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PSSR 2006-08.pdf - Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 - "Bassa ...

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essere avviata l’attuazione di quanto programmato <strong>per</strong> conseguire un assetto a regime<br />

con il 2008.<br />

Il Polo ospedaliero di Pordenone è costituito dalle attività dell’<strong>Azienda</strong> ospedaliera di<br />

Pordenone e da quelle dell’IRCCS CRO di Aviano. Rispetto a quelli di Trieste e di Udine,<br />

questo polo ospedaliero si caratterizza <strong>per</strong> l’elevata attrazione extraregionale e <strong>per</strong> la<br />

mancanza di una integrazione fisica con l’istituto di ricerca. Indipendentemente da questi<br />

fattori, le due strutture hanno già avviato importanti es<strong>per</strong>ienze di integrazione funzionale e<br />

strutturale (radioterapia, oncologia). Queste es<strong>per</strong>ienze dovranno essere estese ad altri<br />

settori (es. laboratorio analisi, trasfusionale ecc.) al fine di conseguire un assetto<br />

funzionale in grado di svolgere una qualificata funzione di riferimento <strong>per</strong> l’area vasta e<br />

realizzare una struttura compatibile con i costi di gestione. Rispetto all’assetto edilizio, <strong>per</strong><br />

l’ospedale di Pordenone è stato definito il programma di realizzazione di un nuovo<br />

padiglione e la ristrutturazione, ove necessario, di parte delle strutture attuali e <strong>per</strong><br />

l’IRCCS CRO di Aviano è in programma un’ampliamento. A quest’ultima struttura, in<br />

considerazione dell’elevato livello di attività di tipo assistenziale (<strong>per</strong>altro svolta anche <strong>per</strong><br />

residenti fuori regione), di ricerca (nell’area epidemiologica, clinica e di diagnostica) e di<br />

didattica (in collaborazione con l’Università di Udine), viene riconosciuto un ruolo di<br />

riferimento regionale ed extraregionale come già previsto dal Piano oncologico regionale.<br />

I 3 poli ospedalieri integrati al loro interno, come appena descritto, sono ulteriormente<br />

integrati tra loro e con gli altri ospedali della rete <strong>per</strong> quanto riguarda le funzioni a<br />

riferimento regionale e sovraregionale. Per le funzioni regionali uniche (es. camera<br />

i<strong>per</strong>barica a Trieste, unità spinale a Udine, chirurgia della mano a Pordenone), che sono<br />

collocate in un nodo della rete dovranno essere attivati protocolli di accesso e di<br />

dimissione con gli altri nodi della rete di area vasta al fine di assicurare l’appropriatezza<br />

delle prestazioni in relazione ai bisogni del bacino d’utenza regionale.<br />

Il Piano prevede <strong>per</strong> alcune funzioni regionali presenti in 2 o più poli ospedalieri una<br />

diversificazione dei livelli di complessità o specializzazioni/differenziazioni come <strong>per</strong><br />

esempio il caso dei trapianti in cui già attualmente quelli d’organo sono effettuati solo a<br />

Udine, mentre quelli di midollo osseo in cui il donatore è il paziente (trapianto di tipo<br />

autologo) sono effettuati a Trieste, a Udine ed al CRO di Aviano. Gli altri tipi di trapianto in<br />

cui il donatore è diverso (trapianto allogenico) vengono effettuati a Trieste <strong>per</strong> il bambino<br />

ed a Udine <strong>per</strong> l’adulto. Altri temi di sviluppo e differenziazione <strong>per</strong> il triennio potrebbero<br />

essere la neurochirurgia, la neonatologia, la PET, la radioterapia, la cardiochirurgia ecc. In<br />

questi casi dovrà essere previsto un coordinamento regionale delle attività e degli sviluppi<br />

con diverse forme di integrazione:<br />

• tra poli (al fine di adottare protocolli di accesso e di gestione della casistica condivisi<br />

e di rispondere compiutamente a tutti i bisogni del bacino d’utenza regionale)<br />

• con altri nodi della rete (al fine di regolare i <strong>per</strong>corsi di accesso e di riammissione<br />

precoce all’ospedale di provenienza <strong>per</strong> completare le cure e predisporre la presa<br />

in carico distrettuale)<br />

• con i distretti (nel caso in cui il Polo ospedaliero è di diretto riferimento).<br />

In ciascuna area vasta la rete ospedaliera pubblica è integrata con le strutture gestite<br />

dai soggetti erogatori privati secondo contratti triennali definiti in area vasta e sottoscritti<br />

direttamente con le Aziende. Nei contratti vengono definiti i volumi, la tipologia e la qualità<br />

delle prestazioni erogate.<br />

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