Testo in formato pdf - Testimonigeova
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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 341 CAPIRE DANIELE a.C., Tolomeo III si precipitò con le sue truppe in Siria per salvare la sorella, ma vi giunse troppo tardi. Per vendicarla scorrazzò attraverso i vasti territori del regno seleucida, si spinse fino a Babilonia e nella Battriana, occupò la Cilicia e la città di Seleucia (la “fortezza del re del settentrione”, identificato col giovane Seleuco II Callinico figlio di Laodice e di Antioco II Theo). 8 e menerà anche in cattività in Egitto i loro dèi, con le loro immagini fuse e coi loro preziosi arredi d’argento e d’oro; e per vari anni si terrà lungi dal re del settentrione. La menzione dell’Egitto chiarisce al di là di ogni dubbio quale sia il paese dove regna il re del mezzogiorno. Tolomeo Evergete rientrò in Egitto con un vistoso bottino: vi figuravano anche le statue dei faraoni ricuperate in Babilonia dove le avevano portate i Persiani. Il Decreto di Canopo (239/238 a.C.) così loda Tolomeo III. “E le sacre immagini che i persiani avevano portato via dal paese il re ricuperò, avendo egli condotto una spedizione in terra straniera, e le riportò in Egitto e le rimise nei templi dai quali ognuna di esse era stata trafugata” 436. Scrive Girolamo nel suo commentario che Tolomeo III “saccheggiò il regno di Seleuco e ne asportò quarantamila talenti d’argento oltre a duemilacinquecento vasi preziosi e statue di dèi, fra cui si trovavano anche quei pezzi che Cambise dopo la conquista dell’Egitto aveva portato in Persia” (su Dn 11:7). “...e per vari anni si terrà lungi dal re del settentrione”, più chiara la versione della C.E.I.:”... per qualche anno si asterrà dal contendere col re del settentrione”. Negli ultimi anni di regno (morì nel 221 a.C.) Tolomeo III non fu impegnato in attività belliche di una qualche importanza. 9 E questi marcerà contro il re del mezzogiorno, ma tornerà nel proprio paese. “Questi” è il re del settentrione, Seleuco II Callinico. Ristabilita la propria autorità sulle terre del suo vasto regno che si erano sottomesse a Tolomeo Evergete, il Callinico intorno al 242 marciò contro l’Egitto puntando su una rivincita per ricuperare i tesori perduti ed il prestigio compromesso, ma sconfitto da Tolomeo III dovette tornarsene in Siria a mani vuote. 10 E i suoi figliuoli entreranno in guerra, e raduneranno una moltitudine di grandi forze; l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente, e passerà oltre; poi tornerà e spingerà le ostilità sino alla fortezza del re del mezzogiorno. 436 - J.P.MAHAFFY, A History of Egypt Under the Ptolemaic Dynasty, New York, 1899, p. 13, cit. in S.D.A. Bible Commentary, vol. IV, p. 867). 341
Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 342 CAPITOLO 11 “... i suoi figlioli”, vale a dire i due figli di Seleuco II Callinico, Seleuco III Cerauno e Antioco III il Grande. Alla morte di Seleuco II nel 226, gli succedette il figlio maggiore Seleuco III il quale però non regnò che per pochi anni, essendo stato ucciso nel 229 mentre accorreva in Asia Minore per difendere i suoi possedimenti minacciati da Attalo re di Pergamo. “... l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente e passerà oltre...”. Costui è Antioco III succeduto al fratello Seleuco III. Nel 219 Antioco III iniziò le ostilità a sud della Siria. Occupò la Celesiria, assediò Sidone e invase la Palestina passando successivamente in Transgiordania. “... e spingerà le ostilità sino alla fortezza del re del mezzogiorno. Nel 217 Antioco il Grande alla testa di un esercito di 60.000 fanti, 6.000 cavalieri e 102 elefanti secondo lo storico Polibio marciò su Rafia, a sud-ovest di Gaza (“la fortezza del re del mezzogiorno”). 11 Il re del mezzogiorno s’inasprirà, si farà innanzi e muoverà guerra a lui, al re del settentrione, il quale arruolerà una gran moltitudine; ma quella moltitudine sarà data in mano del re del mezzogiorno. 12 La moltitudine sarà portata via, e il cuore di lui s’inorgoglirà; ma, per quanto ne abbia abbattuto delle decine di migliaia, non sarà per questo più forte. Presso Rafia Tolomeo IV Filopatore (“il re del mezzogiorno”), succeduto al padre Tolomeo III nel 221, attendeva Antioco con un esercito forte di 70.000 fanti, 5.000 cavalieri e 73 elefanti. La battaglia fu aspra e terminò con una vittoria strepitosa delle forze egiziane. Antioco si ritirò lasciando sul terreno, al dire di Polibio, 10.000 fanti, 300 cavalieri e 5 elefanti, e nelle mani degli egizi 400 prigionieri (“la moltitudine portata via”). “... il cuore di lui s’inorgoglirà, ma per quanto ne abbia abbattuti delle diecine di migliaia, non sarà per questo più forte”. Il dissoluto e indolente Tolomeo Filopatore mancò di cogliere sino in fondo i frutti della vittoria di Rafia, come avrebbe potuto e dovuto fare. Se avesse inseguito i nemici in fuga molto probabilmente li avrebbe sgominati e avrebbe anche potuto catturare Antioco. Ma si ritenne pago del risultato conseguito sul campo di battaglia e se ne tornò in Egitto gonfio d’orgoglio. 