14.06.2013 Views

Testo in formato pdf - Testimonigeova

Testo in formato pdf - Testimonigeova

Testo in formato pdf - Testimonigeova

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 446<br />

NOTE STORICHE<br />

fuggite sui monti furono raggiunte e massacrate senza pietà; dec<strong>in</strong>e di donne e<br />

bamb<strong>in</strong>i furono bruciati vivi nella caverna <strong>in</strong> cui avevano cercato rifugio.<br />

Nel 1532 si compì una svolta significativa nella storia del movimento valdese:<br />

a Chanforan, nella Val d’Angrogna, si tenne un s<strong>in</strong>odo storico nel quale i<br />

valdesi decisero di <strong>in</strong>serirsi nel grande movimento della Riforma. Tre anni dopo<br />

fu loro consegnata una traduzione <strong>in</strong> francese della Bibbia eseguita da Pietro Robert<br />

detto Olivetano e fatta stampare a loro spese a Neuchâtel.<br />

Nel 1536, crollato il ducato di Savoia i cui territori erano stati <strong>in</strong>vasi dalle<br />

truppe francesi, il movimento valdese si consolidò e la Riforma si propagò nel<br />

Piemonte, ma la prospettiva del carcere e del rogo non si allontanò del tutto.<br />

Uom<strong>in</strong>i di azione e di fede furono imprigionati e messi a morte. Nel 1536 fu annegato<br />

nell’Isère Mart<strong>in</strong>o Gon<strong>in</strong>, l’anno seguente vennero strangolati e arsi sul<br />

rogo Bartolomeo Hector e Nicolò Sartoris; nel 1538 fu martirizzato Goffredo Varaglia.<br />

Il r<strong>in</strong>novamento religioso che aveva percorso la Francia nel primo scorcio<br />

del XVI secolo aveva favorito l’affermarsi della fede evangelica nella parte meridionale<br />

del paese. Le comunità valdesi del Lubéron, nella Provenza, divennero il<br />

nucleo centrale di una vasta zona a prevalenza evangelica. Ma i parlamenti locali<br />

non tollerarono questo stato di cose e <strong>in</strong>trapresero una decisa azione repressiva.<br />

Quello di Aix-en-Provence <strong>in</strong> particolare decretò nel 1540 la condanna a morte<br />

di 19 valdesi provenzali e la distruzione della loro roccaforte, il borgo di Lubéron<br />

sui monti omonimi.<br />

L’esecuzione dell’editto fu sospesa per l’<strong>in</strong>tervento di Francesco I sollecitato<br />

dai pr<strong>in</strong>cipi tedeschi a seguito di un memoriale di Melantone; ma 5 anni dopo il<br />

re di Francia mutò atteggiamento e subito le bande mercenarie dell’armata del<br />

papa agli ord<strong>in</strong>i del barone Giovanni Meynier mossero da Avignone e percorsero<br />

la Provenza devastando le campagne e distruggendo i villaggi. Pochi valdesi<br />

riuscirono a riparare <strong>in</strong> Svizzera o <strong>in</strong> Piemonte, i più furono <strong>in</strong> parte massacrati,<br />

<strong>in</strong> parte catturati e condannati a remare nelle galere reali.<br />

Nell’Italia del sud la repressione non fu meno spietata. Il 22 febbraio 1560<br />

fu arrestato <strong>in</strong> Sicilia Giacomo Bonello, un predicatore piemontese che dalla Calabria<br />

si era recato nell’isola <strong>in</strong> missione esplorativa.<br />

Condannato a morte dall’Inquisizione, fu arso vivo a Palermo. Sette mesi<br />

dopo fu impiccato a Roma un altro predicatore piemontese, Gian Luigi Paschale,<br />

arrestato <strong>in</strong> Calabria dove si era recato <strong>in</strong> missione. Nello stesso anno giunsero a<br />

Cosenza, mandati dal card<strong>in</strong>ale Alessandr<strong>in</strong>o (il futuro Pio V), gli <strong>in</strong>quisitori<br />

Alfonso Urb<strong>in</strong>o e Valerio Malvic<strong>in</strong>i. Per l’enclave valdese <strong>in</strong> Calabria, che da più<br />

di un secolo viveva quasi nell’ombra nelle campagne del cosent<strong>in</strong>o, era giunta<br />

l’ora della f<strong>in</strong>e. Gli <strong>in</strong>quisitori si misero subito all’opera coadiuvati dai soliti delatori<br />

anonimi e com<strong>in</strong>ciarono gli arresti e le torture. I frati ebbero l’appoggio <strong>in</strong>condizionato<br />

del governatore della regione e nelle campagne popolate da contad<strong>in</strong>i<br />

valdesi si sparse il terrore. Chi poté fuggì ai monti o nei boschi. Nella zona<br />

di S.Sisto i perseguitati, braccati, reagirono con la forza della disperazione e gli<br />

assalitori furono resp<strong>in</strong>ti con perdite. Gli <strong>in</strong>quisitori bandirono allora una “santa”<br />

crociata e la repressione fu feroce. Tra maggio e giugno 1561 i fanti di Filippo II<br />

446

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!