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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 306<br />

CAPITOLO 9<br />

Nell’atrio del Santuario il sommo sacerdote<br />

riceveva dalla congregazione due capri<br />

per il sacrificio di espiazione, oltre a un montone<br />

da offrire <strong>in</strong> olocausto (Le 16:5). Era una<br />

prassi <strong>in</strong>usuale, giacchè nel servizio giornaliero<br />

come vittima sacrificale d’espiazione per<br />

il popolo si richiedeva un giovenco (Le 4:14) e<br />

non un capro; ma quello era un rituale speciale,<br />

diverso da quelli ord<strong>in</strong>ari. I due capri<br />

erano dest<strong>in</strong>ati a due dist<strong>in</strong>ti rituali ai quali<br />

erano assegnati mediante la sorte (Le<br />

16:10). Il sommo sacerdote <strong>in</strong> mezzo fra i<br />

due animali estraeva da un’urna d’oro due tavolette<br />

di bosso (d’oro <strong>in</strong> epoca tardiva) sulle<br />

quali erano <strong>in</strong>cise le diciture: “per Yahweh” e<br />

“per Azazel”. La tavoletta estratta con la<br />

mano s<strong>in</strong>istra la deponeva sul capro che<br />

stava alla sua s<strong>in</strong>istra e viceversa. Poi, per dist<strong>in</strong>guere<br />

i due animali, annodava un filo di<br />

lana rossa sulle corna di quello dest<strong>in</strong>ato ad<br />

Azazel.<br />

Il capro sorteggiato “per il Signore” doveva<br />

essere immolato come sacrificio espiatorio<br />

per la purificazione del Santuario e del<br />

popolo (Le 16:9, 33), l’altro doveva essere<br />

abbandonato vivo nel deserto (v. 10). Qualche<br />

teologo ha op<strong>in</strong>ato che entrambi i capri fossero<br />

figure di Cristo, rappresentando l’uno e<br />

l’altro fasi differenti della sua opera espiatoria.<br />

Ma la maggioranza degli studiosi del rituale<br />

Levitico riconosce nei due animali i simboli<br />

di due enti sovrannaturali dist<strong>in</strong>ti e contrapposti,<br />

ovvero Dio e Satana. Questo punto<br />

di vista si basa pr<strong>in</strong>cipalmente sulla comprensione<br />

della parola ebraica ‘aza’zel che gran<br />

parte delle versioni non traduce ma si limita a<br />

traslitterare.<br />

306<br />

Si è supposto che ‘aza’zel fosse un<br />

nome composto risultante da ‘ez, “capro”, e<br />

’azal, “partire”, “andar via”; donde la traduzione<br />

<strong>in</strong>glese “scapegoat”, letteralmente “capro<br />

<strong>in</strong> fuga”, cui corrisponde l’italiano “capro<br />

emissario”, cioè capro <strong>in</strong>viato, mandato via.<br />

Gesenius fa derivare ‘aza’zel dalla radice<br />

‘azal, “rimuovere”, “separare”. Secondo questa<br />

<strong>in</strong>terpretazione Azazel sarebbe stato il capro<br />

dest<strong>in</strong>ato a separare, a rimuovere il peccato<br />

da Israele. Queste ipotesi filologiche, per<br />

quanto concord<strong>in</strong>o col dest<strong>in</strong>o e la funzione<br />

dell’animale, mal s’accordano con la struttura<br />

grammaticale del passo. I due capri erano<br />

l’uno “per Yahweh” l’altro “per ‘Aza’zel”: il parallelismo<br />

richiede che come Yahweh è designazione<br />

di un Ente personale, così lo sia<br />

‘Aza’zel. Nella versione siriaca e nel Targum<br />

386 ‘Aza’zel è il nome di un essere sovrannaturale,<br />

un demone; il libro di Enoc fa di<br />

‘Aza’zel il pr<strong>in</strong>cipe dei demoni relegato nel deserto,<br />

luogo improduttivo dove non si esercita<br />

l’azione vitalizzante di Yahweh 387 . Osserva<br />

Hasel richiamandosi a un pensiero di<br />

C.F.Keil: “... non già un’entità maligna subord<strong>in</strong>ata<br />

poteva essere posta <strong>in</strong> antitesi a<br />

Yahweh, bensì il diavolo stesso, il capo degli<br />

angeli caduti, <strong>in</strong> seguito chiamato Satana”<br />

388 .<br />

Fondandoci sul parallelismo dei nomi <strong>in</strong><br />

Le 16:8-10 e sull’antica tradizione che si rispecchia<br />

nel libro di Enoch, nella versione siriaca<br />

e nel Targum, concludiamo che il secondo<br />

capro, come abbiamo anticipato qualche<br />

paragrafo addietro, era dest<strong>in</strong>ato all’avversario<br />

di Dio, a Satana 389 . Si aggiunga che<br />

le funzioni cui erano dest<strong>in</strong>ati i due capri<br />

386 - Versione aramaica parafrastica dell’Antico Testamento sorta nella s<strong>in</strong>agoga e messa per<br />

iscritto <strong>in</strong>torno al II secolo a.D.<br />

387 - Cfr. R.DE VAUX, Le istituzioni dell’Antico Testamento, p. 488.<br />

388 - “Studies <strong>in</strong> Biblical Atonement II: The Day of Atonement”, <strong>in</strong> The Sanctuary and the Atonement,<br />

p. 122.<br />

389 - Cfr. C. SCHEDL, Storia del Vecchio Testamento, vol. I, p. 406.

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