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Daniele/1-6 28-07-2004 9:52 Pagina 36 CAPITOLO 1 venimento è datato all’anno diciannovesimo di Nabucodonosor nel v. 12 e all’anno diciottesimo nel v. 29. Un altro avvenimento che 2Re 24:12 pone nell’anno ottavo di Nabucodonosor, in Gr 52:28 è datato all’anno settimo. Si può pensare che una delle due datazioni in entrambi i casi non sia di Geremia, e in effetti è così. Per la sua forma redazionale, e per il fatto che in buona parte la pericope si ripete quasi identica in 2Re 25:27-30, Gr 52:28-34 si presenta come un’appendice storica aggiunta al libro del profeta. Il “pezzo” o fu scritto in Babilonia o rispecchia un documento redatto in Babilonia. Questo si evince dal fatto che due delle date ivi citate (Gr 52:28, 29) presentano una differenza in meno di un anno rispetto alle stesse date riportate in Gr 52:12 e 2Re 24:12, e soprattutto dalla menzione dell’anno di accessione di Evil-merodac “l’anno stesso che cominciò a regnare” (Gr 52:31; cfr. 2Re 25:27). Uno scrittore giudaita avrebbe detto “l’anno primo” (Gr 25:1). Tutto sommato, è ragionevole concludere che gli anni terzo e quarto di Gioiachim citati in Dn 1:1 e Gr 25:1 si riferiscono alla stessa data, il 605 a.C. È parso problematico l’attributo “re di Babilonia” aggiunto al nome di Nabucodonosor in Dn 1:1. In effetti se l’assedio di Gerusalemme a cui accenna questo versetto avvenne dopo la battaglia di Carchemish, in quest’epoca Nabucodonosor non era ancora re di Babilonia, essendo tuttora in vita suo padre Nabopolassar. È un indice di ignoranza della storia? A quel che sembra Daniele raccolse le sue memorie oltre una sessantina di anni dopo la sua deportazione (Dn 1: 21). Egli sta dunque riferendo un fatto oramai lontano nel tempo. È comprensibile che riconsiderando l’episodio a distanza di tempo, egli chiami Nabucodonosor “re di Babilonia” per ovvia anticipazione. È come se uno storico della fine degli anni ’50, scrivendo la storia della seconda guerra mondiale, annoverasse “il Presidente Eisenhower” fra gli artefici della vittoria alleata. Per un procedimento mentale analogo, pur se opposto, si continuò a chiamare Sandro Pertini “il Presidente” finché fu in vita. Del resto Geremia stesso, il cui libro non è sospettato di inautenticità, esattamente come fa Daniele chiama Nabucodonosor “re di Babilonia” riferendo un episodio avvenuto prima che egli avesse assunto il trono (vedi Gr 46:2). Più complesso è il problema che pone la notizia dell’occupazione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor nel 605 a.C. Geremia ed Ezechiele sono a conoscenza di due occupazioni di Gerusalemme per mano di Nabucodonosor: l’una all’inizio del regno di Gioiachim (597 a.C.): Ge 22:24-26 ed Ez 17:12, l’altra alla fine del regno di Sedechia (587 a.C.): Gr 39:1-2; 52:4-5, 12-13 ed Ez 24:1-2; 33:21. Per la verità Gr 52:30 ricorda una terza incursione di Nabucodonosor nel territorio di Giuda verso il 581 a.C. ignorata da Ezechiele e dai libri storici e comunque ininfluente ai fini della nostra discussione. I libri storici registrano, datandoli, entrambi gli avvenimenti riferiti da Geremia ed Ezechiele (2Re 24:8-12 e 2Cro 36:9-10; 2Re 25:1-2 e 2Cro 36:17-20), ma sembrano ignorare una precedente presenza armata babilonese in Gerusalemme, 36

Daniele/1-6 28-07-2004 9:52 Pagina 37 CAPIRE DANIELE per cui l’informazione di Dn 1:1 parrebbe rimanere isolata. In realtà non è così. Infatti un intervento militare babilonese contro Gerusalemme durante il regno di Gioiachim è documentato nei libri storici. Il Secondo Libro dei Re (24: 1) ci ragguaglia su una irruzione di Nabucodonosor a Gerusalemme per reprimere una ribellione di Gioiachim, e 2Cro 36:6, riferendo probabilmente lo stesso episodio, aggiunge che il sovrano caldeo incatenò Gioiachim “per portarlo a Babilonia”. Purtroppo nessuna delle due fonti data l’episodio, ma è già notevole che esse ci informino su una campagna militare del re di Babilonia contro Giuda durante il regno di Gioiachim (i tentativi di riferire l’episodio accennato a un’epoca diversa congetturando che i libri di Secondo Re e Secondo Cronache confondono Sedechia con Gioiachim appaiono pretestuosi e inconcludenti). Resta comunque documentato nella Scrittura al di fuori del libro di Daniele, che le irruzioni bellicose di Nabucodonosor nel territorio di Giuda fra i regni di Gioiachim e di Sedechia furono tre e non due. Questo fatto risulta pure dai riferimenti ai saccheggi del Tempio riportati in 2Cro 36:7-18. Il v. 7 dà notizia di una prima asportazione di oggetti sacri da Gerusalemme effettuata da Nabucodonosor in un momento imprecisato del regno di Gioiachim: “Nebucadnetsar portò pure a Babilonia parte degli utensili della casa dell’Eterno”. Si trattò evidentemente di un’asportazione parziale dei sacri vasi del Tempio. Una seconda asportazione avvenne all’inizio del regno effimero di Gioiachin (597 a.C.) quando, come c’informano i vv. 9 e 10, il re di Babilonia fece prigioniero il neoincoronato re di Giuda “e lo fece menare a Babilonia con gli utensili preziosi della casa dell’Eterno”. In questa occasione ci fu con ogni evidenza un saccheggio selettivo del Tempio. Una terza e ultima spogliazione del sacro edificio prima della sua distruzione fu portata a termine l’anno undicesimo di Sedechia (587 a.C.) allorché, come ci ragguaglia il v. 18, il sovrano caldeo “portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio”. Stavolta ci fu chiaramente un saccheggio totale del Tempio: tutto quello che vi era rimasto fu portato via 24. Significativamente la notizia di Dan 1:2 circa l’entità del bottino prelevato dal Tempio, coincide con l’informazione di 2Cro 36:7: in entrambi i testi si dice infatti che Nabucodonosor portò via una parte degli utensili della casa di Jahvé. È una coincidenza dalla quale ci sentiamo autorizzati a concludere che Dn 1:1-2 e 2Cro 36:6-7 si riferiscono a uno stesso avvenimento accaduto sotto il regno di Gioiachim. La notizia parallela dei Re e delle Cronache su una invasione caldea di Giuda sotto Gioiachim e le informazioni dell’ultimo capitolo di II Cronache sulle spogliazioni del Tempio, convergono per dirci che l’accenno di Dn 1:1 a un intervento babilonese in Gerusalemme nei primi anni di regno di Gioiachim non è affatto una notizia isolata. 24 - Cfr. C.O. JONSSON, I Tempi dei Gentili..., pp. 199-200. 37

