Indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e ...

Indagine sul pubblico del Festival
Internazionale del Film di Roma e
sull’impatto economico della kermesse sul
territorio romano

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e
sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Coordinatore: Francesca Traclò
Indagine sul pubblico e sull’impatto economico del Festival Internazionale del Film di
Roma
a cura dell’Istituto Turismo e Cultura - ITeC della Fondazione Rosselli
e di Spazi Comuni – Centro Studi Ricerca e Sviluppo
Direzione: Carmine Pappalardo, Francesco Pezzulli, Fabiana Sciarelli, Francesca Traclò
Team: Stefania Farsagli, Chimera Poppi, Luisa Romano, Silvia Testa, Maddalena Maggi
Ricerca sul Mercato Internazionale del Film - The Business Street
a cura dell'Istituto di Economia dei Media - IEM della Fondazione Rosselli
Direzione: Flavia Barca, Andrea Marzulli
Team: Beatrice Sammarco, Paola Savini, Lorenzo Principali, Francesco Boscotrecase
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
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L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
INDICE
Introduzione 4
1. Festival Internazionale del Film di Roma 6
1.1 Breve storia della Festa nelle sue tre edizioni 6
1.2 Il pubblico 14
1.3 Aspetti di marketing e comunicazione 14
1.4 L’organizzazione 17
1.5 Il budget 18
1.6 Il festival, il territorio e lo sviluppo turistico 19
2. I risultati dell’indagine relativa all’analisi del pubblico 21
2.1 Il pubblico 21
2.2 Breve profilo dei “turisti” 29
2.3 La comunicazione 35
2.4 Il trasporto 36
2.5 La valutazione: i contenuti 38
2.6 La valutazione: i servizi 42
2.7 Commento sulla valutazione e sulla percezione della qualità 47
2.8 Indicazioni per il futuro 53
3. I risultati dell’indagine relativa all’analisi del mercato 57
3.1 Le caratteristiche degli operatori 59
3.2 La soddisfazione degli operatori 71
3.3 Riflessioni conclusive e suggerimenti 80
4. Il Festival e l’impatto economico 82
5. Appendice metodologica 86
6.1 Obiettivi, Metodo e Tecniche dell’indagine sul pubblico 86
6.1.1 Il questionario dell’indagine sul pubblico 90
6.1.2 La traccia per le interviste 98
6.2 Obiettivi, Metodo e Tecniche dell’indagine sul mercato 99
6.2.1 Il questionario dell’indagine sul mercato 101
6.3 Obiettivi, Metodo e Tecniche dell’impatto economico 104
6. Appendice statistica 105
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L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Introduzione
La Fondazione Rosselli in collaborazione con Spazi Comuni ha svolto l’indagine sul pubblico del
Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio
romano, in risposta ad una richiesta di sponsorizzazione tecnica da parte della Fondazione
Cinema per Roma.
La ricerca ha riguardato innanzitutto il pubblico attraverso un’indagine campionaria svolta nei
giorni del festival, con più di mille interviste condotte sui diversi segmenti di domanda -residenti,
turisti ed operatori- che hanno partecipato alle proiezioni cinematografiche e ai numerosi eventi
culturali organizzati durante il festival. E’ stato poi consultato, secondo la tecnica dell’intervista
diretta, un panel di operatori che hanno partecipato all’Area Business per verificare il loro grado di
soddisfazione ed identificare elementi di successo ed eventuali aspetti suscettibili di
miglioramento. L’analisi dell’impatto economico è stata svolta partendo dai dati di spesa segnalati
dai turisti, sia spettatori che operatori – intervistati nell’indagine sul pubblico- integrata con i dati
di spesa della mostra. Il quadro di indagine è stato completato con interviste dirette agli
organizzatori ed un’analisi dei dati forniti dall’organizzazione e della loro rassegna stampa.
Il Festival di Roma ha dei connotati unici in riferimento al legame profondo con il territorio che si
manifestano tanto nella capacità della città di evocare nell’immaginario collettivo importanti scene
di film che hanno fatto la storia del cinema internazionale, quanto nel suo rapporto con l’industria
cinematografica, che ha nel distretto dell’audiovisivo di Roma il polo produttivo più importante in
Italia. In tale scenario la ricerca ha voluto individuare il profilo demografico, socio-economico,
motivazionale e comportamentale dei partecipanti all’evento; investigare il grado di soddisfazione
e di gradimento del pubblico; misurare l’impatto economico sul territorio romano; offrire
indicazioni all’organizzazione circa il miglioramento dell’efficacia e dell’offerta del festival.
L’evento nasce con queste peculiarità che hanno influenzato l’immagine nazionale ed
internazionale che lo stesso ha acquisito nel tempo e sui cui ha trovato forza la strategia di
posizionamento che nel tempo l’organizzazione ha scelto. Il percorso svolto non è stato sempre
lineare anche perché in virtù della volontà di essere al contempo un festival per gli operatori e per
gli spettatori residenti e turisti, sono stati testati nuovi format. Ciò nondimeno è proprio questo
approccio sperimentale un tratto distintivo del festival che lo rende un oggetto di ricerca
interessante in un paese in cui media, cultura e turismo sono inscindibilmente correlati e le cui
capacità di integrazione e cooperazione future ne possono influenzare la crescita sociale ed
economica.
Il rapporto nella prima parte fa una fotografia del festival nella sua evoluzione storica per offrire al
lettore un contesto di riferimento all’interno del quale rileggere i dati dell’indagine; si tracciano,
infatti, le scelte strategiche e il marketing mix di volta in volta adottati, riportando le motivazioni
che li hanno generati. Il secondo capitolo descrive i risultati dell’indagine sul pubblico suddiviso in
operatori e spettatori, entrambi segmentati in turisti e residenti. Il terzo capitolo si concentra
sull’Area Business, riportando le principali evidenze emerse dall’analisi sugli operatori. Infine si
analizza l’impatto economico che il festival ha prodotto sull’economia regionale attraverso una
misurazione della spesa turistica e della spesa diretta sostenuta dall’organizzazione del festival.
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1. Festival Internazionale del Film di Roma
1.1 Breve storia della Festa nelle sue tre edizioni
E’ del 2006 la prima edizione della manifestazione dedicata all’arte cinematografica nella città di
Roma. La nascita di Cinema. Festa internazionale di Roma è stata fortemente pensata, voluta e
realizzata in seno all’Auditorium Parco della Musica con il contributo delle amministrazioni locali,
in particolare il Comune, la Provincia, la Regione e la Camera di Commercio, oltre alla
Fondazione Musica per Roma, che hanno inteso dare alla città un evento che esaltasse e
valorizzasse la sua tradizione cinematografica e culturale.
La manifestazione è stata denominata “Festa” anziché Festival, connotandone la vocazione
popolare e l’obiettivo di condivisione della fruizione e dell’emozione del cinema. Una Festa
dedicata all’esperienza del cinema deve rivolgersi a un numero molto elevato di persone, siano
grandi o piccoli, addetti ai lavori, semplici appassionati o persone che raramente hanno goduto di
questo piacere, e per questo deve offrire un programma multiforme e diversificato.
Una festa per chi ama il cinema, per chi lo fa, per chi vuole vederlo; un’occasione per riportare i
film a diretto contatto con i veri destinatari della creazione e della fantasia. La prima edizione di
“Cinema. Festa internazionale di Roma” si è svolta tra il 13 e il 21 ottobre 2006.
La realizzazione di questo appuntamento annuale, nella città dove il cinema italiano è nato e ha
trovato le sue eccellenze, risponde anche ad una sapiente strategia delle amministrazioni locali,
di valorizzazione del territorio, di crescita culturale e di promozione turistica, alla quale il festival
ha dato un impulso importante, soprattutto per l’affermazione di un brand sempre più riconosciuto
all’estero.
La Festa ha la sua sede centrale negli spazi dell’Auditorium, ma è chiara la volontà che sia una
Festa di tutta la città: in maniera assai scenografica è stata collegata, in occasione della prima
edizione, Piazza del Popolo, via Veneto e la Fontana di Trevi, con un’unica pellicola
cinematografica, rendendo la città protagonista principale di questa Festa popolare, distribuendo
eventi, mostre, incontri in vari luoghi, dalla Casa del Cinema al Palazzo delle Esposizioni fino ad
arrivare ai veri e propri studi di Cinecittà, madrina del grande cinema italiano dal dopoguerra ai
giorni nostri.
Il programma della prima edizione del festival è articolato in cinque sezioni principali e in due
aree specializzate 1.
1 Nel corso delle tre edizioni il programma subisce minime modifiche, mantenendo pressoché inalterato l’impianto
generale.
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2006

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⇒ Concorso. Sezione competitiva che presenta opere da tutto il mondo di
autori dal linguaggio innovativo con l’intento di sottolineare i percorsi della
creatività e della ricerca.
⇒ Première. Sezione in cui è celebrato il grande cinema d’intrattenimento e di
alta qualità di linguaggio e di creatività.
⇒ Il lavoro dell’attore. Questa sezione rende omaggio ogni anno ad una
figura d’attore contemporaneo e a una scuola di interpretazione, creando un
percorso coordinato di proiezioni, rassegne monografiche, workshop,
incontri specifici con la partecipazione del protagonista dell’anno e di figure
qualificate del panorama internazionale.
⇒ Extra. Sezione che propone un panorama internazionale di materiali e
percorsi raccolti in programmi tematici come il documentario, la televisione di
qualità, i nuovi linguaggi adeguati al rinnovamento tecnologico.
⇒ Alice nella città. Sezione dedicata al pubblico più giovane, con un articolato
programma autonomo di proiezioni, incontri e laboratori dedicati
principalmente ai bambini e agli adolescenti.
⇒ The Business Street. Tra gli scopi istituzionali della manifestazione c’è la
promozione del mercato cinematografico. Per questo quattro giorni sono
dedicati all’industria cinematografica con iniziative a sostegno della
produzione, acquisto, vendita e circolazione internazionale dei prodotti.
⇒ New Cinema Network. Per le stesse motivazioni vengono realizzati spazi di
presentazione di opere e progetti di giovani autori, con particolare attenzione
alla creatività europea e italiana, con la collaborazione di istituzioni
internazionali.
Il numero totale di film presentati nel 2006 è di 117, di 33 diverse nazionalità. La prima edizione
vede una partecipazione totale di 480.000 persone; con 6.837 accreditati, e 102.000 biglietti
emessi.
La seconda edizione, del 2007, riprende la declinazione delle sezioni già sperimentata durante la
prima edizione: Concorso e fuori Concorso – CINEMA 2007, Première, Il lavoro dell’attore, Extra;
Area Business e New cinema per quel che riguarda la parte dedicata al mercato.
Salgono a 600.000 i visitatori dei luoghi del festival, a 7.010 gli accreditati e a 110.000 i biglietti
emessi.
All’interno degli “Eventi” fa capolino, destinato a diventare una vera e propria sezione, il Focus su
un paese, dedicato nel 2007 all’India, con un ricco programma di musica, arte, e naturalmente
cinema. Qualche differenza va inoltre sottolineata per la sezione Alice nella città, che diventa
competitiva, nelle due diverse sottosezioni “K-12” e “Young Adults” rispettivamente riservate ai
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2007

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bambini e agli adolescenti. Il programma delle proiezioni è affiancato da un ciclo di appuntamenti
con i grandi protagonisti del mondo del cinema e della letteratura, con particolare riferimento agli
incontri letterari per l’assegnazione del Premio Paolo Ungari Unicef.
Nell’ottica del più ampio coinvolgimento possibile di appassionati cinefili e di giovani, e per
assecondare un diffuso desiderio di partecipazione reale all’evento, viene proposta per l’edizione
2007 dalla Festa del Cinema di Roma in collaborazione con MySpace (www.myspace.com), il
sito che conta quasi 200 milioni di utenti in tutto il mondo, l’iniziativa “Corti On Line”, un concorso
riservato ai cortometraggi, della durata massima di 5 minuti, realizzati con qualsiasi tecnologia e
su qualsiasi supporto. I lavori selezionati sono stati ospitati all’interno della sezione Extra della
Festa. Il concorso è diviso in cinque categorie: miglior corto narrativo, miglior videoclip musicale,
miglior corto realizzato con telefono cellulare, miglior corto di animazione, miglior mush up. La
redazione del concorso ha scelto i 75 migliori lavori (15 per ogni categoria). I corti selezionati
sono stati poi pubblicati sul sito di MySpace e quindi votati dagli utenti. Una giuria di esperti ha
assegnato, inoltre, un Premio speciale tra tutte le opere selezionate. La premiazione ha avuto
luogo durante la Festa del Cinema di Roma, dove i vincitori hanno sfilato sul red carpet accanto
ai grandi attori e autori.
Le prime due edizioni della kermesse cinematografica romana sono realizzate, quindi, nel segno
crescente di una forte volontà di coinvolgere un pubblico vario e vasto, composto certamente da
spettatori ed appassionati di cinema (e non solo, vista l’introduzione del Focus sul paese, che
presenta anche mostre, spettacoli di danza, concerti ecc.), attratti tanto dalla parte “glamour”,
quella degli attori, delle grandi produzioni, delle sfilate sul red carpet, che da un cinema più di
ricerca e sperimentale, e dai giovani, grazie all’importante sezione dedicata al cinema per
ragazzi; e ovviamente un pubblico di addetti ai lavori, che ha trovato all’interno della Festa un
momento cruciale di scambio e contatti nella sezione The Business Street e New Cinema
Network.
La terza edizione, del 2008, è caratterizzata dal cambio della Presidenza. A Goffredo Bettini,
presidente della Fondazione Cinema per Roma, è succeduto Gian Luigi Rondi, critico
cinematografico nonché presidente dell’Ente David di Donatello. Il nuovo Presidente si è
insediato in una fase già avanzata dei lavori, e si può notare come le modifiche apportate
riguardino scelte stilistiche rispetto a una maggiore “italianizzazione” dei titoli delle sezioni più che
cambiamenti di tipo contenutistico. Inoltre non sembrano cambiare la strategia e gli obiettivi
culturali del festival, efficacemente riassunti nella citazione di Renè Clair richiamata dal neo
presidente del Festival: “È facile fare un film che piace alla critica, facile farne uno che piace al
pubblico, ma è difficile ottenere un film che piace sia alla critica sia al pubblico”.
La prima sezione è costituita dalla Selezione Ufficiale, articolata in Anteprima (Première) e
Cinema 2008 a cui segue L’Altro Cinema (Extra), Occhio sul mondo-Focus e Alice nella
città; sono naturalmente presenti le due aree dedicate al business, il Mercato Internazionale del
Film - The Business Street e Fabbrica dei progetti – New Cinema Network.
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Corti on line
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2008

