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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 400<br />

NOTE STORICHE<br />

Settimio Severo, <strong>in</strong>iziatore della d<strong>in</strong>astia dei severi, sconfitti i rivali e legittimato<br />

il potere, ricostituì l’unità imperiale. Gli succedette nel 211 il figlio Caracalla<br />

che regnò f<strong>in</strong>o al 218. Dopo un breve regno di Macr<strong>in</strong>o nel 218, l’esercito, divenuto<br />

ancora una volta arbitro della situazione, elevò al trono imperiale Eliogabalo<br />

di Emesa, <strong>in</strong> Siria (218-222), nipote di Caracalla e sacerdote di Baal <strong>in</strong> Siria.<br />

Eliogabalo <strong>in</strong>trodusse <strong>in</strong> Roma il culto di questa div<strong>in</strong>ità orientale.<br />

Caduto Eliogabalo per mano dei suoi soldati, salì al trono imperiale nel 222<br />

Alessandro Severo, morto anche lui assass<strong>in</strong>ato, dopo 3 anni di regno, a seguito<br />

di una rivolta militare.<br />

Seguì una serie di imperatori di nom<strong>in</strong>a militare, quasi tutti periti di morte<br />

violenta dopo un breve periodo di regno. Furono: Massim<strong>in</strong>o Trace (235-238),<br />

Gordiano III (238-244), Filippo Arabo (244-249), Decio (249-251), Trebonio<br />

Gallo (251-253), Valeriano (253-260), Gallieno (260-268), Claudio II (268-270) e<br />

Aureliano (270-275) che nel 274 adottò il titolo di “Dom<strong>in</strong>us et Deus” e <strong>in</strong>trodusse<br />

il culto del sole e dell’imperatore come religione di Stato. Ad Aureliano<br />

succedettero l’uno dopo l’altro Claudio Tacito (275-276), Probo (276-282), Caro<br />

(283-284) e Diocleziano (294-305), che nel 303 promosse <strong>in</strong> tutto l’impero una<br />

severa persecuzione dei cristiani.<br />

Nel 293 Diocleziano <strong>in</strong>trodusse un’importante riforma amm<strong>in</strong>istrativa statale:<br />

fu istituito un governo a 4 a term<strong>in</strong>e (Tetrarchia). Diocleziano ottenne l’Oriente<br />

con Nicomedia come capitale, Massimiano l’Italia e l’Africa con Milano come capitale,<br />

Costanzo la Spagna, la Gallia e la Britannia con capitale Treviri e Galerio<br />

l’Illirico e la Macedonia con capitale Sirmio. Gli Augusti - ovvero i reggenti delle<br />

4 parti dell’Impero - si impegnarono a cedere dopo 20 anni il potere ai Cesari -<br />

cioè ai successori da loro stessi nom<strong>in</strong>ati - e questi a loro volta a nom<strong>in</strong>are altri 2<br />

Cesari come coadiutori.<br />

Nel 297 il territorio dell’Impero fu diviso <strong>in</strong> 12 circoscrizioni amm<strong>in</strong>istrative<br />

(diocesi) e queste <strong>in</strong> 101 prov<strong>in</strong>ce. Nel 305 abdicarono Diocleziano e Massimiano.<br />

Gli altri due Augusti, Galerio e Costanzo, nom<strong>in</strong>arono Cesari Severo e<br />

Massim<strong>in</strong>o Daia. Nel 308 un congresso imperiale nom<strong>in</strong>ò Lic<strong>in</strong>io Augusto d’Occidente;<br />

Diocleziano rifiutò la dignità imperiale.<br />

L’<strong>in</strong>staurazione di una politica d<strong>in</strong>astica da parte dei s<strong>in</strong>goli Augusti fece fallire<br />

il sistema della Tetrarchia. Costant<strong>in</strong>o, il figlio di Costanzo, fu <strong>in</strong>sediato a<br />

York, Massenzio, il figlio di Massimiano, a Milano. I due vennero a conflitto e<br />

nel 312 Costant<strong>in</strong>o sconfisse e uccise Massenzio al Ponte Milvio, <strong>in</strong> Roma, restando<br />

unico padrone delle prov<strong>in</strong>ce occidentali. L’anno seguente Lic<strong>in</strong>io v<strong>in</strong>se<br />

Massim<strong>in</strong>o Daia presso Adrianopoli. In quello stesso anno (313) Costant<strong>in</strong>o<br />

emanò da Milano l’editto di tolleranza favorevole ai cristiani.<br />

Nel 324, avendo battuto Lic<strong>in</strong>io presso Adrianopoli, Costant<strong>in</strong>o divenne<br />

l’unico sovrano di tutto l’impero. Nel 330, <strong>in</strong> contrasto con Roma pagana, trasferì<br />

a Bisanzio la sede imperiale mutandone il nome <strong>in</strong> quello di Costant<strong>in</strong>opoli. Costant<strong>in</strong>o<br />

ricevette il battesimo cristiano sul letto di morte nel 337.<br />

Nelle lotte di successione tra i figli di Costant<strong>in</strong>o prevalse Costanzo II, il<br />

quale rimase unico sovrano dell’Impero dopo la morte dei fratelli Costante e Costant<strong>in</strong>o<br />

II.<br />

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