Scheda elaborata da Patrizia Canova e Silvia Colombo - Lombardia ...
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<strong>Sche<strong>da</strong></strong> <strong>elaborata</strong> <strong>da</strong> <strong>Patrizia</strong> <strong>Canova</strong> e <strong>Silvia</strong> <strong>Colombo</strong><br />
13789 battute<br />
Sognando Beckham (Bend it Like Beckam)<br />
Gran Bretagna/Stati Uniti/Germania 2002<br />
Regia: Gurinder Chadha<br />
Produzione: Bend it Films, Kintop Pictures, Road Movies, Roc Media<br />
Soggetto e Sceneggiatura: Paul Mayed<strong>da</strong> Berges, Guljit Bindra, Gurinder Chadcha<br />
Fotografia: Jong Lin<br />
Montaggio: Justin Krish<br />
Musiche: Craig Pruess<br />
Scenografia: Nick Ellis<br />
Costumi: Ralph Holes<br />
Distribuzione: Lucky Red<br />
Interpreti: Parminder K. Nagra (Jess Bhamra), Keira Knightley (Jules), Jonathan Rhys-<br />
Meyers (Joe), Anupam Kher (Signor Bhamra), Archie Panjabi (Pinky)<br />
Durata: 100’<br />
Distribuzione: Lucky Red<br />
SINOSSI<br />
Jess è una diciottenne indiana che vive a Londra insieme ai genitori e alla sorella più<br />
grande: la famiglia spera di vederla entrare all’università, ma Jess nutre un sogno segreto.<br />
Grande ammiratrice di Beckham, il fuoriclasse del calcio inglese i cui poster tappezzano le<br />
pareti della sua camera, vorrebbe diventare una giocatrice di calcio professionista. Intanto<br />
gioca amichevolmente al pallone con i suoi amici nel parco. Un giorno viene notata mentre<br />
palleggia <strong>da</strong> Jules, una ragazza inglese che gioca in una vera squadra di calcio femminile;<br />
colpita <strong>da</strong>lla sua bravura Jules la invita a entrare nel suo team. Non ci vuole molto a Joe,<br />
l’allenatore, per scoprire il talento di Jess e la ragazza comincia a frequentare gli<br />
allenamenti di nascosto <strong>da</strong>lla famiglia che non approverebbe mai la sua scelta di<br />
intraprendere una carriera così poco ortodossa e lontana <strong>da</strong>lle tradizioni famigliari.<br />
Ma nascondere alla famiglia questa sua passione ‘così maschile’ e allenarsi in<br />
clandestinità non sarà facile. Così i sotterfugi si moltiplicano: scarpini <strong>da</strong> pallone occultati<br />
nel giardino di casa e poi recuperati, impegni fittizi, complicità della sorella e degli amici,<br />
bugie raccontate in continuazione…Ma tutto ciò non basta per consentire a Jess di<br />
continuare a praticare il suo sport preferito e presto il suo segreto viene scoperto. Inoltre il<br />
sospetto che tra Jess e Jules ci sia qualcosa in più di un amicizia aggrava le cose. In<br />
realtà le due ragazze sono entrambe innamorate del loro giovane allenatore e questo<br />
rischia di mettere in crisi la loro profon<strong>da</strong> amicizia. Tutti i malintesi e i contrasti si<br />
appianeranno proprio nel giorno del matrimonio della sorella di Jess, che è anche il giorno<br />
in cui si gioca la finale del campionato. Jess partecipa al banchetto di nozze con un’aria<br />
talmente disperata (sa che in tribuna ad assistere ci sarebbe stato anche un talent scout<br />
alla ricerca di giovani campionesse per le università americane) che il padre intenerito<br />
<strong>da</strong>lla figlia le permette di lasciare la festa matrimoniale di nascosto <strong>da</strong>lla madre e di<br />
partecipare almeno al secondo tempo della partita che, <strong>da</strong> gran professionista, Jess<br />
condurrà alla vittoria finale. La famiglia Bhamra capisce a quel punto che non può<br />
ostacolare il cammino della loro figlia minore, notata <strong>da</strong>l cacciatore di talenti americano e<br />
le permetterà di coronare i suoi sogni, insieme alla sua amica Jules. Le due ragazze<br />
partiranno insieme per gli Usa con la benedizione delle rispettive famiglie e giocheranno<br />
l’anno successivo nel campionato americano femminile.