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Rispetto alle prime due edizioni i numeri degli accreditati aumenta, arrivando a 7.558, così come i
biglietti emessi, 115.000. Vengono presentati 97 film di 34 nazionalità diverse.
L’elemento di maggior rottura rispetto alle due edizioni precedenti è il cambio di nome della
manifestazione: da “Cinema. Festa Internazionale di Roma” a “Festival Internazionale del Film di
Roma”. Non emerge, dall’analisi del festival, un cambio di strategia che giustifichi un tale
mutamento semantico, ancora di più perché, lette le motivazioni che ne hanno determinato la
nascita, verificate le aspettative del pubblico romano e dei turisti interventuti sembra proprio che
sia la logica della festa quella più richiesta, dove l’intera città si permea dell’atmosfera magica del
cinema e ricrea la logica del red carpet anche in location capaci di evocare esperienze
cinematografiche recenti e più antiche. Il modello analizzato appare più simile a una Festa, una
settimana dedicata certamente al cinema, ma anche all’arte, alla musica, al divertimento, adatta
agli addetti ai lavori, agli appassionati di cinema, alle famiglie. La lingua d’uso, che ha spesso
ragione nell’adottare il significante dettato dal reale significato, non sembra aver accettato il
cambiamento, dal momento che molti, dalla stampa al pubblico alle stesse persone che lavorano
per la Fondazione Cinema per Roma, continuano a preferire “Festa” ed anche nelle interviste si è
registrato sicuramente un uso più diffuso del termine Festa.
Un’importante novità di questa edizione è l’introduzione di quattro giornate dedicate al dibattito su
alcuni temi chiave che riguardano la filiera del cinema e dell’industria dell’audiovisivo: gli Stati
Generali del Cinema Italiano. Il convegno ha lo scopo di vagliare assieme a tutte le categorie
del cinema, agli operatori del settore, al mondo delle imprese e alle istituzioni stesse, delle linee
guida, da suggerire al governo, che possano rilanciare le condizioni del cinema italiano. Questi i
titoli degli incontri:
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• Il Digitale. World Going Digital;
• La Legge di Sistema e la via italiana al “Tax Shelter”;
• Il Diritto d’Autore;
• La Pirateria.
Alle giornate degli Stati Generali del Cinema Italiano sono intervenuti 49 speaker, in
rappresentanza di istituzioni, imprese, università, consumatori, con un pubblico qualificato di oltre
700 partecipanti. “I tre appuntamenti degli Stati Generali del Cinema Italiano – ha affermato Gian
Luigi Rondi - hanno approfondito altrettante tematiche cruciali per il rilancio e lo sviluppo
dell’industria del cinema e dell’audiovisivo in questa importante fase di transizione dal mondo
analogico al nuovo scenario digitale. Ne abbiamo tratto utilissimi elementi che intendiamo
mettere a fattore comune dell’intero settore a partire dalle prossime settimane. (…) Abbiamo
immaginato questi Stati Generali come un’occasione importante di confronto tra tutte le
componenti della filiera del cinema e dell’industria audiovisiva. Il risultato ci lascia molto
soddisfatti e il coinvolgimento virtuoso di istituzioni, imprese di settore, autori, addetti ai lavori
indica come occorra proseguire su questa strada per raccogliere le varie istanze e fare in modo
Da Festa a
Festival
Stati generali
del cinema
italiano
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che esse rientrino nell’agenda generale del Paese, perché questa industria è parte importante
dell’economia del nostro Paese e può contribuire allo sviluppo di altri settori”.
Una giuria popolare composta da 50 persone, spettatori abituati ad andare al cinema, ha avuto il
compito di assegnare i premi più importanti della prima edizione (miglior film, migliore interprete
femminile e maschile). Interessante la modalità di reclutamento dei giurati. I 3.000 candidati sono
arrivati alle selezioni dopo aver aderito alla campagna Cin Cin Cinema realizzata dalla Festa del
Cinema in collaborazione con Agis-Anec Lazio: dal 13 marzo al 30 aprile 2006, in tutte le sale
cinematografiche di Roma è stata distribuita una tessera che ha consentito di partecipare al
reclutamento dei giurati. Una commissione diretta dal regista Ettore Scola ha incontrato per una
settimana i 300 candidati selezionati fra gli oltre 3000 che hanno aderito all’iniziativa.
Nel 2007 il sistema di votazione adottato per assegnare i premi ufficiali della kermesse è stato lo
stesso del primo anno: una giuria popolare composta da 50 persone, amanti di cinema, guidata
dal Premio Oscar Danis Tanovic (autore del film No man’s land). La novità della seconda
edizione è stata l’aggiunta di 20 giurati provenienti da 11 paesi europei ai 30 (di cui tre stranieri)
che vivono in Italia.
Per la terza edizione cambia il criterio di votazione per il film vincitore: il pubblico assume un ruolo
ancora più importante, essendo gli spettatori stessi, anziché la Giuria popolare composta da 50
persone appassionate di cinema, ad assegnare il Marc’Aurelio d’oro al miglior film, votando le
pellicole in concorso nell’ambito della Selezione Ufficiale. Il sistema di voto pensato dal Festival
del Film è molto semplice ed immediato: all’ingresso della sala, ogni spettatore riceve una
tessera per esprimere il proprio livello di gradimento in merito al film in programmazione. Il livello
di gradimento può essere espresso grattando il numero corrispondente sulla scheda, da un
minimo di 1 ad un massimo di 5 (1 in caso di scarso gradimento, 5 per il massimo favore).
All’uscita, nei foyer dell’Auditorium, in biglietteria e nel Villaggio del Cinema, il pubblico ha a
disposizione una serie di lettori ottici attraverso i quali convalidare il voto, entro le 12 del giorno
successivo al film in programmazione. Il sistema di voto elettronico dei film in concorso della
Selezione Ufficiale è un sistema originale, realizzato dalla IS S.P.A in occasione del festival, e
che verrà brevettato dalla IS S.P.A. stessa, insieme alla Fondazione Cinema per Roma. Il
sistema elettronico di lettura presso le postazioni di voto registra il voto, annuncia sul monitor,
con un semaforo verde, l’acquisizione del voto, quindi annulla la schedina non consentendone il
riutilizzo. Alle operazioni di distribuzione delle schedine e poi di voto è garantita la presenza
costante di personale di controllo dello studio notarile incaricato alla verifica della regolarità delle
operazioni stesse. L’alta percentuale dei votanti ha dimostrato un buon gradimento del pubblico
di questa iniziativa, e garantisce un’espressione libera e incondizionata da parte degli spettatori.
In tempo reale il sistema aggiorna i dati del voto ed effettua, attraverso uno specifico algoritmo,
un calcolo ponderato del voto, considerando ovviamente la differenza delle quantità di spettatori
presenti alle diverse proiezioni, nelle diverse sale. E’ uno dei primi festival, se non l’unico, che
utilizza un simile sistema tecnologico di votazione.
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La giuria
popolare e la
sua
evoluzione
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Nel 2006 è stato assegnato su insindacabile giudizio della giuria popolare, un premio del valore di
200.000 euro, destinato al miglior film (che il regista e il maggior produttore devono spartirsi in
parti uguali). La giuria popolare è chiamata a votare anche il miglior interprete maschile e
femminile. Così anche nell’edizione del 2007, che ha visto però l’aggiunta di una menzione
speciale tra i film presentati e l’introduzione di due giurie, entrambe al di sotto dei 18 anni, per i
film presentati nella sezione Alice nella città che si aggiudicano due premi da 25.000 euro l’uno.
Nell’edizione del 2008 i film in concorso nella Selezione Ufficiale hanno ricevuto due
riconoscimenti: Il Premio Marc'Aurelio d’Oro per il miglior film (75.000 euro), votato da tutti gli
spettatori che hanno preso parte al Festival, e il Premio della Critica al Miglior Film (75.000 euro),
assegnato da una giuria internazionale qualificata, la stessa che ha assegnato il premio alla
migliore attrice e al migliore attore. Due film della sezione Alice nella città vengono premiati con
un premio da 25.000 euro ciascuno.
Gli appena tre anni di esistenza del Festival sembrano essere in realtà molti di più e la
sensazione è in parte dovuta al fatto che può parere del tutto naturale che la città di Roma, città
simbolo della cinematografia dal dopoguerra, abbia un “suo” spazio dedicato all’arte
cinematografica. Incrementa sicuramente questa sensazione anche il fatto che i dibattiti che
l’hanno accompagnato sono stati tali da radicare nel sentimento comune l’immagine del Festival.
La prima questione che ha animato l’opinione pubblica verteva sul calendario dell’evento romano,
che secondo alcuni andava a “sommarsi” alla Mostra del Cinema di Venezia, tradizionalmente
svolta durante i primi giorni di settembre. Posizionare la Festa del Cinema di Roma poco più di un
mese dopo la Mostra del Cinema di Venezia è sembrato ad alcuni un gesto che minacciava di
togliere pubblico e attenzione alla manifestazione veneziana. O forse, ad altri può essere
sembrato rischioso, per paura che il giovane festival non riuscisse ad acquisire il ruolo per cui era
stato previsto. La mostra d’arte cinematografica di Venezia rappresenta il più antico festival di
cinema del mondo (la prima edizione è del 1932), nato in un momento in cui la necessità era di
dare al cinema lo status di arte. Fu importantissimo e lo è anche oggi; ma non è più l’unico.
L’esperienza di questi primi anni di vita della manifestazione romana ha mostrato come il modello
adottato sia stato in grado di trovare una sua domanda e un posizionamento strategico distinto da
quello della Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Si osserva inoltre che attualmente in Italia,
in tutti i mesi dell’anno vengono organizzati festival di cinema, piccoli e grandi, molti dei quali
hanno assunto una certa importanza (Locarno, Torino, Milano, Pesaro, Bellaria etc), ognuno
grazie a una sua propria specificità. La Festa di Roma si è posta da subito come una
manifestazione della gente e per la gente, e con in più un’attenzione del tutto concreta alle nuove
realtà progettuali italiane, anche attraverso l’istituzione di NCN-New Cinema Network (ora
Fabbrica dei progetti). Roma riveste infatti un ruolo di primo piano tra i Pitching Forum 2
organizzati da (pochi) altri Festival in Italia, equiparandosi per importanza a festival internazionali
estremamente noti come Cannes e Hong Kong. Il festival dunque rappresenta ancora una
2 Nell’arco di tre giornate gli autori, accompagnati da un produttore, hanno modo di presentare i loro progetti a
produttori di tutta Europa, per cercare coproduzioni. Inoltre l’autore del progetto vincitore avrà a disposizione una
somma a fondo perduto che lo metterà nelle condizioni di potersi dedicare serenamente al progetto.
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Premi
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formula di promozione del cinema gradita sia al pubblico che agli operatori. Coloro che amano il
cinema, coloro che pensano che un festival di cinema possa portare beneficio al territorio così
come alle individualità, saranno soddisfatti a ogni nuovo festival che si affermerà in Italia.
Nella tabella che segue i numeri più significativi per un confronto tra le tre edizioni:
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Tabella 1. Confronto fra le tre edizioni del Festival (2006, 2007 e 2008)
PRESENZE % 2008 vs 2007 2008 2007 2006
Visitatori dei luoghi del Festival - 3,3% 580.000 600.000 480.000
Accreditati + 7,8% 7.558 7.010 6.837
Totale biglietti emessi + 4,5% 115.000 110.000 102.000
Incassi biglietti + 14,5 % € 398.000 € 347.610 € 367.486
PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO
Tasso di occupazione media delle sale 89% 82% 65%
Tasso medio di votanti per il premio del pubblico
ATTIVITA’ CON LE SCUOLE (Alice nella città)
64% - -
Totale scuole coinvolte (Roma e
Provincia)
+ 8,8% 135 124 81
Totale alunni coinvolti (da 8 a 17
anni)
PROGRAMMAZIONE
+ 4,2% 7.664 7.353 6.550
Numero film di selezioni e sezioni ufficiali 97 102 117
Numero film omaggi, retrospettive, cineclub, Mercato del film 219 311 149
Nazionalità dei film 34 46 33
Numero delle proiezioni totali 615 670 650
Numero degli schermi
MERCATO INTERNAZIONALE DEL FILM
24 33 23
Numero delle proiezioni film di Mercato 153 142 130
Numero degli accreditati Mercato 620 600 440
tra cui compratori 260 250 160
tra cui venditori 97 60 40
Numero delle anteprime di Mercato 28 25 15
Paesi provenienza
EVENTI SPECIALI UFFICIALI
33 41 35
Mostre 5 6 4
Concerti 4 5 3
Focus paese (arte, letteratura, musica, cinema) 1 (Brasile) 1 (India) 0
Risonanze (eventi ospitati) 22 32 10
Premi (ufficiali e collaterali)
ARTISTI E TALENT PRESENTI
17 15 15
Artisti italiani 238 163 -
Artisti stranieri 329 172 -
PARTNER PUBBLICI E SPONSOR PRIVATI 144 170 108
BUDGET € 15.500.000,00 € 17.609.752,00 € 12.616.943,00
COPERTURA STAMPA (STAMPA, RADIO E TV NEI GIORNI DEL FESTIVAL)
Giornalisti accreditati + 1,5% 2.669 2631 2432
italiani + 1,4 2.248 2215 2022
internazionali + 1,1% 421 416 410
Stampa nazionale: articoli pubblicati + 7,8% 2.646 2.454 2.156
Stampa nazionale: servizi tv e radio + 15,7% 930 804 498
Stampa internazionale: articoli
pubblicati
+ 62% 820 506 -
Sito web (www.romacinemafest.org): + 3,6%
pagine visitate durante il Festival
1.150.000 1.110.000 -
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Fonte: Fondazione Cinema per Roma
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1.2 Il pubblico
Il Festival di Roma si rivolge a tutti: apre le porte agli esperti, agli artisti e operatori del settore,
invita giovani, anziani e famiglie. Persone che abitualmente frequentano le sale cinematografiche,
alunni delle scuole, studenti di cinema e semplici curiosi. La caratteristica della trasversalità è
stata il punto centrale dal quale l’organizzazione è partita per costruire l’idea della festa. E questo
sia dal punto di vista dell’offerta culturale e dei contenuti, sia dal punto di vista del marketing e
della comunicazione.
L’offerta culturale, come abbiamo già detto, è intrinsecamente diversificata tra le varie sezioni, e
dunque in grado di soddisfare diverse tipologie di aspettative. Viene così proposta la
cinematografia italiana e straniera, di massa e di nicchia, le proposte delle major ma anche quelle
di produzioni indipendenti. Anche all’interno delle singole sezioni però si notano strategie di
apertura che intendono assecondare le più antitetiche esigenze. La sezione Alice nella città, per
esempio, viene talvolta superficialmente classificata come “la sezione per i ragazzi”, quando
l’intenzione è invece quella di proporre film che trattino di un periodo ben definito ma al contempo
indefinibile della vita, tra l’infanzia e l’adolescenza, adatti e interessanti sia per chi vive quel
periodo, sia per chi l’ha già vissuto. E anche a livello di contenuti la sezione propone sia film che
molto difficilmente saranno distribuiti in Italia, sia “Film-evento” 3 ritenuti interessanti, al di là del
giudizio qualitativo, per la capacità che hanno di muovere masse di adolescenti. Il numero totale
di alunni che hanno partecipato alla Festa del cinema è notevole, e varia dai 6.550 della prima
edizione ai 7.664 (di 135 scuole di Roma e Provincia) dell’ultima edizione del 2008.
1.3 Aspetti di marketing e comunicazione
Fin dall’inizio, anche dal punto di vista della comunicazione, si è cercato di affermare un modello
trasversale in grado di aprirsi sia al pubblico di spettatori, sia ai finanziatori-sponsor, sia agli
operatori e con una grossa articolazione delle iniziative e degli eventi; una manifestazione
dunque multitarget, rivolta a un ampio e diversificato pubblico. In questo senso la manifestazione
è stata appetibile per un altissimo numero di sponsor, rappresentati da grandi aziende di lusso
ma anche specializzate in prodotti di massa. Attualmente si tratta di una delle manifestazioni,
anche a livello europeo, che conta il più alto numero di partner 4 . “Partner” anziché “Sponsor” si
adatta maggiormente al tipo di partecipazione che viene instaurata tra le aziende e il Festival,
attraverso la formula dell’integrazione, offrendo cioè ad ognuno uno spazio e un ruolo ben
definito all’interno della manifestazione, a seconda delle esigenze.
Tra le strategie di sostenibilità economica del Festival si ricorda dunque la massima enfasi e
sforzo commerciale finalizzato alla presenza di soggetti privati da coinvolgere con partenariati
cash e/o mediante controprestazioni in servizi e prodotti a cui vengono offerti in cambio da parte
della Fondazione opportunità, strumenti, azioni di comunicazione e visibilità, possibilità di
pubbliche relazioni, servizi a loro clienti ed invitati, eventi e progetti speciali ad hoc ed in
3 Quest anno High School Musical 2 e Twilight.
4 I partner pubblici e sponsor privati per l’edizione del 2008 sono stati 144.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
13

