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Antrocom 2005 - 1 (2) Kurdistan: una terra e il suo popolo<br />

139<br />

delle pr<strong>in</strong>cipali ragioni per cui la Turchia, la Siria, l’Iran<br />

e l’Irak non accettano di concedere l’<strong>in</strong>dipendenza ai<br />

Curdi e rifiutano loro pers<strong>in</strong>o una qualsiasi forma di autonomia.<br />

La l<strong>in</strong>gua curda<br />

Ogni tentativo degli Stati dom<strong>in</strong>anti di privare i Curdi<br />

della loro identità nazionale si è concentrato negli ultimi<br />

decenni sull’annientamento della loro cultura, <strong>in</strong> particolar<br />

modo l<strong>in</strong>guistica.<br />

Considerando che ai Curdi manca l’unità geografica e<br />

statuale, i determ<strong>in</strong>anti dell’identità restano unicamente<br />

le tradizioni comuni, soprattutto la l<strong>in</strong>gua e il patrimonio<br />

culturale.<br />

La l<strong>in</strong>gua ha rivestito un ruolo fondamentale nel mantenere<br />

viva la coscienza nazionale del popolo curdo, per<br />

cui affermarne l’orig<strong>in</strong>alità è importante (e corretto) non<br />

soltanto dal punto di vista l<strong>in</strong>guistico, ma ancora di più<br />

da quello politico.<br />

E alla luce di questa considerazione risulta ben comprensibile<br />

il motivo per cui Turchia, Siria, Iran e Irak tent<strong>in</strong>o<br />

di cancellare la memoria di questa l<strong>in</strong>gua, impedendone<br />

la diffusione.<br />

In Turchia e <strong>in</strong> Siria è addirittura proibito stampare, ricevere<br />

e conservare pubblicazioni <strong>in</strong> Curdo e f<strong>in</strong>o a poco<br />

tempo fa era vietato pure l’ascolto di riproduzioni di musica<br />

curda.<br />

Nel 1967 l’equivalente della “Gazzetta Ufficiale” turca<br />

pubblicò un decreto che proibiva l’importazione dall’estero<br />

di qualsiasi materiale (pubblicazioni, dischi, registrazioni)<br />

<strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua curda.<br />

Inoltre, f<strong>in</strong>o al 1992 <strong>in</strong> Turchia era considerato un reato<br />

esprimersi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua curda.<br />

In Iran le pubblicazioni sono permesse, ma <strong>in</strong> realtà sono<br />

molto poche, e negli anni Settanta venne ritirata dal commercio<br />

una grammatica curda pubblicata da un professore<br />

dell’Università di Sanandaj.<br />

In Irak le pubblicazioni curde sono abbastanza numerose,<br />

ma sottoposte a rigorosa censura.<br />

La richiesta da parte dei Curdi della possibilità di frequentare<br />

scuole <strong>in</strong> cui venga <strong>in</strong>segnata la loro l<strong>in</strong>gua ha<br />

qu<strong>in</strong>di un significato vitale.<br />

F<strong>in</strong>o al Settecento il Curdo era considerato un dialetto<br />

spurio del Persiano; ma grazie all’opera del l<strong>in</strong>guista<br />

italiano domenicano Maurizio Garzoni, che scrisse nel<br />

1787 una “Grammatica e vocabolario della l<strong>in</strong>gua kurda”<br />

gli venne riconosciuta la specificità di l<strong>in</strong>gua. Dall’“Enciclopedia<br />

dell’Islam”, caposaldo degli studi di<br />

quest’area del mondo, padre Garzoni viene def<strong>in</strong>ito come<br />

il creatore della curdologia.<br />

Le difficoltà <strong>in</strong>contrate dai l<strong>in</strong>guisti nello studio della<br />

l<strong>in</strong>gua curda dipendono <strong>in</strong> gran parte dalla mancanza di<br />

documenti scritti ai quali fare riferimento e dalla dispersione<br />

della l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong> diversi dialetti.<br />

