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Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pagina 379 Note storiche _________________________________________________________________ 1. BABILONIA CAPIRE DANIELE Babilonia sorse in epoca remota (v. Ge 11: 1-9) nella pianura alluvionale percorsa dal Tigri e dall’Eufrate. Nella seconda metà del III millennio a.C. essa divenne, per merito del grande re Sargon di Akkad, il centro di un vasto impero che si estendeva dal golfo Persico al centro dell’Anatolia. La città decadde circa cento anni più tardi quando fu occupata dai barbari Gutei scesi dalle montagne a est del Tigri. Poco più di un secolo dopo, Babilonia entrò nell’orbita politica di Ur avendo i prìncipi del risorto impero sumerico cacciato dal paese i rudi montanari. Nel XIX sec. A.C., dissoltosi l’impero sumerico, Babilonia fu per breve tempo sotto il controllo degli Elamiti; in seguito fu occupata dai semiti Amorrei venuti dal deserto della Siria. Sotto la dinastia amorrea, che ebbe in Hammurabi (c.ca 1728-1686 a.C.) il più illustre dei suoi rappresentanti, la città acquistò nuovo lustro divenendo ancora una volta la capitale di un grande impero. Estintasi la dinastia amorrea a metà del II millennio, Babilonia decadde di nuovo; presa e saccheggiata dagli Hittiti dell’Anatolia, fu poi occupata dai Kassiti che la tennero per vari secoli. Nel XIII sec. a.C. ai Kassiti subentrarono gli Assiri, e Babilonia rimase per seicento anni una dipendenza di Ninive, governata per lo più da principi vassalli. Tiglat-Pileser III (745-727 a.C.) e Sargon II (722-705), il distruttore di Samaria, vollero cingere essi stessi la corona di Babilonia. Invece Sennacherib (705- 685), stanco di domare rivolte, distrusse la città nel 689 a.C. Risorta dalle sue macerie in breve tempo, Babilonia fu governata da locali principi caldei sottomessi alla sovranità di Ninive, ma anelanti all’indipendenza. Colui che conseguì questo ambìto risultato fu un capo caldeo di nome Nabopolassar, il quale nel 626 a.C. proclamò la secessione da Ninive. Esausta e decadente, l’Assiria non fu più in grado di ripristinare la sua sovranità sulla città ribelle. Fu anzi Nabopolassar che prese l’iniziativa contro i dominatori secolari di Babilonia. Il principe caldeo combatté gli Assiri con alterna fortuna e finalmente, alleatosi col re dei Medi Ciassàre, nel 612 a.C., espugnò Ninive e la rase al suolo ponendo fine per sempre all’egemonia assira nel Vicino Oriente. Babilonia si avviò a ripristinare l’antica grandezza e ad assurgere ancora una volta al ruolo di centro del mondo. Spettò al figlio e successore di Nabopolassar, il grande Nabucodonosor II (605-562 a.C.), conseguire questo brillante risultato. È questo il periodo storico che la profezia danielica anticipa con l’immagine della testa d’oro nel cap. 2 e descrive con la figura del leone alato emergente dal mare nel cap. 7. La prima fase del regno di Nabucodonosor fu caratterizzata principalmente da una intensa attività militare che permise all’energico sovrano di estendere fino 379
Daniele/note storiche 28-07-2004 9:59 Pagina 380 NOTE STORICHE alla costa mediterranea e alla frontiera egiziana l’egemonia di Babilonia. Fu la fase della formazione dell’impero che la profezia rappresenta realisticamente con la figura del leone nel suo ruolo naturale di indomito predatore. Le ali sul dorso evocano la rapidità con cui si mossero le milizie caldee nelle guerre di conquista e negli interventi per domare le rivolte (cfr. Gr 4: 13; 6: 23 u.p.). Tre volte gli abitanti di Giuda e i loro re dovettero sperimentare sulla loro pelle quanto fosse illusorio sperare di svincolarsi dal giogo di Babilonia: nel 605 a.C., sotto Gioiachim, nel 598, all’inizio del regno di Gioiachin, e nel 587, alla fine del regno di Sedechia. Stavolta non solo fu saccheggiato il Tempio di Gerusalemme, ma il sacro edificio e la città stessa furono distrutti e la popolazione superstite fu deportata. A un primo periodo del regno di Nabucodonosor segnato in modo predominante dall’attività militare, ne seguì un secondo nel quale prevalsero l’attività edilizia e la promozione della cultura. E’ questa seconda fase della storia della nuova Babilonia che la profezia descrive con la metamorfosi del leone. La belva che si umanizza (perde le ali, si alza sulle zampe posteriori come un uomo e riceve un cuore umano) evoca in modo concreto la transizione di Babilonia dalla fase di “martello” che frantuma le nazioni (Gr 51: 20) alla fase di “splendore dei regni... superba bellezza dei Caldei” (Is 13: 19). Nella storia delle nazioni il culmine della grandezza e della potenza spesso coincide con l’inizio del declino. Così nella visione di Daniele il cambiamento di indole del leone, nel medesimo tempo che rispecchia il momento di massimo splendore di Babilonia, annuncia l’inizio della decadenza che prelude alla fine. In effetti dopo la morte di Nabucodonosor, avvenuta nel 562 a.C., cominciò per Babilonia un periodo di instabilità politica e progressiva erosione del potere centrale. Il successore del grande sovrano, suo figlio Evil-Merodac, perì