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
particolare valorizzazione culturale delle loro attività e supporto alle loro azioni corporate di
responsabilità sociale. Non a caso la Fondazione ha un’intera area marketing dedicata allo
sviluppo ed alla gestione dei rapporti con soggetti privati. Inoltre ha come scopo la valorizzazione
della partecipazione dei soci fondatori attraverso la messa a sistema di loro strutture e servizi,
non solo dedicati alla cultura e all’audiovisivo (ad esempio Film Commission Roma-Lazio); la
costruzione di molteplici partenariati strutturali con istituzioni pubbliche e private, organismi no
profit ed altri soggetti del territorio, nazionali ed internazionali per la compartecipazione e
coproduzione di parti di progetti e singole iniziative del Festival, con frazionamento di costi e
responsabilità; infine la massima attenzione alla struttura e gestione dei costi nel loro complesso
ed obiettivi di equilibrio economico-finanziario come timone della Fondazione.
Comunicazione, promozione e produzione, sono tre organici che nel corso della prima edizione
hanno collaborato insieme: l’ufficio comunicazione inglobava al suo interno l’ufficio promozione e
quello distribuzione. L’ufficio comunicazione era deputato nella scelta dei materiali promozionali
giusti, per un determinato target di pubblico in uno specifico contesto, mentre l’ufficio promozione
era preposto allo studio dei punti di interesse dove distribuire il materiale. L’attività di promozione
per la prima edizione è iniziata nel settembre 2005, durante il Festival di Venezia, con una
conferenza stampa, mentre in termini pubblicitari il primo appuntamento è stato il palcoscenico
internazionale del Festival di Berlino.
L’allora responsabile della comunicazione Doris Longoni ha scelto per la prima edizione della
Festa due piani di comunicazione: uno di carattere internazionale, il secondo di carattere
nazionale/regionale. Sia sul piano internazionale che sul piano nazionale, si usa anche la
stampa, acquistando pagine dalle maggiori testate giornalistiche a livello europeo. A livello
internazionale, si mira al target specifico dei professionisti del settore, cercando anche di
promuovere e comunicare un evento, unico in Italia, come la Business Street; l’altro piano, di
livello nazionale/regionale, si crea principalmente per il pubblico della città, della periferia romana
e dell’intera regione (utilizzando, per quest’ultima, trailer e promo nel circuito dei cinema del
Lazio). La domanda che si pone l’ufficio comunicazione è: il piano comunicazione di una Festa,
deve avere un target specifico, oppure in quanto festa “popolare”, deve avere una comunicazione
e promozione a ventaglio? La risposta individua proprio nel pubblico il vero target, essendo una
festa popolare, e per questo l’affissione è scelta come mezzo principale, perché in grado di
entrare facilmente in contatto con il grande pubblico. Ovviamente gli appassionati di cinema, così
come gli operatori del settore sono già informati al riguardo, perché nei quotidiani, nei giornali
specializzati, nelle sezioni spettacoli e cultura, il lancio della Festa è già presente. Altro strumento
di comunicazione è l’utilizzo dei totem, strutture che si sviluppano in verticale; su di essi sono
esposti, a parte il logo della festa del cinema e degli sponsor, varie informazioni sulla festa, come
ad esempio i luoghi di fruizione, le case e le date. I totem sono posizionati nei pressi dei cinema
coinvolti nella manifestazione e nelle piazze (piazza del popolo, piazzale dei Sanniti ed altri posti
ad alta visibilità); ne viene messo uno anche ad Ostia, sul lungomare, che ha avuto un grande
ritorno d’immagine. Uno strumento fondamentale è poi il sito internet, nonostante l’Italia viva
ancora, talvolta, un gap tecnologico rispetto alla situazione europea, visitato da un altissimo
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
14

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
numero di persone (quest’anno circa 1.150.000 persone durante il festival), e che già sostituisce
e integra forme più classiche di comunicazione.
Le campagne pubblicitarie della seconda e terza edizione hanno brillantemente sottolineato il
carattere popolare e comunitario del festival. Nel 2007 lo slogan “Roma, la prima sala
cinematografica con 3 milioni di abitanti” accompagna un’immagine raffigurante il pubblico del
mercato di Campo de’ Fiori che osserva trasognato uno schermo immaginario nel cielo della
Capitale. Per l’ultima edizione invece, lo slogan “Il grande cinema visto da vicino” descrive
l’immagine di due soggetti alternati, un uomo e una donna, fotografati nell’atto di bucare lo
schermo per vedere cosa c’è oltre.
La comunicazione dei più grandi festival del cinema si presenta invero piuttosto uniforme,
concentrata soprattutto nei classici canali di promozione come la stampa, la tv, la radio e la
cartellonistica, grazie anche ad importanti partnership e sponsorizzazioni con i maggiori mass
media nazionali, oltre alla strutturazione di siti web contenenti le ultime news sull’evento.
Mettendo a rapido confronto il Festival di Roma con quelli di Berlino e Cannes, comunque,
vengono sottolineate alcune differenze nella strutturazione della comunicazione. La Berlinale, per
esempio, per il sesto anno consecutivo, ha confermato la partnership con la televisione francese
TV5MONDE, al fine sia di promuovere il festival in Francia, sia di realizzare una speciale
sessione durante il festival. Infatti TV5MONDE e German-French Youth Association, in
collaborazione con Berlin International Film Festival, hanno selezionato una speciale giuria
composta da ragazzi tedeschi e francesi, per l’assegnazione del premio “Dialogue en
perspective”.
A questa partnership si aggiunge quella con la TVZDF/3sat, con il compito di filmare le cerimonie
di apertura e chiusura del Festival, oltre agli altri eventi di rilievo che si svolgono durante il
festival, al fine di trasmetterli sul sito web della Berlinale.
Infine, altra iniziativa interessante per la promozione del Festival del Cinema di Berlino, è la
collaborazione con la Fiera del Libro di Francoforte, che permette uno scambio culturale e
costruttivo tra il mondo dei libri e quello della cinematografia.
Maggiormente incentrata sul sito web, invece, la comunicazione del Festival del Cinema di
Cannes, che permette di consultare le news online anche in formato audio, oltre a rendere
disponibili strumenti quali l’RSS e i Widgets. All’offerta informativa si aggiunge anche la
newsletter e la web TV. Quest’ultima si avvale della creazione di un sito indipendente,
appositamente dedicato: www.tvfestival.tv, che propone tutti i maggiori eventi, cerimonie,
interviste, conferenze stampa e red carpets del festival sia in inglese che in francese.
Anche il Festival del Cinema di Roma ha promosso l’ideazione della web TV, grazie alla
collaborazione di Cooming Soon Tv. Tutto quello che accade durante la rassegna romana è
trasmesso sul canale 180, sul digitale terrestre e sul sito internet www.comingsoon.it, non
essendo per il momento prevista un’integrazione della web tv all’interno del sito internet del
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
15

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
festival. A questa iniziativa si affiancano altri servizi online, come la newsletter e la possibilità di
leggere tutte le ultime notizie sull’evento anche online.
1.4 L’organizzazione
La prima edizione della Festa dipende dal punto di vista organizzativo dalla Fondazione Musica
per Roma, che dalla data di creazione, luglio 2004, gestisce gli eventi dell’Auditorium- Parco della
Musica. Ma già a partire dal febbraio del 2007, durante l’organizzazione della seconda edizione
della Festa, si è costituita la Fondazione Cinema per Roma, rendendo così la manifestazione
indipendente dalla gestione degli eventi dell’Auditorium. La Fondazione Cinema per Roma è stata
costituita il 13 febbraio 2007, su iniziativa della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura di Roma, della Fondazione Musica per Roma, del Comune di Roma e della Provincia
di Roma a cui si aggiungerà la Regione Lazio che assumerà anch'essa la qualifica di Fondatore,
come previsto nell'atto costitutivo, a seguito delle relative deliberazioni al riguardo. Come si legge
nell'art. 4 dello Statuto Sociale, la Fondazione Cinema per Roma ha come missione la creazione,
la promozione e la valorizzazione del cinema e della cultura cinematografica e dell'audiovisivo in
generale, in sintonia con i bisogni e le istanze di sviluppo culturale, sociale ed economico
dell'area metropolitana di Roma, del Lazio e dell'intero Paese ed in particolare la realizzazione
della manifestazione Festival Internazionale del Film di Roma. Ulteriori sue finalità sono
promuovere la ricerca nel settore stesso e dare voce – con la realizzazione di eventi specifici – a
nuove forme artistiche cui non è concesso uno spazio nel circuito ufficiale e supportare altre
iniziative artistiche che contribuiscono alla diffusione di cultura in ogni forma. Per il
raggiungimento dei propri scopi sociali la Fondazione Cinema per Roma, oltre alla progettazione,
realizzazione e promozione di eventi cinematografici ed audiovisivi, con particolare riguardo al
Festival Internazionale del Film di Roma, organizza:
• incontri e conferenze-lezione con personalità autorevoli, autori ed artisti del cinema;
• attività di alta formazione e perfezionamento (tra cui corsi, tirocini, master class, stages,
seminari) rispetto a tutti gli ambiti culturali e professionali del settore, anche in
cooperazione con mondo universitario;
• attività didattica, di education ed edutaiment connesse al cinema ed indirizzate al mondo
della scuola e dei giovani;
• eventi ed avvenimenti di tipo culturale ed artistico in grado di veicolare e rafforzare la
promozione del cinema;
• attività di produzione e commercializzazione di materiale audiovisivo ed editoriale;
• assegnazione di borse di studio, premi, riconoscimenti alla carriera.
1.5 Il budget
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
16

