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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 312<br />

CAPITOLO 9<br />

con l’immolazione del capro espiatorio nel<br />

giorno del Kippur. Come il sangue di quel capro<br />

fatto cadere sul propiziatorio, davanti ad<br />

esso e sopra l’altare del profumo rimuoveva<br />

simbolicamente i peccati d’Israele avendo<br />

come effetto immediato la purificazione del<br />

sacro luogo, così il sacrificio di Gesù Cristo<br />

da Lui stesso, <strong>in</strong> veste di Sommo Sacerdote<br />

immortale, offerto nel Santo dei Santi del<br />

cielo, allontanerà per sempre da esso la memoria<br />

dei peccati confessati del nuovo<br />

Israele, restituendo così al Tempio di Dio il<br />

suo stato di perfetta purezza 402 .<br />

Dice ancora la Lettera agli Ebrei (9:22-<br />

23): “E secondo la legge, quasi ogni cosa è<br />

purificata con sangue; e senza spargimento di<br />

sangue non c’è remissione. Era dunque necessario<br />

che le cose raffiguranti quelle nei<br />

cieli (cioè il santuario giudaico e i suoi sacri<br />

arredi) fossero purificati con questi mezzi (ovvero<br />

con sangue di giovenchi e di capri), ma<br />

le cose celesti stesse dovevano esserlo con<br />

sacrifici più perfetti di questi” (vale a dire col<br />

sacrificio perfetto del Figlio di Dio). Se le<br />

“cose celesti” debbono essere purificate,<br />

vuol dire che qualcosa deve averne prodotto<br />

una contam<strong>in</strong>azione. Ap 20:12 descrivendo il<br />

giudizio f<strong>in</strong>ale dice che “i morti furono giudicati<br />

dalle cose scritte nei libri, secondo le<br />

opere loro”. Sono stati i peccati dei fedeli registrati<br />

<strong>in</strong> cielo, dove li ha trasferiti la confessione<br />

<strong>in</strong> virtù del sacrificio della croce, che<br />

hanno prodotto la contam<strong>in</strong>azione delle “cose<br />

celesti”, e sarà la loro rimozione nel tempo<br />

312<br />

del giudizio pre-avvento che determ<strong>in</strong>erà la<br />

purificazione di quelle “cose”.<br />

I peccati confessati della comunità della<br />

Nuova Alleanza saranno “cancellati” dai registri<br />

celesti perché Gesù li ha espiati col suo<br />

sangue (è evidente il nesso col rituale ebraico<br />

dell’Espiazione).<br />

Si è visto che la congregazione d’Israele<br />

visse il giorno del Kippur con la consapevolezza<br />

di essere sottoposta al giudizio div<strong>in</strong>o. Il<br />

Kippur celeste sarà anch’esso un tempo nel<br />

quale il popolo della Nuova Alleanza sarà passato<br />

al vaglio del giudizio di Dio (quel giudizio<br />

che il profeta Daniele descrive <strong>in</strong> 7:10). Sarà,<br />

come si è accennato sopra, il giudizio che<br />

precederà la venuta del Signore (vedi il commento<br />

di Dn 7:10), il giudizio nel quale avverrà<br />

la rimozione dai “libri” celesti dei peccati<br />

espiati da Gesù Cristo e conseguentemente<br />

sarà purificato il tempio di Dio <strong>in</strong> cielo<br />

come fu annunciato a Daniele (Dn 8:14) 403 .<br />

Come gli <strong>in</strong>degni figli d’Israele che il<br />

gran Giorno dell’Espiazione avesse colto impenitenti<br />

sarebbero stati “sterm<strong>in</strong>ati” dalla<br />

comunità purificata (Le 23:29), così saranno<br />

“cancellati” dal “libro della vita” nel tempo<br />

del giudizio prelim<strong>in</strong>are (Ap 3:5; 20:15) i<br />

membri della nuova comunità d’Israele i cui<br />

peccati, per il perseverare nella trasgressione,<br />

non saranno stati espiati da Gesù Cristo.<br />

E.G.White ha colto assai bene il nesso tipologico<br />

fra il rituale sacrificale quotidiano e<br />

annuale nel Santuario terreno e l’opera sacerdotale<br />

di Cristo nel Tempio celeste. Ella<br />

402 - Scrive S. Paolo nella Lettera ai Romani (3:25) che Dio ha prestabilito Gesù Cristo “come<br />

propiziazione mediante la fede nel sangue di lui”. Il term<strong>in</strong>e greco tradotto “propiziazione”, ‘ilasterion,<br />

è lo stesso vocabolo che nei LXX traduce l’ebraico kapporet, “propiziatorio”, usato<br />

nell’Esodo e nel Levitico (con identico significato ‘ilasterion è adoperato <strong>in</strong> Eb 9:5). Nondimeno<br />

<strong>in</strong> Rm 3:25 ‘ilasterion non ha il senso di “propiziatorio”, come pensarono gli esegeti più antichi,<br />

ma piuttosto quello di “sacrificio di espiazione”, con implicito riferimento al sacrificio dello<br />

Yom Kippur (vedi Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento a cura di L. KOENEN, E.<br />

BEYREUTHER E H. BIETENHARD, pp. 1150-1151).

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