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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pagina 453 CAPIRE DANIELE sua vita, la traduzione della Bibbia nella lingua del popolo dal testo latino della Vulgata. L’avere istruito e inviato in missione per tutto il Paese un numero cospicuo di predicatori col compito di far conoscere agli inglesi le verità rivelate nella Scrittura fu un altro grande merito di Wycliff. Gli avversari chiamarono sprezzantemente “lollards”, “seminatori di zizzanie” (latino “lolium”) questi predicatori itineranti che il popolo accolse comunque con favore. La rivolta dei contadini nel 1381, della quale ingiustamente gli avversari addossarono la responsabilità a Wycliff, alienò al riformatore le simpatie di una parte della nobiltà e rafforzò la posizione dei suoi oppositori. Nel 1382 l’arcivescovo di Canterbury, l’avversario più accanito di Wycliff, convocò a Londra un sinodo che condannò come ereticali molte dichiarazioni del riformatore; gli amici che avevano condiviso e sostenuto le sue idee furono espulsi dall’Università e mandati in esilio. Wycliff comunque godette ancora del favore popolare e della protezione di uomini influenti e poté vivere e lavorare tranquillo fino al giorno della sua morte, sopravvenuta nel 1384. Per una di quelle svolte imprevedibili della storia che mutano il corso degli eventi, con l’ascesa al trono d’Inghilterra di Enrico IV Lancaster alla morte di Riccardo II Plantageneta nel 1399, la sorte dei seguaci di Wycliff cominciò a mutare. Forse più per ragioni politiche che religiose, il nuovo sovrano d’Inghilterra attuò una politica intollerante e persecutoria verso i lollardi. Il figlio e successore di Enrico IV, Enrico V, con l’appoggio della Chiesa, appesantì ancora di più la mano contro di loro. Numerosi seguaci di Wycliff furono imprigionati, torturati, arsi sul rogo. L’Inghilterra conobbe anch’essa gli orrori dell’Inquisizione che finora le erano stati risparmiati. Gli scritti di Wycliff giunsero in Boemia grazie agli stretti contatti che si stabilirono fra le università di Oxford e di Praga nei primi anni del ‘400. A Praga le tesi wycliffite suscitarono discussioni appassionate e raccolsero molti consensi tra i docenti e gli studenti. Si formò un partito di Wycliff a capo del quale venne a trovarsi Giovanni Huss, professore nell’Università di Praga e predicatore eloquente. Giovanni Huss era nato nel 1369 a Hussinetz, nella Boemia meridionale, da umile famiglia contadina. Nel 1390 era entrato nell’Università di Praga e sei anni dopo ne era uscito con un dottorato. Nel 1401 era stato nominato preside della facoltà di filosofia e nel 1409 rettore dell’Università. Attratto anche dalla vita ecclesiastica, nel 1400 era stato ordinato sacerdote e 3 anni dopo l’arcivescovo di Praga Sbynko lo aveva nominato predicatore del sinodo. Conquistato dalle dottrine di Wycliff, di cui tradusse in lingua boema il Trialogus, Giovanni Huss se ne fece entusiasta propagatore favorito dal suo ufficio di predicatore sinodale. Non era dotato di un ingegno personale (le sue prediche e i suoi scritti erano per la massima parte un riflesso degli scritti di Wycliff), ma la sua dialettica appassionata affascinava gli uditori. “Wycliff - scrive C.Grimberg - era un pensatore dalla schematicità di un sapiente; Huss, col suo entusiasmo passionale, divenne un profeta” (op. cit., vol. IV, p. 346). 453

Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pagina 454 NOTE STORICHE Le prediche di Huss suscitarono interesse e consensi crescenti fra il popolo e contribuirono a far sorgere in Boemia un movimento che assunse ben presto il carattere di una protesta nazionale contro la predominante influenza politica e culturale tedesca e contro l’invadenza del clero. Era inevitabile che l’ardente predicatore attirasse contro di sé l’ostilità degli ambienti ecclesiastici, specie dopo che ebbe denunciato con veemenza il lassismo scandaloso dei prelati. Nel 1410 l’arcivescovo Sbynko ottenne dal papa l’autorizzazione a proibire la diffusione delle dottrine di Wycliff e la lettura delle sue opere. Tutti gli scritti del riformatore inglese che si riuscì a raccogliere furono bruciati in un solenne autodafé. Per nulla intimorito da quelle misure repressive, e sorretto dalla fedeltà indefettibile dei suoi amici, Huss continuò a esporre e sostenere nelle sue prediche le idee innovative che erano giunte dall’Inghilterra. Neanche la scomunica vescovile che si abbatté su lui e sui suoi sostenitori valse a far desistere l’intrepido predicatore dal denunciare gli abusi di una Chiesa corrotta; quando venne in Boemia un legato di papa Giovanni XIII per offrire ai fedeli le indulgenze dietro compenso di denaro sonante (il denaro serviva al pontefice per intraprendere la guerra contro Ladislao re di Napoli partigiano del suo avversario Gregorio XII), Huss stigmatizzò duramente quel modo indegno di estorcere denaro alla povera gente. Tutta Praga si ribellò con lui e la pace della Chiesa fu turbata. Gli avversari dell’eretico ottennero da papa Giovanni XIII una nuova bolla di scomunica con la quale si proibiva ai buoni cattolici di dare cibo e bevanda al “ribelle” e persino di rivolgergli la parola. Con una bolla successiva il papa ordinava ai fedeli di impadronirsi della persona di Giovanni Huss e consegnarla al vescovo perché egli fosse giudicato e arso vivo sul rogo. E poiché le ingiunzioni delle due bolle non ebbero alcun effetto, il pontefice colpì di interdetto tutta la città. Huss, per liberare i concittadini dalla tremenda situazione, si allontanò volontariamente da Praga, non senza domandare al re che si convocasse un concilio. Nell’attesa proseguì nelle campagne la sua coraggiosa denuncia dei mali che avvelenavano la vita della Chiesa in Boemia, mali tutt’altro che immaginari. “Nel compulsare i processi verbali d’ispezione e altri documenti - scrive C.Grimberg - si ha realmente l’impressione che la decadenza morale dei preti boemi non avesse limiti. Alcuni storici ecclesiastici dell’epoca poterono assodare che una vita scandalosa era pressappoco di regola fra loro” (op. cit., pp. 348- 349). Con l’intento di risanare la crisi profonda in cui si dibatteva una chiesa divisa tra i partigiani di due papi deposti e ribelli e i sostenitori del papa riconosciuto come legittimo (Giovanni XIII), re Sigismondo d’Ungheria (in seguito anche re di Boemia e imperatore di Germania) sollecitò e ottenne dal pontefice la convocazione di un concilio che si aprì solennemente nella città di Costanza nell’autunno del 1414. Oltre che tentare di sciogliere il nodo della divisione della Chiesa, il concilio doveva anche affrontare la questione dell’eresia ussita. Fu intimato a Giovanni Huss di comparire davanti al concilio, ed egli fu lieto di recarsi a Costanza, credendo ingenuamente di poter convincere i padri 454

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sua vita, la traduzione della Bibbia nella l<strong>in</strong>gua del popolo dal testo lat<strong>in</strong>o della<br />

Vulgata.<br />

L’avere istruito e <strong>in</strong>viato <strong>in</strong> missione per tutto il Paese un numero cospicuo<br />

di predicatori col compito di far conoscere agli <strong>in</strong>glesi le verità rivelate nella<br />

Scrittura fu un altro grande merito di Wycliff. Gli avversari chiamarono sprezzantemente<br />

