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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 289 CAPIRE DANIELE fiamme, per ordine di Tito i soldati spianarono i ruderi della città e del tempio. I capi della rivolta scontarono duramente le sofferenze che fecero patire al popolo. Giovanni di Ghiscala, arresosi per fame, fu dai Romani condannato al carcere a vita. Simone Bar-Ghiora si consegnò al vincitore dopo avere invano tentato la fuga; portato a Roma, subì l’esecuzione capitale durante la celebrazione del trionfo di Tito 377. Dice di lui lo storico giudeo: “Così Dio, per punirlo della sua crudeltà contro i concittadini, che aveva tiranneggiato senza compassione, lo diede in balia dei nemici che più l’odiavano...” 378. Fu così che il giudizio divino si abbatté sui responsabili della catastrofe che cancellò la città santa col santuario del Signore e provocò un’ecatombe fra il popolo e sofferenze inenarrabili ai sopravvissuti.Come era stato predetto, quel che era decretato si riversò infine sul desolatore (shomem).Con questa immagine cupa di desolazione e di castigo si chiude la rivelazione delle settanta settimane che ho avuto al centro la figura eccelsa del Messia-Redentore. 377 - Ibide, VII. 9,4 378 - Ibidem, VII. 2,2. 289

Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 290 CAPITOLO 9 APPENDICE 9A Dall’antichità fino ad oggi vari personaggi storici sono stati sovrapposti alla figura del danielico Dario il Medo. Già nel I secolo Giuseppe Flavio (Antichità Giudaiche, X. 11,4) lo identificò con Ciassàre II figlio di Astiage ultimo re dei Medi. Tentativi di dare un’identità a questo personaggio ignoto alla storia, in tempi recenti sono stati compiuti da diversi studiosi. I.B. Alfrink, seguito da altri, ha proposto di identificare Dario il Medo nominato da Daniele con Astiage ultimo re dei Medi. L’identificazione però sembra improbabile per le seguenti ragioni: a) il padre di Astiage fu Ciassàre I e non Serse (Assuero). b) Dario il Medo aveva 62 anni quando divenne re dei Caldei (Dn 5:31), Astiage, se era ancora in vita all’epoca della caduta di Babilonia, doveva essere molto più anziano avendo cominciato a regnare 50 anni prima. c) Astiage cercò di sopprimere Ciro fin dalla nascita (vedi Erodoto, I, 108); Ciro da adulto lo vinse e lo relegò in Ircania secondo alcune fonti, secondo altre lo uccise. È estremamente improbabile che lo avesse nominato re-vassallo di Babilonia. II. Vari autori moderni, fra i quali ricorderemo Hengstenberg, Rosenmuller, Hävernick, Kliefoth e Knabenbauer, propendono per l’identificazione di Dario il Medo con Ciassàre II figlio di Astiage, identificazione già proposta nel I secolo da Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche, come si è visto, e condivisa nel V secolo da Girolamo (Girolamo su Daniele, p. 89). In ambito avventista questa tesi ha raccolto i consensi del S.D.A. Bible Commentary (vol. IV, pp. 816-817) e più recentemente del compianto GERARD HASEL (Daniel, questions débattues, p. 33). Fra i cattolici di lingua italiana è stata caldeggiata da E. TESTA (Il Messaggio della salvezza, vol. III, p. 140). Sebbene vi siano convergenze significative fra il personaggio 290 danielico e la figura storica di Ciassàre II, difficoltà non lievi ne rendono problematica l’identificazione. Il nome del padre di Ciassàre era Astiage, non Assuero, e una presenza di Ciassàre II in Babilonia come successore di Nabonide non è documentata in nessuna delle fonti babilonesi o greche conosciute. III. Il prof. D.J. Wiseman ha proposto d’identificare il Dario di Daniele con Ciro II re di Persia supponendo che Dario fosse un altro nome di Ciro e ipotizzando che la congiunzione aramaica “u” in Dn 6:28 abbia funzione esplicativa e non congiuntiva (“e”), cosa possibile secondo i grammatici. Wiseman ha letto così il passo in questione: “E questo Daniele prosperò sotto il regno di Dario, cioè di Ciro il Persiano”. Vari studiosi - fra i quali J.G. Baldwin, A.R. Millard e G. Wenham - hanno appoggiato questa tesi; essa ha tuttavia contro di sé difficoltà non minori che le tesi precedenti. Ciro aveva meno di 62 anni all’epoca della conquista di Babilonia. Daniele distingue i due personaggi notando che l’uno è persiano (6:28) e l’altro meda (5:30; 9:1; 11:1). Ciro regnò nella Persia (10:1), Dario sui Caldei (9:1). Il padre di Ciro fu Cambise I, Dario fu figlio di Assuero (9:1). IV. P.Riessler, H.Winkler, C.Boutflower ed altri hanno accostato Dario il Medo a Cambise II figlio di Ciro sulla base di una trentina di testi cuneiformi dai quali si evince che Ciro nominò suo figlio Cambise re-vassallo di Babilonia per un anno mentre lui continuò a regnare sulla Persia. Anche questo tentativo però incontra gravi difficoltà. In primo luogo non si sa in quale dei 10 anni del regno di Ciro dopo la conquista di Babilonia Cambise abbia regnato sulla città come vassallo. Secondariamente Cambise fu di stirpe persiana, non meda. Terzo Cambise fu figlio di Ciro, non di Assuero. Infine Cambise aveva meno di 62 anni nel 539 a.C. V. E.Babelon nel 1882 propose di identi-

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CAPIRE DANIELE<br />

fiamme, per ord<strong>in</strong>e di Tito i soldati spianarono i ruderi della città e del tempio. I<br />

capi della rivolta scontarono duramente le sofferenze che fecero patire al popolo.<br />

Giovanni di Ghiscala, arresosi per fame, fu dai Romani condannato al carcere<br />

a vita. Simone Bar-Ghiora si consegnò al v<strong>in</strong>citore dopo avere <strong>in</strong>vano tentato<br />

la fuga; portato a Roma, subì l’esecuzione capitale durante la celebrazione<br />

del trionfo di Tito 377. Dice di lui lo storico giudeo: “Così Dio, per punirlo della<br />

sua crudeltà contro i concittad<strong>in</strong>i, che aveva tiranneggiato senza compassione, lo<br />

diede <strong>in</strong> balia dei nemici che più l’odiavano...” 378. Fu così che il giudizio div<strong>in</strong>o<br />

si abbatté sui responsabili della catastrofe che cancellò la città santa col santuario<br />

del Signore e provocò un’ecatombe fra il popolo e sofferenze <strong>in</strong>enarrabili ai sopravvissuti.Come<br />

era stato predetto, quel che era decretato si riversò <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e sul<br />

desolatore (shomem).Con questa immag<strong>in</strong>e cupa di desolazione e di castigo si<br />

chiude la rivelazione delle settanta settimane che ho avuto al centro la figura eccelsa<br />

del Messia-Redentore.<br />

377 - Ibide, VII. 9,4<br />

378 - Ibidem, VII. 2,2.<br />

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