PSSR 2006-08.pdf - Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 - "Bassa ...
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di socializzazione) al ripristino del funzionamento sociale possibile delle <strong>per</strong>sone con<br />
problemi di salute mentale. In questo senso anche le strutture riabilitative riacquistano<br />
il loro ruolo strumentale al processo emancipativo e le stesse coo<strong>per</strong>ative sociali<br />
dovranno “ripensarsi” <strong>per</strong> proporsi in forme innovative nei confronti delle Aziende. La<br />
definizione puntuale delle modalità o<strong>per</strong>ative ed amministrative, degli strumenti<br />
gestionali, degli standard e dei criteri quali/quantitativi ed economici dei progetti<br />
<strong>per</strong>sonalizzati, saranno oggetto di approfondimento nel Progetto Obiettivo.<br />
2. Sostenere lo sviluppo dell’economia sociale finalizzata all’inserimento lavorativo<br />
degli utenti dei servizi di salute mentale.<br />
A questo scopo le Aziende <strong>per</strong> i servizi sanitari dovranno farsi parte attiva nella<br />
realizzazione di un patto fra i soggetti istituzionali e le realtà economico-sociali del<br />
territorio finalizzato ad incrementare le opportunità lavorative delle <strong>per</strong>sone con<br />
problemi di salute mentale. Le stesse Aziende, nei limiti e con le possibilità previste<br />
dalla normativa in vigore, dovranno favorire, nell’esternalizzazione di servizi non<br />
strategico-sanitari, la creazione di opportunità lavorative attraverso l’imprenditoria<br />
sociale espressione del territorio. E’ infatti ormai saldamente confermato come<br />
l’inserimento lavorativo in un “ambiente favorevole” (milieu riabilitativo) rappresenti un<br />
importate strumento di guadagno in salute <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone con problemi psichiatrici. Le<br />
Aziende <strong>per</strong> i servizi sanitari, che rappresentano in molti territori la più importante fonte<br />
di opportunità lavorative e che sono istituzionalmente dedicate al guadagno di salute<br />
dei cittadini del proprio territorio, dovranno affrontare con decisione il problema della<br />
crescente esclusione lavorativa (e quindi sociale) degli utenti dei servizi di salute<br />
mentale (ed in generale delle <strong>per</strong>sone disabili) e proporsi, assieme agli altri soggetti<br />
istituzionali, come sostenitori attivi dello sviluppo dell’economia sociale nel proprio<br />
territorio. L’attuazione di questa strategia dovrà concretizzarsi anche nell’ambito delle<br />
attività del Centro <strong>Servizi</strong> Condivisi, qualora le Aziende trasferiscano al CSC l’acquisto<br />
di servizi di supporto utili alla creazioni di posti di lavoro <strong>per</strong> i soggetti disabili.<br />
3. Realizzare nuove opportunità abitative protette<br />
Per quanto riguarda l’asse riabilitativo inerente l’abitare, è importante<br />
sottolineare come spesso il normale sviluppo di un programma di re-inserimento<br />
sociale sia frenato dalla carenza significativa di soluzioni abitative con bassi livelli di<br />
protezione <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone che hanno riacquistato sufficienti livelli di autonomia. Il<br />
rischio evidente è di inappropriatezza e di generare nuove forme di esclusione. Anche<br />
in questo senso sarà decisiva la capacità di costruire, all’interno dei PAT/PdZ, un<br />
programma di intervento in grado di reclutare le disponibilità di tutti gli attori coinvolgibili<br />
(ATER soprattutto) <strong>per</strong> la soluzione del problema.<br />
Una particolare rilevanza sta rivestendo, su tutto il territorio regionale, il<br />
problema delle <strong>per</strong>sone anziane con disturbi mentali. Molte di queste <strong>per</strong>sone,<br />
soprattutto nella fase di chiusura definitiva degli OPP, hanno trovato collocazione nelle<br />
strutture residenziali <strong>per</strong> anziani. Anche oggi, <strong>per</strong> gli utenti anziani in carico ai DSM in<br />
cui la famiglia non c’è più o non è più in grado di prendersi cura del proprio congiunto,<br />
non esiste alternativa al ricorso alle strutture residenziali che <strong>per</strong>ò, spesso, denunciano<br />
una inadeguatezza nel far fronte a queste particolari problematiche. Nelle attività<br />
preparatorie alla riclassificazione delle strutture residenziali <strong>per</strong> anziani, i gruppi di<br />
lavoro coinvolti hanno sostenuto la necessità di individuare nuove soluzioni <strong>per</strong> il<br />
problema dell’abitare negli anziani con problemi psichiatrici. Tali soluzioni abitative<br />
protette, affinchè non si ripropongano forme di neo-istituzionalizzazione, dovranno<br />
caratterizzarsi <strong>per</strong> la dimensione familiare, l’inserimento nel contesto abitativo urbano,<br />
l’integrazione con le reti comunitarie locali e la garanzia di trattamenti <strong>per</strong>sonalizzati. Le<br />
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