“lollards”, “sem<strong>in</strong>atori di zizzanie” (lat<strong>in</strong>o “lolium”) questi predicatori it<strong>in</strong>eranti<br />

che il popolo accolse comunque con favore.<br />

La rivolta dei contad<strong>in</strong>i nel 1381, della quale <strong>in</strong>giustamente gli avversari addossarono<br />

la responsabilità a Wycliff, alienò al ri<strong>formato</strong>re le simpatie di una<br />

parte della nobiltà e rafforzò la posizione dei suoi oppositori.<br />

Nel 1382 l’arcivescovo di Canterbury, l’avversario più accanito di Wycliff,<br />

convocò a Londra un s<strong>in</strong>odo che condannò come ereticali molte dichiarazioni<br />

del ri<strong>formato</strong>re; gli amici che avevano condiviso e sostenuto le sue idee furono<br />

espulsi dall’Università e mandati <strong>in</strong> esilio.<br />

Wycliff comunque godette ancora del favore popolare e della protezione di<br />

uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong>fluenti e poté vivere e lavorare tranquillo f<strong>in</strong>o al giorno della sua<br />

morte, sopravvenuta nel 1384.<br />

Per una di quelle svolte imprevedibili della storia che mutano il corso degli<br />

eventi, con l’ascesa al trono d’Inghilterra di Enrico IV Lancaster alla morte di Riccardo<br />

II Plantageneta nel 1399, la sorte dei seguaci di Wycliff com<strong>in</strong>ciò a mutare.<br />

Forse più per ragioni politiche che religiose, il nuovo sovrano d’Inghilterra attuò<br />

una politica <strong>in</strong>tollerante e persecutoria verso i lollardi. Il figlio e successore di<br />

Enrico IV, Enrico V, con l’appoggio della Chiesa, appesantì ancora di più la<br />

mano contro di loro. Numerosi seguaci di Wycliff furono imprigionati, torturati,<br />

arsi sul rogo. L’Inghilterra conobbe anch’essa gli orrori dell’Inquisizione che f<strong>in</strong>ora<br />

le erano stati risparmiati.<br />

Gli scritti di Wycliff giunsero <strong>in</strong> Boemia grazie agli stretti contatti che si stabilirono<br />

fra le università di Oxford e di Praga nei primi anni del ‘400. A Praga le<br />

tesi wycliffite suscitarono discussioni appassionate e raccolsero molti consensi<br />

tra i docenti e gli studenti. Si formò un partito di Wycliff a capo del quale venne<br />

a trovarsi Giovanni Huss, professore nell’Università di Praga e predicatore eloquente.<br />

Giovanni Huss era nato nel 1369 a Huss<strong>in</strong>etz, nella Boemia meridionale, da<br />

umile famiglia contad<strong>in</strong>a. Nel 1390 era entrato nell’Università di Praga e sei anni<br />

dopo ne era uscito con un dottorato. Nel 1401 era stato nom<strong>in</strong>ato preside della<br />

facoltà di filosofia e nel 1409 rettore dell’Università. Attratto anche dalla vita ecclesiastica,<br />

nel 1400 era stato ord<strong>in</strong>ato sacerdote e 3 anni dopo l’arcivescovo di<br />

Praga Sbynko lo aveva nom<strong>in</strong>ato predicatore del s<strong>in</strong>odo.<br />

Conquistato dalle dottr<strong>in</strong>e di Wycliff, di cui tradusse <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua boema il<br />

Trialogus, Giovanni Huss se ne fece entusiasta propagatore favorito dal suo ufficio<br />

di predicatore s<strong>in</strong>odale. Non era dotato di un <strong>in</strong>gegno personale (le sue prediche<br />

e i suoi scritti erano per la massima parte un riflesso degli scritti di Wycliff),<br />

ma la sua dialettica appassionata affasc<strong>in</strong>ava gli uditori. “Wycliff - scrive<br />

C.Grimberg - era un pensatore dalla schematicità di un sapiente; Huss, col suo<br />

entusiasmo passionale, divenne un profeta” (op. cit., vol. IV, p. 346).<br />

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