ANALISI DELLA STRUTTURA<br />
La passione calcistica è una febbre che divora l’Europa, e la Gran Bretagna in particolare.<br />
La cinematografia inglese, conscia che lo sport, spesso e volentieri, svolge un<br />
importantissimo fattore di amalgama in una società multietnica e multirazziale come quella<br />
londinese, ha spesso portato sullo schermo storie ambientate in ambiente sportivo.<br />
Sognando Beckham è un film che si prefigge di mettere a fuoco tutta una serie di temi, tra<br />
i quali spiccano l’amicizia fra ragazze, l’amore per il football, lo scontro e l’incontro tra<br />
culture diverse.<br />
Se Billy Elliot di Stephen Daldry parlava di un ragazzino con la passione per la <strong>da</strong>nza,<br />
sport tradizionalmente preferito <strong>da</strong>lle bambine, il film di Gurinder Chadha sceglie come<br />
protagonista Jess Bhamra, una ragazza indiana il cui idolo è l’internazionalmente famoso<br />
giocatore di calcio David Beckham, bravissima sui campi di pallone e il cui sogno segreto<br />
è diventare una giocatrice professionista. Jess cresce in una famiglia profon<strong>da</strong>mente<br />
attaccata alle tradizioni e ai valori della cultura di provenienza: i suoi genitori la vorrebbero<br />
crescere come una perfetta moglie indiana, dedita alla cucina, al futuro marito, ligia ai suoi<br />
doveri di donna di casa, ma, soprattutto, non concepiscono che una ragazza possa nutrire<br />
ambizioni nello sport, soprattutto in uno sport così “maschile” come il gioco del calcio.<br />
Il film non rinchiude i suoi orizzonti all’interno della comunità indiana, ma ambisce a <strong>da</strong>re<br />
un ritratto più ampio della società inglese. Infatti, a fare <strong>da</strong> contraltare alla vicen<strong>da</strong> di Jess<br />
c’è la descrizione della famiglia di Jules, la sua migliore amica. Jules vive in una<br />
tradizionale famiglia inglese, con una madre preoccupata per le sue abitudini <strong>da</strong><br />
maschiaccio, che si dispera di non poterle regalare le ultime novità in fatto di reggiseno.<br />
Curiosamente, nei due diversi modelli famigliari – quello occidentale e quello della famiglia<br />
allargata di origine anglo-indiana - vigono gli stessi pregiudizi e gli stessi stereotipi che<br />
vogliono i modelli comportamentali maschili e femminili rigi<strong>da</strong>mente definiti e<br />
stan<strong>da</strong>rdizzati: se a una ragazza piace mettersi in pantaloncini corti per correre su un<br />
prato e tirare calci a un pallone, allora è lecito nutrire dei dubbi sulla sua eterosessualità.<br />
Così vengono indotte a pensare entrambe le madri – quella inglese e quella indiana –<br />
rivelando un sottofondo di paure e ansie comuni alle due culture. Curiosamente i<br />
componenti delle due famiglie, messi a confronto, si guar<strong>da</strong>no in uno specchio dove le<br />
immagini si ripetono identiche, duplicando un unico modello. Così se le madri sono<br />
ugualmente apprensive, rigide e preoccupate per la possibile “diversità” delle figlie, i padri<br />
invece sono entrambi più comprensivi e malleabili, pronti a guar<strong>da</strong>re con simpatia ai sogni<br />
e ai bisogni delle rispettive ragazze. Ma le somiglianze non finiscono qui: anche le<br />
generazioni più giovani sembrano condividere non solo le stesse passioni, ma anche gli<br />
stessi miti (la stella del Manchester United Beckham) e gli stessi obiettivi (an<strong>da</strong>re a<br />
studiare nelle università americane).<br />
Ed è proprio attorno a loro, a due adolescenti rivali nel tentativo di conquistare il cuore<br />
