FIAMM 1-2/06 - Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia
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PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA — A.N.F.I.<br />
CELEBRAZIONE EUCARISTICA<br />
UDIENZA DEL SANTO PADRE<br />
BENEDETTO XVI<br />
ALLE FORZE ARMATE ITALIANE<br />
ANNO XXI - N. 1/2 - 20<strong>06</strong> - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - EX ART. 2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 ROMA
MENSILE ILLUSTRATO<br />
DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE<br />
FINANZIERI D’ITALIA<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Pietro Di Marco<br />
REDATTORE CAPO<br />
Tommaso Santamaria<br />
COORDINATORE DI REDAZIONE E STAMPA<br />
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RESPONSABILE AMMINISTRATIVO<br />
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ADDETTO ALLA REDAZIONE<br />
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Gli articoli inviati per la pubblicazione, pubblicati o non,<br />
non si restituiscono agli Autori.<br />
Le opinioni espresse dagli Autori negli articoli non impegnano<br />
in alcun modo la Direzione e Redazione del Periodico<br />
AUTORIZZAZIONE<br />
Registrazione del Tribunale di Roma n. 40/86<br />
del 29 gennaio 1986<br />
Associato all’USPI<br />
Unione Stampa Periodica Italiana<br />
Fotocomposizione e Stampa<br />
«Arti Grafiche S. Marcello» Viale Regina Margherita, 176 Roma - Tel. <strong>06</strong>8553982<br />
Finito di stampare il 10-3-20<strong>06</strong><br />
IN COPERTINA<br />
10 dicembre 2005<br />
Udienza del Santo Padre Benedetto XVI<br />
alle Forze Armate Italiane<br />
Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Roberto Speciale,<br />
nel rendere omaggio al Santo Padre porta il devoto saluto di tutti i<br />
<strong>Finanzieri</strong> d’Italia.<br />
SOMMARIO<br />
3 – CELEBRAZIONE EUCARISTICA UDIENZA DEL SANTO PADRE ALLE FORZE<br />
ARMATE<br />
di Alfio G. Costanzo<br />
4-5-6 – CELEBRAZIONE DEL QUARANTENNALE DELLA “RINASCITA” DELLA SCUOLA<br />
DI POLIZIA TRIBUTARIA NEL CORSO DELL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO<br />
ACCADEMICO 2005-20<strong>06</strong><br />
di Tommaso Santamaria<br />
7 – INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELLA SEZIONE ANFI DI NOCERA INFERIORE<br />
– 3° ANNIVERSARIO DEI CADUTI SENZA CROCE IL 26 MARZO 20<strong>06</strong> A S. MACA-<br />
RIO DI SAMARATE (VARESE)<br />
8 – 4 NOVEMBRE 2005 - GIORNATA DELLE FORZE ARMATE E DELL’UNITÀ NAZIO-<br />
NALE<br />
di Gregorio Totaro<br />
9 – VISITA DEL COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI<br />
COMO ALLA LOCALE SEZIONE ANFI<br />
9 – IL COMANDANTE PROVINCIALE DI COMO INCONTRA I SOCI DELLE SEZIONI<br />
ANFI DELLA PROVINCIA<br />
10 – ASSEMBLEA ANNUALE DELLA SEZIONE ANFI DI SALÒ<br />
10 – ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI MESSINA<br />
11 – ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI BITETTO<br />
12-13 – L’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE HA 60 ANNI di Salvatore Gallo<br />
13 – CORSO SULL’USO DEL PERSONAL COMPUTER DEI SOCI DELLA SEZIONE DI<br />
CONEGLIANO<br />
14 – RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI ANFI DELLA LOMBARDIA<br />
14 – ATTIVITÀ RICREATIVA DELLA SEZIONE ANFI DI BARI - CAPODANNO 20<strong>06</strong> IN MON-<br />
TAGNA<br />
15 – LE RELIQUIE DI SAN PIO DA PIETRELCINA A PODERIA di Romano Bacci<br />
15 – NEI GIORNI 22 E 23 OTTOBRE 2005 NEL CENTRO STORICO DI VASTO SI È<br />
TENUTA UNA MANIFESTAZIONE DENOMINATA “VETRINA DELLE ASSOCIA-<br />
ZIONI”<br />
16-17 – RICORDI DEL MARESCIALLO DELLA GUARDIA DI FINANZA GIUSEPPE<br />
VENEROSO<br />
17 – QUADRANGOLARE DI CALCIO A 5 SQUADRE ORGANIZZATO DALLA SEZIONE<br />
ANFI DI POLIGNANO A MARE (BA)<br />
18-19-20 – IL SERVIZIO SVOLTO NELLA TENUTA DI SAN ROSSORE di Leonardo Calossi<br />
21-22 – I RAGAZZI DI GERMASINO CONTINUANO A CERCARSI: SONO 200 E SPERANO<br />
DI ARRIVARE A 1000 di Antonino Rametta<br />
22 – RADUNO AL PASSO GIOVO CON GLI EX FINANZIERI CHE HANNO PRESTATO<br />
SERVIZIO SU QUELLE MONTAGNE<br />
23 – L’ECCESSO DEL PESO CORPOREO di Gian Franco Cavicchioli<br />
24 – COMUNICATI DELLA PRESIDENZA NAZIONALE a cura di Giuseppe Ruggieri<br />
25-26 – V A R I E<br />
27-28 – TRATTAMENTI PENSIONISTICI di Pietro Di Marco<br />
29-30 – CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA<br />
- Presso la Presidenza <strong>Nazionale</strong> dell’ANFI di Antonio Taviano<br />
31-32-33<br />
34-35<br />
–<br />
- Applicazione delle norme del decreto legislativo 165/1997 sulla riduzione del<br />
periodo di ausiliaria ed il successivo collocamento nella riserva<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
36-37-38-39 – NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
2 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
CELEBRAZIONE EUCARISTICA<br />
UDIENZA DEL SANTO PADRE ALLE FORZE ARMATE<br />
Il 16 dicembre scorso il Santo Padre,<br />
Benedetto XVI, ha concesso,<br />
nella Basilica di San Pietro, una<br />
Udienza speciale alle Forze Armate.<br />
Con il Ministro della Difesa, On.<br />
Martino, e il Sottosegretario alla Difesa<br />
On. Costa, erano presenti, tra le alte<br />
cariche militari: il Capo di Stato<br />
Maggiore della Difesa, Amm. Di Paola,<br />
dell’Esercito Gen. C.A. Filiberto,<br />
della Marina, Amm. Biraghi, dell’Aeronautica,<br />
Gen. S.A. Tricarico, ed i Comandanti<br />
Generali dei Carabinieri,<br />
Gen. C.A. Gottardo e della Guardia di<br />
Finanza, Gen. C.A. Roberto Speciale.<br />
Presenti anche altri Ufficiali comandanti<br />
dei vari reparti e circa 10<br />
mila militari di tutte le Armi e Corpi Armati,<br />
compresi i finanzieri, nonché<br />
vari Addetti Militari esteri, le Bande<br />
militari dei Carabinieri e della Guardia<br />
di Finanza che hanno accompagnato<br />
la cerimonia religiosa con delle musiche<br />
liturgiche e le varie Associazioni<br />
Combattentistiche e d’Arma con Medaglieri<br />
e Bandiere.<br />
La celebrazione eucaristica ha<br />
avuto inizio con la Messa solenne, officiata<br />
dall’Arcivescovo Angelo Bagnasco,<br />
Ordinario Militare per l’Italia,<br />
il quale, nell’Omelia, ha ricordato, tra<br />
l’altro, l’opera dei militari italiani impegnati<br />
nelle numerose missioni all’estero<br />
dove hanno portato la pace e la<br />
libertà con grande umanità, senso del<br />
dovere e della responsabilità, operando<br />
sempre con grande fede e dedizione<br />
e talvolta fino al supremo sacrificio<br />
della vita.<br />
Al termine dell’Eucarestia, un militare<br />
ha recitato la “Preghiera per la<br />
Patria”, alla quale hanno fatto seguito<br />
le note del “Silenzio fuori ordinanza”.<br />
Terminata la Santa Messa è giunto<br />
il Papa al quale l’Ordinario Militare<br />
ha manifestato la sua personale gratitudine<br />
e quella delle Forze Armate per<br />
aver concesso la speciale Udienza.<br />
Benedetto XVI ha espresso anche<br />
il suo eloquente apprezzamento di<br />
stima e di incoraggiamento alle Forze<br />
Armate Italiane, per il loro impegno al<br />
di Alfio G. Costanzo<br />
Nelle foto:<br />
in alto, il momento dell’arrivo del Santo Padre, Benedetto XVI, presso la Basilica<br />
di San Pietro per l’Udienza concessa alle Forze Armate italiane.<br />
In basso, le Bande dei Carabinieri e della Guardia di Finanza che hanno accompagnato<br />
l’Udienza con il Santo Padre con musiche liturgiche.<br />
servizio della pace, della giustizia e<br />
della speranza.<br />
Quindi il Santo Padre, dopo un<br />
breve saluto ai presenti, ha evidenziato<br />
quanto la Liturgia dell’Avvento<br />
di Cristo induca alla fiducia e incoraggi<br />
ad affidarsi a Colui che può dare<br />
attuazione, grazie all’incarnazione<br />
del Figlio unigenito del Padre, alla<br />
preparazione ad accogliere con sincerità<br />
e umiltà Cristo “Principe della<br />
pace e sorgente della nostra autentica<br />
gioia”.<br />
Con questi sentimenti, Papa Benedetto<br />
XVI al termine dell’Udienza ha<br />
espresso i suoi auguri per il Santo Natale<br />
ed ha impartito la benedizione con<br />
un caloroso saluto a tutti i presenti.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 3
CELEBRAZIONE DEL QUARANTENNALE DELLA “RINASCITA” DELLA<br />
SCUOLA DI POLIZIA TRIBUTARIA NEL CORSO DELL’INAUGURAZIONE<br />
DELL’ANNO ACCADEMICO 2005 - 20<strong>06</strong><br />
Premessa<br />
Il 26 gennaio 20<strong>06</strong>, nella attuale<br />
sede di Ostia della Scuola di Polizia<br />
Tributaria è stato solennemente inaugurato<br />
l’anno accademico degli studi<br />
2005/20<strong>06</strong>, con una Relazione sui<br />
programmi di studi ed esercitazioni<br />
da parte del Comandante della Scuola,<br />
Generale D. Edoardo Esposito,<br />
seguita dalla Prolusione tenuta dal<br />
Ministro dell’Economia e delle Finanze,<br />
On.le Prof. Giulio Tremonti e con<br />
l’intervento conclusivo del Comandante<br />
Generale della Guardia di Finanza,Generale<br />
di Corpo d’Armata<br />
Roberto Speciale.<br />
Presenti nella gremita Aula Magna<br />
dell’Istituto Alte Cariche istituzionali,<br />
eminenti Personalità del mondo accademico,<br />
celebrandosi nel contempo il<br />
quarantennale della “rinascita“ della<br />
Scuola di Polizia Tributaria e alti ufficiali<br />
del Corpo, fra cui il nostro Presidente<br />
<strong>Nazionale</strong>, Generale C.A. Pietro<br />
di Marco, col Vicepresidente Gen.<br />
C.A. Giovanni Verdicchio.<br />
Il Comandante della Scuola ha<br />
messo in evidenza come la post-formazione<br />
sia uno dei principali motori,<br />
da cui dipende l’efficace funzionamento<br />
di ogni organizzazione e che<br />
la Guardia di Finanza investe continuamente<br />
sulla professionalità dei<br />
propri militari, e che per l’anno di studi<br />
in corso, su precise direttive del<br />
Comandante Generale, la Scuola investirà<br />
sempre più sulle capacità e<br />
sulle motivazioni del singolo, per potenziarle<br />
e valorizzarle, affinché<br />
ognuno possa sentirsi interprete,<br />
consapevole ed orgoglioso del proprio<br />
ruolo e delle proprie funzioni. Ha,<br />
quindi, esposto in sintesi il programma<br />
di studi orientato su ogni settore<br />
di intervento della Guardia di Finanza,<br />
dagli impegni di Polizia economica<br />
e finanziaria alla lotta più serrata<br />
all’evasione fiscale e alle frodi comunitarie,<br />
al contrasto al riciclaggio e alla<br />
criminalità organizzata, fino alla<br />
collaborazione con le Autorità indipendenti<br />
e alle forme di cooperazione<br />
internazionale in materia di Formazione,<br />
rientranti nel cosiddetto “Progetto<br />
Minerva”; con la partecipazione<br />
di circa 2.500 frequentatori dei vari<br />
corsi, fra i quali vanno citati in sintesi:<br />
il Corso Superiore di Polizia Tributaria<br />
di durata biennale (che ha insignito<br />
dal 1972 oltre 250 Ufficiali superiori<br />
con la “Minerva”), i corsi di “abilità<br />
manageriale” per Comandanti regionali<br />
e provinciali e di Nuclei di polizia<br />
tributaria, i corsi di qualificazione per<br />
capitani e i corsi rientranti nel Progetto<br />
“Verificatori fiscali” per Ispettori impegnati<br />
nell’attività di verifica.<br />
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze,<br />
dopo espressioni significative<br />
sulla politica economica e finanziaria<br />
in atto, ha dichiarato ufficialmente<br />
aperto l’Anno di studi 2005/20<strong>06</strong>.<br />
Il Comandante Generale ha chiuso<br />
i lavori, esprimendosi ancora una<br />
volta con orgoglio per la complessa e<br />
qualificata attività svolta dalla Scuola<br />
di Polizia tributaria.<br />
di Tommaso Santamaria<br />
Il Comandante della Scuola Gen. D. Edoardo Esposito apre la Relazione programmatica<br />
degli Studi; sulla Cattedra, da sinistra, il Gen. C.A. Sergio Favaro,<br />
Ispettore per i Reparti di Istruzione, il Comandante Generale, Gen. C.A. Roberto<br />
Speciale, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, On.le Giulio Tremonti, e il<br />
Comandante in Seconda, Gen. C.A. Italo Pappa.<br />
La celebrazione del quarantennale<br />
Un cenno particolare va fatto a<br />
questo particolare avvenimento, che<br />
coinvolge molti dei nostri soci, che<br />
hanno comandato la Scuola o hanno<br />
svolto presso la Scuola di Polizia Tributaria<br />
uno o più corsi e che sentono<br />
tutti l’orgoglio di aver portato, sulla base<br />
degli insegnamenti ricevuti e della<br />
loro capacità di studio, una svolta a<br />
tutta la complessa attività di controllo,<br />
in Italia e all’estero, demandata alla<br />
Guardia di Finanza. Ricordando loro<br />
anche parte della storia della Scuola,<br />
che li ha coinvolti, facendo riferimento<br />
a qualche personale esperienza di discente,<br />
docente e di Comandante della<br />
Scuola per quasi quattro anni.<br />
Va detto anzitutto che il quarantennale<br />
è riferito alla data della inaugurazione<br />
dell’Anno di studi<br />
1965/1967, nel Salone d’onore della<br />
Caserma Sante Laria, e alla legge<br />
29 ottobre 1965 n. 1218, con la quale<br />
veniva istituita una Scuola di Polizia<br />
Tributaria, con un Comando di<br />
4 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
Corpo posto alle dipendenze del Comando<br />
Scuole.<br />
In verità la Scuola aveva iniziato<br />
ad operare nell’ottobre 1964 nella sede<br />
della Legione Allievi in Via Sicilia n.<br />
51, in locali non del tutto approntati, e<br />
inaugurati nel Salone d’onore della<br />
Legione Allievi l’8 ottobre 1964 dal<br />
Comandante Generale, Gen. C.A.<br />
Umberto Turrini, con una prolusione<br />
del Comandante in Seconda, Gen. D.<br />
Antonio Cutillo, che ebbe a premettere<br />
anzitutto che si trattava della “rinascita”<br />
di un Istituto, che era stato creato<br />
nel 1923 col nome di Scuola di applicazione<br />
per la Polizia tributaria investigativa,<br />
successivamente soppressa<br />
attribuendo all’Accademia e<br />
alla Scuola Sottufficiali lo svolgimento<br />
di corsi che avevano formato l’attività<br />
istituzionale della Scuola medesima.<br />
Anche il primo Comandante, il brillante<br />
Colonnello t. SG Domenico Furbini,<br />
nel suo primo contatto con i frequentatori<br />
e i docenti, aveva pronunciato<br />
un significativo discorso sulla<br />
opportunità dell’iniziativa e sulle attese<br />
che il Corpo riponeva nell’attività<br />
del nuovo Istituto di Istruzione; nel dare<br />
risalto all’avvenimento, qualificava<br />
tutti i partecipanti come “pionieri”, ai<br />
quali era stato affidato l’importante<br />
compito di avviare una svolta significativa<br />
nella lotta alla evasione fiscale<br />
e nei compiti di polizia tributaria da assolvere,<br />
nei superiori interessi della<br />
Guardia di Finanza proiettata verso<br />
nuovi esaltanti traguardi.<br />
“Pionieri” aveva qualificato anche i<br />
primi docenti stabili (fra i quali Accaria,<br />
Sessa, Bifulco, Placido) e alcuni<br />
docenti aggiunti per la tecnica della<br />
verifica e l’attività di Polizia Tributaria<br />
(fra i quali le coppie Azzarone-Marrocu<br />
e Giuliani-Gallo), mentre l’assistenza<br />
sanitaria veniva affidata a Riccardo<br />
Piccinni.<br />
La Scuola avviò così tutta una attività<br />
addestrativa di primo piano, con<br />
docenti militari e civili, soprattutto dell’Amministrazione<br />
Finanziaria, che<br />
nella Scuola Centrale Tributaria “Ezio<br />
Vanoni “ dal 1951 tenevano anche<br />
corsi speciali per “Verificatori contabili”<br />
e per la lotta alla evasione in materia<br />
di oli minerali, cui partecipavano<br />
anche Ufficiali del Corpo.<br />
Nel 1968 fu fatto un importante<br />
passo avanti per acquisire una mag-<br />
Il Comandante Generale, Gen. C.A. Umberto Turrini, con il Comandante in Seconda,<br />
Gen. D. Antonio Cutillo, il Comandante della Scuola, Generale Ernesto Argenziano<br />
alla cerimonia di inaugurazione della Scuola in data 28 gennaio 1965.<br />
giore specializzazione di polizia tributaria,<br />
addestrando Sezioni Speciali<br />
provenienti dai Nuclei di Polizia tributaria,<br />
al fine di poter finalmente eseguire<br />
verifiche fiscali presso i maggiori<br />
complessi aziendali, mai potuto verificare<br />
in precedenza, anche per contrarie<br />
disposizioni al riguardo: fu questo il<br />
primo segnale dell’ambizioso progetto<br />
di studi e specializzazioni ad alto livello,<br />
che caratterizzerà in seguito i programmi<br />
di studi della Scuola.<br />
Non voglio dilungarmi sui vari passi<br />
successivi, curati dai 18 Comandanti<br />
della Scuola, (dal citato Domenico<br />
Furbini a quello attuale) su precise<br />
direttive superiori dei Comandanti<br />
Generali pro tempore, degli Uffici<br />
competenti del Comando Generale e<br />
dei Comandi o Ispettorati per gli Istituti<br />
d’istruzione: per essi si può affermare<br />
che si sono sempre impegnati<br />
per assicurare una più adeguata specializzazione<br />
dei frequentatori per affrontare<br />
le nuove e crescenti esigenze<br />
delle competenti Autorità Giudiziarie<br />
o di altre emergenti nuove Autorità<br />
di controllo.<br />
Nel 1972 sono stato anche uno dei<br />
sei frequentatori del primo Corso superiore<br />
di Polizia tributaria (e ne ricordo<br />
la fase emotiva iniziale) e nel 1983<br />
ho assunto il Comando della Scuola<br />
di Polizia tributaria (ero il primo Comandante<br />
con la “Minerva”), che ho<br />
retto per quattro anni anche nel grado<br />
di Generale. Durante questo entusiasmante<br />
comando, soprattutto per iniziativa<br />
delle superiori Gerarchie e dell’allora<br />
Comandante Generale, Generale<br />
C.A. Nicola Chiari, si sono avute<br />
due importanti iniziative per la Scuola:<br />
un Convegno di studi del 1983 sui<br />
reati tributari e valutari, patrocinato<br />
dallo stesso Consiglio Superiore della<br />
Magistratura e organizzato per Magistrati<br />
provenienti da ogni parte dell’Italia;<br />
e nel 1984/1985 un ciclo di conferenze<br />
ad alta qualificazione professionale<br />
per i frequentatori del Corso<br />
Superiore di Polizia tributaria, tenutosi<br />
nel Salone d’onore della Caserma<br />
Sante Laria, con l’ambita presenza<br />
dei vertici delle Autorità militari, civili e<br />
religiose della Capitale, trattandosi<br />
anche di Relatori di eccezione e di temi<br />
ancora oggi di viva attualità e interesse,<br />
riguardando soprattutto le<br />
Riforme istituzionali dello Stato, l’avvenire<br />
dell’Europa, le Multinazionali,<br />
la criminalità organizzata e il terrorismo<br />
incipiente. Fra gli illustri oratori citerò,<br />
con l’Avvocato Giovanni Agnelli,<br />
personaggi politici di tutto rispetto come<br />
Andreotti, Bozzi, il Governatore<br />
della Banca d’Italia Guido Carli, Scal-<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 5
faro (allora Ministro degli Interni), Goria,<br />
Forte, Porpora, Piga, Schimberni,<br />
e per la Magistratura, Ferdinando Imposimato<br />
(sul terrorismo, anticipando<br />
realtà ancora oggi attuali) e Vaudano<br />
e lo stesso successore di Chiari, il<br />
Comandante Generale Renato Lodi.<br />
Tutte conferenze seguite anche dalla<br />
stampa e dalla televisione, che misero<br />
in risalto i pregi dell’attività istituzionale<br />
della Scuola, sin dalla conferenza<br />
tenuta dall’Avvocato Agnelli<br />
con una grande partecipazione di Autorità<br />
e Personalità della Capitale.<br />
Il Presidente del Senato, Sen.<br />
Francesco Cossiga il 18.12.1984, in<br />
occasione dell’inaugurazione dell’anno<br />
accademico 1984/1985 e della<br />
contemporanea celebrazione del<br />
Ventennale della istituzione della<br />
Scuola di Polizia Tributaria, tenne<br />
una interessante Prolusione sulla<br />
“Riforma delle Istituzioni”, con riferimento<br />
ai risultati della speciale Commissione<br />
Bicamerale. Sull’albo d’oro<br />
della Scuola scrisse: “Alla Guardia di<br />
Finanza con gratitudine di politico e<br />
di cittadino”. L’11 dicembre 1985<br />
onorò la Scuola con la sua presenza,<br />
quale Presidente della Repubblica,<br />
all’inaugurazione dell’Anno accademico<br />
1985/1986.<br />
Ma quello che è avvenuto durante<br />
il mio comando, è accaduto anche in<br />
precedenza e in seguito, perché tutti i<br />
Comandanti della Scuola hanno dato<br />
lustro alla Istituzione con Convegni e<br />
Conferenze con la partecipazione di<br />
eminenti oratori, fra cui anche il Presidente<br />
del Consiglio dell’epoca Giuliano<br />
Amato, e i Ministri delle Finanze<br />
Franco Gallo, Augusto Fantozzi e<br />
Vincenzo Visco o di eminenti figure<br />
accademiche, quali Antonio Pedone,<br />
Carlo Taormina, Giovanni Palmerio<br />
ecc.: sono tante personalità che hanno<br />
lasciato nella Scuola il meglio della<br />
loro saggezza ed esperienza.<br />
E sempre con la presenza attiva<br />
e sotto le direttive dei Comandanti<br />
Generali del Corpo - pro tempore -,<br />
come oggi il Generale C.A. Roberto<br />
Speciale, sicuro interprete del prestigio<br />
acquisito dalla Scuola di Polizia<br />
Tributaria e dei suoi sicuri destini, dovuti<br />
anche agli immancabili conseguenti<br />
effetti, che uno dei prestigiosi<br />
Comandanti della Scuola ha saputo<br />
