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Antrocom 2005 - 1 (2) Kurdistan: una terra e il suo popolo<br />
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caratteristiche differenti da Paese a Paese, e per la maggior<br />
parte si tratta di metropoli affollate di orig<strong>in</strong>e non curda,<br />
come Damasco, oppure di antichissime città curde, come<br />
Arbil, dom<strong>in</strong>ata da una fortezza del V millennio a.C.<br />
Come si è già detto, circa la metà della popolazione curda<br />
risiede fuori dal Kurdistan: nei territori limitrofi (spesso<br />
negli Stati che occupano il Kurdistan) o <strong>in</strong> Occidente.<br />
Inoltre molti Curdi vivono, sempre nelle disagiate condizioni<br />
di m<strong>in</strong>oranza oppressa, <strong>in</strong> Paesi che stanno attraversando<br />
gravi crisi economiche. La Regione Autonoma del<br />
Kurdistan dell’Irak, per esempio, è stata costretta a subire<br />
un doppio embargo: quello imposto dalla comunità <strong>in</strong>ternazionale<br />
all’Irak e quello che l’Irak ha imposto alla<br />
Regione stessa, aggiungendo un ulteriore motivazione<br />
all’emigrazione dei Curdi.<br />
Non è possibile una stima numerica esatta dei Curdi,<br />
mancando statistiche e censimenti ufficiali attendibili; i<br />
Paesi entro i cui conf<strong>in</strong>i si trova il territorio del Kurdistan<br />
hanno <strong>in</strong>teresse a falsare per difetto le cifre delle proprie<br />
statistiche, o addirittura negavano, f<strong>in</strong>o a qualche anno<br />
fa, la stessa esistenza dell’etnia curda, come <strong>in</strong> Turchia,<br />
dove i Curdi vengono considerati “Turchi di montagna” e<br />
non hanno diritto a def<strong>in</strong>ire se stessi <strong>in</strong> alcun altro modo.<br />
Al contrario, le stime dei gruppi nazionalistici curdi rischiano<br />
di essere falsate per eccesso.<br />
In alcuni casi, <strong>in</strong>oltre, vengono tralasciate dalle statistiche<br />
le tribù nomadi o semi-nomadi di etnia curda, oppure<br />
vengono considerati soltanto quei Curdi che parlano la<br />
l<strong>in</strong>gua madre, trascurando la realtà di fatto che <strong>in</strong> Paesi<br />
come la Turchia e la Siria è stato a lungo vietato l’uso<br />
della l<strong>in</strong>gua curda.<br />
In Turchia ed <strong>in</strong> Irak la popolazione curda è numericamente<br />
<strong>in</strong>feriore soltanto rispettivamente a quella turca e<br />
araba, <strong>in</strong> Iran solo ai Persiani e agli Azerbaijani.<br />
Secondo uno studio svolto nel 1987 dall’Institut Kurde<br />
de Paris , nel territorio del Kurdistan erano allora stanziati<br />
circa 20 milioni di Curdi; oggi si ritiene che siano almeno<br />
25 -30 milioni, costituendo così il più grande gruppo<br />
etnico senza una nazione, del mondo.<br />
In seguito ai numerosi massacri avvenuti nel Kurdistan<br />
da parte dei governi degli Stati cui sono sottoposti, molte<br />
donne si trovarono a dover mantenere la propria famiglia,<br />
<strong>in</strong> una società, come quella islamica, dove è <strong>in</strong>vece<br />
dell’uomo soltanto questo compito, e <strong>in</strong> Irak la politica di<br />
Saddam Husse<strong>in</strong>, non prevedeva diritti per le cosiddette<br />
“vedove bianche”, cioè le mogli dei numerosi dispersi di<br />
guerra (circa 189.000).<br />
Queste non potevano risposarsi, perché non risultavano<br />
vedove, dal momento che non c’erano prove dell’uccisione<br />
dei mariti; non possedevano la casa, perché questa<br />
era ancora di proprietà del marito, anche se scomparso<br />
da molti anni; non potevano sposare i figli, perché non<br />
riconosciute ufficialmente capofamiglia, necessitando il<br />
matrimonio del consenso del padre.<br />
Questa situazione favorì l’<strong>in</strong>sorgere di altri gravi problemi,<br />
<strong>in</strong> passato completamente sconosciuti, come ad<br />
esempio la prostituzione.<br />
Di questo fiero popolo di montanari viene rimandata attualmente<br />
soltanto l’immag<strong>in</strong>e di rifugiati.<br />
