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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 313<br />

scrive: “Come anticamente i peccati del popolo<br />

venivano deposti per fede sulla vittima<br />

espiatoria, e per mezzo del sangue trasferiti<br />

simbolicamente nel santuario terrestre, così<br />

nel nuovo patto i peccati della persona pentita<br />

sono posti per fede su Cristo e trasferiti<br />

nel santuario celeste.<br />

Come nella purificazione tipica del santuario<br />

terrestre avveniva la rimozione dei peccati<br />

che lo avevano contam<strong>in</strong>ato, così la purificazione<br />

tipica del santuario celeste avviene<br />

con la rimozione o cancellazione dei peccati<br />

che vi sono stati registrati. Ma prima che questo<br />

possa essere fatto deve esserci un<br />

esame dei libri del cielo per stabilire chi, mediante<br />

il pentimento e la fede <strong>in</strong> Cristo, può<br />

beneficiare della sua espiazione. La purificazione<br />

del santuario <strong>in</strong>clude, perciò, un’opera<br />

di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e o giudizio. Essa deve avvenire<br />

prima della venuta di Cristo per redimere il<br />

suo popolo, perché quando egli viene avrà<br />

CAPIRE DANIELE<br />

seco la sua ricompensa per dare a ciascuno<br />

secondo che sarà stata l’opera sua (Ap<br />

22:12)” 404 .<br />

Come l’annuale purificazione del Santuario<br />

d’Israele si concludeva con la partenza<br />

del capro emissario carico dei peccati del popolo,<br />

così la f<strong>in</strong>ale purificazione del celeste<br />

tempio di Dio sarà completa quando i peccati<br />

del popolo del Nuovo Patto, di cui Satana fu<br />

l’istigatore, saranno posti su di lui ed egli li<br />

sconterà con l’essere distrutto per sempre<br />

dopo un millennio di forzato esilio <strong>in</strong> un<br />

mondo ridotto <strong>in</strong> un desolato deserto (Ap<br />

20:1-3; 20:10) 405 .<br />

Il tripudio con cui l’antico Israele celebrava<br />

la Festa dei Tabernacoli a c<strong>in</strong>que giorni<br />

dalla solennità severa del kippur, sembra anticipare<br />

il gaudio dei redenti nel Regno eterno<br />

di Dio dopo il giudizio purificatore del kippur<br />

celeste e la distruzione def<strong>in</strong>itiva del peccato<br />

e del suo istigatore.<br />

403 - Il giudizio discrim<strong>in</strong>atorio che precederà il giudizio retributivo è descritto da Giovanni <strong>in</strong><br />

Ap 11:1-2 con una figura appropriata che ha il Tempio di Dio come elemento di base. Dice<br />

Giovanni: “Poi mi fu data una canna... e mi fu detto: Lèvati e misura il tempio di Dio e l’altare<br />

e novera quelli che vi adorano; ma tralascia il cortile che è fuori del tempio, e non lo misurare<br />

perché esso è stato dato ai Gentili...”. È certamente significativo che nelle visioni di Giovanni<br />

il tempio di Dio <strong>in</strong> cielo compare ripetutamente nel contesto del giudizio f<strong>in</strong>ale: <strong>in</strong> Ap 14:15<br />

dal Tempio esce l’angelo che annunzia la mietitura (ovvero la raccolta degli eletti di Dio al ritorno<br />

di Gesù Cristo); <strong>in</strong> 15:6 dal Tempio escono gli angeli con le coppe delle 7 ultime piaghe;<br />

<strong>in</strong> 16:1 dal Tempio procede la voce di Dio che comanda ai 7 angeli di versare le piaghe<br />

sulla terra; e ancora dal Tempio, <strong>in</strong> 16:17, proviene la voce che decreta il giudizio di Babilonia<br />

mistica. In 11:19, nel contesto della settima tromba annunciatrice del giudizio, appare il<br />

Santo dei Santi del “tempio di Dio che è nel cielo” (Giovanni vede “l’arca del suo patto”), e<br />

nel cap. 15 la stessa immag<strong>in</strong>e ricompare <strong>in</strong> un contesto drammatico che richiama alla<br />

mente il gran Giorno dell’Espiazione: “... e il tempio del tabernacolo della testimonianza (ovvero<br />

il Santo dei Santi) fu aperto nel cielo” (v. 5). “E il tempio fu ripieno di fumo a cagione<br />

della gloria di Dio e della sua potenza; e nessuno poteva entrare nel tempio f<strong>in</strong>ché fossero<br />

compiute le sette piaghe...” (v. 8).<br />

404 - Il Gran Conflitto, p. 309.<br />

405 - Per ulteriori approfondimenti sul tema del giudizio pre-avvento, vedi E.G.WHITE, Il Gran<br />

Conflitto, cap. 23: “Rivelato il mistero del Santuario”; autori vari, The Sanctuary and the Atonement,<br />

specie i capitoli XV, XVI e XXIII<br />

313

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