riassumere indicando i risultati finora<br />
derivanti dalle politiche seguite dalla<br />
stessa Scuola, quando ha affermato<br />
che “non esistono attualmente versanti<br />
della frode fiscale e della criminalità<br />
economica per i quali la Guardia<br />
di Finanza non disponga di specialisti<br />
perfettamente in grado di contrastarli.<br />
E ciò per effetto di anni di<br />
programmazione, di studio, di discussioni,di<br />
analisi e di fecondo incontro<br />
di esperienze, che hanno reso gli uomini<br />
e la Guardia di Finanza, culturalmente<br />
più avanzati, forte della capacità<br />
di penetrare i più raffinati e sofisticati<br />
metodi della criminalità fiscale;<br />
concludendo che le future fortune del<br />
Corpo, nell’interesse esclusivo del<br />
Paese, potranno agevolmente passare<br />
attraverso la Scuola, che restituisce<br />
centuplicati gli investimenti ad essa<br />
affidati”.<br />
Effetti che ancora oggi mi è consentito<br />
rilevare direttamente, come<br />
docente ai corsi per i “Verificatori Fi-<br />
scali” per Ispettori, che risultano lodevoli<br />
anzitutto per il livello delle loro capacità<br />
professionali e per la loro preparazione:<br />
molti di essi sono figli o<br />
parenti di nostri soci che avevano frequentato<br />
i primi corsi nella Scuola; a<br />
tutti loro, quindi, e a quanti li hanno<br />
seguiti nei corsi tenuti nella Scuola un<br />
pensiero memore della loro continua<br />
voglia di specializzazione, sotto le direttive<br />
di gerarchie istituzionali e di<br />
docenti impareggiabili e orgogliosi di<br />
aver contribuito al progresso di questo<br />
prestigioso Istituto.<br />
Per tutto quanto premesso, in<br />
conclusione, la celebrazione del quarantennale<br />
della Scuola di Polizia tributaria<br />
costituisce un avvenimento<br />
memorabile per tanti nostri soci, docenti<br />
o frequentatori di corsi di specializzazione<br />
per assicurare alla<br />
Guardia di Finanza la piena funzionalità<br />
di Polizia economica e finanziaria<br />
in Italia e nell’Unione Europea.<br />
6 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
Il 22 ottobre 2005, con inizio alle<br />
ore 17,00, è stata inaugurata la nuova<br />
sede della Sezione ANFI di Nocera<br />
Inferiore (SA).<br />
Alla manifestazione, organizzata<br />
dal Presidente della Sezione, Ten.<br />
Felice Ianniello, e dal Consiglio Direttivo<br />
della Sezione, erano presenti<br />
Autorità civili, militari e religiose locali<br />
nonché alcune rappresentanze delle<br />
Sezione ANFI limitrofe.<br />
Era presente, inoltre, il Comandante<br />
della Compagnia della Guardia<br />
di Finanza di Nocera Inferiore con<br />
alcuni militari in servizio alla sede.<br />
All’inaugurazione ha preso parte<br />
anche il Sindaco di Nocera Inferiore,<br />
Avv. Antonio Romano, che ha proceduto<br />
al taglio del nastro tricolore.<br />
Successivamente il Cappellano<br />
Militare della Guardia di Finanza, Don<br />
Antonio Russo, ha proceduto alla<br />
benedizione dei locali.<br />
Nelle foto:<br />
In alto il momento della benedizione<br />
dei nuovi locali della Sezione ANFI da<br />
parte del Cappellano Militare, Don<br />
Antonio Russo.<br />
A lato la folta rappresentanza degli<br />
ospiti presenti alla cerimonia nei nuovi<br />
locali della Sezione ANFI.<br />
INAUGURATA LA NUOVA SEDE DELLA<br />
SEZIONE ANFI DI NOCERA INFERIORE<br />
3° ANNIVERSARIO DEI CADUTI SENZA CROCE<br />
IL 26 MARZO 20<strong>06</strong> A S. MACARIO DI SAMARATE (VARESE)<br />
Il Fin. Cav. Giuseppe Daversa,<br />
socio della Sezione ANFI di Gallarate<br />
e Consigliere Regionale per la Lombardia<br />
dell’Opera Caduti senza Croce,<br />
nella sua fervente attività ha riportato<br />
il vivo plauso da parte delle Autorità<br />
regionali.<br />
Quest’anno, e precisamente il 26<br />
marzo, ricorre il 3° anniversario dell’inaugurazione<br />
del monumento ai Caduti<br />
senza Croce a San Macario di Samarate<br />
(Varese). Monumento fermamente<br />
voluto dello stesso Cav. Daversa.<br />
Nella foto a lato il Prefetto di Varese,<br />
Dott. Alfonso Pironti, ha ricevuto il Fin.<br />
Cav. Giuseppe Daversa, con alcuni<br />
soci delle Sezioni di Gallarate e Varese,<br />
al quale ha donato una targa commemorativa<br />
per la sua preziosa opera<br />
svolta a favore della società.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 7
4 NOVEMBRE 2005 - GIORNATA DELLE FORZE ARMATE<br />
E DELL’UNITÀ NAZIONALE<br />
Le Associazioni Combattentistiche e<br />
d’Arma alla sede di Pescara, compresa<br />
la Sezione ANFI a quella sede, in preparazione<br />
della giornata del 4 Novembre<br />
hanno posto in essere, a partire dal<br />
28 ottobre, ulteriori iniziative volte a promuovere,<br />
esaltare e trasmettere i valori<br />
patriottici nazionali:<br />
- allestimento, in Piazza Garibaldi di Pescara,<br />
ove è posizionato il Monumento<br />
dei Caduti di tutte le guerre, di un gazebo<br />
presidiato da appartenenti alle Associazioni,<br />
in tenuta sociale, che hanno distribuito<br />
alla cittadinanza fascicoli, riviste,<br />
pubblicazioni militari nonché inviti<br />
inerenti la celebrazione commemorativa<br />
del 4 Novembre;<br />
- allestimento delle vetrine circostanti la<br />
predetta piazza con bandiere tricolori e<br />
del Corpo, uniformi e copricapi di militari<br />
in servizio nella Guardia di Finanza,<br />
distintivi di militari in servizio e in<br />
congedo, prototipi e modelli di mezzi<br />
aeronavali in dotazione al Corpo, crest,<br />
riviste, calendari e periodici militari;<br />
- pubblicazioni per commemorare i Caduti<br />
di ogni tempo e di ogni guerra, riportanti,<br />
tra l’altro, gli interventi del Presidente<br />
della Repubblica Carlo Azeglio<br />
Ciampi, di S.E. Rev. Mons. Angelo Bagnasco,<br />
Arcivescovo Ordinario Militare<br />
per l’Italia, di S.E. Dr. Giuliano Lalli,<br />
Prefetto di Pescara, cenni di storia della<br />
Prima Guerra Mondiale, cenni sulle<br />
Associazioni Combattentistiche e d’Arma<br />
con riferimento ai relativi Corpi armati,<br />
inno al “Tricolore” e l’Inno di Mameli<br />
(Fratelli d’Italia).<br />
La giornata del 4 Novembre è stata<br />
caratterizzata da tre momenti particolari:<br />
- celebrazione della Santa Messa nel<br />
Duomo di Pescara per onorare i Caduti<br />
di tutte le guerre;<br />
- cerimonia militare che ha avuto inizio<br />
con l’alzabandiera a seguire la lettura<br />
dei messaggi del Presidente della Repubblica,<br />
del Presidente del Consiglio<br />
dei Ministri e del Ministro della Difesa,<br />
commemorazione da parte del Contrammiraglio<br />
M.D.V.M. Guido Natali,<br />
Presidente dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
Mutilati ed Invalidi di Guerra, allocuzione<br />
da parte del Sindaco di Pescara<br />
di Gregorio Totaro<br />
Nelle foto:<br />
In alto, i rappresentanti della Sezione ANFI di Pescara con il Consigliere <strong>Nazionale</strong><br />
M.M.A. c.s. Comm. Ernesto Di Pietro;<br />
In basso, la vetrina allestita dalla Sezione ANFI di Pescara.<br />
Comm. Luciano D’Alfonso, deposizione<br />
di corone da parte delle più alte cariche<br />
civili e militari alla sede e conclusione<br />
con l’alzabandiera;<br />
- in serata, sempre ad opera delle Associazioni<br />
Combattentistiche e d’Arma, è<br />
stato organizzato un concerto tenuto<br />
dalla Fanfara della Scuola Carabinieri<br />
di Roma in onore delle Forze Armate e<br />
dei Corpi Armati dello Stato, espressione<br />
più alta di gratitudine e riconoscenza<br />
all’impegno dei nostri soldati che sul<br />
suolo nazionale operano al servizio<br />
della Patria.<br />
Sono intervenute, inoltre, tutte le Associazioni<br />
Combattentistiche e d’Arma<br />
con Labari e Bandiere, studenti e alunni<br />
dei Circoli alla sede con le rispettive<br />
bandiere, ma anche molta gente venuta<br />
per ricordare i nostri Caduti.<br />
Per l’ANFI, oltre ad una rappresentanza<br />
dei soci con Bandiera, guidata dal<br />
Presidente M.M.A. Cav. Uff. Adriano<br />
Palmitesta, dai componenti il Consiglio<br />
di Sezione e soci, è intervenuto il Consigliere<br />
<strong>Nazionale</strong> per le Regioni Marche,<br />
Abruzzo e Molise, M.M.A. c.s.<br />
Comm. Ernesto Di Pietro.<br />
Le iniziative delle Associazioni d’Arma<br />
hanno riscosso unanimi consensi<br />
dalla stampa locale e dalle reti televisive<br />
regionali.<br />
8 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
VISITA DEL COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI<br />
FINANZA DI COMO ALLA LOCALE SEZIONE ANFI<br />
Il Colonnello Rodolfo Mecarelli,<br />
Comandante Provinciale della<br />
Guardia di Finanza di Como, ha<br />
effettuato il 20 ottobre 2005 una<br />
visita alla locale Sezione ANFI, presieduta<br />
dal M.M.A. Comm. Dott.<br />
Lange Tremaroli.<br />
Il Colonnello si è intrattenuto molto<br />
cordialmente con il Consiglio Direttivo<br />
e con i Sindaci della Sezione, al<br />
gran completo, e con i soci presenti,<br />
interessandosi alle finalità statutarie<br />
ed alle opere svolte dalla Sezione a<br />
favore dei suoi numerosi associati,<br />
secondo le direttive date dalla Presidenza<br />
<strong>Nazionale</strong> dell’ANFI.<br />
Il Col. Mecarelli si è particolarmente<br />
interessato del patrimonio storicoculturale<br />
della Sezione che annovera<br />
nella propria biblioteca, gelosamente<br />
custodite, anche le raccolte rilegate<br />
del Periodico “Il Finanziere” a partire<br />
dall’ormai lontano 1934.<br />
Sul “Libro dei visitatori della<br />
Sezione” il Colonnello Mecarelli ha<br />
apposto la seguente annotazione:<br />
“Con gli auguri di sempre maggiori<br />
glorie e ringraziandovi della<br />
vicinanza affettuosa con la quale<br />
seguite le vicende dei finanzieri in<br />
servizio nella nostra provincia” .<br />
Nelle foto il Col. Mecarelli ripreso<br />
assieme al Presidente della Sezione e<br />
al Consiglio Direttivo durante la visita.<br />
IL COMANDANTE PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI<br />
COMO INCONTRA I SOCI DELLE SEZIONI ANFI DELLA PROVINCIA<br />
Il 16 dicembre 2005, il Colonnello<br />
Rodolfo Mecarelli ha incontrato presso<br />
la sede del Comando Provinciale<br />
di Como i Presidenti delle Sezioni<br />
ANFI della Provincia.<br />
Nell’occasione ha illustrato l’evoluzione<br />
della Guardia di Finanza nel<br />
corso degli anni, sia dal punto di vista<br />
organizzativo con la ristrutturazione<br />
del Corpo del 2000 che da quello<br />
operativo con l’entrata in vigore del D.<br />
Lgs 19 marzo 2001 nr. 68.<br />
Nella foto il Colonnello Rodolfo Mecarelli<br />
con i Presidenti e i soci delle<br />
Sezioni ANFI della Provincia di Como.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 9
ASSEMBLEA ANNUALE DELLA SEZIONE ANFI DI SALÒ<br />
In occasione dell’assegnazione<br />
dei locali da parte dell’Amministrazione<br />
Comunale di Salò alla locale Sezione<br />
ANFI il Consigliere <strong>Nazionale</strong><br />
per la Lombardia, S. Ten. Stanislao Di<br />
Pascale, è intervenuto all’Assemblea<br />
annuale dei soci di quella Sezione, indetta<br />
dal Presidente Gaetano Compagnone<br />
per il giorno 4 dicembre 2005.<br />
All’Assemblea, con oltre 130 persone<br />
tra soci, familiari e simpatizzanti,<br />
sono intervenuti il Prof. Gualtiero<br />
Comini, Vice Sindaco di Salò, la<br />
Dott.ssa Angela Cannizzaro, madrina<br />
della Sezione di Salò, il Comandante<br />
della Tenenza di Salò, Luogotenente<br />
Giovanni Durante e altre Autorità locali.<br />
Nel corso dell’Assemblea il Consigliere<br />
S.Ten. Di Pascale ha ricordato<br />
al Vice Sindaco Comini l’impegno<br />
assunto dal Sindaco di Salò con il<br />
Presidente <strong>Nazionale</strong>, Gen. C.A. Pietro<br />
Di Marco, per l’assegnazione dei<br />
locali alla Sezione ANFI a quella sede.<br />
Il Prof. Comini ha assicurato che il<br />
Sindaco di Salò, Avv. Cipani, gli ha<br />
consegnato una delega con la quale<br />
si impegna ufficialmente a consegnare<br />
i locali su menzionati quanto prima.<br />
ATTIVITÀ DELLA SEZIONE ANFI DI MESSINA<br />
Il 10 dicembre 2005 la Sezione di<br />
Messina ha organizzato una gita sociale<br />
con destinazione l’Azienda Agrituristica<br />
“Da Marianna”, sita nel Comune<br />
di Santa Domenica Vittoria<br />
(ME) a 1100 metri sul livello del mare,<br />
nel Parco dei Nebrodi, ove gli<br />
amanti della natura possono ancora<br />
ammirare luoghi incontaminati.<br />
Lungo l’itinerario sono state effettuate<br />
significative tappe come la visita<br />
al Santuario della “Madonna Nera”<br />
in Tindari di Patti e la cittadina di Santo<br />
Stefano di Camastra, patria della<br />
ceramica policroma.<br />
A cura del Presiedente della Sezione,<br />
M.A. c.s. Luigi Forcina, con la<br />
collaborazione del Direttivo della Sezione,<br />
nel ristorante dell’azienda è<br />
stato consumato il pranzo sociale di<br />
fine anno.<br />
Nel contesto del conviviale è stato<br />
festeggiato il socio, Brigadiere mare<br />
Il Presidente Gaetano Compagnone legge il fonogramma del Presidente <strong>Nazionale</strong>,<br />
Gen. C.A. Pietro Di Marco, e porge i saluti a tutti i convenuti.<br />
Alla destra di Compagnone: il Luogotenente Giovanni Durante, Comandante la<br />
Tenenza della Guardia di Finanza di Salò.<br />
Alla sinistra di Compagnone: il Consigliere <strong>Nazionale</strong> per la Regione Lombardia<br />
– S.Ten. Comm. Stanislao Di Pascale, il Vice Sindaco di Salò, Prof. Gualtiero<br />
Comini, il Dott. Alfonso Gobeo, la Dott.ssa Angela Cannizzaro, madrina della<br />
Sezione, con il marito Dott. Guido De Carlo e il Presidente della Sezione di Chiari,<br />
Brig. Di Marzo.<br />
in congedo Nicolò Arena, al quale il<br />
Presidente della Sezione ha consegnato<br />
l’attestato di benemerenza<br />
concesso dal Presidente <strong>Nazionale</strong>,<br />
Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />
Nella foto, soci e familiari durante l’incontro<br />
annuale.<br />
10 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
Il 9 settembre 2003, su invito del<br />
Comune di Bitetto, la Sezione ha partecipato<br />
con una propria rappresentanza<br />
di soci, in uniforme sociale e<br />
bandiera, alla cerimonia commemorativa<br />
dell’annuale ricorrenza della<br />
“Giornata della resistenza bitettese”.<br />
La manifestazione si è svolta nei<br />
pressi del Monumento eretto in ricordo<br />
dei partigiani di Bitetto, deceduti<br />
nel corso della 2^ guerra mondiale.<br />
Nella circostanza sono stati rievocati i<br />
fatti di eroismo che alcuni cittadini di<br />
Bitetto hanno perpetrato nei confronti<br />
di militari tedeschi nel mese di settembre<br />
1943 per i quali al Comune di<br />
Bitetto è stata concessa la Medaglia<br />
d’Oro al Merito Civile.<br />
Nei giorni 18,19 e 20 settembre<br />
2005, nei locali della Sezione, dove<br />
per la particolare circostanza è stato<br />
allestito un altare, è stato celebrato<br />
un triduo in onore del Santo Patrono<br />
S. Matteo.<br />
Al rito religioso hanno preso parte<br />
non meno di 45 soci con le rispettive<br />
consorti.<br />
Il successivo giorno 21, alle ore<br />
19,00, nella locale Chiesa di San<br />
Rocco, è stata celebrata in forma solenne<br />
una S. Messa, alla quale, oltre<br />
alla quasi totalità dei soci iscritti alla<br />
Sezione, in uniforme sociale, accompagnati<br />
dalle rispettive consorti munite<br />
del foulard gialloverde, hanno preso<br />
parte le Autorità religiose, civili e<br />
militari, nonché i Presidenti delle Associazioni<br />
Combattentistiche e d’Arma<br />
e dei Circoli e/o Associazioni culturali<br />
alla sede.<br />
Anche quest’anno, nella particolare<br />
ricorrenza, il Comandante della Legione<br />
Allievi della Guardia di Finanza<br />
di Bari, nella persona del Gen. B. Filippo<br />
Ritondale, a richiesta del Presidente<br />
della Sezione di Bitetto, M.A.<br />
c.s. Pasquale Mortella, ha inviato una<br />
rappresentanza di 12 militari in uniforme,<br />
formata dal S.Ten. Basso e da<br />
10 finanzieri, due dei quali, in alta<br />
uniforme, sono stati collocati al lato<br />
dell’altare durante la celebrazione<br />
della S. Messa.<br />
Nel corso della cerimonia finale al-<br />
ATTIVITÀ DELLA SEZIONE DI BITETTO<br />
Nelle foto:<br />
In alto, il momento della premiazione di alcuni soci della Sezione ANFI di Bitetto.<br />
In basso il Presidente della Sezione, M.A. Pasquale Mortella, con i soci della<br />
Sezione ed alcuni militari in servizio, posano per una foto ricordo.<br />
la Professoressa Anna Paladino, Assessore<br />
alle Politiche Agricole e<br />
Aziendali della Provincia di Bari e Sindaco<br />
pro-tempore del Comune di Bitetto,<br />
ed al Ragioniere Armando Costa,<br />
Sindaco di Bitetto, sono state consegnate<br />
le tessere sociali ed i diplomi<br />
di “Socio Benemerito“ dell’A.N.F.I.,<br />
entrambi nominati dal Comitato Esecutivo<br />
<strong>Nazionale</strong> dell’A.N.F.I., nella<br />
seduta del 30 maggio 2005.<br />
Nella circostanza, il Presidente<br />
della Sezione, M.A. Mortella, ha partecipato<br />
ai prefati neo soci benemeriti<br />
il fervido compiacimento e gli auguri<br />
del Presidente <strong>Nazionale</strong> dell’ANFI,<br />
Gen. C.A. Pietro Di Marco.<br />
L’iniziativa del Consiglio di Sezione<br />
ha riscosso un larghissimo successo<br />
e unanime consenso tra tutti<br />
coloro che hanno preso parte alla<br />
manifestazione.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 11
L’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE HA 60 ANNI<br />
All’indomani del secondo conflitto<br />
mondiale il mondo appariva fortemente<br />
sconvolto sotto l’aspetto territoriale,<br />
politico e sociale.<br />
Vastissimi territori dell’Europa, dell’Asia<br />
e dell’Africa erano occupati militarmente<br />
dai vincitori e le economie degli<br />
Stati risultavano assai mal ridotte,<br />
con industrie, vie di comunicazione e<br />
porti distrutti o inutilizzati, mentre numerosi<br />
esuli vagavano per il nostro vecchio<br />
continente dove il contrasto ideologico<br />
aveva raggiunto il suo culmine.<br />
Un compito immenso si apriva ai<br />
vincitori: quello di organizzare la pace.<br />
E così il 26 giugno 1945 veniva firmata<br />
a San Francisco negli USA da<br />
parte dei rappresentanti di 51 Stati la<br />
Carta delle Nazioni Unite (ONU) e cioè<br />
della più importante organizzazione a<br />
carattere mondiale, le cui norme erano<br />
destinate a supplire in gran parte quelle<br />
del diritto internazionale generale in<br />
ordine ai rapporti tra i vari Stati.<br />
Tralasciando l’analisi dei molti altri<br />
caratteri distintivi delle Nazioni Unite,<br />
che richiederebbe troppo spazio, in<br />
questa sede ci preme ricordare i principi<br />
ispiratori della Carta e gli obiettivi<br />
generali che mediante le Nazioni Unite<br />
gli Stati partecipanti si propongono<br />
di raggiungere.<br />
Lo Statuto dell’ONU è preceduto<br />
da un ampio preambolo nel quale si<br />
afferma anzitutto che i popoli delle Nazioni<br />
Unite riaffermano la loro fede nei<br />
fondamentali diritti umani, nella dignità<br />
e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza<br />
dei diritti degli uomini e<br />
delle donne e delle nazioni grandi e<br />
piccole.<br />
La nuova Organizzazione si propone<br />
altresì di stabilire condizioni per cui<br />
la giustizia ed il rispetto per le obbligazioni<br />
derivanti dalle diverse fonti del diritto<br />
internazionale possono essere<br />
mantenuti sulla base del principio di<br />
buona fede, nonché di promuovere il<br />
progresso economico e sociale e più<br />
elevati tenori di vita in una più ampia libertà.<br />
Le idee del preambolo sono riprese<br />
e rese più specifiche negli articoli 1<br />
e 2 dello Statuto dell’ONU intesi a definire<br />
gli scopi, primo fra tutti il mantenimento<br />
della pace e della sicurezza<br />
di Salvatore Gallo<br />
Ginevra marzo 1971.<br />
Conferenza dell’ONU sulla lotta al traffico degli stupefacenti.<br />
Nella foto: una rappresentanza della Delegazione del Governo italiano con l’allora<br />
Magg. Salvatore Gallo della Guardia di Finanza (il secondo da sinistra).<br />
internazionale. A tal fine sono previsti<br />
una serie di vincoli per gli Stati partecipanti<br />
volti a prendere efficaci misure<br />
per prevenire e rimuovere le minacce<br />
alla pace e per reprimere gli atti di aggressione,<br />
sviluppare tra le nazioni relazioni<br />
amichevoli fondate sul rispetto<br />
del principio di uguaglianza dei diritti e<br />
dell’autodecisione dei popoli, conseguire<br />
la cooperazione internazionale<br />
nella soluzione dei problemi di carattere<br />
economico, sociale, culturale ed<br />
umanitario, nonché promuovere ed incoraggiare<br />
il rispetto dei diritti dell’uomo<br />
e delle libertà fondamentali per tutti<br />
senza distinzione di razza, sesso,<br />
lingua e religione.<br />
Quest’ultimo principio, peraltro, è<br />
stato poi solennemente affermato nella<br />
“Dichiarazione Universale dei diritti<br />
dell’Uomo” approvata dall’Assemblea<br />
Generale dell’ONU il 10 dicembre<br />
1948. Si tratta di un documento di alto<br />
significato morale, che si inserisce nel<br />
