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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pag<strong>in</strong>a 386<br />

NOTE STORICHE<br />

tuti <strong>in</strong> guerra dai Tebani. Per la seconda volta, nel 362 a.C., Tebe sconfisse<br />

Sparta che aveva fatto lega con Atene. Intanto cresceva a nord-est il potere della<br />

Macedonia e per le città greche <strong>in</strong> lotta fra loro si profilava una nuova m<strong>in</strong>accia<br />

dopo quella persiana.<br />

Nel 359 a.C. divenne re dei Macedoni Filippo II. Dotato di non comuni capacità<br />

politiche e militari, il nuovo sovrano unificò la Macedonia, fondò una monarchia<br />

militare e <strong>in</strong>augurò una nuova tattica di guerra che ebbe il suo punto di<br />

forza nella famosa falange da lui stesso creata. Filippo batté la Lega Ellenica nel<br />

343/42 a.C., sottomise Atene ed estese l’egemonia della Macedonia sulla Tessaglia.<br />

Progettò una spedizione militare contro la Persia, ma la morte per mano dei<br />

congiurati nel 336 lo colse prima che avesse potuto attuarla.<br />

Il figlio di Filippo, Alessandro, salito al trono appena ventenne, dovette subito<br />

far fronte a una <strong>in</strong>surrezione delle città greche. La rivolta fu domata con un<br />

duro <strong>in</strong>tervento che mise <strong>in</strong> luce le straord<strong>in</strong>arie capacità militari del giovane sovrano.<br />

Tebe, artefice pr<strong>in</strong>cipale dell’<strong>in</strong>surrezione, fu presa e rasa al suolo.<br />

Consolidato il potere <strong>in</strong> Macedonia e <strong>in</strong> Grecia e ricostituita la Lega Panellenica<br />

nel 335 dopo la distruzione della ribelle Tebe, Alessandro pensò che fosse<br />

giunto il momento di saldare il conto con la Persia, colpevole di avere calpestato<br />

il sacro suolo ellenico, oppresso i Greci della Ionia e, da ultimo, tentato di sollevargli<br />

contro le città della Tessaglia.<br />

In nome di tutta la stirpe ellenica Alessandro mosse contro Dario III Codomano<br />

alla testa di 6 falangi e un reparto di cavalleria, <strong>in</strong> tutto 40.000 fanti e 5.000<br />

cavalieri. Nella primavera del 334, lasciato a Pella come reggente il generale Antipatro,<br />

attraversò l’Ellesponto e sbarcò nella Troade. Dario, allarmato, gli mandò<br />

contro i satrapi dell’Asia M<strong>in</strong>ore con le loro forze. Con un’abile manovra notturna<br />

il Macedone accerchiò gli avversari presso il fiume Granico e all’alba gettò<br />

lo scompiglio tra le loro file e li costr<strong>in</strong>se alla fuga. Con una rapida avanzata<br />

lungo la fascia costiera dell’Anatolia le falangi macedoni vittoriose liberarono dal<br />

dom<strong>in</strong>io persiano le città e le isole greche della Ionia e si portarono nella Cilicia.<br />

Dario <strong>in</strong> persona mosse contro i Macedoni alla testa di un esercito assai più<br />

numeroso di quello avversario. I due schieramenti si fronteggiarono nella stretta<br />

valle del P<strong>in</strong>aros, presso Isso. Con un’ampia manovra Dario riuscì ad aggirare i<br />

Macedoni e prenderli alle spalle bloccando loro ogni possibile ritirata: la loro<br />

sorte sembrava segnata. Ma Alessandro con un’azione fulm<strong>in</strong>ea scagliò la cavalleria<br />

e due falangi contro l’ala s<strong>in</strong>istra dello schieramento avversario. Questa cedette<br />

e trasc<strong>in</strong>ò nella rotta il settore centrale dove si trovava il Gran Re (una tradizione<br />

raccolta da Plutarco vuole che i due sovrani si trovassero fugacemente<br />

l’uno di fronte all’altro: l’episodio è raffigurato <strong>in</strong> un famoso mosaico pompeiano<br />

che si trova nel Museo Nazionale di Napoli).<br />

Fra il panico generale Dario si dette alla fuga; Alessandro però dovette tornare<br />

<strong>in</strong>dietro con la cavalleria per soccorrere l’ala s<strong>in</strong>istra del suo schieramento<br />

contro cui si era lanciato un forte reparto dell’esercito persiano. Il nemico, stretto<br />

tra due fuochi, fuggì lasciando nelle mani dei Macedoni copioso bott<strong>in</strong>o, e la<br />

battaglia di Isso si concluse con una nuova, folgorante vittoria dei Macedoni. Era<br />

il mese di novembre del 333 a.C. Alessandro s’impadronì della tenda abbando-<br />

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