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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/1-6 28-07-2004 9:52 Pag<strong>in</strong>a 98<br />

CAPITOLO 4<br />

11 l’albero era cresciuto e diventato forte, e la sua vetta giungeva al<br />

cielo, e lo si vedeva dalle estremità di tutta la terra. 12 Il suo fogliame<br />

era bello, il suo frutto abbondante, c’era <strong>in</strong> lui nutrimento per tutti; le<br />

bestie dei campi si riparavano sotto la sua ombra, gli uccelli del cielo<br />

dimoravano fra i suoi rami, e ogni creatura si nutriva d’esso.<br />

L’immag<strong>in</strong>e è imponente. Le dimensioni dell’albero, il suo vigore, la sua floridezza,<br />

tutto è superlativo e tutto sembra potersi riferire alla gran città che dom<strong>in</strong>ò<br />

il mondo tra il 605 e il 539 a.C.<br />

“... ecco un albero <strong>in</strong> mezzo alla terra”. Spesso nelle iscrizioni reali di questo<br />

periodo Babilonia è descritta come il centro del mondo.<br />

“... L’albero era cresciuto e diventato forte”. Sotto la guida energica e illum<strong>in</strong>ata<br />

di Nabucodonosor i conf<strong>in</strong>i dell’impero di Babilonia si erano dilatati f<strong>in</strong>o a<br />

<strong>in</strong>corporare tutta la Mesopotamia, la Siria e la Palest<strong>in</strong>a.<br />

“Il suo fogliame era bello, il suo frutto abbondante...” Immag<strong>in</strong>e eloquente<br />

della prosperità e dell’opulenza della nuova Babilonia creazione di Nabucodonosor.<br />

“... c’era <strong>in</strong> lui nutrimento per tutti...” Nulla potrebbe commentare questa<br />

frase meglio delle parole dello stesso Nabucodonosor che si leggono <strong>in</strong> una<br />

delle sue numerose iscrizioni: “Nabucodonosor, il re di giustizia, sono Io. La<br />

moltitud<strong>in</strong>e della gente che Marduk, mio signore, ha dato nelle mie mani, governo<br />

io con bontà... [...] ... sotto la sua eterna protezione radunai tutti i popoli<br />

per il loro bene. Un governo pieno di abbondanza, anni pieni di benedizioni garantii<br />

al mio paese” 139.<br />

Gli storici riconoscono senza riserve a Nabucodonosor i meriti che questo<br />

sovrano ascrive a se stesso. Scrive il prof. Pett<strong>in</strong>ato: “anche se può sembrare<br />

noioso, non mi stancherò di ripetere che la vera grandezza del sovrano Nabucodonosor<br />

non consiste nel fatto che egli abbia creato un impero e abbia costruito<br />

una degna capitale, quanto piuttosto all’aver regnato con giustizia ed equità,<br />

nell’essere stato, <strong>in</strong> poche parole, un ‘pastore fedele’ per il suo popolo” 140.<br />

Bisogna dire che nell’<strong>in</strong>tento della Rivelazione l’albero grande e maestoso<br />

visto <strong>in</strong> sogno da Nabucodonosor, vuole raffigurare piuttosto lui stesso che non<br />

la città e l’impero di Babilonia, quantunque nell’antichità il re venisse considerato<br />

l’<strong>in</strong>carnazione vivente del regno e fosse qu<strong>in</strong>di con esso identificato.<br />

98<br />

13 Nelle visioni della mia mente, quand’ero sul mio letto, io guardavo,<br />

ed ecco uno dei santi Veglianti scese dal cielo, 14 gridò con<br />

forza, e disse così: - Abbattete l’albero, e tagliatene i rami; scotetene<br />

il fogliame, e dispergetene il frutto; fuggano gli animali di sotto a lui,<br />

e gli uccelli di tra i suoi rami!<br />

139 - G. PETTINATO, op. cit., pp. 182/183.<br />

140 - Ibidem, p. 185.

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