filone tracciato dalla “Dichiarazione<br />
dei Diritti” delle rivoluzioni americana e<br />
francese e che ne evolve i principi in<br />
senso democratico e sociale, sicché si<br />
può dire che esso rappresenta il punto<br />
di partenza di un processo di prote-<br />
zione universale dei diritti umani che è<br />
continuato negli ultimi decenni con<br />
l’approvazione di altre importanti Carte<br />
internazionali, quali la Convenzione<br />
sul divieto di discriminazione della<br />
donna del 1967, la Convenzione sui<br />
diritti del fanciullo del 1989 e la Convenzione<br />
per la protezione dei diritti<br />
umani e della dignità dell’essere umano<br />
con riferimento alla biologia e alla<br />
medicina predisposta dal Consiglio<br />
d’Europa nel 1996.<br />
Il numero dei partecipanti alle Nazioni<br />
Unite si è esteso progressivamente<br />
fino a comprendere, a tutt’oggi,<br />
quasi tutti gli Stati del mondo (l’Italia è<br />
entrata a farne parte nel 1955).<br />
L’ONU ha sede a New York nel così<br />
detto “palazzo di vetro”, ma talvolta<br />
è risultata operativa anche a Ginevra.<br />
È costituita da quattro organi principali<br />
che sono: l’Assemblea generale,<br />
formata dai rappresentanti di tutti gli<br />
Stati membri; il Consiglio di Sicurezza,<br />
composto di 15 membri di cui 5 permanenti<br />
(Cina, Francia, Gran Bretagna,<br />
USA e Russia); il Segretario Generale,<br />
che viene eletto ogni 5 anni<br />
dall’Assemblea su designazione del<br />
Consiglio di Sicurezza; la Corte Inter-<br />
12 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
nazionale di giustizia, che ha sede all’Aia<br />
in Olanda, è composta da 15 giudici<br />
eletti dall’Assemblea generale<br />
ogni nove anni ed ha il compito di dirimere<br />
le controversie giuridiche tra gli<br />
Stati e fornire pareri all’Assemblea e al<br />
Consiglio di Sicurezza.<br />
Quest’ultimo è comunque l’organo<br />
più importante dell’ONU in quanto è il<br />
principale promotore della pace e della<br />
sicurezza internazionale. Le misure<br />
che il Consiglio può assumere a tal fine<br />
possono spaziare dalla condanna<br />
formale dei trasgressori, alla proposta<br />
di sanzioni economiche da adottarsi<br />
nei loro confronti, fino all’impiego di<br />
forze militari (i cosiddetti “Caschi blu”)<br />
per reprimere gli atti di aggressione o<br />
le altre violazioni alla pace, in ottemperanza<br />
a quanto disposto dal citato<br />
art. 1 dello Statuto.<br />
Attualmente i “caschi blu” operano<br />
in molti Paesi, soprattutto dell’Africa e<br />
dell’Asia, dove svolgono essenzialmente<br />
missioni di pace, anche se si<br />
deve ammettere che purtroppo non<br />
sempre l’ONU è stata in grado di raggiungere<br />
il suo fine principio che appunto<br />
è quello di “mantenere la pace”.<br />
Dobbiamo, perciò, augurarci che<br />
quanto prima venga attuata quella<br />
riforma da molti auspicata, atteso che<br />
l’istituzione che risale al 1945 deve essere<br />
adattata ai molti significativi cambiamenti<br />
che sono in corso nei rapporti<br />
internazionali e pongono l’ONU di<br />
fronte a una realtà nuova.<br />
Essa ora è chiamata a rispondere a<br />
nuove sfide: basti considerare che è<br />
molto forte l’impatto sulle Istituzioni internazionali<br />
e sulle nazioni, divampano<br />
nel mondo fenomeni criminali quali il<br />
territorio un tempo impensabili, mentre<br />
la globalizzazione ha accentuato l’indipendenza<br />
tra Stati. E al riguardo ricordiamo<br />
il messaggio di Papa Benedetto<br />
XVI: “È dovere nostro rafforzare e illuminare<br />
i principi basilari di ogni convivenza,<br />
come il dono sacro della vita, la<br />
dignità della persona, l’uguaglianza e<br />
l’inviolabilità dei suoi diritti e la pace e<br />
la sicurezza dei popoli”.<br />
E ancora: “Non è il diritto del più<br />
forte a dover valere ma la forza del diritto.<br />
Il potere entro l’ordine e al servizio<br />
del diritto è il polo opposto alla violenza,<br />
intesa come il potere privo di diritto<br />
e ad esso contrario. Di conseguenza<br />
per ogni società è importante<br />
superare il sospetto sul diritto e i suoi<br />
ordinamenti, poiché solo così si può<br />
bandire l’arbitrio e vivere la libertà in<br />
quanto bene condiviso”.<br />
CORSO SULL’USO DEL PERSONAL COMPUTER<br />
DEI SOCI DELLA SEZIONE DI CONEGLIANO<br />
In data 11 novembre u.s., con la<br />
consegna degli attestati di frequenza<br />
ai singoli interessati, avvenuta in un<br />
noto ristorante di Conegliano, dove<br />
ha anche avuto luogo un frugale incontro<br />
conviviale, si è concluso il primo<br />
Corso di alfabetizzazione sull’uso<br />
del personal computer, organizzato<br />
dalla locale Sezione. (Vd. foto in alto).<br />
Il Corso, che ha avuto la durata di<br />
16 ore complessive, ha permesso di<br />
far avvicinare per la prima volta al<br />
personal computer quei soci volenterosi<br />
utilizzando tale mezzo per<br />
hobby, per motivi di studio, od anche<br />
per lavoro. Con entusiasmo ed atten-<br />
zione i frequentatori del Corso hanno<br />
seguito le spiegazioni dei propri<br />
istruttori ed hanno poi dato sfogo alla<br />
curiosità di “smanettare” sulle tastiere<br />
dei personal computer, per eseguire<br />
le operazioni loro assegnate.<br />
Con la promessa di ritrovarsi nel<br />
prossimo mese di gennaio 20<strong>06</strong> per<br />
proseguire con un ulteriore corso più<br />
avanzato, allo scopo di apprendere i<br />
segreti della “videoscrittura” su Word<br />
e del foglio di calcolo su Excel, i soci<br />
frequentatori hanno salutato i loro insegnanti,<br />
scambiandosi, nell’occasione,<br />
gli auguri per le imminenti festività<br />
natalizie.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 13
RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE SEZIONI ANFI DELLA LOMBARDIA<br />
Il 27 novembre 2005 si è svolta in<br />
Monza, presso il ristorante “il Centro”<br />
l’annuale riunione dei Presidenti delle<br />
Sezioni ANFI della Regione Lombardia.<br />
Sono intervenuti il Consigliere<br />
<strong>Nazionale</strong> ANFI S. Ten. Stanislao Di<br />
Pascale; il Presidente della Sezione<br />
di Monza Cav. Giuseppe Di Giacinto,<br />
che ha fatto gli onori di casa; il Presidente<br />
Onorario Gen. B. Serafino<br />
Santori e i numerosi altri Presidenti e<br />
loro consorti, per un totale di ben 54<br />
persone.<br />
Prima di iniziare la riunione le Signore<br />
presenti sono state accompagnate<br />
dalle consorti del Presidente e<br />
Vice Presidente della Sezione di<br />
Monza in visita alla città ed in particolare<br />
al Museo del Duomo, per ammirare<br />
la Corona Ferrea già appartenuta<br />
a Napoleone Bonaparte, e i vari<br />
tesori del museo stesso.<br />
ATTIVITÀ RICREATIVA DELLA SEZIONE ANFI DI BARI<br />
CAPODANNO 20<strong>06</strong> IN MONTAGNA<br />
La Sezione ANFI di Bari, nell’ambito<br />
dell’attività sociale, ha organizzato,<br />
per il Capodanno 20<strong>06</strong>, una gita<br />
in montagna, nella Val d’Agri (PZ),<br />
con partenza il giorno 28 dicembre<br />
2005 e rientro il giorno 2 gennaio<br />
20<strong>06</strong>.<br />
Hanno partecipato alla gita numerosi<br />
soci, compresi quelli delle Sezioni<br />
vicine a Bari, accompagnati da parenti<br />
ed amici.<br />
Nell’occasione sono stati visitati<br />
gli scavi romani siti nella vicina località<br />
di Grumento Nova, nei pressi dell’antica<br />
Grumentum, il Museo <strong>Nazionale</strong>,<br />
il Centro Storico di Viggiano,<br />
dove è situata la splendida Basilica<br />
della miracolosa “Madonna Nera”.<br />
Un bus navetta ha quotidianamente<br />
trasportato i “patiti della neve<br />
e dello sci”, sulla grande Montagna di<br />
Viggiano, a quota 1400 metri.<br />
Nella foto, il gruppo dei Presidenti delle Sezioni ANFI della Lombardia partecipanti<br />
alla riunione, con il Consigliere <strong>Nazionale</strong>, S. Ten. Comm. Stanislao Di<br />
Pascale. Alla riunione era presente anche il Presidente Onorario della Sezione di<br />
Monza, Generale Serafino Santori.<br />
Viggiano d’Agri 31 dicembre 2002<br />
Nel corso del “Veglione di Capodanno” il Direttore dell’Albergo, che ospita i<br />
soci, ha donato al Consigliere <strong>Nazionale</strong>, Comm. Antonio Fiore, una confezione<br />
dell’“Amaro del Finanziere”.<br />
14 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
LE RELIQUIE DI SAN PIO DA PIETRELCINA A PODERIA<br />
I segni più rilevanti di una devoluzione<br />
vissuta e maturata nei secoli, è<br />
quella verso i Santi e loro “Reliquie”.<br />
È un fascino oscuro, misterioso e<br />
sfuggente che il popolo di tutta l’area<br />
della Comunità Montana ha riaffermato,<br />
intervenendo, nel corso della cerimonia<br />
del 9 ottobre 2005 a Poderia, all’arrivo<br />
delle reliquie di San Pio da Pietrelcina,<br />
portate dal Padre Paolino Cilenti,<br />
confratello del Santo.<br />
Cerimonia sobria, d’altri tempi,<br />
niente sfarzi, ma religiosità pratica con<br />
animo semplice da parte di tutta la<br />
gente intervenuta.<br />
Alla Sacra liturgia presieduta da Sua<br />
Ecc. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di<br />
Teggiano e Policastro, sono intervenute<br />
Autorità civili e militari tre le quali il Sindaco<br />
di Celle Bulgheria, Dott. Cristoforo<br />
Cobucci, e il Presidente della Provincia<br />
di Salerno, Dott. Angelo Villani.<br />
Per la Regione Campania è intervenuto<br />
il Vice Presidente On.le Antonio<br />
Valiante.<br />
Tra le Autorità militari presenti, anche<br />
la rappresentanza ANFI della Sezione<br />
di Sapri, costituita da un folto<br />
gruppo di <strong>Finanzieri</strong> in congedo con le<br />
loro insegne e bandiere.<br />
Il Comandante la Tenenza della<br />
Guardia di Finanza, Tenente Antimo<br />
Puca, il Comandante la Brigata di Camerota<br />
Marina, Luogotenente Ernesto<br />
Disanza.<br />
Con questi, i numerosi gruppi di preghiera<br />
ed il Presidente dell’ASIFAL - Fa-<br />
di Romano Bacci<br />
Nella foto, la numerosa partecipazione dei devoti nella Chiesa di Poderia alla<br />
cerimonia dell’arrivo delle reliquie di S. Pio da Pietrelcina.<br />
ri di luce di Padre Pio - Dott. Gianni<br />
Mozzillo.<br />
Durante e dopo la Santa Messa, la<br />
reliquia del Santo è stata esposta alla<br />
venerazione dei fedeli, poi in processione,<br />
al suono della banda musicale di<br />
Poderia, è stata portata al Santuario di<br />
Santa Sofia, che ne conserverà le “Sacre<br />
Reliquie”.<br />
La storiografia su Padre Pio, che<br />
pur risente i limiti dei tempi, peraltro<br />
coinvolgente, non riuscirà mai a penetrare<br />
la celebrazione della Sua sofferenza,<br />
che Lo ha reso uomo tra gli uomini,<br />
Santo tra i Santi.<br />
È stata una cerimonia di altissima<br />
intensità spirituale, consumata in un<br />
clima di devozione e di pietà popolare,<br />
che solo quel nome Santo e soave,<br />
sprigionando potenza e mistero, ha<br />
squarciato una tenue luce nel buio del<br />
peccato e della fragilità umana.<br />
NEI GIORNI 22 E 23 OTTOBRE 2005 NEL CENTRO STORICO DI VASTO SI È TENUTA<br />
UNA MANIFESTAZIONE DENOMINATA “VETRINA DELLE ASSOCIAZIONI”<br />
Alla stessa hanno partecipato circa<br />
60 Associazioni, comprese quelle d’Arma,<br />
le quali, nei rispettivi stand hanno<br />
esposto materiale pubblicitario, apparecchi<br />
audiovisivi ed altri oggetti attinenti<br />
alle proprie attività.<br />
La Sezione di Vasto, in analogia a<br />
quanto accennato, nel proprio stand oltre<br />
ad esporre il materiale testè descritto,<br />
ha fatto visionare in apposito video<br />
registratore i Raduni Nazionali dell’<strong>Associazione</strong><br />
ANFI.<br />
La manifestazione ha avuto ottimi riconoscimenti,<br />
sia dai numerosi visitatori<br />
intervenuti, sia dalle Autorità del luogo<br />
e dalla stampa locale.<br />
La Sezione ha partecipato a tutte le<br />
riunioni per la preparazione delle esposizioni,<br />
ottenendo un lodevole riconoscimento<br />
per aver fornito utili suggerimenti<br />
e collaborazione.<br />
Tenuto conto dell’ottima riuscita della<br />
manifestazione gli organizzatori hanno<br />
espresso la volontà di ripetere tale<br />
evento anche per gli anni futuri con<br />
eventuali opportuni miglioramenti in<br />
merito.<br />
Nella foto lo stand curato dalla Sezione<br />
ANFI di Vasto, col suo Presidente M.O.<br />
Matteo Palombo.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 15
RICORDI DEL MARESCIALLO DELLA GUARDIA DI FINANZA<br />
GIUSEPPE VENEROSO<br />
Il 16 agosto 1940, non ancora diciannovenne,<br />
mi arruolai nel Corpo<br />
della Guardia di Finanza. Promosso<br />
finanziere, fui trasferito al centro mobilitazione<br />
per essere inquadrato nel<br />
Battaglione mobilitato ed inviato in<br />
prima linea a Fiume (Istria).<br />
Il mio reparto era comandato dal<br />
Capitano della Guardia di Finanza<br />
Totonetto e da un Tenente dell’Esercito<br />
e mi fu data in consegna una<br />
mitragliatrice, avendo frequentato<br />
un corso da mitragliere a Rocca di<br />
Papa.<br />
Alle ore 00,40 del 4 aprile 1941<br />
saltarono i ponti sul fiume Eneo che<br />
divideva l’Italia dalla Jugoslavia e dopo<br />
sei ore di aspri combattimenti,<br />
con molti morti, avanzammo velocemente<br />
sino a Carlovaz in Croazia,<br />
sconfiggendo in poco tempo l’esercito<br />
jugoslavo.<br />
Il 1° maggio 1941 fui trasferito al<br />
comando della Brigata di Buccari e la<br />
mia storia si intrecciò con un’altra<br />
molto più grande che merita di essere<br />
raccontata. Era Questore di Fiume<br />
Giovanni Palatucci.<br />
In quel periodo in Dalmazia vi<br />
erano molti Ebrei fuggiti da tutta l’Europa<br />
occupata dai tedeschi. Io prestavo<br />
servizio al porto di Buccari ove<br />
arrivavano persone con lasciapassare<br />
firmati da Giovanni Palatucci, Capo<br />
dell’Ufficio Stranieri. Sia io che i<br />
miei colleghi sapevamo che queste<br />
persone erano Ebrei che volevano<br />
fuggire per non essere deportati nei<br />
campi di concentramento e buona<br />
parte dei <strong>Finanzieri</strong> si mettevano<br />
d’accordo con i comandanti dei pescherecci<br />
e di notte, per nasconderli<br />
alle milizie tedesche, li facevano imbarcare.<br />
La storia del Questore Giovanni<br />
Palatucci è stata pubblicata sul n.<br />
1/1995 del settimanale “Famiglia Cristiana”.<br />
Per aver salvato migliaia di<br />
Ebrei fu arrestato dalle SS tedesche<br />
e mandato nel campo di concentramento<br />
di Dacau dove morì. Il Governo<br />
di Israele gli ha dedicato una via<br />
di Ramat Gau, alle porte di Tel Aviv.<br />
Il Presidente della Repubblica Italiana<br />
Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito<br />
la Medaglia d’Oro al Valor Civile.<br />
È in corso il processo di beatificazione<br />
ed io sono orgoglioso di essere<br />
stato chiamato come teste nel processo.<br />
Il fratello, che porta lo stesso<br />
nome, mi ha scritto un biglietto di ringraziamento.<br />
L’8 settembre del 1943 mi trovai,<br />
sempre a Buccari, sbandato, senza<br />
ordini ed con il pericolo che i tedeschi<br />
ci prendessero prigionieri oppure<br />
che i partigiani di Tito ci uccidessero.<br />
Il Tricolore in dotazione alla<br />
Brigata di Buccari, per non farlo<br />
prendere al nemico, per tutto il periodo<br />
bellico l’ho tenuto nascosto cucito<br />
all’interno della giacca, e tuttora<br />
lo conservo a casa fra i miei ricordi.<br />
Solo di notte riuscii ad imbarcarmi<br />
su un piccolo battello della Marina<br />
Militare, comandato dal Tenente<br />
di Vascello Mirco Santoro. Sbarcai<br />
ad Ancona e con altri militari, sbandati,<br />
percorsi a piedi i sentieri non<br />
frequentati dai tedeschi attraverso le<br />
montagne e così arrivai a Roma.<br />
Mi presentai alla Caserma Piave<br />
dove si radunavano tutti i finanzieri<br />
sbandati. Un ufficiale mi fece un interrogatorio<br />
e mi disse che ero un disertore<br />
perché avevo abbandonato il<br />
mio reparto in Jugoslavia ed il giorno<br />
dopo mi disse che se prestavo giuramento<br />
alla Repubblica di Salò potevo<br />
rimanere in servizio a Roma,<br />
ma io e quasi tutti i finanzieri che<br />
erano con me, non accettammo.<br />
Poco dopo, il 10 novembre 1943<br />
venni a sapere che il Generale della<br />
Guardia di Finanza Filippo Crimi ed<br />
il Capitano Ernesto Argenziano avevano<br />
formato la Compagnia Partigiani<br />
Fiamme Gialle che operava sul<br />
territorio laziale. Fui uno dei primi ad<br />
aderire e mi misi a disposizione del<br />
Capitano Zuar, che era il nome di<br />
battaglia di Ernesto Argenziano. Io<br />
ero la staffetta che portava i viveri<br />
forniti dal Capitano Zuar a vari personaggi<br />
politici ed ufficiali superiori<br />
che lavoravano per l’organizzazione<br />
della Resistenza.<br />
La notte fra il 3 ed il 4 giugno<br />
1944, unitamente al Brig. Caputo ed<br />
ai colleghi Raffaele Pagano, Bidda,<br />
Sciuto ed altri, fummo impegnati in<br />
un duro scontro a fuoco contro i reparti<br />
tedeschi che volevano portare<br />
via gli automezzi della Legione Allie-<br />
16 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
vi di Roma. Nell’aspro combattimento<br />
il collega Sciuto fu colpito a morte,<br />
io fui ferito ad una guancia e alla<br />
testa. In seguito il Finanziere Sciuto<br />
fu decorato con la medaglia di bronzo<br />
per merito di guerra ed a me fu<br />
concesso un encomio solenne per<br />
merito di guerra.<br />
Dopo la liberazione di Roma la<br />
“Compagnia Partigiana Fiamme<br />
Gialle” passò sotto il comando del<br />
Fronte di Liberazione Militare di Resistenza.<br />
Sono orgoglioso di fregiarmi di:<br />
1) Encomio solenne per attività di<br />
guerra concesso dal Presidente<br />
del Consiglio;<br />
2) La Presidenza del Consiglio dei<br />
ministri ha riconosciuto la qualifica<br />
di Partigiano combattente<br />
nella Guardia di Finanza con<br />
D.l.l. del 21.08.1945;<br />
3) Croce al merito di guerra<br />
1940/1945;<br />
4) Croce al merito di guerra per attività<br />
partigiana 1943/1945;<br />
5) Medaglia commemorativa della<br />
guerra 1943/1945;<br />
6) Medaglia commemorativa della<br />
guerra di liberazione<br />
1943/1945;<br />
7) Medaglia di benemerenza per<br />
volontari della guerra di liberazione;<br />
8) Medaglia per attività partigiana<br />
il 9.9.1945;<br />
9) Diploma d’onore per i volontari<br />
della guerra di liberazione;<br />
10) Ferito di guerra riconosciuto dalla<br />
C.M.O. di Firenze per sfregio<br />
permanente alla guancia sinistra<br />
ed alla testa;<br />
11) Cavaliere della Repubblica con<br />
Decreto del 2.6.1999;<br />
12) Croce d’argento al merito di servizio;<br />
13) Croce d’oro al merito di servizio;<br />
14) Medaglia commemorativa per<br />
l’intervento nel territorio di Prato<br />
durante l’alluvione del novembre<br />
1966.<br />
Desidererei avere notizie dei colleghi<br />
che mi hanno conosciuto: il mio<br />
indirizzo è Cav. Giuseppe Veneroso<br />
presso la Sezione ANFI, Piazza<br />
Mercatale, 111 – 59100 Prato.<br />
QUADRANGOLARE DI CALCIO A 5 SQUADRE,<br />
A SCOPO UMANITARIO, ORGANIZZATO DALLA<br />
SEZIONE ANFI DI POLIGNANO A MARE (BA)<br />
I componenti della squadra della Guardia di Finanza di Monopoli<br />
In data 15 ottobre 2005 alle ore<br />
19.00 e 16 ottobre alle ore 10.00<br />
presso il campo messo a disposizione<br />
dal movimento di spiritualità “Vivere<br />
In”, sito in Monopoli in località<br />
Piangevino, la Sezione ANFI di Polignano<br />
a Mare con il patrocinio dei<br />
Comuni di Monopoli e di Polignano a<br />
Mare ha organizzato un quadrangolare<br />
di calcio a 5 squadre il cui ricavato<br />
è stato devoluto in beneficenza<br />
al gruppo UNITALSI (Unione <strong>Nazionale</strong><br />
Italiana Trasporto Ammalati a<br />
Lourdes e Santuari Internazionali) di<br />
Polignano a Mare.<br />
Al torneo hanno partecipato:<br />
- gli Amministratori del Comune di<br />
Polignano a Mare, compreso il Sindaco<br />
Dott. Simone Di Giorgio (realizzatore<br />
di una rete).<br />
- Dipendenti del Commissariato di<br />
Monopoli.<br />
- Militari della Compagnia Carabinieri<br />
di Monopoli.<br />
- Militari della Compagnia Guardia di<br />
Finanza di Monopoli.<br />
Grazie agli sponsor che con il loro<br />
contributo volontario hanno permesso<br />
alla Sezione ANFI di provvedere<br />
alla materiale donazione di:<br />
- Euro 600.00 al Gruppo UNITALSI di<br />
Polignano a Mare, per acquistare<br />
una pedana da collegare al pulmino<br />
di loro possesso, e quindi permette-<br />
re, ai diversamente abili, di essere<br />
trasportati con meno disagi;<br />
- Euro 600.00 al Movimento di spiritualità<br />
“Vivere In” per concorrere<br />
alla realizzazione delle opere caritatevoli<br />
e missionarie in Centro<br />
America.<br />
Per la premiazione, che ha visto<br />
vincitori i Carabinieri, seguiti dai<br />
dipendenti del Commissariato di<br />
Monopoli, i Militari della Guardia di<br />
Finanza di Monopoli e gli Amministratori<br />
del Comune di Polignano a<br />
Mare, hanno partecipato anche<br />
Padre Nicola Giordano, responsabile<br />
del Centro “Vivere In”, il Sig. Sigismondo<br />