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
La prima edizione di “Cinema. Festa Internazionale di Roma” è stata realizzata dalla Fondazione
Musica per Roma. Il budget è stato di poco più di 12.616.000 euro, di cui quasi la metà
proveniente dai soci Fondatori Musica per Roma e l’altra metà da sponsor privati; circa il 6% è
costituito da ricavi di biglietteria e altri soggetti istituzionali.
Nel febbraio 2007 è stata costituita la Fondazione Cinema per Roma che ha ereditato la titolarità
della Festa del Cinema e la responsabilità della sua organizzazione, provvedendo alla seconda
edizione 2007. Il budget complessivo è stato di 17.608.000 euro, e ha visto aumentare il
contributo da parte dei soggetti privati e da altri soggetti istituzionali rispetto ai soci fondatori.
Il budget complessivo della terza edizione è stato di 15.500.000,00 euro. A fronte di un sensibile
calo dei contributi da parte degli sponsor, vi è stato un leggero aumento dei contributi da parte dei
soggetti pubblici, mentre costante è stato l’apporto dei soci fondatori della fondazione Cinema per
Roma.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Tabella 2. Dettaglio contributi pubblici edizioni 2006 e 2007
2006
Comune di Roma € 1.000.000
Provincia di Roma € 1.000.000
Regione Lazio € 1.500.000
Camera di Commercio € 2.500.000
Altri organismi istituzionali € 300.000
Totale € 6.300.000
2007
Comune di Roma € 1.500.000
Provincia di Roma € 1.000.000
Regione Lazio € 1.500.000
Camera di Commercio € 1.800.000
Altri soggetti istituzionali (Siae, ICE, Sviluppo Lazio, etc.) € 1.125.000
Totale € 6.925.000
Fonte: Fonte: bilancio preconsuntivo 2006 Fondazione Musica per Roma e
bilancio di esercizio 2007 Fondazione Cinema per Roma
17

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
1.6 Il Festival, il territorio e lo sviluppo turistico
La definizione della manifestazione come un “festival con la città intorno” 5 introduce il discorso sul
rapporto tra il festival e il territorio.
L’attenzione al territorio è da sempre stata molto forte per quanto riguarda il pubblico di
riferimento, che è costituito prima di tutto dai cittadini romani e del territorio circostante. L’idea
della Festa del Cinema si fonda proprio sul coinvolgimento della città e nel corso delle tre edizioni
molte iniziative sono state organizzate in questo senso. Intanto i “luoghi” del festival si
compongono di varie sedi che trovano i due punti più importanti nell’Auditorium e nel percorso tra
piazza Barberini e la Casina del Cinema di Villa Borghese, insieme, tra gli altri, al Palazzo delle
Esposizioni e il Nuovo Cinema Aquila del Pigneto. Inoltre la sezione Alice nella città ha lavorato
molto su questo aspetto, innanzitutto attraverso il coinvolgimento di un altissimo numero di
scuole, che vedono durante la manifestazione una partecipazione importante e di qualità, con
l’istituzione per esempio di una giuria di ragazzi, ma anche attraverso iniziative come il Movie
Bus, che, durante l’edizione del 2007, ha portato il cinema in zone di Roma più isolate e
periferiche. Anche altre proiezioni e mostre sono state organizzate, in contemporanea alla
manifestazione all’Auditorium, in varie locations distribuite sul territorio, anche se è necessario
evidenziare che talvolta non è bastato proporre una proiezione in una sede anche prestigiosa ma
“fuori” dal centro della Festa per creare un evento in grado di richiamare un alto numero di
partecipanti. Il pubblico è naturalmente in cerca anche dell’”atmosfera” della festa. Per citare
un’altra iniziativa dell’edizione del 2007, il pubblico della Festa ha potuto gratuitamente
approfittare di un piacevole giro sul Tevere a bordo del Battello del Gusto.
Il Festival del Cinema è, dunque, uno strumento di valorizzazione del territorio, e non solo dei
suoi siti più celebri e visitati, che si innesta in una più ampia strategia di riqualificazione
dell’offerta culturale, che le amministrazioni romane stanno portando avanti ormai da diversi anni,
e che ha sensibili ricadute sia sui residenti, sia sui turisti. E’ innegabile, infatti, che elementi
culturali come il Festival del Cinema siano uno strumento di promozione turistica, in grado di
catalizzare nella Capitale un turismo attratto sia dalla connotazione culturale del festival che da
quella più identificabile con l’intrattenimento e il divertimento.
E’ per questo che occorre lavorare per rafforzare l’immagine del festival e del cinema come
patrimonio e tradizione di Roma, ma anche ragionare in un’ottica di promozione del turismo
festivaliero favorendo, ad esempio, convenzioni con hotel e ristoranti e lo sviluppo di un’offerta
integrata di servizi.
Anche relativamente alla promozione di alcune realtà produttive locali, siano o meno legate al
mondo della cinematografia, il cammino è abbastanza faticoso. Gli sponsor sono per la
stragrande maggioranza enti e aziende di livello nazionale e internazionale, che hanno spesso,
ma non necessariamente, come riferimento il mercato romano. Vi è poi da ricordare che l’alto
costo per entrare nella sponsorship impedisce la partecipazione a piccole aziende per quanto
5 di Gianluca Giannelli, curatore della sezione Alice nella città.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
18

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
ben radicate sul territorio. Eccezioni sono rappresentate da aziende di nicchia che puntano
sull’innovazione tecnologica o sul risparmio energetico.
Ma non solo il turismo del festival in senso stretto andrebbe promosso, quanto quello, più vasto e
in crescita, del cinema in generale. Il grande sviluppo del cineturismo negli ultimi anni suggerisce
la necessità di rafforzare l’immagine del binomio Roma/Cinema e valorizzare il potenziale
attrattore dato dalle location degli innumerevoli film girati nella città eterna.
E’ ormai noto, e supportato da numerosi studi, l’impatto dei richiami cinematografici per
l’incremento dei flussi turistici. In questo il festival può e deve avere un ruolo centrale, non solo
nei giorni della kermesse, ma attraverso iniziative ed azioni in tutto l’arco dell’anno.
Da sottolineare è l’importanza degli eventi in senso lato all’interno dei processi promozionali,
economici e di sviluppo del territorio, oltre che il loro ruolo culturale, evidenziando così
immediatamente che eventi nati per le ragioni più disparate possano avere ripercussioni anche
nel settore turistico. Infatti gli spettatori per poter fruire dell’evento utilizzano solitamente servizi
dedicati ai turisti, come hotel, mezzi di trasporto, ristoranti ecc., incrementando così i benefici
derivanti dall’evento. Oltre all’aspetto culturale e di apprendimento vanno quindi considerati tutti
gli effetti economici e occupazionali indotti dall’evento, oltre al consolidamento dell’immagine e
della notorietà della destinazione.
Ne consegue che per ricavare i massimi benefici, la località dovrà attrezzarsi a ricevere i flussi
turistici, ma anche a mantenerli costanti nel tempo. Da qui la necessità di creare strategie di
marketing territoriale e di promozione che sappiano coinvolgere il maggior numero di
stakeholders in accordo con l’organizzazione stessa dell’evento.
Creare una rete di operatori locali direttamente e indirettamente coinvolti nella filiera turistica,
risulta essere indispensabile per pianificare e attuare strategie di promozione e
commercializzazione del territorio condivise, secondo un piano strategico e di marketing
strutturato per attirare i flussi turistici anche al di fuori del periodo di svolgimento dell’evento.
Creare cioè un’immagine coerente, che sappia valorizzare la destinazione turistica legandola ai
valori positivi che si accompagnano all’evento, oltre che realizzare un’offerta turistica completa e
coordinata, stabilendo relazioni e convenzioni tra operatori turistici durature e non limitate all’arco
di tempo di svolgimento dell’evento, risulta indispensabile per prolungare i benefici derivanti dagli
eventi, altrimenti relegati solo a brevi periodi dell’anno.
Occorre anche considerare la tipologia di persone attratte dall’evento: molti infatti viaggiano
esplicitamente per prender parte al festival, soprattutto quando si tratta di eventi dalla portata
internazionale in grado di attirare spettatori in modo autonomo rispetto al territorio, altri invece
considerano il festival un’attività accessoria la cui fruizione si unisce alle altre attrattive presenti in
loco. Dunque l’offerta va calibrata e personalizzata a seconda dei visitatori i presenti nella
destinazione turistica.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
19

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
2. I risultati dell’indagine relativi all’analisi del pubblico
2.1 Il pubblico
Considerando il campione di persone a cui è stato somministrato il questionario come indicativo
delle tendenze generali dei frequentatori del Festival Internazionale del Film di Roma, si va a
delineare un profilo del pubblico della kermesse romana.
Le donne superano numericamente gli uomini, e questo dato è in linea sia con gli andamenti
demografici che con abitudini socio-culturali che testimoniano in linea generale una
frequentazione più assidua da parte del pubblico femminile di cinema, teatri e festival.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Tabella 3. Partecipanti al Festival per sesso
v.a. %
Uomo 482 44%
Donna 619 56%
Totale 1101 100%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli - ITeC e Spazi Comuni
Il 75% delle persone che hanno frequentato la terza edizione del festival ha meno di quarant’anni,
e quasi il 40% è composto da persone tra i 20 e i 30 anni. Il dato è perfettamente in linea con la
media nazionale di chi frequenta il cinema 6 , e indicativo dell’appeal che il festival può offrire ai
giovani, non solo rispetto ai contenuti che vengono proposti tramite i film, ma rispetto al “senso”
del cinema: condividere prevalentemente con estranei un’esperienza emozionale con la
complicità di una sala buia.
L’alta percentuale degli under 20 è sicuramente una prerogativa, tra i festival italiani, di quello di
Roma, che grazie alla sezione Alice nella città apre alle scuole e a un pubblico di giovanissimi. I
film della sezione Alice vengono fatti vedere senza il visto censura, a totale responsabilità dei
curatori.
6 Sono le persone di 6-34 anni a frequentare maggiormente le sale cinematografiche con percentuali che superano il
73 per cento. L’interesse per il cinema decresce poi rapidamente all’aumentare dell’età passando dal 45,0 per cento
tra le persone di 45-54 anni fino a raggiungere il minimo tra gli anziani (13,7 per cento tra i 65 e i 74 anni e il 4,1 per
cento tra le persone di settantacinque anni e più). “Spettacoli, musica e altre attività del tempo libero”, ISTAT, 2006
20

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
41-50 12%
Per quasi il 70% delle persone la partecipazione al festival segue un modello di fruizione
individuale o con amici; la partecipazione al festival viene cioè percepita come occasione di
svago all’interno dell’offerta culturale della città. Si ha però una buona percentuale, superiore al
20%, di persone che frequentano la Festa insieme a un altro componente della famiglia.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 1 - Partecipanti al Festival per età
31-40 20%
51-60
9%
61-70
3% Oltre 70 1%
Fino a 20
16%
21-30 39%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
Tabella 4. Numero di familiari con i quali si è partecipato al Festival
v.a. %
1 749 69%
2 251 23%
3 o 4 77 7%
più di 4 16 1%
Totale 1093 100%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
I dati che si sono raccolti sui titoli di studio dei partecipanti al festival devono tenere conto di
alcuni fattori importanti ai fini di una corretta lettura. Come si vede, a fronte di un 12% di persone
laureate o con studi post-laurea, oltre il 75% delle persone ha indicato “Diploma, Formazione
professionale o licenza media inferiore”. Prima di tutto si consideri la presenza di un 16% di under
20 di cui verosimilmente la maggioranza non ha ancora finito la scuola superiore, dato quindi che
va ad aumentare la percentuale di chi ha dichiarato il titolo di “media inferiore”. Stesso discorso
vale per l’alta presenza di under 30, possibili studenti universitari non ancora laureati, che
dichiarano dunque il “diploma”. Bisogna considerare, infatti, che il 37% del campione è composto
da studenti. Un altro fattore da tenere in considerazione è la grande partecipazione al Festival di
Roma (a differenza di altri festival italiani, come Venezia) degli operatori che lavorano nel mondo
del cinema, i quali è possibile che abbiano frequentato corsi di formazione professionale. Gli
21

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
operatori, categoria in cui vengono comprese tutte le professioni che ruotano intorno al cinema,
dai tecnici ai giornalisti, sono il 42% del totale degli intervistati.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Tabella 5. Titolo di studio dei partecipanti al Festival
Post-laurea 2%
Laurea 10%
Diploma 35%
Formaz.professionale/media inf. 40%
nessun titolo/licenza elem. 13%
Totale 100%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
Operatori
42%
Grafico 2 - Partecipanti al Festival.
Spettatori e operatori
Spettatori
58%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
Rispetto all’occupazione dei partecipanti, non stupisce il quasi 40% di studenti, alla luce dei dati
sopra citati. Alta anche la percentuale, 30%, dei lavoratori autonomi, categoria che comprende
anche imprenditori e liberi professionisti; anche questo dato potrebbe dipendere dalla presenza
importante degli operatori, nella maggior parte dei casi lavoratori autonomi.
22

