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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 449<br />

CAPIRE DANIELE<br />

quelle francesi agli ord<strong>in</strong>i del maresciallo Cat<strong>in</strong>at, accerchiarono le posizioni dei<br />

valdesi sulle alture impedendo la ritirata dei difensori. Ci fu una nuova carnefic<strong>in</strong>a<br />

dopo quella del 1655; i sopravvissuti che si arresero furono condotti nel<br />

fondovalle per essere avviati alle carceri; gli ultimi resistenti, catturati, furono<br />

precipitati nei burroni o impiccati agli alberi.<br />

Dei 14.000 valdesi che si stima vivessero nella valle prima della guerra,<br />

2.000 perirono, 8.500 vennero r<strong>in</strong>chiusi nelle carceri del ducato <strong>in</strong> condizioni disumane<br />

e furono decimati dalla fame e dal freddo; circa 3.500 - i più fragili -<br />

scamparono grazie all’abiura. Di 1.400 prigionieri avviati a Carmagnola ne sopravvissero<br />

400; un migliaio r<strong>in</strong>chiusi a Tr<strong>in</strong>o si ridussero presto a soli 46. Duemila<br />

prigionieri furono venduti a Venezia e f<strong>in</strong>irono come rematori nelle galere.<br />

A gennaio del 1687 il Duca concesse ai prigionieri sopravvissuti la facoltà di<br />

espatriare. In pieno <strong>in</strong>verno cent<strong>in</strong>aia di donne, vecchi e bamb<strong>in</strong>i uscirono dalle<br />

orribili carceri sabaude - veri “lager” antilitteram - e <strong>in</strong>trapresero una lunga marcia<br />

verso la libertà. Tra la metà di gennaio e i primi di marzo partirono <strong>in</strong> 2.700;<br />

arrivarono a G<strong>in</strong>evra <strong>in</strong> 2.490.<br />

La Controriforma aveva v<strong>in</strong>to ancora una volta lasciandosi dietro una scia di<br />

sangue, di rov<strong>in</strong>e e di <strong>in</strong>dicibili sofferenze. La comunità valdese delle Alpi uscì<br />

ridotta e stremata dalla terribile prova, ma non doma nella sua volontà di cont<strong>in</strong>uare<br />

a esistere.<br />

Tornare alle loro valli era l’aspirazione costante degli esuli. Un aiuto <strong>in</strong>sperato<br />

venne ad essi ancora una volta dall’Inghilterra. Nel 1688 il parlamento, a<br />

maggioranza protestante, depose il cattolico Giacomo II Stuart (l’evento passò<br />

alla storia come la “Gloriosa rivoluzione”) e offrì la corona alla figlia del deposto<br />

sovrano, Maria, e al di lei marito, il protestante Guglielmo D’Orange, statolder<br />

d’Olanda.<br />

Stimolati e assistiti dagli emissari del nuovo re d’Inghilterra <strong>in</strong>viati <strong>in</strong> Svizzera,<br />

gli esuli progettarono una nuova spedizione militare per riprendere la guerriglia<br />

alle spalle delle truppe franco-sabaude- La notte del 27 agosto 1689 un<br />

corpo di spedizione forte di 900 uom<strong>in</strong>i sbarcò sulla riva meridionale del Lago<br />

Lemano e si avviò a marce forzate verso le Alpi piemontesi (l’evento memoriale<br />

è ricordato dai Valdesi come il “glorioso rimpatrio”).<br />

All’avvic<strong>in</strong>arsi della piccola armata, le popolazioni cattoliche che si erano<br />

<strong>in</strong>sediate nelle terre valdesi fuggirono al piano: tutta la Val germanasca fu liberata<br />

senza combattere. Cat<strong>in</strong>at reagì immediatamente, ma la sua offensiva <strong>in</strong> gran<br />

parte fallì. Seguì una lunga pausa <strong>in</strong>vernale durante la quale il corpo di spedizione<br />

valdese venne del cont<strong>in</strong>uo assottigliandosi, sì che a primavera rimanevano<br />

sulle alture soltanto 300 uom<strong>in</strong>i. Enrico Arnaud, che aveva avuto un ruolo<br />

determ<strong>in</strong>ante nell’organizzazione del rimpatrio, assunse il comando militare e la<br />

condotta religiosa della m<strong>in</strong>uscola schiera.<br />

Ai primi di maggio Cat<strong>in</strong>at dispose <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e di battaglia i suoi 4.000 uom<strong>in</strong>i.<br />

E per i 300 disperati arroccati sui monti parve che non ci fosse scampo. Un<br />

evento naturale imprevedibile - una fitta nebbia scesa durante la notte - venne <strong>in</strong><br />

soccorso degli accerchiati permettendo loro di ritirarsi e attestarsi su posizioni<br />

più sicure. Pochi giorni dopo un evento politico ancora più imprevedibile li<br />

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