PSSR 2006-08.pdf - Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 - "Bassa ...

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un esperienza lavorativa in assistenza diretta alla persona nelle strutture sanitarie o sociali e/o nel servizio domiciliare di almeno due anni, che potrebbero perseguire un percorso formativo di miglioramento verso la qualifica di OSS; • esiste la necessità di inserire nelle strutture protette per anziani, a seguito della riorganizzazione delle attività assistenziali, la figura dell' OSS con formazione complementare in assistenza sanitaria vista anche la costante difficoltà a reperire infermieri. Rispetto a questa analisi gli obiettivi strategici per il triennio 2006-2008 sono: 1) Continuare nella formazione di nuovi occupati (corsi per disoccupati di 1000 ore) che rappresentano una fascia di disponibilità e di interesse in un'ottica del ricambio e della standardizzazione. Sicuramente si dovranno attivare 6/8 corsi ancora per i prossimi tre anni; 2) Proseguire ed incentivare la formazione di coloro che sono privi di qualifica e che prestano attività assistenziale diretta alla persona; la formazione nel prossimo triennio deve essere rivolta non solo al personale delle cooperative e imprese private, ma anche al restante personale. Il frazionamento del percorso formativo (200 ore competenze minime + 600 ore compensative con 2 anni di esperienza lavorativa) e l'individuazione di nuove forme di incentivazione al personale in formazione, consentirà a un numero rilevante di operatori di ottenere la qualifica di OSS; 3) Completare la riqualificazione degli operatori con qualifica ADEST o OTA ; 4) Nelle more del riconoscimento giuridico/contrattuale della nuova figura dell'OSS con formazione complementare in assistenza sanitaria, attivare la formazione degli OSS-C, tenendo conto anche della riorganizzazione del lavoro sia nel settore sanitario che nel settore sociale; 5) Rivedere l’organizzazione del lavoro all’interno delle strutture ospedaliere in cui trova impiego l’OSS al fine di valorizzare il suo ruolo nell’ambito dell’attività assistenziale complessiva, di integrare la sua attività con quella degli altri operatori di assistenza (infermieri, fisioterapisti ecc.) e di sviluppare l’interesse al perseguimento di obiettivi di qualità e di particolari categorie di pazienti (es. anziano fragile). Accreditamento Nel 2005 è iniziata la fase di graduale superamento del regime transitorio di accreditamento, attraverso due provvedimenti che hanno individuato le prime branche specialistiche per le quali è stato possibile definire i requisiti, generali e specifici, intesi come standard ulteriori di qualificazione, e le procedure per il rilascio dell’accreditamento ed i relativi fabbisogni. Nel triennio verranno emanati successivi provvedimenti che definiranno ulteriori requisiti ed eventuali ulteriori procedure per l’accreditamento delle strutture sanitarie, pubbliche e private, che erogano prestazioni sanitarie in regime ambulatoriale e di degenza nelle rimanenti branche specialistiche ed i relativi fabbisogni. Le Aziende attiveranno/proseguiranno processi di certificazione di qualità a livello di struttura o di singoli servizi. 112

Il punto di vista del cittadino – Valutazione esterna del servizio sanitario regionale Gli obiettivi dei servizi sanitari sono molteplici. L’organizzazione mondiale della sanità ne definisce tre: - Salute. Migliorare e mantenere la salute della popolazione. - Finanziamento equo e protezione dal rischio finanziario. Assicurare che i cittadini non paghino prezzi eccessivi rispetto al reddito o non cadano in povertà per affrontare costi sanitari. - Rispondenza alle aspettative (Responsiveness). Migliorare la responsiveness del sistema sanitario alle legittime aspettative dei cittadini nell’interazione con i servizi. Delle tre dimensioni va valutato sia il valore complessivo che la sua distribuzione nella popolazione (equità). La responsiveness misura quanto il sistema sanitario soddisfa le legittime aspettative dei cittadini per gli aspetti non-strettamente sanitari. Le dimensioni considerate nella valutazione sono: la dignità, la riservatezza, l’autonomia delle scelte, l’attenzione tempestiva, il supporto sociale, il comfort e la scelta del curante. Le dimensioni rispondono a due principi: il rispetto della persona e l’orientamento al cliente. La responsiveness è la dimensione meno curata e valutata dai servizi sanitari. La valutazione della rispondenza dei servizi alle aspettative dei cittadini è quindi un obiettivo rilevante e strategico di un servizio sanitario e delle sue articolazioni funzionali. La regione Friuli Venezia Giulia intende avviare, sulla base della metodologia definita e standardizzata dall’OMS una rilevazione sistematica e periodica della responsiveness nella popolazione regionale. Ciò anche in coerenza con altri progetti di convolgimento attivo del consumatore quale il progetto “Proviamoci insieme” e i principi del nuovo sito “TRASPARENTE”. La misurazione sarà uno degli strumenti standard di valutazione del SSR e delle Aziende. Il secondo obiettivo è la diffusione sistematica dello strumento dell’Audit Civico quale strumento di valutazione dell’applicazione della Carta Europea dei diritti del malato. I diritti definiti dalla Carta Europea sono: - il diritto alla prevenzione; - il diritto all’accesso; - il diritto all’informazione; - il diritto al consenso; - il diritto al rispetto della privacy e della confidenzialità; - il diritto al rispetto dei tempi dei pazienti; - il diritto al rispetto di standard di qualità; - il diritto alla sicurezza; - il diritto all’innovazione; - il diritto ad evitare le sofferenze e il dolore non necessario; - il diritto a un trattamento personalizzato; - il diritto al reclamo; - il diritto al risarcimento. Obiettivo del Servizio sanitario Regionale è che tutte le strutture regionali siano valutate, in accordo con le associazioni dei cittadini, secondo la metodologia dell’Audit Civico. 113

