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Antrocom 2005 - 1 (2) Kurdistan: una terra e il suo popolo<br />

145<br />

ruolo subord<strong>in</strong>ato della donna, dato che la cultura curda<br />

non lo concepisce.<br />

Scorrendo la storia del popolo curdo troviamo molte donne<br />

che si sono dist<strong>in</strong>te per il loro coraggio.<br />

Nel XVIII sec. la pr<strong>in</strong>cipessa Khanzad Soran, che fu anche<br />

medico e si impegnò a diffondere tra le donne del<br />

popolo i sistemi della medic<strong>in</strong>a tradizionale (le cui orig<strong>in</strong>i<br />

risalivano all’epoca dei Medi), si oppose per anni alla<br />

supremazia dell’Impero Ottomano.<br />

Dopo la Prima Guerra Mondiale venne fondata da Hapssa<br />

Khane Nakib (morta nel 1953) l’Unione delle Donne<br />

Curde, a Sulaimaniya, nata per l’alfabetizzazione di<br />

donne e bamb<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> villaggi di campagna e<br />

montagna, attiva ancora oggi.<br />

Molto più recentemente, nel 1923, Kadem Kher sacrificò<br />

la propria vita alla causa curda, guidando una rivolta contro<br />

lo shah di Persia.<br />

All’<strong>in</strong>izio degli anni Sessanta, durante la guerriglia che<br />

oppose i Curdi guidati da Barzani all’esercito irakeno,<br />

Marguerite Georges divenne comandante di un’unità militare<br />

ed ero<strong>in</strong>a dei peshmerga.<br />

In Turchia, Leyla Zana (candidata al premio Nobel per la<br />

pace per il 1998; nel 1996 fu <strong>in</strong>signita del Premio Sakarov<br />

per la pace dal Parlamento Europeo) ha lottato per affermare<br />

i diritti culturali dei Curdi: eletta <strong>in</strong> Parlamento,<br />

osò auspicare <strong>in</strong> Parlamento la fratellanza tra il popolo<br />

kurdo ed il popolo turco, con affermazione proferita sia<br />

<strong>in</strong> turco che <strong>in</strong> kurdo, atto per il quale nel dicembre 1994<br />

fu condannata dal governo turco a scontare 15 anni di<br />

carcere da una sentenza notoriamente <strong>in</strong>iqua. Leyla Zana<br />

è stata scarcerata nel giugno del 2004 49 .<br />

Le donne curde affrontano una vita molto difficile ed hanno<br />

sempre avuto un ruolo primario nella conservazione e<br />

trasmissione della cultura del proprio popolo: le madri<br />

curde, nel Kurdistan turco, per esempio, f<strong>in</strong>o a pochi anni<br />

fa quando cantavano la n<strong>in</strong>na nanna ai propri bamb<strong>in</strong>i lo<br />

facevano usando la loro l<strong>in</strong>gua madre, pur sapendo che<br />

per questo rischiavano l’accusa di separatismo, per la<br />

quale era prevista la condanna a morte, ma così facendo<br />

<strong>in</strong>segnavano ai propri figli l’importanza e il valore della<br />

loro cultura e delle loro orig<strong>in</strong>i.<br />

Le donne curde più anziane godono di potere decisionale<br />

e di grande rispetto: il loro parere viene ascoltato e seguito<br />

anche per le questioni più importanti.<br />

Il matrimonio<br />

L’importanza della famiglia quale nucleo fondamentale<br />

sul quale è imperniata la società curda si manifesta <strong>in</strong><br />

occasione del matrimonio dei figli, soggetto a decisioni<br />

<strong>in</strong> ambito familiare.<br />

I criteri <strong>in</strong> base ai quali si decide l’unione tra due giovani<br />

riguardano spesso quasi esclusivamente i rapporti<br />

esistenti tra le rispettive famiglie.<br />

Benché non esista più come <strong>in</strong> passato l’usanza di dest<strong>in</strong>are<br />

