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122 LAURA ANANIA<br />

Antrocom 2005 - 1 (2)<br />

all’accesso al Kurdistan, determ<strong>in</strong>ando nel tempo un particolare<br />

isolamento geografico che ha favorito lo sviluppo<br />

di un’etnia con caratteristiche e cultura differenti da<br />

quelle delle popolazioni vic<strong>in</strong>iori.<br />

Malgrado la ricchezza di acque e del sottosuolo e la fertilità<br />

della terra, il Kurdistan cont<strong>in</strong>ua a non poter sviluppare<br />

e fruire delle proprie risorse naturali <strong>in</strong> conseguenza<br />

della politica economica posta <strong>in</strong> atto dai governi che dom<strong>in</strong>ano<br />

il suo territorio.<br />

Durante gli ultimi anni la costruzione di diverse grandi<br />

dighe nell’area del Kurdistan turco (progetto GAP<br />

– Progetto per l’Anatolia Sud orientale) sta modificando<br />

pesantemente il clima, l’economia, la distribuzione della<br />

popolazione, la conformazione stessa del territorio, con<br />

conseguenze a lungo term<strong>in</strong>e ancora <strong>in</strong> larga parte imprevedibili.<br />

Zone <strong>in</strong> precedenza a clima secco si trovano ora<br />

occupate da immense coltivazioni di cotone, che richiedono<br />

immani quantità di acqua, portando all’impantanamento<br />

di larghe estensioni di terra (si veda, per esempio,<br />

la zona <strong>in</strong>torno ad Harran, nel Kurdistan turco, presso il<br />

conf<strong>in</strong>e con la Siria, con l’<strong>in</strong>sorgere di gravi problemi sanitari,<br />

come l’impennata della diffusione della malaria.<br />

Senza parlare poi dei tantissimi villaggi curdi che hanno<br />

dovuto forzatamente essere abbandonati per lasciar posto<br />

all’acqua dei bac<strong>in</strong>i artificiali, con una conseguente<br />

emergenza emigratoria. Alla popolazione stanziata<br />

nelle aree <strong>in</strong>teressate dal progetto vengono “offerte”<br />

(o meglio “richieste”) determ<strong>in</strong>ate condizioni per poter<br />

usufruire dei “benefici” consistenti nella trasformazione<br />

dei loro terreni <strong>in</strong> terra arabile, e per poter far parte di<br />

questo progetto: le colonie che si dovranno <strong>in</strong>sediare su<br />

queste terre devono essere costituite da persone con una<br />

cultura “elevata” (saper leggere e scrivere <strong>in</strong> Turco),<br />

devono essere persone affidabili, “provenienti da famiglie<br />

per bene”, cioè cui non appartengano membri che<br />

abbiano svolto attività contro il governo turco; le stesse<br />

famiglie non devono comprendere handicappati al loro<br />

<strong>in</strong>terno e devono essere composte da persone al di sotto<br />

dei 65 anni di età, aff<strong>in</strong>ché la loro efficienza produttiva<br />

sia massima.<br />

Contro queste manovre politiche, che mettono <strong>in</strong> grave<br />

pericolo il popolo curdo nell’Anatolia Sud Orientale e la<br />

sua cultura, è stato firmato da uom<strong>in</strong>i politici, premi Nobel,<br />

organizzazioni umanitarie, organismi <strong>in</strong>ternazionali,<br />

giornalisti, scrittori, attori, un appello <strong>in</strong>ternazionale il 12<br />

luglio 1988.<br />

Poi ci sono le ulteriori implicazioni politiche di queste<br />

scelte, non di poco conto <strong>in</strong> un’area come quella del Medio<br />

Oriente.<br />

Una prima trattazione storica sul popolo curdo fu redatta<br />

da Senofonte nel 400 a.C., narrando della traversata dei<br />

Greci, nell’“Anabasi”, mentre il primo Italiano a parlarne<br />

fu Marco Polo, nel XIII secolo, che li def<strong>in</strong>iva “uom<strong>in</strong>i<br />

tristi e bellicosi”.<br />

Mancano statistiche demografiche precise, ma si ritiene<br />

che la popolazione Curda si aggiri sui 25-30 milioni di<br />

<strong>in</strong>dividui per lo più dislocati <strong>in</strong> Turchia, Iraq e Iran, ma<br />