dell’allenatore, a una sorella maggiore che pensa solo a sposarsi in grande stile punjabi, a<br />
frivole mamme inglesi, a tradizionali, ma festose mamme indiane,a padri tradizionalisti,<br />
ma aperti più di quanto non sembri, che si intesse una commedia degli equivoci e della<br />
liberazione e dei conflitti generazionali, sociali, interpersonali.<br />
La regista anglo indiana Gurinder Chadcha, nativa del Kenya, qui alla sua secon<strong>da</strong> regia<br />
(Picnic sulla spiaggia, il suo esordio dietro la macchina <strong>da</strong> presa è del 1993) conquista il<br />
grande pubblico con un film a basso costo al cui centro c’è il tema della contrastata<br />
coesistenza tra culture diverse. Ma la regia, fingendo di sottolineare i contrasti, in realtà fa<br />
emergere i moltissimi punti in comune e costruisce un sottile filo di corrispondenze: i<br />
contrasti generazionali interni alle società miste si risolvono in virtù di somiglianze<br />
imprescindibili, sotto il segno di una “globalizzazione” culturale che mette tutti d’accordo<br />
quando si parla del diritto alla realizzazione personale. Come scrive Roberto Nepoti, “che
si tratti di <strong>da</strong>nza, calcio, musica o ristorazione, le commedie inglesi degli ultimi anni sono<br />
tutte costruite sulla stessa trama, cucite col filo bianco, imbottite con qualche<br />
considerazione etica e decisissime a ribadire sempre lo stesso concetto: chi possiede<br />
qualità fuori <strong>da</strong>l comune è destinato a superare tutte le difficoltà, elevarsi socialmente e<br />
vivere felice e contento”.<br />
Ma sorvolando sull’obbligatorietà di un lieto fine che evidentemente non vuole scontentare<br />
nessuno, Sognando Beckham è una commedia che ha il pregio di mettere in scena, con la<br />
necessaria onestà, i conflitti che scuotono le nuove famiglie di immigrati – sospese tra una<br />
forzata modernizzazione e il peso della memoria - e che tratteggia con acume e<br />
leggerezza un microcosmo in cui si possono riconoscere tensioni e problemi delle società<br />
contemporanee.<br />
ITINERARI DIDATTICI<br />
Due film a confronto: Billy Elliot di Stephen Daldry,GB 2000 e Sognando Beckam<br />
di Gurinder Chadha , GB 2002<br />
Interessante potrebbe risultare la visione comparata di Sognando Beckam e Billy Elliot.<br />
Infatti, così come il protagonista del film Billy Elliot doveva lottare contro i pregiudizi della<br />
profon<strong>da</strong> provincia inglese e contro l’ostilità di un padre e di un fratello maggiore per<br />
diventare ballerino, anche Jess –per diventare una professionista del pallone- si trova a<br />
dover lottare con forza e tenacia conto la volontà dei suoi genitori che la vorrebbero solo<br />
sposata con rito tradizionale punijabi. Entrambi i protagonisti però con la determinazione<br />
che nasce <strong>da</strong>i desideri riescono nel loro intento e non solo, producono con il loro agire, un<br />
forte cambiamento di vedute dei rispettivi genitori che modificano i propri atteggiamenti e<br />
imparano a sostenere le scelte dei figli.<br />
Due film a confronto: Jimmy Grimble di John Hay ,GB 2000 e Sognando Beckam di<br />
Gurinder Chadha , GB 2002<br />
Entrambi i film raccontano della passione sfrenata di due adolescenti, un maschio e una<br />
femmina, per il medesimo sport: il calcio. Tutti e due, per motivi diversi, sono ostacolati <strong>da</strong><br />
adulti o coetanei e faticano molto a coltivare il sogno di diventare grandi professionisti, ma<br />
alla fine riusciranno a raggiungere i loro obiettivi e a conquistarsi uno spazio nel mondo.<br />