La Penna, Assessore al<br />
Bilancio del Comune di Monopoli, la<br />
Dott.ssa Maria Letizia La Selva, dirigente<br />
del Commissariato di Monopoli,<br />
e il Capitano Gabriele Gargano,<br />
Comandante della Compagnia Guardia<br />
di Finanza di Monopoli.<br />
Le coppe sono state offerte dal<br />
Comune di Monopoli, mentre la<br />
Sezione ANFI di Polignano a Mare<br />
ha offerto le targhe e una medaglia a<br />
tutti i partecipanti.<br />
Alla fine della manifestazione tutti<br />
i presenti, con le famiglie, (circa<br />
200 persone) si sono trasferiti presso<br />
il ristorante “Gli Ulivi” ed hanno trascorso<br />
una lieta e festosa giornata<br />
insieme.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 17
IL SERVIZIO SVOLTO NELLA TENUTA REALE DI SAN ROSSORE<br />
“Sei stato prescelto per il temporaneo<br />
servizio nella Tenuta Reale di<br />
San Rossore. Domattina devi partire<br />
alla volta di Marina di Pisa: preparati.”<br />
La comunicazione del Comandante<br />
della brigata, oltre alla sorpresa, suscitò<br />
in me anche un momento d’incertezza.<br />
Solo da breve tempo ero a Rimini,<br />
giuntovi dalle Alpi Giulie, in quel di<br />
Fiume, al confine con la Jugoslavia. Rimettermi<br />
in viaggio e cambiare di nuovo<br />
sede, sia pure per un periodo limitato,<br />
non era davvero quello che nel momento<br />
mi aspettavo. Ma era un ordine<br />
e non ammetteva repliche.<br />
“Hai capito?” Fece il sottufficiale,<br />
vedendomi poco convinto.<br />
“Signorsì, ho capito.”<br />
“Devi essere orgoglioso - aggiunse<br />
-. Andrai a svolgere un compito molto<br />
importante per la sicurezza delle Loro<br />
Maestà il Re e la Regina e degli altri<br />
membri di Casa Savoia, che trascorreranno<br />
la villeggiatura nella tenuta di<br />
San Rossore.”<br />
Il Comandante della brigata litoranea<br />
di Rimini era un anziano Maresciallo,<br />
di vecchio stampo, come suol<br />
dirsi, serio, fermo di carattere, ma<br />
comprensivo; un buon padre di famiglia.<br />
Quale “ragazzo del 99”, aveva<br />
combattuto negli ultimi mesi della prima<br />
guerra mondiale e di ciò era assai<br />
fiero; coglieva ogni occasione per ricordare<br />
i suoi trascorsi sul Piave.<br />
Aveva in sommo grado l’amor di patria<br />
e l’attaccamento alla propria terra.<br />
Era monarchico convinto e per lui il<br />
Re era un idolo da venerare e da porre<br />
sul più alto piedistallo. Sotto i Savoia<br />
era stata fatta grande la nazione<br />
e questo lo considerava il più sublime<br />
atto della storia italiana. Ma non con<br />
altrettanto entusiasmo osannava il<br />
Duce. Era antifascista? No, non se lo<br />
poteva permettere, se intendeva proseguire<br />
nella carriera. Rimaneva indifferente<br />
a quello che il partito dominante<br />
diffondeva.<br />
Da parte mia avevo molto rispetto<br />
per il Re e l’Istituzione monarchica nel<br />
suo insieme, ma mi eccitavo di più alle<br />
spettacolari manifestazioni del regime<br />
ed ai magniloquenti discorsi di<br />
Mussolini. La mia generazione era<br />
cresciuta nel “ventennio fascista”, per<br />
cui era stata indottrinata dalla propa-<br />
ganda e non si rendeva conto, anche<br />
in mancanza di cognizioni e di riferimenti,<br />
di cosa realmente fosse l’ideologia<br />
delle “camicie nere”.<br />
Quindi per i suoi sentimenti monarchici<br />
e il suo pensare di quei giorni, il<br />
maresciallo aveva evocato il mio orgoglio.<br />
Sì, sarei andato a compiere un<br />
servizio che esulava dai normali canoni<br />
della nostra Istituzione, ma non per<br />
questo sentivo dentro di me destarsi<br />
particolari sentimenti. La Patria, il dovere,<br />
la considerazione dei Superiori,<br />
sono tutte belle cose che però comportano<br />
sacrifici seguiti da labili ricompense<br />
morali.<br />
Cosicché all’indomani, con la valigia<br />
d’ordinanza ed il moschetto mod.<br />
91, (fido compagno dal giorno dell’arruolamento<br />
nel Corpo) intrapresi il<br />
viaggio da Rimini a Marina di Pisa.<br />
All’epoca, negli anni 1937 e 1938<br />
per attraversare la Penisola dall’Adriatico<br />
al Tirreno s’impiegava un tempo<br />
sproporzionatamente lungo. A Faenza<br />
la prima attesa della coincidenza<br />
per Firenze. Il tratto della “Faentina”<br />
era servito da “Littorine”, che si fermavano<br />
in ogni stazioncina della montagna<br />
appenninica. A Firenze altra sosta,<br />
aspettando il treno per Pisa; da<br />
qui in autocorriera fino a Marina.<br />
Era una giornata canicolare, non<br />
spirava un alito di vento. L’afa ristagnava<br />
nella pianura romagnola. Poi<br />
nella Valle dell’Arno, quando ormai il<br />
sole era allo zenit, dardeggiando implacabile,<br />
si avvertiva ancor più la<br />
soffocante calura. A detta degli anziani<br />
quella era un’estate che stava superando<br />
ogni precedente statistica. Per<br />
noi militari il disagio del grande caldo<br />
era ancor maggiore per l’anacronistico<br />
abbigliamento: la pesante uniforme,<br />
unica sia d’estate che d’inverno. Io indossavo<br />
una divisa di panno grigioverde,<br />
in testa avevo il cappello alpino,<br />
calzavo scarpe alte nere con i gambali<br />
di cuoio, una camicia di ruvida tela<br />
serrata al collo da una cravatta pure<br />
grigioverde. Quanta differenza con le<br />
eleganti e comode uniformi di oggi<br />
giorno. Un vecchio assunto dice che<br />
“quello che para lo freddo, para lo caldo”.<br />
Un corno. In tal modo bardato e<br />
con il bollore di quella giornata la sofferenza<br />
era molta. E mi venne fatto di<br />
di Leonardo Calossi<br />
constatare che per gli uomini in uniforme<br />
l’estate non era la stagione tanto<br />
attesa dalle masse dei vacanzieri.<br />
Giunsi a Marina di Pisa quando il<br />
sole stava “affogando nel mare”.<br />
La linea dell’orizzonte, verso Ovest,<br />
era tinta di rosso cinabro, con sfumature<br />
di giallo, colori che si riflettevano<br />
sulla distesa dell’acqua e che,<br />
stando ai detti popolari, erano forieri di<br />
altri giorni di caldo. Avevo un forte desiderio<br />
di liberarmi di ciò che mi opprimeva.<br />
Oh quanto rimpiangevo la frescura<br />
delle montagne del Quarnaro.<br />
Altri commilitoni “prescelti” erano<br />
già giunti a Marina, provenendo dai diversi<br />
reparti della Toscana, nonché<br />
dalla Romagna e dalle Marche, regioni<br />
allora sottoposte alla giurisdizione<br />
della Legione della Guardia di Finanza<br />
di Firenze.<br />
Tenuta di San Rossore. Il prezioso<br />
lembo della terra toscana ad Ovest è<br />
bagnato dal Tirreno, a Sud è delimitato<br />
dalle rive dell’Arno, a Nord dalle rive<br />
del Serchio, e ad Est confina con<br />
altre proprietà.<br />
Nel 1535 la tenuta fu ceduta ai Medici<br />
dal Duomo di Pisa, che l’aveva<br />
avuta in dote dall’Imperatore Enrico<br />
IV, quello ricordato dalla storia più per<br />
l’umiliazione di Canossa che per giusti<br />
meriti; nel 1738 passò ai Lorena, ovvero<br />
ai nuovi governanti del Granducato;<br />
nel 1859, all’atto dell’annessione<br />
della Regione al Regno d’Italia, divenne<br />
la Tenuta Reale dei Savoia; nel<br />
1946 passò alla Presidenza della Repubblica<br />
Italiana; di recente è stata<br />
data in gestione alla Regione Toscana.<br />
Praticamente ha seguito le vicende<br />
storiche toscane e italiane.<br />
La stupenda Tenuta all’epoca di<br />
questo scritto era ammantata di vaste<br />
pinete e di sottobosco di felci, di ginestre<br />
e di altri arbusti della macchia mediterranea,<br />
che nel periodo della fioritura<br />
davano spettacolo ed emanavano<br />
soavi aromi. Era un’immensa oasi<br />
piena di vita, dove tanti animali selvatici<br />
vagavano alla ricerca del miglior cibo,<br />
godendo di un habitat ideale.<br />
La Famiglia Reale, ossia il Re Vittorio<br />
Emanuele III e la Regina Elena di<br />
Montenegro, con principi e principini<br />
provenienti anche da corti estere, di<br />
18 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
norma si recavano a San Rossore nel<br />
periodo pasquale e nei mesi di giugno<br />
e luglio, preferendo trascorrere l’agosto<br />
a Sant’Anna di Valdieri, in Piemonte.<br />
Ritornavano nella Tenuta toscana<br />
in autunno, quando la meravigliosa<br />
“oasi” si tingeva di tanti colori ed<br />
il mite clima pisano invitava alla marina<br />
e alla campagna.<br />
Alla Guardia di Finanza era affidata<br />
la vigilanza del litorale che va da<br />
Boccadarno a Boccaserchio, mentre<br />
le altre Forze di Polizia controllavano il<br />
restante perimetro della Tenuta.<br />
Noi eravamo accasermati a Marina<br />
di Pisa, fuori dalla Tenuta, per cui per<br />
raggiungere i posti di servizio e fare ritorno<br />
in sede, era giocoforza traversare<br />
l’Arno in prossimità della foce. E per<br />
andare al di là e al di qua del fiume ci<br />
si avvaleva di un anziano traghettatore,<br />
che si chiamava Attilio.<br />
Attilio era stato un buon pescatore;<br />
da qualche anno, data l’età, aveva abbandonato<br />
il mare, ma era rimasto nell’ambiente.<br />
Poiché possedeva una<br />
vecchia solida barca, aveva ottenuto<br />
l’incarico di traghettatore delle persone<br />
che dovevano recarsi in San Rossore.<br />
Inoltre era custode di alcune bilance<br />
da pesca, installate alla foce dell’Arno,<br />
sulla riva sinistra. Egli era di media statura;<br />
aveva la faccia scavata, rugosa,<br />
bruciata dalla salsedine; gli occhi<br />
infossati, ma vivi; gli mancavano molti<br />
denti per cui la bocca era rientrata,<br />
dando più prominenza al naso e al<br />
mento; aveva i capelli bianchi arruffati<br />
che gli scendevano sul collo, baffi e<br />
barba incolti. Indossava pantaloni di<br />
fustagno assai logori e una camicia dal<br />
colore indefinibile; in testa aveva un<br />
cappellaccio apparentemente grigio,<br />
unto e bisunto; calzava sandali scalcagnati,<br />
ma camminava sovente scalzo.<br />
Nel periodo in cui svolgeva l’attività<br />
di traghettatore per conto della nostra<br />
amministrazione, occupava una baracchetta<br />
di tavole posta sull’argine<br />
del fiume, a pochi metri dall’ormeggio<br />
della barca. Era un angusto ricovero,<br />
dove a malapena era stato sistemato<br />
uno sdrucito pagliericcio. Aveva costantemente<br />
in bocca una mezzo sigaro<br />
toscano, non sempre acceso,<br />
per “tener lontano le maledette zanzare”,<br />
diceva. Malgrado l’età e la scadente<br />
apparenza, Attilio possedeva<br />
ancore buone energie: con le sue<br />
grosse mani callose e noccolute, afferrava<br />
i remi e la sua barca filava liscia,<br />
senza sbandamenti. Era ciarliero<br />
e spiritoso, un “maledetto toscano” di<br />
pura razza. Si esprimeva con l’accento<br />
pisano – livornese, rendendosi molto<br />
simpatico.<br />
All’ora del cambio del turno di servizio,<br />
giunti in prossimità della piccola<br />
spelonca, lo chiamavano ed egli immancabilmente<br />
rispondeva: “eccolooo.”<br />
Una sera, arrivati sull’argine, io<br />
chiamai: “Caronte, o Caronte” ed aggiunsi:<br />
“sveglia, è l’ora.” La porticina di<br />
tavole scricchiolò ed apparve Attilio,<br />
silenzioso come non mai, Compì le<br />
operazioni di sempre senza far parola.<br />
E mentre la barca andava verso l’altra<br />
riva, tagliando la blanda corrente dell’Arno,<br />
risentimmo la sua voce.<br />
“Io ho un nome bello e perbene: mi<br />
chiamo Attilio e non Caronte e nemmeno<br />
Passatore, come sento da qualcuno<br />
di voi.”<br />
Era offeso, non accettava gli appellativi<br />
attribuitigli in relazione al mestiere<br />
che ora esercitava. Da parte<br />
mia cercai di fargli comprendere che<br />
non aveva motivo di prendersela, poiché<br />
Caronte e Passatore erano personaggi<br />
a lui simili nel lavoro. Gli spiegai<br />
che Caronte era il traghettatore<br />
delle anime nell’“Inferno” di Dante, immortalato<br />
in versi famosi; che il Passatore<br />
“cortese”, Stefano Pelloni, era<br />
stato un eroe-brigante che con le sue<br />
spettacolari azioni, in Romagna, aveva<br />
procurato grattacapi e scorni alle<br />
truppe del Papa.<br />
Attilio ascoltò senza far parola; attraccò<br />
la barca, consentendoci di<br />
scendere agevolmente.<br />
“Buona sera Attilio.”<br />
“Buona, ragazzi, a più tardi.”<br />
Il tono della sua voce era ritornato<br />
quello di sempre. Caronte e il Passatore,<br />
invisibili, andavano con lui da una<br />
sponda all’altra dell’Arno, accanto a<br />
quel vecchio marinaio cordialone, ma<br />
pure un po’ suscettibile e permaloso.<br />
Luglio vantava tutti i suoi diritti, non<br />
si smentiva, con il Sole che dardeggiava<br />
implacabile. Il mare era piatto come<br />
uno stagno, silenzioso; le chiome degli<br />
alberi immobili. Soltanto il volo degli<br />
uccelli rompeva la eccezionale quiete<br />
del momento. Io stavo eseguendo il<br />
turno di servizio dalle sei alle dodici e<br />
mio compito era quello di vigilare il tratto<br />
di spiaggia assegnatomi; camminavo<br />
su e giù dove il fondo era più solido<br />
e rendeva i passi meno faticosi.<br />
A quel tempo, cioè prima che la<br />
salsedine inquinata facesse scempio<br />
dei pini più prossimi alla riva, le alte<br />
piante e il sottobosco prosperavano fino<br />
a pochi metri dalla battigia, lasciando<br />
tra loro e l’acqua una lunga stretta<br />
striscia di finissima sabbia biancastra.<br />
Osservavo il mare fermo e speravo<br />
nel levarsi di un po’ di brezza che venisse<br />
a mitigare il caldo. Sentivo il disagio<br />
della rozza uniforme; mi assaliva<br />
il pensiero delle ore che mancavano<br />
al termine del servizio. Ore interminabili.<br />
Una bianca nave si stagliava<br />
sulla linea dell’orizzonte con la prua a<br />
sud; “Quale sarà la sua meta, il suo<br />
porto d’approdo? E coloro che si trovavano<br />
a bordo chi sono? Viaggiatori<br />
per diletto o per necessità?” Provai un<br />
senso d’invidia per quelle persone che<br />
andavano per il mondo.<br />
Vagavo con la mente anche come<br />
passatempo, quando, da un viottolo<br />
che attraverso la pineta conduceva alla<br />
spiaggia, vidi sopraggiungere il Re,<br />
accompagnato dal Capo delle guardie<br />
della Tenuta. Venivano nella mia direzione,<br />
procedendo anch’essi rasente<br />
la battigia. Udivo le loro parole: argomentavano<br />
sugli animali che stanziavano<br />
a San Rossore. Il loro incedere<br />
era esasperatamente lento e ciò mi<br />
procurava un po’ d’imbarazzo.<br />
Nelle istruzioni di servizio era detto<br />
che al passaggio dei Sovrani e degli<br />
altri membri della Famiglia Reale, noi<br />
dovevamo ritirarci ai margini della<br />
spiaggia, spalle alla pineta, prendere<br />
posizione e fare il “presentat’arm.”<br />
Il Sovrano indossava una sahariana<br />
chiara con pantaloni pure chiari in<br />
testa aveva un cappello che era sproporzionato<br />
alla persona: sembrava<br />
“un fungo sotto leccio”, usando un originale<br />
espressione dei miei compaesani.<br />
Calzava scarpe nere con il tacco<br />
rialzato. E con siffatti accorgimenti,<br />
cioè cupola del cappello e tacchi delle<br />
scarpe, facevano guadagnare qualche<br />
centimetro alla statura di quell’uomo<br />
poco gratificato da madre natura.<br />
Giunto il Re alla mia altezza, presentai<br />
l’arma, al che egli rispose levandosi<br />
il cappello. Nel frattempo una<br />
barca con quattro uomini ai remi si avvicinò<br />
velocemente alla riva. Erano<br />
pescatori? In apparenza, si. La presenza<br />
degli intrusi destò subito in me<br />
un vivo disappunto e una certa ansia.<br />
Stavo per intervenire, per intimare ai<br />
barcaioli di allontanarsi, allorché essi,<br />
abbandonati i remi, alzatisi in piedi e<br />
toltisi di testa i loro cappellacci, ad una<br />
voce gridarono: “Buongiorno Maestà”.<br />
Il Re, voltatosi verso di loro e con tono<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 19
cordiale, rispose: “Buongiorno, figlioli,<br />
buongiorno.”<br />
Quindi i pescatori ripresero la loro<br />
rotta ed io emisi un sospiro di sollievo.<br />
Poi per altro viottolo il Re e la sua scorta<br />
scomparvero nel folto della pineta.<br />
Da parte mia ripresi ad andare<br />
avanti e indietro per l’arenile, dov’erano<br />
ben visibili le orme lasciate dai due. Come<br />
per gioco confrontai le impronte delle<br />
mie scarpe con quelle del Sovrano, e<br />
mi venne alla mente Davide e Golia.<br />
Di fronte a quel mare privo di sussulti,<br />
a quel cielo di cobalto, al verde<br />
della grande pineta, alla mia solitudine,<br />
e sempre per distrarmi dal pensiero<br />
del tempo che trascorreva troppo<br />
lentamente, feci alcune riflessioni. Mi<br />
dissi, senza spirito critico e senza un<br />
qualsiasi fine:<br />
“Quell’essere dal fisico così scadente<br />
ha la responsabilità della vita di tanta<br />
gente, di intere popolazioni. Quanti nel<br />
suo nome hanno affrontato il nemico,<br />
hanno combattuto e sono morti? Tanti,<br />
forse troppi. Ognuno di noi viene al<br />
mondo con il proprio destino: chi nasce<br />
ricco e chi povero, chi nobile e chi plebeo,<br />
a chi è dato usare la mente e a chi<br />
le sole braccia: la strada è già segnata<br />
per tutti. Così all’uomo che poco prima<br />
avevo reso onore, i natali avevano concesso<br />
il più elevato gradino della nostra<br />
società, da dove dominava e comandava<br />
i sudditi. Ed egli, Vittorio Emanuele<br />
III di Savoia, sulla sicurezza del quale<br />
vigilavano, era Re d’Italia e Imperatore<br />
d’Etiopia. (Re d’Albania sarebbe divenuto<br />
nel 1939).<br />
Sei ore di servizio e dodici di riposo,<br />
con cronometrica precisione, feste<br />
o non feste, erano al quanto spossanti.<br />
Il turno della mezzanotte alle sei del<br />
mattino lo sopportavo con difficoltà. E’<br />
sacrosantamente vero che la notte è<br />
fatta per dormire. Soffrivo molto il sonno,<br />
specialmente nelle ore innanzi all’alba.<br />
Sentivo le palpebre abbassarsi<br />
e facevo un notevole sforzo per tenere<br />
gli occhi aperti; ciò incideva sul mio fisico,<br />
di modo che durante il giorno non<br />
avevo la consueta lucidità di mente.<br />
Alle diciotto, purtroppo, sarei ritornato<br />
là, a camminare lungo la spiaggia,<br />
a sognare il letto. Ed in me vacillava<br />
l’”orgoglio” evocato dal maresciallo<br />
di Rimini.<br />
In quelle ore buie, tra cielo, mare e<br />
pineta, mi tenevano compagnia il gracidare<br />
delle rane, i versi delle civette,<br />
dei barbagianni e degli altri uccelli notturni.<br />
Sei ore di completa solitudine.<br />
Pensieri su pensieri si affacciavano<br />
senza posa; rifacevo la storia del mio<br />
passato, rivedevo le scene dei giorni<br />
andati. Evitavo di riflettere sul presente,<br />
temendo di essere portato a fare<br />
delle considerazioni inopportune sul<br />
tempo, sul luogo e sul fine del mio<br />
operare. Si, era più salutare non soffermarsi<br />
ad argomentare di ideali, che<br />
inevitabilmente sarebbero venuti in<br />
contrasto con quelli correnti nel particolare<br />
momento storico. Cosicché,<br />
scacciate le fuorvianti riflessioni, trovavo<br />
svago ad arzigogolare su vacue<br />
questioni. E i minuti trascorrevano.<br />
A distanza di tanto tempo, ricordo<br />
che il primo turno di servizio, dalle diciotto<br />
alle ventiquattro, lo svolsi nel<br />
tratto di spiaggia che dall’Arno andava<br />
verso la Tenuta. Nei pressi della foce<br />
del fiume il terreno era acquitrinoso,<br />
solcato da canali e canaletti; la pineta<br />
era distante. Le onde del mare erano<br />
frenate da modeste dune di sabbia.<br />
Con il moschetto in spalla procedevo<br />
lentamente, osservando la luna, prossima<br />
a calare, che inargentava la tremula<br />
distesa marina. Ad un tratto fui<br />
allarmato da un insolito verso animalesco.<br />
Con sbalorditiva sorpresa vidi<br />
una mandria di cammelli, si, proprio<br />
cammelli, ripiegati sulle gambe; ruminavano<br />
ritmicamente, dondolando il<br />
vistoso labbro inferiore. Erano sulle<br />
dune di sabbia con la testa al mare;<br />
forse istintivamente “sapevano” che<br />
al di là della grande distesa d’acqua<br />
c’era l’Africa, il deserto delle imprese<br />
dei loro antenati. Percepivano gli afrori<br />
emanati dalle carovane del Sahara?<br />
La meraviglia era stata notevole e<br />
subito mi domandai come le caratteristiche<br />
bestie si trovassero lì, in un ambiente<br />
che non era il loro. Invece la<br />
presenza dei cammelli nella Tenuta di<br />
San Rossore aveva origini lontane. I<br />
primi erano stati donati da Bey di Tunisi<br />
a Ferdinando II° de’ Medici, Granduca<br />
di Toscana. Avevano prosperato<br />
nell’oasi pisana dalla prima metà del<br />
1600. Col tempo vennero sfruttati come<br />
bestie da soma per il trasporto di<br />
legna da ardere e di derrate varie.<br />
Erano stati pure accompagnati all’Arena<br />
di Verona per essere impiegati nelle<br />
scene delle rappresentazioni dell’Aida<br />
di Giuseppe Verdi. Nel 1942 la<br />
piccola mandria contava sessantotto<br />
unità, purtroppo la guerra travolse anche<br />
gli esotici animali, che ben si erano<br />
adattati al mite clima di San Rossore.<br />
Infatti, nel 1944 furono abbattuti<br />
dalle truppe d’invasione, in special<br />
