PSSR 2006-08.pdf - Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 - "Bassa ...
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da essa partecipata; ciò nel contesto di una programmazione elaborata localmente,<br />
espressione di una strategia mirante a promuovere la salute.<br />
Gli obiettivi di salute andranno <strong>per</strong>tanto <strong>per</strong>seguiti con programmi di attività che<br />
realizzino il più possibile i principi richiamati dalle “Linee guida <strong>per</strong> la prevenzione sanitaria<br />
e l’organizzazione del Dipartimento di Prevenzione” adottate dalla Conferenza Stato<br />
Regioni il 25 luglio 2002, cercando cioè di coniugare la prevenzione con la promozione<br />
della salute e con l’equità sociale, intesa come “uguale accesso alle cure a parità di<br />
bisogno, uguale utilizzazione dei servizi a parità di bisogno ed uguale qualità del servizio<br />
<strong>per</strong> tutti”.<br />
In questo ampliamento di prospettiva i Dipartimenti di Prevenzione devono<br />
riconoscere nei distretti il luogo dell’integrazione e della condivisione dei programmi,<br />
proprio in quanto il Distretto – espressione dell’assistenza sanitaria primaria - costituisce lo<br />
snodo dell’integrazione sociosanitaria e diventerà sempre più il punto di riferimento <strong>per</strong> il<br />
cittadino. Ad esempio, l’organizzazione delle campagne di screening dovrà essere definita<br />
e valutata insieme al Distretto nel suo impatto sulla popolazione di riferimento, con<br />
l’obiettivo di garantire l’accesso ai servizi di diagnosi precoce a tutti i soggetti delle fasce<br />
di età a rischio.<br />
Il ruolo del Dipartimento può essere di coordinamento e di direzione delle strategie<br />
di prevenzione collettiva ed in questo senso vanno riposizionate le iniziative di<br />
prevenzione e di promozione della salute. Queste ultime non possono prescindere dai<br />
bisogni di salute (espressi e non), analizzati e rappresentati in ambito distrettuale, cui<br />
anche i Dipartimenti di Prevenzione, con le conoscenze e competenze epidemiologiche<br />
che sono loro proprie, devono partecipare. Questo anche in relazione alle problematiche di<br />
carattere ambientale ed al loro impatto sulla salute, in collaborazione con ARPA e Comuni.<br />
Quanto detto è in linea, oltre che con la L.R. 23/04, con le strategie in materia di sanità<br />
pubblica dell’U.E. (Programma di Azione Comunitario 2003-2008) e nazionali (Linee guida<br />
<strong>per</strong> la prevenzione, già citate, e Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007).<br />
E’ quindi evidente come l’obiettivo da <strong>per</strong>seguire non può essere il trasferimento di<br />
competenze o di risorse verso il Distretto, bensì il riconoscimento di quest’ultimo quale<br />
luogo elettivo del processo decisionale; sarà così l’UCAD la sede del confronto e<br />
dell’elaborazione condivisa di programmi locali, senza alcun conflitto circa la titolarità<br />
tecnica delle materie, e la redazione dei PAT e PDZ sarà l’occasione concreta <strong>per</strong><br />
pianificare gli interventi integrati tra i diversi attori del sistema sanitario e sociale.<br />
Nel confronto con il Distretto saranno da promuovere la revisione ed il<br />
miglioramento degli assetti organizzativi del sistema di erogazione delle prestazioni dei<br />
Dipartimenti di Prevenzione, con particolare riferimento a quelle alla <strong>per</strong>sona, in quanto va<br />
<strong>per</strong>seguita la massima distrettualizzazione possibile – compatibilmente con la necessità di<br />
un utilizzo efficiente delle risorse – <strong>per</strong> portare la sede di erogazione della risposta vicino<br />
al cittadino (nel suo “punto di riferimento <strong>per</strong> la salute”), e rendere facilmente ed<br />
ugualmente accessibili <strong>per</strong> tutti, le prestazioni che sono garantite nell’ambito dello<br />
specifico livello di assistenza.<br />
L’integrazione con le strutture o<strong>per</strong>ative aziendali<br />
Se è indispensabile che il Dipartimento di Prevenzione si rivolga alla comunità –<br />
tramite il Distretto – <strong>per</strong> ascoltarla e sostenerla nell’attivazione di processi comunitari di<br />
promozione della salute, è evidente che in ogni azienda sanitaria è opportuno che sia<br />
individuato un unico riferimento <strong>per</strong> le tematiche di prevenzione e promozione della salute:<br />
il Dipartimento è culturalmente e tecnicamente attrezzato <strong>per</strong> assumere questa funzione<br />
di referente, esercitando un vero e proprio ruolo di coordinamento funzionale/organizzativo<br />
di tutte le specifiche iniziative. Al Dipartimento di Prevenzione infatti va riconosciuto, oltre<br />
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