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FIAMM 1-2/06 - Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia

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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA — A.N.F.I.<br />

CELEBRAZIONE EUCARISTICA<br />

UDIENZA DEL SANTO PADRE<br />

BENEDETTO XVI<br />

ALLE FORZE ARMATE ITALIANE<br />

ANNO XXI - N. 1/2 - 20<strong>06</strong> - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - EX ART. 2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 ROMA


MENSILE ILLUSTRATO<br />

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />

FINANZIERI D’ITALIA<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Pietro Di Marco<br />

REDATTORE CAPO<br />

Tommaso Santamaria<br />

COORDINATORE DI REDAZIONE E STAMPA<br />

Giuseppe Ruggieri<br />

RESPONSABILE AMMINISTRATIVO<br />

Vittorio Porceddu<br />

ADDETTO ALLA REDAZIONE<br />

Giovanni Valerio<br />

SEGRETARIO DI REDAZIONE<br />

Marino Orfei<br />

COLLABORATORI<br />

Gaetano Guglielmi - Antonio Malizia<br />

COMITATO DI REDAZIONE<br />

Giovanni Verdicchio - Nicola Morelli - Antonio Zampelli - Giuseppe Ruggieri<br />

- Romano Bacci - Alfio Costanzo - Michele Gianfrancesco<br />

Domenico Mastrogiacomo - Lanfranco Stavolone<br />

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE<br />

A.N.F.I. Via Caroncini, 19 - 00197 Roma - Tel. <strong>06</strong>.80.69.38.30<br />

Fax <strong>06</strong>.80.84.280 - Conto Corrente Postale n. 65421000<br />

Conto Corrente Bancario n. 3489.07 mensile «Fiamme Gialle»<br />

Agenzia n. 19 Banca Monte dei Paschi di Siena,<br />

Viale Parioli, 142 - 00197 Roma<br />

Sito internet: www.assofinanzieri.it<br />

e-mail: fiammegialle@assofinanzieri.it<br />

Gli articoli inviati per la pubblicazione, pubblicati o non,<br />

non si restituiscono agli Autori.<br />

Le opinioni espresse dagli Autori negli articoli non impegnano<br />

in alcun modo la Direzione e Redazione del Periodico<br />

AUTORIZZAZIONE<br />

Registrazione del Tribunale di Roma n. 40/86<br />

del 29 gennaio 1986<br />

Associato all’USPI<br />

Unione Stampa Periodica Italiana<br />

Fotocomposizione e Stampa<br />

«Arti Grafiche S. Marcello» Viale Regina Margherita, 176 Roma - Tel. <strong>06</strong>8553982<br />

Finito di stampare il 10-3-20<strong>06</strong><br />

IN COPERTINA<br />

10 dicembre 2005<br />

Udienza del Santo Padre Benedetto XVI<br />

alle Forze Armate Italiane<br />

Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Roberto Speciale,<br />

nel rendere omaggio al Santo Padre porta il devoto saluto di tutti i<br />

<strong>Finanzieri</strong> d’Italia.<br />

SOMMARIO<br />

3 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA UDIENZA DEL SANTO PADRE ALLE FORZE<br />

ARMATE<br />

di Alfio G. Costanzo<br />

4-5-6 – CELEBRAZIONE DEL QUARANTENNALE DELLA “RINASCITA” DELLA SCUOLA<br />

DI POLIZIA TRIBUTARIA NEL CORSO DELL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO<br />

ACCADEMICO 2005-20<strong>06</strong><br />

di Tommaso Santamaria<br />

7 – INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELLA SEZIONE ANFI DI NOCERA INFERIORE<br />

– 3° ANNIVERSARIO DEI CADUTI SENZA CROCE IL 26 MARZO 20<strong>06</strong> A S. MACA-<br />

RIO DI SAMARATE (VARESE)<br />

8 – 4 NOVEMBRE 2005 - GIORNATA DELLE FORZE ARMATE E DELL’UNITÀ NAZIO-<br />

NALE<br />

di Gregorio Totaro<br />

9 – VISITA DEL COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI<br />

COMO ALLA LOCALE SEZIONE ANFI<br />

9 – IL COMANDANTE PROVINCIALE DI COMO INCONTRA I SOCI DELLE SEZIONI<br />

ANFI DELLA PROVINCIA<br />

10 – ASSEMBLEA ANNUALE DELLA SEZIONE ANFI DI SALÒ<br />

10 – ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI MESSINA<br />

11 – ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI BITETTO<br />

12-13 – L’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE HA 60 ANNI di Salvatore Gallo<br />

13 – CORSO SULL’USO DEL PERSONAL COMPUTER DEI SOCI DELLA SEZIONE DI<br />

CONEGLIANO<br />

14 – RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI ANFI DELLA LOMBARDIA<br />

14 – ATTIVITÀ RICREATIVA DELLA SEZIONE ANFI DI BARI - CAPODANNO 20<strong>06</strong> IN MON-<br />

TAGNA<br />

15 – LE RELIQUIE DI SAN PIO DA PIETRELCINA A PODERIA di Romano Bacci<br />

15 – NEI GIORNI 22 E 23 OTTOBRE 2005 NEL CENTRO STORICO DI VASTO SI È<br />

TENUTA UNA MANIFESTAZIONE DENOMINATA “VETRINA DELLE ASSOCIA-<br />

ZIONI”<br />

16-17 – RICORDI DEL MARESCIALLO DELLA GUARDIA DI FINANZA GIUSEPPE<br />

VENEROSO<br />

17 – QUADRANGOLARE DI CALCIO A 5 SQUADRE ORGANIZZATO DALLA SEZIONE<br />

ANFI DI POLIGNANO A MARE (BA)<br />

18-19-20 – IL SERVIZIO SVOLTO NELLA TENUTA DI SAN ROSSORE di Leonardo Calossi<br />

21-22 – I RAGAZZI DI GERMASINO CONTINUANO A CERCARSI: SONO 200 E SPERANO<br />

DI ARRIVARE A 1000 di Antonino Rametta<br />

22 – RADUNO AL PASSO GIOVO CON GLI EX FINANZIERI CHE HANNO PRESTATO<br />

SERVIZIO SU QUELLE MONTAGNE<br />

23 – L’ECCESSO DEL PESO CORPOREO di Gian Franco Cavicchioli<br />

24 – COMUNICATI DELLA PRESIDENZA NAZIONALE a cura di Giuseppe Ruggieri<br />

25-26 – V A R I E<br />

27-28 – TRATTAMENTI PENSIONISTICI di Pietro Di Marco<br />

29-30 – CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA<br />

- Presso la Presidenza <strong>Nazionale</strong> dell’ANFI di Antonio Taviano<br />

31-32-33<br />

34-35<br />

–<br />

- Applicazione delle norme del decreto legislativo 165/1997 sulla riduzione del<br />

periodo di ausiliaria ed il successivo collocamento nella riserva<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

36-37-38-39 – NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

2 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


CELEBRAZIONE EUCARISTICA<br />

UDIENZA DEL SANTO PADRE ALLE FORZE ARMATE<br />

Il 16 dicembre scorso il Santo Padre,<br />

Benedetto XVI, ha concesso,<br />

nella Basilica di San Pietro, una<br />

Udienza speciale alle Forze Armate.<br />

Con il Ministro della Difesa, On.<br />

Martino, e il Sottosegretario alla Difesa<br />

On. Costa, erano presenti, tra le alte<br />

cariche militari: il Capo di Stato<br />

Maggiore della Difesa, Amm. Di Paola,<br />

dell’Esercito Gen. C.A. Filiberto,<br />

della Marina, Amm. Biraghi, dell’Aeronautica,<br />

Gen. S.A. Tricarico, ed i Comandanti<br />

Generali dei Carabinieri,<br />

Gen. C.A. Gottardo e della Guardia di<br />

Finanza, Gen. C.A. Roberto Speciale.<br />

Presenti anche altri Ufficiali comandanti<br />

dei vari reparti e circa 10<br />

mila militari di tutte le Armi e Corpi Armati,<br />

compresi i finanzieri, nonché<br />

vari Addetti Militari esteri, le Bande<br />

militari dei Carabinieri e della Guardia<br />

di Finanza che hanno accompagnato<br />

la cerimonia religiosa con delle musiche<br />

liturgiche e le varie Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma con Medaglieri<br />

e Bandiere.<br />

La celebrazione eucaristica ha<br />

avuto inizio con la Messa solenne, officiata<br />

dall’Arcivescovo Angelo Bagnasco,<br />

Ordinario Militare per l’Italia,<br />

il quale, nell’Omelia, ha ricordato, tra<br />

l’altro, l’opera dei militari italiani impegnati<br />

nelle numerose missioni all’estero<br />

dove hanno portato la pace e la<br />

libertà con grande umanità, senso del<br />

dovere e della responsabilità, operando<br />

sempre con grande fede e dedizione<br />

e talvolta fino al supremo sacrificio<br />

della vita.<br />

Al termine dell’Eucarestia, un militare<br />

ha recitato la “Preghiera per la<br />

Patria”, alla quale hanno fatto seguito<br />

le note del “Silenzio fuori ordinanza”.<br />

Terminata la Santa Messa è giunto<br />

il Papa al quale l’Ordinario Militare<br />

ha manifestato la sua personale gratitudine<br />

e quella delle Forze Armate per<br />

aver concesso la speciale Udienza.<br />

Benedetto XVI ha espresso anche<br />

il suo eloquente apprezzamento di<br />

stima e di incoraggiamento alle Forze<br />

Armate Italiane, per il loro impegno al<br />

di Alfio G. Costanzo<br />

Nelle foto:<br />

in alto, il momento dell’arrivo del Santo Padre, Benedetto XVI, presso la Basilica<br />

di San Pietro per l’Udienza concessa alle Forze Armate italiane.<br />

In basso, le Bande dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno accompagnato<br />

l’Udienza con il Santo Padre con musiche liturgiche.<br />

servizio della pace, della giustizia e<br />

della speranza.<br />

Quindi il Santo Padre, dopo un<br />

breve saluto ai presenti, ha evidenziato<br />

quanto la Liturgia dell’Avvento<br />

di Cristo induca alla fiducia e incoraggi<br />

ad affidarsi a Colui che può dare<br />

attuazione, grazie all’incarnazione<br />

del Figlio unigenito del Padre, alla<br />

preparazione ad accogliere con sincerità<br />

e umiltà Cristo “Principe della<br />

pace e sorgente della nostra autentica<br />

gioia”.<br />

Con questi sentimenti, Papa Benedetto<br />

XVI al termine dell’Udienza ha<br />

espresso i suoi auguri per il Santo Natale<br />

ed ha impartito la benedizione con<br />

un caloroso saluto a tutti i presenti.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 3


CELEBRAZIONE DEL QUARANTENNALE DELLA “RINASCITA” DELLA<br />

SCUOLA DI POLIZIA TRIBUTARIA NEL CORSO DELL’INAUGURAZIONE<br />

DELL’ANNO ACCADEMICO 2005 - 20<strong>06</strong><br />

Premessa<br />

Il 26 gennaio 20<strong>06</strong>, nella attuale<br />

sede di Ostia della Scuola di Polizia<br />

Tributaria è stato solennemente inaugurato<br />

l’anno accademico degli studi<br />

2005/20<strong>06</strong>, con una Relazione sui<br />

programmi di studi ed esercitazioni<br />

da parte del Comandante della Scuola,<br />

Generale D. Edoardo Esposito,<br />

seguita dalla Prolusione tenuta dal<br />

Ministro dell’Economia e delle Finanze,<br />

On.le Prof. Giulio Tremonti e con<br />

l’intervento conclusivo del Comandante<br />

Generale della Guardia di Finanza,Generale<br />

di Corpo d’Armata<br />

Roberto Speciale.<br />

Presenti nella gremita Aula Magna<br />

dell’Istituto Alte Cariche istituzionali,<br />

eminenti Personalità del mondo accademico,<br />

celebrandosi nel contempo il<br />

quarantennale della “rinascita“ della<br />

Scuola di Polizia Tributaria e alti ufficiali<br />

del Corpo, fra cui il nostro Presidente<br />

<strong>Nazionale</strong>, Generale C.A. Pietro<br />

di Marco, col Vicepresidente Gen.<br />

C.A. Giovanni Verdicchio.<br />

Il Comandante della Scuola ha<br />

messo in evidenza come la post-formazione<br />

sia uno dei principali motori,<br />

da cui dipende l’efficace funzionamento<br />

di ogni organizzazione e che<br />

la Guardia di Finanza investe continuamente<br />

sulla professionalità dei<br />

propri militari, e che per l’anno di studi<br />

in corso, su precise direttive del<br />

Comandante Generale, la Scuola investirà<br />

sempre più sulle capacità e<br />

sulle motivazioni del singolo, per potenziarle<br />

e valorizzarle, affinché<br />

ognuno possa sentirsi interprete,<br />

consapevole ed orgoglioso del proprio<br />

ruolo e delle proprie funzioni. Ha,<br />

quindi, esposto in sintesi il programma<br />

di studi orientato su ogni settore<br />

di intervento della Guardia di Finanza,<br />

dagli impegni di Polizia economica<br />

e finanziaria alla lotta più serrata<br />

all’evasione fiscale e alle frodi comunitarie,<br />

al contrasto al riciclaggio e alla<br />

criminalità organizzata, fino alla<br />

collaborazione con le Autorità indipendenti<br />

e alle forme di cooperazione<br />

internazionale in materia di Formazione,<br />

rientranti nel cosiddetto “Progetto<br />

Minerva”; con la partecipazione<br />

di circa 2.500 frequentatori dei vari<br />

corsi, fra i quali vanno citati in sintesi:<br />

il Corso Superiore di Polizia Tributaria<br />

di durata biennale (che ha insignito<br />

dal 1972 oltre 250 Ufficiali superiori<br />

con la “Minerva”), i corsi di “abilità<br />

manageriale” per Comandanti regionali<br />

e provinciali e di Nuclei di polizia<br />

tributaria, i corsi di qualificazione per<br />

capitani e i corsi rientranti nel Progetto<br />

“Verificatori fiscali” per Ispettori impegnati<br />

nell’attività di verifica.<br />

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze,<br />

dopo espressioni significative<br />

sulla politica economica e finanziaria<br />

in atto, ha dichiarato ufficialmente<br />

aperto l’Anno di studi 2005/20<strong>06</strong>.<br />

Il Comandante Generale ha chiuso<br />

i lavori, esprimendosi ancora una<br />

volta con orgoglio per la complessa e<br />

qualificata attività svolta dalla Scuola<br />

di Polizia tributaria.<br />

di Tommaso Santamaria<br />

Il Comandante della Scuola Gen. D. Edoardo Esposito apre la Relazione programmatica<br />

degli Studi; sulla Cattedra, da sinistra, il Gen. C.A. Sergio Favaro,<br />

Ispettore per i Reparti di Istruzione, il Comandante Generale, Gen. C.A. Roberto<br />

Speciale, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, On.le Giulio Tremonti, e il<br />

Comandante in Seconda, Gen. C.A. Italo Pappa.<br />

La celebrazione del quarantennale<br />

Un cenno particolare va fatto a<br />

questo particolare avvenimento, che<br />

coinvolge molti dei nostri soci, che<br />

hanno comandato la Scuola o hanno<br />

svolto presso la Scuola di Polizia Tributaria<br />

uno o più corsi e che sentono<br />

tutti l’orgoglio di aver portato, sulla base<br />

degli insegnamenti ricevuti e della<br />

loro capacità di studio, una svolta a<br />

tutta la complessa attività di controllo,<br />

in Italia e all’estero, demandata alla<br />

Guardia di Finanza. Ricordando loro<br />

anche parte della storia della Scuola,<br />

che li ha coinvolti, facendo riferimento<br />

a qualche personale esperienza di discente,<br />

docente e di Comandante della<br />

Scuola per quasi quattro anni.<br />

Va detto anzitutto che il quarantennale<br />

è riferito alla data della inaugurazione<br />

dell’Anno di studi<br />

1965/1967, nel Salone d’onore della<br />

Caserma Sante Laria, e alla legge<br />

29 ottobre 1965 n. 1218, con la quale<br />

veniva istituita una Scuola di Polizia<br />

Tributaria, con un Comando di<br />

4 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


Corpo posto alle dipendenze del Comando<br />

Scuole.<br />

In verità la Scuola aveva iniziato<br />

ad operare nell’ottobre 1964 nella sede<br />

della Legione Allievi in Via Sicilia n.<br />

51, in locali non del tutto approntati, e<br />

inaugurati nel Salone d’onore della<br />

Legione Allievi l’8 ottobre 1964 dal<br />

Comandante Generale, Gen. C.A.<br />

Umberto Turrini, con una prolusione<br />

del Comandante in Seconda, Gen. D.<br />

Antonio Cutillo, che ebbe a premettere<br />

anzitutto che si trattava della “rinascita”<br />

di un Istituto, che era stato creato<br />

nel 1923 col nome di Scuola di applicazione<br />

per la Polizia tributaria investigativa,<br />

successivamente soppressa<br />

attribuendo all’Accademia e<br />

alla Scuola Sottufficiali lo svolgimento<br />

di corsi che avevano formato l’attività<br />

istituzionale della Scuola medesima.<br />

Anche il primo Comandante, il brillante<br />

Colonnello t. SG Domenico Furbini,<br />

nel suo primo contatto con i frequentatori<br />

e i docenti, aveva pronunciato<br />

un significativo discorso sulla<br />

opportunità dell’iniziativa e sulle attese<br />

che il Corpo riponeva nell’attività<br />

del nuovo Istituto di Istruzione; nel dare<br />

risalto all’avvenimento, qualificava<br />

tutti i partecipanti come “pionieri”, ai<br />

quali era stato affidato l’importante<br />

compito di avviare una svolta significativa<br />

nella lotta alla evasione fiscale<br />

e nei compiti di polizia tributaria da assolvere,<br />

nei superiori interessi della<br />

Guardia di Finanza proiettata verso<br />

nuovi esaltanti traguardi.<br />

“Pionieri” aveva qualificato anche i<br />

primi docenti stabili (fra i quali Accaria,<br />

Sessa, Bifulco, Placido) e alcuni<br />

docenti aggiunti per la tecnica della<br />

verifica e l’attività di Polizia Tributaria<br />

(fra i quali le coppie Azzarone-Marrocu<br />

e Giuliani-Gallo), mentre l’assistenza<br />

sanitaria veniva affidata a Riccardo<br />

Piccinni.<br />

La Scuola avviò così tutta una attività<br />

addestrativa di primo piano, con<br />

docenti militari e civili, soprattutto dell’Amministrazione<br />

Finanziaria, che<br />

nella Scuola Centrale Tributaria “Ezio<br />

Vanoni “ dal 1951 tenevano anche<br />

corsi speciali per “Verificatori contabili”<br />

e per la lotta alla evasione in materia<br />

di oli minerali, cui partecipavano<br />

anche Ufficiali del Corpo.<br />

Nel 1968 fu fatto un importante<br />

passo avanti per acquisire una mag-<br />

Il Comandante Generale, Gen. C.A. Umberto Turrini, con il Comandante in Seconda,<br />

Gen. D. Antonio Cutillo, il Comandante della Scuola, Generale Ernesto Argenziano<br />

alla cerimonia di inaugurazione della Scuola in data 28 gennaio 1965.<br />

giore specializzazione di polizia tributaria,<br />

addestrando Sezioni Speciali<br />

provenienti dai Nuclei di Polizia tributaria,<br />

al fine di poter finalmente eseguire<br />

verifiche fiscali presso i maggiori<br />

complessi aziendali, mai potuto verificare<br />

in precedenza, anche per contrarie<br />

disposizioni al riguardo: fu questo il<br />

primo segnale dell’ambizioso progetto<br />

di studi e specializzazioni ad alto livello,<br />

che caratterizzerà in seguito i programmi<br />

di studi della Scuola.<br />

Non voglio dilungarmi sui vari passi<br />

successivi, curati dai 18 Comandanti<br />

della Scuola, (dal citato Domenico<br />

Furbini a quello attuale) su precise<br />

direttive superiori dei Comandanti<br />

Generali pro tempore, degli Uffici<br />

competenti del Comando Generale e<br />

dei Comandi o Ispettorati per gli Istituti<br />

d’istruzione: per essi si può affermare<br />

che si sono sempre impegnati<br />

per assicurare una più adeguata specializzazione<br />

dei frequentatori per affrontare<br />

le nuove e crescenti esigenze<br />

delle competenti Autorità Giudiziarie<br />

o di altre emergenti nuove Autorità<br />

di controllo.<br />

Nel 1972 sono stato anche uno dei<br />

sei frequentatori del primo Corso superiore<br />

di Polizia tributaria (e ne ricordo<br />

la fase emotiva iniziale) e nel 1983<br />

ho assunto il Comando della Scuola<br />

di Polizia tributaria (ero il primo Comandante<br />

con la “Minerva”), che ho<br />

retto per quattro anni anche nel grado<br />

di Generale. Durante questo entusiasmante<br />

comando, soprattutto per iniziativa<br />

delle superiori Gerarchie e dell’allora<br />

Comandante Generale, Generale<br />

C.A. Nicola Chiari, si sono avute<br />

due importanti iniziative per la Scuola:<br />

un Convegno di studi del 1983 sui<br />

reati tributari e valutari, patrocinato<br />

dallo stesso Consiglio Superiore della<br />

Magistratura e organizzato per Magistrati<br />

provenienti da ogni parte dell’Italia;<br />

e nel 1984/1985 un ciclo di conferenze<br />

ad alta qualificazione professionale<br />

per i frequentatori del Corso<br />

Superiore di Polizia tributaria, tenutosi<br />

nel Salone d’onore della Caserma<br />

Sante Laria, con l’ambita presenza<br />

dei vertici delle Autorità militari, civili e<br />

religiose della Capitale, trattandosi<br />

anche di Relatori di eccezione e di temi<br />

ancora oggi di viva attualità e interesse,<br />

riguardando soprattutto le<br />

Riforme istituzionali dello Stato, l’avvenire<br />

dell’Europa, le Multinazionali,<br />

la criminalità organizzata e il terrorismo<br />

incipiente. Fra gli illustri oratori citerò,<br />

con l’Avvocato Giovanni Agnelli,<br />

personaggi politici di tutto rispetto come<br />

Andreotti, Bozzi, il Governatore<br />

della Banca d’Italia Guido Carli, Scal-<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 5