La diaspora curda<br />
La diaspora curda può essere paragonata per entità alla<br />
diaspora armena o a quella palest<strong>in</strong>ese.<br />
Mirella Galletti apre la Premessa alla sua Storia dei Curdi<br />
con queste parole: “Bâzdân, ghârdân, helât<strong>in</strong>, kosh,<br />
kûraû, râkird<strong>in</strong>, raû, rosht<strong>in</strong>”. Sono otto vocaboli curdi<br />
che <strong>in</strong>dicano l’esodo.” E aggiunge: “La tragedia del popolo<br />
curdo emerge anche sotto l’aspetto l<strong>in</strong>guistico.”<br />
Bisogna comunque dist<strong>in</strong>guere tra Curdi che vivono all’esterno<br />
del territorio del Kurdistan, ma entro i conf<strong>in</strong>i<br />
degli Stati di cui hanno la cittad<strong>in</strong>anza, e Curdi emigrati o<br />
profughi che vivono <strong>in</strong> Europa, Stati Uniti e altre aree del<br />
mondo, <strong>in</strong> numero di diverse cent<strong>in</strong>aia di migliaia.<br />
Inoltre, una politica demografica attuata dal governo turco<br />
f<strong>in</strong>alizzata ad alleggerire la pressione demografica curda<br />
all’<strong>in</strong>terno della Turchia ha favorito l’emigrazione della<br />
forza lavoro verso Stati terzi: così è avvenuto <strong>in</strong> seguito<br />
all’occupazione turca della parte settentrionale dell’ isola<br />
di Cipro, nel 1974, quando almeno 35.000-50.000 Curdi,<br />
per lo più dell’area di Muş e Malatya (la metà dei coloni<br />
provenienti dalla Turchia) vi sono emigrati e hanno eletto<br />
propri rappresentanti nei consigli comunali ciprioti.<br />
Il governo turco ha poi stipulato un accordo con il governo<br />
australiano che stabilisce che il 70% degli immigrati<br />
<strong>in</strong> Australia sia di orig<strong>in</strong>e curda.<br />
In Irak dopo il 1970, con la sconfitta della rivolta curda,<br />
oltre 300.000 Curdi sono stati deportati <strong>in</strong> campi di<br />
concentramento nelle zone desertiche meridionali e sul<br />
conf<strong>in</strong>e giordano o concentrati <strong>in</strong> nuovi villaggi fortificati<br />
sotto stretto controllo militare, nell’area del Kurdistan.<br />
Almeno 600.000 Curdi avrebbero subito il piano di deportazione<br />
irakeno, direttamente o <strong>in</strong>direttamente.<br />
Dal 1988 la situazione si è ulteriormente aggravata: almeno<br />
4.500 villaggi curdi sono stati distrutti e almeno<br />
20.000 Curdi sono stati uccisi dalle armi chimiche, nel<br />
tentativo di Saddam Husse<strong>in</strong> di annientare la resistenza<br />
curda tramite il genocidio e la distruzione sistematica del<br />
tessuto socio-economico-culturale del popolo curdo. 44<br />
Le cont<strong>in</strong>ue repressioni e deportazioni di massa condotte<br />
a danno dei Curdi <strong>in</strong> Turchia, come <strong>in</strong> Irak, Siria e Iran,<br />
hanno prodotto un aumento smisurato del numero dei<br />
profughi emigrati negli Stati limitrofi.<br />
Ormai si calcola che circa la metà della popolazione curda<br />
sia costretta a risiedere fuori dal territorio del Kurdistan,<br />
<strong>in</strong> seguito alle repressioni e deportazioni <strong>in</strong>terne ad ogni<br />
Stato, nel tentativo per lo meno di conservare la propria<br />
identità e di trovare un lavoro, con esiti preoccupanti sia<br />
per i Paesi di dest<strong>in</strong>azione che devono affrontarne l’impatto<br />
sociale, sia per il Kurdistan stesso, che rischia di<br />
trovarsi progressivamente privato della componente più<br />
giovane, forte e d<strong>in</strong>amica della sua popolazione.<br />
La diaspora ha raggiunto proporzioni allarmanti all’<strong>in</strong>izio<br />
del XX sec., ma già nel XVI e XVII sec. lo shah Abbas<br />
deportò due tribù curde, i Luri e i Bakhtiari, verso i<br />
conf<strong>in</strong>i nord-orientali della Persia, nel Balucistan e nel<br />
Khorasan, per servirsene come scudi contro le <strong>in</strong>vasioni<br />
turche.<br />
Dalla seconda metà del XVIII sec. gruppi curdi emigrarono<br />
nei territori dell’ex-U.R.S.S.(attuali Armenia, Geor-