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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 305<br />

2. Il Giorno dell’Espiazione e<br />

il suo significato tipologico<br />

Nell’ambito del calendario liturgico<br />

d’Israele il Giorno dell’Espiazione (Yom<br />

hakkippurîm nella Bibbia, familiarmente Yom<br />

kippur) rappresentava la più grande solennità<br />

religiosa dell’anno.<br />

La Mishnah 381 gli consacra un <strong>in</strong>tero<br />

trattato che porta il titolo di yoma, “il Giorno”.<br />

Il Giorno dell’Espiazione si celebrava il<br />

decimo giorno del settimo mese, il mese di di<br />

Tishri (Le 16:29; 23:27; Nu 29:7), cioè tra<br />

settembre e ottobre secondo il calendario giuliano.<br />

Il cerimoniale della festa è descritto nel<br />

cap. 16 del Levitico; <strong>in</strong> queste pag<strong>in</strong>e lo rievocheremo<br />

<strong>in</strong>tegrando la Bibbia col Talmud.<br />

Il primo giorno del settimo mese il<br />

suono del corno sacerdotale annunciava una<br />

solenne convocazione del popolo: Le 23:24;<br />

Nu 29:1 (nella tarda storia giudaica vi si celebrava<br />

il Rosh hashshanah, il Capodanno). I<br />

nove giorni successivi erano giorni di preparazione<br />

spirituale <strong>in</strong> vista del gran Giorno<br />

dell’Espiazione. Al tramonto del nono giorno<br />

CAPIRE DANIELE<br />

com<strong>in</strong>ciava lo yom hakkippurîm con la cessazione<br />

di ogni attività lavorativa e il digiuno rigoroso<br />

(Le 23:32) 382 . Tutto il decimo giorno,<br />

f<strong>in</strong>o al tramonto del sole, era osservato come<br />

un Sabato solenne (ebr. shabath shabathôn,<br />

letteralmente “un Sabato dei Sabati”) con la<br />

congregazione raccolta <strong>in</strong>torno al santuario.<br />

In questa ricorrenza straord<strong>in</strong>aria il rituale<br />

era celebrato dal sommo sacerdote con<br />

l’assistenza dei sacerdoti ord<strong>in</strong>ari al pr<strong>in</strong>cipio<br />

e alla f<strong>in</strong>e, da solo nella parte centrale. Di<br />

buon matt<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>dossati i paramenti<br />

splendidi 383 dopo un completo lavaggio del<br />

corpo, egli offriva l’olocausto del matt<strong>in</strong>o.<br />

Così vestito, il sommo sacerdote era una figura<br />

del Cristo nella sua gloria come Figlio di<br />

Dio e rappresentante del Padre davanti al suo<br />

popolo 384 .<br />

Compiuto il rito dell’olocausto mattut<strong>in</strong>o,<br />

il sommo sacerdote svestiva i paramenti<br />

splendidi, si lavava di nuovo tutto il corpo e<br />

<strong>in</strong>dossava la candida tunica di l<strong>in</strong>o (Le 16:4).<br />

Con questo semplice abbigliamento sacerdotale<br />

celebrava i riti centrali del giorno, rappresentando<br />

tipologicamente Gesù Cristo come<br />

mediatore del popolo davanti a Dio 385 .<br />

381 - La Mishnah (letteralmente “Ripetizione”) - la prima e più corposa porzione del Talmud - è<br />

un’ampia collezione di norme e regolamenti formulati durante vari secoli dal S<strong>in</strong>edrio e dai più<br />

autorevoli rabb<strong>in</strong>i. Codificata e messa per iscritto sul f<strong>in</strong>ire del II secolo d. C., si compone di 6<br />

“ord<strong>in</strong>i” (sedarîm), ciascuno suddiviso a sua volta <strong>in</strong> un numero variabile di “trattati” per un totale<br />

di 63. “Yoma” è il titolo di uno dei 12 trattati dell’ord<strong>in</strong>e Mo‘ed, “Feste stabilite”.<br />

382 - Sebbene il digiuno (ebr. tzôm) non sia menzionato <strong>in</strong> modo esplicito nelle prescrizioni relative<br />

alle osservanze del giorno dell’Espiazione (Le 16:29, 31; 23: 27, 32; Nu 29:7), esso è presupposto<br />

nell’espressione “affliggerete le anime vostre” (ebr. ‘<strong>in</strong>niten ’eth nafshotêkem) che si<br />

ripete c<strong>in</strong>que volte nei passi <strong>in</strong>dicati sopra (cfr. S.D.A. Bible Commentary, vol. II, p. 779; The<br />

New Bible Dictionary, voce “Fast”). Secondo il lessicografo B. Davidson il verbo ‘ânâh, “affliggersi”,<br />

“umiliarsi”, seguito dal sostantivo nefesh, “anima”, prende il senso di “digiunare” (The<br />

Analytical Hebr. and Chald. Lex., voce “‘anah”). Il “Digiuno” che Luca menziona <strong>in</strong> Atti 27:9 è<br />

senza dubbio un riferimento al Giorno dell’Espiazione (cfr. S.D.A. Bible Commentary, vol. VI,<br />

pag. 445; G. LUZZI, Fatti degli Apostoli, pag. 257; C.M. MARTINI, Atti degli Apostoli, pag. 316; A.<br />

WIKENHAUSER, Atti degli Apostoli, p. 357).<br />

383 - Descritti <strong>in</strong> Es 28:4-39.<br />

384 - Cfr. S.D.A. Commentary, vol. I, p. 774.<br />

385 - Cfr. The Great Controversy, pp. 421- 422; Ed. italiana, Il Gran Conflitto, pp. 308-309.<br />

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