faro (allora Ministro degli Interni), Goria,<br />

Forte, Porpora, Piga, Schimberni,<br />

e per la Magistratura, Ferdinando Imposimato<br />

(sul terrorismo, anticipando<br />

realtà ancora oggi attuali) e Vaudano<br />

e lo stesso successore di Chiari, il<br />

Comandante Generale Renato Lodi.<br />

Tutte conferenze seguite anche dalla<br />

stampa e dalla televisione, che misero<br />

in risalto i pregi dell’attività istituzionale<br />

della Scuola, sin dalla conferenza<br />

tenuta dall’Avvocato Agnelli<br />

con una grande partecipazione di Autorità<br />

e Personalità della Capitale.<br />

Il Presidente del Senato, Sen.<br />

Francesco Cossiga il 18.12.1984, in<br />

occasione dell’inaugurazione dell’anno<br />

accademico 1984/1985 e della<br />

contemporanea celebrazione del<br />

Ventennale della istituzione della<br />

Scuola di Polizia Tributaria, tenne<br />

una interessante Prolusione sulla<br />

“Riforma delle Istituzioni”, con riferimento<br />

ai risultati della speciale Commissione<br />

Bicamerale. Sull’albo d’oro<br />

della Scuola scrisse: “Alla Guardia di<br />

Finanza con gratitudine di politico e<br />

di cittadino”. L’11 dicembre 1985<br />

onorò la Scuola con la sua presenza,<br />

quale Presidente della Repubblica,<br />

all’inaugurazione dell’Anno accademico<br />

1985/1986.<br />

Ma quello che è avvenuto durante<br />

il mio comando, è accaduto anche in<br />

precedenza e in seguito, perché tutti i<br />

Comandanti della Scuola hanno dato<br />

lustro alla Istituzione con Convegni e<br />

Conferenze con la partecipazione di<br />

eminenti oratori, fra cui anche il Presidente<br />

del Consiglio dell’epoca Giuliano<br />

Amato, e i Ministri delle Finanze<br />

Franco Gallo, Augusto Fantozzi e<br />

Vincenzo Visco o di eminenti figure<br />

accademiche, quali Antonio Pedone,<br />

Carlo Taormina, Giovanni Palmerio<br />

ecc.: sono tante personalità che hanno<br />

lasciato nella Scuola il meglio della<br />

loro saggezza ed esperienza.<br />

E sempre con la presenza attiva<br />

e sotto le direttive dei Comandanti<br />

Generali del Corpo - pro tempore -,<br />

come oggi il Generale C.A. Roberto<br />

Speciale, sicuro interprete del prestigio<br />

acquisito dalla Scuola di Polizia<br />

Tributaria e dei suoi sicuri destini, dovuti<br />

anche agli immancabili conseguenti<br />

effetti, che uno dei prestigiosi<br />

Comandanti della Scuola ha saputo<br />

riassumere indicando i risultati finora<br />

derivanti dalle politiche seguite dalla<br />

stessa Scuola, quando ha affermato<br />

che “non esistono attualmente versanti<br />

della frode fiscale e della criminalità<br />

economica per i quali la Guardia<br />

di Finanza non disponga di specialisti<br />

perfettamente in grado di contrastarli.<br />

E ciò per effetto di anni di<br />

programmazione, di studio, di discussioni,di<br />

analisi e di fecondo incontro<br />

di esperienze, che hanno reso gli uomini<br />

e la Guardia di Finanza, culturalmente<br />

più avanzati, forte della capacità<br />

di penetrare i più raffinati e sofisticati<br />

metodi della criminalità fiscale;<br />

concludendo che le future fortune del<br />

Corpo, nell’interesse esclusivo del<br />

Paese, potranno agevolmente passare<br />

attraverso la Scuola, che restituisce<br />

centuplicati gli investimenti ad essa<br />

affidati”.<br />

Effetti che ancora oggi mi è consentito<br />

rilevare direttamente, come<br />

docente ai corsi per i “Verificatori Fi-<br />

scali” per Ispettori, che risultano lodevoli<br />

anzitutto per il livello delle loro capacità<br />

professionali e per la loro preparazione:<br />

molti di essi sono figli o<br />

parenti di nostri soci che avevano frequentato<br />

i primi corsi nella Scuola; a<br />

tutti loro, quindi, e a quanti li hanno<br />

seguiti nei corsi tenuti nella Scuola un<br />

pensiero memore della loro continua<br />

voglia di specializzazione, sotto le direttive<br />

di gerarchie istituzionali e di<br />

docenti impareggiabili e orgogliosi di<br />

aver contribuito al progresso di questo<br />

prestigioso Istituto.<br />

Per tutto quanto premesso, in<br />

conclusione, la celebrazione del quarantennale<br />

della Scuola di Polizia tributaria<br />

costituisce un avvenimento<br />

memorabile per tanti nostri soci, docenti<br />

o frequentatori di corsi di specializzazione<br />

per assicurare alla<br />

Guardia di Finanza la piena funzionalità<br />

di Polizia economica e finanziaria<br />

in Italia e nell’Unione Europea.<br />

6 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


Il 22 ottobre 2005, con inizio alle<br />

ore 17,00, è stata inaugurata la nuova<br />

sede della Sezione ANFI di Nocera<br />

Inferiore (SA).<br />

Alla manifestazione, organizzata<br />

dal Presidente della Sezione, Ten.<br />

Felice Ianniello, e dal Consiglio Direttivo<br />

della Sezione, erano presenti<br />

Autorità civili, militari e religiose locali<br />

nonché alcune rappresentanze delle<br />

Sezione ANFI limitrofe.<br />

Era presente, inoltre, il Comandante<br />

della Compagnia della Guardia<br />

di Finanza di Nocera Inferiore con<br />

alcuni militari in servizio alla sede.<br />

All’inaugurazione ha preso parte<br />

anche il Sindaco di Nocera Inferiore,<br />

Avv. Antonio Romano, che ha proceduto<br />

al taglio del nastro tricolore.<br />

Successivamente il Cappellano<br />

Militare della Guardia di Finanza, Don<br />

Antonio Russo, ha proceduto alla<br />

benedizione dei locali.<br />

Nelle foto:<br />

In alto il momento della benedizione<br />

dei nuovi locali della Sezione ANFI da<br />

parte del Cappellano Militare, Don<br />

Antonio Russo.<br />

A lato la folta rappresentanza degli<br />

ospiti presenti alla cerimonia nei nuovi<br />

locali della Sezione ANFI.<br />

INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELLA<br />

SEZIONE ANFI DI NOCERA INFERIORE<br />

3° ANNIVERSARIO DEI CADUTI SENZA CROCE<br />

IL 26 MARZO 20<strong>06</strong> A S. MACARIO DI SAMARATE (VARESE)<br />

Il Fin. Cav. Giuseppe Daversa,<br />

socio della Sezione ANFI di Gallarate<br />

e Consigliere Regionale per la Lombardia<br />

dell’Opera Caduti senza Croce,<br />

nella sua fervente attività ha riportato<br />

il vivo plauso da parte delle Autorità<br />

regionali.<br />

Quest’anno, e precisamente il 26<br />

marzo, ricorre il 3° anniversario dell’inaugurazione<br />

del monumento ai Caduti<br />

senza Croce a San Macario di Samarate<br />

(Varese). Monumento fermamente<br />

voluto dello stesso Cav. Daversa.<br />

Nella foto a lato il Prefetto di Varese,<br />

Dott. Alfonso Pironti, ha ricevuto il Fin.<br />

Cav. Giuseppe Daversa, con alcuni<br />

soci delle Sezioni di Gallarate e Varese,<br />

al quale ha donato una targa commemorativa<br />

per la sua preziosa opera<br />

svolta a favore della società.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 7


4 NOVEMBRE 2005 - GIORNATA DELLE FORZE ARMATE<br />

E DELL’UNITÀ NAZIONALE<br />

Le Associazioni Combattentistiche e<br />

d’Arma alla sede di Pescara, compresa<br />

la Sezione ANFI a quella sede, in preparazione<br />

della giornata del 4 Novembre<br />

hanno posto in essere, a partire dal<br />

28 ottobre, ulteriori iniziative volte a promuovere,<br />

esaltare e trasmettere i valori<br />

patriottici nazionali:<br />

- allestimento, in Piazza Garibaldi di Pescara,<br />

ove è posizionato il Monumento<br />

dei Caduti di tutte le guerre, di un gazebo<br />

presidiato da appartenenti alle Associazioni,<br />

in tenuta sociale, che hanno distribuito<br />

alla cittadinanza fascicoli, riviste,<br />

pubblicazioni militari nonché inviti<br />

inerenti la celebrazione commemorativa<br />

del 4 Novembre;<br />

- allestimento delle vetrine circostanti la<br />

predetta piazza con bandiere tricolori e<br />

del Corpo, uniformi e copricapi di militari<br />

in servizio nella Guardia di Finanza,<br />

distintivi di militari in servizio e in<br />

congedo, prototipi e modelli di mezzi<br />

aeronavali in dotazione al Corpo, crest,<br />

riviste, calendari e periodici militari;<br />

- pubblicazioni per commemorare i Caduti<br />

di ogni tempo e di ogni guerra, riportanti,<br />

tra l’altro, gli interventi del Presidente<br />

della Repubblica Carlo Azeglio<br />

Ciampi, di S.E. Rev. Mons. Angelo Bagnasco,<br />

Arcivescovo Ordinario Militare<br />

per l’Italia, di S.E. Dr. Giuliano Lalli,<br />

Prefetto di Pescara, cenni di storia della<br />

Prima Guerra Mondiale, cenni sulle<br />

Associazioni Combattentistiche e d’Arma<br />

con riferimento ai relativi Corpi armati,<br />

inno al “Tricolore” e l’Inno di Mameli<br />

(Fratelli d’Italia).<br />

La giornata del 4 Novembre è stata<br />

caratterizzata da tre momenti particolari:<br />

- celebrazione della Santa Messa nel<br />

Duomo di Pescara per onorare i Caduti<br />

di tutte le guerre;<br />

- cerimonia militare che ha avuto inizio<br />

con l’alzabandiera a seguire la lettura<br />

dei messaggi del Presidente della Repubblica,<br />

del Presidente del Consiglio<br />

dei Ministri e del Ministro della Difesa,<br />

commemorazione da parte del Contrammiraglio<br />

M.D.V.M. Guido Natali,<br />

Presidente dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Mutilati ed Invalidi di Guerra, allocuzione<br />

da parte del Sindaco di Pescara<br />

di Gregorio Totaro<br />

Nelle foto:<br />

In alto, i rappresentanti della Sezione ANFI di Pescara con il Consigliere <strong>Nazionale</strong><br />

M.M.A. c.s. Comm. Ernesto Di Pietro;<br />

In basso, la vetrina allestita dalla Sezione ANFI di Pescara.<br />

Comm. Luciano D’Alfonso, deposizione<br />

di corone da parte delle più alte cariche<br />

civili e militari alla sede e conclusione<br />

con l’alzabandiera;<br />

- in serata, sempre ad opera delle Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma, è<br />

stato organizzato un concerto tenuto<br />

dalla Fanfara della Scuola Carabinieri<br />

di Roma in onore delle Forze Armate e<br />

dei Corpi Armati dello Stato, espressione<br />

più alta di gratitudine e riconoscenza<br />

all’impegno dei nostri soldati che sul<br />

suolo nazionale operano al servizio<br />

della Patria.<br />

Sono intervenute, inoltre, tutte le Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma<br />

con Labari e Bandiere, studenti e alunni<br />

dei Circoli alla sede con le rispettive<br />

bandiere, ma anche molta gente venuta<br />

per ricordare i nostri Caduti.<br />

Per l’ANFI, oltre ad una rappresentanza<br />

dei soci con Bandiera, guidata dal<br />

Presidente M.M.A. Cav. Uff. Adriano<br />

Palmitesta, dai componenti il Consiglio<br />

di Sezione e soci, è intervenuto il Consigliere<br />

<strong>Nazionale</strong> per le Regioni Marche,<br />

Abruzzo e Molise, M.M.A. c.s.<br />

Comm. Ernesto Di Pietro.<br />

Le iniziative delle Associazioni d’Arma<br />

hanno riscosso unanimi consensi<br />

dalla stampa locale e dalle reti televisive<br />

regionali.<br />

8 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


VISITA DEL COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI<br />

FINANZA DI COMO ALLA LOCALE SEZIONE ANFI<br />

Il Colonnello Rodolfo Mecarelli,<br />

Comandante Provinciale della<br />

Guardia di Finanza di Como, ha<br />

effettuato il 20 ottobre 2005 una<br />

visita alla locale Sezione ANFI, presieduta<br />

dal M.M.A. Comm. Dott.<br />

Lange Tremaroli.<br />

Il Colonnello si è intrattenuto molto<br />

cordialmente con il Consiglio Direttivo<br />

e con i Sindaci della Sezione, al<br />

gran completo, e con i soci presenti,<br />

interessandosi alle finalità statutarie<br />

ed alle opere svolte dalla Sezione a<br />

favore dei suoi numerosi associati,<br />

secondo le direttive date dalla Presidenza<br />

<strong>Nazionale</strong> dell’ANFI.<br />

Il Col. Mecarelli si è particolarmente<br />

interessato del patrimonio storicoculturale<br />

della Sezione che annovera<br />

nella propria biblioteca, gelosamente<br />

custodite, anche le raccolte rilegate<br />

del Periodico “Il Finanziere” a partire<br />

dall’ormai lontano 1934.<br />

Sul “Libro dei visitatori della<br />

Sezione” il Colonnello Mecarelli ha<br />

apposto la seguente annotazione:<br />

“Con gli auguri di sempre maggiori<br />

glorie e ringraziandovi della<br />

vicinanza affettuosa con la quale<br />

seguite le vicende dei finanzieri in<br />

servizio nella nostra provincia” .<br />

Nelle foto il Col. Mecarelli ripreso<br />

assieme al Presidente della Sezione e<br />

al Consiglio Direttivo durante la visita.<br />

IL COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI<br />

COMO INCONTRA I SOCI DELLE SEZIONI ANFI DELLA PROVINCIA<br />

Il 16 dicembre 2005, il Colonnello<br />

Rodolfo Mecarelli ha incontrato presso<br />

la sede del Comando Provinciale<br />

di Como i Presidenti delle Sezioni<br />

ANFI della Provincia.<br />

Nell’occasione ha illustrato l’evoluzione<br />

della Guardia di Finanza nel<br />

corso degli anni, sia dal punto di vista<br />

organizzativo con la ristrutturazione<br />

del Corpo del 2000 che da quello<br />

operativo con l’entrata in vigore del D.<br />

Lgs 19 marzo 2001 nr. 68.<br />

Nella foto il Colonnello Rodolfo Mecarelli<br />

con i Presidenti e i soci delle<br />

Sezioni ANFI della Provincia di Como.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 9


ASSEMBLEA ANNUALE DELLA SEZIONE ANFI DI SALÒ<br />

In occasione dell’assegnazione<br />

dei locali da parte dell’Amministrazione<br />

Comunale di Salò alla locale Sezione<br />

ANFI il Consigliere <strong>Nazionale</strong><br />

per la Lombardia, S. Ten. Stanislao Di<br />

Pascale, è intervenuto all’Assemblea<br />

annuale dei soci di quella Sezione, indetta<br />

dal Presidente Gaetano Compagnone<br />

per il giorno 4 dicembre 2005.<br />

All’Assemblea, con oltre 130 persone<br />

tra soci, familiari e simpatizzanti,<br />

sono intervenuti il Prof. Gualtiero<br />

Comini, Vice Sindaco di Salò, la<br />

Dott.ssa Angela Cannizzaro, madrina<br />

della Sezione di Salò, il Comandante<br />

della Tenenza di Salò, Luogotenente<br />

Giovanni Durante e altre Autorità locali.<br />

Nel corso dell’Assemblea il Consigliere<br />

S.Ten. Di Pascale ha ricordato<br />

al Vice Sindaco Comini l’impegno<br />

assunto dal Sindaco di Salò con il<br />

Presidente <strong>Nazionale</strong>, Gen. C.A. Pietro<br />

Di Marco, per l’assegnazione dei<br />

locali alla Sezione ANFI a quella sede.<br />

Il Prof. Comini ha assicurato che il<br />

Sindaco di Salò, Avv. Cipani, gli ha<br />

consegnato una delega con la quale<br />

si impegna ufficialmente a consegnare<br />

i locali su menzionati quanto prima.<br />

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI MESSINA<br />

Il 10 dicembre 2005 la Sezione di<br />

Messina ha organizzato una gita sociale<br />

con destinazione l’Azienda Agrituristica<br />

“Da Marianna”, sita nel Comune<br />

di Santa Domenica Vittoria<br />

(ME) a 1100 metri sul livello del mare,<br />

nel Parco dei Nebrodi, ove gli<br />

amanti della natura possono ancora<br />

ammirare luoghi incontaminati.<br />

Lungo l’itinerario sono state effettuate<br />

significative tappe come la visita<br />

al Santuario della “Madonna Nera”<br />

in Tindari di Patti e la cittadina di Santo<br />

Stefano di Camastra, patria della<br />

ceramica policroma.<br />

A cura del Presiedente della Sezione,<br />

M.A. c.s. Luigi Forcina, con la<br />

collaborazione del Direttivo della Sezione,<br />

nel ristorante dell’azienda è<br />

stato consumato il pranzo sociale di<br />

fine anno.<br />

Nel contesto del conviviale è stato<br />

festeggiato il socio, Brigadiere mare<br />

Il Presidente Gaetano Compagnone legge il fonogramma del Presidente <strong>Nazionale</strong>,<br />

Gen. C.A. Pietro Di Marco, e porge i saluti a tutti i convenuti.<br />

Alla destra di Compagnone: il Luogotenente Giovanni Durante, Comandante la<br />

Tenenza della Guardia di Finanza di Salò.<br />

Alla sinistra di Compagnone: il Consigliere <strong>Nazionale</strong> per la Regione Lombardia<br />

– S.Ten. Comm. Stanislao Di Pascale, il Vice Sindaco di Salò, Prof. Gualtiero<br />

Comini, il Dott. Alfonso Gobeo, la Dott.ssa Angela Cannizzaro, madrina della<br />

Sezione, con il marito Dott. Guido De Carlo e il Presidente della Sezione di Chiari,<br />

Brig. Di Marzo.<br />

in congedo Nicolò Arena, al quale il<br />

Presidente della Sezione ha consegnato<br />

l’attestato di benemerenza<br />

concesso dal Presidente <strong>Nazionale</strong>,<br />

Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />

Nella foto, soci e familiari durante l’incontro<br />

annuale.<br />

10 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


Il 9 settembre 2003, su invito del<br />

Comune di Bitetto, la Sezione ha partecipato<br />

con una propria rappresentanza<br />

di soci, in uniforme sociale e<br />

bandiera, alla cerimonia commemorativa<br />

dell’annuale ricorrenza della<br />

“Giornata della resistenza bitettese”.<br />

La manifestazione si è svolta nei<br />

pressi del Monumento eretto in ricordo<br />

dei partigiani di Bitetto, deceduti<br />

nel corso della 2^ guerra mondiale.<br />

Nella circostanza sono stati rievocati i<br />

fatti di eroismo che alcuni cittadini di<br />

Bitetto hanno perpetrato nei confronti<br />

di militari tedeschi nel mese di settembre<br />

1943 per i quali al Comune di<br />

Bitetto è stata concessa la Medaglia<br />

d’Oro al Merito Civile.<br />

Nei giorni 18,19 e 20 settembre<br />

2005, nei locali della Sezione, dove<br />

per la particolare circostanza è stato<br />

allestito un altare, è stato celebrato<br />

un triduo in onore del Santo Patrono<br />

S. Matteo.<br />

Al rito religioso hanno preso parte<br />

non meno di 45 soci con le rispettive<br />

consorti.<br />

Il successivo giorno 21, alle ore<br />

19,00, nella locale Chiesa di San<br />

Rocco, è stata celebrata in forma solenne<br />

una S. Messa, alla quale, oltre<br />

alla quasi totalità dei soci iscritti alla<br />

Sezione, in uniforme sociale, accompagnati<br />

dalle rispettive consorti munite<br />

del foulard gialloverde, hanno preso<br />

parte le Autorità religiose, civili e<br />

militari, nonché i Presidenti delle Associazioni<br />

Combattentistiche e d’Arma<br />

e dei Circoli e/o Associazioni culturali<br />

alla sede.<br />

Anche quest’anno, nella particolare<br />

ricorrenza, il Comandante della Legione<br />

Allievi della Guardia di Finanza<br />

di Bari, nella persona del Gen. B. Filippo<br />

Ritondale, a richiesta del Presidente<br />

della Sezione di Bitetto, M.A.<br />

c.s. Pasquale Mortella, ha inviato una<br />

rappresentanza di 12 militari in uniforme,<br />

formata dal S.Ten. Basso e da<br />

10 finanzieri, due dei quali, in alta<br />

uniforme, sono stati collocati al lato<br />

dell’altare durante la celebrazione<br />

della S. Messa.<br />

Nel corso della cerimonia finale al-<br />

ATTIVITÀ DELLA SEZIONE DI BITETTO<br />

Nelle foto:<br />

In alto, il momento della premiazione di alcuni soci della Sezione ANFI di Bitetto.<br />

In basso il Presidente della Sezione, M.A. Pasquale Mortella, con i soci della<br />

Sezione ed alcuni militari in servizio, posano per una foto ricordo.<br />

la Professoressa Anna Paladino, Assessore<br />

alle Politiche Agricole e<br />

Aziendali della Provincia di Bari e Sindaco<br />

pro-tempore del Comune di Bitetto,<br />

ed al Ragioniere Armando Costa,<br />

Sindaco di Bitetto, sono state consegnate<br />

le tessere sociali ed i diplomi<br />

di “Socio Benemerito“ dell’A.N.F.I.,<br />

entrambi nominati dal Comitato Esecutivo<br />

<strong>Nazionale</strong> dell’A.N.F.I., nella<br />

seduta del 30 maggio 2005.<br />

Nella circostanza, il Presidente<br />

della Sezione, M.A. Mortella, ha partecipato<br />

ai prefati neo soci benemeriti<br />

il fervido compiacimento e gli auguri<br />

del Presidente <strong>Nazionale</strong> dell’ANFI,<br />

Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />

L’iniziativa del Consiglio di Sezione<br />

ha riscosso un larghissimo successo<br />

e unanime consenso tra tutti<br />

coloro che hanno preso parte alla<br />

manifestazione.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 11


L’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE HA 60 ANNI<br />

All’indomani del secondo conflitto<br />

mondiale il mondo appariva fortemente<br />

sconvolto sotto l’aspetto territoriale,<br />

politico e sociale.<br />

Vastissimi territori dell’Europa, dell’Asia<br />

e dell’Africa erano occupati militarmente<br />

dai vincitori e le economie degli<br />

Stati risultavano assai mal ridotte,<br />

con industrie, vie di comunicazione e<br />

porti distrutti o inutilizzati, mentre numerosi<br />

esuli vagavano per il nostro vecchio<br />

continente dove il contrasto ideologico<br />

aveva raggiunto il suo culmine.<br />

Un compito immenso si apriva ai<br />

vincitori: quello di organizzare la pace.<br />

E così il 26 giugno 1945 veniva firmata<br />

a San Francisco negli USA da<br />

parte dei rappresentanti di 51 Stati la<br />

Carta delle Nazioni Unite (ONU) e cioè<br />

della più importante organizzazione a<br />

carattere mondiale, le cui norme erano<br />

destinate a supplire in gran parte quelle<br />

del diritto internazionale generale in<br />

ordine ai rapporti tra i vari Stati.<br />

Tralasciando l’analisi dei molti altri<br />

caratteri distintivi delle Nazioni Unite,<br />

che richiederebbe troppo spazio, in<br />

questa sede ci preme ricordare i principi<br />

ispiratori della Carta e gli obiettivi<br />

generali che mediante le Nazioni Unite<br />

gli Stati partecipanti si propongono<br />

di raggiungere.<br />

Lo Statuto dell’ONU è preceduto<br />

da un ampio preambolo nel quale si<br />

afferma anzitutto che i popoli delle Nazioni<br />

Unite riaffermano la loro fede nei<br />

fondamentali diritti umani, nella dignità<br />

e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza<br />

dei diritti degli uomini e<br />

delle donne e delle nazioni grandi e<br />

piccole.<br />

La nuova Organizzazione si propone<br />

altresì di stabilire condizioni per cui<br />

la giustizia ed il rispetto per le obbligazioni<br />

derivanti dalle diverse fonti del diritto<br />

internazionale possono essere<br />

mantenuti sulla base del principio di<br />

buona fede, nonché di promuovere il<br />

progresso economico e sociale e più<br />

elevati tenori di vita in una più ampia libertà.<br />

Le idee del preambolo sono riprese<br />

e rese più specifiche negli articoli 1<br />

e 2 dello Statuto dell’ONU intesi a definire<br />

gli scopi, primo fra tutti il mantenimento<br />

della pace e della sicurezza<br />

di Salvatore Gallo<br />

Ginevra marzo 1971.<br />

Conferenza dell’ONU sulla lotta al traffico degli stupefacenti.<br />

Nella foto: una rappresentanza della Delegazione del Governo italiano con l’allora<br />

