14.06.2013 Views

Testo in formato pdf - Testimonigeova

Testo in formato pdf - Testimonigeova

Testo in formato pdf - Testimonigeova

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 414<br />

NOTE STORICHE<br />

pr<strong>in</strong>cipali latifondisti, e che perciò fu a lui doppiamente avversa, essendo i goti<br />

di religione ariana” (op. cit., p. 219).<br />

Con soli 5.000 uom<strong>in</strong>i Totila battè al di là del Po l’esercito bizant<strong>in</strong>o forte di<br />

12.000 uom<strong>in</strong>i e marciò verso l’Italia centrale e meridionale. Nel 543 occupò Napoli<br />

e si affrettò ad assediare Roma. L’anno seguente Giust<strong>in</strong>iano rimandò <strong>in</strong> Italia<br />

Belisario che però non aveva più né l’energia né gli uom<strong>in</strong>i di una volta. Il<br />

generale andò a Ravenna con la vana speranza di raccogliere uom<strong>in</strong>i per rafforzare<br />

il suo esercito. Frattanto Totila occupò diverse città nell’Italia centrale tagliando<br />

le comunicazioni fra città nell’Italia centrale tagliando le comunicazioni<br />

fra Roma e Ravenna; qu<strong>in</strong>di pose l’assedio alla “Città eterna”.<br />

Giovanni assalì i goti sparsi nell’Italia meridionale occupando la regione,<br />

mentre Belisario, <strong>in</strong> marcia verso Roma, avendo avuto sentore di una grave disfatta<br />

dei Bizant<strong>in</strong>i presso Ostia, si perse d’animo e desistette dal proseguire.<br />

Così i goti il 17 dicembre 546 entrarono <strong>in</strong> Roma mentre la guarnigione bizant<strong>in</strong>a<br />

e una gran parte dei cittad<strong>in</strong>i l’abbandonavano <strong>in</strong> preda al panico. Totila poteva<br />

dire ai suoi che se all’<strong>in</strong>izio della guerra 200.000 goti erano stati battuti da 7.000<br />

bizant<strong>in</strong>i, adesso 20.000 Bizant<strong>in</strong>i erano stati v<strong>in</strong>ti “dai deboli e disprezzati avanzi<br />

dei goti”.<br />

L’Ostrogoto vittorioso fece pervenire a Costant<strong>in</strong>opoli proposte di pace m<strong>in</strong>acciando<br />

la distruzione di Roma se fossero state resp<strong>in</strong>te. Giust<strong>in</strong>iano non rispose<br />

lasciando che decidessero le armi. Totila, costretto a marciare verso il sud<br />

per togliere ai bizant<strong>in</strong>i le terre che essi occupavano, e non avendo abbastanza<br />

uom<strong>in</strong>i per lasciare <strong>in</strong> Roma una guarnigione sufficiente, decise di radere al<br />

suolo la città. I goti già demolivano le mura quando giunse una lettera di Belisario<br />

che impressionò profondamente il barbaro. “Non sai tu - gli scriveva il generale<br />

bizant<strong>in</strong>o - che le <strong>in</strong>giustizie fatte a Roma sono <strong>in</strong>giustizie ai trapassati, ai<br />

posteri, sono una vera profanazione ? Vuoi tu rimanere nella storia come il distruttore<br />

piuttosto che come il preservarore della più grande e magnifica città del<br />

mondo ?” Era ancora tale il fasc<strong>in</strong>o che la “Città eterna” esercitava sui barbari che<br />

il distruggerla dovette apparire agli occhi dei goti un delitto imperdonabile.<br />

Totila smise di demolire e partì per il sud, non senza avere prima ord<strong>in</strong>ato<br />

a tutti gli abitanti di abbandonare la città. Roma rimase deserta e desolata per<br />

qualche tempo, f<strong>in</strong>chè Belisario non la ebbe rioccupata. Avutane notizia Totila<br />

fece dietro front e marciò <strong>in</strong> fretta verso Roma: tre volte sferrò l’assalto, sempre<br />

resp<strong>in</strong>to dagli imperiali; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si ritirò a Tivoli. Era l’anno 547. Ora i bizant<strong>in</strong>i<br />

erano <strong>in</strong> possesso delle due capitali, Roma e Ravenna.<br />

Due anni dopo Belisario, abbandonato dall’Imperatore, dovette far ritorno a<br />

Costant<strong>in</strong>opoli e quivi, dopo essersi ancora dist<strong>in</strong>to combattendo contro gli<br />

Unni, morì nel 565.<br />

Nel 551 Giust<strong>in</strong>iano affidò a Narsete l’<strong>in</strong>carico di proseguire la guerra contro<br />

gli Ostrogoti <strong>in</strong> Italia. Con un esercito <strong>formato</strong> da bizant<strong>in</strong>i, traci, illirici e pers<strong>in</strong>o<br />

barbari (longobardi, eruli, gepidi e unni) Narsete percorse la Dalmazia, entrò<br />

<strong>in</strong> Italia da est e giunse senza difficoltà a Ravenna. Da lì, varcato l’Appenn<strong>in</strong>o,<br />

penetrò nell’Umbria e presso Tod<strong>in</strong>o (oggi Gualdo Tad<strong>in</strong>o) impegnò <strong>in</strong><br />

battaglia i goti e <strong>in</strong>flisse loro una severa sconfitta. Totila, che accorse da presso<br />

414

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!