PSSR 2006-08.pdf - Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 - "Bassa ...

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La realizzazione di queste condizioni deve prevedere inoltre rinnovate modalità di collaborazione ed integrazione tra i Distretti, gli Ambiti e gli Enti gestori delle strutture e dei servizi. Il Sistema sanitario regionale deve incrementare i propri livelli di assunzione di responsabilità in quest’ambito di intervento, definendo, all’interno dei PAT e dei PdZ, le nuove regole ed i nuovi impegni in questo senso. Assistenza materno infantile e dell’età evolutiva Per quanto riguarda gli indirizzi della Regione, per gli aspetti di carattere sanitario e sociosanitario, inerenti i problemi legati all’area materno infantile, si rimanda al Progetto Obiettivo Materno Infantile di recente approvazione da parte della Giunta Regionale. Anche per quanto riguarda l’area materno infantile, il presente documento ribadisce la necessità di rafforzare il sistema di lavoro integrato tra Distretto e Ambito al fine di assicurare una presa in carico globale ed integrata delle problematiche riguardanti bambini ed adolescenti. In particolare, il Progetto Obiettivo Materno-Infantile e dell’Età Evolutiva prevede che i Comuni, compresi negli Ambiti territoriali socio-assistenziali, e le Aziende per i servizi sanitari debbano adottare il metodo della pianificazione degli interventi e dei servizi integrati nelle aree indicate come prioritarie ovvero: - promozione della salute in adolescenza, - accoglienza ed inserimento dell’adolescente straniero non accompagnato, - tutela del bambino e dell’adolescente nel nucleo familiare a rischio o fuori dalla famiglia, - prevenzione e tutela dei bambini e degli adolescenti in situazione di abuso e maltrattamento, - tutela dei bambini e degli adolescenti con importanti problemi psico-relazionali o psichiatrici, - tutela dei bambini e degli adolescenti con disabilità fisica, psichica e sensoriale. Per le Aziende sanitarie con Azienda ospedaliera, Universitaria o IRCCS (ASS 1, ASS 4 e ASS 6) è prevista l’istituzione a livello aziendale o interaziendale del Dipartimento Integrato Territoriale Materno Infantile e dell’Età Evolutiva (D.I.Te.M.I.) quale struttura organizzativa di tipo orizzontale, finalizzata a facilitare l’integrazione tra i vari servizi che operano nell’area materno-infantile (ossia facilitare l’integrazione tra ospedale e territorio, tra il sanitario, il sociale e l’educativo, tra il pubblico e il privato sociale, tra il sociosanitario e gli altri servizi per la donna, l’infanzia e l’età evolutiva, nonché il terzo settore). A seguito di recenti innovazioni normative, ai Consultori Familiari sono stati assegnati nuovi compiti in particolare nell’area della prevenzione, tutela dei minori, ai quali non ha fatto seguito una loro adeguata riorganizzazione. Risulta quindi necessario rendere omogenei su tutto il territorio regionale i Consultori Familiari per quanto attiene la tipologia di interventi, le prestazioni e i modelli organizzativi. In particolare, la loro organizzazione va rivisitata e potenziata per garantire adeguatamente le prestazioni e le attività già previste dalla DGR 3412/1995 e secondo quanto previsto all’interno del Progetto Obiettivo Materno-Infantile e dell’Età Evolutiva. A tale scopo si prevede l’attivazione di un coordinamento regionale dell’attività dei consultori familiari che garantisca l’omogeneità del servizio ed il conseguimento dei risultati previsti. 56

Assistenza alle persone con problemi psichiatrici: il Dipartimento di salute mentale Il PIMT 2000-2002 ha indirizzato verso la strutturazione di un sistema della salute mentale organico ed uniforme di offerta in termini di ricoveri, ospitalità e residenzialità. Tale strategia, seppur ancora non del tutto realizzata, ha comunque ottenuto importanti risultati, dando maggior consistenza ed efficacia agli interventi nel campo della salute mentale territoriale. Oggi non si tratta soltanto di concludere il percorso di costruzione della rete di offerta territoriale nel senso di ulteriori strutture (CSM, residenze riabilitative, centri diurni..) e di garantire un ulteriore miglioramento dell’attività di prevenzione, dell’accessibilità e della presa in carico, ma, soprattutto, di affrontare con nuove strategie il problema più consistente: l’effettivo ripristino del funzionamento sociale possibile degli utenti dei servizi. Si è visto nelle criticità la presenza di forti rischi di cadute autoreferenziali del “sistema delle strutture”, con problemi di qualità dell’intervento ed importanti inefficienze. Si tratta dunque di operare una sorta di cambiamento di paradigma, non più secondo un approccio guidato dalle strutture, dove la centralità è costituita dal sistema di offerta (con il relativo corredo di indicatori legati ai DRG, rette, posti letto..) e l’utente è una variabile dipendente, ma un approccio guidato dal bisogno, dove la centralità è assunta dalle persone e dai processi che si costruiscono per il loro recupero e dove le strutture sono risorse di un progetto da valutare sulla base degli esiti. E’ chiaro che tale cambiamento presuppone nuovi stili operativi dei servizi, più orientati all’integrazione con altri soggetti, istituzionali e non, attraverso lo sviluppo e l’utilizzo di nuovi strumenti gestionali. In questo senso il presente Piano, anche per l’area della salute mentale, assume un’impostazione che pone come centrali i temi dell’accessibilità, della valutazione del bisogno, della pianificazione personalizzata e della gestione del caso. Anche e soprattutto per gli interventi nel campo della salute mentale è fondamentale il perseguimento di una strategia che, coniugando la prevenzione e promozione della salute, l’integrazione sociosanitaria, la proattività dei servizi e lo sviluppo di comunità, realizzi le condizioni (il sistema delle opportunità) dove rendere effettivi i percorsi di recupero delle persone con problemi psichiatrici. Il Progetto Obiettivo rappresenta per la salute mentale lo strumento di pianificazione che meglio risponde per realizzare tale strategia, prevedendo interventi intersettoriali, integrati e partecipati su obiettivi di promozione e sviluppo della salute mentale sul territorio regionale. Tale Progetto Obiettivo dovrà approfondire e sviluppare le tematiche e le criticità evidenziate nel presente piano in modo coerente con la pianificazione complessiva regionale. Le macroaree da sviluppare sono: − La definizione di percorsi e programmi di prevenzione cura e riabilitazione − Lo sviluppo un modello organizzativo radicato nel territorio e orientato a promuovere e valorizzare il protagonismo degli utenti, delle famiglie, e dei diversi soggetti delle comunità locali − La realizzazione di un sistema di rete per la costruzione delle risposte ai bisogni − La costruzione di un sistema virtuoso e sostenibile con valutazione del rapporto costi/benefici Si ritiene comunque opportuno in questa sede evidenziare alcuni aspetti relativi ai servizi per la salute mentale che dovranno essere ulteriormente sviluppati in sede di progetto obiettivo. 57