Magg. Salvatore Gallo della Guardia di Finanza (il secondo da sinistra).<br />

internazionale. A tal fine sono previsti<br />

una serie di vincoli per gli Stati partecipanti<br />

volti a prendere efficaci misure<br />

per prevenire e rimuovere le minacce<br />

alla pace e per reprimere gli atti di aggressione,<br />

sviluppare tra le nazioni relazioni<br />

amichevoli fondate sul rispetto<br />

del principio di uguaglianza dei diritti e<br />

dell’autodecisione dei popoli, conseguire<br />

la cooperazione internazionale<br />

nella soluzione dei problemi di carattere<br />

economico, sociale, culturale ed<br />

umanitario, nonché promuovere ed incoraggiare<br />

il rispetto dei diritti dell’uomo<br />

e delle libertà fondamentali per tutti<br />

senza distinzione di razza, sesso,<br />

lingua e religione.<br />

Quest’ultimo principio, peraltro, è<br />

stato poi solennemente affermato nella<br />

“Dichiarazione Universale dei diritti<br />

dell’Uomo” approvata dall’Assemblea<br />

Generale dell’ONU il 10 dicembre<br />

1948. Si tratta di un documento di alto<br />

significato morale, che si inserisce nel<br />

filone tracciato dalla “Dichiarazione<br />

dei Diritti” delle rivoluzioni americana e<br />

francese e che ne evolve i principi in<br />

senso democratico e sociale, sicché si<br />

può dire che esso rappresenta il punto<br />

di partenza di un processo di prote-<br />

zione universale dei diritti umani che è<br />

continuato negli ultimi decenni con<br />

l’approvazione di altre importanti Carte<br />

internazionali, quali la Convenzione<br />

sul divieto di discriminazione della<br />

donna del 1967, la Convenzione sui<br />

diritti del fanciullo del 1989 e la Convenzione<br />

per la protezione dei diritti<br />

umani e della dignità dell’essere umano<br />

con riferimento alla biologia e alla<br />

medicina predisposta dal Consiglio<br />

d’Europa nel 1996.<br />

Il numero dei partecipanti alle Nazioni<br />

Unite si è esteso progressivamente<br />

fino a comprendere, a tutt’oggi,<br />

quasi tutti gli Stati del mondo (l’Italia è<br />

entrata a farne parte nel 1955).<br />

L’ONU ha sede a New York nel così<br />

detto “palazzo di vetro”, ma talvolta<br />

è risultata operativa anche a Ginevra.<br />

È costituita da quattro organi principali<br />

che sono: l’Assemblea generale,<br />

formata dai rappresentanti di tutti gli<br />

Stati membri; il Consiglio di Sicurezza,<br />

composto di 15 membri di cui 5 permanenti<br />

(Cina, Francia, Gran Bretagna,<br />

USA e Russia); il Segretario Generale,<br />

che viene eletto ogni 5 anni<br />

dall’Assemblea su designazione del<br />

Consiglio di Sicurezza; la Corte Inter-<br />

12 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


nazionale di giustizia, che ha sede all’Aia<br />

in Olanda, è composta da 15 giudici<br />

eletti dall’Assemblea generale<br />

ogni nove anni ed ha il compito di dirimere<br />

le controversie giuridiche tra gli<br />

Stati e fornire pareri all’Assemblea e al<br />

Consiglio di Sicurezza.<br />

Quest’ultimo è comunque l’organo<br />

più importante dell’ONU in quanto è il<br />

principale promotore della pace e della<br />

sicurezza internazionale. Le misure<br />

che il Consiglio può assumere a tal fine<br />

possono spaziare dalla condanna<br />

formale dei trasgressori, alla proposta<br />

di sanzioni economiche da adottarsi<br />

nei loro confronti, fino all’impiego di<br />

forze militari (i cosiddetti “Caschi blu”)<br />

per reprimere gli atti di aggressione o<br />

le altre violazioni alla pace, in ottemperanza<br />

a quanto disposto dal citato<br />

art. 1 dello Statuto.<br />

Attualmente i “caschi blu” operano<br />

in molti Paesi, soprattutto dell’Africa e<br />

dell’Asia, dove svolgono essenzialmente<br />

missioni di pace, anche se si<br />

deve ammettere che purtroppo non<br />

sempre l’ONU è stata in grado di raggiungere<br />

il suo fine principio che appunto<br />

è quello di “mantenere la pace”.<br />

Dobbiamo, perciò, augurarci che<br />

quanto prima venga attuata quella<br />

riforma da molti auspicata, atteso che<br />

l’istituzione che risale al 1945 deve essere<br />

adattata ai molti significativi cambiamenti<br />

che sono in corso nei rapporti<br />

internazionali e pongono l’ONU di<br />

fronte a una realtà nuova.<br />

Essa ora è chiamata a rispondere a<br />

nuove sfide: basti considerare che è<br />

molto forte l’impatto sulle Istituzioni internazionali<br />

e sulle nazioni, divampano<br />

nel mondo fenomeni criminali quali il<br />

territorio un tempo impensabili, mentre<br />

la globalizzazione ha accentuato l’indipendenza<br />

tra Stati. E al riguardo ricordiamo<br />

il messaggio di Papa Benedetto<br />

XVI: “È dovere nostro rafforzare e illuminare<br />

i principi basilari di ogni convivenza,<br />

come il dono sacro della vita, la<br />

dignità della persona, l’uguaglianza e<br />

l’inviolabilità dei suoi diritti e la pace e<br />

la sicurezza dei popoli”.<br />

E ancora: “Non è il diritto del più<br />

forte a dover valere ma la forza del diritto.<br />

Il potere entro l’ordine e al servizio<br />

del diritto è il polo opposto alla violenza,<br />

intesa come il potere privo di diritto<br />

e ad esso contrario. Di conseguenza<br />

per ogni società è importante<br />

superare il sospetto sul diritto e i suoi<br />

ordinamenti, poiché solo così si può<br />

bandire l’arbitrio e vivere la libertà in<br />

quanto bene condiviso”.<br />

CORSO SULL’USO DEL PERSONAL COMPUTER<br />

DEI SOCI DELLA SEZIONE DI CONEGLIANO<br />

In data 11 novembre u.s., con la<br />

consegna degli attestati di frequenza<br />

ai singoli interessati, avvenuta in un<br />

noto ristorante di Conegliano, dove<br />

ha anche avuto luogo un frugale incontro<br />

conviviale, si è concluso il primo<br />

Corso di alfabetizzazione sull’uso<br />

del personal computer, organizzato<br />

dalla locale Sezione. (Vd. foto in alto).<br />

Il Corso, che ha avuto la durata di<br />

16 ore complessive, ha permesso di<br />

far avvicinare per la prima volta al<br />

personal computer quei soci volenterosi<br />

utilizzando tale mezzo per<br />

hobby, per motivi di studio, od anche<br />

per lavoro. Con entusiasmo ed atten-<br />

zione i frequentatori del Corso hanno<br />

seguito le spiegazioni dei propri<br />

istruttori ed hanno poi dato sfogo alla<br />

curiosità di “smanettare” sulle tastiere<br />

dei personal computer, per eseguire<br />

le operazioni loro assegnate.<br />

Con la promessa di ritrovarsi nel<br />

prossimo mese di gennaio 20<strong>06</strong> per<br />

proseguire con un ulteriore corso più<br />

avanzato, allo scopo di apprendere i<br />

segreti della “videoscrittura” su Word<br />

e del foglio di calcolo su Excel, i soci<br />

frequentatori hanno salutato i loro insegnanti,<br />

scambiandosi, nell’occasione,<br />

gli auguri per le imminenti festività<br />

natalizie.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 13


RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI ANFI DELLA LOMBARDIA<br />

Il 27 novembre 2005 si è svolta in<br />

Monza, presso il ristorante “il Centro”<br />

l’annuale riunione dei Presidenti delle<br />

Sezioni ANFI della Regione Lombardia.<br />

Sono intervenuti il Consigliere<br />

<strong>Nazionale</strong> ANFI S. Ten. Stanislao Di<br />

Pascale; il Presidente della Sezione<br />

di Monza Cav. Giuseppe Di Giacinto,<br />

che ha fatto gli onori di casa; il Presidente<br />

Onorario Gen. B. Serafino<br />

Santori e i numerosi altri Presidenti e<br />

loro consorti, per un totale di ben 54<br />

persone.<br />

Prima di iniziare la riunione le Signore<br />

presenti sono state accompagnate<br />

dalle consorti del Presidente e<br />

Vice Presidente della Sezione di<br />

Monza in visita alla città ed in particolare<br />

al Museo del Duomo, per ammirare<br />

la Corona Ferrea già appartenuta<br />

a Napoleone Bonaparte, e i vari<br />

tesori del museo stesso.<br />

ATTIVITÀ RICREATIVA DELLA SEZIONE ANFI DI BARI<br />

CAPODANNO 20<strong>06</strong> IN MONTAGNA<br />

La Sezione ANFI di Bari, nell’ambito<br />

dell’attività sociale, ha organizzato,<br />

per il Capodanno 20<strong>06</strong>, una gita<br />

in montagna, nella Val d’Agri (PZ),<br />

con partenza il giorno 28 dicembre<br />

2005 e rientro il giorno 2 gennaio<br />

20<strong>06</strong>.<br />

Hanno partecipato alla gita numerosi<br />

soci, compresi quelli delle Sezioni<br />

vicine a Bari, accompagnati da parenti<br />

ed amici.<br />

Nell’occasione sono stati visitati<br />

gli scavi romani siti nella vicina località<br />

di Grumento Nova, nei pressi dell’antica<br />

Grumentum, il Museo <strong>Nazionale</strong>,<br />

il Centro Storico di Viggiano,<br />

dove è situata la splendida Basilica<br />

della miracolosa “Madonna Nera”.<br />

Un bus navetta ha quotidianamente<br />

trasportato i “patiti della neve<br />

e dello sci”, sulla grande Montagna di<br />

Viggiano, a quota 1400 metri.<br />

Nella foto, il gruppo dei Presidenti delle Sezioni ANFI della Lombardia partecipanti<br />

alla riunione, con il Consigliere <strong>Nazionale</strong>, S. Ten. Comm. Stanislao Di<br />

Pascale. Alla riunione era presente anche il Presidente Onorario della Sezione di<br />

Monza, Generale Serafino Santori.<br />

Viggiano d’Agri 31 dicembre 2002<br />

Nel corso del “Veglione di Capodanno” il Direttore dell’Albergo, che ospita i<br />

soci, ha donato al Consigliere <strong>Nazionale</strong>, Comm. Antonio Fiore, una confezione<br />

dell’“Amaro del Finanziere”.<br />

14 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


LE RELIQUIE DI SAN PIO DA PIETRELCINA A PODERIA<br />

I segni più rilevanti di una devoluzione<br />

vissuta e maturata nei secoli, è<br />

quella verso i Santi e loro “Reliquie”.<br />

È un fascino oscuro, misterioso e<br />

sfuggente che il popolo di tutta l’area<br />

della Comunità Montana ha riaffermato,<br />

intervenendo, nel corso della cerimonia<br />

del 9 ottobre 2005 a Poderia, all’arrivo<br />

delle reliquie di San Pio da Pietrelcina,<br />

portate dal Padre Paolino Cilenti,<br />

confratello del Santo.<br />

Cerimonia sobria, d’altri tempi,<br />

niente sfarzi, ma religiosità pratica con<br />

animo semplice da parte di tutta la<br />

gente intervenuta.<br />

Alla Sacra liturgia presieduta da Sua<br />

Ecc. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di<br />

Teggiano e Policastro, sono intervenute<br />

Autorità civili e militari tre le quali il Sindaco<br />

di Celle Bulgheria, Dott. Cristoforo<br />

Cobucci, e il Presidente della Provincia<br />

di Salerno, Dott. Angelo Villani.<br />

Per la Regione Campania è intervenuto<br />

il Vice Presidente On.le Antonio<br />

Valiante.<br />

Tra le Autorità militari presenti, anche<br />

la rappresentanza ANFI della Sezione<br />

di Sapri, costituita da un folto<br />

gruppo di <strong>Finanzieri</strong> in congedo con le<br />

loro insegne e bandiere.<br />

Il Comandante la Tenenza della<br />

Guardia di Finanza, Tenente Antimo<br />

Puca, il Comandante la Brigata di Camerota<br />

Marina, Luogotenente Ernesto<br />

Disanza.<br />

Con questi, i numerosi gruppi di preghiera<br />

ed il Presidente dell’ASIFAL - Fa-<br />

di Romano Bacci<br />

Nella foto, la numerosa partecipazione dei devoti nella Chiesa di Poderia alla<br />