modo dai soldati mongoli aggregati al-<br />
le truppe di Hitler, per arrostirli e banchettare<br />
all’ombra dei pini.<br />
L’esasperazione dei lunghi turni di<br />
servizio avevano provato il mio fisico,<br />
che per altro doveva sopportare e resistere<br />
alla calura.<br />
I “presentat’arm” al Re, alla Regina<br />
e agli altri membri dei Savoia, in me<br />
non suscitavano più alcuna sensazione,<br />
né davo importanza allo svolgimento<br />
del compito, per il quale ero<br />
stato prescelto. Eseguivo il militaresco<br />
gesto, obbedendo soltanto ad un ordine<br />
ricevuto.<br />
Coloro che sorvegliavano il tratto di<br />
spiaggia prossimo alla foce del Serchio,<br />
erano alloggiati in una baracca<br />
ubicata in località Gombo e ciò per<br />
evitare il disagio di raggiungere Marina<br />
di Pisa al termine di ogni turno. La<br />
baracca, priva di comodità, veniva<br />
usata soltanto come dormitorio.<br />
Da qualche giorno mi trovavo proprio<br />
al distaccamento del Gombo. Ero<br />
stato di servizio da mezzanotte alle<br />
sei, dopo alcune ore di riposo, uscii<br />
dalla baracca per le faccende personali<br />
di ogni mattina. A torso nudo e<br />
con l’asciugamano avvolto alla vita,<br />
appesi lo specchio ad un ramo di pino<br />
e mi insaponai la faccia per radermi.<br />
In quel momento apparve il Re, come<br />
al solito in compagnia del Capo delle<br />
guardie; i due erano incamminati nel<br />
viottolo del mio improvviso “saloon”.<br />
Mi scansai d’un passo ed assunsi la<br />
posizione di “attenti”. Il sovrano parve<br />
sorridere, si levò il cappellone verde,<br />
chinò leggermente il capo, dicendo:<br />
“comodo, figliolo, comodo”.<br />
Ritornai a Rimini l’ultimo giorno di<br />
luglio, nel pieno della stagione balneare.<br />
La rinomata spiaggia della città romagnola<br />
era invasa da gente vogliosa<br />
di mare, di sole e di divertimento. Io,<br />
per il mio lavoro e per la mia condizione,<br />
stavo ai margini della grande festa<br />
agostana; ne potevo raccogliere soltanto<br />
qualche briciola.<br />
Il dovere verso la Patria, l’orgoglio,<br />
il Re e la Regina, i principi, San Rossore,<br />
la pineta, i “present’arm”, i cammelli,<br />
il traghettatore, le notti silenti, il<br />
sonno perso, seppur non dimenticati,<br />
si erano rifugiati in un remoto angolo<br />
della mia mente, avevo lasciato il posto<br />
agli ombrelloni che punteggiavano<br />
l’affollato lido, al brulicare delle vie cittadine,<br />
alle mille luci della sera.<br />
Mi venne fatto di pensare: com’è<br />
diverso il mondo da luogo a luogo. E<br />
quanto diversa è la sorte che segna la<br />
strada ad ognuno di noi.<br />
20 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
I RAGAZZI DI GERMASINO CONTINUANO A CERCARSI:<br />
SONO 200 E SPERANO DI ARRIVARE A 1000<br />
Premessa<br />
In un recente numero di questo<br />
periodico abbiamo già parlato dei<br />
“Ragazzi di Germasino” e della loro<br />
iniziativa di ricercarsi e di rincontrarsi<br />
lungo il Confine svizzero, dove molti<br />
anni fa hanno affrontato la mitica lotta<br />
al contrabbando, in condizioni di vita<br />
e di servizio oggi inconcepibili, con<br />
turni di servizio fino a 72 ore, con perlustrazioni<br />
ed appostamenti lungo la<br />
rete di confine o nei pressi dei sentieri<br />
più impervi praticati dai contrabbandieri,<br />
con la neve o col freddo, in una<br />
lotta che ha visto solo alcuni episodi<br />
cruenti, perché solitamente si concludevano<br />
col recupero delle “bricolle”<br />
contenenti le sigarette e con qualche<br />
arresto di contrabbandieri, impiegando<br />
anche cani addestrati per il bloccaggio<br />
degli stessi; operando di giorno<br />
e di notte con astuzia e sacrificio,<br />
ma sempre con umanità.<br />
Oggi si cercano anche per raccogliere<br />
testimonianze di luoghi, vicende<br />
e sentimenti in cui potersi riconoscere<br />
tutti coloro, che hanno avuto le<br />
stesse esperienze, sia per aver prestato<br />
servizio nella Brigata di Germasino<br />
sia negli omologhi reparti della<br />
Legione di Como, impegnati quasi tutti<br />
nella lotta al contrabbando delle<br />
sigarette. E per ritrovarsi una o due<br />
volte all’anno in quei posti e principalmente<br />
al Distaccamento di Giovo.<br />
Uno di quei ragazzi è l’attuale<br />
Generale B. (ris) Antonino Rametta,<br />
all’epoca Vicebrigadiere comandante<br />
giovanissimo della Brigata di Germasino.<br />
Ricercando i colleghi di quelle<br />
avventurose attività di servizio, ha<br />
ricevuto una significativa lettera dal<br />
Maresciallo Maggiore Domenico<br />
Meloni, di cui riportiamo qualche<br />
stralcio.<br />
La lettera del Gen. Antonino<br />
Rametta. 1958-1959-1960; Germasino,<br />
Dongo, Valle Albano (la mitica<br />
“via del tabacco”), “periglioso” confine<br />
con la Svizzera. Questo il maestoso<br />
scenario - peraltro universalmente<br />
noto per i tragici eventi che segnarono<br />
la fine di un’epoca della nostra storia<br />
- in cui operarono “I Ragazzi di<br />
Germasino”. Ed ecco di seguito la lettera<br />
che mi ha scritto il Mar. Magg.<br />
Domenico Meloni, uno di loro, con la<br />
quale egli felicemente rievoca, con<br />
rapidi passaggi venati di nostalgico<br />
pathos, scorci di quei tempi lontani e<br />
di quei luoghi. Pubblicandola, grazie a<br />
Fiamme Gialle, intendo - poiché si<br />
sarà capito che anch’io sono uno di<br />
loro - rendere omaggio, con spirito<br />
altrettanto giovanile, sì all’amico<br />
estensore, ma soprattutto ai “Ragazzi”,<br />
ai quali, nell’occasione, rivolgo il<br />
mio più affettuoso saluto con l’augurio<br />
di buona fortuna alla loro iniziativa.<br />
Stralci dalla lettera di Domenico<br />
Meloni. Caro Generale, è superfluo<br />
dirle innanzitutto quanto mi abbia fatto<br />
piacere ricevere una sua telefonata<br />
che anch’io avevo in animo di farle se<br />
con maggiore tempestività lei non mi<br />
avesse anticipato. Appena venuto in<br />
possesso dell’elenco dei “Ragazzi di<br />
Germasino”, i primi nomi ai quali ho<br />
subito pensato, prima ancora di scorrerlo,<br />
sono stati, infatti, il suo, quello di<br />
Beltempo e, naturalmente, quello di<br />
Fiore. Personaggio, quest’ultimo, unico<br />
e certo difficile da dimenticare. Chi<br />
non ricorda il suo volontario ma anche<br />
involontario umorismo, le medaglie di<br />
unto che ne fregiavano il petto, le sue<br />
manie, i suoi tic, le sue fulminanti battute<br />
in puro stile gergale, quello stesso<br />
della sua Napoli, della quale, nel<br />
suo piccolo, incarnava vizi e virtù con<br />
mirabile eloquenza e plastica mimica.<br />
Ma soprattutto era buono... E posso<br />
non ricordare il sottobrigadiere Antonino<br />
Rametta, anch’egli ricco dei<br />
sapidi umori della sua Sicilia ma<br />
diversamente da Fiore quanto più<br />
ordinato, preciso, volitivo, tenace,<br />
sicuro di sé, insomma, uno che aspirava<br />
agli alti livelli della gerarchia<br />
sapendo di averne le qualità sia pure<br />
senza ostentazione? Ma torniamo a<br />
noi e al motivo che ci ha messo in<br />
contatto dopo tanto, tantissimo tempo.<br />
Dell’iniziativa sono venuto a conoscenza<br />
neppure per essere stato interessato<br />
direttamente ma perché ne<br />
ho letto su Fiamme Gialle. Messomi<br />
in contatto col promotore, Ezio Volpin,<br />
ho appreso che proprio l’indomani ci<br />
sarebbe stato qui a Milano l’appuntamento<br />
di un gruppo di finanzieri in<br />
congedo che negli anni sessanta ave-<br />
di Antonino Rametta<br />
vano fatto servizio alla Brigata di Germasino.<br />
L’incontro con “i ragazzi”,<br />
sebbene nessuno di essi corrispose a<br />
quelli che mi aspettavo, poiché molti<br />
mancavano all’appello e quelli presenti<br />
erano stati a Germasino in tempi<br />
diversi dai miei, è stato tuttavia piacevole<br />
per la comune esperienza che<br />
comunque ci univa. Altra cosa sarebbe<br />
stata però se vi avessi incontrato<br />
magari lei o qualche altro dei “nostri”:<br />
Cazzato, Tarabella, Tescione, Landi,<br />
Beltempo, D’Agostino..., che non ho<br />
più rivisto.<br />
Fummo assieme, condividendo<br />
fatiche e pericoli in un certo momento<br />
della nostra giovinezza e in un particolarissimo<br />
luogo tra i più memorabili<br />
che potevano capitare a un giovane<br />
finanziere.<br />
Uno di quei luoghi fantastici che<br />
hanno tutte le caratteristiche per rimanere<br />
impressi per sempre nella<br />
memoria: la leggenda di imprese “epiche”<br />
passate ma ancora vive nel presente,<br />
l’alta quota, la solitudine, l’asprezza<br />
e la maestosità del paesaggio<br />
che se in primavera e in estate<br />
splendeva dei colori della sua tipica<br />
vegetazione e in autunno di quelli<br />
smorzati e malinconici, d’inverno<br />
esso assumeva l’aspetto surreale che<br />
gli conferiva la bianca e uniforme coltre<br />
che lo copriva e che nelle belle<br />
giornate di sole era tutto uno scintillio<br />
come se fosse cosparsa di infiniti lapislazzuli.<br />
Quando nevicava, sia che la<br />
neve scendesse placida e a larghe<br />
falde o fitta, sia che si trasformasse in<br />
mulinante bufera, tutto scompariva<br />
come inghiottito entro una spessa<br />
cappa biancastra. E se capitava,<br />
soprattutto durante l’imperversare di<br />
una bufera, di trovarvisi invischiati,<br />
quelli erano momenti brutti nei quali il<br />
cuore palpitava e solo la vicinanza di<br />
un compagno poteva darti coraggio e<br />
in cui ogni solida certezza degli spazi,<br />
della visibilità, dell’orientamento, dei<br />
punti di riferimento, che fin lì ti aveva<br />
sorretto e ti aveva fatto credere di<br />
essere al disopra degli elementi eccola<br />
cedere di schianto di fronte alle loro<br />
più violente manifestazioni.<br />
Tutto il tuo essere è preso allora<br />
da un indefinibile scoramento che nel<br />
momento più acuto ti dà la spiacevo-<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 21
le consapevolezza della tua indifesa<br />
e inerme fragilità. E a questo rude e<br />
allo stesso tempo esaltante scenario<br />
si aggiunga la convivenza quasi conventuale,<br />
l’avventura, la straordinaria<br />
solidarietà, l’amicizia disinteressata,<br />
la sana allegria, le bevute, le grandi<br />
mangiate dopo ogni fatica, gli scherzi,<br />
il linguaggio talvolta sboccato talvolta<br />
pudico al pensiero dei propri<br />
cari. Insomma, l’esistenza nella sua<br />
manifestazione più dinamica e vitale.<br />
Fu quello un breve ma intenso periodo<br />
della nostra “età più bella” e poi<br />
via, ognuno verso il proprio destino<br />
nel grande crogiolo della vita. Eppure<br />
quel breve periodo fu esaltante. Non<br />
tanto per le soddisfazioni che ne<br />
potemmo trarre quanto perché quella<br />
vita, in un certo modo, ci faceva sentire<br />
liberi. E non sembri un paradosso<br />
detto da militari, per eccellenza soggetti<br />
alla gerarchia, o forse per questo,<br />
dato il contesto ambientale in cui<br />
tale libertà era imprescindibile e<br />
comunque liberi si sentivano i nostri<br />
animi in quelle altitudini e in quei<br />
silenzi primordiali e liberi ci ritenevamo<br />
noi quando rischiavamo anche la<br />
nostra vita (le numerose lapidi che<br />
segnano quei luoghi ne sono una eloquente<br />
testimonianza) percorrendo,<br />
con inconsapevole baldanza, quegli<br />
aspri sentieri, quegli incredibili itinerari<br />
... Vero è che l’epoca d’oro del contrabbando<br />
eroico e romantico era<br />
allora nella sua fase di declino. Altri<br />
modi e più sofisticati incalzavano. Al<br />
riguardo mi viene in mente l’atmosfera<br />
del romanzo “L’amante dell’Orsa<br />
Maggiore” del polacco Piasecki. E in<br />
nessun altro luogo che nella Valle<br />
Albano essa poteva essere compresa<br />
in tutta la sua poetica verità per<br />
averne subito tutta la suggestione in<br />
un mare di neve e in una solitudine<br />
che il grande, profondo, panico silenzio<br />
delle chiare e bianche notti trascorse<br />
all’addiaccio accentuava, sotto<br />
un cielo che sembrava coprire la<br />
terra col suo manto trapuntato di stelle<br />
mai così brillanti e vicine da darti la<br />
sensazione di poterle toccare. Già<br />
romanzesco ... Beh, a questo punto,<br />
“sopraffatto dall’emozione”, non posso<br />
non terminare che parafrasando<br />
Giusti: ”Qui se non fuggo abbraccio<br />
un “Generale”!”...<br />
RADUNO AL PASSO GIOVO CON GLI<br />
EX FINANZIERI CHE HANNO PRESTATO<br />
SERVIZIO SU QUELLE MONTAGNE<br />
Nei giorni dal 1° al 3 giugno 2005 il Cav. Giorgio Petruzzellis,<br />
Presidente della Sezione ANFI di Dongo, ed il Consiglio<br />
Direttivo, in collaborazione con la Sezione di Olgiate Comasco,<br />
hanno organizzato un ritrovo presso il Rifugio “Il Giovo”,<br />
ex Caserma della Guardia di Finanza del Comune di Garzeno.<br />
Sono stati invitati da tutta Italia gli ex <strong>Finanzieri</strong> che avevano<br />
prestato servizio negli anni passati in quelle zone.<br />
È stata celebrata una S. Messa dal Cappellano militare<br />
Don Enrico Pirotta in suffragio dei <strong>Finanzieri</strong> Caduti nell’adempimento<br />
del dovere al servizio della Patria.<br />
Dopo la Santa Messa il Cappellano Don Enrico Pirotta ha<br />
dato la benedizione alla lapide affissa sulla parete dell’ex<br />
Caserma a ricordo dei <strong>Finanzieri</strong> Caduti in quel luogo.<br />
Al ritrovo erano presenti molte Autorità civili, militari e religiose<br />
della zona.<br />
Nelle foto:<br />
In alto un particolare della lapide affissa sulla ex caserma<br />
del “Giovo” (oggi rifugio C.A.I.).<br />
A sinistra il momento della benedizione della lapide da<br />
parte del Cappellano Militare Don Enrico Pirotta.<br />
22 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
Senza fare viaggi esotici fuori d’Italia,<br />
come tante persone sono solite fare,<br />
in isole sperdute a migliaia di chilometri<br />
di distanza e dove, come è accaduto<br />
recentemente, ci sono state inondazioni<br />
inimmaginabili per lo tzunami,<br />
sono riuscito finalmente a trovarmi un<br />
po’ di pace e tranquillità, lontano dal<br />
telefono e dagli impegni di lavoro.<br />
L’oasi di pace che mi ero scelto era l’isola<br />
d’Ischia, la località Lacco Ameno;<br />
l’albergo era attrezzato di fanghi e piscina<br />
termale. L’acqua di quella piscina<br />
proveniva dalle viscere della terra<br />
alla temperatura di 35 gradi; il trattamento<br />
dei fanghi e dei massaggi era<br />
così completato dal successivo bagno<br />
caldo della piscina. Pur essendo ai primi<br />
di maggio, la temperatura mite invogliava<br />
al bagno e alla tintarella ai<br />
bordi dell’ampia vasca. La quasi totalità<br />
dei villeggianti proveniva dal Nord<br />
Europa. Italiani eravamo in pochi, abituati<br />
come siamo alla calca e alla sofferenza<br />
delle vacanze estive di massa.<br />
Sembra quasi che ci proviamo poi piacere,<br />
al ritorno, di lamentarci che le<br />
spiagge sono impraticabili, la circolazione<br />
in auto impossibile, il vitto e l’alloggio<br />
insoddisfacenti per l’esagerata<br />
affluenza di turisti, concentrati in un<br />
esiguo spazio di luogo e di tempo.<br />
Lo spettacolo offerto dalla nudità<br />
di questi stranieri, quasi tutti anziani,<br />
non era piacevole. Erano venuti dal<br />
nord per le cure termali, in considerazione<br />
della stagione di passaggio fra il<br />
loro lungo inverno e l’eccessivo caldo<br />
della nostra estate. I dolori articolari<br />
da cui erano affetti avrebbero tratto<br />
vantaggio dalle cure e dalla temperatura<br />
mite. Il loro peso corporeo, i loro<br />
accumuli di grasso, l’incedere incerto<br />
con i loro arti inferiori reumatizzati,<br />
erano messi in mostra dal costume da<br />
bagno che indossavano. La corpulenza,<br />
in questi casi, può dipendere da<br />
un eccesso di alimentazione; il conseguente<br />
aumento di peso causa poi infermità<br />
articolari. Per di più quegli<br />
stessi dolori inducono a difficoltà di<br />
movimento, alla vita sedentaria e<br />
quindi a un ulteriore aumento di peso.<br />
Il detto “i peccati dei genitori ricadono<br />
sui figli” è quanto mai vero, se riferito<br />
al “peccato di gola”. È fuor di dubbio<br />
L’ECCESSO DI PESO CORPOREO<br />
che le abitudini alimentari vengono inculcate<br />
nell’individuo fin dalla più tenera<br />
età. Per i genitori è una grande<br />
gioia veder crescere i propri figli in<br />
fretta e ben pasciuti. Vederli poppare<br />
con avidità è il desiderio di ogni madre;<br />
se non lo facessero sarebbero<br />
costrette a ingozzarlo a viva forza.<br />
Quando sarà più grandicello il<br />
bambino sarà obbligato a finire tutto<br />
quanto gli hanno preparato nel piatto.<br />
Con l’andar degli anni l’abitudine a<br />
mangiare in fretta, tutto e di tutto avrà<br />
un’evoluzione in peggioramento.<br />
Quella bocca, abituata a masticare e<br />
ingoiare senza neppure assaporare,<br />
dovrà soddisfare ogni suo desiderio.<br />
Non si accontenterà di mangiare solo<br />
all’ora dei pasti: dovrà tenersi in esercizio<br />
a qualunque ora, con qualsiasi<br />
alimento.<br />
Il moto e l’attività in giovane età<br />
hanno il potere di smaltire buona parte<br />
dell’eccesso delle calorie ingerite,<br />
per cui la tendenza alla pinguedine è<br />
solo accennata. Quando, con il diminuire<br />
dell’esercizio muscolare, il nutrimento<br />
non servirà più solo come sostanza<br />
energetica da consumare, i<br />
depositi di grasso aumenteranno rapidamente<br />
e progressivamente. È quello<br />
che si può notare in molti atleti: dopo<br />
la fine della loro attività agonistica,<br />
alcuni sono addirittura irriconoscibili<br />
per la pinguedine accumulata.<br />
Ho fatto, quasi per divertimento,<br />
un semplice calcolo: se un individuo<br />
mangiasse un po’ più del necessario<br />
e aumentasse di soli tre grammi al<br />
giorno, il suo peso crescerebbe di un<br />
etto al mese, di un chilo e duecento<br />
grammi all’anno, di dodici chili in dieci<br />
anni, di ventiquattro chili in venti anni.<br />
I tre grammi al giorno, insignificanti<br />
dal punto di vista ponderale ed estetico,<br />
condurrebbero all’obesità nell’arco<br />
di pochi decenni. Mentre però il<br />
grasso aumenta, gli organi interni e lo<br />
scheletro restano quelli di vent’anni.<br />
Cosicché il cuore sarà sottoposto a<br />
un superlavoro per trasportare il fardello<br />
del tanto peso in più. Il sistema<br />
scheletrico (specialmente la colonna<br />
vertebrale e le articolazioni degli arti<br />
inferiori) dovrà sopportare il peso di<br />
una massa corporea per la quale non<br />
di Gian Franco Cavicchioli<br />
Geriatra in Roma<br />
era stato impostato. Il risultato sarà<br />
l’usura della cartilagine articolare e la<br />
successiva artrosi, sempre presente<br />
nei soggetti adulti e grassi.<br />
Il fegato e i reni saranno obbligati<br />
a smaltire o depurare una tale superiore<br />
quantità di scorie, da averne un<br />
danno via via più grave. Anche il pancreas<br />
dovrà produrre sempre più insulina,<br />
per contrastare gli zuccheri del<br />
sangue, aumenti per l’ingestione di<br />
idrati di carbonio in eccesso; a lungo<br />
andare potrà così insorgere il diabete<br />
alimentare. Nel sangue vi sarà un aumento<br />
dei grassi, quali il colesterolo e<br />
i trigliceridi. Come conseguenza si<br />
avrà il loro deposito nei vasi sanguigni,<br />
con arterosclerosi e disturbi di circolo.<br />
L’ingestione di troppe proteine,<br />
specialmente quelle a base di carne,<br />
cacciagione e interiora, potrà essere<br />
causa di iperuricemia, con dolorosi attacchi<br />
di gotta.<br />
Dopo l’esposizione di questo deprimente<br />
ma realistico quadro dell’eccesso<br />
di peso nell’anziano, l’unico<br />
consiglio da dare è quello di moderare<br />
l’assunzione dei cibi. Capisco che<br />
quando, oltre alle cure, prescrivo una<br />
dieta dimagrante, chiedo un grosso<br />
sacrificio. Purtroppo la dieta non la<br />
devo prescrivere a un paziente che<br />
già mangia poco, ma a uno che ha l’abitudine<br />
di mangiare troppo; per lui la<br />
restrizione alimentare è senz’altro<br />
una sofferenza. Mi sono sentito dire<br />
che stare a dieta è triste: infatti l’allegria<br />
si ritrova intorno a una tavolata di<br />
amici che banchettano, non con un<br />
eremita che digiuna nel deserto.<br />
Quando con la ragione e la buona<br />
volontà si è riusciti a ridurre il peso<br />
corporeo, non si può pensare di ricominciare<br />
a mangiare come prima. Il<br />
peso raggiunto deve essere mantenuto<br />
vita natural durante, se no siamo<br />
al punto di partenza. Moderarsi a tavola<br />
non vuol dire mangiare per forza<br />
cibi mal confezionati o poco appetitosi:<br />
vuol dire solo che devono essere<br />
assunti in quantità tale da non aumentare<br />
di peso.<br />
In fin dei conti se lo facciamo, il<br />
maggior vantaggio andrà soltanto a<br />
una persona molto importante per<br />
ognuno di noi: noi stessi.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 23
COMUNICATI DELLA PRESIDENZA NAZIONALE<br />
DISEGNO DI LEGGE N. 3476<br />
“DISPOSIZIONI PER LA CONCESSIONE DI UNA PROMOZIONE A TITOLO ONORIFI-<br />
