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Antrocom 2005 - 1 (2) Kurdistan: una terra e il suo popolo<br />
141<br />
Ishak Pasha Sarayi.<br />
La possibilità dei Curdi di accedere alla stampa <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua<br />
curda oggi varia da Paese a Paese.<br />
In Turchia e Siria è vietata la pubblicazione di libri, giornali<br />
o riviste <strong>in</strong> Curdo, come ne sono vietate le trasmissioni<br />
radio e via etere.<br />
Nonostante le difficoltà opposte dai governi, gli <strong>in</strong>tellettuali<br />
e i politici curdi non r<strong>in</strong>unciano alla propaganda,<br />
tanto che <strong>in</strong> Turchia è stato comunque pubblicato per<br />
molti anni l’“Özgür Politika”, chiuso nel 1994, che oggi<br />
sopravvive on-l<strong>in</strong>e.<br />
Altro quotidiano curdo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua turca, egualmente censurato<br />
dal governo, è l’“Ullat”.<br />
Dal 1985 esiste Med TV, una televisione privata curda che<br />
trasmette via satellite, con sede a Londra; le autorità turche<br />
sospettano che abbia legami con l’attività dei gruppi separatisti<br />
e ne ha chiesto ed ottenuto la chiusura già diverse<br />
volte; per non rischiare l’oscuramento def<strong>in</strong>itivo, Med TV<br />
trasmette programmi più spesso a carattere culturale che<br />
non dichiaratamente politico.<br />
Ma, comunque, cultura e propaganda politica sono strettamente<br />
connesse, come emerge nelle strategie dei governi<br />
f<strong>in</strong>alizzate alla repressione delle aspirazioni <strong>in</strong>dipendentiste<br />
dei Curdi, che puntano anche a cancellarne la<br />
memoria storica e culturale.<br />
L’<strong>in</strong>fluenza della propaganda via etere viene considerata<br />
dal governo turco pericolosa, tanto da giungere a vieta-<br />
re per legge l’uso di antenne paraboliche nell’Anatolia<br />
Sud-Orientale (divieto che, viaggiando attraverso l’area,<br />
comunque, non appare ormai più rispettato).<br />
In Iran esiste un’emittente radiofonica curda, ma è sottoposta<br />
anch’essa alla censura governativa.<br />
Pur essendo concessa la pubblicazione di opere <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua,<br />
la dura repressione subita dai Curdi iraniani e l’azione di<br />
assimilazione dei villaggi curdi hanno molto limitato la<br />
libertà d’espressione.<br />
La situazione più favorevole ad una libera espressione<br />
ed <strong>in</strong>formazione è sempre stata quella dell’Irak, dove<br />
l’uso della l<strong>in</strong>gua curda era consentito s<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio del<br />
XX sec.<br />
Anche se l’accordo del 1970 tra Barzani e il presidente<br />
Al-Bakr non fu mai rispettato (fu attuato unilateralmente<br />
e <strong>in</strong> maniera molto ristretta da Saddam Husse<strong>in</strong> nel<br />
1974) e i Curdi irakeni non hanno mai ottenuto l’autonomia<br />
completa dal governo centrale, ormai da trent’anni<br />
esistono <strong>in</strong> Irak televisioni che trasmettono <strong>in</strong> Curdo,<br />
alcune anche appoggiate dai vari partiti del governo della<br />
Regione Autonoma del Kurdistan dell’Irak, anche se,<br />
ovviamente, sotto il controllo governativo.<br />
La necessità di pubblicare spesso clandest<strong>in</strong>amente, perché<br />
non consentito dalla legge o per sfuggire alle censure<br />
governative, rende molto difficile stilare una lista precisa<br />
dei giornali, delle riviste e di tutte le pubblicazioni curde.