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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 442<br />

NOTE STORICHE<br />

massacri di Ebrei <strong>in</strong> varie prov<strong>in</strong>ce spagnole; “il più grave fu quello accaduto a<br />

Siviglia nel 1391, come diretto risultato del fervidissimo zelo antiebraico di un arcidiacono<br />

di nome Mart<strong>in</strong>ez, ed esteso a Cordova e Toledo, a Burgos e ad altre<br />

città castigliane. Nello stesso anno, vi furono violenze consimili nelle città<br />

dell’Aragona e a Maiorca” (ibidem).<br />

I massacri del 1391 <strong>in</strong>dussero molti ebrei a farsi cattolici prima della f<strong>in</strong>e di<br />

quell’anno. Si formò così una nuova classe di ebrei cristianizzati che <strong>in</strong> seguito<br />

furono chiamati conversos e talvolta marranos. Si com<strong>in</strong>ciò a sospettare che le<br />

conversioni ispirate dalla paura delle persecuzioni fossero superficiali, e non c’è<br />

da dubitare che lo fossero, almeno <strong>in</strong> buona parte.<br />

Alla conversione forzata degli ebrei tenne dietro quella dei mori, che fu <strong>in</strong>trapresa<br />

per ispirazione dell’arcivescovo di Toledo Francisco Ximenes De Cisneros.<br />

Ben presto ci si rese conto che i neoconvertiti, sia ebrei che musulmani, <strong>in</strong><br />

segreto mantenevano <strong>in</strong> tutto o <strong>in</strong> parte le credenze e le pratiche delle religioni<br />

d’orig<strong>in</strong>e. Ciò fu visto come un affronto alla fede cattolica e come un pericolo di<br />

anarchia religiosa.<br />

D’altronde i tribunali ecclesiastici episcopali si erano mostrati <strong>in</strong>capaci di<br />

preservare l’unità della fede cattolica.<br />

La determ<strong>in</strong>azione di mantenere l’ord<strong>in</strong>e, l’uniformità e l’ubbidienza alle autorità<br />

sia nella Chiesa che nello Stato, ma anche la cupidigia della corona (i beni<br />

degli ebrei facevano gola), e, non ultime, le pressioni di ecclesiastici em<strong>in</strong>enti<br />

quali il Mendoza, arcivescovo di Toledo, e il domenicano Torquemada, sp<strong>in</strong>sero<br />

i reali di Castiglia e Aragona a <strong>in</strong>traprendere un’azione decisiva contro gli Ebrei e<br />

i Mori residenti nei loro dom<strong>in</strong>i. Con questo <strong>in</strong>tento nel 1478 Ferd<strong>in</strong>ando e Isabella<br />

chiesero a papa Sisto IV di <strong>in</strong>trodurre l’Inquisizione nella Castiglia. Il pontefice<br />

concesse l’autorizzazione con una bolla ad hoc e nel 1480 due domenicani<br />

furono nom<strong>in</strong>ati <strong>in</strong>quisitori a Siviglia. Si aprì così quella pag<strong>in</strong>a nefasta dell’<strong>in</strong>izio<br />

dell’età moderna che la Storia conosce col nome di “Inquisizione Spagnola”.<br />

Le prime vittime dell’Inquisizione spagnola furono gli Ebrei. Il 6 febbraio<br />

1481 si celebrò il primo auto de fe della nuova <strong>in</strong>quisizione voluta dai reali di<br />

Castiglia: furono bruciati vivi sul rogo 6 conversos ebrei.<br />

Era il “braccio secolare” che bruciava vivi gli “eretici”, ma era la Chiesa, attraverso<br />

il tribunale dell’Inquisizione, che li consegnava al braccio secolare perché<br />

fossero puniti con quell’atroce supplizio. Dice A.S.Turberville “Per i più la<br />

maggiore <strong>in</strong>famia collegata all’Inquisizione è il rogo. E’ vero che il Sant’Uffizio ripudiava<br />

ogni responsabilità per la morte dell’eretico che consegnava al braccio<br />

secolare; ma si trattava di un ripudio meramente formale; gli autori di manuali e<br />

trattati <strong>in</strong>quisitoriali non esitano <strong>in</strong>fatti a dichiarare che la morte sul rogo è<br />

l’unica pena giusta e adeguata per l’eretico ost<strong>in</strong>ato e recidivo” (op. cit., p. 168).<br />

Al primo tribunale dell’Inquisizione istituito nella città di Siviglia seguirono<br />

ben presto quelli di Cordova, Jaen e Toledo. Sisto IV acconsentì che Torquemada,<br />

già <strong>in</strong>quisitore generale per la Castiglia, lo divenisse anche per l’Aragona.<br />

In certi momenti lo zelo fanatico degli <strong>in</strong>quisitori determ<strong>in</strong>ò nelle prov<strong>in</strong>ce<br />

spagnole sotto il controllo dei tribunali <strong>in</strong>quisitoriali, specie nell’Andalusia, un<br />

vero e proprio regime del terrore. Complotti immag<strong>in</strong>ari e <strong>in</strong>fondati sospetti di<br />

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