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
lavoratore
autonomo
30%
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 3 - Partecipanti al Festival per occupazione
Dipendente
21%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
La provenienza del pubblico è decisamente romana. Il 72% dei partecipanti sono di Roma, dato
che conferma l’ideale della manifestazione come Festa per la città, di e con la città. Resta
interessante la percentuale di persone che vengono da varie regioni italiane e dall’estero, il 21%,
indice di un festival che esercita un forte appeal, un festival per cui vale la pena affrontare spese
di viaggio e di permanenza.
Tabella 6. Partecipanti al Festival per provenienza
Roma 72%
Lazio 7%
Italia 17%
Estero 4%
Totale 100%
Residenti a Roma
non occupato/a
7%
casalinga/
pensionato
5%
Centro (Municipi:I,II,III,IX,XVII) 35%
Nord (Municipi:IV,XIX,XX) 23%
Sud (Municipi:XI,XII,XIII) 16%
Est (Municipi:V,VI,VII,VIII,X) 17%
Ovest (Municipi:XV,XVI,XVIII) 9%
Studente
37%
Totale 100%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
23

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Un dato interessante è che all’interno della categoria dei turisti, è più alta la percentuale degli
Spettatori (55%) piuttosto che quella degli Operatori (45%). Il dato evidenzia come il festival
costituisca un evento in grado di attirare in città anche i visitatori non motivati da esigenze di
lavoro legate al festival.
Operatori
45%
Il pubblico del festival sembra essere piuttosto fedele. Si nota infatti che il 56% delle persone ha
partecipato ad almeno un’altra edizione, e nel 30% dei casi ha assistito a tutte e tre le edizioni.
Non manca naturalmente una buona percentuale di neofiti, per i quali l’edizione del 2008 ha
rappresentato la prima partecipazione (44%). Gli operatori, lavorando nell’ambito
cinematografico, sono frequentatori più assidui, e cercano di non mancare l’appuntamento
romano: il 69% ha assistito ad almeno un’edizione, e quasi il 40% a tutte e tre.
Nonostante dunque la partecipazione di una buona fetta di frequentatori abituali è positivo
l’aumento di presenze al festival rispetto alle annualità precedenti. Il totale dei biglietti emessi
nell’edizione del 2008 infatti è cresciuto del 4,5% rispetto all’edizione del 2007 e del 12,7%
rispetto a quella del 2006.
Anche il tasso di occupazione delle sale è aumentato, passando dal 65% e 82% rispettivamente
dell’edizione del 2006 e quella del 2007 all’89% di quest’anno. C’è tuttavia da sottolineare che
questo dato è influenzato dalla riduzione del numero delle proiezioni totali (- 5,4% dal 2006).
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 4 - Visitatori non residenti:
Spettatori e Operatori
Spettatori
55%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
24

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 5 – Partecipazione alle 3 edizioni del Festival per partecipanti,
spettatori e operatori
44%
21%
54%
18%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
Dunque il pubblico tende a tornare, anche se rispetto ai giudizi sul confronto tra quest’ultima
edizione e quelle precedenti, si rileva un affievolimento dell’entusiasmo. In generale rispetto agli
anni precedenti infatti, il 45% delle persone non esita ad affermare che l’edizione del 2008 sia
peggiore, mentre è considerata migliore solo per il 18%. Segmentando il pubblico tra operatori e
spettatori si nota come i primi lamentino un peggioramento rispetto alle altre edizioni in una
percentuale più alta rispetto ai secondi.
Il risultato va inserito nel tipico andamento che connota in genere il gradimento di un festival nei
primi tre anni di vita; vale a dire che fa seguito all’entusiasmo per la prima edizione una forma di
assestamento per la seconda e quindi una strutturale percezione di peggioramento per la terza
edizione. Inoltre il giudizio sul festival non può non tener conto delle vicende e dei conseguenti
ritardi su parte della programmazione che hanno segnato questa terza edizione. Il giudizio del
pubblico deve infatti inserirsi in un’ottica complessiva che riguarda anche le aspettative e i
desideri del pubblico, molto attratto anche dall’aspetto più glamour che può offrire il festival, cioè
la presenza delle star di calibro internazionale, il fascino del tappeto rosso, l’occasione di
frequentare eventi mondani.
31%
24%
GENERALE SPETTATORI OPERATORI
solo 2008
2007 e 2008
2006 e 2008
tre edizioni
25

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Grafico 6 – Come è cambiata l'edizione 2008 in rapporto alle edizioni 2006 e 2007
39%
18% 18%
A giudicare dalla sicurezza con cui viene risposto “Si” alla domanda se si desidera che il festival
costituisca negli anni un appuntamento fisso (87%), sia che si tratti di operatori o spettatori,
residenti o turisti, il pubblico è decisamente soddisfatto della presenza di un festival romano di
cinema. Il pubblico appare partecipe ed attento alla manifestazione al punto da ritenerla un
evento importante per la città, quasi come se si trattasse di un evento periodico di lunga data. Si
può dire pertanto che il festival, seppur giovane di età, è riuscito ad entrare nel patrimonio
culturale collettivo.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
43%
35%
rispetto 2007 rispetto 2006
47%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
Grafico 7 - Desiderio che il festival divenga un
appuntamento fisso negli anni
No
4%
Indifferente
9%
Si
87%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
in meglio
nessun cambiamento
in peggio
26

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Anche la partecipazione è abbastanza intensa, se un buon 45% di persone assiste a quattro o
cinque eventi tra proiezioni, incontri e mostre, e il 7% ad oltre cinque. Gli operatori naturalmente
assistono a un numero maggiore di eventi, infatti il 77% assiste a più di cinque eventi.
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Grafico 8 – Frequenza di partecipazione agli eventi del Festival per totale dei
partecipanti, spettatori e operatori
43%
25%
28%
23%
17%
7%
Il prezzo dei biglietti, variabile dall’ingresso libero ai 3-5-8 euro fino ad arrivare ai 20 euro per le
anteprime della sala Santa Cecilia, è stato ritenuto congruo dal 57% delle persone. Anche
andando a segmentare il campione per professione i rapporti rimangono inalterati, anche per
quelle categorie, come studenti e disoccupati, abituati a tenere d’occhio i costi.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
45%
23%
68%
7% 9%
5%
Uno Due - tre Quattro- cinque Sei e oltre
Non congruo
43%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli –ITeC e Spazi Comuni
Grafico 9 - Giudizio sul prezzo del biglietto per il
totale dei partecipanti
Congruo
57%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
GENERALE
SPETTATORI
OPERATORI
27

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
casalinga/pensionato
2.2 Breve profilo dei “Turisti”
Si vogliono ora descrivere brevemente le caratteristiche relative alle abitudini di trasferta e
soggiorno di coloro che si muovono e vengono a Roma per partecipare al Festival Internazionale
del Film e che costituiscono il 28% del pubblico totale. Come si è già notato il 55% dei turisti è
costituito da spettatori, mentre il 45% da operatori.
Interessante è il dato sui giorni di permanenza a Roma dei visitatori del festival: ben il 78% si
trattiene per tre giorni o più. E’ opportuno fare una distinzione tra gli spettatori, di cui circa il 60%
si trattiene per almeno tre giorni, e gli operatori, di cui la quasi totalità (99%) si ferma per tre giorni
o più. I giorni di permanenza a Roma dei visitatori del festival, anche al netto degli operatori, è
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 10 - Giudizio sul prezzo del biglietto per professione dei
Totale
lavoratore autonomo
dipendente
Studente
non occupato/a
partecipanti
57%
43%
55% 45%
62% 38%
61% 39%
57% 43%
52% 48%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Congruo Non congruo
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
28

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
superiore al tasso medio di permanenza dei turisti della Capitale, pari a 2,6 7 . Tale dato è
significativo perché colloca il festival come evento catalizzatore per il turismo romano. Andrebbe
dunque valorizzato e rievocato con opportune politiche di promozione il binomio Roma-cinema
che ha caratterizzato gli anni della Dolce Vita.
39%
1%
Grafico 11 – N. di giorni di permanenza a Roma dei turisti del Festival per spettatori e
operatori
21%
34%
30% 32%
Rispetto alla scelta dell’alloggio, più del 40% delle persone tende ad approfittare dell’occasione
del Festival per andare a trovare amici che possano eventualmente anche ospitarli; un altro 24%
preferisce strutture ricettive extra alberghiere (B&B, appartamenti in affitto, agriturismi, ostelli etc.)
e solo il 21% pernotta in alberghi. Tale scelta evidenzia la forte presenza di turisti che seguono
un modello Budget, ossia con una forte attenzione al prezzo. La predominanza di tale modello è
confermata anche dal comportamento di spesa che emerge dai dati che seguono.
7 Comune di Roma, Rapporto sull’economia romana 2006-2007.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
10%
5%
27%
21%
21%
15% 15% 16%
11%
uno-due tre-cinque sei-sette sette-otto otto-dieci
TURISTI-SPETTATORI
TURISTI-OPERATORI
TOTALE TURISTI
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
29

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
TOTALE TURISTI
TURISTI-
SPETTATORI
TURISTI-
OPERATORI
Ai turisti arrivati per assistere al Festival del Film, si è domandato di fornire delle indicazioni sulle
spese effettuate per il soggiorno, per i trasporti, la ristorazione e il tempo libero.
Si deve dunque evidenziare che il comportamento di spesa è influenzato anche dall’età dei
visitatori del festival, composti per il 58% da giovani che hanno una capacità di spesa più limitata.
Il festival è giovane, sia nella componente dei turisti che dei residenti; dunque l’importanza di
concepire modelli di fruizione del festival che fanno di questo elemento una potenzialità sta tanto
nella scelta dei contenuti che dei format anche ad innovatività tecnologica.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 12 - Scelta alloggio per totalità dei turisti, spettatori e
operatori
21% 13% 6%
22% 13% 8% 2% 35% 20%
20% 13% 4%
1%
0%
2%
4% 41% 14%
5% 48% 8%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Albergo B&B App.affitto Agriturismo
Campeggio/Ostello Amici/App.proprietà Altro
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
30

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Adulti
40%
Le spese affrontate per il soggiorno romano sono contenute, e sembrano indicare anche una
volontà di ammortizzamento rispetto al viaggio che si è dovuto affrontare dalla città di origine.
Circa la metà delle persone non spende nulla per l’alloggio, il dato è coerente con un pubblico
giovane e culturale che usa un modello di turismo budget e destina con più piacere parte del suo
reddito all’acquisto di servizi culturali e per l’intrattenimento. Il 27% degli spettatori sceglie una
soluzione recettiva dai costi contenuti, entro i 50 euro al giorno, mentre solo il 6% spende oltre
150 euro al giorno. Per quel che riguarda mobilità e trasporti, la maggior parte dei turisti (53%)
spende meno di 5 euro al giorno per la mobilità; il 35% spende tra i 5 e i 20 euro, lasciando
presupporre la fruizione di almeno una corsa in taxi, e il restante 13% ha una spesa di oltre 20
euro. Anche per la ristorazione le spese giornaliere sono budget, con il 60% dei turisti che
spende meno di 20 euro al giorno, quasi il 30% che spende fino a 40 euro e solo l’11% oltre 40
euro al giorno. Per la “cultura”, il dato migliora mostrando un’elevata propensione all’acquisto
culturale se si tiene conto che la maggior parte dei turisti partecipa a più di 5 eventi, fra
rappresentazioni mostre ecc, e pertanto usa il tempo residuo per acquistare altri servizi culturali.
La maggior parte delle persone dichiara di spendere meno di 10 euro, quasi il 30% tra i 10 e 20
euro, e il 16% tra i 20 e i 40 euro al giorno. Ugualmente per lo shopping, posto che il Festival
lasci al turista un po’ di tempo libero per i negozi, le spese sono per quasi il 60% inferiori ai 10
euro, per il 24% tra i 10 e i 30 euro e per il restante 17% le spese sono superiori ai 30 euro.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 13 - Turisti del festival per età
Anziani
2%
Giovani
58%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli – IteC e Spazi Comuni
31

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 14 - Spesa giornaliera dei turisti del Festival per
30-50€
14%
50-100€
9%
40 €
4%
trasporti
< 5 €
52%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli e Spazi Comuni
32

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Grafico 16 - Spesa giornaliera dei turisti del Festival per la
20-40 €
28%
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
ristorazione
80-100 €
60-80 €
40-60 € 2% >100 €
1%
7%
1%
< 20 €
61%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli e Spazi Comuni
Grafico 17 - Spesa giornaliera dei turisti del Festival per la
20-40 €
16%
10-20 €
27%
40-60 €
3%
cultura
>60 €
2%