un es<strong>per</strong>ienza lavorativa in assistenza diretta alla <strong>per</strong>sona nelle strutture sanitarie o<br />

sociali e/o nel servizio domiciliare di almeno due anni, che potrebbero <strong>per</strong>seguire<br />

un <strong>per</strong>corso formativo di miglioramento verso la qualifica di OSS;<br />

• esiste la necessità di inserire nelle strutture protette <strong>per</strong> anziani, a seguito della<br />

riorganizzazione delle attività assistenziali, la figura dell' OSS con formazione<br />

complementare in assistenza sanitaria vista anche la costante difficoltà a re<strong>per</strong>ire<br />

infermieri.<br />

Rispetto a questa analisi gli obiettivi strategici <strong>per</strong> il triennio <strong>2006</strong>-2008 sono:<br />

1) Continuare nella formazione di nuovi occupati (corsi <strong>per</strong> disoccupati di 1000 ore) che<br />

rappresentano una fascia di disponibilità e di interesse in un'ottica del ricambio e della<br />

standardizzazione. Sicuramente si dovranno attivare 6/8 corsi ancora <strong>per</strong> i prossimi tre<br />

anni;<br />

2) Proseguire ed incentivare la formazione di coloro che sono privi di qualifica e che<br />

prestano attività assistenziale diretta alla <strong>per</strong>sona; la formazione nel prossimo triennio<br />

deve essere rivolta non solo al <strong>per</strong>sonale delle coo<strong>per</strong>ative e imprese private, ma<br />

anche al restante <strong>per</strong>sonale. Il frazionamento del <strong>per</strong>corso formativo (200 ore<br />

competenze minime + 600 ore compensative con 2 anni di es<strong>per</strong>ienza lavorativa) e<br />

l'individuazione di nuove forme di incentivazione al <strong>per</strong>sonale in formazione, consentirà<br />

a un numero rilevante di o<strong>per</strong>atori di ottenere la qualifica di OSS;<br />

3) Completare la riqualificazione degli o<strong>per</strong>atori con qualifica ADEST o OTA ;<br />

4) Nelle more del riconoscimento giuridico/contrattuale della nuova figura dell'OSS con<br />

formazione complementare in assistenza sanitaria, attivare la formazione degli OSS-C,<br />

tenendo conto anche della riorganizzazione del lavoro sia nel settore sanitario che nel<br />

settore sociale;<br />

5) Rivedere l’organizzazione del lavoro all’interno delle strutture ospedaliere in cui trova<br />

impiego l’OSS al fine di valorizzare il suo ruolo nell’ambito dell’attività assistenziale<br />

complessiva, di integrare la sua attività con quella degli altri o<strong>per</strong>atori di assistenza<br />

(infermieri, fisioterapisti ecc.) e di sviluppare l’interesse al <strong>per</strong>seguimento di obiettivi di<br />

qualità e di particolari categorie di pazienti (es. anziano fragile).<br />

Accreditamento<br />

Nel 2005 è iniziata la fase di graduale su<strong>per</strong>amento del regime transitorio di<br />

accreditamento, attraverso due provvedimenti che hanno individuato le prime branche<br />

specialistiche <strong>per</strong> le quali è stato possibile definire i requisiti, generali e specifici, intesi<br />

come standard ulteriori di qualificazione, e le procedure <strong>per</strong> il rilascio dell’accreditamento<br />

ed i relativi fabbisogni.<br />

Nel triennio verranno emanati successivi provvedimenti che definiranno ulteriori<br />

requisiti ed eventuali ulteriori procedure <strong>per</strong> l’accreditamento delle strutture sanitarie,<br />

pubbliche e private, che erogano prestazioni sanitarie in regime ambulatoriale e di<br />

degenza nelle rimanenti branche specialistiche ed i relativi fabbisogni.<br />

Le Aziende attiveranno/proseguiranno processi di certificazione di qualità a livello di<br />

struttura o di singoli servizi.<br />

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