cerimonia dell’arrivo delle reliquie di S. Pio da Pietrelcina.<br />

ri di luce di Padre Pio - Dott. Gianni<br />

Mozzillo.<br />

Durante e dopo la Santa Messa, la<br />

reliquia del Santo è stata esposta alla<br />

venerazione dei fedeli, poi in processione,<br />

al suono della banda musicale di<br />

Poderia, è stata portata al Santuario di<br />

Santa Sofia, che ne conserverà le “Sacre<br />

Reliquie”.<br />

La storiografia su Padre Pio, che<br />

pur risente i limiti dei tempi, peraltro<br />

coinvolgente, non riuscirà mai a penetrare<br />

la celebrazione della Sua sofferenza,<br />

che Lo ha reso uomo tra gli uomini,<br />

Santo tra i Santi.<br />

È stata una cerimonia di altissima<br />

intensità spirituale, consumata in un<br />

clima di devozione e di pietà popolare,<br />

che solo quel nome Santo e soave,<br />

sprigionando potenza e mistero, ha<br />

squarciato una tenue luce nel buio del<br />

peccato e della fragilità umana.<br />

NEI GIORNI 22 E 23 OTTOBRE 2005 NEL CENTRO STORICO DI VASTO SI È TENUTA<br />

UNA MANIFESTAZIONE DENOMINATA “VETRINA DELLE ASSOCIAZIONI”<br />

Alla stessa hanno partecipato circa<br />

60 Associazioni, comprese quelle d’Arma,<br />

le quali, nei rispettivi stand hanno<br />

esposto materiale pubblicitario, apparecchi<br />

audiovisivi ed altri oggetti attinenti<br />

alle proprie attività.<br />

La Sezione di Vasto, in analogia a<br />

quanto accennato, nel proprio stand oltre<br />

ad esporre il materiale testè descritto,<br />

ha fatto visionare in apposito video<br />

registratore i Raduni Nazionali dell’<strong>Associazione</strong><br />

ANFI.<br />

La manifestazione ha avuto ottimi riconoscimenti,<br />

sia dai numerosi visitatori<br />

intervenuti, sia dalle Autorità del luogo<br />

e dalla stampa locale.<br />

La Sezione ha partecipato a tutte le<br />

riunioni per la preparazione delle esposizioni,<br />

ottenendo un lodevole riconoscimento<br />

per aver fornito utili suggerimenti<br />

e collaborazione.<br />

Tenuto conto dell’ottima riuscita della<br />

manifestazione gli organizzatori hanno<br />

espresso la volontà di ripetere tale<br />

evento anche per gli anni futuri con<br />

eventuali opportuni miglioramenti in<br />

merito.<br />

Nella foto lo stand curato dalla Sezione<br />

ANFI di Vasto, col suo Presidente M.O.<br />

Matteo Palombo.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 15


RICORDI DEL MARESCIALLO DELLA GUARDIA DI FINANZA<br />

GIUSEPPE VENEROSO<br />

Il 16 agosto 1940, non ancora diciannovenne,<br />

mi arruolai nel Corpo<br />

della Guardia di Finanza. Promosso<br />

finanziere, fui trasferito al centro mobilitazione<br />

per essere inquadrato nel<br />

Battaglione mobilitato ed inviato in<br />

prima linea a Fiume (Istria).<br />

Il mio reparto era comandato dal<br />

Capitano della Guardia di Finanza<br />

Totonetto e da un Tenente dell’Esercito<br />

e mi fu data in consegna una<br />

mitragliatrice, avendo frequentato<br />

un corso da mitragliere a Rocca di<br />

Papa.<br />

Alle ore 00,40 del 4 aprile 1941<br />

saltarono i ponti sul fiume Eneo che<br />

divideva l’Italia dalla Jugoslavia e dopo<br />

sei ore di aspri combattimenti,<br />

con molti morti, avanzammo velocemente<br />

sino a Carlovaz in Croazia,<br />

sconfiggendo in poco tempo l’esercito<br />

jugoslavo.<br />

Il 1° maggio 1941 fui trasferito al<br />

comando della Brigata di Buccari e la<br />

mia storia si intrecciò con un’altra<br />

molto più grande che merita di essere<br />

raccontata. Era Questore di Fiume<br />

Giovanni Palatucci.<br />

In quel periodo in Dalmazia vi<br />

erano molti Ebrei fuggiti da tutta l’Europa<br />

occupata dai tedeschi. Io prestavo<br />

servizio al porto di Buccari ove<br />

arrivavano persone con lasciapassare<br />

firmati da Giovanni Palatucci, Capo<br />

dell’Ufficio Stranieri. Sia io che i<br />

miei colleghi sapevamo che queste<br />

persone erano Ebrei che volevano<br />

fuggire per non essere deportati nei<br />

campi di concentramento e buona<br />

parte dei <strong>Finanzieri</strong> si mettevano<br />

d’accordo con i comandanti dei pescherecci<br />

e di notte, per nasconderli<br />

alle milizie tedesche, li facevano imbarcare.<br />

La storia del Questore Giovanni<br />

Palatucci è stata pubblicata sul n.<br />

1/1995 del settimanale “Famiglia Cristiana”.<br />

Per aver salvato migliaia di<br />

Ebrei fu arrestato dalle SS tedesche<br />

e mandato nel campo di concentramento<br />

di Dacau dove morì. Il Governo<br />

di Israele gli ha dedicato una via<br />

di Ramat Gau, alle porte di Tel Aviv.<br />

Il Presidente della Repubblica Italiana<br />

Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito<br />

la Medaglia d’Oro al Valor Civile.<br />

È in corso il processo di beatificazione<br />

ed io sono orgoglioso di essere<br />

stato chiamato come teste nel processo.<br />

Il fratello, che porta lo stesso<br />

nome, mi ha scritto un biglietto di ringraziamento.<br />

L’8 settembre del 1943 mi trovai,<br />

sempre a Buccari, sbandato, senza<br />

ordini ed con il pericolo che i tedeschi<br />

ci prendessero prigionieri oppure<br />

che i partigiani di Tito ci uccidessero.<br />

Il Tricolore in dotazione alla<br />

Brigata di Buccari, per non farlo<br />

prendere al nemico, per tutto il periodo<br />

bellico l’ho tenuto nascosto cucito<br />

all’interno della giacca, e tuttora<br />

lo conservo a casa fra i miei ricordi.<br />

Solo di notte riuscii ad imbarcarmi<br />

su un piccolo battello della Marina<br />

Militare, comandato dal Tenente<br />

di Vascello Mirco Santoro. Sbarcai<br />

ad Ancona e con altri militari, sbandati,<br />

percorsi a piedi i sentieri non<br />

frequentati dai tedeschi attraverso le<br />

montagne e così arrivai a Roma.<br />

Mi presentai alla Caserma Piave<br />

dove si radunavano tutti i finanzieri<br />

sbandati. Un ufficiale mi fece un interrogatorio<br />

e mi disse che ero un disertore<br />

perché avevo abbandonato il<br />

mio reparto in Jugoslavia ed il giorno<br />

dopo mi disse che se prestavo giuramento<br />

alla Repubblica di Salò potevo<br />

rimanere in servizio a Roma,<br />

ma io e quasi tutti i finanzieri che<br />

erano con me, non accettammo.<br />

Poco dopo, il 10 novembre 1943<br />

venni a sapere che il Generale della<br />

Guardia di Finanza Filippo Crimi ed<br />

il Capitano Ernesto Argenziano avevano<br />

formato la Compagnia Partigiani<br />

Fiamme Gialle che operava sul<br />

territorio laziale. Fui uno dei primi ad<br />

aderire e mi misi a disposizione del<br />

Capitano Zuar, che era il nome di<br />

battaglia di Ernesto Argenziano. Io<br />

ero la staffetta che portava i viveri<br />

forniti dal Capitano Zuar a vari personaggi<br />

politici ed ufficiali superiori<br />

che lavoravano per l’organizzazione<br />

della Resistenza.<br />

La notte fra il 3 ed il 4 giugno<br />

1944, unitamente al Brig. Caputo ed<br />

ai colleghi Raffaele Pagano, Bidda,<br />

Sciuto ed altri, fummo impegnati in<br />

un duro scontro a fuoco contro i reparti<br />

tedeschi che volevano portare<br />

via gli automezzi della Legione Allie-<br />

16 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


vi di Roma. Nell’aspro combattimento<br />

il collega Sciuto fu colpito a morte,<br />

io fui ferito ad una guancia e alla<br />

testa. In seguito il Finanziere Sciuto<br />

fu decorato con la medaglia di bronzo<br />

per merito di guerra ed a me fu<br />

concesso un encomio solenne per<br />

merito di guerra.<br />

Dopo la liberazione di Roma la<br />

“Compagnia Partigiana Fiamme<br />

Gialle” passò sotto il comando del<br />

Fronte di Liberazione Militare di Resistenza.<br />

Sono orgoglioso di fregiarmi di:<br />

1) Encomio solenne per attività di<br />

guerra concesso dal Presidente<br />

del Consiglio;<br />

2) La Presidenza del Consiglio dei<br />

ministri ha riconosciuto la qualifica<br />

di Partigiano combattente<br />

nella Guardia di Finanza con<br />

D.l.l. del 21.08.1945;<br />

3) Croce al merito di guerra<br />

1940/1945;<br />

4) Croce al merito di guerra per attività<br />

partigiana 1943/1945;<br />

5) Medaglia commemorativa della<br />

guerra 1943/1945;<br />

6) Medaglia commemorativa della<br />

guerra di liberazione<br />

1943/1945;<br />

7) Medaglia di benemerenza per<br />

volontari della guerra di liberazione;<br />

8) Medaglia per attività partigiana<br />

il 9.9.1945;<br />

9) Diploma d’onore per i volontari<br />

della guerra di liberazione;<br />

10) Ferito di guerra riconosciuto dalla<br />

C.M.O. di Firenze per sfregio<br />

permanente alla guancia sinistra<br />

ed alla testa;<br />

11) Cavaliere della Repubblica con<br />

Decreto del 2.6.1999;<br />

12) Croce d’argento al merito di servizio;<br />

13) Croce d’oro al merito di servizio;<br />

14) Medaglia commemorativa per<br />

l’intervento nel territorio di Prato<br />

durante l’alluvione del novembre<br />

1966.<br />

Desidererei avere notizie dei colleghi<br />

che mi hanno conosciuto: il mio<br />

indirizzo è Cav. Giuseppe Veneroso<br />

presso la Sezione ANFI, Piazza<br />

Mercatale, 111 – 59100 Prato.<br />

QUADRANGOLARE DI CALCIO A 5 SQUADRE,<br />

A SCOPO UMANITARIO, ORGANIZZATO DALLA<br />

SEZIONE ANFI DI POLIGNANO A MARE (BA)<br />

I componenti della squadra della Guardia di Finanza di Monopoli<br />

In data 15 ottobre 2005 alle ore<br />

19.00 e 16 ottobre alle ore 10.00<br />

presso il campo messo a disposizione<br />

dal movimento di spiritualità “Vivere<br />

In”, sito in Monopoli in località<br />

Piangevino, la Sezione ANFI di Polignano<br />

a Mare con il patrocinio dei<br />

Comuni di Monopoli e di Polignano a<br />

Mare ha organizzato un quadrangolare<br />

di calcio a 5 squadre il cui ricavato<br />

è stato devoluto in beneficenza<br />

al gruppo UNITALSI (Unione <strong>Nazionale</strong><br />

Italiana Trasporto Ammalati a<br />

Lourdes e Santuari Internazionali) di<br />

Polignano a Mare.<br />

Al torneo hanno partecipato:<br />

- gli Amministratori del Comune di<br />

Polignano a Mare, compreso il Sindaco<br />

Dott. Simone Di Giorgio (realizzatore<br />

di una rete).<br />

- Dipendenti del Commissariato di<br />

Monopoli.<br />

- Militari della Compagnia Carabinieri<br />

di Monopoli.<br />

- Militari della Compagnia Guardia di<br />

Finanza di Monopoli.<br />

Grazie agli sponsor che con il loro<br />

contributo volontario hanno permesso<br />

alla Sezione ANFI di provvedere<br />

alla materiale donazione di:<br />

- Euro 600.00 al Gruppo UNITALSI di<br />

Polignano a Mare, per acquistare<br />

una pedana da collegare al pulmino<br />

di loro possesso, e quindi permette-<br />

re, ai diversamente abili, di essere<br />

trasportati con meno disagi;<br />

- Euro 600.00 al Movimento di spiritualità<br />

“Vivere In” per concorrere<br />

alla realizzazione delle opere caritatevoli<br />

e missionarie in Centro<br />

America.<br />

Per la premiazione, che ha visto<br />

vincitori i Carabinieri, seguiti dai<br />

dipendenti del Commissariato di<br />

Monopoli, i Militari della Guardia di<br />

Finanza di Monopoli e gli Amministratori<br />

del Comune di Polignano a<br />

Mare, hanno partecipato anche<br />

Padre Nicola Giordano, responsabile<br />

del Centro “Vivere In”, il Sig. Sigismondo<br />

La Penna, Assessore al<br />

Bilancio del Comune di Monopoli, la<br />

Dott.ssa Maria Letizia La Selva, dirigente<br />

del Commissariato di Monopoli,<br />

e il Capitano Gabriele Gargano,<br />

Comandante della Compagnia Guardia<br />

di Finanza di Monopoli.<br />

Le coppe sono state offerte dal<br />

Comune di Monopoli, mentre la<br />

Sezione ANFI di Polignano a Mare<br />

ha offerto le targhe e una medaglia a<br />

tutti i partecipanti.<br />

Alla fine della manifestazione tutti<br />

i presenti, con le famiglie, (circa<br />

200 persone) si sono trasferiti presso<br />

il ristorante “Gli Ulivi” ed hanno trascorso<br />

una lieta e festosa giornata<br />

insieme.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 17


IL SERVIZIO SVOLTO NELLA TENUTA REALE DI SAN ROSSORE<br />

“Sei stato prescelto per il temporaneo<br />

servizio nella Tenuta Reale di<br />

San Rossore. Domattina devi partire<br />

alla volta di Marina di Pisa: preparati.”<br />

La comunicazione del Comandante<br />

della brigata, oltre alla sorpresa, suscitò<br />

in me anche un momento d’incertezza.<br />

Solo da breve tempo ero a Rimini,<br />

giuntovi dalle Alpi Giulie, in quel di<br />

Fiume, al confine con la Jugoslavia. Rimettermi<br />

in viaggio e cambiare di nuovo<br />

sede, sia pure per un periodo limitato,<br />

non era davvero quello che nel momento<br />

mi aspettavo. Ma era un ordine<br />

e non ammetteva repliche.<br />

“Hai capito?” Fece il sottufficiale,<br />

vedendomi poco convinto.<br />

“Signorsì, ho capito.”<br />

“Devi essere orgoglioso - aggiunse<br />

-. Andrai a svolgere un compito molto<br />

importante per la sicurezza delle Loro<br />

Maestà il Re e la Regina e degli altri<br />

membri di Casa Savoia, che trascorreranno<br />

la villeggiatura nella tenuta di<br />

San Rossore.”<br />

Il Comandante della brigata litoranea<br />

di Rimini era un anziano Maresciallo,<br />

di vecchio stampo, come suol<br />

dirsi, serio, fermo di carattere, ma<br />

comprensivo; un buon padre di famiglia.<br />

Quale “ragazzo del 99”, aveva<br />

combattuto negli ultimi mesi della prima<br />

guerra mondiale e di ciò era assai<br />

fiero; coglieva ogni occasione per ricordare<br />

i suoi trascorsi sul Piave.<br />

Aveva in sommo grado l’amor di patria<br />

e l’attaccamento alla propria terra.<br />

Era monarchico convinto e per lui il<br />

Re era un idolo da venerare e da porre<br />

sul più alto piedistallo. Sotto i Savoia<br />

era stata fatta grande la nazione<br />

e questo lo considerava il più sublime<br />

atto della storia italiana. Ma non con<br />

altrettanto entusiasmo osannava il<br />

Duce. Era antifascista? No, non se lo<br />

poteva permettere, se intendeva proseguire<br />

nella carriera. Rimaneva indifferente<br />

a quello che il partito dominante<br />

diffondeva.<br />

Da parte mia avevo molto rispetto<br />

per il Re e l’Istituzione monarchica nel<br />

suo insieme, ma mi eccitavo di più alle<br />

spettacolari manifestazioni del regime<br />

ed ai magniloquenti discorsi di<br />

Mussolini. La mia generazione era<br />

cresciuta nel “ventennio fascista”, per<br />

cui era stata indottrinata dalla propa-<br />

ganda e non si rendeva conto, anche<br />

in mancanza di cognizioni e di riferimenti,<br />

di cosa realmente fosse l’ideologia<br />

delle “camicie nere”.<br />

Quindi per i suoi sentimenti monarchici<br />

e il suo pensare di quei giorni, il<br />

maresciallo aveva evocato il mio orgoglio.<br />

Sì, sarei andato a compiere un<br />

servizio che esulava dai normali canoni<br />

della nostra Istituzione, ma non per<br />

questo sentivo dentro di me destarsi<br />

particolari sentimenti. La Patria, il dovere,<br />

la considerazione dei Superiori,<br />

sono tutte belle cose che però comportano<br />

sacrifici seguiti da labili ricompense<br />

morali.<br />

Cosicché all’indomani, con la valigia<br />

d’ordinanza ed il moschetto mod.<br />

91, (fido compagno dal giorno dell’arruolamento<br />

nel Corpo) intrapresi il<br />

viaggio da Rimini a Marina di Pisa.<br />

All’epoca, negli anni 1937 e 1938<br />

per attraversare la Penisola dall’Adriatico<br />

al Tirreno s’impiegava un tempo<br />

sproporzionatamente lungo. A Faenza<br />

la prima attesa della coincidenza<br />

per Firenze. Il tratto della “Faentina”<br />

era servito da “Littorine”, che si fermavano<br />

in ogni stazioncina della montagna<br />

appenninica. A Firenze altra sosta,<br />

aspettando il treno per Pisa; da<br />

qui in autocorriera fino a Marina.<br />

Era una giornata canicolare, non<br />

spirava un alito di vento. L’afa ristagnava<br />

nella pianura romagnola. Poi<br />

nella Valle dell’Arno, quando ormai il<br />

sole era allo zenit, dardeggiando implacabile,<br />

si avvertiva ancor più la<br />

soffocante calura. A detta degli anziani<br />

quella era un’estate che stava superando<br />

ogni precedente statistica. Per<br />

noi militari il disagio del grande caldo<br />

era ancor maggiore per l’anacronistico<br />

abbigliamento: la pesante uniforme,<br />

unica sia d’estate che d’inverno. Io indossavo<br />

una divisa di panno grigioverde,<br />

in testa avevo il cappello alpino,<br />

calzavo scarpe alte nere con i gambali<br />

di cuoio, una camicia di ruvida tela<br />

serrata al collo da una cravatta pure<br />

grigioverde. Quanta differenza con le<br />

eleganti e comode uniformi di oggi<br />

giorno. Un vecchio assunto dice che<br />

“quello che para lo freddo, para lo caldo”.<br />

Un corno. In tal modo bardato e<br />

con il bollore di quella giornata la sofferenza<br />

era molta. E mi venne fatto di<br />

di Leonardo Calossi<br />

constatare che per gli uomini in uniforme<br />

l’estate non era la stagione tanto<br />

attesa dalle masse dei vacanzieri.<br />

Giunsi a Marina di Pisa quando il<br />

sole stava “affogando nel mare”.<br />

La linea dell’orizzonte, verso Ovest,<br />

era tinta di rosso cinabro, con sfumature<br />

di giallo, colori che si riflettevano<br />

sulla distesa dell’acqua e che,<br />

stando ai detti popolari, erano forieri di<br />

altri giorni di caldo. Avevo un forte desiderio<br />

di liberarmi di ciò che mi opprimeva.<br />

Oh quanto rimpiangevo la frescura<br />

delle montagne del Quarnaro.<br />

Altri commilitoni “prescelti” erano<br />

già giunti a Marina, provenendo dai diversi<br />

reparti della Toscana, nonché<br />

dalla Romagna e dalle Marche, regioni<br />

allora sottoposte alla giurisdizione<br />

della Legione della Guardia di Finanza<br />

di Firenze.<br />

Tenuta di San Rossore. Il prezioso<br />

lembo della terra toscana ad Ovest è<br />

bagnato dal Tirreno, a Sud è delimitato<br />

dalle rive dell’Arno, a Nord dalle rive<br />

del Serchio, e ad Est confina con<br />

altre proprietà.<br />

Nel 1535 la tenuta fu ceduta ai Medici<br />

dal Duomo di Pisa, che l’aveva<br />

avuta in dote dall’Imperatore Enrico<br />

IV, quello ricordato dalla storia più per<br />

l’umiliazione di Canossa che per giusti<br />

meriti; nel 1738 passò ai Lorena, ovvero<br />

ai nuovi governanti del Granducato;<br />

nel 1859, all’atto dell’annessione<br />

della Regione al Regno d’Italia, divenne<br />

la Tenuta Reale dei Savoia; nel<br />

1946 passò alla Presidenza della Repubblica<br />

Italiana; di recente è stata<br />

data in gestione alla Regione Toscana.<br />

Praticamente ha seguito le vicende<br />

storiche toscane e italiane.<br />

La stupenda Tenuta all’epoca di<br />

questo scritto era ammantata di vaste<br />

pinete e di sottobosco di felci, di ginestre<br />

e di altri arbusti della macchia mediterranea,<br />

che nel periodo della fioritura<br />

davano spettacolo ed emanavano<br />

soavi aromi. Era un’immensa oasi<br />

piena di vita, dove tanti animali selvatici<br />

vagavano alla ricerca del miglior cibo,<br />

godendo di un habitat ideale.<br />

La Famiglia Reale, ossia il Re Vittorio<br />

Emanuele III e la Regina Elena di<br />

Montenegro, con principi e principini<br />

provenienti anche da corti estere, di<br />

18 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


norma si recavano a San Rossore nel<br />

periodo pasquale e nei mesi di giugno<br />

e luglio, preferendo trascorrere l’agosto<br />

a Sant’Anna di Valdieri, in Piemonte.<br />

Ritornavano nella Tenuta toscana<br />

in autunno, quando la meravigliosa<br />

“oasi” si tingeva di tanti colori ed<br />

il mite clima pisano invitava alla marina<br />

e alla campagna.<br />

Alla Guardia di Finanza era affidata<br />

la vigilanza del litorale che va da<br />

Boccadarno a Boccaserchio, mentre<br />

le altre Forze di Polizia controllavano il<br />

restante perimetro della Tenuta.<br />

Noi eravamo accasermati a Marina<br />

di Pisa, fuori dalla Tenuta, per cui per<br />

raggiungere i posti di servizio e fare ritorno<br />

in sede, era giocoforza traversare<br />

l’Arno in prossimità della foce. E per<br />

andare al di là e al di qua del fiume ci<br />

si avvaleva di un anziano traghettatore,<br />

che si chiamava Attilio.<br />

Attilio era stato un buon pescatore;<br />

da qualche anno, data l’età, aveva abbandonato<br />

il mare, ma era rimasto nell’ambiente.<br />

Poiché possedeva una<br />

vecchia solida barca, aveva ottenuto<br />

l’incarico di traghettatore delle persone<br />

che dovevano recarsi in San Rossore.<br />

Inoltre era custode di alcune bilance<br />

da pesca, installate alla foce dell’Arno,<br />

sulla riva sinistra. Egli era di media statura;<br />

aveva la faccia scavata, rugosa,<br />

bruciata dalla salsedine; gli occhi<br />

infossati, ma vivi; gli mancavano molti<br />

denti per cui la bocca era rientrata,<br />

dando più prominenza al naso e al<br />

mento; aveva i capelli bianchi arruffati<br />

che gli scendevano sul collo, baffi e<br />

barba incolti. Indossava pantaloni di<br />

fustagno assai logori e una camicia dal<br />

colore indefinibile; in testa aveva un<br />

cappellaccio apparentemente grigio,<br />

unto e bisunto; calzava sandali scalcagnati,<br />

ma camminava sovente scalzo.<br />

Nel periodo in cui svolgeva l’attività<br />

di traghettatore per conto della nostra<br />

amministrazione, occupava una baracchetta<br />

di tavole posta sull’argine<br />

del fiume, a pochi metri dall’ormeggio<br />

della barca. Era un angusto ricovero,<br />

dove a malapena era stato sistemato<br />

uno sdrucito pagliericcio. Aveva costantemente<br />

in bocca una mezzo sigaro<br />

toscano, non sempre acceso,<br />

per “tener lontano le maledette zanzare”,<br />

diceva. Malgrado l’età e la scadente<br />

apparenza, Attilio possedeva<br />

ancore buone energie: con le sue<br />

grosse mani callose e noccolute, afferrava<br />

i remi e la sua barca filava liscia,<br />

senza sbandamenti. Era ciarliero<br />

e spiritoso, un “maledetto toscano” di<br />

pura razza. Si esprimeva con l’accento<br />

pisano – livornese, rendendosi molto<br />

simpatico.<br />

All’ora del cambio del turno di servizio,<br />

giunti in prossimità della piccola<br />

spelonca, lo chiamavano ed egli immancabilmente<br />

rispondeva: “eccolooo.”<br />

Una sera, arrivati sull’argine, io<br />

chiamai: “Caronte, o Caronte” ed aggiunsi:<br />

“sveglia, è l’ora.” La porticina di<br />

tavole scricchiolò ed apparve Attilio,<br />

silenzioso come non mai, Compì le<br />

operazioni di sempre senza far parola.<br />

E mentre la barca andava verso l’altra<br />

riva, tagliando la blanda corrente dell’Arno,<br />

risentimmo la sua voce.<br />

“Io ho un nome bello e perbene: mi<br />

chiamo Attilio e non Caronte e nemmeno<br />

Passatore, come sento da qualcuno<br />

di voi.”<br />

Era offeso, non accettava gli appellativi<br />

attribuitigli in relazione al mestiere<br />

che ora esercitava. Da parte<br />

mia cercai di fargli comprendere che<br />

non aveva motivo di prendersela, poiché<br />

Caronte e Passatore erano personaggi<br />

a lui simili nel lavoro. Gli spiegai<br />

che Caronte era il traghettatore<br />

delle anime nell’“Inferno” di Dante, immortalato<br />

in versi famosi; che il Passatore<br />

“cortese”, Stefano Pelloni, era<br />

stato un eroe-brigante che con le sue<br />

spettacolari azioni, in Romagna, aveva<br />

procurato grattacapi e scorni alle<br />

truppe del Papa.<br />

Attilio ascoltò senza far parola; attraccò<br />

la barca, consentendoci di<br />

scendere agevolmente.<br />

“Buona sera Attilio.”<br />

“Buona, ragazzi, a più tardi.”<br />

Il tono della sua voce era ritornato<br />

quello di sempre. Caronte e il Passatore,<br />

invisibili, andavano con lui da una<br />

sponda all’altra dell’Arno, accanto a<br />

quel vecchio marinaio cordialone, ma<br />

pure un po’ suscettibile e permaloso.<br />

Luglio vantava tutti i suoi diritti, non<br />

si smentiva, con il Sole che dardeggiava<br />

implacabile. Il mare era piatto come<br />

uno stagno, silenzioso; le chiome degli<br />

alberi immobili. Soltanto il volo degli<br />

uccelli rompeva la eccezionale quiete<br />

del momento. Io stavo eseguendo il<br />

turno di servizio dalle sei alle dodici e<br />

mio compito era quello di vigilare il tratto<br />

di spiaggia assegnatomi; camminavo<br />

su e giù dove il fondo era più solido<br />

e rendeva i passi meno faticosi.<br />

A quel tempo, cioè prima che la<br />

salsedine inquinata facesse scempio<br />

dei pini più prossimi alla riva, le alte<br />

piante e il sottobosco prosperavano fino<br />

a pochi metri dalla battigia, lasciando<br />

tra loro e l’acqua una lunga stretta<br />

striscia di finissima sabbia biancastra.<br />

Osservavo il mare fermo e speravo<br />

nel levarsi di un po’ di brezza che venisse<br />

a mitigare il caldo. Sentivo il disagio<br />

della rozza uniforme; mi assaliva<br />

il pensiero delle ore che mancavano<br />

al termine del servizio. Ore interminabili.<br />

Una bianca nave si stagliava<br />

sulla linea dell’orizzonte con la prua a<br />

sud; “Quale sarà la sua meta, il suo<br />

porto d’approdo? E coloro che si trovavano<br />

a bordo chi sono? Viaggiatori<br />

per diletto o per necessità?” Provai un<br />

senso d’invidia per quelle persone che<br />

andavano per il mondo.<br />

Vagavo con la mente anche come<br />

passatempo, quando, da un viottolo<br />

che attraverso la pineta conduceva alla<br />

spiaggia, vidi sopraggiungere il Re,<br />

accompagnato dal Capo delle guardie<br />

della Tenuta. Venivano nella mia direzione,<br />

procedendo anch’essi rasente<br />

la battigia. Udivo le loro parole: argomentavano<br />

sugli animali che stanziavano<br />

a San Rossore. Il loro incedere<br />

era esasperatamente lento e ciò mi<br />

procurava un po’ d’imbarazzo.<br />

Nelle istruzioni di servizio era detto<br />

che al passaggio dei Sovrani e degli<br />

altri membri della Famiglia Reale, noi<br />

dovevamo ritirarci ai margini della<br />

spiaggia, spalle alla pineta, prendere<br />

posizione e fare il “presentat’arm.”<br />

Il Sovrano indossava una sahariana<br />

chiara con pantaloni pure chiari in<br />

testa aveva un cappello che era sproporzionato<br />

alla persona: sembrava<br />

“un fungo sotto leccio”, usando un originale<br />

espressione dei miei compaesani.<br />

Calzava scarpe nere con il tacco<br />

rialzato. E con siffatti accorgimenti,<br />

cioè cupola del cappello e tacchi delle<br />

scarpe, facevano guadagnare qualche<br />

centimetro alla statura di quell’uomo<br />

poco gratificato da madre natura.<br />

Giunto il Re alla mia altezza, presentai<br />

l’arma, al che egli rispose levandosi<br />

il cappello. Nel frattempo una<br />

barca con quattro uomini ai remi si avvicinò<br />

velocemente alla riva. Erano<br />

pescatori? In apparenza, si. La presenza<br />

degli intrusi destò subito in me<br />

un vivo disappunto e una certa ansia.<br />

Stavo per intervenire, per intimare ai<br />

barcaioli di allontanarsi, allorché essi,<br />

abbandonati i remi, alzatisi in piedi e<br />

toltisi di testa i loro cappellacci, ad una<br />

voce gridarono: “Buongiorno Maestà”.<br />

Il Re, voltatosi verso di loro e con tono<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 19


