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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/1-6 28-07-2004 9:52 Pag<strong>in</strong>a 32<br />

INTRODUZIONE<br />

d) Daniele conosce il l<strong>in</strong>guaggio aulico <strong>in</strong> uso nelle corti orientali. La frase: “O<br />

re, possa tu vivere <strong>in</strong> perpetuo” (Dn 2:4; 3:9; 5:10) è una formula cortigianesca<br />

tipica dell’Oriente antico. Una formula simile è attestata <strong>in</strong> 1Re 1:39 e<br />

Nehemia 2:3 e <strong>in</strong> testi cuneiformi del periodo neo-babilonese.<br />

D. In Dn 4:10-12 Babilonia, personificata nel suo re, è paragonata ad un albero<br />

grande e rigoglioso che estende i suoi rami <strong>in</strong> tutte le direzioni e sotto la<br />

cui chioma trovano riparo e nutrimento tutte le creature. In un testo di Nabucodonosor<br />

trovato a Wadi Brissa, nella Mesopotamia centro-meridionale,<br />

Babilonia è paragonata a un grande albero che estende la sua ombra a tutti<br />

i popoli 14.<br />

E. Nella visione riportata <strong>in</strong> Dn 7, Babilonia è raffigurata da un leone. Il leone<br />

era effigiato 120 volte <strong>in</strong> mattonelle smaltate policrome lungo la via processionale<br />

di Babilonia. Un grande leone di basalto fu r<strong>in</strong>venuto dagli archeologi<br />

fra le rov<strong>in</strong>e di Babilonia. Il leone era l’emblema della superba città caldea.<br />

F. Nel capitolo c<strong>in</strong>que del suo libro Daniele descrive la f<strong>in</strong>e repent<strong>in</strong>a della<br />

sovranità caldea su Babilonia con la caduta subitanea della città. Questo rapido<br />

trapasso di poteri si rispecchia nella “Cronaca di Babilonia”, pubblicata<br />

da D.J. WISEMAN nel 1956, e nei testi amm<strong>in</strong>istrativi di Nippur. Il racconto di<br />

Daniele <strong>in</strong>oltre ha stretta aff<strong>in</strong>ità con notizie parallele nella Ciropedia di Senofonte<br />

e nelle Storie di Erodoto. Il prof. R.P. DAUGHERTY scrive: “Di tutte le<br />

fonti non babilonesi che c’<strong>in</strong>formano sugli avvenimenti collegati con la f<strong>in</strong>e<br />

del regno neo-babilonese, il cap.5 di Daniele è la più vic<strong>in</strong>a ai testi cuneiformi”<br />

15. E conclude: “Resta screditata l’op<strong>in</strong>ione che il capitolo c<strong>in</strong>que<br />

di Daniele risalga all’epoca dei Maccabei” 16. Non è credibile che uno scrittore<br />

del II secolo a.C. fosse così bene <strong>in</strong><strong>formato</strong> sugli usi, i costumi e la storia<br />

dei babilonesi, addirittura meglio <strong>in</strong><strong>formato</strong> degli storiografi greci del V e<br />

IV secolo a.C.!<br />

G. Per motivi che ignoriamo il libo di Daniele com<strong>in</strong>cia <strong>in</strong> ebraico (1:1 f<strong>in</strong>o a<br />

2:4a), prosegue <strong>in</strong> aramaico (2:4b f<strong>in</strong>o a 7:28) e f<strong>in</strong>isce <strong>in</strong> ebraico (8:1 f<strong>in</strong>o a<br />

12:13). Per lungo tempo il bil<strong>in</strong>guismo del libro, e soprattutto il lessico e la<br />

morfologia delle due l<strong>in</strong>gue, furono <strong>in</strong>vocati come <strong>in</strong>dizi di una data tardiva<br />

del libro stesso. Oggi la situazione si è capovolta soprattutto grazie agli ultimi<br />

studi nell’ambito della l<strong>in</strong>gua aramaica 17. In realtà l’aramaico di Daniele<br />

si allontana dall’aramaico recente quanto si avvic<strong>in</strong>a a quello antico;<br />

14 - Vedi G. RINALDI, op. cit., pp. 78-79.<br />

15 - R.P. DAUGHERTY, Nabonidus and Belshazar, p. 199.<br />

16 - Ibidem.<br />

17 - Cfr. G. RINALDI, op.cit., p. 8.<br />

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