per mano dei congiurati dopo due soli anni di regno. L’usurpatore Neriglissar regnò quattro anni (560-556 a.C.) e morì di morte naturale. Suo figlio Labashi-Marduk fu eliminato da una congiura dopo pochi mesi di regno. Il nuovo usurpatore, Nabonide (556-539 a.C.) che sembra avesse sposato una figlia di Nabucodonosor per legittimare la presa del potere, esercitò le funzioni di governo in Babilonia nei primi sei dei suoi sedici anni di regno, avendo trascorso gli altri dieci (549- 539 a. C.) a Tema, nell’Arabia, mentre suo figlio Belsazar tenne la reggenza a Babilonia fino all’arrivo dei Persiani nell’autunno del 539 a.C. Con la caduta di Babilonia nelle mani di Ciro, la fine tragica di Belsazar (cfr. Dn 5: 30) e l’esilio di Nabonide in Carmania, tramontò la breve stagione della nuova Babilonia dopo un predominio di 66 anni nel vicino Oriente. 2. MEDIA E PERSIA FINO ALL’AVVENTO DELL’ELLENISMO Sul finire del II millennio a.C., numerose tribù indo-ariane appartenenti a varie etnie (Cimmeri, Sciti, Medi, Parsi), emigrarono dalle steppe della Russia meridionale verso l’Armenia e l’Iran e si insediarono nella regione montuosa fra 380
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alla costa mediterranea e alla frontiera egiziana l’egemonia di Babilonia. Fu la<br />
fase della formazione dell’impero che la profezia rappresenta realisticamente con<br />
la figura del leone nel suo ruolo naturale di <strong>in</strong>domito predatore. Le ali sul dorso<br />
evocano la rapidità con cui si mossero le milizie caldee nelle guerre di conquista<br />
e negli <strong>in</strong>terventi per domare le rivolte (cfr. Gr 4: 13; 6: 23 u.p.).<br />
Tre volte gli abitanti di Giuda e i loro re dovettero sperimentare sulla loro<br />
pelle quanto fosse illusorio sperare di sv<strong>in</strong>colarsi dal giogo di Babilonia: nel 605<br />
a.C., sotto Gioiachim, nel 598, all’<strong>in</strong>izio del regno di Gioiach<strong>in</strong>, e nel 587, alla<br />
f<strong>in</strong>e del regno di Sedechia. Stavolta non solo fu saccheggiato il Tempio di Gerusalemme,<br />
ma il sacro edificio e la città stessa furono distrutti e la popolazione<br />
superstite fu deportata.<br />
A un primo periodo del regno di Nabucodonosor segnato <strong>in</strong> modo predom<strong>in</strong>ante<br />
dall’attività militare, ne seguì un secondo nel quale prevalsero l’attività<br />
edilizia e la promozione della cultura. E’ questa seconda fase della storia della<br />
nuova Babilonia che la profezia descrive con la metamorfosi del leone. La belva<br />
che si umanizza (perde le ali, si alza sulle zampe posteriori come un uomo e riceve<br />
un cuore umano) evoca <strong>in</strong> modo concreto la transizione di Babilonia dalla<br />
fase di “martello” che frantuma le nazioni (Gr 51: 20) alla fase di “splendore dei<br />
regni... superba bellezza dei Caldei” (Is 13: 19).<br />
Nella storia delle nazioni il culm<strong>in</strong>e della grandezza e della potenza spesso<br />
co<strong>in</strong>cide con l’<strong>in</strong>izio del decl<strong>in</strong>o. Così nella visione di Daniele il cambiamento di<br />
<strong>in</strong>dole del leone, nel medesimo tempo che rispecchia il momento di massimo<br />
splendore di Babilonia, annuncia l’<strong>in</strong>izio della decadenza che prelude alla f<strong>in</strong>e.<br />
In effetti dopo la morte di Nabucodonosor, avvenuta nel 562 a.C., com<strong>in</strong>ciò<br />
per Babilonia un periodo di <strong>in</strong>stabilità politica e progressiva erosione del potere<br />
centrale. Il successore del grande sovrano, suo figlio Evil-Merodac, perì per<br />
mano dei congiurati dopo due soli anni di regno. L’usurpatore Neriglissar regnò<br />
quattro anni (560-556 a.C.) e morì di morte naturale. Suo figlio Labashi-Marduk<br />
fu elim<strong>in</strong>ato da una congiura dopo pochi mesi di regno. Il nuovo usurpatore,<br />
Nabonide (556-539 a.C.) che sembra avesse sposato una figlia di Nabucodonosor<br />
per legittimare la presa del potere, esercitò le funzioni di governo <strong>in</strong> Babilonia<br />
nei primi sei dei suoi sedici anni di regno, avendo trascorso gli altri dieci (549-<br />
539 a. C.) a Tema, nell’Arabia, mentre suo figlio Belsazar tenne la reggenza a Babilonia<br />
f<strong>in</strong>o all’arrivo dei Persiani nell’autunno del 539 a.C. Con la caduta di Babilonia<br />
nelle mani di Ciro, la f<strong>in</strong>e tragica di Belsazar (cfr. Dn 5: 30) e l’esilio di<br />
Nabonide <strong>in</strong> Carmania, tramontò la breve stagione della nuova Babilonia dopo<br />
un predom<strong>in</strong>io di 66 anni nel vic<strong>in</strong>o Oriente.<br />
2. MEDIA E PERSIA FINO<br />
ALL’AVVENTO DELL’ELLENISMO<br />
Sul f<strong>in</strong>ire del II millennio a.C., numerose tribù <strong>in</strong>do-ariane appartenenti a<br />
varie etnie (Cimmeri, Sciti, Medi, Parsi), emigrarono dalle steppe della Russia<br />
meridionale verso l’Armenia e l’Iran e si <strong>in</strong>sediarono nella regione montuosa fra<br />
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