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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 328<br />

CAPITOLO 10<br />

“Questo servo” sulla bocca di Daniele è un riferimento a se stesso <strong>in</strong> terza<br />

persona; “mio signore” e “cotesto signor mio” sono espressioni riverenziali rivolte<br />

all’<strong>in</strong>terlocutore. L’uomo di Dio ha la lucida coscienza del grande divario di natura<br />

che esiste tra sé e l’angelo: altra è la dignità umana, altra la dignità angelica.<br />

18 Allora colui che aveva la sembianza d’uomo mi toccò di nuovo, e<br />

mi fortificò.<br />

Col precedente tocco delle labbra l’<strong>in</strong>viato di Dio aveva reso al profeta la<br />

capacità di articolare di nuovo le parole, ma la sofferenza e la grande debolezza<br />

fisica permangono. Adesso l’angelo posa ancora una volta la mano su di lui ed<br />

egli sente che le forze ritornano (“mi toccò di nuovo e mi fortificò”), come se da<br />

quel contatto egli ricevesse una carica di energia vitale. Daniele vede tuttora l’angelo<br />

nell’aspetto umano: “colui che aveva la sembianza d’uomo”, nell’orig<strong>in</strong>ale<br />

{fdf) h"):ram:K yiB bî kemar’eh ’adam, “colui che aveva apparenza d’uomo” (mar’eh<br />

appare chiaramente nell’accezione di “aspetto”, “apparenza”).<br />

19 E disse: “O uomo grandemente amato, non temere! La pace sia<br />

teco! Sii forte, sii forte”. E quand’egli ebbe parlato meco, io ripresi<br />

forza, e dissi: “Il mio signore, parli pure poiché tu m’hai fortificato”.<br />

Per la seconda volta l’<strong>in</strong>viato del Signore rivolge all’uomo Daniele il saluto affettuoso<br />

e rassicurante: “O uomo grandemente amato, non temere!” (tOdumAx $yi)<br />

)fryiT-la) ’al tîra’ ’îsh chamudôth, “non temere o uomo prediletto”, letteralmente<br />

“di predilezione”); e aggiunge l’augurio di pace: |fl {Olf$ shalôm lake, e un <strong>in</strong>coraggiamento<br />

ripetuto due volte: qæzAxáw qázAx chazaq wachazaq, che alcune versioni<br />

traducono con due verbi dist<strong>in</strong>ti “fortificati e r<strong>in</strong>francati !”.<br />

Nelle parole dell’angelo - osserva H.C.Leupold - c’è una triplice enfasi:<br />

“Non temere”, “Pace a te”, “Sii forte”, rafforzata dal saluto affettuoso già rivolto <strong>in</strong><br />

precedenza: “O uomo prediletto”. “In aggiunta al tocco fisico che fortificò il<br />

corpo - commenta questo autore - ci fu la parola confortante che fortificò il<br />

cuore e la mente” 427.<br />

L’effetto delle parole <strong>in</strong>coraggianti dell’angelo è stato immediato: il ricupero<br />

delle forze è stato rapido e completo: “E quand’egli ebbe parlato meco, io ripresi<br />

forza”. Ora Daniele è pienamente <strong>in</strong> grado di ascoltare la rivelazione che il<br />

messo celeste ha da fargli: “Il mio signore parli, perché tu mi hai fortificato”.<br />

“Animato da un forte <strong>in</strong>teresse per la rivelazione, Daniele era tanto ansioso<br />

di ascoltare quanto l’angelo di istruire” (Leupold).<br />

Il racconto particolareggiato del malessere di Daniele tra l’<strong>in</strong>terruzione e la<br />

ripresa delle spiegazioni dell’angelo, così come i ripetuti riferimenti agli <strong>in</strong>terventi<br />

di costui per mettere il profeta <strong>in</strong> condizione di ascoltare, sono <strong>in</strong>dici della<br />

estrema importanza di ciò che sta per essere rivelato al profeta.<br />

427 - H.C. LEUPOLD, op. cit., p. 463.<br />

328

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