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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pagina 443 CAPIRE DANIELE “ebraismo” portarono davanti agli inquisitori innumerevoli persone che non avevano a che fare con i “delitti” di cui li si sospettava. “Mediante i suoi Editti di Fede, l’Inquisizione dichiarò sistematicamente che la delazione era cosa degna di lode; con la soppressione dei nomi dei testimoni, la rese facile e sicura. Mise l’animo nobile alla mercé del volgare, il coraggioso alla mercé del vile, il generoso alla mercé del malvagio. Le virtù della fiducia reciproca, della comprensione e della simpatia furono scoraggiate. Per di più, era un aspetto essenziale del sistema che l’incorrere in sospetto diveniva virtualmente un crimine. Era quasi impossibile lasciare il tribunale davanti al quale si fosse stati calunniati, senza un marchio sul proprio onore. Gli Inquisitori non discutevano neppure se l’accusato fosse colpevole o innocente, ma cercavano di stabilire in quale misura fosse colpevole”. A.S.Turberville, op. cit., p. 167. Durante i tre secoli e più di storia dell’Inquisizione spagnola migliaia di ebrei perirono sui roghi. Meno numerose furono le vittime tra i musulmani. Carlo I d’Aragona, nipote di Ferdinando e Isabella (divenuto Carlo V come sovrano del Sacro Romano Impero nel 1519), non fece nulla per mitigare la severità dell’Inquisizione; anzi il suo spirito religioso fino al fanatismo lo portò a renderla più salda che mai e a estenderla a tutta la Spagna. Nei primi decenni del ‘500, Erasmo da Rotterdam aveva numerosi ammiratori fra gli uomini di cultura della nazione iberica. A Partire dal 1531 anche i devoti spagnoli del grande umanista fiammingo si trovarono in pericolo, perché certe sue dottrine furono sospettate di eresia. Vari intellettuali, e persino un abate benedettino, furono condotti davanti all’Inquisizione e processati; l’abiura de vehementi li salvò dal patibolo ma non dal pubblico disprezzo. La presenza del protestantesimo in Spagna fu un fatto episodico. Il primo importante riformatore spagnolo, Francisco De San Roman, fu arrestato a Ratisbona per ordine di Carlo V; tradotto in Spagna, venne linciato dalla folla mentre lo si conduceva al patibolo. Juan Jil, un dotto spagnolo che aveva abbracciato le idee riformate e fondato una comunità luterana in Siviglia, fu arrestato e si salvò con l’abiura; fu trattato con grande moderazione forse per la stima di cui godeva presso Carlo V. Quattro anni dopo la morte però le sue ossa furono riesumate e bruciate. I capi della comunità sivigliana Ponce De La Fuente e Juan Ponce de Leòn, scoperti furono arrestati e condotti davanti al tribunale inquisitoriale. Juan Pone de Leòn, benché avesse ritrattato, fu arso vivo insieme con altri 17 luterani in un auto de fe del 24 settembre 1559, quando sul trono di Spagna sedeva da 3 anni Filippo II, figlio e successore di Carlo V. In quella circostanza 21 persone accusate di protestantesimo abiurarono e scamparono al rogo. In un successivo auto de fe del 22 dicembre 1560, 14 riformati furono consegnati al braccio secolare per essere arsi vivi; uno di loro, un certo Hernàndez, rifiutò di tradire i compagni nonostante le più atroci torture inflittegli da quella gestapo antilitteram. Due altri autos si celebrarono in Siviglia nel 1562 in ciascuno dei quali furono consegnati al braccio secolare e arsi vivi 9 luterani. Un numero esiguo di riformati spagnoli furono condannati al rogo in vari autos celebrati nel 1564 e 1565; più numerosi furono invece i prigionieri stranieri di fede luterana catturati in Spagna, segno che la minuscola comunità di protestanti spagnoli in Siviglia 443

Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pagina 444 NOTE STORICHE era stata praticamente sterminata. Un secondo gruppo di luterani indigeni era sorto nella Spagna settentrionale, a Valladolid. Anch’esso fu cancellato in breve volgere di tempo dall’Inquisizione. Un primo auto de fe si svolse a Valladolid il 21 maggio 1559: furono condotti al supplizio due eminenti rappresentanti della locale comunità luterana, Augustin De Cazallas e Antonio De Herrazuelo. Il primo ritrattò ed ebbe la grazia di essere strangolato prima che il suo corpo fosse dato alle fiamme. La moglie di Herrazuelo ritrattò e fu punita col carcere a vita; dopo 7 anni ritirò la ritrattazione e fu condotta al rogo. I resti della madre di Cazallas, colpevole di avere ospitato a casa sua dei riformati per i servizi religiosi, vennero riesumati e bruciati e la casa stessa fu rasa al suolo. Gli ultimi protestanti di Valladolid comparvero l’8 ottobre 1559 in un auto de fe celebrato con grande solennità davanti a una folla di almeno 200.000 spettatori e alla presenza del re Filippo II. Dei 26 condannati, 2 furono arsi vivi (uno di loro, di nome De Seso, che era stato il fondatore della comunità, aveva subito tali torture che a malapena poté reggersi in piedi per ascoltare la sua sentenza). Altri fecero atto di contrizione davanti al rogo e furono strangolati prima di essere bruciati. Dopo il 1565 il protestantesimo spagnolo era praticamente estinto. L’Inquisizione celebrò ancora i suoi atroci autos de fe, ma le vittime furono marinai e commercianti stranieri di fede luterana che commisero l’imprudenza di rivelare la loro identità religiosa in territorio spagnolo. Nel 1570 l’Inquisizione fu esportata nelle colonie sudamericane della Spagna: un tribunale fu istituito a Lima, nell’attuale Perù, e commissari inquisitoriali vennero insediati in varie località del continente. Quegli spietati persecutori ebbero il loro da fare quando nel sud-America sbarcarono numerosi ebrei portoghesi. Con l’avvento della dinastia dei Borboni in Spagna all’inizio del secolo XVIII, l’Inquisizione dovette mitigare i suoi metodi brutali: gli inquisitori spagnoli di quest’epoca furono “dei veri modelli di dolce ragionevolezza e clemenza. Lo spirito dell’età... era più forte dell’Inquisizione” (A.S.Turberville, op. cit., pp. 150-151). Tra la fine del secolo XVIII e l’inizio del XIX, lo spirito liberale e repubblicano della Rivoluzione Francese investì anche la Spagna. Nel 1798 il vescovo repubblicano francese di Blois chiese agli spagnoli di abolire l’Inquisizione, rovesciare il dispotismo regio e instaurare la tolleranza religiosa, ma non fu ascoltato. Nel dicembre del 1808, Napoleone Bonaparte in persona giunse a Madrid - dove quello stesso anno le armate di Murat e Junot avevano messo sul trono di Spagna Giuseppe Bonaparte - e dispose con un decreto l’abolizione dell’Inquisizione e il sequestro delle sue proprietà a beneficio della Corona. Nel 1813 le Cortes di Cadice - un organismo giuridico che rappresentava i territori non conquistati dalla Spagna - sebbene ostili ai Francesi, decretarono che l’Inquisizione era incompatibile con la nuova costituzione repubblicana da esse adottata l’anno precedente. Nel 1814 il liberismo spagnolo ricevette un duro colpo con la restaurazione di Ferdinando VII, e l’Inquisizione fu ripristinata, ma fu un episodio di breve durata. Nel 1820 la rivolta ispirata dal malgoverno di Ferdinando costrinse il re a 444

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NOTE STORICHE<br />

era stata praticamente sterm<strong>in</strong>ata. Un secondo gruppo di luterani <strong>in</strong>digeni era<br />

sorto nella Spagna settentrionale, a Valladolid. Anch’esso fu cancellato <strong>in</strong> breve<br />

volgere di tempo dall’Inquisizione. Un primo auto de fe si svolse a Valladolid il<br />