cordiale, rispose: “Buongiorno, figlioli,<br />

buongiorno.”<br />

Quindi i pescatori ripresero la loro<br />

rotta ed io emisi un sospiro di sollievo.<br />

Poi per altro viottolo il Re e la sua scorta<br />

scomparvero nel folto della pineta.<br />

Da parte mia ripresi ad andare<br />

avanti e indietro per l’arenile, dov’erano<br />

ben visibili le orme lasciate dai due. Come<br />

per gioco confrontai le impronte delle<br />

mie scarpe con quelle del Sovrano, e<br />

mi venne alla mente Davide e Golia.<br />

Di fronte a quel mare privo di sussulti,<br />

a quel cielo di cobalto, al verde<br />

della grande pineta, alla mia solitudine,<br />

e sempre per distrarmi dal pensiero<br />

del tempo che trascorreva troppo<br />

lentamente, feci alcune riflessioni. Mi<br />

dissi, senza spirito critico e senza un<br />

qualsiasi fine:<br />

“Quell’essere dal fisico così scadente<br />

ha la responsabilità della vita di tanta<br />

gente, di intere popolazioni. Quanti nel<br />

suo nome hanno affrontato il nemico,<br />

hanno combattuto e sono morti? Tanti,<br />

forse troppi. Ognuno di noi viene al<br />

mondo con il proprio destino: chi nasce<br />

ricco e chi povero, chi nobile e chi plebeo,<br />

a chi è dato usare la mente e a chi<br />

le sole braccia: la strada è già segnata<br />

per tutti. Così all’uomo che poco prima<br />

avevo reso onore, i natali avevano concesso<br />

il più elevato gradino della nostra<br />

società, da dove dominava e comandava<br />

i sudditi. Ed egli, Vittorio Emanuele<br />

III di Savoia, sulla sicurezza del quale<br />

vigilavano, era Re d’Italia e Imperatore<br />

d’Etiopia. (Re d’Albania sarebbe divenuto<br />

nel 1939).<br />

Sei ore di servizio e dodici di riposo,<br />

con cronometrica precisione, feste<br />

o non feste, erano al quanto spossanti.<br />

Il turno della mezzanotte alle sei del<br />

mattino lo sopportavo con difficoltà. E’<br />

sacrosantamente vero che la notte è<br />

fatta per dormire. Soffrivo molto il sonno,<br />

specialmente nelle ore innanzi all’alba.<br />

Sentivo le palpebre abbassarsi<br />

e facevo un notevole sforzo per tenere<br />

gli occhi aperti; ciò incideva sul mio fisico,<br />

di modo che durante il giorno non<br />

avevo la consueta lucidità di mente.<br />

Alle diciotto, purtroppo, sarei ritornato<br />

là, a camminare lungo la spiaggia,<br />

a sognare il letto. Ed in me vacillava<br />

l’”orgoglio” evocato dal maresciallo<br />

di Rimini.<br />

In quelle ore buie, tra cielo, mare e<br />

pineta, mi tenevano compagnia il gracidare<br />

delle rane, i versi delle civette,<br />

dei barbagianni e degli altri uccelli notturni.<br />

Sei ore di completa solitudine.<br />

Pensieri su pensieri si affacciavano<br />

senza posa; rifacevo la storia del mio<br />

passato, rivedevo le scene dei giorni<br />

andati. Evitavo di riflettere sul presente,<br />

temendo di essere portato a fare<br />

delle considerazioni inopportune sul<br />

tempo, sul luogo e sul fine del mio<br />

operare. Si, era più salutare non soffermarsi<br />

ad argomentare di ideali, che<br />

inevitabilmente sarebbero venuti in<br />

contrasto con quelli correnti nel particolare<br />

momento storico. Cosicché,<br />

scacciate le fuorvianti riflessioni, trovavo<br />

svago ad arzigogolare su vacue<br />

questioni. E i minuti trascorrevano.<br />

A distanza di tanto tempo, ricordo<br />

che il primo turno di servizio, dalle diciotto<br />

alle ventiquattro, lo svolsi nel<br />

tratto di spiaggia che dall’Arno andava<br />

verso la Tenuta. Nei pressi della foce<br />

del fiume il terreno era acquitrinoso,<br />

solcato da canali e canaletti; la pineta<br />

era distante. Le onde del mare erano<br />

frenate da modeste dune di sabbia.<br />

Con il moschetto in spalla procedevo<br />

lentamente, osservando la luna, prossima<br />

a calare, che inargentava la tremula<br />

distesa marina. Ad un tratto fui<br />

allarmato da un insolito verso animalesco.<br />

Con sbalorditiva sorpresa vidi<br />

una mandria di cammelli, si, proprio<br />

cammelli, ripiegati sulle gambe; ruminavano<br />

ritmicamente, dondolando il<br />

vistoso labbro inferiore. Erano sulle<br />

dune di sabbia con la testa al mare;<br />

forse istintivamente “sapevano” che<br />

al di là della grande distesa d’acqua<br />

c’era l’Africa, il deserto delle imprese<br />

dei loro antenati. Percepivano gli afrori<br />

emanati dalle carovane del Sahara?<br />

La meraviglia era stata notevole e<br />

subito mi domandai come le caratteristiche<br />

bestie si trovassero lì, in un ambiente<br />

che non era il loro. Invece la<br />

presenza dei cammelli nella Tenuta di<br />

San Rossore aveva origini lontane. I<br />

primi erano stati donati da Bey di Tunisi<br />

a Ferdinando II° de’ Medici, Granduca<br />

di Toscana. Avevano prosperato<br />

nell’oasi pisana dalla prima metà del<br />

1600. Col tempo vennero sfruttati come<br />

bestie da soma per il trasporto di<br />

legna da ardere e di derrate varie.<br />

Erano stati pure accompagnati all’Arena<br />

di Verona per essere impiegati nelle<br />

scene delle rappresentazioni dell’Aida<br />

di Giuseppe Verdi. Nel 1942 la<br />

piccola mandria contava sessantotto<br />

unità, purtroppo la guerra travolse anche<br />

gli esotici animali, che ben si erano<br />

adattati al mite clima di San Rossore.<br />

Infatti, nel 1944 furono abbattuti<br />

dalle truppe d’invasione, in special<br />

modo dai soldati mongoli aggregati al-<br />

le truppe di Hitler, per arrostirli e banchettare<br />

all’ombra dei pini.<br />

L’esasperazione dei lunghi turni di<br />

servizio avevano provato il mio fisico,<br />

che per altro doveva sopportare e resistere<br />

alla calura.<br />

I “presentat’arm” al Re, alla Regina<br />

e agli altri membri dei Savoia, in me<br />

non suscitavano più alcuna sensazione,<br />

né davo importanza allo svolgimento<br />

del compito, per il quale ero<br />

stato prescelto. Eseguivo il militaresco<br />

gesto, obbedendo soltanto ad un ordine<br />

ricevuto.<br />

Coloro che sorvegliavano il tratto di<br />

spiaggia prossimo alla foce del Serchio,<br />

erano alloggiati in una baracca<br />

ubicata in località Gombo e ciò per<br />

evitare il disagio di raggiungere Marina<br />

di Pisa al termine di ogni turno. La<br />

baracca, priva di comodità, veniva<br />

usata soltanto come dormitorio.<br />

Da qualche giorno mi trovavo proprio<br />

al distaccamento del Gombo. Ero<br />

stato di servizio da mezzanotte alle<br />

sei, dopo alcune ore di riposo, uscii<br />

dalla baracca per le faccende personali<br />

di ogni mattina. A torso nudo e<br />

con l’asciugamano avvolto alla vita,<br />

appesi lo specchio ad un ramo di pino<br />

e mi insaponai la faccia per radermi.<br />

In quel momento apparve il Re, come<br />

al solito in compagnia del Capo delle<br />

guardie; i due erano incamminati nel<br />

viottolo del mio improvviso “saloon”.<br />

Mi scansai d’un passo ed assunsi la<br />

posizione di “attenti”. Il sovrano parve<br />

sorridere, si levò il cappellone verde,<br />

chinò leggermente il capo, dicendo:<br />

“comodo, figliolo, comodo”.<br />

Ritornai a Rimini l’ultimo giorno di<br />

luglio, nel pieno della stagione balneare.<br />

La rinomata spiaggia della città romagnola<br />

era invasa da gente vogliosa<br />

di mare, di sole e di divertimento. Io,<br />

per il mio lavoro e per la mia condizione,<br />

stavo ai margini della grande festa<br />

agostana; ne potevo raccogliere soltanto<br />

qualche briciola.<br />

Il dovere verso la Patria, l’orgoglio,<br />

il Re e la Regina, i principi, San Rossore,<br />

la pineta, i “present’arm”, i cammelli,<br />

il traghettatore, le notti silenti, il<br />

sonno perso, seppur non dimenticati,<br />

si erano rifugiati in un remoto angolo<br />

della mia mente, avevo lasciato il posto<br />

agli ombrelloni che punteggiavano<br />

l’affollato lido, al brulicare delle vie cittadine,<br />

alle mille luci della sera.<br />

Mi venne fatto di pensare: com’è<br />

diverso il mondo da luogo a luogo. E<br />

quanto diversa è la sorte che segna la<br />

strada ad ognuno di noi.<br />

20 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


I RAGAZZI DI GERMASINO CONTINUANO A CERCARSI:<br />

SONO 200 E SPERANO DI ARRIVARE A 1000<br />

Premessa<br />

In un recente numero di questo<br />

periodico abbiamo già parlato dei<br />

“Ragazzi di Germasino” e della loro<br />

iniziativa di ricercarsi e di rincontrarsi<br />

lungo il Confine svizzero, dove molti<br />

anni fa hanno affrontato la mitica lotta<br />

al contrabbando, in condizioni di vita<br />

e di servizio oggi inconcepibili, con<br />

turni di servizio fino a 72 ore, con perlustrazioni<br />

ed appostamenti lungo la<br />

rete di confine o nei pressi dei sentieri<br />

più impervi praticati dai contrabbandieri,<br />

con la neve o col freddo, in una<br />

lotta che ha visto solo alcuni episodi<br />

cruenti, perché solitamente si concludevano<br />

col recupero delle “bricolle”<br />

contenenti le sigarette e con qualche<br />

arresto di contrabbandieri, impiegando<br />

anche cani addestrati per il bloccaggio<br />

degli stessi; operando di giorno<br />

e di notte con astuzia e sacrificio,<br />

ma sempre con umanità.<br />

Oggi si cercano anche per raccogliere<br />

testimonianze di luoghi, vicende<br />

e sentimenti in cui potersi riconoscere<br />

tutti coloro, che hanno avuto le<br />

stesse esperienze, sia per aver prestato<br />

servizio nella Brigata di Germasino<br />

sia negli omologhi reparti della<br />

Legione di Como, impegnati quasi tutti<br />

nella lotta al contrabbando delle<br />

sigarette. E per ritrovarsi una o due<br />

volte all’anno in quei posti e principalmente<br />

al Distaccamento di Giovo.<br />

Uno di quei ragazzi è l’attuale<br />

Generale B. (ris) Antonino Rametta,<br />

all’epoca Vicebrigadiere comandante<br />

giovanissimo della Brigata di Germasino.<br />

Ricercando i colleghi di quelle<br />

avventurose attività di servizio, ha<br />

ricevuto una significativa lettera dal<br />

Maresciallo Maggiore Domenico<br />

Meloni, di cui riportiamo qualche<br />

stralcio.<br />

La lettera del Gen. Antonino<br />

Rametta. 1958-1959-1960; Germasino,<br />

Dongo, Valle Albano (la mitica<br />

“via del tabacco”), “periglioso” confine<br />

con la Svizzera. Questo il maestoso<br />

scenario - peraltro universalmente<br />

noto per i tragici eventi che segnarono<br />

la fine di un’epoca della nostra storia<br />

- in cui operarono “I Ragazzi di<br />

Germasino”. Ed ecco di seguito la lettera<br />

che mi ha scritto il Mar. Magg.<br />

Domenico Meloni, uno di loro, con la<br />

quale egli felicemente rievoca, con<br />

rapidi passaggi venati di nostalgico<br />

pathos, scorci di quei tempi lontani e<br />

di quei luoghi. Pubblicandola, grazie a<br />

Fiamme Gialle, intendo - poiché si<br />

sarà capito che anch’io sono uno di<br />

loro - rendere omaggio, con spirito<br />

altrettanto giovanile, sì all’amico<br />

estensore, ma soprattutto ai “Ragazzi”,<br />

ai quali, nell’occasione, rivolgo il<br />

mio più affettuoso saluto con l’augurio<br />

di buona fortuna alla loro iniziativa.<br />

Stralci dalla lettera di Domenico<br />

Meloni. Caro Generale, è superfluo<br />

dirle innanzitutto quanto mi abbia fatto<br />

piacere ricevere una sua telefonata<br />

che anch’io avevo in animo di farle se<br />

con maggiore tempestività lei non mi<br />

avesse anticipato. Appena venuto in<br />

possesso dell’elenco dei “Ragazzi di<br />

Germasino”, i primi nomi ai quali ho<br />

subito pensato, prima ancora di scorrerlo,<br />

sono stati, infatti, il suo, quello di<br />

Beltempo e, naturalmente, quello di<br />

Fiore. Personaggio, quest’ultimo, unico<br />

e certo difficile da dimenticare. Chi<br />

non ricorda il suo volontario ma anche<br />

involontario umorismo, le medaglie di<br />

unto che ne fregiavano il petto, le sue<br />

manie, i suoi tic, le sue fulminanti battute<br />

in puro stile gergale, quello stesso<br />

della sua Napoli, della quale, nel<br />

suo piccolo, incarnava vizi e virtù con<br />

mirabile eloquenza e plastica mimica.<br />

Ma soprattutto era buono... E posso<br />

non ricordare il sottobrigadiere Antonino<br />

Rametta, anch’egli ricco dei<br />

sapidi umori della sua Sicilia ma<br />

diversamente da Fiore quanto più<br />

ordinato, preciso, volitivo, tenace,<br />

sicuro di sé, insomma, uno che aspirava<br />

agli alti livelli della gerarchia<br />

sapendo di averne le qualità sia pure<br />

senza ostentazione? Ma torniamo a<br />

noi e al motivo che ci ha messo in<br />

contatto dopo tanto, tantissimo tempo.<br />

Dell’iniziativa sono venuto a conoscenza<br />

neppure per essere stato interessato<br />

direttamente ma perché ne<br />

ho letto su Fiamme Gialle. Messomi<br />

in contatto col promotore, Ezio Volpin,<br />

ho appreso che proprio l’indomani ci<br />

sarebbe stato qui a Milano l’appuntamento<br />

di un gruppo di finanzieri in<br />

congedo che negli anni sessanta ave-<br />

di Antonino Rametta<br />

vano fatto servizio alla Brigata di Germasino.<br />

L’incontro con “i ragazzi”,<br />

sebbene nessuno di essi corrispose a<br />

quelli che mi aspettavo, poiché molti<br />

mancavano all’appello e quelli presenti<br />

erano stati a Germasino in tempi<br />

diversi dai miei, è stato tuttavia piacevole<br />

per la comune esperienza che<br />

comunque ci univa. Altra cosa sarebbe<br />

stata però se vi avessi incontrato<br />

magari lei o qualche altro dei “nostri”:<br />

Cazzato, Tarabella, Tescione, Landi,<br />

Beltempo, D’Agostino..., che non ho<br />

più rivisto.<br />

Fummo assieme, condividendo<br />

fatiche e pericoli in un certo momento<br />

della nostra giovinezza e in un particolarissimo<br />

luogo tra i più memorabili<br />

che potevano capitare a un giovane<br />

finanziere.<br />

Uno di quei luoghi fantastici che<br />

hanno tutte le caratteristiche per rimanere<br />

impressi per sempre nella<br />

memoria: la leggenda di imprese “epiche”<br />

passate ma ancora vive nel presente,<br />

l’alta quota, la solitudine, l’asprezza<br />

e la maestosità del paesaggio<br />

che se in primavera e in estate<br />

splendeva dei colori della sua tipica<br />

vegetazione e in autunno di quelli<br />

smorzati e malinconici, d’inverno<br />

esso assumeva l’aspetto surreale che<br />

gli conferiva la bianca e uniforme coltre<br />

che lo copriva e che nelle belle<br />

giornate di sole era tutto uno scintillio<br />

come se fosse cosparsa di infiniti lapislazzuli.<br />

Quando nevicava, sia che la<br />

neve scendesse placida e a larghe<br />

falde o fitta, sia che si trasformasse in<br />

mulinante bufera, tutto scompariva<br />

come inghiottito entro una spessa<br />

cappa biancastra. E se capitava,<br />

soprattutto durante l’imperversare di<br />

una bufera, di trovarvisi invischiati,<br />

quelli erano momenti brutti nei quali il<br />

cuore palpitava e solo la vicinanza di<br />

un compagno poteva darti coraggio e<br />

in cui ogni solida certezza degli spazi,<br />

della visibilità, dell’orientamento, dei<br />

punti di riferimento, che fin lì ti aveva<br />

sorretto e ti aveva fatto credere di<br />

essere al disopra degli elementi eccola<br />

cedere di schianto di fronte alle loro<br />

più violente manifestazioni.<br />

Tutto il tuo essere è preso allora<br />

da un indefinibile scoramento che nel<br />

momento più acuto ti dà la spiacevo-<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 21


le consapevolezza della tua indifesa<br />

e inerme fragilità. E a questo rude e<br />

allo stesso tempo esaltante scenario<br />

si aggiunga la convivenza quasi conventuale,<br />

l’avventura, la straordinaria<br />

solidarietà, l’amicizia disinteressata,<br />

la sana allegria, le bevute, le grandi<br />

mangiate dopo ogni fatica, gli scherzi,<br />

il linguaggio talvolta sboccato talvolta<br />

pudico al pensiero dei propri<br />

cari. Insomma, l’esistenza nella sua<br />

manifestazione più dinamica e vitale.<br />

Fu quello un breve ma intenso periodo<br />

della nostra “età più bella” e poi<br />

via, ognuno verso il proprio destino<br />

nel grande crogiolo della vita. Eppure<br />

quel breve periodo fu esaltante. Non<br />

tanto per le soddisfazioni che ne<br />

potemmo trarre quanto perché quella<br />

vita, in un certo modo, ci faceva sentire<br />

liberi. E non sembri un paradosso<br />

detto da militari, per eccellenza soggetti<br />

alla gerarchia, o forse per questo,<br />

dato il contesto ambientale in cui<br />

tale libertà era imprescindibile e<br />

comunque liberi si sentivano i nostri<br />

animi in quelle altitudini e in quei<br />

silenzi primordiali e liberi ci ritenevamo<br />

noi quando rischiavamo anche la<br />

nostra vita (le numerose lapidi che<br />

segnano quei luoghi ne sono una eloquente<br />

testimonianza) percorrendo,<br />

con inconsapevole baldanza, quegli<br />

aspri sentieri, quegli incredibili itinerari<br />

... Vero è che l’epoca d’oro del contrabbando<br />

eroico e romantico era<br />

allora nella sua fase di declino. Altri<br />

modi e più sofisticati incalzavano. Al<br />

riguardo mi viene in mente l’atmosfera<br />

del romanzo “L’amante dell’Orsa<br />

Maggiore” del polacco Piasecki. E in<br />

nessun altro luogo che nella Valle<br />

Albano essa poteva essere compresa<br />

in tutta la sua poetica verità per<br />

averne subito tutta la suggestione in<br />

un mare di neve e in una solitudine<br />

che il grande, profondo, panico silenzio<br />

delle chiare e bianche notti trascorse<br />

all’addiaccio accentuava, sotto<br />

un cielo che sembrava coprire la<br />

terra col suo manto trapuntato di stelle<br />

mai così brillanti e vicine da darti la<br />

sensazione di poterle toccare. Già<br />

romanzesco ... Beh, a questo punto,<br />

“sopraffatto dall’emozione”, non posso<br />

non terminare che parafrasando<br />

Giusti: ”Qui se non fuggo abbraccio<br />

un “Generale”!”...<br />

RADUNO AL PASSO GIOVO CON GLI<br />

EX FINANZIERI CHE HANNO PRESTATO<br />

SERVIZIO SU QUELLE MONTAGNE<br />

Nei giorni dal 1° al 3 giugno 2005 il Cav. Giorgio Petruzzellis,<br />

Presidente della Sezione ANFI di Dongo, ed il Consiglio<br />

Direttivo, in collaborazione con la Sezione di Olgiate Comasco,<br />

hanno organizzato un ritrovo presso il Rifugio “Il Giovo”,<br />

ex Caserma della Guardia di Finanza del Comune di Garzeno.<br />

Sono stati invitati da tutta Italia gli ex <strong>Finanzieri</strong> che avevano<br />

prestato servizio negli anni passati in quelle zone.<br />

È stata celebrata una S. Messa dal Cappellano militare<br />

Don Enrico Pirotta in suffragio dei <strong>Finanzieri</strong> Caduti nell’adempimento<br />

del dovere al servizio della Patria.<br />

Dopo la Santa Messa il Cappellano Don Enrico Pirotta ha<br />

dato la benedizione alla lapide affissa sulla parete dell’ex<br />

Caserma a ricordo dei <strong>Finanzieri</strong> Caduti in quel luogo.<br />

Al ritrovo erano presenti molte Autorità civili, militari e religiose<br />

della zona.<br />

Nelle foto:<br />

In alto un particolare della lapide affissa sulla ex caserma<br />

del “Giovo” (oggi rifugio C.A.I.).<br />

A sinistra il momento della benedizione della lapide da<br />

parte del Cappellano Militare Don Enrico Pirotta.<br />

22 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


Senza fare viaggi esotici fuori d’Italia,<br />

come tante persone sono solite fare,<br />

in isole sperdute a migliaia di chilometri<br />

di distanza e dove, come è accaduto<br />

recentemente, ci sono state inondazioni<br />

inimmaginabili per lo tzunami,<br />

sono riuscito finalmente a trovarmi un<br />

po’ di pace e tranquillità, lontano dal<br />

telefono e dagli impegni di lavoro.<br />

L’oasi di pace che mi ero scelto era l’isola<br />

d’Ischia, la località Lacco Ameno;<br />

l’albergo era attrezzato di fanghi e piscina<br />

termale. L’acqua di quella piscina<br />

proveniva dalle viscere della terra<br />

alla temperatura di 35 gradi; il trattamento<br />

dei fanghi e dei massaggi era<br />

così completato dal successivo bagno<br />

caldo della piscina. Pur essendo ai primi<br />

di maggio, la temperatura mite invogliava<br />

al bagno e alla tintarella ai<br />

bordi dell’ampia vasca. La quasi totalità<br />

dei villeggianti proveniva dal Nord<br />

Europa. Italiani eravamo in pochi, abituati<br />

come siamo alla calca e alla sofferenza<br />

delle vacanze estive di massa.<br />

Sembra quasi che ci proviamo poi piacere,<br />

al ritorno, di lamentarci che le<br />

spiagge sono impraticabili, la circolazione<br />

in auto impossibile, il vitto e l’alloggio<br />

insoddisfacenti per l’esagerata<br />

affluenza di turisti, concentrati in un<br />

esiguo spazio di luogo e di tempo.<br />

Lo spettacolo offerto dalla nudità<br />

di questi stranieri, quasi tutti anziani,<br />

non era piacevole. Erano venuti dal<br />

nord per le cure termali, in considerazione<br />

della stagione di passaggio fra il<br />

loro lungo inverno e l’eccessivo caldo<br />

della nostra estate. I dolori articolari<br />

da cui erano affetti avrebbero tratto<br />

vantaggio dalle cure e dalla temperatura<br />

mite. Il loro peso corporeo, i loro<br />

accumuli di grasso, l’incedere incerto<br />

con i loro arti inferiori reumatizzati,<br />

erano messi in mostra dal costume da<br />

bagno che indossavano. La corpulenza,<br />

in questi casi, può dipendere da<br />

un eccesso di alimentazione; il conseguente<br />

aumento di peso causa poi infermità<br />

articolari. Per di più quegli<br />

stessi dolori inducono a difficoltà di<br />

movimento, alla vita sedentaria e<br />

quindi a un ulteriore aumento di peso.<br />

Il detto “i peccati dei genitori ricadono<br />

sui figli” è quanto mai vero, se riferito<br />

al “peccato di gola”. È fuor di dubbio<br />

L’ECCESSO DI PESO CORPOREO<br />

che le abitudini alimentari vengono inculcate<br />

nell’individuo fin dalla più tenera<br />

età. Per i genitori è una grande<br />

gioia veder crescere i propri figli in<br />

fretta e ben pasciuti. Vederli poppare<br />

con avidità è il desiderio di ogni madre;<br />

se non lo facessero sarebbero<br />

costrette a ingozzarlo a viva forza.<br />

Quando sarà più grandicello il<br />

bambino sarà obbligato a finire tutto<br />

quanto gli hanno preparato nel piatto.<br />

Con l’andar degli anni l’abitudine a<br />

mangiare in fretta, tutto e di tutto avrà<br />

un’evoluzione in peggioramento.<br />

Quella bocca, abituata a masticare e<br />

ingoiare senza neppure assaporare,<br />

dovrà soddisfare ogni suo desiderio.<br />

Non si accontenterà di mangiare solo<br />

all’ora dei pasti: dovrà tenersi in esercizio<br />

a qualunque ora, con qualsiasi<br />

alimento.<br />

Il moto e l’attività in giovane età<br />

hanno il potere di smaltire buona parte<br />

dell’eccesso delle calorie ingerite,<br />

per cui la tendenza alla pinguedine è<br />

solo accennata. Quando, con il diminuire<br />

dell’esercizio muscolare, il nutrimento<br />

non servirà più solo come sostanza<br />

energetica da consumare, i<br />

depositi di grasso aumenteranno rapidamente<br />

e progressivamente. È quello<br />

che si può notare in molti atleti: dopo<br />

la fine della loro attività agonistica,<br />

alcuni sono addirittura irriconoscibili<br />

per la pinguedine accumulata.<br />

Ho fatto, quasi per divertimento,<br />

un semplice calcolo: se un individuo<br />

mangiasse un po’ più del necessario<br />

e aumentasse di soli tre grammi al<br />

giorno, il suo peso crescerebbe di un<br />

etto al mese, di un chilo e duecento<br />

grammi all’anno, di dodici chili in dieci<br />

anni, di ventiquattro chili in venti anni.<br />

I tre grammi al giorno, insignificanti<br />

dal punto di vista ponderale ed estetico,<br />

condurrebbero all’obesità nell’arco<br />

di pochi decenni. Mentre però il<br />

grasso aumenta, gli organi interni e lo<br />

scheletro restano quelli di vent’anni.<br />

Cosicché il cuore sarà sottoposto a<br />

un superlavoro per trasportare il fardello<br />

del tanto peso in più. Il sistema<br />

scheletrico (specialmente la colonna<br />

vertebrale e le articolazioni degli arti<br />

inferiori) dovrà sopportare il peso di<br />

una massa corporea per la quale non<br />

di Gian Franco Cavicchioli<br />

Geriatra in Roma<br />

era stato impostato. Il risultato sarà<br />

l’usura della cartilagine articolare e la<br />

successiva artrosi, sempre presente<br />

nei soggetti adulti e grassi.<br />

Il fegato e i reni saranno obbligati<br />

a smaltire o depurare una tale superiore<br />

quantità di scorie, da averne un<br />

danno via via più grave. Anche il pancreas<br />

dovrà produrre sempre più insulina,<br />

per contrastare gli zuccheri del<br />

sangue, aumenti per l’ingestione di<br />

idrati di carbonio in eccesso; a lungo<br />

andare potrà così insorgere il diabete<br />

alimentare. Nel sangue vi sarà un aumento<br />

dei grassi, quali il colesterolo e<br />

i trigliceridi. Come conseguenza si<br />

avrà il loro deposito nei vasi sanguigni,<br />

con arterosclerosi e disturbi di circolo.<br />

L’ingestione di troppe proteine,<br />

specialmente quelle a base di carne,<br />

cacciagione e interiora, potrà essere<br />

causa di iperuricemia, con dolorosi attacchi<br />

di gotta.<br />

Dopo l’esposizione di questo deprimente<br />

ma realistico quadro dell’eccesso<br />

di peso nell’anziano, l’unico<br />

consiglio da dare è quello di moderare<br />

l’assunzione dei cibi. Capisco che<br />

quando, oltre alle cure, prescrivo una<br />

dieta dimagrante, chiedo un grosso<br />

sacrificio. Purtroppo la dieta non la<br />

devo prescrivere a un paziente che<br />

già mangia poco, ma a uno che ha l’abitudine<br />

di mangiare troppo; per lui la<br />

restrizione alimentare è senz’altro<br />

una sofferenza. Mi sono sentito dire<br />

che stare a dieta è triste: infatti l’allegria<br />

si ritrova intorno a una tavolata di<br />

amici che banchettano, non con un<br />

eremita che digiuna nel deserto.<br />

Quando con la ragione e la buona<br />

volontà si è riusciti a ridurre il peso<br />

corporeo, non si può pensare di ricominciare<br />

a mangiare come prima. Il<br />

peso raggiunto deve essere mantenuto<br />

vita natural durante, se no siamo<br />

al punto di partenza. Moderarsi a tavola<br />

non vuol dire mangiare per forza<br />

cibi mal confezionati o poco appetitosi:<br />

vuol dire solo che devono essere<br />

assunti in quantità tale da non aumentare<br />

di peso.<br />

In fin dei conti se lo facciamo, il<br />

maggior vantaggio andrà soltanto a<br />

una persona molto importante per<br />

ognuno di noi: noi stessi.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 23


COMUNICATI DELLA PRESIDENZA NAZIONALE<br />

DISEGNO DI LEGGE N. 3476<br />

“DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DI UNA PROMOZIONE A TITOLO ONORIFI-<br />

CO AGLI UFFICIALI E AI SOTTUFFICIALI DELLE FORZE ARMATE E DELLA<br />

GUARDIA DI FINANZA COLLOCATI IN CONGEDO ASSOLUTO<br />

La Presidenza <strong>Nazionale</strong> ha recentemente diramato a tutte le Sezioni la circolare n. 287 del 7 febbraio 20<strong>06</strong>, concernente<br />

la predisposizione di un testo unificato del Disegno di Legge indicato nel titolo, da parte di un Comitato<br />

ristretto nominato dalla 4^ Commissione Difesa del Senato della Repubblica.<br />

Detta circolare potrà essere visionata dai Soci interessati presso le rispettive Sezioni di appartenenza.<br />

Sarà cura della Presidenza <strong>Nazionale</strong> fornire ulteriori notizie sull’evolversi della trattazione.<br />

CONVENZIONI<br />

a cura di Guseppe Ruggieri<br />

Il Club Hotel Dante (quattro stelle) – Viale Milazzo, 81 (angolo Lungomare G. Deledda) 48015 CERVIA (RA) tel.<br />

0544.977448 – info@clubhoteldante.it – www.clubhoteldante.it, offre disponibilità per l’anno 20<strong>06</strong>, ai soci ANFI e rispettivi<br />

familiari, per soggiorni nella propria struttura a prezzi particolarmente scontati.<br />

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giornaliere agevolate:<br />

- trattamento mezza pensione: camera doppia € 45,00;<br />

- trattamento pensione completa: camera doppia € 55,00;<br />

- supplemento camera singola: € 15,00.<br />

Malgrate è molto vicina al confine Italo-Elvetico, alla Valchiavenna, alla Valtellina, Livigno, Como, Bergamo, Milano<br />

ecc.<br />

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0578.63664 – www.albergovillagiulia.it, offre disponibilità, dal 1° maggio al 31 ottobre 20<strong>06</strong>, agli appartenenti al Corpo<br />

della Guardia di Finanza in servizio e in congedo e relativi ospiti, per soggiorno presso la Stazione Termale di Chianciano<br />

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0565.917888 – fax. 0565.918772 – www.napoleontours.com, esperta dell’organizzazione di gruppi turistici, offre il proprio<br />

