto realismo e che nel tempo si dist<strong>in</strong>guerà<br />
sempre più consapevolmente dall’arte cristiana proprio<br />
per questa non figuratività, che da tendenza spontanea<br />
divenne precetto religioso.<br />
L’arte islamica sviluppò qu<strong>in</strong>di uno spiccato gusto per<br />
il decorativismo astratto, che caratterizzerà tutte le forme<br />
di espressione artistica, dalla pittura all’architettura,<br />
con quei motivi decorativi che prenderanno il nome di<br />
“arabeschi”, nel contesto di moschee e palazzi imperiali<br />
e che, sebbene con <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite varianti, si ritroveranno <strong>in</strong><br />
tutto il mondo islamico, anche se abbiamo visto che questo<br />
precetto non viene osservato <strong>in</strong>variabilmente, come<br />
dimostrano la m<strong>in</strong>iatura e anche <strong>in</strong> alcune produzioni<br />
ceramiche; o i Castelli del deserto giordano, ad Est di<br />
Amman, costruiti dai califfi Omayyadi, <strong>in</strong> cui si trovano<br />
pure pitture murali, o, per tornare al territorio del Kurdistan,<br />
nel caso delle statue del Palazzo dell’Atabek (il<br />
tutore) Badr ad-D<strong>in</strong> Lu’lu (1218-1249) a Mosul, grande<br />
mecenate dell’arte islamica.<br />
Ci fu anche un’arte figurativa islamica qu<strong>in</strong>di. 58<br />
Un discorso a parte, poi, meriterebbe la calligrafia, che<br />
ha anch’essa prodotto notevoli opere d’arte, su differenti<br />
tipologie di supporto, da quello ceramico a quello architettonico.<br />
Ancora un altro percorso occorre esam<strong>in</strong>are per quel che<br />
riguarda le decorazioni su supporti tessili, nelle quali più<br />
forte resta l’aggancio alle tradizioni più ancestrali, tramandate<br />
<strong>in</strong> ambito familiare, <strong>in</strong> cui si trovano soluzioni<br />
orig<strong>in</strong>ali ed anche molto differenti da quelle riscontrabili<br />
nelle altre forme di espressione artistica.<br />
Certamente non tutti i popoli conquistati accettarono di<br />
cancellare le proprie tradizioni anche artistiche per abbracciare<br />
totalmente l’universale concezione islamica del<br />
mondo; <strong>in</strong> particolare la civiltà iranico-persiana oppose<br />
una strenua resistenza alla cultura islamica.<br />
Così, mentre alcuni degli elementi dell’architettura persiana,<br />
come l’iwan, furono <strong>in</strong>trodotti nella costruzione<br />
delle moschee, nelle arti figurative il rigido divieto di riprodurre<br />
immag<strong>in</strong>i realistiche venne talvolta ignorato.<br />
Come Mosul, altre città della regione kurda furono centri<br />
di sviluppo dell’arte islamica, <strong>in</strong> particolare Sulaimaniya,<br />
Kermanshah e Diyarbakir. In queste aree, soprattutto a<br />
partire dal XVI sec., al costituirsi dei primi emirati curdi<br />
<strong>in</strong>dipendenti furono costruiti anche numerosi castelli,<br />
con la funzione di controllare i traffici commerciali e di<br />
dom<strong>in</strong>are militarmente il territorio. Per esempio, al conf<strong>in</strong>e<br />
tra Turchia e Iran si trova il Palazzo di Ishak Paşa<br />
Sarayi, costruito nel XVIII sec. su un plateau a 2000 m<br />
s.l.m.: con la sua mescolanza di stili (persiano, <strong>in</strong>diano e<br />
ottomano) rappresenta un esempio “esotico” di architettura<br />
curda.<br />
Il Castello di Hoshap, <strong>in</strong>vece, dom<strong>in</strong>a la regione montuosa<br />
tra le città di Van e Hakkâri, al conf<strong>in</strong>e sud-orientale del