13 E il re del settentrione arruolerà di nuovo una moltitudine più numerosa della prima; e in capo ad un certo numero d’anni egli si farà avanti con un grosso esercito e con molto materiale. Fra gli anni 212 e 204 Antioco III dedicò le sue energie al ricupero dei territori orientali che a seguito della fortunata campagna militare di Tolomeo III (vedi v. 8), erano passati sotto la sovranità dell’Egitto. Antioco portò le sue truppe fino ai confini dell’India (gli storici antichi hanno chiamato “Anabasi” questa spedizione del Seleucide nell’Oriente durata 6 o 7 anni). Conclusa con successo questa campagna nell’est, Antioco III preparò con 342
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“... i suoi figlioli”, vale a dire i due figli di Seleuco II Call<strong>in</strong>ico, Seleuco III Cerauno<br />
e Antioco III il Grande. Alla morte di Seleuco II nel 226, gli succedette il<br />
figlio maggiore Seleuco III il quale però non regnò che per pochi anni, essendo<br />
stato ucciso nel 229 mentre accorreva <strong>in</strong> Asia M<strong>in</strong>ore per difendere i suoi possedimenti<br />
m<strong>in</strong>acciati da Attalo re di Pergamo.<br />
“... l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente e passerà oltre...”.<br />
Costui è Antioco III succeduto al fratello Seleuco III. Nel 219 Antioco III <strong>in</strong>iziò le<br />
ostilità a sud della Siria. Occupò la Celesiria, assediò Sidone e <strong>in</strong>vase la Palest<strong>in</strong>a<br />
passando successivamente <strong>in</strong> Transgiordania.<br />
“... e sp<strong>in</strong>gerà le ostilità s<strong>in</strong>o alla fortezza del re del mezzogiorno. Nel 217<br />
Antioco il Grande alla testa di un esercito di 60.000 fanti, 6.000 cavalieri e 102<br />
elefanti secondo lo storico Polibio marciò su Rafia, a sud-ovest di Gaza (“la fortezza<br />
del re del mezzogiorno”).<br />
11 Il re del mezzogiorno s’<strong>in</strong>asprirà, si farà <strong>in</strong>nanzi e muoverà<br />
guerra a lui, al re del settentrione, il quale arruolerà una gran moltitud<strong>in</strong>e;<br />
ma quella moltitud<strong>in</strong>e sarà data <strong>in</strong> mano del re del mezzogiorno.<br />
12 La moltitud<strong>in</strong>e sarà portata via, e il cuore di lui s’<strong>in</strong>orgoglirà;<br />
ma, per quanto ne abbia abbattuto delle dec<strong>in</strong>e di migliaia,<br />
non sarà per questo più forte.<br />
Presso Rafia Tolomeo IV Filopatore (“il re del mezzogiorno”), succeduto al padre<br />
Tolomeo III nel 221, attendeva Antioco con un esercito forte di 70.000 fanti,<br />
5.000 cavalieri e 73 elefanti. La battaglia fu aspra e term<strong>in</strong>ò con una vittoria strepitosa<br />
delle forze egiziane. Antioco si ritirò lasciando sul terreno, al dire di Polibio,<br />
10.000 fanti, 300 cavalieri e 5 elefanti, e nelle mani degli egizi 400 prigionieri<br />
(“la moltitud<strong>in</strong>e portata via”).<br />
“... il cuore di lui s’<strong>in</strong>orgoglirà, ma per quanto ne abbia abbattuti delle diec<strong>in</strong>e<br />
di migliaia, non sarà per questo più forte”. Il dissoluto e <strong>in</strong>dolente Tolomeo<br />
Filopatore mancò di cogliere s<strong>in</strong>o <strong>in</strong> fondo i frutti della vittoria di Rafia, come<br />
avrebbe potuto e dovuto fare. Se avesse <strong>in</strong>seguito i nemici <strong>in</strong> fuga molto probabilmente<br />
li avrebbe sgom<strong>in</strong>ati e avrebbe anche potuto catturare Antioco. Ma si<br />
ritenne pago del risultato conseguito sul campo di battaglia e se ne tornò <strong>in</strong><br />
Egitto gonfio d’orgoglio.<br />
13 E il re del settentrione arruolerà di nuovo una moltitud<strong>in</strong>e più numerosa<br />
della prima; e <strong>in</strong> capo ad un certo numero d’anni egli si farà<br />
avanti con un grosso esercito e con molto materiale.<br />
Fra gli anni 212 e 204 Antioco III dedicò le sue energie al ricupero dei territori<br />
orientali che a seguito della fortunata campagna militare di Tolomeo III (vedi v.<br />
8), erano passati sotto la sovranità dell’Egitto. Antioco portò le sue truppe f<strong>in</strong>o ai<br />
conf<strong>in</strong>i dell’India (gli storici antichi hanno chiamato “Anabasi” questa spedizione<br />
del Seleucide nell’Oriente durata 6 o 7 anni).<br />
Conclusa con successo questa campagna nell’est, Antioco III preparò con<br />
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