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Antrocom 2005 - 1 (2) Kurdistan: una terra e il suo popolo<br />
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ruolo subord<strong>in</strong>ato della donna, dato che la cultura curda<br />
non lo concepisce.<br />
Scorrendo la storia del popolo curdo troviamo molte donne<br />
che si sono dist<strong>in</strong>te per il loro coraggio.<br />
Nel XVIII sec. la pr<strong>in</strong>cipessa Khanzad Soran, che fu anche<br />
medico e si impegnò a diffondere tra le donne del<br />
popolo i sistemi della medic<strong>in</strong>a tradizionale (le cui orig<strong>in</strong>i<br />
risalivano all’epoca dei Medi), si oppose per anni alla<br />
supremazia dell’Impero Ottomano.<br />
Dopo la Prima Guerra Mondiale venne fondata da Hapssa<br />
Khane Nakib (morta nel 1953) l’Unione delle Donne<br />
Curde, a Sulaimaniya, nata per l’alfabetizzazione di<br />
donne e bamb<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> villaggi di campagna e<br />
montagna, attiva ancora oggi.<br />
Molto più recentemente, nel 1923, Kadem Kher sacrificò<br />
la propria vita alla causa curda, guidando una rivolta contro<br />
lo shah di Persia.<br />
All’<strong>in</strong>izio degli anni Sessanta, durante la guerriglia che<br />
oppose i Curdi guidati da Barzani all’esercito irakeno,<br />
Marguerite Georges divenne comandante di un’unità militare<br />
ed ero<strong>in</strong>a dei peshmerga.<br />
In Turchia, Leyla Zana (candidata al premio Nobel per la<br />
pace per il 1998; nel 1996 fu <strong>in</strong>signita del Premio Sakarov<br />
per la pace dal Parlamento Europeo) ha lottato per affermare<br />
i diritti culturali dei Curdi: eletta <strong>in</strong> Parlamento,<br />
osò auspicare <strong>in</strong> Parlamento la fratellanza tra il popolo<br />
kurdo ed il popolo turco, con affermazione proferita sia<br />
<strong>in</strong> turco che <strong>in</strong> kurdo, atto per il quale nel dicembre 1994<br />
fu condannata dal governo turco a scontare 15 anni di<br />
carcere da una sentenza notoriamente <strong>in</strong>iqua. Leyla Zana<br />
è stata scarcerata nel giugno del 2004 49 .<br />
Le donne curde affrontano una vita molto difficile ed hanno<br />
sempre avuto un ruolo primario nella conservazione e<br />
trasmissione della cultura del proprio popolo: le madri<br />
curde, nel Kurdistan turco, per esempio, f<strong>in</strong>o a pochi anni<br />
fa quando cantavano la n<strong>in</strong>na nanna ai propri bamb<strong>in</strong>i lo<br />
facevano usando la loro l<strong>in</strong>gua madre, pur sapendo che<br />
per questo rischiavano l’accusa di separatismo, per la<br />
quale era prevista la condanna a morte, ma così facendo<br />
<strong>in</strong>segnavano ai propri figli l’importanza e il valore della<br />
loro cultura e delle loro orig<strong>in</strong>i.<br />
Le donne curde più anziane godono di potere decisionale<br />
e di grande rispetto: il loro parere viene ascoltato e seguito<br />
anche per le questioni più importanti.<br />
Il matrimonio<br />
L’importanza della famiglia quale nucleo fondamentale<br />
sul quale è imperniata la società curda si manifesta <strong>in</strong><br />
occasione del matrimonio dei figli, soggetto a decisioni<br />
<strong>in</strong> ambito familiare.<br />
I criteri <strong>in</strong> base ai quali si decide l’unione tra due giovani<br />
riguardano spesso quasi esclusivamente i rapporti<br />
esistenti tra le rispettive famiglie.<br />
Benché non esista più come <strong>in</strong> passato l’usanza di dest<strong>in</strong>are<br />
<strong>in</strong> spose già le bamb<strong>in</strong>e, i giovani hanno poca libertà<br />
di scelta, anche se al ragazzo viene data la possibilità di<br />
proporre una compagna di sua scelta, mentre alle donne<br />