Catalogo Viaggi in Autobus per l’anno 20<strong>06</strong> che abbraccia 4 delle più belle e richieste mete italiane, (la Toscana<br />

e il suo arcipelago, l’Umbria e la Sardegna).<br />

La predetta Agenzia, referenziata dalla Sezione ANFI di Portoferraio, garantisce inoltre a condizione agevolate per<br />

gli associati ANFI, motel, guide e ristoranti di ottimo livello, oltre a compagnie di navigazione affidabili e potrà fornire,<br />

su richiesta, tutti i dettagli d’interesse.<br />

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all’ANFI, come già convenuto con il Comando Generale per il personale in servizio, la possibilità di ottenere l’erogazione<br />

di un finanziamento, tramite la NEOS BANCA S.p.A., a tassi e condizioni agevolate fino a 50.000 Euro, con rimborso<br />

da 24 a 120 mesi, tramite trattenuta sulla pensione e comprensivi di copertura assicurativa.<br />

Per preventivi e modalità di dettaglio potrà essere contattata la Responsabile Commerciale – Sig.ra Margherita<br />

FINKELBERG.<br />

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occupata; acquisto + ristrutturazione; acquisto per investimento; scambio; ristrutturazione (importo finanziabile senza<br />

limiti – percentuale max 100% + 15%) ai soci ANFI e loro familiari a condizioni particolari (tasso d’interesse Euribor a<br />

3 mesi – variabile – fisso – misto con 190 combinazioni per personalizzarlo).<br />

Informazioni e dettagli potranno essere richiesti al referente Sig. Mario NIEDDU (Mediatore Creditizio) tel.<br />

<strong>06</strong>/3234646 – fax. <strong>06</strong>/3234470 cell. 328/7196549.<br />

24 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


V A R I E<br />

COMMEMORAZIONE DEL 110° ANNIVERSARIO DEL NAUFRAGIO DELLA<br />

TORPEDINIERA “T.19 LOCUSTA” – CANNOBIO (VB)<br />

In occasione della ricorrenza del<br />

110° anniversario del naufragio della<br />

nostra Torpediniera “T.19 LOCUSTA”<br />

avvenuto nella notte del 7/8 gennaio<br />

1896 nelle acque del Lago Maggiore<br />

durante lo svolgimento di un normale<br />

servizio di perlustrazione, con la<br />

scomparsa dell’intero equipaggio<br />

composto da nr. 8 militari della Regia<br />

Marina e nr. 4 militari della Regia<br />

Guardia di Finanza (tra l’altro mai più<br />

ritrovati), l’Amministrazione Comunale,<br />

unitamente a quella Provinciale del<br />

Verbano Cusio Ossola ed alla Comu-<br />

RADUNO DEGLI ALLIEVI<br />

FINANZIERI DEL 7° CORSO<br />

“PREDIL” DI PORTOFERRAIO<br />

ANNO 1968/1969<br />

Il giorno 28 maggio 20<strong>06</strong>, alle ore<br />

12.00, presso il ristorante albergo “Al<br />

Brunello di Montalcino” sito in Montalcino<br />

(SI), loc. Belluria, si riuniranno gli<br />

Allievi <strong>Finanzieri</strong> del 7° Corso “Predil”, è<br />

gradita la presenza anche dei familiari.<br />

Per eventuali adesioni, contattare<br />

il Brig. C. Marcello Giambi, Via V. Bellini,<br />

23 - 53010 Rosia (SI) - tel. 0577<br />

345265.<br />

Per eventuale pernottamento in<br />

Albergo contattare direttamente il Sig.<br />

Mauro Bartolommei Tel. 0577 849304.<br />

Ricerca di commilitoni<br />

L’App. Alessandro Perfili, socio<br />

della Sezione di Velletri (Roma) desidererebbe<br />

mettersi in contatto con i<br />

commilitoni con i quali nell’anno 1947-<br />

1950 prestò servizio alla Brigata di<br />

confine di Bonetti (Gorizia). Elenca,<br />

qui di seguito, alcuni nominativi dei<br />

colleghi: M. Carmine Moreno; Fin.ri<br />

Antonio Sorbo, Franco Strippoli, Giovanni<br />

Sorrenti; Alessandro Chincarini<br />

e Mario Pinna.<br />

Per coloro che desiderano mettersi<br />

in contatto con il Perfili, l’indirizzo è:<br />

Via San Paolo Apostolo, 12/B - 00040<br />

S. Maria delle Mole (Roma) - tel.<br />

<strong>06</strong>.93546513.<br />

Un nostro socio della Sezione ANFI<br />

di Agricoli Luigi Valentino ha inviato<br />

nità Montana della Valle Cannobina,<br />

ha deliberato di dedicare ai militari<br />

scomparsi un monumento da collocare<br />

sulla sponda Piemontese del Lago<br />

Maggiore, sul piazzale antistante la<br />

Caserma del locale Comando Squadriglia<br />

Navale del Corpo. Il Presidente<br />

della Sezione di Cannobio, Cav. Carmine<br />

Picariello, membro del gruppo di<br />

lavoro, ha espresso il desiderio dell’intitolazione<br />

del piazzale stesso alla Torpediniera<br />

“T. 19 LOCUSTA”.<br />

La cerimonia commemorativa con l’inaugurazione<br />

e la benedizione del mo-<br />

alla Redazione del Periodico “Fiamme<br />

Gialle” le foto che pubblichiamo, in basso,<br />

si riferiscono ad un corso Legionale<br />

del 1954 svoltosi a Palermo.<br />

In una delle due foto e precisamente<br />

in quella in basso, vi è riportato<br />

anche l’allora Tenente Luigi Giglio,<br />

numento stesso, avverrà nella mattinata<br />

del 20 maggio 20<strong>06</strong> da parte delle Autorità<br />

amministrative, politiche e militari locali.<br />

Queste ultime saranno invitate dal<br />

Comandante della Stazione Navale di<br />

Nobiallo (Como), Cap. Guido Clementi,<br />

coordinatore militare per l’ammassamento<br />

delle Forze militari partecipanti.<br />

In considerazione della vasta eco<br />

che susciterà tale avvenimento a livello<br />

locale e Regionale, saranno presenti<br />

alla cerimonia le rappresentanze delle<br />

limitrofe Sezioni di Verbania e di Domodossola.<br />

Direttore di quel Corso. Il socio Valentino<br />

vorrebbe mettersi in contatto con<br />

qualche collega che si riconosce nelle<br />

fotografie. Il suo indirizzo è: Luigi<br />

Valentino, Via Filippo Turati, 15 -<br />

84043 Agropoli (SA) - tel.<br />

0974.822650.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 25


Genova - Anno 1970<br />

I componenti della locale Stazione<br />

Navale della Guardia di Finanza<br />

posano per una foto ricordo assieme<br />

al Comandante della Stazione Navale,<br />

l’allora Cap. Antonacci (foto gentilmente<br />

inviata dal Brig. Antonino<br />

Scaringi, socio della Sezione ANFI di<br />

Genova). Coloro che si riconoscono<br />

in essa, per espresso desiderio dello<br />

Scaringi, sono anche pregati di mettersi<br />

in contatto con lui, scrivendogli<br />

presso la Sezione ANFI di Genova:<br />

Piazza Cavour, 1 c/o Legione Guardia<br />

di Finanza - 16128 Genova, onde<br />

poter ricevere notizie di vecchi colleghi<br />

che appaiono nella foto.<br />

ALLESTIMENTO MOSTRA<br />

FOTOGRAFICA ITINERANTE<br />

DA PARTE DELLA<br />

SEZIONE DI VIPITENO<br />

La Sezione ANFI di Vipiteno, in<br />

collaborazione col Comando Regionale<br />

Guardia di Finanza Trentino<br />

Alto Adige, è in procinto di allestire<br />

una mostra fotografica itinerante con<br />

oltre 80 foto, avente per oggetto: “La<br />

Guardia di Finanza al Brennero<br />

1919 - 1998”.<br />

Gli anni si riferiscono al periodo<br />

storico di permanenza della Guardia<br />

di Finanza al Valico del Brennero. Il<br />

direttivo della Sezione ha inoltre<br />

provveduto a far stampare un libro,<br />

contenente 111 fotografie in bianco e<br />

nero, che richiamano gli anni di cui<br />

sopra ed un CD, che riproduce in un<br />

filmato di circa 16 minuti tutte le foto<br />

contenute nel libro, nonchè 5 brani<br />

musicali, sia il libro che il CD potranno<br />

essere richiesti alla Sezione di<br />

Vipiteno previo pagamento dell’importo<br />

di Euro 10 per il libro ed Euro 8<br />

per il CD (più le spese postali).<br />

PELLEGRINAGGIO A EL ALAMEIN E VISITA A TRI-<br />

POLI (LIBIA), A RODI, A LIMASSOL (CIPRO) PER<br />

IL PROSSIMO MESE DI MAGGIO 20<strong>06</strong><br />

Questa immagine di uomini che sfilano, fieri del loro cappello alpino e delle loro fiamme gialle, preceduti da una autentica<br />

selva di bandiere, ci è sembrata la più idonea a simboleggiare, nel primo numero del giornale dell’<strong>Associazione</strong>, lo spirito<br />

che anima il nostro Sodalizio nell’ansia di operare e di muoversi verso nuovi traguardi. La foto, scattata il 25 aprile ‘85<br />

a Milano nel corso della cerimonia per l’inaugurazione del «Monumento al Finanziere» in Piazza Tricolore, nel tripudio<br />

di vessilli verdi, bianchi e rossi che la caratterizza è anche in sintonia con il sentimento patriottico che ha pervaso tutto<br />

il Paese per l’instaurazione della Festa <strong>Nazionale</strong> del Tricolore.<br />

ANNO I - N. 1 - 31 GENNAIO 1986 - SPED. ABB. POST. GRUPPO III (70%)<br />

I militari della Stazione Navale delIa Guardia di Finanza di Genova, comandata dall’allora<br />

Cap. Antonacci, posano per una foto ricordo assieme al loro Comandante.<br />

Cartolina edita nel 50° Anniversario della battaglia di El Alamein 1942-1992 Base<br />

di “Quota 33”, progettata e costruita da Paolo Caccia Dominioni nel maggio 1950.<br />

Su iniziativa del Colonnello d’Artiglieria<br />

della Riserva Angelo D’Eri, socio<br />

UNUCI e dell’ANUPSA, titolare dell’Agenzia<br />

di viaggi “Pansepol Travel” di<br />

Trieste, e d’intesa con alcuni colleghi<br />

ufficiali, è stato preparato per il mese di<br />

maggio 20<strong>06</strong>, un programma per visitare<br />

il Sacrario Militare di EI Alamein a<br />

Alessandria d’Egitto durante una crociera<br />

con la “Costa Europa”.<br />

Sulla nave saranno proposte varie<br />

conferenze e proiezioni sull’argomento.<br />

Con la speranza che tale proposta possa<br />

ottenere favorevole accoglimento,<br />

preghiamo i nostri soci ANFI di rivolgere<br />

le loro eventuali adesioni direttamente<br />

all’Agenzia dei viaggi “Pansepol Travel”<br />

c/o Angelo D’Eri - Via del Monte, 2 -<br />

34122 Trieste - Tel. 040/367130 - Fax<br />

040/633728 - CelI. 335/6654597.<br />

ERRATA CORRIGE<br />

Per un errore di stampa, relativo alla didascalia pubblicata alla pagina n. 4 del precedente numero di “Fiamme<br />

Gialle”, bisogna considerare giusta la dizione riportata in copertina, in calce alla fotografia “In cammino”, pubblicata<br />

sul n. 1 - Anno I - del 31 gennaio 1986, che si riporta integralmente.<br />

26 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


TRATTAMENTI PENSIONISTICI<br />

FINALMENTE UN VERO PARTITO<br />

DEI PENSIONATI: “PENSIONATI UNITI”<br />

Nel n. 6/2005 del periodico “Fiamme<br />

Gialle” è stato pubblicato l’articolo:<br />

“La perequazione delle pensioni al<br />

costo della vita – Proposta di ricorso”.<br />

In seguito a tale articolo moltissimi<br />

soci interessati hanno scritto o telefonato<br />

alla Redazione del Periodico per essere<br />

informati sulle modalità di presentazione<br />

del detto ricorso ed è stato precisato che,<br />

in analogia alla nota sentenza della Cor-<br />

Raccomandata A.R.<br />

di Pietro Di Marco<br />

AL COMANDO __________________________________________________<br />

(Amministrazione che ha emesso il decreto di pensione ordinario)<br />

Il sottoscritto ________________________________ residente e domiciliato in<br />

__________________ via ______________________ n. ____ Codice Fiscale<br />

____________________ grado _____________ in quiescenza dal _________<br />

ha potuto notare che la liquidazione dell’incremento annuale delle sue competenze<br />

pensionistiche, per effetto dell’inflazione programmata legata al calcolo<br />

del “paniere Istat” così come previsto dalla legge 335/95, è incompleta.<br />

Sta, infatti, che invece di percepire il 100% di tale aumento annuale, lo scrivente<br />

riceve solo una parte, il che decurta de facto il suo trattamento di quiescenza<br />

al di sotto dello stesso indice di inflazione calcolato o programmato.<br />

Ne deriva una perdita costante del “valore” o potere d’acquisto della pensione,<br />

destinato a protrarsi nel tempo con caratteristiche di sempre maggiore gravità.<br />

Atteso quanto sopra, il sottoscritto invita l’ente in indirizzo ad intervenire, per<br />

quanto di sua competenza, affinché il contenuto della prestazione pensionistica<br />

dell’esponente non venga ulteriormente decurtato, con salvezza dei diritti acquisiti<br />

e salva la restituzione di quanto finora ingiustamente detratto, con accessori<br />

di legge.<br />

In difetto di pronto ed adesivo riscontro, decorsi i termini di cui alla legge<br />

241/90, il dedicente si riserva di agire in ogni opportuna sede per la difesa del<br />

proprio diritto a percepire intero il trattamento di quiescenza che gli compete.<br />

Data _____________<br />

te dei Conti della Regione Puglia, i ricorrenti<br />

potevano rivolgersi al nostro “Centro<br />

Legale e Pensionistico” diretto dall’Avv.<br />

Antonio TAVIANO o allo Studio<br />

Legale dell’On. Filippo de JORIO, Piazza<br />

del Fante, 10 - 00195 Roma.<br />

Intanto i predetti legali avevano<br />

già compilato un fac-simile del ricorso,<br />

che è stato già pubblicato e che<br />

si riporta integralmente:<br />

firma<br />

___________________<br />

Successivamente, su iniziativa<br />

dell’On. Alfredo BIONDI, Vice<br />

Presidente della Camera, e dell’On.<br />

Avv. Filippo de JORIO, Presidente<br />

della “Consulta dei Pensionati”,<br />

era stata presentata, alla<br />

Camera dei Deputati, una Proposta<br />

di Legge (poi Atto Camera<br />

n. 5977 del 6 luglio 2005), pubblicata<br />

sul n. 7-8/ 2005 di “Fiamme<br />

Gialle”, avente per oggetto:<br />

“Disposizioni per la rivalutazione<br />

delle pensioni in relazione alle<br />

variazioni del potere di acquisto<br />

della moneta”.<br />

Al provvedimento, che porta<br />

la firma degli onorevoli BIONDI e<br />

FIORI, quest’ultimo anche Vice<br />

Presidente della Camera, si sono<br />

aggiunti anche i seguenti<br />

Onorevoli e Senatori dei Gruppi<br />

Parlamentari più importanti, governativi<br />

e dell’opposizione:<br />

Biondi, Adduce, Amato, Anedda,<br />

Angioni, Aracu, Azzolini, Baiamonte,<br />

Blasi, Bornacin, Camo,<br />

Capuano, Carlucci, Cima, Cirielli,<br />

Collavini, Colucci, Cuccu, Damiani,<br />

De Laurentiis, Dell’Anna,<br />

Deodato, Di Giandomenico, Di<br />

Serio, D’Antona, Diana, Fiori,<br />

Frigato, Gallo, Galvagno, Gambini,<br />

Grotto, Jacini, Lenna, Lisi,<br />

Santino Adamo Loddo, Losurdo,<br />

Filippo Mancuso, Marras, Mazzucca,<br />

Milanese, Milioto, Misuraca,<br />

Mondello, Moretti, Onnis,<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 27