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
2.3 La comunicazione
La comunicazione della terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma è stata
pensata per raggiungere il più alto numero di persone, di ogni età ed estrazione sociale, in linea
con il target variato e allargato a cui si rivolge il festival, come si è già accennato nella prima parte
del rapporto.
E’ stato chiesto di elencare da una a tre fonti di informazione sull’evento del festival. Il primo
strumento di informazione è il web. Sito internet del festival, blog, banner su altri siti, mailing list,
articoli sulla stampa web hanno ricoperto il principale ruolo di trasmissione dell’informazione. Il
dato può non sembrare sorprendente in assoluto, dal momento che l’informazione cosiddetta
“orizzontale” sta sempre maggiormente acquisendo importanza a discapito dell’informazione
“verticale” dei mass media tradizionali, ma bisogna considerare intanto che l’Italia ha ancora
alcune zone oscure rispetto all’utilizzo del web (sia dal punto di vista tecnico, dal momento che ci
sono ancora zone geografiche non servite dall’Adsl, sia da quello socio-culturale); inoltre il dato
assume maggior rilievo se confrontato con il dato relativo alla forma di informazione più comune,
semplice e immediata rappresentata dal passaparola tra amici e conoscenti, che è risultato solo
al secondo posto tra le fonti informative. La chiacchiera virtuale ha sorpassato la chiacchiera
reale, e non soltanto tra i più giovani, anche tra gli adulti. Solo per la fascia degli anziani la fonte
di informazione principale è stata la stampa e non il web. Seguono le fonti classiche di
informazione (stampa, TV ecc.), mentre praticamente ininfluente appare la pubblicità radiofonica.
Distinguendo per età si nota come gli adulti si sono informati più attraverso i giornali che la TV,
mentre per i giovani è accaduto il contrario.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 18 - Spesa giornaliera dei turisti del Festival per lo
70-90 €
30-50 €
50-70 €
1%
8%
4%
10-30 €
24%
shopping
>90 €
4%

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
400
350
300
250
200
150
100
50
0
Internet/sito web festival
Indice comunque dell’interesse generale nei confronti del festival è che gli articoli sui giornali
sono fonte di maggiore comunicazione rispetto all’informazione e alla pubblicità radio televisiva.
La stampa è stata per altro più presente al festival rispetto alle edizioni precedenti. Gli articoli
pubblicati sulla stampa nazionale sono aumentati del 7,8% rispetto all’edizione del 2007 e gli
articoli su stampa internazionale sono cresciuti del 62%. Quest’ultimo dato suggerisce la grande
crescita di popolarità che il festival sta conquistando anche all’estero.
La manifestazione, che è solo alla sua terza edizione, e quindi molto giovane rispetto ad altri
festival italiani, è stata definita “Famosa” da quasi il 10% delle persone, che dovevano scegliere
tra vari aggettivi per qualificare il festival (D16-c); la metà del pubblico della Festa si esprime in
maniera molto positiva rispetto alle informazioni sulla kermesse (D21-a), e il 58% del pubblico dà
un voto tra il 7 e il 10 alla campagna di comunicazione del Festival (D25-i).
2.4 Il trasporto
Il luogo che ospita il Festival Internazionale del Film di Roma è un luogo di grande fascino,
esempio di un’architettura moderna ed elegante, ma situato in una zona non centrale di Roma e
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 19 – Fonti di informazione sul Festival per età
Amici/conoscenti
Articoli sui giornali
Informazione radio/televisiva
Pubblicità sulla stampa
Materiale pubblicitario
Giovani Adulti Anziani Totale
Pubblicità televisiva
Pubblicità radiofonica
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli e Spazi Comuni
35

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
dunque non sempre facilmente raggiungibile. Grande successo dunque ha avuto l’istituzione,
durante il periodo del festival, delle navette dedicate al tragitto tra la centralissima piazza
Barberini, sede anche degli “affari” legati al mercato del Cinema, e l’Auditorium - Parco della
Musica, con sosta alla Casina del Cinema, sede dedicata al New Cinema Network. Il servizio è
stato utilizzato dal 22% dei visitatori del festival; in particolare dal 28% dei visitatori non residenti
e dal 19% dei residenti. Il resto del trasporto pubblico (autobus, tram, metropolitana) è stato
utilizzato dal 30% dei visitatori. Una percentuale molto esigua (3%) è arrivata in taxi.
Più in generale è da considerare un uso massiccio dei mezzi pubblici, che tra navette, bus e tram
di linea, vengono utilizzati da più della metà delle persone. Si ricorda ancora una volta la
presenza di un pubblico anche molto giovane, che ha sicuramente maggiore facilità ad usare i
mezzi pubblici. Naturalmente la percentuale dell’uso dei mezzi pubblici (comprese le navette
dedicate) sale per i turisti, arrivando al 66%. Il giudizio dei residenti rispetto alla gestione del
trasporto pubblico durante il periodo del festival è comunque positivo: il 48% dei residenti lo ha
trovato più efficiente rispetto agli altri periodi dell’anno, il 42% non ha trovato differenze e solo il
10% lo ha trovato meno efficiente.
Tabella 7. Mezzi di trasporto utilizzati per raggiungere il Festival
GENERALE TURISTI RESIDENTI
Auto 459 32% 83 19% 376 38%
Trasporto pubblico 430 30% 164 38% 266 27%
Navette dedicate 308 22% 121 28% 187 19%
Taxi 45 3% 23 5% 22 2%
A piedi 72 5% 37 8% 35 4%
Motorino 102 7% 8 2% 94 10%
Totale 1.416 100% 436 100% 980 100%
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
Coloro che hanno approfittato della navetta, l’hanno giudicata un servizio molto buono: la
valutazione infatti è ottima nel 25% dei casi e buona nel 46%.
Tabella 8. Valutazione del servizio navetta
Scarsa 7%
Mediocre 8%
Discreta 15%
Buona 46%
Ottima 25%
Totale 100%
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
36

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Come il resto
dell'anno
42%
Del 32% che ha preferito servirsi della propria macchina, solo il 22% ha usufruito anche del
servizio di parcheggio predisposto dall’Auditorium. Il 52% di coloro che hanno usufruito del
parcheggio hanno dato una valutazione buona o ottima, il 23% discreta ma è da segnalare che
quasi un quarto degli utenti ha avuto una percezione di qualità scarsa o mediocre.
2.5 La valutazione: i contenuti
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Grafico 20 - Giudizio dei residenti sul trasporto
pubblico nel periodo del Festival
Meno efficiente
10%
Fonte: elaborazioni Fondazione Rosselli e Spazi Comuni
Tabella 9. Valutazione dei partecipanti sul servizio
parcheggio del Festival
Scarsa 14%
Mediocre 10%
Discreta 23%
Buona 36%
Ottima 16%
Totale 100%
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
Più efficiente
48%
Una sezione del questionario ha riguardato i giudizi del pubblico sul festival, prendendo in
considerazione l’offerta artistico-culturale, i servizi, e i giudizi sull’evento nel suo complesso.
37

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
E’ stato chiesto ai visitatori di scegliere fino a tre aggettivi per qualificare il festival nel suo
complesso. Va innanzitutto detto che gli aggettivi che sono stati scelti più frequentemente
connotano il festival in maniera positiva: è stato infatti giudicato “interessante” da più della metà
degli intervistati, e, a seguire, “coinvolgente/suggestivo” e “ben organizzato”. Il festival è però
giudicato convenzionale e, coerentemente, pochi lo definiscono “innovativo”. Agli ultimi posti, tra
le scelte del pubblico, troviamo gli aggettivi “monotono”, “noioso” e “inutile”.
Entrando più nel merito del giudizio sull’offerta artistica e culturale del festival, gli intervistati
hanno espresso un giudizio sulle diverse sezioni dei film in concorso e fuori concorso, nonché
sulle mostre e gli eventi speciali.
Il grafico che segue illustra il tipo di gradimento espresso per ciascuna sezione filmica. In
generale, tutte le sezioni hanno avuto giudizi mediamente positivi: la somma dei giudizi “ottimo”,
“buono” e “discreto” si trova, in tutte le sezioni, tra il 70 e l’80%. Molto positivi i giudizi sulla
Selezione ufficiale Anteprime, che l’8% del pubblico giudica ottima, il 38% buona, il 34% discreta,
i 15% mediocre e il 5% scarsa, mentre la meno gradita risulta essere il Focus Occhio sul mondo.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
38

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Qualche differenza nei giudizi si nota considerando separatamente il pubblico degli operatori e
quello degli spettatori, questi ultimi più generosi dei primi. In particolare, la selezione ufficiale
Anteprime ha ricevuto giudizi positivi dall’87% degli spettatori e dove i giudizi molto buoni
(sommando le risposte “buono” e “ottimo”) oscillano dal 50% della sezione Extra – L’altro cinema
al 63% della Selezione Cinema 08.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
39

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Anche per gli operatori le sezioni più gradite sono state quelle dei film in concorso, vale a dire la
Selezione Ufficiale Anteprime e la Selezione Cinema 08, e la meno gradita il Focus Occhio sul
mondo.
I giudizi sono stati ancora più positivi sulle mostre-evento organizzate per l’edizione 2008 del
festival, dove la somma dei giudizi “Ottimo” e “Buono” è stata superiore alla metà in tutti i casi,
con una punta del 72% delle risposte nel caso dell’evento “Il Brasile di Pierre Verger”.
Quest’ultimo evento, in particolare, è stato il più gradito ed è stato considerato ottimo dal 27% dei
visitatori.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
40

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
2.6 La valutazione: i servizi
E’ stato chiesto ai visitatori un giudizio su alcuni dei servizi offerti durante il festival, come i servizi
culturali, l’acquisto dei biglietti e gli accrediti, la qualità dei sottotitoli alle proiezioni, i servizi
informativi, l’accoglienza. I giudizi più positivi hanno riguardato la qualità dei servizi culturali e
quella dei sottotitoli, giudicati buoni e molto buoni rispettivamente dal 52% e dal 56% degli
intervistati, mentre la procedura per accedere alle proiezioni ha riscontrato qualche critica, visto
che sia per gli accrediti che per l’acquisto biglietti la percentuale di giudizi negativi (sommando le
risposte “scarsa” e “mediocre”) è piuttosto alta, arrivando al 42% per l’acquisto biglietti e al 37%
per gli accrediti.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
41

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Il pubblico ha espresso il proprio giudizio anche su altri aspetti del festival, dando un voto da 1 a
10 ad alcuni fattori della qualità complessiva dell’evento. Il grafico seguente riporta la media dei
voti espressi per ogni singolo elemento. Innanzitutto, il giudizio globale appare piuttosto positivo,
attestandosi su una media di 6,7 e comunque si attesta al di sopra della sufficienza per tutti i
fattori considerati. In linea con la media generale si posizionano i sevizi di mobilità e la qualità
della campagna di comunicazione; le strutture di servizio, le proiezioni e gli eventi e, infine, la
qualità degli spazi hanno ottenuto un voto medio superiore a quello generale. Poco al di sotto
della media si collocano i servizi di accoglienza, l’organizzazione complessiva e la
programmazione (6,6), mentre gli sponsor e i servizi ricreativi ricevono un voto medio
rispettivamente di 6,4 e 6,3.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
42

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
La criticità legata al reperimento dei biglietti è confermata anche dalle risposte date alla domanda
sui punti deboli del festival (era possibile più di una risposta). Il reperimento biglietti, infatti, come
mostra il grafico seguente, è il punto di debolezza più citato dagli intervistati, seguito dagli orari
della programmazione e dalla ristorazione. Meno citati, infine, il basso livello di contenuti,
l’accoglienza e le difficoltà nel trasporto, in coerenza con quanto affermato in precedenza, ovvero
di una sostanziale soddisfazione per quanto riguarda la qualità dei contenuti, l’accoglienza e il
trasporto.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
43

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
In generale, il festival è stato soddisfacente soprattutto per quanto riguarda l’accrescimento
culturale, poi per il divertimento e la socialità, e, in misura minore, per i contatti e la mondanità.
Qualche differenza si nota tra gli spettatori e gli operatori: per questi ultimi, infatti, la socialità e i
contatti sono più importanti del divertimento, mentre per gli spettatori l’aspetto della mondanità
risulta più soddisfacente di quello dei contatti.
Un’altra delle domande del questionario d’indagine richiedeva un contributo di fantasia agli
intervistati e chiedeva loro in che modo e con quale ruolo avrebbero voluto partecipare al festival.
Il sogno di poter partecipare con un proprio film in concorso è stato il più nominato, seguito da
quello di far parte della giuria, dal poter scrivere recensioni sui film, conoscere gente dello
spettacolo, fare la passerella sul red carpet.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
44

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Infine, è stato chiesto un suggerimento su come poter migliorare il festival nelle future edizioni. Il
consiglio più frequente è stato quello di dare più spazio ai giovani autori, seguito dal permettere
una maggiore partecipazione dei giovani come visitatori. Il pubblico migliorerebbe il festival, poi,
ospitando più film internazionali e aumentando il numero delle proiezioni. Meno frequenti, invece,
le proposte di aumentare gli eventi collaterali, ospitare più film italiani, aumentare le sedi e
cambiare periodo dell’anno.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
45

