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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 455<br />

CAPIRE DANIELE<br />

conciliari di non essere un eretico; così, sordo agli appelli degli amici che cercarono<br />

<strong>in</strong> ogni maniera di dissuaderlo, egli partì per Costanza con un salvacondotto<br />

del re Sigismondo. Ma appena giunto <strong>in</strong> città fu arrestato dalle guardie del<br />

re e r<strong>in</strong>chiuso <strong>in</strong> prigione: Sigismondo aveva dovuto cedere al ricatto dei prelati<br />

che avevano m<strong>in</strong>acciato di sciogliere il concilio.<br />

Condotto davanti al collegio dei card<strong>in</strong>ali con l’imputazione di avere sostenuto<br />

e propagato non meno di 43 “eresie”, il prigioniero, nonostante che avesse<br />

umilmente manifestato la sua disponibilità a ritrattare qualora lo si fosse conv<strong>in</strong>to<br />

di eresia, fu gettato <strong>in</strong> una piccola cella buia malsana di un monastero sul lago<br />

di Costanza. Dopo più di 6 mesi di durissima prigionia e di sfibranti <strong>in</strong>terrogatori<br />

che avevano irrimediabilmente m<strong>in</strong>ato la sua salute, Giovanni Huss il 6 luglio<br />

1415 venne condannato alla pena del rogo. Udita la sentenza (si dice che il re<br />

fosse arrossito mentre la leggeva), l’eretico si genuflesse e <strong>in</strong>vocò dal Signore il<br />

perdono per i suoi persecutori. Quello stesso giorno Huss sopportò con grande<br />

dignità il supplizio atroce che gli venne <strong>in</strong>flitto. La notizia del suo martirio suscitò<br />

grande dolore e <strong>in</strong>dignazione <strong>in</strong> tutta la Boemia.<br />

L’anno seguente fu tradotto davanti agli <strong>in</strong>quisitori il discepolo di Huss, Girolamo<br />

da Praga. Avendo mantenuto con fermezza le sue conv<strong>in</strong>zioni, come il<br />

suo maestro fu condannato per eresia e arso vivo sul rogo il 30 maggio 1416.<br />

“Se i prelati del concilio avevano sperato che bastasse far salire sul rogo Huss e<br />

Gerolamo per estirpare def<strong>in</strong>itivamente l’eresia dalla Boemia - osserva C.Grimberg<br />

- si erano grandemente sbagliati; <strong>in</strong>fatti il movimento ussita divenne veramente<br />

pericoloso proprio quando ebbe i suoi martiri” (op. cit.. p. 357).<br />

Gli ussiti e tutto il popolo boemo <strong>in</strong>sorsero unanimi contro il re Sigismondo<br />

a cui non perdonarono di avere tratto <strong>in</strong> <strong>in</strong>ganno Giovanni Huss con un falso<br />

salvacondotto. I contad<strong>in</strong>i cechi trovarono un capo abile e valoroso <strong>in</strong> Giovanni<br />

Zizka. Quando la cavalleria tedesca per sollecitazione del papa <strong>in</strong>traprese una<br />

crociata per soffocare l’eresia <strong>in</strong> Boemia, dovette fare i conti coi patrioti di Zizka.<br />

Fortemente motivati essi affrontarono gli aggressori con grande determ<strong>in</strong>azione e<br />

li sconfissero. In una successiva battaglia che ebbe luogo nel 1421 gli <strong>in</strong>sorti<br />

boemi abilmente guidati dal loro condottiero, sebbene tre volte <strong>in</strong>feriori di numero<br />

rispetto ai nemici, conseguirono una vittoria ancora più eclatante sulle<br />

truppe di Sigismondo; il re stesso si salvò con la fuga.<br />

Purtroppo gli ussiti f<strong>in</strong>irono per dividersi <strong>in</strong> due partiti <strong>in</strong> lotta fra loro: i<br />

moderati calist<strong>in</strong>i che sostenevano l’op<strong>in</strong>ione di Huss secondo cui tutto ciò che<br />

nel culto non era <strong>in</strong> aperto contrasto con la legge di Dio poteva essere mantenuto,<br />

e gli <strong>in</strong>transigenti taboriti, partigiani di una riforma radicale. Nelle lotte che<br />

seguirono alla spaccatura del movimento i taboriti ebbero la peggio e molti di<br />

loro perirono. I superstiti s’unirono ai valdesi boemi e <strong>in</strong>sieme con loro formarono<br />

la comunità dei Fratelli boemi e moravi. I calist<strong>in</strong>i, ai quali nel 1433 il concilio<br />

di Basilea aveva concesso il calice per i laici, si organizzarono come chiesa<br />

autonoma separata da Roma.<br />

La memoria di Giovanni Huss è ancora viva tra i Cechi, i quali considerano<br />

il ri<strong>formato</strong>re-martire “il maggiore dei loro eroi nazionali, il loro primo campione<br />

della libertà religiosa e politica”.<br />

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