Paoletti Tangheroni, Parodi, Patria,<br />

Pistone, Ramponi, Ranieli,<br />

Ricciuti, Romoli, Rosato, Ruggeri,<br />

Sanza, Saro, Savo, Selva,<br />

Sterpa, Tanzilli, Tarantino, Tarditi,<br />

Tidei, Zama, Zanetta, Zuin, ai<br />

quali, in data 27 luglio 2005 si sono<br />

aggiunti i seguenti altri Parlamentari:<br />

Alfano, Annunziata, Bellotti,<br />

Borriello, Carbonella, Caruso,<br />

Fallica, Fontana, Lucchese,<br />

Marzano, Paolone, Perrotta, Potenza<br />

Raisi Riccio, Sandi e Stradella.<br />

Il provvedimento è stato assegnato<br />

alla “Commissione Lavori<br />

Pubblici e Privati” della Camera<br />

in data 21 luglio 2005, per l’iter<br />

parlamentare.<br />

Il 30 settembre dello stesso<br />

anno, nella Sala del “Cenacolo”<br />

della Camera, come pubblicato<br />

sul n. 9/2005 del periodico “Fiamme<br />

Gialle” alla presenza degli<br />

Onorevoli BIONDI e FIORI e dell’Avv.<br />

de JORIO, si sono riunite<br />

molte delle 104 Associazioni<br />

pensionistiche che fanno capo<br />

alla Consulta dei Pensionati,<br />

nonché i Direttori responsabili di<br />

riviste e periodici, organi ufficiali<br />

delle predette Associazioni. Dopo<br />

la prolusione dell’Avv. de JO-<br />

RIO i due parlamentari hanno illustrato<br />

l’importanza della proposta<br />

di legge, assicurando che si<br />

sarebbero interessati per la loro<br />

approvazione.<br />

I vari Sodalizi intervenuti hanno<br />

convenuto che la stessa Proposta<br />

di Legge, per il suo contenuto<br />

altamente sociale dovrebbe<br />

essere presa in grande considerazione<br />

dal Governo e dal Parlamento,<br />

anche perché non si è tenuto<br />

mai conto delle giuste sentenze<br />

della Corte Costituzionale,<br />

secondo le quali bisogna assicurare<br />

ai pensionati “un effettivo<br />

adeguamento dei trattamenti di<br />

quiescenza alle variazioni del<br />

costo della vita, con la conseguenza<br />

che, il verificarsi di irragionevoli<br />

scostamenti della moneta,<br />

sarebbe indicativo dell’inidoneità<br />

del meccanismo per assicurare<br />

al pensionato e alla sua<br />

famiglia mezzi sufficienti ad una<br />

esistenza libera e dignitosa, nel<br />

rispetto dei principi e dei diritti<br />

sanciti dagli artt. 36 e 38 della<br />

Costituzione”.<br />

Nel corso della riunione, l’Avv.<br />

de JORIO ha tratteggiato l’importanza<br />

di riunire tutti i pensionati<br />

del settore sociale e quelli pubblici<br />

e privati sotto un unico partito<br />

che potesse farsi sentire anche<br />

nelle sedi governative e parlamentari<br />

per far cessare le inique<br />

pensioni d’annata che da tanto<br />

tempo assillano soprattutto i vecchi<br />

servitori dello Stato.<br />

Ma ora, grazie alla grande e<br />

lodevole iniziativa dell’Avv. de<br />

JORIO, è stato costituito il Partito,<br />

PENSIONATI UNITI, Movimento<br />

di Pensionati, apparentato<br />

con il Partito di Forza Italia, che<br />

si presenterà alle prossime elezioni<br />

politiche.<br />

Il programma è quello di farsi<br />

sentire in tutte le sedi governative<br />

e parlamentari per rivendicare<br />

il diritto di tutti i pensionati che<br />

ora subiscono l’onta del perverso<br />

sistema pensionistico.<br />

Detto partito, salutato con un<br />

grande applauso, è nato ufficialmente<br />

il 23 febbraio 20<strong>06</strong>, nel<br />

grande Salone del Giornale “Il<br />

Tempo” di Piazza Colonna in Roma,<br />

strapieno di pensionati.<br />

Erano presenti l’On. BIONDI<br />

con altri parlamentari, il Direttore<br />

de “Il Tempo” e, naturalmente,<br />

l’Avv. de JORIO, che ha fatto da<br />

moderatore ad un susseguirsi di<br />

interventi da parte di alcuni Pre-<br />

sidenti di Associazioni, civili, militari,<br />

Forze di Polizia e di altre Associazioni<br />

di categoria aderenti,<br />

in relazione agli impegni assunti<br />

per la migliore affermazione del<br />

nuovo movimento.<br />

Successivamente, salutato da<br />

grandi applusi, è arrivato il Presidente<br />

del Consiglio, On. Berlusconi,<br />

che ha preso la parola, prima<br />

di tutto per compiacersi della<br />

costituzione di un partito tanto atteso<br />

e poi per promettere, ai pensionati<br />

con più di 70 anni di età,<br />

la concessione di una “Carta d’oro”<br />

per il libero accesso nelle sale<br />

cinematografiche e negli stadi,<br />

oltre alle esenzioni o sconti per il<br />

trasporto ferroviario e all’esenzione<br />

dal pagamento del canone<br />

televisivo.<br />

Inoltre ha illustrato alcuni punti<br />

del programma di Governo della<br />

casa della Libertà, precisando<br />

la necessità di attuare una rivalutazione<br />

delle pensioni che tenga<br />

conto della perdita del potere di<br />

acquisto della moneta.<br />

Un grande applauso ha salutato<br />

le parole del Presidente del<br />

Consiglio.<br />

Bisogna considerare il fatto<br />

che lo scrivente, che per molti<br />

anni si è sempre interessato dei<br />

problemi concernenti i trattamenti<br />

pensionistici, non aveva mai<br />

abbandonato l’idea, sia pure a livello<br />

personale, di costituire, con<br />

le varie Associazioni di categoria,<br />

un partito che potesse realmente<br />

contare su milioni e milioni<br />

di voti.<br />

Ma oggi e con grande soddisfazione<br />

di tutti, possiamo dire<br />

che finalmente è stato fatto il primo<br />

e concreto passo con la costituzione<br />

del Partito “PENSIO-<br />

NATI UNITI”.<br />

28 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA<br />

presso la Presidenza <strong>Nazionale</strong> dell’ANFI<br />

Sull’argomento, deve essere<br />

segnalata la sentenza nr.<br />

458/2005 del Tribunale Amministrativo<br />

Regionale per la Puglia<br />

(Lecce) di cui appare opportuno<br />

riportare le motivazioni in diritto.<br />

«Diritto L’articolo 1 della legge<br />

662/1996, comma 97, lettera g),<br />

delega espressamente il Governo<br />

ad aggiornare la normativa relativa<br />

alla posizione dell’ausiliaria, tra<br />

l’altro, riducendone la durata che<br />

sarà allineata ai limiti di età per la<br />

cessazione dal servizio previsti per<br />

le differenti categorie del pubblico<br />

impiego.<br />

Quindi, l’articolo in commento<br />

contiene un espresso limite per il<br />

legislatore delegato, che è quello<br />

di adeguare la durata dell’ausiliaria<br />

ai limiti di età stabiliti per la cessazione<br />

dall’impiego per le altre categorie<br />

di lavoratori.<br />

Non sono invece stabilite nella<br />

delega le precise modalità di realizzazione<br />

di tale adeguamento.<br />

Pertanto, il legislatore, facendo<br />

uso della sua discrezionalità, ha<br />

utilizzato un criterio graduale, con<br />

una riduzione di un anno del periodo<br />

di 8 anni previsto dalla precedente<br />

disciplina, per ogni tre anni,<br />

a partire dall’entrata in vigore delle<br />

norme delegate.<br />

Così facendo ha tutelato, ragionevolmente,<br />

in maggior misura chi<br />

era da più tempo in ausiliaria, al<br />

momento di entrata in vigore della<br />

nuova normativa, e quindi aveva<br />

maturato maggiore affidamento nel<br />

completare il periodo complessivo<br />

di 8 anni.<br />

Difatti, la normativa delegata ha<br />

previsto che «il periodo di otto anni<br />

di permanenza in ausiliaria, per il<br />

personale già collocato o da collocare<br />

in tale posizione, è gradual-<br />

di Antonio Taviano<br />

APPLICAZIONE DELLE NORME DEL DECRETO LEGISLATIVO 165/1997 SULLA RIDUZIO-<br />

NE DEL PERIODO DI AUSILIARIA ED IL SUCCESSIVO COLLOCAMENTO NELLA RISERVA<br />

mente ridotto di un anno ogni tre<br />

anni, a partire dalla data di entrata<br />

in vigore del presente decreto<br />

(cioè dall’1°.1.1998, in virtù dell’articolo<br />

8, N.d.r.), fino alla concorrenza<br />

del periodo derivante dall’applicazione<br />

del comma 2 dell’articolo 3<br />

(che, in sostanza, pone un limite<br />

massimo di 5 anni di permanenza<br />

in ausiliaria, N.d.r.)».<br />

Da essa si desume chiaramente<br />

che ogni tre anni (cioè alla scadenza<br />

di ogni triennio) dall’entrata<br />

in vigore della disciplina delegata<br />

(cioè dal 1°.1.1998) viene ridotta di<br />

un anno la durata massima possibile<br />

del collocamento in ausiliaria,<br />

fino a portare tale limite, dopo nove<br />

anni dall’entrata in vigore, ai cinque<br />

anni (8 meno 3) di cui all’articolo<br />

3 comma 2 del medesimo dlgs<br />

165/1997.<br />

1. Chi, all’entrata in vigore di essa,<br />

aveva già superato i 5 anni di<br />

ausiliaria, non avrebbe dovuto<br />

subire alcuna riduzione (completando<br />

il periodo di ausiliaria<br />

prima della scadenza del terzo<br />

anno di entrata in vigore della<br />

legge, cioè prima del 1°.1.2001).<br />

2. Chi, sempre all’entrata in vigore,<br />

non aveva già superato i 5 anni<br />

di ausiliaria, ma ne aveva già<br />

trascorso almeno più di uno,<br />

avrebbe dovuto subire una riduzione<br />

massima di 1 anno (completando<br />

i 7 anni di ausiliaria prima<br />

dello scadere del secondo<br />

triennio dall’entrata in vigore del<br />

dlgs, cioè prima del 1°.1.2004).<br />

3. Al contrario, chi è stato collocato<br />

in ausiliaria poco prima della<br />

sua entrata in vigore, o anche<br />

dopo, ma entro il primo triennio<br />

successivo (cioè prima del<br />

2001), avrebbe dovuto subire<br />

una riduzione di massimo due<br />

anni (completando i sei anni di<br />

ausiliaria prima della scadenza<br />

del nono anno di entrata in vigore,<br />

cioè prima del 2007).<br />

4. Coloro che, invece, sono entrati<br />

in ausiliaria dopo il 1°.1.2001,<br />

non faranno in tempo a completare<br />

i sei anni, poiché dal<br />

1°.1.2007 entrerà a regime la<br />

durata massima di 5 anni.<br />

Nel caso del ricorrente “A”, egli,<br />

poiché collocato in ausiliaria dal<br />

16.2.1997, sarebbe dovuto cessare<br />

da tale posizione nel 2003, rientrando<br />

nell’ipotesi illustrata sub 3),<br />

e quindi subendo la perdita di 2<br />

anni di durata massima dell’ausiliaria,<br />

con il trascorrere del secondo<br />

triennio (1.1.2004) di entrata in<br />

vigore della legge, ma completando<br />

i 6 anni prima del trascorrere<br />

del secondo triennio (cioè prima<br />

del 1°.1.2004) e, quindi permanere<br />

nella posizione di ausiliaria fino al<br />

31.12.2003, anziché fino al<br />

16.2.2003.<br />

Nel caso del ricorrente “B”, collocato<br />

in ausiliaria dal 18.8.1994,<br />

egli, invece, sarebbe dovuto cessare<br />

da tale posizione al<br />

18.8.2001, non avendo, alla data<br />

di entrata in vigore della nuova<br />

normativa, superato i 5 anni di<br />

ausiliaria: infatti il periodo dal<br />

1°.1.98 al 1°.1.2001 contiene un<br />

solo triennio, venendo a maturarsi<br />

il secondo triennio al 1°.1.2004<br />

dall’entrata in vigore della normativa<br />

in parola, per cui ha subito la<br />

illegittima decurtazione di circa 8<br />

mesi.<br />

L’amministrazione resistente,<br />

invece, collocandolo in ausiliaria<br />

dal 1°.1.2001, ha dimostrato di<br />

interpretare la normativa delegata<br />

nel senso di detrarre, dall’entrata<br />

in vigore della legge stessa, un<br />

anno dalla durata massima dell’au-<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 29


siliaria, ogni tre anni decorrenti,<br />

però anziché dall’entrata in vigore<br />

della legge, dall’inizio del collocamento<br />

in ausiliaria.<br />

Difatti, il ricorrente, che nel<br />

1999 (a solo un anno dall’entrata<br />

in vigore della legge) aveva già 4<br />

anni e 4 mesi di ausiliaria, e ne<br />

aveva 7 nel 2001, ha subito, con il<br />

provvedimento impugnato, la<br />

decurtazione di due anni, invece<br />

che di uno.<br />

Pertanto, come sopra illustrato,<br />

la legge delegata non si presenta<br />

in contrasto o in eccesso rispetto<br />

ai limiti stabiliti dalla delega né si<br />

presenta irragionevole, differenziando<br />

le varie posizioni nel tempo<br />

e realizzando una riduzione del<br />

periodo massimo di ausiliaria diluita<br />

nel tempo.<br />

È invece, illegittima e irragionevole<br />

l’applicazione, appena illustrata,<br />

che di tale norma fa l’amministrazione.<br />

In particolare, il ricorrente<br />

“B”,ove non fosse stata modificata<br />

la precedente normativa, avrebbe<br />

usufruito della permanenza in<br />

ausiliaria (già prevista per il massimo<br />

di 8 anni) fino all’anno 2002.<br />

La difesa erariale – pur riconoscendo<br />

che, per effetto del D.Lgs. n.<br />

165/1997, “la riduzione graduale<br />

della permanenza in ausiliaria è di<br />

un anno ogni tre, a partire<br />

dall’1.1.1998” – sostiene che “per il<br />

primo triennio 1998-2000; a partire<br />

dall’1.1.1998, la permanenza in<br />

ausiliaria è stata, dunque, ridotta a<br />

sette anni; per il successivo triennio,<br />

2001-2003, a partire dal 1°.1.2001,<br />

il periodo è stato ridotto a sei anni”;<br />

invece “dal 1°.1.2004 il periodo<br />

massimo di permanenza nell’ausiliaria<br />

è stato portato a 5 anni”.<br />

Tale argomentazione, però,<br />

non pare condivisibile in quanto<br />

essa trascura che, essendo il citato<br />

d.lgs. N. 165/97 entrato in vigore<br />

dall’1.1.1998, il primo triennio<br />

va riferito al periodo<br />

1.1.98/1.1.2001 e non già al periodo<br />

1998/2000, così come il secondo<br />

triennio viene completato al primo<br />

gennaio 2004 e non al<br />

31.12.2003.<br />

Ciò in conformità alle norme<br />

(art. 1187 e 2963 cod. civ. e 155<br />

c.p.c.), secondo cui per il computo<br />

dei termini a mesi e ad anni si<br />

osserva il calendario comune e<br />

quindi il computo dei termini a<br />

mesi (e ad anni) si effettua nell’anno<br />

e nel mese di scadenza e “nel<br />

giorno di questo corrispondente al<br />

giorno del mese iniziale”.<br />

Nel consegue che il primo triennio,<br />

a partire dal 1°.1.1998, si compie<br />

col 1°.1.2001 e, il secondo, col<br />

1°.1.2004: il diverso computo<br />

seguito dall’Avvocatura, comporta<br />

erroneamente la detrazione di 2<br />

anni al 31.12.2003, anziché di uno.<br />

Tale interpretazione, difatti,<br />

oltre ad essere in contrasto con la<br />

lettera della legge (che fa decorrere<br />

la riduzione “a partire dall’entrata<br />

in vigore”), realizzerebbe, tra<br />

l’altro, il risultato aberrante, che chi<br />

era in ausiliaria, da più di sette<br />

anni, all’entrata in vigore della legge<br />

delegata, dopo tale momento,<br />

risulta aver trascorso in tale posizione,<br />

illegittimamente, ben due<br />

anni in più, riducendosi alla misura<br />

di 5 anni, automaticamente, il limite<br />

massimo di durata dell’ausiliaria<br />

(7 anni di permanenza contengono<br />

2 periodi di tre anni e quindi comportano<br />

una riduzione di 2 anni).<br />

Conseguentemente, non può<br />

non rilevarsi l’illegittimità denunziata<br />

dal ricorrente a carico del<br />

provvedimento impugnato, relativa<br />

proprio al fatto che l’amministrazione<br />

ha illegittimamente abbreviato<br />

la permanenza in ausiliaria<br />

del ricorrente stesso.<br />

Il Giudice amministrativo, pur<br />

vincolato alle domande proposte<br />

dalle parti, è comunque tenuto<br />

all’accertamento dei motivi esposti<br />

e della loro fondatezza, quando tali<br />

motivi di impugnazione siano<br />

desumibili dal contesto dell’intero<br />

ricorso, ivi compresa l’esposizione<br />

dei fatti di causa (Cons. giust.<br />

Amm. Sicilia, sez. giurisd., 2<br />

novembre 2001, n. 564; Consiglio<br />

Stato, sez. IV, 14 novembre 1997,<br />

n. 1279).<br />

Anche se nel ricorso introduttivo,<br />

nel denunziare l’illegittimità del<br />

provvedimento impugnato, si<br />

deduce espressamente solo il<br />

vizio derivato dall’illegittimità costituzionale<br />

della norma applicata<br />

dall’Amministrazione, tuttavia, dal<br />

contesto dell’intero ricorso, si<br />

desume chiaramente che il motivo<br />

di censura è comunque, teso a<br />

dimostrare l’irrazionalità e l’illegittimità<br />

del provvedimento impugnato,<br />

laddove anticipa la cessazione<br />

del periodo di permanenza in ausiliaria<br />

del ricorrente “B”.<br />

In conclusione, il ricorso merita<br />

accoglimento nei limiti anzidetti.<br />

Sussistono giusti motivi per compensare<br />

le spese».<br />

La logica seguita dal giudice<br />

amministrativo ci sembra molto<br />

calzante.<br />

Il problema affrontato riguarda<br />

tutti coloro che hanno subito la<br />

decurtazione del periodo di ausiliaria<br />

(da effettuare per 1 anno dopo<br />

il lasso di tempo di 3 anni e non<br />

all’inizio di esso). Invero, la suddetta<br />

decurtazione si ripercuote<br />

nel trattamento pensionistico, in<br />

quanto il periodo di ausiliaria è stato<br />

valutato in modo difforme da<br />

quanto stabilito e voluto dal legislatore.<br />

Ciascun interessato per opporsi<br />

a questo stato di cose dovrà produrre<br />

impugnativa davanti al giudice<br />

amministrativo.<br />

Per precisione potrà essere<br />

impugnato:<br />

1) il provvedimento di collocamento<br />

nella riserva entro 60 giorni –<br />

davanti al TAR.<br />

2) Per coloro che tale collocamento<br />

hanno ottenuto già da tempo<br />

e non possono adire il TAR,<br />

dovranno fare notificare all’Amministrazione<br />

per ottenere la riliquidazione<br />

del periodo di ausiliaria<br />

e la rivalutazione, conseguente,<br />

della pensione. Ottenuta<br />

una risposta (o anche in<br />

assenza di una risposta in merito<br />

entro un termine ragionevole)<br />

potrà essere adita la Corte dei<br />

Conti competente per ottenere<br />

l’aggiornamento della pensione.<br />

Il Centro legale e pensionistico<br />

dell’ANFI è a disposizione per<br />

ogni ulteriore chiarimento al<br />

riguardo.<br />

30 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


Sezione di Verona<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

Il 4 dicembre 2005, come ogni anno, i<br />

soci della Sezione di Verona si sono recati<br />

in un rinomato ristorante di Salizzone<br />

(VR) per consumare il tradizionale pranzo<br />

sociale e scambiarsi gli auguri di buone<br />

feste natalizie.<br />

Durante il pranzo sono stati consegnati<br />

25 attestati di benemerenza dal Presidente<br />

della Sezione, M.M.A. Cav. Uff.<br />

Aldo Zoccarato.<br />

La foto ritrae un momento della numerosissima<br />

partecipazione conviviale.<br />

Sezione di Treviso<br />

Il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione<br />

di Treviso si è riunito per la prima<br />

volta dopo le elezioni effettuatesi il 10 dicembre<br />

u.s..<br />

Nella foto il Presidente della Sezione,<br />

Brig. Dott. Oscar Meneghetti con i componenti<br />

il nuovo Consiglio Direttivo della<br />

Sezione.<br />

Sezione di Menaggio<br />

Il 7 novembre 2005 nella ricorrenza<br />

del 45° anniversario della scomparsa dei<br />

<strong>Finanzieri</strong> di mare Francesco Longo e<br />

Onofrio Malerba a bordo di una Vedetta<br />

con relativo equipaggio della Stazione<br />

Navale della Guardia di Finanza di Nobiallo,<br />

una rappresentanza della Sezione<br />

di Menaggio si è recata sul lungolago di<br />

Bellagio per deporre una corona d’alloro<br />

sulla Lapide che ricorda il sacrificio dei<br />

due giovani militari, periti tragicamente<br />

nell’adempimento del dovere. Nella foto,<br />

la Lapide posta sul lungolago di Bellagio.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 31


VITA NELLE SEZIONI<br />

Sezione di Isernia<br />

La Sig.ra Clementina Artibani, vedova<br />

del Maresciallo Di Lucia, ha donato alla<br />

Sezione di Isernia un statuetta in bronzo,<br />

raffigurante un Finanziere in assetto di<br />

guerra del 1° conflitto mondiale.<br />

Alla cerimonia sono intervenuti il Col.<br />

Dott. Pasquale Ciaramella, Comandante<br />

Provinciale della Guardia di Finanza di<br />

Isernia, ed una folta rappresentanza di<br />

soci con il loro Presidente della Sezione,<br />

M.M.A. c.s. Remo Morone. (Ved. foto)<br />

Sezione di Catania<br />

Il 1° e 2 ottobre 2005, un gruppo di<br />

soci della Sezione di Catania, accompagnati<br />

dal Segretario Economo e Consigliere<br />

della Sezione, Brig. Vincenzo Massari,<br />

dal Consigliere Fin. Mario Loi e dal<br />

Brigadiere Mario Caponetto, in servizio<br />

presso il Comando Gruppo della Guardia<br />

di Finanza di Catania, ha partecipato ad<br />

una gita turistico-culturale nella splendida<br />

Regione della Calabria con un pellegrinaggio<br />

al Santuario della Madonna dello<br />

Scoglio in Caulonia (RC), ed una visita ad<br />

alcune località della costa Ionica della Locride.<br />

Nella foto il gruppo dei soci ritratti all’ingresso<br />

del Grand Hotel President di Siderno.<br />

Sezione di Terracina<br />

Il 4 novembre 2005, nel Santuario Maria<br />

SS. della Delibera, presso la “Valle dei<br />

Santi”, il Presidente Ten. Col. Giovanni<br />

Turriziani ed il Consiglio Direttivo della<br />

Sezione hanno assistito alla Messa in suffragio<br />

dei <strong>Finanzieri</strong> e loro familiari defunti.<br />

La funzione religiosa è stata officiata<br />

dal Rettore del Santuario, Frà Arturo Nevastri.<br />

Nella foto, i soci ed i familiari all’interno<br />

del Santuario dopo la celebrazione del<br />

rito religioso.<br />

32 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


Sezione di Pordenone<br />

Il 27 novembre 2005, con la partecipazione<br />

di soci, familiari e simpatizzanti,<br />

la Sezione di Pordenone ha organizzato il<br />

pranzo sociale annuale tenutosi presso il<br />

Ristorante “La Santissima” di Polcenigo<br />

(PN).<br />

Ospite d’onore il Consigliere <strong>Nazionale</strong><br />

per il Friuli – Venezia Giulia, Ten. Col.<br />

Dott. Vincenzo d’Amato. (Nella foto è a<br />

fianco del Presidente della Sezione,<br />

S.Ten. Dott. Antonio Gobbi).<br />

Sezione di Cagliari<br />

Su iniziativa del Comando Regionale<br />

della Guardia di Finanza della Sardegna,<br />

per la ricorrenza della Festa di S. Matteo<br />

è stata celebrata la S. Messa presso la<br />

Basilica di Bonaria di Cagliari, Patrona<br />

Massima della Sardegna.<br />

Al rito religioso, officiato da S.E. Monsignor<br />

Giuseppe Mani, Vescovo di Cagliari,<br />

hanno partecipato numerosi soci e<br />

loro familiari.<br />

Nella foto, il Presidente della Sezione<br />

di Cagliari, M.M.A. Desiderio Lisci, con alcuni<br />

soci.<br />

Sezione di Marsala<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

In occasione della festività di San<br />

Matteo, celeste Patrono della Guardia di<br />

Finanza, i soci della Sezione con i loro familiari<br />

hanno assistito alla celebrazione<br />

della S. Messa, durante la quale è stata<br />

ricordata la Sig.ra Camilla Triolo, sorella<br />

del S.Ten. Lelio Triolo (al quale è intitolata<br />

la Sezione di Marsala), deceduta a<br />

Trieste recentemente.<br />

Nella foto, la celebrazione della funzione<br />

religiosa.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 33


VITA NELLE SEZIONI<br />

Sezione di Sondrio<br />

La Sezione di Sondrio ha ricordato,<br />

l’11 dicembre 2005, l’80° Anniversario di<br />

fondazione della Sezione. L’avvenimento<br />

è stato festeggiato con un convivio a cui<br />

hanno partecipato 90 persone tra soci, familiari<br />

e simpatizzanti.<br />

Durante il convivio sono stati consegnati<br />

gli attestati di benemerenza concessi<br />

dal Presidente <strong>Nazionale</strong>, Gen. C.A.<br />

Pietro Di Marco, ad alcuni soci per il compimento<br />

dell’80° compleanno: M.M.A.<br />

Giulio Vannini, App. Giovanni Benvenuti e<br />

al Sig. Georg Brander, di nazionalità svizzera,<br />

quale socio simpatizzante, il Crest<br />

della Sezione. Al Reverendo Silverio Raschelli,<br />

il ringraziamento di tutti i soci e del<br />

Sezione di Foligno<br />

Il 30 ottobre 2005 la Sezione di Foligno<br />

ha organizzato un incontro conviviale<br />

dei soci e loro familiari presso il Ristorante<br />

“Le Mura”, sito in Foligno.<br />

Al convivio ha partecipato anche una<br />

rappresentanza del locale Comando<br />

Compagnia della Guardia di Finanza, dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> Polizia di Stato<br />

e dell’<strong>Associazione</strong> Carabinieri.<br />

Nella foto, alcuni soci e familiari della<br />

Sezione con il loro Presidente, V.Brig. Venanzio<br />

Bonifazi.<br />

Presidente della Sezione, S.Ten. Arcangelo<br />

Tartaro, per l’assistenza spirituale<br />

svolta da molti anni verso tutti i soci dell’ANFI.<br />

Nella foto in alto i partecipanti allo<br />

speciale avvenimento.<br />

Sezione di San Benedetto del Tronto<br />

L’8 dicembre 2005 la Sezione ha organizzato<br />

il pranzo sociale presso il Ristorante<br />

“Il Grillo” di Acquaviva Picena<br />

(AP), al quale hanno partecipato numerosi<br />

soci e loro familiari.<br />

Nella foto a lato, la comitiva dei soci e<br />

familiari partecipanti.<br />

34 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


Sezione di Lecco<br />

L’8 dicembre 2005, il Presidente della<br />

Sezione, Fin. Comm. Filippo Di Lelio, ha<br />

presenziato al convivio sociale prenatalizio<br />

dell’AVIS-AIDO e Gruppo Anziani di<br />

Malgrate (LC), tenutosi presso il noto Ristorante<br />

“Promessi Sposi”, in riva al lago<br />

nella sponda opposta a quella di Lecco,<br />

durante il quale il Di Lelio è stato premiato<br />

con una targa di merito per l’assidua attività<br />

svolta accanto alle Associazioni di<br />

volontariato summenzionate.<br />

Il 9 dicembre 2005, presso la Parrocchia<br />

di Castello, rione di Lecco, è stata<br />

celebrata una cerimonia religiosa in memoria<br />

di tutti i defunti dell’ANFI alla quale<br />

hanno partecipato molti soci, familiari<br />

e simpatizzanti, mentre l’11 dicembre<br />

2005, la Sezione ha tenuto, presso il Ristorante<br />

“Il Riposo” di Cesana Brianza, il<br />

convivio natalizio, al quale hanno aderito<br />

circa 150 tra soci, familiari e simpatizzanti.<br />

Tra gli ospiti il Prefetto di Lecco, Dott.<br />

Roberto Aragno, il Ten. Col. Antonio Granata,<br />

Comandante Provinciale della<br />

Guardia di Finanza di Lecco, il Cap. Pie-<br />

Sezione di Rovigo<br />

Tenendo fede ad una prassi pressoché<br />

consolidata, anche per il 2005 per la<br />

ricorrenza del S. Natale, di concerto con<br />

il Comandante Provinciale, Ten. Col.. Michele<br />

Piemontese, il Presidente della Sezione<br />

ANFI di Rovigo, Ten. Ernesto Rendina,<br />

ha organizzato la cerimonia religiosa<br />

che si è svolta nella Chiesa dei Frati<br />

Cappuccini del capoluogo polesano, celebrata<br />

dal Cappellano Militare Capo del<br />

Comando Regionale Veneto, Don Claudio<br />

Pasquali.<br />

Vi hanno partecipato il personale del<br />

Corpo libero dal servizio e i Comandanti<br />

dei vari reparti esterni.<br />

La funzione ha avuto inizio alle ore<br />

10,30 del giorno 5 dicembre 2005, al termine<br />

della quale tutti i partecipanti compreso<br />

un folto gruppo di soci della Sezione<br />

di Rovigo, sono convenuti in un noto<br />

ristorante cittadino per la consumazione<br />

del pranzo sociale di rito.<br />

Sezione di Teramo<br />

La Sezione ANFI di Teramo ha organizzato<br />

una gita sociale in Trentino Alto<br />

Adige di cinque giorni, dal 14 al 18 giugno<br />

2005, con escursioni bellissime in<br />

varie località delle Dolomiti e presso la<br />

Scuola Alpina di Predazzo.<br />

tro Dimiccoli, Comandante la Compagnia<br />

Carabinieri di Lecco, il Sindaco di Cesana<br />

Brianza, Rag. Piergiuseppe Castelnuovo<br />

ed altre Autorità. Alcuni Presidenti<br />

delle Associazioni Combattentistiche e<br />

d’Arma sono intervenuti al convivio durante<br />

il quale sono stati premiati alcuni<br />

Sezione di Manfredonia<br />

Pubblichiamo la foto che<br />

ritrae il Presidente della locale<br />

Sezione ANFI, Brig. Leonardo<br />

Giampietro, il Comandante<br />

della locale Tenenza<br />

della Guardia di Finanza, il<br />

nuovo Comandante della<br />

Guardia Costiera di Manfredonia<br />

e l’Alfiere con bandiera<br />

di quella Sezione.<br />

La foto è stata scattata in<br />

occasione del cambio di comando<br />

della Guardia Costiera<br />

di Manfredonia.<br />

VITA NELLE SEZIONI<br />

soci e fra essi il Fin. Raffaele Nardelli per<br />

i suoi 50 anni di iscrizione all’ANFI di Lecco.<br />

Omaggi sono stati consegnati anche<br />

a tutti i presenti.<br />

Nella foto, il Prefetto di Lecco, Dott.<br />

Aragno, stringe la mano al Fin. Nardelli<br />

per i suoi 50 anni di iscrizione all’ANFI.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 35