Assistenza alle <strong>per</strong>sone con problemi psichiatrici:<br />

il Dipartimento di salute mentale<br />

Il PIMT 2000-2002 ha indirizzato verso la strutturazione di un sistema della salute<br />

mentale organico ed uniforme di offerta in termini di ricoveri, ospitalità e residenzialità.<br />

Tale strategia, seppur ancora non del tutto realizzata, ha comunque ottenuto importanti<br />

risultati, dando maggior consistenza ed efficacia agli interventi nel campo della salute<br />

mentale territoriale.<br />

Oggi non si tratta soltanto di concludere il <strong>per</strong>corso di costruzione della rete di<br />

offerta territoriale nel senso di ulteriori strutture (CSM, residenze riabilitative, centri diurni..)<br />

e di garantire un ulteriore miglioramento dell’attività di prevenzione, dell’accessibilità e<br />

della presa in carico, ma, soprattutto, di affrontare con nuove strategie il problema più<br />

consistente: l’effettivo ripristino del funzionamento sociale possibile degli utenti dei servizi.<br />

Si è visto nelle criticità la presenza di forti rischi di cadute autoreferenziali del “sistema<br />

delle strutture”, con problemi di qualità dell’intervento ed importanti inefficienze. Si tratta<br />

dunque di o<strong>per</strong>are una sorta di cambiamento di paradigma, non più secondo un approccio<br />

guidato dalle strutture, dove la centralità è costituita dal sistema di offerta (con il relativo<br />

corredo di indicatori legati ai DRG, rette, posti letto..) e l’utente è una variabile dipendente,<br />

ma un approccio guidato dal bisogno, dove la centralità è assunta dalle <strong>per</strong>sone e dai<br />

processi che si costruiscono <strong>per</strong> il loro recu<strong>per</strong>o e dove le strutture sono risorse di un<br />

progetto da valutare sulla base degli esiti. E’ chiaro che tale cambiamento presuppone<br />

nuovi stili o<strong>per</strong>ativi dei servizi, più orientati all’integrazione con altri soggetti, istituzionali e<br />

non, attraverso lo sviluppo e l’utilizzo di nuovi strumenti gestionali.<br />

In questo senso il presente Piano, anche <strong>per</strong> l’area della salute mentale, assume<br />

un’impostazione che pone come centrali i temi dell’accessibilità, della valutazione del<br />

bisogno, della pianificazione <strong>per</strong>sonalizzata e della gestione del caso. Anche e soprattutto<br />

<strong>per</strong> gli interventi nel campo della salute mentale è fondamentale il <strong>per</strong>seguimento di una<br />

strategia che, coniugando la prevenzione e promozione della salute, l’integrazione<br />

sociosanitaria, la proattività dei servizi e lo sviluppo di comunità, realizzi le condizioni (il<br />

sistema delle opportunità) dove rendere effettivi i <strong>per</strong>corsi di recu<strong>per</strong>o delle <strong>per</strong>sone con<br />

problemi psichiatrici.<br />

Il Progetto Obiettivo rappresenta <strong>per</strong> la salute mentale lo strumento di pianificazione<br />

che meglio risponde <strong>per</strong> realizzare tale strategia, prevedendo interventi intersettoriali,<br />

integrati e partecipati su obiettivi di promozione e sviluppo della salute mentale sul<br />

territorio regionale. Tale Progetto Obiettivo dovrà approfondire e sviluppare le tematiche e<br />

le criticità evidenziate nel presente piano in modo coerente con la pianificazione<br />

complessiva regionale. Le macroaree da sviluppare sono:<br />

− La definizione di <strong>per</strong>corsi e programmi di prevenzione cura e riabilitazione<br />

− Lo sviluppo un modello organizzativo radicato nel territorio e orientato a<br />

promuovere e valorizzare il protagonismo degli utenti, delle famiglie, e dei diversi<br />

soggetti delle comunità locali<br />

− La realizzazione di un sistema di rete <strong>per</strong> la costruzione delle risposte ai bisogni<br />

− La costruzione di un sistema virtuoso e sostenibile con valutazione del rapporto<br />

costi/benefici<br />

Si ritiene comunque opportuno in questa sede evidenziare alcuni aspetti relativi ai servizi<br />

<strong>per</strong> la salute mentale che dovranno essere ulteriormente sviluppati in sede di progetto<br />

obiettivo.<br />

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