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132 LAURA ANANIA<br />
Antrocom 2005 - 1 (2)<br />
regione, che <strong>in</strong> seguito il Parlamento iraniano rifiuterà di<br />
ratificare.<br />
Venuto a mancare l’appoggio delle truppe sovietiche, la<br />
Repubblica dell’Azerbaijan venne repressa con al forza,<br />
mentre il piccolo stato curdo di Mahabad si arrese senza<br />
combattere; lo stesso capo del governo, come gesto<br />
di pacificazione, diede il benvenuto all’esercito iraniano<br />
che il 17 dicembre 1946 entrò a Mahabad, ma egli fu comunque<br />
impiccato pochi mesi dopo sulla piazza centrale<br />
del paese.<br />
Iniziò <strong>in</strong> Iran un periodo di repressione politica, durante<br />
il quale molti Curdi vennero arrestati; le forze democratiche<br />
iraniane, i dissidenti, i partiti autonomisti e progressisti<br />
vennero posti sotto stretta sorveglianza dai servizi<br />
segreti e duramente repressi dall’esercito e dalla polizia;<br />
l’<strong>in</strong>segnamento della l<strong>in</strong>gua curda fu dichiarato illegale;<br />
le trasmissioni radiofoniche <strong>in</strong> curdo furono proibite e<br />
vennero attuate strategie di persianizzazione del territorio.<br />
Alla f<strong>in</strong>e degli anni Settanta il movimento curdo si associò<br />
alle rivolte contro lo shah organizzate dai seguaci di<br />
Khome<strong>in</strong>i e, dopo la nascita della Repubblica Islamica,<br />
presentò al nuovo governo una serie di proposte per una<br />
soluzione pacifica della questione curda, senza però nulla<br />
ottenere.<br />
Anzi, nel settembre del 1979 Khome<strong>in</strong>i dichiarò la “guerra<br />
santa” contro i Curdi, con l’<strong>in</strong>tento di elim<strong>in</strong>are tutti i<br />
ribelli, dando <strong>in</strong>izio ad un nuovo periodo di terrore, segnato<br />
da scontri armati, dec<strong>in</strong>e di villaggi rasi al suolo,<br />
abitanti deportati, espulsi o uccisi.<br />
La violenza giunse pure <strong>in</strong> Europa: nel 1989, a Vienna,<br />
Abdul Rahman Ghassemlou, esponente del PDKI che<br />
aveva chiesto di aprire trattative per una soluzione politica<br />
del problema curdo <strong>in</strong> Iran, venne assass<strong>in</strong>ato; la stessa<br />
sorte toccò a Berl<strong>in</strong>o, tre anni dopo, al suo successore,<br />
Sadiq Sharafkandi.<br />
Da allora non si sono verificati mutamenti di rilievo nella<br />
politica del governo di Teheran verso i Curdi, anche se è<br />
relativamente dim<strong>in</strong>uita la violenza <strong>in</strong> favore di una precaria<br />
tregua, piuttosto <strong>in</strong>costante, sulla quale <strong>in</strong>fluisce lo<br />
sviluppo degli eventi nel conf<strong>in</strong>ante Kurdistan Irakeno.<br />
Il Kurdistan Turco<br />
Durante la rivoluzione che tra il 1921 e il 1923 portò al<br />
potere Mustafa Kemal 25 , i Curdi lo sostennero; nonostante<br />
questo, dopo essere riuscito col loro aiuto 26 a liberare<br />
il suolo nazionale dalle truppe di occupazione greche,<br />
<strong>in</strong>glesi e francesi, voltò loro le spalle soffocandone ogni<br />
aspirazione nazionalista.<br />
Furono emanate leggi che vietavano la l<strong>in</strong>gua, le scuole,<br />
le associazioni, le pubblicazioni e le confraternite religiose<br />
curde e alla popolazione curda fu proibito anche<br />
<strong>in</strong>dossare gli abiti tradizionali.<br />
Nel 1925 prese piede la rivolta dello sheikh Said di Piran,<br />
che imperversò su un terzo del Kurdistan turco, <strong>in</strong>augurando<br />
una lunga serie di ribellioni 27 <strong>in</strong> nome del nazionalismo<br />
curdo durante tutti gli anni Trenta.<br />
Il governo di Ankara reagì con l’adozione di una legislazione<br />
d’emergenza, dando il via ad una spietata repressio-<br />
ne: cent<strong>in</strong>aia di villaggi nelle regioni orientali furono rasi<br />
al suolo, la popolazione deportata nell’Anatolia Occidentale;<br />
nella città di Diyarbakir venne istituito un tribunale<br />