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per cui l’<strong>in</strong>formazione di Dn 1:1 parrebbe rimanere isolata. In realtà non è così.<br />

Infatti un <strong>in</strong>tervento militare babilonese contro Gerusalemme durante il regno di<br />

Gioiachim è documentato nei libri storici.<br />

Il Secondo Libro dei Re (24: 1) ci ragguaglia su una irruzione di Nabucodonosor<br />

a Gerusalemme per reprimere una ribellione di Gioiachim, e 2Cro 36:6, riferendo<br />

probabilmente lo stesso episodio, aggiunge che il sovrano caldeo <strong>in</strong>catenò<br />

Gioiachim “per portarlo a Babilonia”. Purtroppo nessuna delle due fonti<br />

data l’episodio, ma è già notevole che esse ci <strong>in</strong>form<strong>in</strong>o su una campagna militare<br />

del re di Babilonia contro Giuda durante il regno di Gioiachim (i tentativi di<br />

riferire l’episodio accennato a un’epoca diversa congetturando che i libri di Secondo<br />

Re e Secondo Cronache confondono Sedechia con Gioiachim appaiono<br />

pretestuosi e <strong>in</strong>concludenti). Resta comunque documentato nella Scrittura al di<br />

fuori del libro di Daniele, che le irruzioni bellicose di Nabucodonosor nel territorio<br />

di Giuda fra i regni di Gioiachim e di Sedechia furono tre e non due. Questo<br />

fatto risulta pure dai riferimenti ai saccheggi del Tempio riportati <strong>in</strong> 2Cro 36:7-18.<br />

Il v. 7 dà notizia di una prima asportazione di oggetti sacri da Gerusalemme<br />

effettuata da Nabucodonosor <strong>in</strong> un momento imprecisato del regno di Gioiachim:<br />

“Nebucadnetsar portò pure a Babilonia parte degli utensili della casa<br />

dell’Eterno”. Si trattò evidentemente di un’asportazione parziale dei sacri vasi del<br />

Tempio.<br />

Una seconda asportazione avvenne all’<strong>in</strong>izio del regno effimero di Gioiach<strong>in</strong><br />

(597 a.C.) quando, come c’<strong>in</strong>formano i vv. 9 e 10, il re di Babilonia fece prigioniero<br />

il neo<strong>in</strong>coronato re di Giuda “e lo fece menare a Babilonia con gli utensili<br />

preziosi della casa dell’Eterno”. In questa occasione ci fu con ogni evidenza<br />

un saccheggio selettivo del Tempio.<br />

Una terza e ultima spogliazione del sacro edificio prima della sua distruzione<br />

fu portata a term<strong>in</strong>e l’anno undicesimo di Sedechia (587 a.C.) allorché,<br />

come ci ragguaglia il v. 18, il sovrano caldeo “portò a Babilonia tutti gli utensili<br />

della casa di Dio”. Stavolta ci fu chiaramente un saccheggio totale del Tempio:<br />

tutto quello che vi era rimasto fu portato via 24.<br />

Significativamente la notizia di Dan 1:2 circa l’entità del bott<strong>in</strong>o prelevato<br />

dal Tempio, co<strong>in</strong>cide con l’<strong>in</strong>formazione di 2Cro 36:7: <strong>in</strong> entrambi i testi si dice<br />

<strong>in</strong>fatti che Nabucodonosor portò via una parte degli utensili della casa di Jahvé.<br />

È una co<strong>in</strong>cidenza dalla quale ci sentiamo autorizzati a concludere che Dn 1:1-2<br />

e 2Cro 36:6-7 si riferiscono a uno stesso avvenimento accaduto sotto il regno di<br />

Gioiachim.<br />

La notizia parallela dei Re e delle Cronache su una <strong>in</strong>vasione caldea di<br />

Giuda sotto Gioiachim e le <strong>in</strong>formazioni dell’ultimo capitolo di II Cronache sulle<br />

spogliazioni del Tempio, convergono per dirci che l’accenno di Dn 1:1 a un <strong>in</strong>tervento<br />

babilonese <strong>in</strong> Gerusalemme nei primi anni di regno di Gioiachim non è<br />

affatto una notizia isolata.<br />

24 - Cfr. C.O. JONSSON, I Tempi dei Gentili..., pp. 199-200.<br />

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