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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 388<br />

NOTE STORICHE<br />

- il mondo favoloso che si apriva davanti a lui a Oriente dell’Eufrate - e di fare di<br />

Babilonia il centro del suo sterm<strong>in</strong>ato impero.<br />

Nell’autunno del 331 ord<strong>in</strong>ò l’adunata generale e marciò alla volta di Susa.<br />

In novembre entrò pacificamente nella città nella cui reggia sistemò la famiglia<br />

di Dario. Incamerato il cospicuo tesoro che vi avevano accumulato i re achemenidi,<br />

<strong>in</strong> buona parte lo distribuì alle sue truppe. Poi, <strong>in</strong> pieno <strong>in</strong>verno, riprese la<br />

marcia alla volta di Pasargade. La città fu occupata senza combattere e fu lasciata<br />

<strong>in</strong>tatta <strong>in</strong> onore del grande predecessore, l’achemenide Ciro.<br />

Dopo una brevissima sosta a Pasargade, Alessandro marciò su Persepoli e<br />

qui fu necessario usare di nuovo le armi giacché il satrapo Ariobarzane era determ<strong>in</strong>ato<br />

a difendere la città e la sua satrapia. Non poté comunque impedirne<br />

l’occupazione e il saccheggio. Nella reggia favolosa il Macedone scoprì il più<br />

grande dei tesori f<strong>in</strong>ora predati (120.000 talenti!) e lo fece suo. In seguito i conquistatori<br />

dettero alle fiamme i palazzi e la splendida reggia di Persepoli. Alessandro<br />

si premurò di far sapere agli Ateniesi che aveva f<strong>in</strong>almente vendicato l’<strong>in</strong>cendio<br />

dell’Acropoli da parte di Serse.<br />

Nella primavera del 330, deciso a costr<strong>in</strong>gere Dario ad abdicare, il Macedone<br />

marciò alla volta di Echatana, l’ultima capitale degli Achemenidi, dove si<br />

diceva che il Gran Re si fosse rifugiato. La città fu occupata ma di Dario non si<br />

trovò traccia. Si trovò <strong>in</strong>vece un tesoro ancora più cospicuo di quello confiscato<br />

a Persepoli e naturalmente Alessandro se ne impadronì. Non poté tuttavia occupare<br />

legalmente il trono di Persia perché il legittimo sovrano era ancora <strong>in</strong> vita.<br />

Rispediti <strong>in</strong> patria i combattenti di nazionalità greca e tenuti presso di sé i<br />

fidi Macedoni, Alessandro lasciò metà dell’esercito a Ecbatana e con l’altra metà<br />

ripartì alla ricerca di Dario. Costeggiò il Caspio e sottomise l’Ircania dove apprese<br />

che Besso, l’<strong>in</strong>fido satrapo della Battriana, aveva deposto e fatto prigioniero<br />

Dario proclamandosi re <strong>in</strong> sua vece col nome di Artarserse IV.<br />

Nel territorio dei Parti Alessandro venne a contatto con l’avanguardia<br />

dell’esercito di Besso. Gli uom<strong>in</strong>i del satrapo, pensando di <strong>in</strong>graziarsi Alessandro<br />

o di conv<strong>in</strong>cerlo a non <strong>in</strong>seguirli più, gettarono il cadavere del Gran re e si dettero<br />

alla fuga. Morto Dario, il Macedone poteva diventarne il legittimo successore<br />

sul trono di Persia, ma la guerra non sarebbe f<strong>in</strong>ita f<strong>in</strong>ché Besso non avesse<br />

scontato il suo vile misfatto. Alessandro gli dette la caccia nella Margiana, nella<br />

Drangiana e nell’Aracosia senza riuscire a catturarlo. Nella primavera del 329 i<br />

Macedoni scesero nella Battriana, ma Besso non si fece sorprendere. Alessandro<br />

lo <strong>in</strong>seguì nella Sogd<strong>in</strong>a, ma quivi dovette fare i conti con l’ostilità della popolazione:<br />

occorsero due anni (329-327) per neutralizzare gli <strong>in</strong>domiti cavalieri sciti.<br />

Nella Sogdiana due satrapi già alleati di Besso, mal sopportando gli atteggiamenti<br />

dispotici di costui, lo fecero prigioniero e lo consegnarono ad Alessandro.<br />

Questi a sua volta lo consegnò ad un tribunale persiano che lo condannò a<br />

morte e lo fece giustiziare a Ecbatana.<br />

Adesso Alessandro poteva legittimamente sedere sul trono di Persia, ma bisognava<br />

ancora sottomettere le estreme prov<strong>in</strong>ce orientali poco disposte a riconoscere<br />

la sua sovranità. La Sogdiana stessa, già sottomessa, era <strong>in</strong> rivolta. Assoldato<br />

un gran numero di guerrieri sciti, con un esercito adatto a quell’ambiente<br />

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