speciale che <strong>in</strong> soli due anni, tra il 1925 e il 1927, ord<strong>in</strong>ò<br />
migliaia di arresti e cent<strong>in</strong>aia di condanne a morte.<br />
I Curdi vennero def<strong>in</strong>iti “Turchi di montagna” e sottoposti<br />
ad una pesante politica di assimilazione forzata, <strong>in</strong>tollerante<br />
verso ogni espressione della loro identità culturale.<br />
Tra gli episodi più atroci legati alla repressione governativa<br />
emerge la repressione attuata nel 1937-38 nella prov<strong>in</strong>cia<br />
curda di Darsim, <strong>in</strong> una regione montuosa e particolarmente<br />
isolata, allorché gli abitanti <strong>in</strong>sorsero contro<br />
le tasse imposte dal governo centrale. Atatürk ord<strong>in</strong>ò che<br />
venisse loro applicata una punizione esemplare: mentre<br />
l’aviazione turca radeva al suolo <strong>in</strong>teri villaggi, l’esercito<br />
dava fuoco alle foreste che ricoprivano le profonde vallate<br />
della regione; molti abitanti (donne, uom<strong>in</strong>i e bamb<strong>in</strong>i)<br />
furono r<strong>in</strong>chiusi <strong>in</strong> grotte ed arsi vivi, il resto della popolazione<br />
fu costretta ad abbandonare l’area, dove poté<br />
tornare soltanto nel 1946, anno <strong>in</strong> cui furono abolite le<br />
leggi d’emergenza.<br />
Tutta la toponomastica del territorio venne modificata e<br />
la prov<strong>in</strong>cia di Darsim cambiò il suo nome <strong>in</strong> Tunceli,<br />
che <strong>in</strong> Turco significa “Pugno di ferro”.<br />
Con la f<strong>in</strong>e della Seconda Guerra Mondiale, anche la<br />
repressione nelle regioni del Kurdistan turco si allentò;<br />
molti Curdi collaborarono con le forze progressiste del<br />
Paese entrando a far parte di partiti politici e s<strong>in</strong>dacati.<br />
Nel 1960 fu condotto un colpo di stato che portò al potere<br />
i militari, rigorosi custodi dell’ideologia kemalista, improntata<br />
alla rigida difesa dell’unità territoriale, rifiutando<br />
qualsiasi soluzione politica della questione curda.<br />
Questo nonostante la nuova Costituzione del 1961 concedesse<br />
sul piano formale i diritti democratici fondamentali<br />
(libertà di stampa, di pensiero, di associazione); <strong>in</strong>fatti<br />
la stessa Costituzione, sancendo l’<strong>in</strong>violabilità dell’unità<br />
statale, vietava l’organizzazione politica delle m<strong>in</strong>oranze<br />
religiose, culturali e l<strong>in</strong>guistiche.<br />
Una legge del 1967 stabiliva una pena carceraria per chi<br />
venisse trovato <strong>in</strong> possesso di un libro, un disco o un<br />
giornale <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua curda, “mentre un m<strong>in</strong>imo di 5 anni di<br />
carcere era previsto dal Codice Penale Turco per ogni<br />
cittad<strong>in</strong>o che partecipasse, <strong>in</strong> patria o all’estero, ad attività<br />
culturali curde.”. 28<br />
Durante gli anni Sessanta, i Curdi riuscirono comunque<br />
a stampare pubblicazioni <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua e dal 1968 le giovani<br />
generazioni diedero vita ad associazioni ed organizzazioni<br />
segrete.<br />
Il problema curdo tornò alla ribalta nel 1970, quando il<br />
Partito dei Lavoratori Curdi 29 , durante il suo IV Congresso<br />
nazionale, lanciò un appello per il riconoscimento del<br />
diritto di autodeterm<strong>in</strong>azione del popolo curdo, condannando<br />
la politica repressiva del regime.<br />
Ma nel 1971 un nuovo colpo di Stato militare riacutizzò la<br />
repressione. Questa volta, però, la resistenza curda <strong>in</strong>iziò<br />
ad organizzarsi <strong>in</strong> modo da opporre un’azione più efficace<br />
alla violenza dell’esercito.<br />
Nel 1978 Abdullah Ocalan, 30 conv<strong>in</strong>to sostenitore dell’unità<br />
del Kurdistan, a presc<strong>in</strong>dere dai conf<strong>in</strong>i nazionali