questa cifra è molto probabilmente approssimativa per<br />

difetto.<br />

La l<strong>in</strong>gua è senza dubbio l’elemento unificante del popolo<br />

curdo e già dal 1600 esiste una letteratura scritta<br />

curda che né l’Occidente né il Medio Oriente <strong>in</strong> genere<br />

conoscono.<br />

La l<strong>in</strong>gua curda deriva dal ceppo iranico delle l<strong>in</strong>gue <strong>in</strong>doeuropee<br />

e nel corso dei secoli, perdendo l’unità l<strong>in</strong>guistica<br />

orig<strong>in</strong>aria, ha dato luogo a due diverse l<strong>in</strong>gue pr<strong>in</strong>cipali,<br />

il Kurmanji e il Sorani, e a diversi dialetti.<br />

Questa frammentazione si riscontra <strong>in</strong> tutti gli aspetti della<br />

storia e della cultura dell’area, attribuibile alle grandi<br />

difficoltà di comunicazione al suo <strong>in</strong>terno, con distanze<br />

molto lunghe, scarse di vie di comunicazione capillari ed<br />

efficaci ed <strong>in</strong>frastrutture <strong>in</strong>sufficienti.<br />

Durante gran parte della sua storia, il Kurdistan fu territorio<br />

di conf<strong>in</strong>e tra imperi e regni che hanno sempre avuto<br />

tutto l’<strong>in</strong>teresse a mantenere difficile un’aggregazione ed<br />

una circolazione di uom<strong>in</strong>i e idee che potesse dar luogo<br />

a qualsivoglia assunzione di potere autonomo o rivendicazione,<br />

e, nell’ultimo secolo il tracciato dei conf<strong>in</strong>i di<br />

Paesi diversi, spesso <strong>in</strong> conflitto più o meno aperto, che<br />

l’attraversano hanno accentuato questa frammentazione.<br />

Dal punto di vista storico, la grande divisione del Kurdistan<br />

si verificò già agli <strong>in</strong>izi del XVI sec., quando l’Impero<br />

Ottomano e l’Impero Persiano si fronteggiarono per il<br />

controllo dell’Asia. Dopo la battaglia di Çaldiran (nella<br />

prov<strong>in</strong>cia di Van), circa i 2/3 del territorio curdo vennero<br />

<strong>in</strong>globati dall’Impero Ottomano, mentre il rimanente terzo<br />

fu annesso all’Impero Persiano.<br />

Nonostante ciò, i Curdi mantennero proprie d<strong>in</strong>astie, anche<br />

se distribuite tra i due Imperi, con una separazione<br />

che potrebbe apparire soprattutto di carattere religioso.<br />

Infatti i Curdi erano <strong>in</strong> gran parte sunniti, qu<strong>in</strong>di si identificavano<br />

dal punto di vista religioso più con i Turchi-<br />

Ottomani piuttosto che con le popolazioni sciite iranicopersiane,<br />

con le quali manifestavano, peraltro, una maggiore<br />

aff<strong>in</strong>ità etnica e l<strong>in</strong>guistica.<br />

Anche dal punto di vista religioso la popolazione non<br />

mostra omogeneità, pur essendo <strong>in</strong> larga maggioranza<br />

musulmana: sono diffuse anche diverse correnti e sette,<br />

spesso tra loro contrastanti; nel corso della storia <strong>in</strong>oltre<br />

molti Curdi si sono convertiti al Cristianesimo e alla religione<br />

Ebraica.<br />

A partire dall’XI sec. il term<strong>in</strong>e “curdo” venne utilizzato<br />

da viaggiatori e storici quale s<strong>in</strong>onimo di “brigante” ed<br />

esso mantenne questo significato f<strong>in</strong>o al XIX sec.<br />

Comunque già alla f<strong>in</strong>e del Settecento veniva <strong>in</strong>dicato<br />

con questo nome anche il membro di una tribù di l<strong>in</strong>gua<br />

curda.<br />

Malgrado i condizionamenti esterni dovuti alle diverse<br />

dom<strong>in</strong>azioni, soprattutto di Arabi e Persiani, che hanno<br />

certamente lasciato la loro impronta, e malgrado la variegata<br />

composizione etnica della popolazione, i viaggiatori<br />

che a diverso titolo hanno attraversato quest’area, f<strong>in</strong> dai<br />

tempi più antichi hanno rilevato un’orig<strong>in</strong>alità e un’identità<br />

specifica del popolo Curdo.<br />

Peculiarità di questo popolo, che ne fanno un’etnia ben<br />

dist<strong>in</strong>ta tra le popolazioni dell’Asia Occidentale, si riscontrano<br />

nell’organizzazione sociale e politica, articolata<br />

nella trasmissione dei valori e del potere, nella condi-

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