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
2.7 Commento sulla valutazione e sulla percezione della qualità
Com’è noto la valutazione è un fatto soggettivo, che chiama in causa attese, punti di vista,
interessi culturali e diversi altri fattori che appartengono all’esperienza storica ed individuale dei
singoli. E’ allo stesso tempo corretto pensare che, se un dato risultato ricorre frequentemente, lo
stesso travalica i confini soggettivi dei singoli individui e può essere letto come un giudizio
collettivo sull’evento indagato, in questo caso sulla terza edizione del Festival Internazionale del
Film di Roma.
La rilevazione della Valutazione per mezzo di un questionario strutturato pone ulteriori problemi di
ordine metodologico, nello specifico rispetto alla costruzione dello strumento a fini valutativi. Nel
questionario allegato, com’è possibile notare, alla valutazione è stata dedicata una sezione ad
hoc (D16, D18, D21, D25, D26, D35). La combinazione delle domande – indicatori ha permesso
la costruzione di due indici sintetici: quello di “Valutazione” e quello di “Percezione della qualità”.
Su quest’ultimo è il caso di aggiungere che la percezione (termine ancor più ambiguo di
“valutazione” tout court) va intesa in senso lato, ossia come gradimento dichiarato nei confronti
del festival in generale e di suoi specifici aspetti (spettatore/visioni; fruitore/servizi;
osservatore/kermesse).
L’assunto di partenza consiste nel sostenere che tra i dati dei due indici ci sia omogeneità.
L’indice di percezione della qualità, in altri termini, svolge il ruolo di verifica e controllo dell’indice
di valutazione: se concordano possiamo pensare ad una conferma della rilevazione effettuata,
altrimenti ad una smentita.
Per quanto riguarda le distribuzioni di frequenza dei dati particolari e della relativa composizione
percentuale, è possibile consultare l’appendice statistica allegata al presente rapporto.
Tabella 9. Indice di valutazione per sesso dei partecipanti al Festival
NEGATIVA MEDIO POSITIVA TOTALE
UOMINI 22 119 153 156 450
% 2,15 11,62 14,94 15,23 43,95
DONNE 30 117 195 232 574
% 2,93 11,43 19,04 22,66 56,05
TOTALE 52,00 236,00 348,00 388,00 1.024,00
% 5,08 23,05 33,98 37,89 100,00
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
La Tabella 9 è dedicata all’Indice di Valutazione del festival sulla base dei dati relativi ai
partecipanti senza distinzione di gruppo. Quasi il 40% ha una valutazione più che positiva,
mentre quasi il 30% si sono espressi in termini negativi. I restanti, il 34% per la precisione,
esprimono una valutazione, potremmo dire, lievemente positiva. In termini scolastici: positiva.
46