CO AGLI UFFICIALI E AI SOTTUFFICIALI DELLE FORZE ARMATE E DELLA<br />
GUARDIA DI FINANZA COLLOCATI IN CONGEDO ASSOLUTO<br />
La Presidenza <strong>Nazionale</strong> ha recentemente diramato a tutte le Sezioni la circolare n. 287 del 7 febbraio 20<strong>06</strong>, concernente<br />
la predisposizione di un testo unificato del Disegno di Legge indicato nel titolo, da parte di un Comitato<br />
ristretto nominato dalla 4^ Commissione Difesa del Senato della Repubblica.<br />
Detta circolare potrà essere visionata dai Soci interessati presso le rispettive Sezioni di appartenenza.<br />
Sarà cura della Presidenza <strong>Nazionale</strong> fornire ulteriori notizie sull’evolversi della trattazione.<br />
CONVENZIONI<br />
a cura di Guseppe Ruggieri<br />
Il Club Hotel Dante (quattro stelle) – Viale Milazzo, 81 (angolo Lungomare G. Deledda) 48015 CERVIA (RA) tel.<br />
0544.977448 – info@clubhoteldante.it – www.clubhoteldante.it, offre disponibilità per l’anno 20<strong>06</strong>, ai soci ANFI e rispettivi<br />
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- trattamento pensione completa: camera doppia € 55,00;<br />
- supplemento camera singola: € 15,00.<br />
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della Guardia di Finanza in servizio e in congedo e relativi ospiti, per soggiorno presso la Stazione Termale di Chianciano<br />
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gli associati ANFI, motel, guide e ristoranti di ottimo livello, oltre a compagnie di navigazione affidabili e potrà fornire,<br />
su richiesta, tutti i dettagli d’interesse.<br />
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all’ANFI, come già convenuto con il Comando Generale per il personale in servizio, la possibilità di ottenere l’erogazione<br />
di un finanziamento, tramite la NEOS BANCA S.p.A., a tassi e condizioni agevolate fino a 50.000 Euro, con rimborso<br />
da 24 a 120 mesi, tramite trattenuta sulla pensione e comprensivi di copertura assicurativa.<br />
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limiti – percentuale max 100% + 15%) ai soci ANFI e loro familiari a condizioni particolari (tasso d’interesse Euribor a<br />
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Informazioni e dettagli potranno essere richiesti al referente Sig. Mario NIEDDU (Mediatore Creditizio) tel.<br />
<strong>06</strong>/3234646 – fax. <strong>06</strong>/3234470 cell. 328/7196549.<br />
24 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
V A R I E<br />
COMMEMORAZIONE DEL 110° ANNIVERSARIO DEL NAUFRAGIO DELLA<br />
TORPEDINIERA “T.19 LOCUSTA” – CANNOBIO (VB)<br />
In occasione della ricorrenza del<br />
110° anniversario del naufragio della<br />
nostra Torpediniera “T.19 LOCUSTA”<br />
avvenuto nella notte del 7/8 gennaio<br />
1896 nelle acque del Lago Maggiore<br />
durante lo svolgimento di un normale<br />
servizio di perlustrazione, con la<br />
scomparsa dell’intero equipaggio<br />
composto da nr. 8 militari della Regia<br />
Marina e nr. 4 militari della Regia<br />
Guardia di Finanza (tra l’altro mai più<br />
ritrovati), l’Amministrazione Comunale,<br />
unitamente a quella Provinciale del<br />
Verbano Cusio Ossola ed alla Comu-<br />
RADUNO DEGLI ALLIEVI<br />
FINANZIERI DEL 7° CORSO<br />
“PREDIL” DI PORTOFERRAIO<br />
ANNO 1968/1969<br />
Il giorno 28 maggio 20<strong>06</strong>, alle ore<br />
12.00, presso il ristorante albergo “Al<br />
Brunello di Montalcino” sito in Montalcino<br />
(SI), loc. Belluria, si riuniranno gli<br />
Allievi <strong>Finanzieri</strong> del 7° Corso “Predil”, è<br />
gradita la presenza anche dei familiari.<br />
Per eventuali adesioni, contattare<br />
il Brig. C. Marcello Giambi, Via V. Bellini,<br />
23 - 53010 Rosia (SI) - tel. 0577<br />
345265.<br />
Per eventuale pernottamento in<br />
Albergo contattare direttamente il Sig.<br />
Mauro Bartolommei Tel. 0577 849304.<br />
Ricerca di commilitoni<br />
L’App. Alessandro Perfili, socio<br />
della Sezione di Velletri (Roma) desidererebbe<br />
mettersi in contatto con i<br />
commilitoni con i quali nell’anno 1947-<br />
1950 prestò servizio alla Brigata di<br />
confine di Bonetti (Gorizia). Elenca,<br />
qui di seguito, alcuni nominativi dei<br />
colleghi: M. Carmine Moreno; Fin.ri<br />
Antonio Sorbo, Franco Strippoli, Giovanni<br />
Sorrenti; Alessandro Chincarini<br />
e Mario Pinna.<br />
Per coloro che desiderano mettersi<br />
in contatto con il Perfili, l’indirizzo è:<br />
Via San Paolo Apostolo, 12/B - 00040<br />
S. Maria delle Mole (Roma) - tel.<br />
<strong>06</strong>.93546513.<br />
Un nostro socio della Sezione ANFI<br />
di Agricoli Luigi Valentino ha inviato<br />
nità Montana della Valle Cannobina,<br />
ha deliberato di dedicare ai militari<br />
scomparsi un monumento da collocare<br />
sulla sponda Piemontese del Lago<br />
Maggiore, sul piazzale antistante la<br />
Caserma del locale Comando Squadriglia<br />
Navale del Corpo. Il Presidente<br />
della Sezione di Cannobio, Cav. Carmine<br />
Picariello, membro del gruppo di<br />
lavoro, ha espresso il desiderio dell’intitolazione<br />
del piazzale stesso alla Torpediniera<br />
“T. 19 LOCUSTA”.<br />
La cerimonia commemorativa con l’inaugurazione<br />
e la benedizione del mo-<br />
alla Redazione del Periodico “Fiamme<br />
Gialle” le foto che pubblichiamo, in basso,<br />
si riferiscono ad un corso Legionale<br />
del 1954 svoltosi a Palermo.<br />
In una delle due foto e precisamente<br />
in quella in basso, vi è riportato<br />
anche l’allora Tenente Luigi Giglio,<br />
numento stesso, avverrà nella mattinata<br />
del 20 maggio 20<strong>06</strong> da parte delle Autorità<br />
amministrative, politiche e militari locali.<br />
Queste ultime saranno invitate dal<br />
Comandante della Stazione Navale di<br />
Nobiallo (Como), Cap. Guido Clementi,<br />
coordinatore militare per l’ammassamento<br />
delle Forze militari partecipanti.<br />
In considerazione della vasta eco<br />
che susciterà tale avvenimento a livello<br />
locale e Regionale, saranno presenti<br />
alla cerimonia le rappresentanze delle<br />
limitrofe Sezioni di Verbania e di Domodossola.<br />
Direttore di quel Corso. Il socio Valentino<br />
vorrebbe mettersi in contatto con<br />
qualche collega che si riconosce nelle<br />
fotografie. Il suo indirizzo è: Luigi<br />
Valentino, Via Filippo Turati, 15 -<br />
84043 Agropoli (SA) - tel.<br />
0974.822650.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 25
Genova - Anno 1970<br />
I componenti della locale Stazione<br />
Navale della Guardia di Finanza<br />
posano per una foto ricordo assieme<br />
al Comandante della Stazione Navale,<br />
l’allora Cap. Antonacci (foto gentilmente<br />
inviata dal Brig. Antonino<br />
Scaringi, socio della Sezione ANFI di<br />
Genova). Coloro che si riconoscono<br />
in essa, per espresso desiderio dello<br />
Scaringi, sono anche pregati di mettersi<br />
in contatto con lui, scrivendogli<br />
presso la Sezione ANFI di Genova:<br />
Piazza Cavour, 1 c/o Legione Guardia<br />
di Finanza - 16128 Genova, onde<br />
poter ricevere notizie di vecchi colleghi<br />
che appaiono nella foto.<br />
ALLESTIMENTO MOSTRA<br />
FOTOGRAFICA ITINERANTE<br />
DA PARTE DELLA<br />
SEZIONE DI VIPITENO<br />
La Sezione ANFI di Vipiteno, in<br />
collaborazione col Comando Regionale<br />
Guardia di Finanza Trentino<br />
Alto Adige, è in procinto di allestire<br />
una mostra fotografica itinerante con<br />
oltre 80 foto, avente per oggetto: “La<br />
Guardia di Finanza al Brennero<br />
1919 - 1998”.<br />
Gli anni si riferiscono al periodo<br />
storico di permanenza della Guardia<br />
di Finanza al Valico del Brennero. Il<br />
direttivo della Sezione ha inoltre<br />
provveduto a far stampare un libro,<br />
contenente 111 fotografie in bianco e<br />
nero, che richiamano gli anni di cui<br />
sopra ed un CD, che riproduce in un<br />
filmato di circa 16 minuti tutte le foto<br />
contenute nel libro, nonchè 5 brani<br />
musicali, sia il libro che il CD potranno<br />
essere richiesti alla Sezione di<br />
Vipiteno previo pagamento dell’importo<br />
di Euro 10 per il libro ed Euro 8<br />
per il CD (più le spese postali).<br />
PELLEGRINAGGIO A EL ALAMEIN E VISITA A TRI-<br />
POLI (LIBIA), A RODI, A LIMASSOL (CIPRO) PER<br />
IL PROSSIMO MESE DI MAGGIO 20<strong>06</strong><br />
Questa immagine di uomini che sfilano, fieri del loro cappello alpino e delle loro fiamme gialle, preceduti da una autentica<br />
selva di bandiere, ci è sembrata la più idonea a simboleggiare, nel primo numero del giornale dell’<strong>Associazione</strong>, lo spirito<br />
che anima il nostro Sodalizio nell’ansia di operare e di muoversi verso nuovi traguardi. La foto, scattata il 25 aprile ‘85<br />
a Milano nel corso della cerimonia per l’inaugurazione del «Monumento al Finanziere» in Piazza Tricolore, nel tripudio<br />
di vessilli verdi, bianchi e rossi che la caratterizza è anche in sintonia con il sentimento patriottico che ha pervaso tutto<br />
il Paese per l’instaurazione della Festa <strong>Nazionale</strong> del Tricolore.<br />
ANNO I - N. 1 - 31 GENNAIO 1986 - SPED. ABB. POST. GRUPPO III (70%)<br />
I militari della Stazione Navale delIa Guardia di Finanza di Genova, comandata dall’allora<br />
Cap. Antonacci, posano per una foto ricordo assieme al loro Comandante.<br />
Cartolina edita nel 50° Anniversario della battaglia di El Alamein 1942-1992 Base<br />
di “Quota 33”, progettata e costruita da Paolo Caccia Dominioni nel maggio 1950.<br />
Su iniziativa del Colonnello d’Artiglieria<br />
della Riserva Angelo D’Eri, socio<br />
UNUCI e dell’ANUPSA, titolare dell’Agenzia<br />
di viaggi “Pansepol Travel” di<br />
Trieste, e d’intesa con alcuni colleghi<br />
ufficiali, è stato preparato per il mese di<br />
maggio 20<strong>06</strong>, un programma per visitare<br />
il Sacrario Militare di EI Alamein a<br />
Alessandria d’Egitto durante una crociera<br />
con la “Costa Europa”.<br />
Sulla nave saranno proposte varie<br />
conferenze e proiezioni sull’argomento.<br />
Con la speranza che tale proposta possa<br />
ottenere favorevole accoglimento,<br />
preghiamo i nostri soci ANFI di rivolgere<br />
le loro eventuali adesioni direttamente<br />
all’Agenzia dei viaggi “Pansepol Travel”<br />
c/o Angelo D’Eri - Via del Monte, 2 -<br />
34122 Trieste - Tel. 040/367130 - Fax<br />
040/633728 - CelI. 335/6654597.<br />
ERRATA CORRIGE<br />
Per un errore di stampa, relativo alla didascalia pubblicata alla pagina n. 4 del precedente numero di “Fiamme<br />
Gialle”, bisogna considerare giusta la dizione riportata in copertina, in calce alla fotografia “In cammino”, pubblicata<br />
sul n. 1 - Anno I - del 31 gennaio 1986, che si riporta integralmente.<br />
26 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
TRATTAMENTI PENSIONISTICI<br />
FINALMENTE UN VERO PARTITO<br />
DEI PENSIONATI: “PENSIONATI UNITI”<br />
Nel n. 6/2005 del periodico “Fiamme<br />
Gialle” è stato pubblicato l’articolo:<br />
“La perequazione delle pensioni al<br />
costo della vita – Proposta di ricorso”.<br />
In seguito a tale articolo moltissimi<br />
soci interessati hanno scritto o telefonato<br />
alla Redazione del Periodico per essere<br />
informati sulle modalità di presentazione<br />
del detto ricorso ed è stato precisato che,<br />
in analogia alla nota sentenza della Cor-<br />
Raccomandata A.R.<br />
di Pietro Di Marco<br />
AL COMANDO __________________________________________________<br />
(Amministrazione che ha emesso il decreto di pensione ordinario)<br />
Il sottoscritto ________________________________ residente e domiciliato in<br />
__________________ via ______________________ n. ____ Codice Fiscale<br />
____________________ grado _____________ in quiescenza dal _________<br />
ha potuto notare che la liquidazione dell’incremento annuale delle sue competenze<br />
pensionistiche, per effetto dell’inflazione programmata legata al calcolo<br />
del “paniere Istat” così come previsto dalla legge 335/95, è incompleta.<br />
Sta, infatti, che invece di percepire il 100% di tale aumento annuale, lo scrivente<br />
riceve solo una parte, il che decurta de facto il suo trattamento di quiescenza<br />
al di sotto dello stesso indice di inflazione calcolato o programmato.<br />
Ne deriva una perdita costante del “valore” o potere d’acquisto della pensione,<br />
destinato a protrarsi nel tempo con caratteristiche di sempre maggiore gravità.<br />
Atteso quanto sopra, il sottoscritto invita l’ente in indirizzo ad intervenire, per<br />
quanto di sua competenza, affinché il contenuto della prestazione pensionistica<br />
dell’esponente non venga ulteriormente decurtato, con salvezza dei diritti acquisiti<br />
e salva la restituzione di quanto finora ingiustamente detratto, con accessori<br />
di legge.<br />
In difetto di pronto ed adesivo riscontro, decorsi i termini di cui alla legge<br />
241/90, il dedicente si riserva di agire in ogni opportuna sede per la difesa del<br />
proprio diritto a percepire intero il trattamento di quiescenza che gli compete.<br />
Data _____________<br />
te dei Conti della Regione Puglia, i ricorrenti<br />
potevano rivolgersi al nostro “Centro<br />
Legale e Pensionistico” diretto dall’Avv.<br />
Antonio TAVIANO o allo Studio<br />
Legale dell’On. Filippo de JORIO, Piazza<br />
del Fante, 10 - 00195 Roma.<br />
Intanto i predetti legali avevano<br />
già compilato un fac-simile del ricorso,<br />
che è stato già pubblicato e che<br />
si riporta integralmente:<br />
firma<br />
___________________<br />
Successivamente, su iniziativa<br />
dell’On. Alfredo BIONDI, Vice<br />
Presidente della Camera, e dell’On.<br />
Avv. Filippo de JORIO, Presidente<br />
della “Consulta dei Pensionati”,<br />
era stata presentata, alla<br />
Camera dei Deputati, una Proposta<br />
di Legge (poi Atto Camera<br />
n. 5977 del 6 luglio 2005), pubblicata<br />
sul n. 7-8/ 2005 di “Fiamme<br />
Gialle”, avente per oggetto:<br />
“Disposizioni per la rivalutazione<br />
delle pensioni in relazione alle<br />
variazioni del potere di acquisto<br />
della moneta”.<br />
Al provvedimento, che porta<br />
la firma degli onorevoli BIONDI e<br />
FIORI, quest’ultimo anche Vice<br />
Presidente della Camera, si sono<br />
aggiunti anche i seguenti<br />
Onorevoli e Senatori dei Gruppi<br />
Parlamentari più importanti, governativi<br />
e dell’opposizione:<br />
Biondi, Adduce, Amato, Anedda,<br />
Angioni, Aracu, Azzolini, Baiamonte,<br />
Blasi, Bornacin, Camo,<br />
Capuano, Carlucci, Cima, Cirielli,<br />
Collavini, Colucci, Cuccu, Damiani,<br />
De Laurentiis, Dell’Anna,<br />
Deodato, Di Giandomenico, Di<br />
Serio, D’Antona, Diana, Fiori,<br />
Frigato, Gallo, Galvagno, Gambini,<br />
Grotto, Jacini, Lenna, Lisi,<br />
Santino Adamo Loddo, Losurdo,<br />
Filippo Mancuso, Marras, Mazzucca,<br />
Milanese, Milioto, Misuraca,<br />
Mondello, Moretti, Onnis,<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 27
Paoletti Tangheroni, Parodi, Patria,<br />
Pistone, Ramponi, Ranieli,<br />
Ricciuti, Romoli, Rosato, Ruggeri,<br />
Sanza, Saro, Savo, Selva,<br />
Sterpa, Tanzilli, Tarantino, Tarditi,<br />
Tidei, Zama, Zanetta, Zuin, ai<br />
quali, in data 27 luglio 2005 si sono<br />
aggiunti i seguenti altri Parlamentari:<br />
Alfano, Annunziata, Bellotti,<br />
Borriello, Carbonella, Caruso,<br />
Fallica, Fontana, Lucchese,<br />
Marzano, Paolone, Perrotta, Potenza<br />
Raisi Riccio, Sandi e Stradella.<br />
Il provvedimento è stato assegnato<br />
alla “Commissione Lavori<br />
Pubblici e Privati” della Camera<br />
in data 21 luglio 2005, per l’iter<br />
parlamentare.<br />
Il 30 settembre dello stesso<br />
anno, nella Sala del “Cenacolo”<br />
della Camera, come pubblicato<br />
sul n. 9/2005 del periodico “Fiamme<br />
Gialle” alla presenza degli<br />
Onorevoli BIONDI e FIORI e dell’Avv.<br />
de JORIO, si sono riunite<br />
molte delle 104 Associazioni<br />
pensionistiche che fanno capo<br />
alla Consulta dei Pensionati,<br />
nonché i Direttori responsabili di<br />
riviste e periodici, organi ufficiali<br />
delle predette Associazioni. Dopo<br />
la prolusione dell’Avv. de JO-<br />
RIO i due parlamentari hanno illustrato<br />
l’importanza della proposta<br />
di legge, assicurando che si<br />
sarebbero interessati per la loro<br />
approvazione.<br />
I vari Sodalizi intervenuti hanno<br />
convenuto che la stessa Proposta<br />
di Legge, per il suo contenuto<br />
altamente sociale dovrebbe<br />
essere presa in grande considerazione<br />
dal Governo e dal Parlamento,<br />
anche perché non si è tenuto<br />
mai conto delle giuste sentenze<br />
della Corte Costituzionale,<br />
secondo le quali bisogna assicurare<br />
ai pensionati “un effettivo<br />
adeguamento dei trattamenti di<br />
quiescenza alle variazioni del<br />
costo della vita, con la conseguenza<br />
che, il verificarsi di irragionevoli<br />
scostamenti della moneta,<br />
sarebbe indicativo dell’inidoneità<br />
del meccanismo per assicurare<br />
al pensionato e alla sua<br />
famiglia mezzi sufficienti ad una<br />
esistenza libera e dignitosa, nel<br />
rispetto dei principi e dei diritti<br />
sanciti dagli artt. 36 e 38 della<br />
Costituzione”.<br />
Nel corso della riunione, l’Avv.<br />
de JORIO ha tratteggiato l’importanza<br />
di riunire tutti i pensionati<br />
del settore sociale e quelli pubblici<br />
e privati sotto un unico partito<br />
che potesse farsi sentire anche<br />
nelle sedi governative e parlamentari<br />
per far cessare le inique<br />
pensioni d’annata che da tanto<br />
tempo assillano soprattutto i vecchi<br />
servitori dello Stato.<br />
Ma ora, grazie alla grande e<br />
lodevole iniziativa dell’Avv. de<br />
JORIO, è stato costituito il Partito,<br />
PENSIONATI UNITI, Movimento<br />
di Pensionati, apparentato<br />
con il Partito di Forza Italia, che<br />
si presenterà alle prossime elezioni<br />
politiche.<br />
Il programma è quello di farsi<br />
sentire in tutte le sedi governative<br />
e parlamentari per rivendicare<br />
il diritto di tutti i pensionati che<br />
ora subiscono l’onta del perverso<br />
sistema pensionistico.<br />
Detto partito, salutato con un<br />
grande applauso, è nato ufficialmente<br />
il 23 febbraio 20<strong>06</strong>, nel<br />
grande Salone del Giornale “Il<br />
Tempo” di Piazza Colonna in Roma,<br />
strapieno di pensionati.<br />
Erano presenti l’On. BIONDI<br />
con altri parlamentari, il Direttore<br />
de “Il Tempo” e, naturalmente,<br />
l’Avv. de JORIO, che ha fatto da<br />
moderatore ad un susseguirsi di<br />
interventi da parte di alcuni Pre-<br />
sidenti di Associazioni, civili, militari,<br />
Forze di Polizia e di altre Associazioni<br />
di categoria aderenti,<br />
in relazione agli impegni assunti<br />
per la migliore affermazione del<br />
nuovo movimento.<br />
Successivamente, salutato da<br />
grandi applusi, è arrivato il Presidente<br />
del Consiglio, On. Berlusconi,<br />
che ha preso la parola, prima<br />
di tutto per compiacersi della<br />
costituzione di un partito tanto atteso<br />
e poi per promettere, ai pensionati<br />
con più di 70 anni di età,<br />
la concessione di una “Carta d’oro”<br />
per il libero accesso nelle sale<br />
cinematografiche e negli stadi,<br />
oltre alle esenzioni o sconti per il<br />
trasporto ferroviario e all’esenzione<br />
dal pagamento del canone<br />
televisivo.<br />
Inoltre ha illustrato alcuni punti<br />
del programma di Governo della<br />
casa della Libertà, precisando<br />
la necessità di attuare una rivalutazione<br />
delle pensioni che tenga<br />
conto della perdita del potere di<br />
acquisto della moneta.<br />
Un grande applauso ha salutato<br />
le parole del Presidente del<br />
Consiglio.<br />
Bisogna considerare il fatto<br />
che lo scrivente, che per molti<br />
anni si è sempre interessato dei<br />
problemi concernenti i trattamenti<br />
pensionistici, non aveva mai<br />
abbandonato l’idea, sia pure a livello<br />
personale, di costituire, con<br />
le varie Associazioni di categoria,<br />
un partito che potesse realmente<br />
contare su milioni e milioni<br />
di voti.<br />
Ma oggi e con grande soddisfazione<br />
di tutti, possiamo dire<br />
che finalmente è stato fatto il primo<br />
e concreto passo con la costituzione<br />
del Partito “PENSIO-<br />
NATI UNITI”.<br />
28 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
CENTRO DI ASSISTENZA LEGALE E PENSIONISTICA<br />
presso la Presidenza <strong>Nazionale</strong> dell’ANFI<br />
Sull’argomento, deve essere<br />
segnalata la sentenza nr.<br />
458/2005 del Tribunale Amministrativo<br />
Regionale per la Puglia<br />
(Lecce) di cui appare opportuno<br />
riportare le motivazioni in diritto.<br />
«Diritto L’articolo 1 della legge<br />
662/1996, comma 97, lettera g),<br />
delega espressamente il Governo<br />
ad aggiornare la normativa relativa<br />
alla posizione dell’ausiliaria, tra<br />
l’altro, riducendone la durata che<br />
sarà allineata ai limiti di età per la<br />
cessazione dal servizio previsti per<br />
le differenti categorie del pubblico<br />
impiego.<br />
Quindi, l’articolo in commento<br />
contiene un espresso limite per il<br />
legislatore delegato, che è quello<br />
di adeguare la durata dell’ausiliaria<br />
