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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 297 cali hanno ritenuto di dovere trasformare in 37° l’anno 7° di Artaserse I per fare comunque arrivare Esdra a Gerusalemme dopo Nehemia, nel 427 a.C. anziché nel 457 a.C. (una critica sensata sulla cronologia invertita di Esdra-Nehemia - alla quale in parte si richiamano le note che precedono - si trova nel III volume del S.D.A. Bible Commentary, pp. 370-374). Vari studiosi moderni si sono mostrati propensi a riconoscere come più verosimile l’ordine cronologico Esdra-Nehemia che quello contrario, o quanto meno ad ammettere come più probabile l’identificazione dell’Artaserse di Esdra 7 con Artaserse I Longimane. Martin Noth, per esempio, ritiene probabile che l’Artaserse di Esdra sia Artaserse I Longimane e non Artaserse II Mnemone, e stima molto verosimile, anche se non del tutto sicura, l’attribuzione di Esdra a questo Artaserse I (Storia d’Israele, Brescia 1975, p. 390). SIEGFRIED HERRMANN scrive che “considerato lo stato globale di questi testi (Esdra e Nehemia) si può anche dire... che il corso degli eventi nella forma attuale in cui si presentano è in linea di principio giusta, che cioè l’attività di Esdra e Nehemia non sono state un puro e chiaro succedersi dell’una all’altra, ma che molto probabilmente si sono incrociate. In questo senso già Alt ammise che Esdra con tutta probabilità non ha raggiunto i suoi scopi subito con i suoi primi provvedimenti”. - Storia d’Israele, Brescia 1977, p. 409. Anche MARTIN METZGER è del parere che non sia necessario far precedere Esdra da Nehemia. Egli scrive: “Il fatto che Nehemia abbia dovuto prendere provvedimenti anche in campo cultuale ha fatto supporre che la sua missione sia avvenuta anteriormente a quella di Esdra (...). Questa argomentazione non è tuttavia del tutto convincente; si può pensare, infatti, che anche dopo la riorganizzazione del culto da parte di Esdra non tutti gli inconvenienti in questo campo fossero stati elimi- CAPIRE DANIELE nati”. - Breve storia d’Israele, Brescia 1985, p. 176. Sulla scorta delle informazioni sia pure frammentarie reperibili nei libri di Esdra e Nehemia è possibile ricostruire il corso degli eventi di quest’epoca secondo l’ordine cronologico biblico (Esdra prima di Nehemia) nell’assoluto rispetto dell’integrità del testo. Ed 6:14 dice che i Giudei finirono i loro lavori di ricostruzione (in Gerusalemme) “secondo il comandamento dell’Iddio d’Israele e secondo gli ordini di Ciro, di Dario e di Artaserse re di Persia”. I lavori condotti a termine in Gerusalemme col consenso di Ciro e di Dario si riferiscono senza dubbio alla ricostruzione del tempio autorizzata da Ciro (Ed 1:2- 4) e conclusa nell’anno sesto di Dario (Ed 6:15). Ma quali furono i lavori intrapresi col consenso di Artaserse? I libri di Esdra e di Nehemia hanno due soli riferimenti a lavori di ricostruzione condotti in Gerusalemme durante il regno di Artaserse: 1) la ricostruzione del muro cittadino nell’anno ventesimo (444 a.C.) sotto la direzione di Nehemia (Ne 2:1; 5:15); 2) un principio di ricostruzione della città e del muro (Ed 4:12) in un anno imprecisato del regno di Artaserse (sicuramente l’Artaserse primo, giacchè quando cominciò a regnare il secondo nel 405/04 a.C. il muro era ricostruito da 40 anni). Secondo Ed 4:7-12 i Samaritani informarono il re Artaserse che i Giudei riedificavano la “città ribelle”, ne rialzavano le mura e ne restauravano le fondamenta. Tutto questo, come si è notato in altro luogo, non poteva essere fatto senza un ordine espresso del re. “Quando a Gerusalemme si doveva fare qualcosa - scrive Siegfried Herrmann - allora evidentemente i circoli locali non erano in grado di fare: la spinta doveva venire dall’esterno, c’era bisogno di autorizzazioni; c’era bisogno di interposte persone, personalità energiche che sapessero introdurre conoscenze e relazioni per persuadere le autorità e ricevere documenti, senza i quali non si faceva nulla an- 297

Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 298 CAPITOLO 9 che allora” (op. cit., p. 413). L’ordine di riedificare la città e rialzarne il muro di cinta fu concesso a Esdra da Artaserse I Longimane l’anno settimo del suo regno. In quell’anno il sacerdote Esdra ricevette dal re il permesso di rimpatriare con “alcuni figli d’Israele, dei sacerdoti, dei Leviti, dei cantori, dei portinai e dei Netinei” (Ed 7:7). La carovana lasciò Babilonia il 1° giorno del 1° mese (Nisan) e arrivò a Gerusalemme il 1° giorno del 5° mese (Elul): Ed 4:9. Lungo il tragitto attraverso la vasta satrapia transeufratica i conduttori della carovana esibirono alle autorità persiane locali “i decreti del re” (Ed 8: 36). Il testo del decreto di Artaserse I, che Esdra aveva con sè, ci è stato conservato nella originale lingua aramaica in Ed 7:12-26 (è comprovato che l’aramaico fu la lingua ufficiale della cancelleria reale persiana). Questo editto in primo luogo autorizzava il capo-carovana a raccogliere tra i connazionali rimasti in Babilonia dei donativi per il tempio di Gerusalemme (Ed 4:16), oltre a quelli offerti dal re e dai suoi ministri (v. 15). Inoltre ordinava ai tesorieri delle province percorse dai reduci di fornire loro tutto il necessario per proseguire il viaggio verso Gerusalemme (Ed 4:21). Infine decretava l’esenzione dalle imposte per tutto il personale del tempio (v. 24). Ma la concessione più sorprendente riguardava l’istituzione di un ordinamento giudiziario autonomo per l’amministrazione della giustizia secondo il diritto nazionale, cioè secondo la legge di Mosè. Con questi privilegi in ambito amministrativo e giudiziario Giuda poteva considerarsi ormai quasi un piccolo stato dentro l’impero persiano. Non è azzardato postulare che come coronamento di siffatte larghe concessioni, mai fatte prima d’allora dai re di Persia alla comunità dei rimpatriati, Artaserse autorizzasse la ricostruzione materiale della città. Sta di 298 fatto, come già accennato, che la riedificazione della città e delle sue mura fu intrapresa dai reduci dall’esilio in un momento non specificato del regno di Artaserse I, ma dovette essere interrotta dietro ordine espresso del re (Ed 4:23) allarmato per le gravi accuse mosse ai costruttori dal governatore di Samaria e dai suoi colleghi (Ed 4:12- 16). Con una lettera ai funzionari governativi di Samaria Artaserse ordinò l’interruzione dei lavori lasciando tuttavia aperta la possibilità di una ripresa (Ed 4:21). Una crisi politica a metà del secolo V a.C. suggerisce un motivo plausibile per spiegare la revoca da parte di Artaserse dell’autorizzazione di ricostruire Gerusalemme. Intorno al 450 a.C. la stabilità dell’impero fu messa in pericolo dalla rivolta di Megabizo, il potente satrapo della provincia transeufratica di cui faceva parte la Giudea. In questo clima politico s’inquadra bene la misura adottata dal sovrano persiano nei confronti di Gerusalemme, questa città che nel passato si era fatta notare per la sua indocilità (Ed 4:19). Gli zelanti funzionari samaritani, interpretando a modo loro il decreto reale, probabilmente distrussero quanto era stato ricostruito. Sta di fatto che alcuni anni dopo Nehemia trovò Gerusalemme distrutta, le sue porte bruciate e le mura tutte da ricostruire (Ne 2:17). Gli anni di regno di Artaserse I sono stati fissati in modo sicuro grazie ai testi amministrativi di Babilonia e a 14 papiri di Elefantina datati secondo il calendario civile giudaico post-esilico (con l’inizio dell’anno in autunno) e in base al calendario solare egiziano. L’anno settimo di Artaserse I Longimane si è così potuto calcolare con precisione scientifica (vedi SIEGFRIED H.HORN E LYNN H. WOOD, The Chronology of Ezra 7, Washington D.C., 1953). Si deve considerare che gli anni storici avanti Cristo si calcolano in base al calenda-

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CAPITOLO 9<br />

che allora” (op. cit., p. 413).<br />

L’ord<strong>in</strong>e di riedificare la città e rialzarne<br />

il muro di c<strong>in</strong>ta fu concesso a Esdra da Artaserse<br />

I Longimane l’anno settimo del suo regno.<br />

In quell’anno il sacerdote Esdra ricevette<br />

dal re il permesso di rimpatriare con “alcuni<br />

figli d’Israele, dei sacerdoti, dei Leviti, dei<br />

cantori, dei port<strong>in</strong>ai e dei Net<strong>in</strong>ei” (Ed 7:7). La<br />

carovana lasciò Babilonia il 1° giorno del 1°<br />

mese (Nisan) e arrivò a Gerusalemme il 1°<br />

giorno del 5° mese (Elul): Ed 4:9.<br />

Lungo il tragitto attraverso la vasta satrapia<br />

transeufratica i conduttori della carovana<br />

esibirono alle autorità persiane locali “i<br />

decreti del re” (Ed 8: 36). Il testo del decreto<br />

di Artaserse I, che Esdra aveva con sè, ci è<br />

stato conservato nella orig<strong>in</strong>ale l<strong>in</strong>gua aramaica<br />

