Testo in formato pdf - Testimonigeova
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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 295<br />
seguire le riforme. Una volta portata a term<strong>in</strong>e<br />
la ricostruzione del muro di c<strong>in</strong>ta (Ne<br />
6:15), Nehemia deve aver pensato che fosse<br />
giunto per Esdra il momento di uscire dall’ombra<br />
e riprendere la posizione che gli competeva<br />
nella vita nazionale. Sta di fatto che alla<br />
solenne dedicazione del muro appena ricostruito,<br />
Esdra condusse una delle due processioni<br />
corali che presero parte alla cerimonia<br />
(l’altra era condotta da Nehemia: Ne<br />
12:36,38). Esdra comparve ancora come leader<br />
religioso di punta poco tempo dopo<br />
quando fu celebrata la Festa delle Capanne<br />
(Ne 8:1-6).<br />
2) Si è dedotto che Nehemia non fosse<br />
al corrente del rimpatrio avvenuto con Esdra,<br />
perché nel promuovere il censimento della popolazione<br />
si valse delle liste genealogiche del<br />
primo rimpatrio. I reduci da Babilonia al<br />
tempo di Esdra furono molto meno numerosi<br />
di quelli che erano tornati 80 anni prima con<br />
Giosuè e Zorobabele (5 o 6.000 contro<br />
50.000: cfr. Ed 8:3-20 con 2:64-65). Dovendosi<br />
procedere ad un nuovo censimento sembra<br />
naturale che si prendesse per base un registro<br />
demografico con un numero cospicuo<br />
di famiglie censite a preferenza di uno con un<br />
numero esiguo. Del resto l’espressione<br />
“quelli ch’eran tornati dall’esilio la prima<br />
volta” <strong>in</strong> Ne 7:5 presuppone che vi sia stato<br />
un secondo rimpatrio dopo quello di Zorobabele,<br />
e questo non poteva essere che quello<br />
di Esdra (Ed 7 e 8), visto che né Esdra né<br />
Nehemia accennano ad altri rimpatri oltre a<br />
questi due. Il rimpatrio di Nehemia nel 444<br />
a.C. fu solitario (Ne 2:9-11). Dunque l’arrivo<br />
di Nehemia a Gerusalemme nel 444 a.C. fu<br />
preceduto e non seguito da quello di Esdra.<br />
3) Si è voluto dedurre da Ed 8:33 che<br />
questo personaggio, arrivato a Gerusalemme,<br />
trovasse quivi una commissione di tesorieri<br />
del tempio che sarebbe stata istituita da<br />
Nehemia. Ed 8:33 documenta un fatto cont<strong>in</strong>gente.<br />
Dopo che la carovana condotta da<br />
Esdra fu giunta a Gerusalemme, i sacerdoti e<br />
CAPIRE DANIELE<br />
i leviti che prima della partenza avevano ricevuto<br />
<strong>in</strong> consegna i preziosi offerti per il tempio<br />
dal re di Persia, dai suoi m<strong>in</strong>istri e dai giudei<br />
rimasti <strong>in</strong> Babilonia (Ed 8:24-29), consegnarono<br />
i detti preziosi al sacerdote Meremoth<br />
che li ricevette dalle loro mani <strong>in</strong> presenza<br />
di un secondo sacerdote e di due leviti<br />
(Ed 8:33). In questo passo non si dice che i<br />
sacerdoti e i leviti che ricevettero <strong>in</strong> custodia<br />
l’oro e l’argento per il tempio costituissero<br />
una commissione preesistente né, tanto<br />
meno, che essa fosse stata <strong>in</strong>sediata da<br />
Nehemia. Fra il primo e il secondo governatorato<br />
di Nehemia (Ne 13:6) era accaduto che il<br />
personale del culto aveva abbandonato il tempio<br />
per procacciarsi i mezzi di sostentamento,<br />
giacché le decime non erano più state portate<br />
(Ne 13:6-7, 10). Nehemia riprist<strong>in</strong>ò i servizi<br />
del tempio e il pr<strong>in</strong>cipio sacro della decima, e<br />
affidò a un sacerdote e a uno scriba coadiuvati<br />
da altre due persone l’<strong>in</strong>carico di sovr<strong>in</strong>tendere<br />
all’ammasso nei magazz<strong>in</strong>i del tempio<br />
delle derrate portate come decime e alla<br />
loro distribuzione al personale sacro (Ne 13:<br />
11-13). Non si dice però se questa commissione<br />
di amm<strong>in</strong>istratori delle decime fosse<br />
permanente né se essa avesse anche l’<strong>in</strong>carico<br />
di custodire il tesoro del tempio.<br />
4) Si è creduto di cogliere <strong>in</strong> Ed 9:9 la<br />
prova che il muro di c<strong>in</strong>ta di Gerusalemme<br />
fosse già stato costruito quando il sacerdote<br />
Esdra arrivò a Gerusalemme. Sappiamo che<br />
appena giunto da Babilonia, Esdra dovette<br />
confrontarsi con un problema religioso dai<br />
complessi risvolti sociali, il problema dei matrimoni<br />
misti (Ed 9:1-2). Egli pensò di risolverlo<br />
<strong>in</strong> modo radicale. Prima però volle avere<br />
un convegno penitenziale coi notabili (Ed 9: 3-<br />
4). Confessando <strong>in</strong> preghiera la colpa del popolo<br />
il pio uomo di Dio riconobbe che nonostante<br />
tutte le <strong>in</strong>fedeltà remote e recenti Dio<br />
non aveva abbandonato i deportati, anzi<br />
aveva fatto volgere <strong>in</strong> loro favore la benevolenza<br />
dei re di Persia per tornare <strong>in</strong> vita come<br />
popolo, per riedificare il tempio del loro Dio,<br />
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