Ormai comunque si è giunti a determ<strong>in</strong>are che il Curdo è<br />

una l<strong>in</strong>gua di matrice <strong>in</strong>doeuropea, come sembrano dimostrare<br />

somiglianze con altre l<strong>in</strong>gue <strong>in</strong>doeuropee: per esempio,<br />

pê corrisponde all’Italiano “piede”, lêv a “labbro”,<br />

dan a “dare”, du a “due”, au ad “acqua” e nò a “nove”.<br />

Il Curdo appartiene al ceppo nord-occidentale delle l<strong>in</strong>gue<br />

iraniche, con caratteristiche stabili ben differenziate rispetto<br />

al Persiano o ad altre l<strong>in</strong>gue mediorientali; <strong>in</strong>oltre, unica<br />

fra queste ultime, è esente da contam<strong>in</strong>azioni con parole<br />

arabe, ad eccezione di quelle relative alla religione.<br />

Nella famiglia delle l<strong>in</strong>gue iraniche, i rapporti tra il Persiano,<br />

il Curdo, il Beluci e il Pachtu sono simili a quelli<br />

esistenti tra il Tedesco, l’Olandese e lo Svedese.<br />

Una s<strong>in</strong>golarità della l<strong>in</strong>gua curda risiede nell’assenza di<br />

dist<strong>in</strong>zione grammaticale tra il genere maschile e quello<br />

femm<strong>in</strong>ile: uom<strong>in</strong>i e donne, <strong>in</strong>oltre, portano nomi propri<br />

utilizzabili per i entrambi i sessi.<br />

I dialetti che compongono la l<strong>in</strong>gua curda si possono suddividere<br />

<strong>in</strong> tre gruppi l<strong>in</strong>guistici:<br />

1. Kurmanji (il Curdo settentrionale), parlato da circa<br />

due terzi dei Curdi, diffuso <strong>in</strong> Turchia, Siria, tra i<br />

Curdi dell’ex-U.R.S.S. e <strong>in</strong> parte dell’Iran e dell’Irak.<br />

Rispetto agli altri dialetti ha una struttura fonetica e<br />

morfologica più arcaica, conservando, per esempio,<br />

ancora la dist<strong>in</strong>zione tra genere maschile e femm<strong>in</strong>ile<br />

per i nomi e i pronomi e quella tra i casi nom<strong>in</strong>ativo<br />

ed obliquo nelle decl<strong>in</strong>azioni di nomi ed aggettivi.<br />

Ha dato vita ad una l<strong>in</strong>gua letteraria fiorente soprattutto<br />

tra il Quattrocento ed il Seicento.<br />

2. Sorani, parlato nel Kurdistan irakeno e iraniano, si è<br />

potuto sviluppare <strong>in</strong> un contesto più favorevole, grazie<br />

soprattutto all’azione politica di Mustafa Barzani e,<br />

sebbene sia parlato solo da un terzo dei Curdi, ha dato<br />

orig<strong>in</strong>e ad una l<strong>in</strong>gua letteraria molto importante nel<br />

XX sec.<br />

3. Gruppo meridionale, <strong>format</strong>o da diversi dialetti eterogenei,<br />

come il Gorani, il Leki e il Kermanshahi, diffusi<br />

limitatamente all’Iran meridionale, che non sono riusciti<br />

a produrre l<strong>in</strong>gue letterarie.<br />

La scelta di un dialetto piuttosto che un altro quale “l<strong>in</strong>gua<br />

ufficiale” dipende per lo più dall’importanza politica,<br />

economica e culturale dell’area <strong>in</strong> cui esso viene<br />

parlato. Così, durante gli anni Settanta la maggior parte<br />

delle pubblicazioni curde erano <strong>in</strong> Sorani, benché questo<br />

fosse parlato soltanto da un terzo della popolazione, perché<br />

l’area del Kurdistan <strong>in</strong> cui si potevano più facilmente<br />

pubblicare opere <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua era quella irakena, grazie ad<br />

una situazione politica favorevole.<br />

Rimane irrisolto il problema della divisione dei dialetti,<br />

tanto più diversi tra loro quanto più distanti geograficamente,<br />

strumentalizzati dai governi di Iran e Irak, i quali,<br />

consentendo trasmissioni radiofoniche nei vari dialetti<br />

curdi, mirano ad accentuare le differenze e favorendo la<br />

frammentazione l<strong>in</strong>guistica <strong>in</strong> dialetti anche m<strong>in</strong>ori, impedendo<br />

così l’egemonia di un solo dialetto che costituirebbe<br />

comunque un elemento di unità.<br />

Manca anche un alfabeto comune, essendo stato imposto<br />

ai Curdi stanziati <strong>in</strong> Iran, Irak e Siria di adottare i caratteri<br />

arabi e la scrittura da destra verso s<strong>in</strong>istra, dalla diffusione<br />

dell’Islam nell’area curda (dal VII sec. circa), mentre<br />

<strong>in</strong> Russia vengono adottati i caratteri cirillici, a partire<br />

dagli anni Venti, da parte dei Curdi stanziati nella ex-<br />

Unione Sovietica, e tra i Curdi che risiedono <strong>in</strong> Turchia<br />

quelli lat<strong>in</strong>i dal 1927, con le riforme di Atatürk.

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