Jimmy Grimble, 15 anni, è un ragazzo di Manchester, tifoso della squadra di calcio meno<br />
forte della città, il Manchester City, mentre tutti i suoi amici tifano il più blasonato<br />
Manchester United. Jimmy è bravissimo a giocare a pallone <strong>da</strong> solo, mentre è un disastro<br />
quando è in campo con i compagni di scuola che lo scherzano e ne fanno la vittima del<br />
gruppo. Jimmy si riscatterà quando diventerà protagonista vincente di un’incredibile partita<br />
di calcio.<br />
La visione e il confronto dei due film potrebbe suscitare interessanti discussioni sulle<br />
passioni maschili e femminili, sugli stereotipi di genere, sui modelli comportamentali e sul<br />
calcio come sport non necessariamente vincolato all’universo maschile.<br />
Rapporto genitori figli<br />
Analisi e confronto delle figure dei padri e delle madri di Jess e di Jules, del loro modo di<br />
rapportarsi con le figlie, di stabilire relazioni d’ascolto o al contrario di imposizione di<br />
modelli culturali non compresi e non condivisibili <strong>da</strong>lle giovani generazioni
Il cinema della diaspora<br />
Sono registi indiani o pakistani, ma anche inglesi, irlandesi e raccontano il conflitto tra<br />
Oriente e Occidente. Raramente con toni seri e drammatici, più frequentemente con molta<br />
ironia, mettendo in scena piacevoli commedie agrodolci e grottesche.<br />
Interessante potrebbe risultare la visione e il confronto di film che affrontano il tema<br />
dell’inserimento e dell’integrazione delle minoranze di origine indiana nella società e nelle<br />
abitudini occidentali.<br />
Alcuni titoli: Mississippi Masala di Mira Nair, East is East di Damien O’Donnel, , Mio<br />
figlio il fanatico di U<strong>da</strong>yan Prasad<br />
Cinema emigrazione e scontro generazionale<br />
Il problema è molto sentito <strong>da</strong>i figli degli immigrati che oscillano tra l’adesione ai modelli<br />
culturali ereditati <strong>da</strong>i padri e la volontà di diventare buoni cittadini dei paesi ospitanti, che<br />
sentono sempre più come loro paesi natali. Frequentano scuole dove imparano quella che<br />
non è la loro vera lingua, ma contemporaneamente non capiscono più quella dei padri.<br />
Cercano un’identità che li promuova nella società, non comprendono né si riconoscono<br />
nella cultura dei padri che avvertono come arretrata e meno interessante di quella del<br />
paese in cui vivono. Rappresentativo di queste tematiche, oltre a Sognando Beckam, è<br />
sicuramente East is East di Damien O’Donnell, commedia divertita e grottesca che narra<br />
le tragicomiche vicende di una famiglia anglopakistana, padre asiatico, madre inglese,<br />
nell’Inghilterra anni ’70. Il padre che non si è mai integrato completamente, cerca di<br />
imporre educazione e matrimonio tradizionali ai suoi sette figli che non lo stanno a sentire.<br />
Interessante anche il film Mio figlio il fanatico di U<strong>da</strong>yan Prasad dove la logica viene<br />
rovesciata e il figlio di una famiglia pakistana immigrata in Inghilterra, rappresenta<br />
l’integralismo religioso dell’Islam e si scontra quotidianamente con i genitori che invece<br />
appaiono molto più integrati nel nuovo paese.<br />
O ancora il film Monsoon Wedding di Mira Nair, leone d’oro al festival di Venezia 2001,<br />
che le contraddizioni generazionali le affronta mettendo in scena un divertente matrimonio<br />
folk-pop-punijabi, con annessi preparativi, feste, caos di amori, tradimenti, seduzioni…<br />
La cinematografia della regista Gurinder Chadha<br />
Il tema dell’incontro-confronto fra culture, il melting pot, l’emigrazione e l’integrazione,<br />