ai limiti di età stabiliti per la cessazione<br />
dall’impiego per le altre categorie<br />
di lavoratori.<br />
Non sono invece stabilite nella<br />
delega le precise modalità di realizzazione<br />
di tale adeguamento.<br />
Pertanto, il legislatore, facendo<br />
uso della sua discrezionalità, ha<br />
utilizzato un criterio graduale, con<br />
una riduzione di un anno del periodo<br />
di 8 anni previsto dalla precedente<br />
disciplina, per ogni tre anni,<br />
a partire dall’entrata in vigore delle<br />
norme delegate.<br />
Così facendo ha tutelato, ragionevolmente,<br />
in maggior misura chi<br />
era da più tempo in ausiliaria, al<br />
momento di entrata in vigore della<br />
nuova normativa, e quindi aveva<br />
maturato maggiore affidamento nel<br />
completare il periodo complessivo<br />
di 8 anni.<br />
Difatti, la normativa delegata ha<br />
previsto che «il periodo di otto anni<br />
di permanenza in ausiliaria, per il<br />
personale già collocato o da collocare<br />
in tale posizione, è gradual-<br />
di Antonio Taviano<br />
APPLICAZIONE DELLE NORME DEL DECRETO LEGISLATIVO 165/1997 SULLA RIDUZIO-<br />
NE DEL PERIODO DI AUSILIARIA ED IL SUCCESSIVO COLLOCAMENTO NELLA RISERVA<br />
mente ridotto di un anno ogni tre<br />
anni, a partire dalla data di entrata<br />
in vigore del presente decreto<br />
(cioè dall’1°.1.1998, in virtù dell’articolo<br />
8, N.d.r.), fino alla concorrenza<br />
del periodo derivante dall’applicazione<br />
del comma 2 dell’articolo 3<br />
(che, in sostanza, pone un limite<br />
massimo di 5 anni di permanenza<br />
in ausiliaria, N.d.r.)».<br />
Da essa si desume chiaramente<br />
che ogni tre anni (cioè alla scadenza<br />
di ogni triennio) dall’entrata<br />
in vigore della disciplina delegata<br />
(cioè dal 1°.1.1998) viene ridotta di<br />
un anno la durata massima possibile<br />
del collocamento in ausiliaria,<br />
fino a portare tale limite, dopo nove<br />
anni dall’entrata in vigore, ai cinque<br />
anni (8 meno 3) di cui all’articolo<br />
3 comma 2 del medesimo dlgs<br />
165/1997.<br />
1. Chi, all’entrata in vigore di essa,<br />
aveva già superato i 5 anni di<br />
ausiliaria, non avrebbe dovuto<br />
subire alcuna riduzione (completando<br />
il periodo di ausiliaria<br />
prima della scadenza del terzo<br />
anno di entrata in vigore della<br />
legge, cioè prima del 1°.1.2001).<br />
2. Chi, sempre all’entrata in vigore,<br />
non aveva già superato i 5 anni<br />
di ausiliaria, ma ne aveva già<br />
trascorso almeno più di uno,<br />
avrebbe dovuto subire una riduzione<br />
massima di 1 anno (completando<br />
i 7 anni di ausiliaria prima<br />
dello scadere del secondo<br />
triennio dall’entrata in vigore del<br />
dlgs, cioè prima del 1°.1.2004).<br />
3. Al contrario, chi è stato collocato<br />
in ausiliaria poco prima della<br />
sua entrata in vigore, o anche<br />
dopo, ma entro il primo triennio<br />
successivo (cioè prima del<br />
2001), avrebbe dovuto subire<br />
una riduzione di massimo due<br />
anni (completando i sei anni di<br />
ausiliaria prima della scadenza<br />
del nono anno di entrata in vigore,<br />
cioè prima del 2007).<br />
4. Coloro che, invece, sono entrati<br />
in ausiliaria dopo il 1°.1.2001,<br />
non faranno in tempo a completare<br />
i sei anni, poiché dal<br />
1°.1.2007 entrerà a regime la<br />
durata massima di 5 anni.<br />
Nel caso del ricorrente “A”, egli,<br />
poiché collocato in ausiliaria dal<br />
16.2.1997, sarebbe dovuto cessare<br />
da tale posizione nel 2003, rientrando<br />
nell’ipotesi illustrata sub 3),<br />
e quindi subendo la perdita di 2<br />
anni di durata massima dell’ausiliaria,<br />
con il trascorrere del secondo<br />
triennio (1.1.2004) di entrata in<br />
vigore della legge, ma completando<br />
i 6 anni prima del trascorrere<br />
del secondo triennio (cioè prima<br />
del 1°.1.2004) e, quindi permanere<br />
nella posizione di ausiliaria fino al<br />
31.12.2003, anziché fino al<br />
16.2.2003.<br />
Nel caso del ricorrente “B”, collocato<br />
in ausiliaria dal 18.8.1994,<br />
egli, invece, sarebbe dovuto cessare<br />
da tale posizione al<br />
18.8.2001, non avendo, alla data<br />
di entrata in vigore della nuova<br />
normativa, superato i 5 anni di<br />
ausiliaria: infatti il periodo dal<br />
1°.1.98 al 1°.1.2001 contiene un<br />
solo triennio, venendo a maturarsi<br />
il secondo triennio al 1°.1.2004<br />
dall’entrata in vigore della normativa<br />
in parola, per cui ha subito la<br />
illegittima decurtazione di circa 8<br />
mesi.<br />
L’amministrazione resistente,<br />
invece, collocandolo in ausiliaria<br />
dal 1°.1.2001, ha dimostrato di<br />
interpretare la normativa delegata<br />
nel senso di detrarre, dall’entrata<br />
in vigore della legge stessa, un<br />
anno dalla durata massima dell’au-<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 29
siliaria, ogni tre anni decorrenti,<br />
però anziché dall’entrata in vigore<br />
della legge, dall’inizio del collocamento<br />
in ausiliaria.<br />
Difatti, il ricorrente, che nel<br />
1999 (a solo un anno dall’entrata<br />
in vigore della legge) aveva già 4<br />
anni e 4 mesi di ausiliaria, e ne<br />
aveva 7 nel 2001, ha subito, con il<br />
provvedimento impugnato, la<br />
decurtazione di due anni, invece<br />
che di uno.<br />
Pertanto, come sopra illustrato,<br />
la legge delegata non si presenta<br />
in contrasto o in eccesso rispetto<br />
ai limiti stabiliti dalla delega né si<br />
presenta irragionevole, differenziando<br />
le varie posizioni nel tempo<br />
e realizzando una riduzione del<br />
periodo massimo di ausiliaria diluita<br />
nel tempo.<br />
È invece, illegittima e irragionevole<br />
l’applicazione, appena illustrata,<br />
che di tale norma fa l’amministrazione.<br />
In particolare, il ricorrente<br />
“B”,ove non fosse stata modificata<br />
la precedente normativa, avrebbe<br />
usufruito della permanenza in<br />
ausiliaria (già prevista per il massimo<br />
di 8 anni) fino all’anno 2002.<br />
La difesa erariale – pur riconoscendo<br />
che, per effetto del D.Lgs. n.<br />
165/1997, “la riduzione graduale<br />
della permanenza in ausiliaria è di<br />
un anno ogni tre, a partire<br />
dall’1.1.1998” – sostiene che “per il<br />
primo triennio 1998-2000; a partire<br />
dall’1.1.1998, la permanenza in<br />
ausiliaria è stata, dunque, ridotta a<br />
sette anni; per il successivo triennio,<br />
2001-2003, a partire dal 1°.1.2001,<br />
il periodo è stato ridotto a sei anni”;<br />
invece “dal 1°.1.2004 il periodo<br />
massimo di permanenza nell’ausiliaria<br />
è stato portato a 5 anni”.<br />
Tale argomentazione, però,<br />
non pare condivisibile in quanto<br />
essa trascura che, essendo il citato<br />
d.lgs. N. 165/97 entrato in vigore<br />
dall’1.1.1998, il primo triennio<br />
va riferito al periodo<br />
1.1.98/1.1.2001 e non già al periodo<br />
1998/2000, così come il secondo<br />
triennio viene completato al primo<br />
gennaio 2004 e non al<br />
31.12.2003.<br />
Ciò in conformità alle norme<br />
(art. 1187 e 2963 cod. civ. e 155<br />
c.p.c.), secondo cui per il computo<br />
dei termini a mesi e ad anni si<br />
osserva il calendario comune e<br />
quindi il computo dei termini a<br />
mesi (e ad anni) si effettua nell’anno<br />
e nel mese di scadenza e “nel<br />
giorno di questo corrispondente al<br />
giorno del mese iniziale”.<br />
Nel consegue che il primo triennio,<br />
a partire dal 1°.1.1998, si compie<br />
col 1°.1.2001 e, il secondo, col<br />
1°.1.2004: il diverso computo<br />
seguito dall’Avvocatura, comporta<br />
erroneamente la detrazione di 2<br />
anni al 31.12.2003, anziché di uno.<br />
Tale interpretazione, difatti,<br />
oltre ad essere in contrasto con la<br />
lettera della legge (che fa decorrere<br />
la riduzione “a partire dall’entrata<br />
in vigore”), realizzerebbe, tra<br />
l’altro, il risultato aberrante, che chi<br />
era in ausiliaria, da più di sette<br />
anni, all’entrata in vigore della legge<br />
delegata, dopo tale momento,<br />
risulta aver trascorso in tale posizione,<br />
illegittimamente, ben due<br />
anni in più, riducendosi alla misura<br />
di 5 anni, automaticamente, il limite<br />
massimo di durata dell’ausiliaria<br />
(7 anni di permanenza contengono<br />
2 periodi di tre anni e quindi comportano<br />
una riduzione di 2 anni).<br />
Conseguentemente, non può<br />
non rilevarsi l’illegittimità denunziata<br />
dal ricorrente a carico del<br />
provvedimento impugnato, relativa<br />
proprio al fatto che l’amministrazione<br />
ha illegittimamente abbreviato<br />
la permanenza in ausiliaria<br />
del ricorrente stesso.<br />
Il Giudice amministrativo, pur<br />
vincolato alle domande proposte<br />
dalle parti, è comunque tenuto<br />
all’accertamento dei motivi esposti<br />
e della loro fondatezza, quando tali<br />
motivi di impugnazione siano<br />
desumibili dal contesto dell’intero<br />
ricorso, ivi compresa l’esposizione<br />
dei fatti di causa (Cons. giust.<br />
Amm. Sicilia, sez. giurisd., 2<br />
novembre 2001, n. 564; Consiglio<br />
Stato, sez. IV, 14 novembre 1997,<br />
n. 1279).<br />
Anche se nel ricorso introduttivo,<br />
nel denunziare l’illegittimità del<br />
provvedimento impugnato, si<br />
deduce espressamente solo il<br />
vizio derivato dall’illegittimità costituzionale<br />
della norma applicata<br />
dall’Amministrazione, tuttavia, dal<br />
contesto dell’intero ricorso, si<br />
desume chiaramente che il motivo<br />
di censura è comunque, teso a<br />
dimostrare l’irrazionalità e l’illegittimità<br />
del provvedimento impugnato,<br />
laddove anticipa la cessazione<br />
del periodo di permanenza in ausiliaria<br />
del ricorrente “B”.<br />
In conclusione, il ricorso merita<br />
accoglimento nei limiti anzidetti.<br />
Sussistono giusti motivi per compensare<br />
le spese».<br />
La logica seguita dal giudice<br />
amministrativo ci sembra molto<br />
calzante.<br />
Il problema affrontato riguarda<br />
tutti coloro che hanno subito la<br />
decurtazione del periodo di ausiliaria<br />
(da effettuare per 1 anno dopo<br />
il lasso di tempo di 3 anni e non<br />
all’inizio di esso). Invero, la suddetta<br />
decurtazione si ripercuote<br />
nel trattamento pensionistico, in<br />
quanto il periodo di ausiliaria è stato<br />
valutato in modo difforme da<br />
quanto stabilito e voluto dal legislatore.<br />
Ciascun interessato per opporsi<br />
a questo stato di cose dovrà produrre<br />
impugnativa davanti al giudice<br />
amministrativo.<br />
Per precisione potrà essere<br />
impugnato:<br />
1) il provvedimento di collocamento<br />
nella riserva entro 60 giorni –<br />
davanti al TAR.<br />
2) Per coloro che tale collocamento<br />
hanno ottenuto già da tempo<br />
e non possono adire il TAR,<br />
dovranno fare notificare all’Amministrazione<br />
per ottenere la riliquidazione<br />
del periodo di ausiliaria<br />
e la rivalutazione, conseguente,<br />
della pensione. Ottenuta<br />
una risposta (o anche in<br />
assenza di una risposta in merito<br />
entro un termine ragionevole)<br />
potrà essere adita la Corte dei<br />
Conti competente per ottenere<br />
l’aggiornamento della pensione.<br />
Il Centro legale e pensionistico<br />
dell’ANFI è a disposizione per<br />
ogni ulteriore chiarimento al<br />
riguardo.<br />
30 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
Sezione di Verona<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
Il 4 dicembre 2005, come ogni anno, i<br />
soci della Sezione di Verona si sono recati<br />
in un rinomato ristorante di Salizzone<br />
(VR) per consumare il tradizionale pranzo<br />
sociale e scambiarsi gli auguri di buone<br />
feste natalizie.<br />
Durante il pranzo sono stati consegnati<br />
25 attestati di benemerenza dal Presidente<br />
della Sezione, M.M.A. Cav. Uff.<br />
Aldo Zoccarato.<br />
La foto ritrae un momento della numerosissima<br />
partecipazione conviviale.<br />
Sezione di Treviso<br />
Il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione<br />
di Treviso si è riunito per la prima<br />
volta dopo le elezioni effettuatesi il 10 dicembre<br />
u.s..<br />
Nella foto il Presidente della Sezione,<br />
Brig. Dott. Oscar Meneghetti con i componenti<br />
il nuovo Consiglio Direttivo della<br />
Sezione.<br />
Sezione di Menaggio<br />
Il 7 novembre 2005 nella ricorrenza<br />
del 45° anniversario della scomparsa dei<br />
<strong>Finanzieri</strong> di mare Francesco Longo e<br />
Onofrio Malerba a bordo di una Vedetta<br />
con relativo equipaggio della Stazione<br />
Navale della Guardia di Finanza di Nobiallo,<br />
una rappresentanza della Sezione<br />
di Menaggio si è recata sul lungolago di<br />
Bellagio per deporre una corona d’alloro<br />
sulla Lapide che ricorda il sacrificio dei<br />
due giovani militari, periti tragicamente<br />
nell’adempimento del dovere. Nella foto,<br />
la Lapide posta sul lungolago di Bellagio.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 31
VITA NELLE SEZIONI<br />
Sezione di Isernia<br />
La Sig.ra Clementina Artibani, vedova<br />
del Maresciallo Di Lucia, ha donato alla<br />
Sezione di Isernia un statuetta in bronzo,<br />
raffigurante un Finanziere in assetto di<br />
guerra del 1° conflitto mondiale.<br />
Alla cerimonia sono intervenuti il Col.<br />
Dott. Pasquale Ciaramella, Comandante<br />
Provinciale della Guardia di Finanza di<br />
Isernia, ed una folta rappresentanza di<br />
soci con il loro Presidente della Sezione,<br />
M.M.A. c.s. Remo Morone. (Ved. foto)<br />
Sezione di Catania<br />
Il 1° e 2 ottobre 2005, un gruppo di<br />
soci della Sezione di Catania, accompagnati<br />
dal Segretario Economo e Consigliere<br />
della Sezione, Brig. Vincenzo Massari,<br />
dal Consigliere Fin. Mario Loi e dal<br />
Brigadiere Mario Caponetto, in servizio<br />
presso il Comando Gruppo della Guardia<br />
di Finanza di Catania, ha partecipato ad<br />
una gita turistico-culturale nella splendida<br />
Regione della Calabria con un pellegrinaggio<br />
al Santuario della Madonna dello<br />
Scoglio in Caulonia (RC), ed una visita ad<br />
alcune località della costa Ionica della Locride.<br />
Nella foto il gruppo dei soci ritratti all’ingresso<br />
del Grand Hotel President di Siderno.<br />
Sezione di Terracina<br />
Il 4 novembre 2005, nel Santuario Maria<br />
SS. della Delibera, presso la “Valle dei<br />
Santi”, il Presidente Ten. Col. Giovanni<br />
Turriziani ed il Consiglio Direttivo della<br />
Sezione hanno assistito alla Messa in suffragio<br />
dei <strong>Finanzieri</strong> e loro familiari defunti.<br />
La funzione religiosa è stata officiata<br />
dal Rettore del Santuario, Frà Arturo Nevastri.<br />
Nella foto, i soci ed i familiari all’interno<br />
del Santuario dopo la celebrazione del<br />
rito religioso.<br />
32 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
Sezione di Pordenone<br />
Il 27 novembre 2005, con la partecipazione<br />
di soci, familiari e simpatizzanti,<br />
la Sezione di Pordenone ha organizzato il<br />
pranzo sociale annuale tenutosi presso il<br />
Ristorante “La Santissima” di Polcenigo<br />
(PN).<br />
Ospite d’onore il Consigliere <strong>Nazionale</strong><br />
per il Friuli – Venezia Giulia, Ten. Col.<br />
Dott. Vincenzo d’Amato. (Nella foto è a<br />
fianco del Presidente della Sezione,<br />
S.Ten. Dott. Antonio Gobbi).<br />
Sezione di Cagliari<br />
Su iniziativa del Comando Regionale<br />
della Guardia di Finanza della Sardegna,<br />
per la ricorrenza della Festa di S. Matteo<br />
è stata celebrata la S. Messa presso la<br />
Basilica di Bonaria di Cagliari, Patrona<br />
Massima della Sardegna.<br />
Al rito religioso, officiato da S.E. Monsignor<br />
Giuseppe Mani, Vescovo di Cagliari,<br />
hanno partecipato numerosi soci e<br />
loro familiari.<br />
Nella foto, il Presidente della Sezione<br />
di Cagliari, M.M.A. Desiderio Lisci, con alcuni<br />
soci.<br />
Sezione di Marsala<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
In occasione della festività di San<br />
Matteo, celeste Patrono della Guardia di<br />
Finanza, i soci della Sezione con i loro familiari<br />
hanno assistito alla celebrazione<br />
della S. Messa, durante la quale è stata<br />
ricordata la Sig.ra Camilla Triolo, sorella<br />
del S.Ten. Lelio Triolo (al quale è intitolata<br />
la Sezione di Marsala), deceduta a<br />
Trieste recentemente.<br />
Nella foto, la celebrazione della funzione<br />
religiosa.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 33
VITA NELLE SEZIONI<br />
Sezione di Sondrio<br />
La Sezione di Sondrio ha ricordato,<br />
l’11 dicembre 2005, l’80° Anniversario di<br />
fondazione della Sezione. L’avvenimento<br />
è stato festeggiato con un convivio a cui<br />
hanno partecipato 90 persone tra soci, familiari<br />
e simpatizzanti.<br />
Durante il convivio sono stati consegnati<br />
gli attestati di benemerenza concessi<br />
dal Presidente <strong>Nazionale</strong>, Gen. C.A.<br />
Pietro Di Marco, ad alcuni soci per il compimento<br />
dell’80° compleanno: M.M.A.<br />
Giulio Vannini, App. Giovanni Benvenuti e<br />
al Sig. Georg Brander, di nazionalità svizzera,<br />
quale socio simpatizzante, il Crest<br />
della Sezione. Al Reverendo Silverio Raschelli,<br />
il ringraziamento di tutti i soci e del<br />
Sezione di Foligno<br />
Il 30 ottobre 2005 la Sezione di Foligno<br />
ha organizzato un incontro conviviale<br />
dei soci e loro familiari presso il Ristorante<br />
“Le Mura”, sito in Foligno.<br />
Al convivio ha partecipato anche una<br />
rappresentanza del locale Comando<br />
Compagnia della Guardia di Finanza, dell’<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> Polizia di Stato<br />
e dell’<strong>Associazione</strong> Carabinieri.<br />
Nella foto, alcuni soci e familiari della<br />
Sezione con il loro Presidente, V.Brig. Venanzio<br />
Bonifazi.<br />
Presidente della Sezione, S.Ten. Arcangelo<br />
Tartaro, per l’assistenza spirituale<br />
svolta da molti anni verso tutti i soci dell’ANFI.<br />
Nella foto in alto i partecipanti allo<br />
speciale avvenimento.<br />
Sezione di San Benedetto del Tronto<br />
L’8 dicembre 2005 la Sezione ha organizzato<br />
il pranzo sociale presso il Ristorante<br />
“Il Grillo” di Acquaviva Picena<br />
(AP), al quale hanno partecipato numerosi<br />
soci e loro familiari.<br />
Nella foto a lato, la comitiva dei soci e<br />
familiari partecipanti.<br />
34 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
Sezione di Lecco<br />
L’8 dicembre 2005, il Presidente della<br />
Sezione, Fin. Comm. Filippo Di Lelio, ha<br />
presenziato al convivio sociale prenatalizio<br />
dell’AVIS-AIDO e Gruppo Anziani di<br />
Malgrate (LC), tenutosi presso il noto Ristorante<br />
“Promessi Sposi”, in riva al lago<br />
nella sponda opposta a quella di Lecco,<br />
durante il quale il Di Lelio è stato premiato<br />
con una targa di merito per l’assidua attività<br />
svolta accanto alle Associazioni di<br />
volontariato summenzionate.<br />
Il 9 dicembre 2005, presso la Parrocchia<br />
di Castello, rione di Lecco, è stata<br />
celebrata una cerimonia religiosa in memoria<br />
di tutti i defunti dell’ANFI alla quale<br />
hanno partecipato molti soci, familiari<br />
e simpatizzanti, mentre l’11 dicembre<br />
2005, la Sezione ha tenuto, presso il Ristorante<br />
“Il Riposo” di Cesana Brianza, il<br />
convivio natalizio, al quale hanno aderito<br />
circa 150 tra soci, familiari e simpatizzanti.<br />
Tra gli ospiti il Prefetto di Lecco, Dott.<br />
Roberto Aragno, il Ten. Col. Antonio Granata,<br />
Comandante Provinciale della<br />
Guardia di Finanza di Lecco, il Cap. Pie-<br />
Sezione di Rovigo<br />
Tenendo fede ad una prassi pressoché<br />
consolidata, anche per il 2005 per la<br />
ricorrenza del S. Natale, di concerto con<br />
il Comandante Provinciale, Ten. Col.. Michele<br />
Piemontese, il Presidente della Sezione<br />
ANFI di Rovigo, Ten. Ernesto Rendina,<br />
ha organizzato la cerimonia religiosa<br />
che si è svolta nella Chiesa dei Frati<br />
Cappuccini del capoluogo polesano, celebrata<br />
dal Cappellano Militare Capo del<br />
Comando Regionale Veneto, Don Claudio<br />
Pasquali.<br />
Vi hanno partecipato il personale del<br />
Corpo libero dal servizio e i Comandanti<br />
dei vari reparti esterni.<br />
La funzione ha avuto inizio alle ore<br />
10,30 del giorno 5 dicembre 2005, al termine<br />
della quale tutti i partecipanti compreso<br />
un folto gruppo di soci della Sezione<br />
di Rovigo, sono convenuti in un noto<br />
ristorante cittadino per la consumazione<br />
del pranzo sociale di rito.<br />
Sezione di Teramo<br />
La Sezione ANFI di Teramo ha organizzato<br />
una gita sociale in Trentino Alto<br />
Adige di cinque giorni, dal 14 al 18 giugno<br />
2005, con escursioni bellissime in<br />
varie località delle Dolomiti e presso la<br />
Scuola Alpina di Predazzo.<br />
tro Dimiccoli, Comandante la Compagnia<br />
Carabinieri di Lecco, il Sindaco di Cesana<br />
Brianza, Rag. Piergiuseppe Castelnuovo<br />
ed altre Autorità. Alcuni Presidenti<br />
delle Associazioni Combattentistiche e<br />
d’Arma sono intervenuti al convivio durante<br />
il quale sono stati premiati alcuni<br />
Sezione di Manfredonia<br />