<strong>in</strong> spose già le bamb<strong>in</strong>e, i giovani hanno poca libertà<br />

di scelta, anche se al ragazzo viene data la possibilità di<br />

proporre una compagna di sua scelta, mentre alle donne<br />

non resta che attendere un’offerta di matrimonio.<br />

Considerata la tolleranza della società curda nei confronti<br />

delle m<strong>in</strong>oranze religiose, può verificarsi il caso, benché<br />

molto raro, che una famiglia musulmana acconsenta al<br />

matrimonio di un proprio figlio con una ragazza di religione<br />

differente; ma resta difficilissimo il caso che venga<br />

approvata l’unione tra un Curdo ed una ragazza araba,<br />

turca o iraniana, per la conv<strong>in</strong>zione che queste unioni<br />

possano rappresentare un ostacolo agli sforzi dei Curdi<br />

di preservare la propria identità.<br />

Una volta compiuta, o accettata, la scelta della futura sposa,<br />

la famiglia del ragazzo manda emissari, <strong>in</strong> genere parenti<br />

dello sposo, a chiedere la sua mano al padre. La ragazza ha<br />

la possibilità di rifiutarsi, così come, dopo il matrimonio,<br />

di chiedere il divorzio conservando i propri diritti.<br />

In genere l’unico ostacolo alla celebrazione di un matrimonio<br />

può essere il mancato accordo tra le due famiglie,<br />

che devono anche discutere della dote offerta dallo sposo,<br />

costituita dalla casa e da gioielli.<br />

Una volta ottenuta l’approvazione delle due famiglie e<br />

raggiunto l’accordo <strong>in</strong> merito alla dote, si organizza la<br />

cerimonia nuziale.<br />

La festa durerà dai due giorni ad una settimana, secondo<br />

le disponibilità economiche delle famiglie, tempo durante<br />

il quale la sposa resterà nella casa paterna senza mai<br />

uscire, ad accogliere f<strong>in</strong> dal primo giorno gli <strong>in</strong>vitati con<br />

i regali nuziali.<br />

La famiglia della sposa ha il solo compito di preparare<br />

la figlia alla cerimonia e riceve nella propria casa, immediatamente<br />

prima del matrimonio, il malha, che celebrerà<br />

la funzione religiosa, al quale vengono offerti dolci e<br />

bevande.<br />

Una prima parte della cerimonia nuziale si svolge <strong>in</strong><br />

tribunale, dove i due sposi firmano il “contratto matrimoniale”<br />

di fronte ad un giudice, secondo la tradizione<br />

islamica: a questa fase possono assistere soltanto due testimoni<br />

per parte, e devono essere tutti uom<strong>in</strong>i. Dopo la<br />

firma del contratto può essere celebrata la funzione religiosa,<br />

alla presenza di tutti i parenti degli sposi.<br />

Questa funzione non è molto sentita, mentre assume<br />

molta importanza il resto della cerimonia, soprattutto la<br />

penultima notte, <strong>in</strong> cui le amiche e le donne vic<strong>in</strong>e ala<br />

sposa arrivano dalla casa dello sposo portando l’henné da<br />

distribuire un po’ sulle mani di tutte.<br />

L’ultimo giorno si va all’hamam, la sposa si veste di rosso<br />

o di bianco e attende che arrivi il padre dello sposo o<br />

lui stesso con un piccolo gruppetto di amici per portarla<br />

<strong>in</strong> corteo f<strong>in</strong>o alla nuova casa con automobili e cavalli,<br />

accompagnati da trombe e tamburi.<br />

L’ultima sera si cena e si balla ancora con tutti gli <strong>in</strong>vitati<br />

e stavolta le danze si svolgono <strong>in</strong>torno al fuoco.<br />

Il banchetto nuziale si svolge tradizionalmente nella casa<br />

dello sposo, <strong>in</strong>teramente organizzato dalla sua famiglia,<br />

che dimostra così di accogliere la sposa quale nuovo<br />

membro.<br />

I genitori della sposa, <strong>in</strong>vece, non partecipano al banchetto<br />

nuziale, accettando così simbolicamente il dato di fatto<br />

ormai dell’appartenenza della figlia ad un’altra famiglia.<br />

A tutti gli <strong>in</strong>vitati vengono offerti piatti tipici della cuc<strong>in</strong>a<br />

curda e i festeggiamenti cont<strong>in</strong>uano f<strong>in</strong>ché gli sposi non<br />

si ritirano.

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