non resta che attendere un’offerta di matrimonio.<br />
Considerata la tolleranza della società curda nei confronti<br />
delle m<strong>in</strong>oranze religiose, può verificarsi il caso, benché<br />
molto raro, che una famiglia musulmana acconsenta al<br />
matrimonio di un proprio figlio con una ragazza di religione<br />
differente; ma resta difficilissimo il caso che venga<br />
approvata l’unione tra un Curdo ed una ragazza araba,<br />
turca o iraniana, per la conv<strong>in</strong>zione che queste unioni<br />
possano rappresentare un ostacolo agli sforzi dei Curdi<br />
di preservare la propria identità.<br />
Una volta compiuta, o accettata, la scelta della futura sposa,<br />
la famiglia del ragazzo manda emissari, <strong>in</strong> genere parenti<br />
dello sposo, a chiedere la sua mano al padre. La ragazza ha<br />
la possibilità di rifiutarsi, così come, dopo il matrimonio,<br />
di chiedere il divorzio conservando i propri diritti.<br />
In genere l’unico ostacolo alla celebrazione di un matrimonio<br />
può essere il mancato accordo tra le due famiglie,<br />
che devono anche discutere della dote offerta dallo sposo,<br />
costituita dalla casa e da gioielli.<br />
Una volta ottenuta l’approvazione delle due famiglie e<br />
raggiunto l’accordo <strong>in</strong> merito alla dote, si organizza la<br />
cerimonia nuziale.<br />
La festa durerà dai due giorni ad una settimana, secondo<br />
le disponibilità economiche delle famiglie, tempo durante<br />
il quale la sposa resterà nella casa paterna senza mai<br />
uscire, ad accogliere f<strong>in</strong> dal primo giorno gli <strong>in</strong>vitati con<br />
i regali nuziali.<br />
La famiglia della sposa ha il solo compito di preparare<br />
la figlia alla cerimonia e riceve nella propria casa, immediatamente<br />
prima del matrimonio, il malha, che celebrerà<br />
la funzione religiosa, al quale vengono offerti dolci e<br />
bevande.<br />
Una prima parte della cerimonia nuziale si svolge <strong>in</strong><br />
tribunale, dove i due sposi firmano il “contratto matrimoniale”<br />
di fronte ad un giudice, secondo la tradizione<br />
islamica: a questa fase possono assistere soltanto due testimoni<br />
per parte, e devono essere tutti uom<strong>in</strong>i. Dopo la<br />
firma del contratto può essere celebrata la funzione religiosa,<br />
alla presenza di tutti i parenti degli sposi.<br />
Questa funzione non è molto sentita, mentre assume<br />
molta importanza il resto della cerimonia, soprattutto la<br />
penultima notte, <strong>in</strong> cui le amiche e le donne vic<strong>in</strong>e ala<br />
sposa arrivano dalla casa dello sposo portando l’henné da<br />
distribuire un po’ sulle mani di tutte.<br />
L’ultimo giorno si va all’hamam, la sposa si veste di rosso<br />
o di bianco e attende che arrivi il padre dello sposo o<br />
lui stesso con un piccolo gruppetto di amici per portarla<br />
<strong>in</strong> corteo f<strong>in</strong>o alla nuova casa con automobili e cavalli,<br />
accompagnati da trombe e tamburi.<br />
L’ultima sera si cena e si balla ancora con tutti gli <strong>in</strong>vitati<br />
e stavolta le danze si svolgono <strong>in</strong>torno al fuoco.<br />
Il banchetto nuziale si svolge tradizionalmente nella casa<br />
dello sposo, <strong>in</strong>teramente organizzato dalla sua famiglia,<br />
che dimostra così di accogliere la sposa quale nuovo<br />
membro.<br />
I genitori della sposa, <strong>in</strong>vece, non partecipano al banchetto<br />
nuziale, accettando così simbolicamente il dato di fatto<br />
ormai dell’appartenenza della figlia ad un’altra famiglia.<br />
A tutti gli <strong>in</strong>vitati vengono offerti piatti tipici della cuc<strong>in</strong>a<br />
curda e i festeggiamenti cont<strong>in</strong>uano f<strong>in</strong>ché gli sposi non<br />
si ritirano.