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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 417<br />

CAPIRE DANIELE<br />

Alla morte di Agilulfo nel 616, seguì una lunga reggenza della reg<strong>in</strong>a Teodol<strong>in</strong>da,<br />

data la giovane età del figlio Adaloaldo. La diffusione del cattolicesimo<br />

tra le loro file aveva fatto nascere la discordia fra i Longobardi, e una sollevazione<br />

popolare costr<strong>in</strong>se Adaloaldo, di fede cattolica, a fuggire a Ravenna.<br />

Nel 628 morì Teodol<strong>in</strong>da e il genero di lei, Ariovaldo, assunse la regalità e<br />

la mantenne f<strong>in</strong>o alla morte avvenuta 8 anni dopo. La vedova di Ariovaldo, Gundeberga,<br />

figlia di Teodol<strong>in</strong>da, divenne sposa di Rotari, il successore del re defunto.<br />

Salito al trono nel 636, Rotari regnò con prudenza e si segnalò per avere<br />

dato al suo popolo una legislazione basata fondamentalmente sulle antiche consuetud<strong>in</strong>i<br />

giuridiche germaniche (Rotari fu il primo legislatore dei Longobardi).<br />

Alla morte di Rotari, avvenuta nel 652, seguì un periodo di disord<strong>in</strong>i e quasi<br />

anarchia durante il quale i duchi tentarono di sottrarsi all’autorità regia. In questo<br />

sessantennio si succedettero sul trono dei Longobardi undici re, tutti di scarso rilievo.<br />

Nel 712 fu elevato al trono Liutprando, figlio di Ansprando, l’ultimo dei re<br />

longobardi <strong>in</strong>significanti. Con Liutprando il regno longobardo pervenne al massimo<br />

splendore. Approfittando della vivace reazione provocata <strong>in</strong> Italia da un<br />

editto dell’Imperatore Leone III Isaurico (717-741) contro il culto delle immag<strong>in</strong>i<br />

(lotta iconoclastica), Liutprando nel 726 occupò l’Esarcato e la Pentapoli, sconfisse<br />

i duchi di Spoleto e di Benevento che parteggiavano per i Bizant<strong>in</strong>i e si<br />

sp<strong>in</strong>se f<strong>in</strong>o al ducato di Roma. Papa Gregorio III (715-731), di fatto signore di<br />

Roma, lo conv<strong>in</strong>se a sospendere il conflitto con l’Imperatore e a ritirarsi dal ducato.<br />

Venuto a patti col Pontefice, Liutprando nel 728 fece dono al “beato Apostolo<br />

San Pietro” (cioè al Papa) del Castello di Sutri che gli storici considerano il<br />

primo nucleo del futuro Stato della Chiesa. Alleato del franco Carlo Martello,<br />

Liutprando nel 737-738 combatté al suo fianco contro gli Arabi.<br />

b) L’unità dei Franchi era stata realizzata da Clodoveo fra il 486 e il 507; con<br />

lui era com<strong>in</strong>ciata la d<strong>in</strong>astia dei Merov<strong>in</strong>gi. La conversione alla fede cattolica<br />

aveva procurato a Clodoveo l’appoggio dell’episcopato, allora già assai <strong>in</strong>fluente<br />

nella Gallia, e questo gli era valso almeno quanto il valore delle armi, se non<br />

più, per conseguire i successi politici e militari che dettero lustro al suo nome.<br />

Alla conversione di Clodoveo fece seguito quella dei Franchi, la prima nazione<br />

germanica che avesse abbracciato la fede cattolica (gli altri gruppi germanici<br />

divennero <strong>in</strong>vece ariani via via che si <strong>in</strong>sediarono nei territori dell’ex Impero<br />

lat<strong>in</strong>o). Morto Clodoveo nel 511, il regno fu spartito fra i suoi quattro figli, l’ultimo<br />

dei quali, Clotario, sopravvissuto ai fratelli e ai nipoti, riunì nelle sue mani<br />

tutti i domìni paterni. Alla morte di Clotario nel 514, il regno fu di nuovo diviso<br />

fra i quattro figli del re defunto. Seguì un periodo di lotte fratricide per la conquista<br />

dell’<strong>in</strong>tera eredità di Clodoveo, lotte che term<strong>in</strong>arono con l’affermazione<br />

di un nipote di Clotario, Clotario II (617-629).<br />

Il figlio di Clotario II, Dagoberto I (629-639), fu l’ultimo degno successore di<br />

Clodoveo sul trono dei Merov<strong>in</strong>gi. Durante il suo governo la d<strong>in</strong>astia conobbe i<br />

tempi più floridi.<br />

Con la morte di Dagoberto nel 639 com<strong>in</strong>ciò per la d<strong>in</strong>astia franca un pe-<br />

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