Pubblichiamo la foto che<br />
ritrae il Presidente della locale<br />
Sezione ANFI, Brig. Leonardo<br />
Giampietro, il Comandante<br />
della locale Tenenza<br />
della Guardia di Finanza, il<br />
nuovo Comandante della<br />
Guardia Costiera di Manfredonia<br />
e l’Alfiere con bandiera<br />
di quella Sezione.<br />
La foto è stata scattata in<br />
occasione del cambio di comando<br />
della Guardia Costiera<br />
di Manfredonia.<br />
VITA NELLE SEZIONI<br />
soci e fra essi il Fin. Raffaele Nardelli per<br />
i suoi 50 anni di iscrizione all’ANFI di Lecco.<br />
Omaggi sono stati consegnati anche<br />
a tutti i presenti.<br />
Nella foto, il Prefetto di Lecco, Dott.<br />
Aragno, stringe la mano al Fin. Nardelli<br />
per i suoi 50 anni di iscrizione all’ANFI.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 35
NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
L’App. sc. Aniello Palmieri, socio<br />
della Sezione ANFI di Barletta e in servizio<br />
al Comando Compagnia della<br />
Guardia di Finanza a quella sede, da<br />
alcuni anni si dedica con passione alla<br />
pittura. È stato più volte premiato per la<br />
sua bravura nelle esposizioni in “Galle-<br />
Il socio della Sezione ANFI di<br />
Como, Fin. Fedele Ropso, è stato pluricampione<br />
Italiano di motonautica radiocomandata<br />
nella stagione agonistica<br />
2005 avendo conseguito, nelle diverse<br />
categorie, i seguenti risultati:<br />
- campione italiano di durata categoria<br />
7,5 cc. 1° posto;<br />
Soci che si fanno onore<br />
Aniello PALMIERI<br />
Fedele ROPSO<br />
rie di opere d’arte” e nelle mostre di pittura<br />
cui ha partecipato, anche in occasione<br />
dei Raduni Nazionali ANFI, come<br />
quelli di Fiuggi nel 1998 e di Lecce nel<br />
2005, classificandosi rispettivamente al<br />
1° e al 2° posto. Nella foto in alto l’App.<br />
sc. Palmieri con i suoi dipinti.<br />
- campione italiano di durata categoria<br />
3,5 cc. 3° posto;<br />
- campione italiano categoria OFF-<br />
SCHORE 7,5 cc. 2° posto;<br />
- campione italiano categoria OFF-<br />
SCHORE 3,5 3° posto.<br />
Nella foto, in basso, il socio Ropso<br />
(secondo da sinistra) con tutte le<br />
medaglie vinte.<br />
Il Direttivo della Sezione nel congratularsi<br />
con il socio pluricampione gli<br />
ha augurato di poter continuare nella<br />
sua brillante carriera e di mietere così<br />
altri successi personali.<br />
Emanuele URZÌ<br />
Il M.A. Emanuele Urzì, socio della<br />
Sezione ANFI di Catania dall’8.1.1994,<br />
nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito<br />
della Repubblica Italiana -, con<br />
decreto del Presidente della Repubblica<br />
datato 27 dicembre 2001, nel corso<br />
della sua lunga carriera di servizio nel<br />
Corpo ha coltivato lodevolmente<br />
l’hobby del pallone.<br />
Infatti la F.I.G.C. - settore tecnico -<br />
di Firenze gli ha rilasciato in data<br />
24.02.1973 il tesserino di allenatore<br />
dilettante “3ª categoria” e da quella<br />
data ha allenato diverse squadre dilettantistiche<br />
della Sicilia, Calabria e<br />
Toscana, tra le quali Terranova Gela,<br />
Adrano, Isola Capo Rizzuto, Gioese,<br />
Rizzigoni, Aglianese, e molte altre<br />
squadre di promozione e di prima categoria,<br />
oltre a quelle giovanili. Negli ultimi<br />
anni ha allenato la squadra delle<br />
Fiamme Gialle del Comando Gruppo<br />
Guardia di Finanza di Catania, con la<br />
quale ha ottenuto tante soddisfazioni<br />
nei tornei interforze organizzati nella<br />
Provincia di Catania.<br />
Rossella ORFEI<br />
La Dottoressa Rossella Orfei, psicologa-psicoterapeuta,<br />
figlia del M.C.<br />
Marino Orfei, Segretario di Redazione<br />
del Periodico “Fiamme Gialle”, è stata<br />
eletta “Consigliere dell’Ordine degli<br />
Psicologi” della Regione Toscana.<br />
36 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
Nozze d’oro<br />
I seguenti soci hanno festeggiato il loro<br />
50° anniversario di matrimonio:<br />
- il 18.4.2005 il M.M. Giuseppe Spanò,<br />
consigliere della Sezione di Pavia e<br />
consorte Sig.ra Antonietta Cozza.<br />
- il 10.9.2005, il M.M. Salvatore<br />
Castellana, socio della Sezione di<br />
Firenze.<br />
- il M.M.A. Gaetano Pinzone, socio<br />
della Sezione di Mestre e consorte,<br />
Sig.ra Carla Labus.<br />
- il 27.11.2005, il V.Brig. Francesco<br />
Tenore, socio della Sezione di Verona<br />
e consorte Sig.ra Elisa Carcereri<br />
De Prati.<br />
- l’11.12.2005, il Sig. Rolando Petrocchi,<br />
socio simpatizzante della Sezione<br />
di Piombino e consorte Sig.ra<br />
Marialaura Giannini.<br />
- il 15.12.2005, l’App. Antonino Tobia,<br />
sindaco supplente della Sezione di<br />
Angri e consorte Sig.ra Angiola Chiavazzo.<br />
- il 18.12.2005, il M.C. Silvio Cadoli,<br />
socio della Sezione di Civitavecchia<br />
e consorte Sig.ra Rita Matiz.<br />
- il 18.12.2005, l’App. Antonio Cavallaro,<br />
socio della Sezione di La Spezia e<br />
consorte Sig.ra Rosa Ligotti.<br />
- il 31.12.2005, il Brig. Romolo Cariddi,<br />
socio della Sezione di Livorno e consorte<br />
Sig.ra Antonietta Falanga.<br />
- il M.M.A. Comm. Dott. Lange Tremaroli,<br />
Presidente della Sezione di<br />
Como e consorte Sig.ra Marisa<br />
Tavelli, recentemente.<br />
Anniversario<br />
- Il Ten. t.o. Antonio Letteri, di anni 94<br />
e la Signora Clara Pacifici, di anni 87,<br />
hanno festeggiato il loro 65° anniversario<br />
di matrimonio il 22 febbraio<br />
20<strong>06</strong>.<br />
- Il S.Ten. Giovanni Consoli, socio della<br />
Sezione di Asiago, e consorte<br />
Sig.ra Severina Rossi, hanno festeggiato<br />
il loro 52° anniversario di matrimonio,<br />
nel mese di novembre 2005.<br />
Nozze<br />
I seguenti soci o loro familiari si sono<br />
uniti in matrimonio:<br />
- il 28.8.2005, la Sig.na Alessia Galli,<br />
figlia del Lgt. Elidio, socio della Sezione<br />
di L’Aquila, con l’Ing. Luca Sarra.<br />
- il 9.12.2005, Sig. Francesco Di Benedetto,<br />
figlio del M.A. Michele, socio<br />
della Sezione di Barletta, con la<br />
Dott.ssa Maria Grazia Cassano.<br />
- il 3.12.2005, la Sig.na Cristina Sparavano,<br />
figlia dell’App. Lorenzo, socio<br />
della Sezione di Latisana, con il Sig.<br />
Gianfranco Cardillo.<br />
- il 3.12.2005, la Dott.ssa Elisa Tremante,<br />
figlia dell’App. Antonio, socio<br />
della Sezione di Civitavecchia, con il<br />
Dott. Cristian Di Pietro.<br />
- il 21.12.2005, la Dott.ssa Annalisa<br />
Morgese, figlia del M.A. Francesco,<br />
socio della Sezione di Bitetto, con il<br />
Sig. Angelo Liontino.<br />
Culle<br />
Sono nati:<br />
- Aurora, primogenita dei coniugi<br />
Sig.ra Lucia Marra e Sig. Carmelo<br />
Famà, nipotina del Brig. Umberto<br />
Marra, socio della Sezione di Milazzo,<br />
e della consorte Sig.ra Maria<br />
Rosa Costa, il 19.12.2005.<br />
- Benedetto, primogenito dei coniugi<br />
Sig.ra Rosalinda Poni e Sig. Carmelo<br />
Vella, nipotino dell’App. Benedetto<br />
Vella, sindaco effettivo della Sezione<br />
di Agrigento e consorte Sig.ra Concetta<br />
Zarbo, il 13.12.2005.<br />
- Caterina, figlia dei coniugi Sig.ra Cristina<br />
Rosaspini e Sig. Luigi Biffi,<br />
nipotina del Sig.Franco Rosaspini e<br />
consorte Sig.ra Silvana Gondola,<br />
soci della Sezione di Lecco, il<br />
3.12.2005.<br />
- Chiara, primogenita dei coniugi Sig.ra<br />
Grazia Roperto e del M.llo Marcello<br />
Pellegrino, in servizio nel Corpo, nipotina<br />
del Sig. Francesco Pellegrino,<br />
socio simpatizzante della Sezione di<br />
Lamezia Terme, il 17.12.2005.<br />
- Elisa, primogenita del M.C. Stefano<br />
Galli in servizio nel Corpo e Sig.ra<br />
Berardina Costantini, nipotina del Lgt.<br />
Elidio, socio della Sezione di L’Aquila.<br />
- Lorenzo, primogenito del M.O. dott.<br />
Francesco Cappelletti, in servizio nel<br />
Corpo e Dott.ssa Viviana De Marco,<br />
nipotino del M.M.A.c.s. Cav. Giovanni<br />
Cappelletti consigliere e segretario<br />
della Sezione di Brindisi, il 7.12.2005.<br />
- Matilde, nipotina del Fin. Vittorio<br />
Mangiapia, socio della Sezione di<br />
Genova e della consorte Sig.ra<br />
Luciana, il 5.7.2005.<br />
- Martina Bua, nipotina dell’App. Benito<br />
Montanari, socio della Sezione di<br />
Rimini, recentemente.<br />
- Matteo, nipotino del M.A. Orazio<br />
Colangelo, socio della Sezione di<br />
Genova e della consorte Sig.ra Franca,<br />
il 7.12.2005.<br />
- Matteo, figlio dell’App. Luca Favaro,<br />
nipote dell’app. Mario Favaro, socio<br />
della Sezione di Mestre, il<br />
15.12.2005.<br />
- Matteo, figlio dei coniugi Sig.ra Silvia<br />
Chistè e Sig. Maurizio Polacchini,<br />
nipote del S.Ten. Cav. Valerio Chistè,<br />
socio della Sezione di Roma<br />
3/Est e consorte Sig.ra Paola, il<br />
20.12.2005.<br />
- Mattia, figlio dei coniugi Avv. Floriana<br />
Giglio e Brig. CC. Paolo Cadoli, nipote<br />
del M.C. Silvio, socio della Sezione<br />
di Civitavecchia, il 5.9.2005.<br />
- Nicole, figlia della Sig.ra Vicy<br />
Gedraityte e del M.O. Antonio Cossu,<br />
nipote del M.M. Gavino Cossu, socio<br />
della Sezione di Genova e della consorte<br />
Sig.ra Anna Maria, il<br />
14.11.2005.<br />
- Santina Sofia, figlia dei coniugi Sig.ra<br />
Giovanna Tozzi e Sig. Luigi Massimiani,<br />
nipote del M.A. Nevio Tozzi,<br />
socio della Sezione di Roma 3/Est, il<br />
14.12.2005.<br />
- Stefano, nipote del M.A. Stefano Trillocco,<br />
socio della Sezione di Civitavecchia,<br />
il 5.12.2005.<br />
Lauree<br />
Si sono recentemente laureati:<br />
- il M.A. Francesco Cerandolo, in servizio<br />
nel Corpo, socio della Sezione<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 37
NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
di Pescara, in “Economia e Management”<br />
con il punteggio di 110/110 e<br />
lode, presso L’Università di Pescara.<br />
- Sig. Giovanni Cipolline, figlio dell’App.<br />
Corrado, socio della Sezione<br />
di Avezzano, in “Giurisprudenza”<br />
presso l’Università di Teramo, con<br />
ottimo punteggio.<br />
- Sig. Pietro De Angelis, figlio del Lgt.<br />
Antonio in servizio nel Corpo e nipote<br />
del Brig. Pietro, entrambi soci e<br />
consiglieri della Sezione di Caserta,<br />
in “Giurisprudenza” presso l’Università<br />
di S.Maria C.Vetere, con ottimo<br />
punteggio.<br />
- Sig.na Rossana De Venere, figlia del<br />
M.A. Italo, socio della Sezione di<br />
Lecce, in “Lettere Classiche” con il<br />
punteggio di 108/110.<br />
- Dott. Edmondo Desideri, figlio del<br />
M.A. Desiderio, socio della Sezione<br />
di Roma 1/Nord ha conseguito la terza<br />
laurea in “Odontoiatria” presso<br />
l’Università la Sapienza di Roma.<br />
- Sig.ra Rosa Fecchio, consorte del<br />
Brig. C. Giuliano Fragassi, socio della<br />
Sezione di Pescara, in “Scienze<br />
Infermieristiche ed Ostetriche” presso<br />
l’Università di Tor Vergata (Roma)<br />
con il punteggio di 110/110 e lode.<br />
- Sig.na Giuseppina Fulghesu, figlia<br />
dell’App. Luigi, socio della Sezione di<br />
Manfredonia, in “Economia e Commercio”<br />
presso l’Università di Foggia<br />
con il punteggio di 110/110 e lode.<br />
- M.C. Stefano Galli, in servizio nel<br />
Corpo, figlio del Lgt. Elidio, socio della<br />
Sezione di L’Aquila, in “Economia<br />
e Management” con il punteggio di<br />
103/110, presso l’Università di L’Aquila.<br />
- Sig. Stefano Martino, figlio dell’App.<br />
Giovanni, socio della Sezione di Lecce,<br />
in “Ingegneria dei Materiali” con<br />
ottimo punteggio, presso l’Università<br />
di Lecce.<br />
- Fin. Vincenzo Orlando, figlio del M.A.<br />
Domenico, socio della Sezione di<br />
Bari, in “Economia e Commercio”<br />
presso l’Università di Bologna, con<br />
ottimo punteggio.<br />
- Sig.ra Laura Pravoni, figlia del M.M.<br />
Gianni, socio della Sezione di Padova,<br />
in “Psicologia Clinicodinamica”<br />
con il punteggio di 110/110, presso<br />
l’Università di Padova.<br />
- Sig. Gaetano Renato, figlio del Brig.<br />
Bruno, socio della Sezione di Ancona,<br />
in “Management” con il punteggio<br />
di 110/110 e lode, presso l’Università<br />
di Ancona.<br />
- Sig. Giuseppe Romagnolo, figlio del<br />
Fin. Dott. Savino, Presidente della<br />
Sezione di Cerignola, in “Giurisprudenza”<br />
presso l’Università di Foggia,<br />
con il punteggio di 95/110.<br />
- M.A. Salvatore Rubini, in servizio nel<br />
Corpo, socio della Sezione di Pescara,<br />
in “Economia e Management”<br />
con il punteggio di 98/110, presso<br />
l’università di Pescara.<br />
- Sig.na Antonella Spanò, figlia della<br />
Sig.ra Franca Benetti, socia simpatizzante<br />
della Sezione di Castelfranco<br />
Veneto, in “ Scienze Infermieristi-<br />
Tristia<br />
Recentemente sono scomparsi<br />
due ufficiali del 51° Corso “MONTE<br />
SPERONE”:<br />
Il Gen. Eugenio LOFFREDO e il<br />
Col. Guido MARGIOTTA, che<br />
rimangono sempre vivi nella mente<br />
e nel cuore di tutti i colleghi di corso,<br />
che vogliamo ricordarli, oltre che<br />
per i momenti felici trascorsi in<br />
Accademia, anche per alcuni più<br />
recenti episodi che li ha visti felici<br />
insieme:<br />
Gegè Loffredo, quando, nell’ultimo<br />
raduno del corso a Sorrento, con<br />
Biagio La Gamba, dettero spettacolo<br />
con le loro note battute esilaranti, unitamente<br />
alla brillante moglie di un collega,<br />
ultima arrivata nella grande<br />
famiglia del 51°;<br />
Guido, con le sue famose ricette<br />
della Valtellina, che sicuramente avrà<br />
portato lassù a Nick Di Penta, che<br />
egli aveva assistito fraternamente nel<br />
suo Abruzzo; questi, solo recentemente,<br />
mi aveva inviato tutte le<br />
“sinossi” dell’Accademia per affidarle<br />
alla Biblioteca di quell’ Istituto, perché<br />
le custodisse con la nostra gioventù e<br />
nei nostri sogni.<br />
Ai loro familiari va, quindi, tutto il<br />
vivo e commosso cordoglio dei colleghi<br />
del 51° Corso. (T.S.).<br />
che” presso l’Università di Padova,<br />
con il punteggio di 110/110.<br />
- Sig.na Valentina Tirelli, figlia del<br />
M.M.A. c.s. Adolfo, Presidente della<br />
Sezione di Portoferraio, in “Scienze<br />
Politiche” presso l’Università di Siena,<br />
con il punteggio di 110/110 e<br />
lode.<br />
- Prof.ssa Maria Vinci, figlia del M.A.<br />
c.s. Antonio, socio della Sezione di<br />
Lecce, la seconda laurea in “Scienze<br />
della formazione” con il punteggio di<br />
110/110 e lode, presso l’Università di<br />
Lecce.<br />
- Sig. Giovanni Zerba, figlio dell’App.<br />
Giulio, socio della Sezione di Riccione,<br />
in “Radiofonia e Linguaggio dello<br />
Spettacolo” presso l’Università di Siena,<br />
con il punteggio di 110/110 e lode.<br />
Da poco sono scomparsi anche<br />
due ufficiali del 57° Corso “OSUM”:<br />
Il Col. Benito IPERTI e il Col. Giuseppe<br />
BERGAMO.<br />
Gli ufficiali del 57° corso “Osum”<br />
hanno voluto ricordarli con particolare<br />
affetto per gli anni trascorsi insieme<br />
all’Accademia e nei reparti del Corpo<br />
e durante il periodo dell’impegno professionale<br />
nella Guardia di Finanza.<br />
Al Col. Benito Iperti e al Col. Giuseppe<br />
Bergamo, i colleghi hanno<br />
voluto così rivolgersi:<br />
Iperti…. con l’inconfondibile<br />
cadenza ligure, il conciso misurato<br />
dialogare e lo spirito finemente sagace.<br />
Hai creduto nei valori più importanti<br />
della vita: la famiglia ed il lavoro;<br />
ti siamo grati anche per essere stato<br />
in ogni circostanza un collega fedele<br />
ed attaccato alle Istituzioni.<br />
Siamo sicuri che hai raggiunto<br />
quella “pace” che tanto desideravi.<br />
Mancherai molto all’affetto dei tuoi<br />
cari ed a noi Addio Benito.<br />
Caro Giuseppe, hai sempre dimostrato<br />
con genuina spontaneità i tuoi<br />
sentimenti più profondi. Sei stato un<br />
collega sincero, attento ed attaccato<br />
all’Istituzione, che hai saputo trovare<br />
in ogni circostanza il giusto equilibrio.<br />
Mancherai molto alla tua famiglia<br />
ed a tutti noi. Addio Giuseppe.<br />
38 Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong>
NELLA NOSTRA FAMIGLIA<br />
Sono deceduti inoltre i seguenti<br />
soci o loro congiunti:<br />
- Brig. C. Antonio ABATERUSSO,<br />
socio della Sezione di Lecco, il<br />
3.12.2005.<br />
- App. Luigi ANSOLINI, socio della<br />
Sezione di Mirandola, il 20.12.2005.<br />
- Sig.ra Giulietta AZZALINI, madre<br />
dell’App. Orfeo Azzalini, socio della<br />
Sezione di Merano, il 9.12.2005.<br />
- Sig. Giuseppe BOLOGNA, suocero<br />
del Fin. Michele Tufarielli, socio della<br />
Sezione di Bitetto, il 16.12.2005.<br />
- Sig.ra Marta BULGARELLI, consorte<br />
dell’App Di Luccio Cav. Giuseppe,<br />
Socio della Sezione di Rimini, il<br />
27.12.2005.<br />
- Gen. D. Mario CABONI, socio della<br />
Sezione di Parma, il 18.12.2005.<br />
- Sig.ra Domenica CALVISI, madre<br />
del Brig. C. Pietro Speranza, socio<br />
della Sezione di L’Aquila, il<br />
20.12.2005.<br />
- Sig.ra Lucia CAMBI, sorella dell’App.<br />
Giulio, socio della Sezione di<br />
Modena, il 23.12.2005.<br />
- V.Brig. Gino CONVITO, socio della<br />
Sezione di Parma, il 31.12.2005.<br />
- Sig. Antonio CORSO, socio simpatizzante<br />
della Sezione di Vibo<br />
Valentia, il 23.12.2005.<br />
- App. Giacomo CATANZARO, socio<br />
della Sezione di Siracusa, il<br />
18.12.2005.<br />
- M.M. Ciro CICCHETTI, socio della<br />
Sezione di Jesi, il 14.11.2005.<br />
- Sig.ra Maria Grazia CORBO, consorte<br />
del Fin. Giorgio Colombatto,<br />
socio della Sezione di Como, e<br />
madre del M.M.A Maurizio, in servizio<br />
nel Corpo, il 3.12.2005.<br />
- App. Mario DEL NEVO, socio della<br />
Sezione di Mantova, l’11.11.2005.<br />
- Sig.ra Clelia DELL’ANNA, ved. del<br />
V.Brig. Farri, socia della Sezione di<br />
Mirandola, il 23.12.2005.<br />
- Sig.ra Anna DELLO VICARIO, consorte<br />
del Brig. C. Antonio Giusto, in<br />
servizio nel Corpo e figlia dell’App.<br />
Giovanni, socio della Sezione di<br />
Lecco, il 28.11.2005.<br />
- Sig.ra Maria DE ROSA, socia simpatizzante<br />
della Sezione di Terni, il<br />
26.12.2005.<br />
- App. Giovanni FIORESE, socio della<br />
Sezione di Conegliano, il<br />
12.12.2005.<br />
- App. Mariano GALVAN, socio della<br />
Sezione di Lecco, il 21.12.2005.<br />
- Sig.ra Jolanda BIGO, consorte dell’App.<br />
Cesare Gherardini, socio della<br />
Sezione di Merano, il 22.11.2005.<br />
- Sig. Armando HARTMAN, padre del<br />
Sig. Ernst Rolf, socio simpatizzante<br />
della Sezione di Milano, il<br />
20.12.2005.<br />
- Sig.ra Linda GIACOMAZZI, madre<br />
dell’App. Renato Menegatti, socio<br />
della Sezione di Trento, il<br />
30.12.2005.<br />
- M.M.A. Benito IANNACCI, socio<br />
della Sezione di Lido di Ostia, il<br />
25.11.2005.<br />
- Fin. Laffo LAFFI, socio della Sezione<br />
di Imola, il 15.11.2005.<br />
- Sig. Domenico MELILLO, suocero<br />
del Brig. Ignazio LORUSSO, socio<br />
della Sezione di Trani, il<br />
18.11.2005.<br />
- App. Pietro MINELLI, socio e Alfiere<br />
della Sezione di Lecco, il 9.12.2005.<br />
- M.A. Loreto MARTINI, socio della<br />
Sezione di Roma 3/Est, il<br />
22.12.2005.<br />
- App. Antonio MINNITI, socio della<br />
Sezione di Reggio Calabria, il<br />
6.12.2005.<br />
- App. Vito NEGRO, socio della<br />
Sezione di Lecce, il 19.2.2005.<br />
- App. NIERI, socio della Sezione di<br />
Trieste, il 19.11.2005.<br />
- Sig.ra Pantaleo GRAZIA, ved. dell’App.<br />
Martella, socia della Sezione<br />
di Lecce, il 15.11.2005.<br />
- Sig.ra Amelia PAVAN, ved. Longo,<br />
madre del M.A. Orazio, socio della<br />
Sezione di Padova e del M.C. Gian<br />
Paolo, socio della Sezione di<br />
Castelfranco Veneto, il 13.11.2005.<br />
- App. Giovanni PERIN, socio della<br />
Sezione di Bergamo, il 25.11.2005.<br />
- Sig. Lino PRADEL, padre dell’App.<br />
Marcello, socio della Sezione di Fiera<br />
di Primiero, il 24.11.2005.<br />
- S.Ten, Saverio PRIORI, socio della<br />
Sezione di Modena, il 28.12.2005.<br />
- Sig.ra Maria Antonia PULINA,<br />
madre dell’App. Giommaria Uleri,<br />
socio della Sezione di Sanremo, il<br />
5.12.2005.<br />
- M.O. Carmine RABOTTINI, socio<br />
della Sezione di Verona, il<br />
23.8.2005.<br />
- M.A. Mario RADINA, socio della<br />
Sezione di Tolmezzo, il 29.11.2005.<br />
- Sig.ra Annunziata RICCO, sorella<br />
del S.Ten. Michele, Presidente della<br />
Sezione di Diamante, il 27.11.2005.<br />
- App. Domenico ROMANIELLO,<br />
socio della Sezione di Alessandria,<br />
l’11.12.2005.<br />
- V.Brig. Cav. Nicola SANAPO, di<br />
anni 95, socio della Sezione di Tricase,<br />
il 27.11.2005.<br />
- M.A. Ivo SEGHETTI, socio della<br />
Sezione di Mirandola, il 25.7.2005.<br />
- Sig.ra Anna Maria SPESSOT, consorte<br />
del Sig. Armando VALLE,<br />
socio della Sezione di Trieste, il<br />
28.11.2005.<br />
- S.Ten. Mario TESTA, socio della<br />
Sezione di Milano, il 28.11.2005.<br />
- Ten. Grand. Uff. Gianfranco TRAI-<br />
NOTTI, socio della Sezione di Verona,<br />
il 2.9.2005.<br />
- Sig.ra Lilia TRAPASSO, madre del<br />
Fin. Mario Masciocchi, socio della<br />
Sezione di Aprilia, il 27.12.2005.<br />
- App. Pietro ZUANELLI, socio della<br />
Sezione di Salò, il 12.12.2005.<br />
Ai familiari degli Estinti il nostro<br />
sentito cordoglio.<br />
Fiamme Gialle 1-2 / 20<strong>06</strong> 39