<strong>in</strong> Ed 7:12-26 (è comprovato che l’aramaico<br />

fu la l<strong>in</strong>gua ufficiale della cancelleria<br />

reale persiana).<br />

Questo editto <strong>in</strong> primo luogo autorizzava<br />

il capo-carovana a raccogliere tra i connazionali<br />

rimasti <strong>in</strong> Babilonia dei donativi per il<br />

tempio di Gerusalemme (Ed 4:16), oltre a<br />

quelli offerti dal re e dai suoi m<strong>in</strong>istri (v. 15).<br />

Inoltre ord<strong>in</strong>ava ai tesorieri delle prov<strong>in</strong>ce percorse<br />

dai reduci di fornire loro tutto il necessario<br />

per proseguire il viaggio verso Gerusalemme<br />

(Ed 4:21).<br />

Inf<strong>in</strong>e decretava l’esenzione dalle imposte<br />

per tutto il personale del tempio (v. 24).<br />

Ma la concessione più sorprendente riguardava<br />

l’istituzione di un ord<strong>in</strong>amento giudiziario<br />

autonomo per l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia<br />

secondo il diritto nazionale, cioè secondo<br />

la legge di Mosè.<br />

Con questi privilegi <strong>in</strong> ambito amm<strong>in</strong>istrativo<br />

e giudiziario Giuda poteva considerarsi<br />

ormai quasi un piccolo stato dentro l’impero<br />

persiano.<br />

Non è azzardato postulare che come coronamento<br />

di siffatte larghe concessioni, mai<br />

fatte prima d’allora dai re di Persia alla comunità<br />

dei rimpatriati, Artaserse autorizzasse la<br />

ricostruzione materiale della città. Sta di<br />

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fatto, come già accennato, che la riedificazione<br />

della città e delle sue mura fu <strong>in</strong>trapresa<br />

dai reduci dall’esilio <strong>in</strong> un momento<br />

non specificato del regno di Artaserse I, ma<br />

dovette essere <strong>in</strong>terrotta dietro ord<strong>in</strong>e<br />

espresso del re (Ed 4:23) allarmato per le<br />

gravi accuse mosse ai costruttori dal governatore<br />

di Samaria e dai suoi colleghi (Ed 4:12-<br />

16). Con una lettera ai funzionari governativi<br />

di Samaria Artaserse ord<strong>in</strong>ò l’<strong>in</strong>terruzione dei<br />

lavori lasciando tuttavia aperta la possibilità<br />

di una ripresa (Ed 4:21).<br />

Una crisi politica a metà del secolo V<br />

a.C. suggerisce un motivo plausibile per spiegare<br />

la revoca da parte di Artaserse dell’autorizzazione<br />

di ricostruire Gerusalemme.<br />

Intorno al 450 a.C. la stabilità dell’impero<br />

fu messa <strong>in</strong> pericolo dalla rivolta di Megabizo,<br />

il potente satrapo della prov<strong>in</strong>cia transeufratica<br />

di cui faceva parte la Giudea. In<br />

questo clima politico s’<strong>in</strong>quadra bene la misura<br />

adottata dal sovrano persiano nei confronti<br />

di Gerusalemme, questa città che nel<br />

passato si era fatta notare per la sua <strong>in</strong>docilità<br />

(Ed 4:19).<br />

Gli zelanti funzionari samaritani, <strong>in</strong>terpretando<br />

a modo loro il decreto reale, probabilmente<br />

distrussero quanto era stato ricostruito.<br />

Sta di fatto che alcuni anni dopo<br />

Nehemia trovò Gerusalemme distrutta, le sue<br />

porte bruciate e le mura tutte da ricostruire<br />

(Ne 2:17).<br />

Gli anni di regno di Artaserse I sono<br />

stati fissati <strong>in</strong> modo sicuro grazie ai testi amm<strong>in</strong>istrativi<br />

di Babilonia e a 14 papiri di Elefant<strong>in</strong>a<br />

datati secondo il calendario civile giudaico<br />

post-esilico (con l’<strong>in</strong>izio dell’anno <strong>in</strong> autunno)<br />

e <strong>in</strong> base al calendario solare egiziano.<br />

L’anno settimo di Artaserse I Longimane si è<br />

così potuto calcolare con precisione scientifica<br />

(vedi SIEGFRIED H.HORN E LYNN H. WOOD,<br />

The Chronology of Ezra 7, Wash<strong>in</strong>gton D.C.,<br />

1953).<br />

Si deve considerare che gli anni storici<br />

avanti Cristo si calcolano <strong>in</strong> base al calenda-

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