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

L’App. sc. Aniello Palmieri, socio<br />

della Sezione ANFI di Barletta e in servizio<br />

al Comando Compagnia della<br />

Guardia di Finanza a quella sede, da<br />

alcuni anni si dedica con passione alla<br />

pittura. È stato più volte premiato per la<br />

sua bravura nelle esposizioni in “Galle-<br />

Il socio della Sezione ANFI di<br />

Como, Fin. Fedele Ropso, è stato pluricampione<br />

Italiano di motonautica radiocomandata<br />

nella stagione agonistica<br />

2005 avendo conseguito, nelle diverse<br />

categorie, i seguenti risultati:<br />

- campione italiano di durata categoria<br />

7,5 cc. 1° posto;<br />

Soci che si fanno onore<br />

Aniello PALMIERI<br />

Fedele ROPSO<br />

rie di opere d’arte” e nelle mostre di pittura<br />

cui ha partecipato, anche in occasione<br />

dei Raduni Nazionali ANFI, come<br />

quelli di Fiuggi nel 1998 e di Lecce nel<br />

2005, classificandosi rispettivamente al<br />

1° e al 2° posto. Nella foto in alto l’App.<br />

sc. Palmieri con i suoi dipinti.<br />

- campione italiano di durata categoria<br />

3,5 cc. 3° posto;<br />

- campione italiano categoria OFF-<br />

SCHORE 7,5 cc. 2° posto;<br />

- campione italiano categoria OFF-<br />

SCHORE 3,5 3° posto.<br />

Nella foto, in basso, il socio Ropso<br />

(secondo da sinistra) con tutte le<br />

medaglie vinte.<br />

Il Direttivo della Sezione nel congratularsi<br />

con il socio pluricampione gli<br />

ha augurato di poter continuare nella<br />

sua brillante carriera e di mietere così<br />

altri successi personali.<br />

Emanuele URZÌ<br />

Il M.A. Emanuele Urzì, socio della<br />

Sezione ANFI di Catania dall’8.1.1994,<br />

nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito<br />

della Repubblica Italiana -, con<br />

decreto del Presidente della Repubblica<br />

datato 27 dicembre 2001, nel corso<br />

della sua lunga carriera di servizio nel<br />

Corpo ha coltivato lodevolmente<br />

l’hobby del pallone.<br />

Infatti la F.I.G.C. - settore tecnico -<br />

di Firenze gli ha rilasciato in data<br />

24.02.1973 il tesserino di allenatore<br />

dilettante “3ª categoria” e da quella<br />

data ha allenato diverse squadre dilettantistiche<br />

della Sicilia, Calabria e<br />

Toscana, tra le quali Terranova Gela,<br />

Adrano, Isola Capo Rizzuto, Gioese,<br />

Rizzigoni, Aglianese, e molte altre<br />

squadre di promozione e di prima categoria,<br />

oltre a quelle giovanili. Negli ultimi<br />

anni ha allenato la squadra delle<br />

Fiamme Gialle del Comando Gruppo<br />

Guardia di Finanza di Catania, con la<br />

quale ha ottenuto tante soddisfazioni<br />

nei tornei interforze organizzati nella<br />

Provincia di Catania.<br />

Rossella ORFEI<br />

La Dottoressa Rossella Orfei, psicologa-psicoterapeuta,<br />

figlia del M.C.<br />

Marino Orfei, Segretario di Redazione<br />

del Periodico “Fiamme Gialle”, è stata<br />

eletta “Consigliere dell’Ordine degli<br />

Psicologi” della Regione Toscana.<br />

36 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

Nozze d’oro<br />

I seguenti soci hanno festeggiato il loro<br />

50° anniversario di matrimonio:<br />

- il 18.4.2005 il M.M. Giuseppe Spanò,<br />

consigliere della Sezione di Pavia e<br />

consorte Sig.ra Antonietta Cozza.<br />

- il 10.9.2005, il M.M. Salvatore<br />

Castellana, socio della Sezione di<br />

Firenze.<br />

- il M.M.A. Gaetano Pinzone, socio<br />

della Sezione di Mestre e consorte,<br />

Sig.ra Carla Labus.<br />

- il 27.11.2005, il V.Brig. Francesco<br />

Tenore, socio della Sezione di Verona<br />

e consorte Sig.ra Elisa Carcereri<br />

De Prati.<br />

- l’11.12.2005, il Sig. Rolando Petrocchi,<br />

socio simpatizzante della Sezione<br />

di Piombino e consorte Sig.ra<br />

Marialaura Giannini.<br />

- il 15.12.2005, l’App. Antonino Tobia,<br />

sindaco supplente della Sezione di<br />

Angri e consorte Sig.ra Angiola Chiavazzo.<br />

- il 18.12.2005, il M.C. Silvio Cadoli,<br />

socio della Sezione di Civitavecchia<br />

e consorte Sig.ra Rita Matiz.<br />

- il 18.12.2005, l’App. Antonio Cavallaro,<br />

socio della Sezione di La Spezia e<br />

consorte Sig.ra Rosa Ligotti.<br />

- il 31.12.2005, il Brig. Romolo Cariddi,<br />

socio della Sezione di Livorno e consorte<br />

Sig.ra Antonietta Falanga.<br />

- il M.M.A. Comm. Dott. Lange Tremaroli,<br />

Presidente della Sezione di<br />

Como e consorte Sig.ra Marisa<br />

Tavelli, recentemente.<br />

Anniversario<br />

- Il Ten. t.o. Antonio Letteri, di anni 94<br />

e la Signora Clara Pacifici, di anni 87,<br />

hanno festeggiato il loro 65° anniversario<br />

di matrimonio il 22 febbraio<br />

20<strong>06</strong>.<br />

- Il S.Ten. Giovanni Consoli, socio della<br />

Sezione di Asiago, e consorte<br />

Sig.ra Severina Rossi, hanno festeggiato<br />

il loro 52° anniversario di matrimonio,<br />

nel mese di novembre 2005.<br />

Nozze<br />

I seguenti soci o loro familiari si sono<br />

uniti in matrimonio:<br />

- il 28.8.2005, la Sig.na Alessia Galli,<br />

figlia del Lgt. Elidio, socio della Sezione<br />

di L’Aquila, con l’Ing. Luca Sarra.<br />

- il 9.12.2005, Sig. Francesco Di Benedetto,<br />

figlio del M.A. Michele, socio<br />

della Sezione di Barletta, con la<br />

Dott.ssa Maria Grazia Cassano.<br />

- il 3.12.2005, la Sig.na Cristina Sparavano,<br />

figlia dell’App. Lorenzo, socio<br />

della Sezione di Latisana, con il Sig.<br />

Gianfranco Cardillo.<br />

- il 3.12.2005, la Dott.ssa Elisa Tremante,<br />

figlia dell’App. Antonio, socio<br />

della Sezione di Civitavecchia, con il<br />

Dott. Cristian Di Pietro.<br />

- il 21.12.2005, la Dott.ssa Annalisa<br />

Morgese, figlia del M.A. Francesco,<br />

socio della Sezione di Bitetto, con il<br />

Sig. Angelo Liontino.<br />

Culle<br />

Sono nati:<br />

- Aurora, primogenita dei coniugi<br />

Sig.ra Lucia Marra e Sig. Carmelo<br />

Famà, nipotina del Brig. Umberto<br />

Marra, socio della Sezione di Milazzo,<br />

e della consorte Sig.ra Maria<br />

Rosa Costa, il 19.12.2005.<br />

- Benedetto, primogenito dei coniugi<br />

Sig.ra Rosalinda Poni e Sig. Carmelo<br />

Vella, nipotino dell’App. Benedetto<br />

Vella, sindaco effettivo della Sezione<br />

di Agrigento e consorte Sig.ra Concetta<br />

Zarbo, il 13.12.2005.<br />

- Caterina, figlia dei coniugi Sig.ra Cristina<br />

Rosaspini e Sig. Luigi Biffi,<br />

nipotina del Sig.Franco Rosaspini e<br />

consorte Sig.ra Silvana Gondola,<br />

soci della Sezione di Lecco, il<br />

3.12.2005.<br />

- Chiara, primogenita dei coniugi Sig.ra<br />

Grazia Roperto e del M.llo Marcello<br />

Pellegrino, in servizio nel Corpo, nipotina<br />

del Sig. Francesco Pellegrino,<br />

socio simpatizzante della Sezione di<br />

Lamezia Terme, il 17.12.2005.<br />

- Elisa, primogenita del M.C. Stefano<br />

Galli in servizio nel Corpo e Sig.ra<br />

Berardina Costantini, nipotina del Lgt.<br />

Elidio, socio della Sezione di L’Aquila.<br />

- Lorenzo, primogenito del M.O. dott.<br />

Francesco Cappelletti, in servizio nel<br />

Corpo e Dott.ssa Viviana De Marco,<br />

nipotino del M.M.A.c.s. Cav. Giovanni<br />

Cappelletti consigliere e segretario<br />

della Sezione di Brindisi, il 7.12.2005.<br />

- Matilde, nipotina del Fin. Vittorio<br />

Mangiapia, socio della Sezione di<br />

Genova e della consorte Sig.ra<br />

Luciana, il 5.7.2005.<br />

- Martina Bua, nipotina dell’App. Benito<br />

Montanari, socio della Sezione di<br />

Rimini, recentemente.<br />

- Matteo, nipotino del M.A. Orazio<br />

Colangelo, socio della Sezione di<br />

Genova e della consorte Sig.ra Franca,<br />

il 7.12.2005.<br />

- Matteo, figlio dell’App. Luca Favaro,<br />

nipote dell’app. Mario Favaro, socio<br />

della Sezione di Mestre, il<br />

15.12.2005.<br />

- Matteo, figlio dei coniugi Sig.ra Silvia<br />

Chistè e Sig. Maurizio Polacchini,<br />

nipote del S.Ten. Cav. Valerio Chistè,<br />

socio della Sezione di Roma<br />

3/Est e consorte Sig.ra Paola, il<br />

20.12.2005.<br />

- Mattia, figlio dei coniugi Avv. Floriana<br />

Giglio e Brig. CC. Paolo Cadoli, nipote<br />

del M.C. Silvio, socio della Sezione<br />

di Civitavecchia, il 5.9.2005.<br />

- Nicole, figlia della Sig.ra Vicy<br />

Gedraityte e del M.O. Antonio Cossu,<br />

nipote del M.M. Gavino Cossu, socio<br />

della Sezione di Genova e della consorte<br />

Sig.ra Anna Maria, il<br />

14.11.2005.<br />

- Santina Sofia, figlia dei coniugi Sig.ra<br />

Giovanna Tozzi e Sig. Luigi Massimiani,<br />

nipote del M.A. Nevio Tozzi,<br />

socio della Sezione di Roma 3/Est, il<br />

14.12.2005.<br />

- Stefano, nipote del M.A. Stefano Trillocco,<br />

socio della Sezione di Civitavecchia,<br />

il 5.12.2005.<br />

Lauree<br />

Si sono recentemente laureati:<br />

- il M.A. Francesco Cerandolo, in servizio<br />

nel Corpo, socio della Sezione<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 37


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

di Pescara, in “Economia e Management”<br />

con il punteggio di 110/110 e<br />

lode, presso L’Università di Pescara.<br />

- Sig. Giovanni Cipolline, figlio dell’App.<br />

Corrado, socio della Sezione<br />

di Avezzano, in “Giurisprudenza”<br />

presso l’Università di Teramo, con<br />

ottimo punteggio.<br />

- Sig. Pietro De Angelis, figlio del Lgt.<br />

Antonio in servizio nel Corpo e nipote<br />

del Brig. Pietro, entrambi soci e<br />

consiglieri della Sezione di Caserta,<br />

in “Giurisprudenza” presso l’Università<br />

di S.Maria C.Vetere, con ottimo<br />

punteggio.<br />

- Sig.na Rossana De Venere, figlia del<br />

M.A. Italo, socio della Sezione di<br />

Lecce, in “Lettere Classiche” con il<br />

punteggio di 108/110.<br />

- Dott. Edmondo Desideri, figlio del<br />

M.A. Desiderio, socio della Sezione<br />

di Roma 1/Nord ha conseguito la terza<br />

laurea in “Odontoiatria” presso<br />

l’Università la Sapienza di Roma.<br />

- Sig.ra Rosa Fecchio, consorte del<br />

Brig. C. Giuliano Fragassi, socio della<br />

Sezione di Pescara, in “Scienze<br />

Infermieristiche ed Ostetriche” presso<br />

l’Università di Tor Vergata (Roma)<br />

con il punteggio di 110/110 e lode.<br />

- Sig.na Giuseppina Fulghesu, figlia<br />

dell’App. Luigi, socio della Sezione di<br />

Manfredonia, in “Economia e Commercio”<br />

presso l’Università di Foggia<br />

con il punteggio di 110/110 e lode.<br />

- M.C. Stefano Galli, in servizio nel<br />

Corpo, figlio del Lgt. Elidio, socio della<br />

Sezione di L’Aquila, in “Economia<br />

e Management” con il punteggio di<br />

103/110, presso l’Università di L’Aquila.<br />

- Sig. Stefano Martino, figlio dell’App.<br />

Giovanni, socio della Sezione di Lecce,<br />

in “Ingegneria dei Materiali” con<br />

ottimo punteggio, presso l’Università<br />

di Lecce.<br />

- Fin. Vincenzo Orlando, figlio del M.A.<br />

Domenico, socio della Sezione di<br />

Bari, in “Economia e Commercio”<br />

presso l’Università di Bologna, con<br />

ottimo punteggio.<br />

- Sig.ra Laura Pravoni, figlia del M.M.<br />

Gianni, socio della Sezione di Padova,<br />

in “Psicologia Clinicodinamica”<br />

con il punteggio di 110/110, presso<br />

l’Università di Padova.<br />

- Sig. Gaetano Renato, figlio del Brig.<br />

Bruno, socio della Sezione di Ancona,<br />

in “Management” con il punteggio<br />

di 110/110 e lode, presso l’Università<br />

di Ancona.<br />

- Sig. Giuseppe Romagnolo, figlio del<br />

Fin. Dott. Savino, Presidente della<br />

Sezione di Cerignola, in “Giurisprudenza”<br />

presso l’Università di Foggia,<br />

con il punteggio di 95/110.<br />

- M.A. Salvatore Rubini, in servizio nel<br />

Corpo, socio della Sezione di Pescara,<br />

in “Economia e Management”<br />

con il punteggio di 98/110, presso<br />

l’università di Pescara.<br />

- Sig.na Antonella Spanò, figlia della<br />

Sig.ra Franca Benetti, socia simpatizzante<br />

della Sezione di Castelfranco<br />

Veneto, in “ Scienze Infermieristi-<br />

Tristia<br />

Recentemente sono scomparsi<br />

due ufficiali del 51° Corso “MONTE<br />

SPERONE”:<br />

Il Gen. Eugenio LOFFREDO e il<br />

Col. Guido MARGIOTTA, che<br />

rimangono sempre vivi nella mente<br />

e nel cuore di tutti i colleghi di corso,<br />

che vogliamo ricordarli, oltre che<br />

per i momenti felici trascorsi in<br />

Accademia, anche per alcuni più<br />

recenti episodi che li ha visti felici<br />

insieme:<br />

Gegè Loffredo, quando, nell’ultimo<br />

raduno del corso a Sorrento, con<br />

Biagio La Gamba, dettero spettacolo<br />

con le loro note battute esilaranti, unitamente<br />

alla brillante moglie di un collega,<br />

ultima arrivata nella grande<br />

famiglia del 51°;<br />

Guido, con le sue famose ricette<br />

della Valtellina, che sicuramente avrà<br />

portato lassù a Nick Di Penta, che<br />

egli aveva assistito fraternamente nel<br />

suo Abruzzo; questi, solo recentemente,<br />

mi aveva inviato tutte le<br />

“sinossi” dell’Accademia per affidarle<br />

alla Biblioteca di quell’ Istituto, perché<br />

le custodisse con la nostra gioventù e<br />

nei nostri sogni.<br />

Ai loro familiari va, quindi, tutto il<br />

vivo e commosso cordoglio dei colleghi<br />

del 51° Corso. (T.S.).<br />

che” presso l’Università di Padova,<br />

con il punteggio di 110/110.<br />

- Sig.na Valentina Tirelli, figlia del<br />

M.M.A. c.s. Adolfo, Presidente della<br />

Sezione di Portoferraio, in “Scienze<br />

Politiche” presso l’Università di Siena,<br />

con il punteggio di 110/110 e<br />

lode.<br />

- Prof.ssa Maria Vinci, figlia del M.A.<br />

c.s. Antonio, socio della Sezione di<br />

Lecce, la seconda laurea in “Scienze<br />

della formazione” con il punteggio di<br />

110/110 e lode, presso l’Università di<br />

Lecce.<br />

- Sig. Giovanni Zerba, figlio dell’App.<br />

Giulio, socio della Sezione di Riccione,<br />

in “Radiofonia e Linguaggio dello<br />

Spettacolo” presso l’Università di Siena,<br />

con il punteggio di 110/110 e lode.<br />

Da poco sono scomparsi anche<br />

due ufficiali del 57° Corso “OSUM”:<br />

Il Col. Benito IPERTI e il Col. Giuseppe<br />

BERGAMO.<br />

Gli ufficiali del 57° corso “Osum”<br />

hanno voluto ricordarli con particolare<br />

affetto per gli anni trascorsi insieme<br />

all’Accademia e nei reparti del Corpo<br />

e durante il periodo dell’impegno professionale<br />

nella Guardia di Finanza.<br />

Al Col. Benito Iperti e al Col. Giuseppe<br />

Bergamo, i colleghi hanno<br />

voluto così rivolgersi:<br />

Iperti…. con l’inconfondibile<br />

cadenza ligure, il conciso misurato<br />

dialogare e lo spirito finemente sagace.<br />

Hai creduto nei valori più importanti<br />

della vita: la famiglia ed il lavoro;<br />

ti siamo grati anche per essere stato<br />

in ogni circostanza un collega fedele<br />

ed attaccato alle Istituzioni.<br />

Siamo sicuri che hai raggiunto<br />

quella “pace” che tanto desideravi.<br />

Mancherai molto all’affetto dei tuoi<br />

cari ed a noi Addio Benito.<br />

Caro Giuseppe, hai sempre dimostrato<br />

con genuina spontaneità i tuoi<br />

sentimenti più profondi. Sei stato un<br />

collega sincero, attento ed attaccato<br />

all’Istituzione, che hai saputo trovare<br />

in ogni circostanza il giusto equilibrio.<br />

Mancherai molto alla tua famiglia<br />

ed a tutti noi. Addio Giuseppe.<br />

38 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>


NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />

Sono deceduti inoltre i seguenti<br />

soci o loro congiunti:<br />

- Brig. C. Antonio ABATERUSSO,<br />

socio della Sezione di Lecco, il<br />

3.12.2005.<br />

- App. Luigi ANSOLINI, socio della<br />

Sezione di Mirandola, il 20.12.2005.<br />

- Sig.ra Giulietta AZZALINI, madre<br />

dell’App. Orfeo Azzalini, socio della<br />

Sezione di Merano, il 9.12.2005.<br />

- Sig. Giuseppe BOLOGNA, suocero<br />

del Fin. Michele Tufarielli, socio della<br />

Sezione di Bitetto, il 16.12.2005.<br />

- Sig.ra Marta BULGARELLI, consorte<br />

dell’App Di Luccio Cav. Giuseppe,<br />

Socio della Sezione di Rimini, il<br />

27.12.2005.<br />

- Gen. D. Mario CABONI, socio della<br />

Sezione di Parma, il 18.12.2005.<br />

- Sig.ra Domenica CALVISI, madre<br />

del Brig. C. Pietro Speranza, socio<br />

della Sezione di L’Aquila, il<br />

20.12.2005.<br />

- Sig.ra Lucia CAMBI, sorella dell’App.<br />

Giulio, socio della Sezione di<br />

Modena, il 23.12.2005.<br />

- V.Brig. Gino CONVITO, socio della<br />

Sezione di Parma, il 31.12.2005.<br />

- Sig. Antonio CORSO, socio simpatizzante<br />

della Sezione di Vibo<br />

Valentia, il 23.12.2005.<br />

- App. Giacomo CATANZARO, socio<br />

della Sezione di Siracusa, il<br />

18.12.2005.<br />

- M.M. Ciro CICCHETTI, socio della<br />

Sezione di Jesi, il 14.11.2005.<br />

- Sig.ra Maria Grazia CORBO, consorte<br />

del Fin. Giorgio Colombatto,<br />

socio della Sezione di Como, e<br />

madre del M.M.A Maurizio, in servizio<br />

nel Corpo, il 3.12.2005.<br />

- App. Mario DEL NEVO, socio della<br />

Sezione di Mantova, l’11.11.2005.<br />

- Sig.ra Clelia DELL’ANNA, ved. del<br />

V.Brig. Farri, socia della Sezione di<br />

Mirandola, il 23.12.2005.<br />

- Sig.ra Anna DELLO VICARIO, consorte<br />

del Brig. C. Antonio Giusto, in<br />

servizio nel Corpo e figlia dell’App.<br />

Giovanni, socio della Sezione di<br />

Lecco, il 28.11.2005.<br />

- Sig.ra Maria DE ROSA, socia simpatizzante<br />

della Sezione di Terni, il<br />

26.12.2005.<br />

- App. Giovanni FIORESE, socio della<br />

Sezione di Conegliano, il<br />

12.12.2005.<br />

- App. Mariano GALVAN, socio della<br />

Sezione di Lecco, il 21.12.2005.<br />

- Sig.ra Jolanda BIGO, consorte dell’App.<br />

Cesare Gherardini, socio della<br />

Sezione di Merano, il 22.11.2005.<br />

- Sig. Armando HARTMAN, padre del<br />

Sig. Ernst Rolf, socio simpatizzante<br />

della Sezione di Milano, il<br />

20.12.2005.<br />

- Sig.ra Linda GIACOMAZZI, madre<br />

dell’App. Renato Menegatti, socio<br />

della Sezione di Trento, il<br />

30.12.2005.<br />

- M.M.A. Benito IANNACCI, socio<br />

della Sezione di Lido di Ostia, il<br />

25.11.2005.<br />

- Fin. Laffo LAFFI, socio della Sezione<br />

di Imola, il 15.11.2005.<br />

- Sig. Domenico MELILLO, suocero<br />

del Brig. Ignazio LORUSSO, socio<br />

della Sezione di Trani, il<br />

18.11.2005.<br />

- App. Pietro MINELLI, socio e Alfiere<br />

della Sezione di Lecco, il 9.12.2005.<br />

- M.A. Loreto MARTINI, socio della<br />

Sezione di Roma 3/Est, il<br />

22.12.2005.<br />

- App. Antonio MINNITI, socio della<br />

Sezione di Reggio Calabria, il<br />

6.12.2005.<br />

- App. Vito NEGRO, socio della<br />

Sezione di Lecce, il 19.2.2005.<br />

- App. NIERI, socio della Sezione di<br />

Trieste, il 19.11.2005.<br />

- Sig.ra Pantaleo GRAZIA, ved. dell’App.<br />

Martella, socia della Sezione<br />

di Lecce, il 15.11.2005.<br />

- Sig.ra Amelia PAVAN, ved. Longo,<br />

madre del M.A. Orazio, socio della<br />

Sezione di Padova e del M.C. Gian<br />

Paolo, socio della Sezione di<br />

Castelfranco Veneto, il 13.11.2005.<br />

- App. Giovanni PERIN, socio della<br />

Sezione di Bergamo, il 25.11.2005.<br />

- Sig. Lino PRADEL, padre dell’App.<br />

Marcello, socio della Sezione di Fiera<br />

di Primiero, il 24.11.2005.<br />

- S.Ten, Saverio PRIORI, socio della<br />

Sezione di Modena, il 28.12.2005.<br />

- Sig.ra Maria Antonia PULINA,<br />

madre dell’App. Giommaria Uleri,<br />

socio della Sezione di Sanremo, il<br />

5.12.2005.<br />

- M.O. Carmine RABOTTINI, socio<br />

della Sezione di Verona, il<br />

23.8.2005.<br />

- M.A. Mario RADINA, socio della<br />

Sezione di Tolmezzo, il 29.11.2005.<br />

- Sig.ra Annunziata RICCO, sorella<br />

del S.Ten. Michele, Presidente della<br />

Sezione di Diamante, il 27.11.2005.<br />

- App. Domenico ROMANIELLO,<br />

socio della Sezione di Alessandria,<br />

l’11.12.2005.<br />

- V.Brig. Cav. Nicola SANAPO, di<br />

anni 95, socio della Sezione di Tricase,<br />

il 27.11.2005.<br />

- M.A. Ivo SEGHETTI, socio della<br />

Sezione di Mirandola, il 25.7.2005.<br />

- Sig.ra Anna Maria SPESSOT, consorte<br />

del Sig. Armando VALLE,<br />

socio della Sezione di Trieste, il<br />

28.11.2005.<br />

- S.Ten. Mario TESTA, socio della<br />

Sezione di Milano, il 28.11.2005.<br />

- Ten. Grand. Uff. Gianfranco TRAI-<br />

NOTTI, socio della Sezione di Verona,<br />

il 2.9.2005.<br />

- Sig.ra Lilia TRAPASSO, madre del<br />

Fin. Mario Masciocchi, socio della<br />

Sezione di Aprilia, il 27.12.2005.<br />

- App. Pietro ZUANELLI, socio della<br />

Sezione di Salò, il 12.12.2005.<br />

Ai familiari degli Estinti il nostro<br />

sentito cordoglio.<br />

Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 39

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