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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 457<br />

CAPIRE DANIELE<br />

Repubblica fiorent<strong>in</strong>a nel 1494, Savonarola ne divenne il capo effettivo. Il popolo<br />

fiorent<strong>in</strong>o appoggiò la sua legislazione democratica che contemplava fra altre<br />

<strong>in</strong>novazioni la riforma delle imposte e l’abolizione dell’usura.<br />

Il frate <strong>in</strong>sorse con veemenza contro la vita scandalosa che si conduceva<br />

nella corte papale a Roma e <strong>in</strong> modo particolare contro la condotta immorale di<br />

papa Borgia. Alessandro VI gli proibì di predicare, ma il frate non si sottomise.<br />

Scomunicato, rispose con parole assai dure al severo provvedimento del papa.<br />

“Come era da prevedere - dice lo storico del cristianesimo Enrico Meynier - <strong>in</strong><br />

questa lotta tra Alessandro VI e l’ardente domenicano, questi doveva avere la<br />

peggio. Firenze lasciò che il Savonarola, che già era stato suo idolo, venisse giudicato<br />

e condannato a morte...” (Storia dei papi, p. 219).<br />

Accusato di essere un falso profeta e un eretico, Savonarola venne arrestato<br />

dopo che il popol<strong>in</strong>o ebbe assalito il suo convento. Il partito reazionario <strong>in</strong> Firenze<br />

e la curia romana non gli perdonarono di avere voluto e promosso il r<strong>in</strong>novamento<br />

della vita pubblica ed ecclesiastica nella città medicea. Tradotto davanti<br />

a una commissione pontificia per essere giudicato, il frate “ribelle” fu condannato<br />

a morte e consegnato al braccio secolare per essere giustiziato. Al vescovo<br />

che gli disse: “Io ti separo dalla Chiesa militante e trionfante”, rispose:<br />

“Trionfante no!” Il 23 maggio 1498 fra’ Girolamo e i suoi fedeli discepoli fra’ Domenico<br />

e fra’ Silverio furono impiccati <strong>in</strong> Piazza della Signoria; poi i loro corpi<br />

furono arsi e le ceneri furono sparse nell’Arno.<br />

Il r<strong>in</strong>novamento morale che produsse l’opera di Girolamo Savonarola fu un<br />

fatto notevole ma episodico ed effimero, e circoscritto alla sola città di Firenze.<br />

La grande illusione del frate-profeta era stata quella di poter riformare la vita<br />

della Chiesa rimanendo nella Chiesa.<br />

Mezzo secolo dopo, la Controriforma agì all’<strong>in</strong>terno della Chiesa romana<br />

come un movimento di r<strong>in</strong>novamento e di conservazione nel medesimo tempo,<br />

e verso l’esterno assunse il carattere di una poderosa controffensiva all’<strong>in</strong>dirizzo<br />

del protestantesimo. Per condurre questa azione i papi della Controriforma, da<br />

Paolo III e Giulio III a Paolo IV e Pio IV..., si valsero molto dell’opera degli ord<strong>in</strong>i<br />

religiosi, massimamente della Compagnia di Gesù che lo spagnolo Ignazio<br />

Di Loyola aveva fondato con l’approvazione di papa Paolo III 5 anni prima<br />

dell’apertura del Concilio trident<strong>in</strong>o. La Compagnia di Gesù, “dono della Spagna<br />

alla chiesa” (K.Heussi), divenne di fatto la colonna portante della Controriforma.<br />

Nel quadro della lotta al protestantesimo Paolo III nel 1542 - dunque prima<br />

ancora dell’apertura del concilio - aveva riprist<strong>in</strong>ato l’Inquisizione su sollecitazione<br />

del card<strong>in</strong>ale Gian Pietro Carafa (il futuro Paolo IV). Era nata così l’Inquisizione<br />

romana, della quale i Gesuiti divennero funzionari zelanti e <strong>in</strong>stancabili.<br />

Improntata al modello spagnolo (vedi sez. d di questa nota) l’Inquisizione<br />

romana agì <strong>in</strong> Italia con estremo rigore al punto da cancellare il protestantesimo<br />

che, com<strong>in</strong>ciava a mettere radici.<br />

Nella prima metà del ‘500 i pr<strong>in</strong>cipi della Riforma si erano propagati <strong>in</strong> varie<br />

parti d’Italia: al nord a Ferrara, a Modena e specialmente a Venezia; al centro a<br />

Lucca; al sud a Napoli. Fra i primi autorevoli aderenti alla Riforma <strong>in</strong> Italia sono<br />

da annoverare al nord il senese Bernard<strong>in</strong>o Och<strong>in</strong>o, capo dell’ord<strong>in</strong>e dei Cap-<br />

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