21 maggio 1559: furono condotti al supplizio due em<strong>in</strong>enti rappresentanti della<br />

locale comunità luterana, August<strong>in</strong> De Cazallas e Antonio De Herrazuelo. Il<br />

primo ritrattò ed ebbe la grazia di essere strangolato prima che il suo corpo<br />

fosse dato alle fiamme. La moglie di Herrazuelo ritrattò e fu punita col carcere a<br />

vita; dopo 7 anni ritirò la ritrattazione e fu condotta al rogo.<br />

I resti della madre di Cazallas, colpevole di avere ospitato a casa sua dei<br />

riformati per i servizi religiosi, vennero riesumati e bruciati e la casa stessa fu<br />

rasa al suolo. Gli ultimi protestanti di Valladolid comparvero l’8 ottobre 1559 <strong>in</strong><br />

un auto de fe celebrato con grande solennità davanti a una folla di almeno<br />

200.000 spettatori e alla presenza del re Filippo II. Dei 26 condannati, 2 furono<br />

arsi vivi (uno di loro, di nome De Seso, che era stato il fondatore della comunità,<br />

aveva subito tali torture che a malapena poté reggersi <strong>in</strong> piedi per ascoltare la<br />

sua sentenza). Altri fecero atto di contrizione davanti al rogo e furono strangolati<br />

prima di essere bruciati.<br />

Dopo il 1565 il protestantesimo spagnolo era praticamente est<strong>in</strong>to. L’Inquisizione<br />

celebrò ancora i suoi atroci autos de fe, ma le vittime furono mar<strong>in</strong>ai e<br />

commercianti stranieri di fede luterana che commisero l’imprudenza di rivelare<br />

la loro identità religiosa <strong>in</strong> territorio spagnolo.<br />

Nel 1570 l’Inquisizione fu esportata nelle colonie sudamericane della Spagna:<br />

un tribunale fu istituito a Lima, nell’attuale Perù, e commissari <strong>in</strong>quisitoriali<br />

vennero <strong>in</strong>sediati <strong>in</strong> varie località del cont<strong>in</strong>ente. Quegli spietati persecutori ebbero<br />

il loro da fare quando nel sud-America sbarcarono numerosi ebrei portoghesi.<br />

Con l’avvento della d<strong>in</strong>astia dei Borboni <strong>in</strong> Spagna all’<strong>in</strong>izio del secolo XVIII,<br />

l’Inquisizione dovette mitigare i suoi metodi brutali: gli <strong>in</strong>quisitori spagnoli di<br />

quest’epoca furono “dei veri modelli di dolce ragionevolezza e clemenza. Lo spirito<br />

dell’età... era più forte dell’Inquisizione” (A.S.Turberville, op. cit., pp. 150-151).<br />

Tra la f<strong>in</strong>e del secolo XVIII e l’<strong>in</strong>izio del XIX, lo spirito liberale e repubblicano<br />

della Rivoluzione Francese <strong>in</strong>vestì anche la Spagna. Nel 1798 il vescovo repubblicano<br />

francese di Blois chiese agli spagnoli di abolire l’Inquisizione, rovesciare<br />

il dispotismo regio e <strong>in</strong>staurare la tolleranza religiosa, ma non fu ascoltato.<br />

Nel dicembre del 1808, Napoleone Bonaparte <strong>in</strong> persona giunse a Madrid - dove<br />

quello stesso anno le armate di Murat e Junot avevano messo sul trono di Spagna<br />

Giuseppe Bonaparte - e dispose con un decreto l’abolizione dell’Inquisizione<br />

e il sequestro delle sue proprietà a beneficio della Corona. Nel 1813 le<br />

Cortes di Cadice - un organismo giuridico che rappresentava i territori non conquistati<br />

dalla Spagna - sebbene ostili ai Francesi, decretarono che l’Inquisizione<br />

era <strong>in</strong>compatibile con la nuova costituzione repubblicana da esse adottata l’anno<br />

precedente.<br />

Nel 1814 il liberismo spagnolo ricevette un duro colpo con la restaurazione<br />

di Ferd<strong>in</strong>ando VII, e l’Inquisizione fu riprist<strong>in</strong>ata, ma fu un episodio di breve durata.<br />

Nel 1820 la rivolta ispirata dal malgoverno di Ferd<strong>in</strong>ando costr<strong>in</strong>se il re a<br />

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