L’indagine sul pubblico del Festival Internazionale del Film di Roma e sull’impatto economico della kermesse sul territorio romano
Le donne del nostro campione sono poco più numerose degli uomini, e danno una valutazione
del festival migliore rispetto agli uomini. Il 23% di loro ha un giudizio “Positivo” (contro il 15% degli
uomini); il 19% “Medio Positivo” (contro il 15% degli uomini). Non ci sono differenze di genere,
invece, per quanto riguarda la valutazione Negativa e Media Negativa: (il 14%).
Un primo confronto con l’Indice di percezione della qualità del festival permette di confermare i
dati positivi (cosi come quelli negativi) rilevati con l’indice di Valutazione.
Tabella 10. Indice di percezione della qualità per sesso dei partecipanti al Festival
NEGATIVA MEDIO MEDIO POSITIVA TOTALE
NEGATIVA POSITIVA
UOMINI 38 89 172 167 466
% 3,56 8,33 16,1 15,64 43,63
DONNE 29 111 217 245 602
% 2,72 10,39 20,32 22,94 56,37
TOTALE 67,00 200,00 389,00 412,00 1.068,00
% 6,27 18,73 36,42 38,58 100,00
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
A parte le differenze che possono essere riscontrare nei valori delle singole celle, peraltro lievi,
considerando aggregate le due categorie estreme (v. positiva/v. negativa) i valori sono quasi
sovrapponibili.
Per completare una sorta di identikit dei partecipanti al festival, considerati nel loro insieme,
osserviamo la valutazione da loro espressa articolata per fasce d’età. Abbiamo definito “giovani”,
gli intervistati che non superano i 30 anni (che sono il 55% dei partecipanti); “adulti”, dai 31 ai 60
anni (il 40%); “anziani”, gli intervistati che superano i 60 anni (il 5% ). Questa la matrice di
riferimento:
Tabella 11. Indice di valutazione per età dei partecipanti
NEGATIVA MEDIO MEDIO POSITIVA TOTALE
NEGATIVA POSITIVA
GIOVANI 29 123 210 203 565
% 5,13 21,77 37,17 35,93 100
ADULTI 19 107 118 167 411
% 4,62 26,03 28,71 40,63 100
ANZIANI 4,00 4,00 20,00 18,00 46,00
% 8,70 8,70 43,48 39,13 100,00
TOTALE 52,00 236,00 348,00 388,00 1.024,00
% 5,08 23,05 33,98 37,89 100
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
Abbiamo scelto di mostrare i dati percentuali di riga al fine di rilevare la valutazione anche
all’interno di ciascuna fascia d’età. Da una prima lettura possiamo notare che i giovani sono più
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entusiasti, mentre gli adulti più critici: il 31% di questi ultimi (contro il 27% dei giovani) è
classificato nelle categorie negative; di converso il 29% (contro il 37 dei giovani) rientra nelle
categorie positive. Vedremo più avanti, come per alcuni gruppi specifici il criterio di valutazione
tra giovani ed adulti risulta invertito rispetto al dato aggregato qui presentato. Gli anziani, invece,
non sono facilmente comparabili con gli altri due gruppi soprattutto per il numero ridotto di casi in
base ai quali è stato possibile costruire gli indici.
Approfondiamo adesso le nostre osservazioni con l’indice di valutazione articolato per quattro
gruppi di riferimento: residenti spettatori (quasi il 42% del campione) – residenti operatori (il 30%)
– turisti spettatori (il 15%) – turisti operatori (il 13%).
Per la tipologia adottata per classificare gli operatori si invita a confrontare il questionario alla
domanda D13.
Come nella tabella precedente utilizziamo le percentuali di riga per osservare il livello di
valutazione all’interno di ciascun raggruppamento.
Tabella 12. Indice di valutazione per gruppi di turisti-residenti-spettatori-operatori
NEGATIVA MEDIO MEDIO POSITIVA TOTALE
NEGATIVA POSITIVA
RESIDENTI 20 67 145 211 443
SPETTATORI 4,51 15,12 32,73 47,63 100
RESIDENTI 32 87 121 85 325
OPERATORI 9,85 26,77 37,23 26,15 100
TURISTI 4,00 20,00 71,00 69,00 164,00
SPETTATORI 2,44 12,20 43,29 42,07 100,00
TURISTI 11,00 26,00 52,00 47,00 136,00
OPERATORI 8,09 19,12 38,24 34,56 100
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
Questa tabella generale rileva il principale tratto distintivo tra i quattro gruppi: gli operatori sono
decisamente più critici degli spettatori. Che si tratti di turisti o residenti, infatti, gli operatori
possiedono le percentuali più alte delle categorie negative e più basse delle categorie positive. I
gruppi tra loro più distanti in termini di valutazione sono i residenti/spettatori e i
residenti/operatori. Per quanto riguarda la valutazione positiva i primi hanno la percentuale più
elevata (48%) al contrario dei secondi che registrano invece la percentuale più bassa (26%).
Una lettura inversa è evidentemente possibile per le categorie di valutazione negativa, i residenti
spettatori si attestano intorno al 20%; mentre gli operatori si attestano sopra il 36%.
Per ulteriori informazioni sulla valutazione del festival a partire dai diversi gruppi considerati
possiamo prendere, come fatto in precedenza, la variabile età, al fine di osservare le differenze di
rilievo tra i gruppi.
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In termini generali, i giovani e gli spettatori sono più soddisfatti degli adulti; per usare un termine
in questo caso più appropriato potremmo dire più “entusiasti”. Le differenze valutative tra i giovani
non dipendono per nulla dalla loro provenienza, se sono residenti o meno a Roma, bensì
sembrano dipendere più che altro dal motivo della loro partecipazione al festival, cioè se sono
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spettatori oppure operatori. Un dato interessante, che meriterebbe di essere approfondito anche
con altre tecniche d’indagine, riguarda gli adulti dei Turisti Operatori. Questo gruppo risulta
essere quello maggiormente “critico”, ossia è quello che registra i valori percentuali più elevati
nelle categorie non positive: il 20%, quota superiore sia ai turisti operatori “giovani” (11%) che ai
residenti operatori adulti (15%). E’ ipotizzabile che l’innalzamento del giudizio critico dei turisti
operatori dipenda soprattutto dalla componente maschile del gruppo, visto che sono il gruppo con
la quota minore di donne (50%, contro il 56%); e che queste ultime, in generale, risultano essere
più soddisfatte del festival rispetto agli uomini.
Il confronto con l’Indice di Percezione della qualità, che come si è detto funge da criterio di
controllo e verifica dei risultati dell’Indice di Valutazione, può essere svolto sulla base delle matrici
dati allegate in appendice statistica. In questo capitolo ci limitiamo a sottolineare la concordanza
tra i dati dei due indici, e l’analogia tra le valutazioni sia rispetto alla residenza che al tipo di
partecipazione. Anche con questo indice, inoltre, si evidenzia la figura del turista operatore come
quella del partecipante critico, più intransigente – tra gli adulti – degli stessi operatori residenti.
Dall’Indice di Valutazione, che considera il festival in generale, ovvero “combina” i giudizi dei
partecipanti su diversi aspetti dell’evento, passiamo ora a considerare alcuni dati particolari,
rilevati tramite domande – indicatori.
Tabella 13. Valutazione di alcuni aspetti del Festival
SCARSA MEDIOCRE DISCRETA BUONA OTTIMA TOTALE
Informazioni 12 15 24 46 16 113
% 10,62 13,27 21,24 40,71 14,16 100
Ristorazione 36 71 101 109 29 346
% 10,4 20,5 29,2 31,5 8,4 100
Navette 11 14 37 120 85 267
% 4,1 5,2 13,9 44,9 31,8 99,9
Trasp. Pubblico 22 45 75 155 48 345
% 6,4 13,1 21,7 44,9 13,9 100
Parcheggio 61 66 112 137 68 444
% 13,7 14,9 25,2 30,9 15,3 100
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
Questa tabella evidenzia un dato importante, che conferma e puntualizza i risultati dell’Indice
prima esposto: di contro ad una valutazione sostanzialmente positiva data dalla maggior parte dei
partecipanti (quasi sette persone su 10) è presente una quota non piccola (tra il 25 ed il 30%) di
partecipanti non soddisfatti, che hanno espresso inequivocabilmente un giudizio negativo.
In particolare l’aspetto maggiormente critico riguarda la ristorazione (31%), mentre quello che ha
riscosso maggior successo è stato il servizio delle navette dedicate (la categoria negativa non
supera il 10%).
In tale prospettiva presentiamo adesso l’ultima matrice relativa ai punti deboli del festival.
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Un partecipante su due ritiene che il “reperimento biglietti” sia un punto debole. E’ una
percentuale molto alta, che conferma un dato già noto agli organizzatori del festival: il veloce
esaurimento dei biglietti. Un partecipante su quattro indica come punto debole la “ristorazione”,
che abbiamo visto, già con la precedente tabella, essere una critica ricorrente di chi ha usufruito
di tale servizio. Una persona su cinque, invece, ritiene un punto debole i “ritmi di
programmazione”.
Tabella 29. Punti deboli del Festival per tipo di partecipazione e gruppo professionale di appartenenza
Operatore
Professional
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Operatore
Protocol
Operatore
Cultural
Operatore
Press
Operatore
Foto
Operatore
Talent
RISTORAZIONE 15,7 1,4 15,7 11,5 1 2,8
BASSO LIVELLO
CONTENUTI
RITMI
PROGRAMMAZIONE
ACCOG.
ORIENTAMENTO
DIFFICOLTA'
TRASPORTO
REPERIMENTO
BIGLIETTI
11,9 2 15,8 25 2,7 4,6
13,6 2 18,9 18,5 1 3,8
10,4 - 15,2 8,8 4 0,8
9,2 2,5 17,5 14,1 1,7 3,3
10 2,1 17,8 11,8 1,5 3,6
Fonte: elaborazioni ITeC e Spazi Comuni
Per il momento limitiamoci ad osservare che, all’interno del gruppo maggiormente sensibile ai
diversi aspetti del festival, gli operatori, i professionisti più “intransigenti” sono gli operatori
culturali (Scuole di Cinema, Cineteche, Cineclub) e gli operatori press (giornalisti ed uffici
stampa). Come era presumibile i punti deboli vengono maggiormente rilevati dai professionisti del
settore.
Le conclusioni sulla valutazione della terza edizione Festival Internazionale del Film di Roma
possono essere così riassunte: l’edizione del 2008 è stata una edizione di “passaggio”, con i limiti
e le impasse organizzative conseguenti, tipiche di un evento che diventa adulto. Come rilevato in
altri capitoli del presente rapporto è una situazione classica delle terze edizioni; ciò però non
toglie le peculiarità del festival romano del 2008 e l’impatto che queste hanno avuto sull’evento
nel suo complesso. In altre pagine abbiamo citato il cambio “politico” ai vertici
dell’amministrazione capitolina, così come il cambio di presidenza del festival e diversi mutamenti
intercorsi tra la seconda e la terza edizione che hanno influenzato quest’ultima sotto più aspetti,
in primis, probabilmente, dal punto di vista organizzativo.
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2.8 Indicazioni per il futuro
La terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ha confermato il valore e
l’importanza della presenza di una manifestazione dedicata all’arte cinematografica nella
Capitale. E questo nonostante il percorso nell’arco di questi tre anni, sia stato talvolta rallentato e
reso più difficile a causa di alcuni cambiamenti nell’organizzazione e nel rapporto con i partner.
L’analisi che ha seguito l’indagine sui comportamenti del pubblico della terza edizione, insieme ai
dati raccolti sulle precedenti edizioni, permette di formulare alcune indicazioni utili
all’organizzazione per progettare eventuali interventi sul festival per migliorare il rapporto fra
qualità percepita e qualità erogata.
Dal punto di vista strategico è emerso un problema di interpretazione sul posizionamento
dell’iniziativa, ribadito anche da un cambiamento di nome, da Festa a Festival, che non ha
accompagnato un reale cambiamento di indirizzo. A nostro parere la scelta di indirizzo è lo snodo
del futuro della manifestazione. Non dare al festival una connotazione specifica, che lo differenzi
realmente dagli altri festival presenti sul territorio italiano e straniero non lo renderà un reale
motore turistico in grado di produrre un impatto economico reale superiore all’investimento
previsto. La scelta di avere una manifestazione “multitarget” sembra adatta all’idea di “Festa” che
era stata alla base della creazione della manifestazione. Ma per molti l’apertura a un pubblico
indifferenziato composto da addetti ai lavori, semplici appassionati e neofiti del Cinema, potrebbe
costituire un elemento di esclusione anziché di inclusione. C’è comunque da sottolineare la
portata di novità della manifestazione romana, rispetto a cui si nota talvolta una lentezza di
adattamento da parte degli addetti ai lavori. La forte presenza di giovani tra il pubblico del festival
impone inoltre una riflessione sui desideri e i modelli socio culturali di riferimento di questa
generazione. Si nota per esempio una decisa volontà di partecipazione diretta al festival, sia per
quel che riguarda il contenuto culturale (i giovani vorrebbero partecipare con film in concorso,
scrivendo recensioni etc.) che gli aspetti più mondani (red carpet, star, feste etc.). Il desiderio di
partecipazione, che ha una connotazione certamente generazionale, può dipendere anche
dall’influenza nella vita e nella formazione dei giovani dell’uso di Internet, e in particolare del web
2.0, dove non si è mai solo spettatori ma anche attori.
Il Cinema e Roma sono due concetti così naturalmente e storicamente complementari che
potrebbero con più enfasi essere utilizzati in qualità di branding di enorme appeal per la città,
simbolo di una cultura in continuo rinnovamento. In questo senso ci potrebbe essere come primo
fattore una maggiore partecipazione dell’intera città durante il periodo del festival; come del resto
si è già iniziato a fare, aumentando le sedi cittadine per le proiezioni dei film o per le mostre e gli
eventi collaterali, avendo cura di scegliere luoghi storicamente evocativi per quello che è stato il
periodo d’oro del cinema italiano e che è sinonimo per gli italiani ma anche per gli stranieri
dell’indimenticabile Dolce Vita. Le eventuali sedi nelle diverse zone della città dovrebbero essere
in grado di ricreare, seppur in piccolo, l’atmosfera festivaliera dell’Auditorium, che costituisce un
elemento di grande attrazione. L’istituzione di altri “red carpet”, o l’offerta di stand e servizi
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dislocati potrebbe aumentare il richiamo del pubblico desideroso di partecipare all’evento.
Sarebbe poi utile e piacevole considerare formule di “omaggio alla città”: la visione di film o
spezzoni di film ambientati a Roma, visibili su schermi posizionati in vari punti dell’Auditorium,
potrebbe ribadire il legame che unisce Roma e il Cinema in un modo semplice ed evocativo. Un
ruolo di primo piano potrebbero costituire inoltre le numerose locations protagoniste di prodotti
cinematografici del passato e del presente; l’ideale cammino all’interno del cinema prodotto in
Italia potrebbe concretizzarsi in reali itinerari e visite guidate per la città e per Cinecittà, e
costituire un fattore importante anche per l’impatto turistico del festival. E’ nota infatti la grande
diffusione negli ultimi anni del cineturismo, nei luoghi celebrati da film di successo. La possibilità
di effettuare un percorso insolito per la città o una visita in luoghi non tradizionalmente turistici o
facilmente visitabili, come, appunto parte degli studi di Cinecittà, rappresenterebbe l’occasione
per una maggiore permanenza per coloro che vengono da fuori per partecipare al festival,
percentuale per altro non trascurabile, sfiorando il 30%, e con tempi di permanenza che già si
assestano tra i 3 e i 5 giorni. Anche per i residenti a Roma potrebbe essere preziosa l’occasione
di vivere zone della propria città attraverso l’occhio magico del cinema.
Fondazione Cinema per Roma è una macchina organizzatrice di grande spessore che potrebbe
aiutare la promozione del cinema a Roma anche durante l’anno che separa un’edizione del
festival da un’altra. Sicuramente a partire dal coinvolgimento delle scuole, che è già stato un
successo grazie alla Sezione Alice nella città. Sono stati fatti tentativi di collaborazioni con alcune
scuole anche durante l’anno scolastico, e il processo, che talvolta è stato frenato da
problematiche di organizzazione interna, sembra possa proseguire anche attraverso accordi
istituzionali con i Municipi, in nome dell’importanza culturale e dell’apporto educativo, anche
come fondamentale strumento di narrazione e comunicazione della nostra epoca, che può
conseguire all’introduzione di un più ampio percorso tecnico e contenutistico attraverso il cinema
nelle scuole. Considerato anche il fatto che ben oltre il 44% della produzione cinematografica in
Italia si deve ad industrie del Lazio, la Fondazione Cinema per Roma potrebbe sostenere un
ruolo preminente nella promozione del distretto dell’audiovisivo nella Capitale. Per esempio
favorendo la circolazione di alcuni settori della produzione cinematografica che tradizionalmente
sono ritenuti più “difficili”, almeno dal punto di vista distributivo, come nel caso del documentario o
dei film etichettati come “per ragazzi”. La crescente importanza che negli ultimi anni sta
assumendo il mondo del documentario, testimoniata anche dalla presenza, nell’edizione del
festival del 2008, di Roma-Doc all’interno della sezione L’altro Cinema-Extra, non è purtroppo
seguita da un’adeguata rappresentanza negli abituali canali distributivi.
Dai risultati del questionario somministrato al pubblico della terza edizione si delinea il profilo del
pubblico dei partecipanti al festival e si evincono una serie di informazioni da cui poter trarre utili
spunti per il futuro.
Il pubblico del festival si caratterizza per una prevalenza femminile, che però, non indica una
preferenza essendo perfettamente rispondente alla percentuale di donne appartenenti alla
popolazione italiana. I partecipanti al festival sono molto giovani, da cui consegue un’alta
percentuale di studenti. E’ un pubblico mediamente colto, che si informa prevalentemente sul
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web e che cerca nel festival un’occasione di accrescimento culturale. Rispetto alla tipologia del
pubblico si nota una divisione abbastanza equilibrata tra spettatori e operatori (vengono riuniti in
questa definizione tutti gli accreditati), con una preminenza dei primi, dato che conferma l’idea di
“Festa” che sta alla base della manifestazione.
Come si è più volte rimarcato, la terza edizione ha risentito di alcune impasse organizzative e
della percezione da parte del pubblico di un peggioramento strutturale che peraltro connota in
generale l’andamento dei festival nei primi tre anni. Ciononostante la manifestazione è stata
giudicata in maniera globalmente positiva, ed è stata ritenuta un evento importante per la città
come per gli individui, capace di fidelizzare i partecipanti e da ripetere negli anni.
Dal punto di vista dell’offerta culturale il festival è stato definito interessante, coinvolgente e
suggestivo, e fonte di soddisfazione per quel che riguarda l’accrescimento culturale e il
divertimento. I giudizi sulle scelte cinematografiche delle varie sezioni da parte degli spettatori
turisti e cittadini sono alti. Giudizi ancora più positivi sono stati dati alle mostre organizzate in
occasione del festival, seppur ancora visitate da un numero di persone meno consistente. E’
stata apprezzata inoltre la qualità dei sottotitoli, fattore che riveste un’importanza imprescindibile
ai fini di una comoda e gradevole fruizione di un festival internazionale.
Risulta efficiente e funzionale la macchina organizzativa per quel che riguarda i servizi accessori
e gli spazi intorno all’Auditorium ed è stata molto apprezzata l’istituzione delle navette che hanno
sensibilmente aiutato gli spostamenti tra l’Auditorium e il centro.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Tabella 30. PUNTI FORTI DEL FESTIVAL
Accrescimento culturale
Divertimento
Qualità degli eventi e degli spazi
Buon rapporto qualità-prezzo delle proiezioni
Navette dedicate Auditorium-Piazza Barberini
La valutazione di altri aspetti dell’organizzazione risulta però significativa ai fini dell’individuazione
di quelli che sono stati ritenuti i punti deboli del festival. Prima di tutto si evidenziano le difficoltà
legate alla procedura per accedere alle proiezioni: quasi la metà delle persone si è lamentata
delle modalità di acquisto biglietti e di gestione degli accrediti. Il tasso di occupazione media delle
sale, che aveva presentato all’inizio della kermesse valori abbastanza bassi, è stato
notevolmente migliorato, fino ad arrivare a una media dell’89%, grazie all’introduzione delle “rush
line” riservate agli accreditati: a pochi minuti dall’inizio del film gli accreditati avevano possibilità di
accesso nel caso ci fossero stati posti vuoti in sala (posti prevalentemente riservati agli sponsor).
Sempre rispetto alla programmazione è stata criticata anche l’organizzazione della tempistica.
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Un altro aspetto criticato, è stato quello, molto importante per chi decide di vivere per qualche
giorno il festival, del servizio ristorativo. Un servizio mediocre, di scarsa qualità e spesso costoso
non ha allietato le pause tra un film e l’altro di molte persone.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
Tabella 31. PUNTI DEBOLI DEL FESTIVAL
Reperimento biglietti
Ristorazione
Poco “glamour”
Orario programmazione
Si evidenzia inoltre come nella scala di soddisfazioni che il festival garantisce occupano i gradini
più bassi quelle che riguardano la possibilità di conoscere persone che possano rivelarsi contatti
utili anche dal punto di vista lavorativo e, dal punto di vista più mondano, di incontri anche con
persone famose. Parallelamente gli aspetti legati alla mondanità e all’attrazione verso la
componente glamour del festival, come gli eventi del red carpet, fanno fortemente parte dei
desideri indicati dal pubblico per un festival ideale.
Sulla base invece dei reali miglioramenti possibili per le edizioni future del festival il pubblico si è
rivelato incline ad aumentare lo spazio dedicato ai giovani autori e ai film internazionali, nonché,
in generale, ad aumentare il numero delle proiezioni, di incontri tra il cinema ed il pubblico e di
occasioni di reale partecipazione del pubblico alla “dolce vita” romana.
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3. I risultati dell’indagine relativa all’analisi del mercato
Nato nel 2006, a fianco della Festa del Cinema, il Mercato Internazionale del Film di Roma -The
Business Street (d’ora in avanti TBS), lato industry dell’evento romano, è giunto anch’esso alla
sua III edizione nel 2008, ritagliandosi un piccolo ma significativo spazio nel mercato mondiale
dell’audiovisivo. E’ stata data in questo modo al Paese la possibilità di presidiare con un’iniziativa
nazionale questo importante terreno, dal 2004 orfano del MIFED milanese.
Nell’intento di offrire un quadro approfondito e dettagliato dell’esperienza degli operatori di settore
che hanno partecipato a questo appuntamento, è quindi stata predisposta l’Indagine sugli
operatori del Mercato Internazionale del Film di Roma (d’ora in avanti Indagine), svolta
dall’Istituto di Economia dei Media (IEM) della Fondazione Rosselli, che ha elaborato ed
interpretato le istanze espresse dai partecipanti in sede di intervista, attraverso l’analisi della
riuscita della manifestazione nel tempo. Ciò al fine di misurare l’efficacia dell’iniziativa nella
percezione degli operatori, i suoi punti di eccellenza e le sue principali criticità.
Questa III edizione del Mercato ha ospitato in totale 574 8 operatori provenienti da 33 paesi, per
341 aziende, tra cui società di produzione e distribuzione, acquirenti nonché istituzioni del
settore. Nonostante, quindi, il 2008 sia stato un anno premonitore della crisi economicofinanziaria
tutt’ora in corso, con avvisaglie - su più fronti – della potenziale contrazione degli
investimenti culturali, appare positivo il trend che ha riguardato l’area industry del Festival di
Roma: l’edizione 2008, infatti, ha visto accreditati circa lo stesso numero di operatori della II
edizione (583) e ben 116 in più della prima (458).
Il dato è infatti in linea, se non in positivo contrasto, con i risultati – seppur apparentemente
incomparabili – degli altri grandi mercati internazionali dell’audiovisivo. L’AFM (American Film
Market), nel 2008 alla sua 29esima edizione, con 7.903 operatori accreditati ha riportato infatti un
calo totale di presenze pari al 3% per le imprese e al 6% per gli addetti. Il Marché du Film 2008 di
Cannes, a fronte di 4.173 accrediti totali, ha visto una crescita della partecipazione pari al 2%.
L’edizione 2009 dell’EFM (European Film Market) di Berlino, infine, conclusasi il 15 febbraio, ha
ottenuto risultati equiparabili a quelli del 2008.
Un anno, questo, di difficile collocazione, dove si è certamente potuta testare la tenuta del
Mercato romano; un anno, però, così colpito dalle risonanze dell’andamento economicofinanziario
mondiale, che non può essere individuato come un benchmark per il futuro, ma che
può certamente servire per ottimizzare le risorse e focalizzare gli obiettivi in vista delle nuove
edizioni.
8 Il numero differisce da quello dichiarato nei comunicati stampa (620), poiché esclude gli operatori (per la maggior
parte italiani) accreditatisi nel corso dell’evento.
Fondazione Rosselli, Spazi Comuni
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