l’emigrazione e lo scontro generazionale sono i temi maggiormente ricorrenti nella<br />
filmografia della regista indiana nata in Kenya, originaria del Punijab e cresciuta in<br />
Inghilterra. Per questo motivo potrebbe risultare interessante vedere, analizzare e<br />
confrontare le sue diverse produzioni. Nel suo primo film Bahji on the Beach, Picnic alla<br />
spiaggia racconta di un gruppo di signore indiane che si concedono una giornata di libertà<br />
e di gioco sulla popolarissima spiaggia di Blackpool, con relative scoperte circa se stesse<br />
e la nuova patria britannica. Con What’s Cooking racconta invece la cena di quattro<br />
famiglie di diversa origine etnica o religiosa – l’ebraica e la ‘latina’, la vietnamita e<br />
l’afroamericana così diverse e così vicine, tutte raccolte attorno allo stesso incrocio di<br />
strade e, alla fine, agli stessi problemi, in un sobborgo di Los Angeles. E con Sognando<br />
Beckham mette in scena un interessante ritratto della società inglese tradizionale, della<br />
comunità indiana e della contrastata coesistenza tra culture diverse<br />
Cinema emigrazione e integrazione<br />
Integrarsi in una cultura diversa <strong>da</strong> quella di appartenenza è per alcuni una scommessa<br />
che arricchisce, per altri una caduta d’identità. In molte pellicole che affon<strong>da</strong>no il tema<br />
dell’emigrazione/immigrazione ci si confronta con la problematica del rapporto tra le<br />
culture, tra mondi diversi eppur paralleli. Particolarmente significativi a tal proposito sono<br />
film come Beautiful People di Jasmin Diz<strong>da</strong>r che pone l’accento in modo marcato sulla
drammaticità dello scontro fra etnie e culture, sugli eventi che generano violenza e<br />
incomprensione, ma cerca anche di ricomporre le differenze e recuperare il senso<br />
dell’altro e di un’umanità perduta. O come Picnic alla spiaggia di Gurinder Chadha che,<br />
nel descrivere la difficile integrazione di donne indiane nella società inglese, pone<br />
l’accento su quanto non sia facile integrarsi, vivere insieme, su come –per dirla con i<br />
protagonisti del film- “se tenti la fusione, ottieni solo la confusione”, su quanto la<br />
mescolanza di contrasti possa portare a nuovi contrasti .<br />
ELEMENTI PER LA DISCUSSIONE<br />
Sul piano tematico il film offre numerosi spunti per discutere e riflettere su:<br />
relazioni amicali nel gruppo dei pari<br />
-l’amicizia fra coetanee: complicità, conflittualità, rivalità, gelosie…<br />
-La capacità di affrontare prove, superare ostacoli, pericoli, difficoltà per raggiungere un<br />
obiettivo<br />
-Il gruppo dei pari: appartenenza, esclusione, conflitti, collaborazione<br />
-L’unione fa la forza: come superare prove e ostacoli aiutandosi a vicen<strong>da</strong><br />
-Il bisogno e l’importanza di comunicare, di esprimere le proprie emozioni, i propri<br />
sentimenti, i propri vissuti interiori<br />
-L’importanza dell’amicizia, della comprensione, della relazione con gli altri<br />
interessi, passioni, miti<br />
-Le passioni vanno sostenute o ostacolate? Perché e in che modo?<br />
-l’amore per il football è un elemento di aggregazione generazionale? E di genere?<br />
-Il calcio deve essere uno sport riservato solo all’universo maschile?<br />
-Praticare uno sport richiede passione, ma anche applicazione. Quanti sono disposti a<br />
unire i due aspetti per ottenere validi risultati?<br />
-Jess ha un grande sogno nel cassetto e per realizzarlo è disposta a tutto. Tu quale sogno<br />
hai e che cosa saresti disposto a fare perché si avveri?