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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 285<br />

CAPIRE DANIELE<br />

maritani, la loro missione era di andare dalle “pecore perdute della casa<br />

d’Israele” (Mt 10: 5-6). Ma prima di tornare <strong>in</strong> cielo, Egli conferì ai suoi apostoli<br />

un mandato universale (Mt 28: 18-20) cfr. con At 1:8). Rifiutando il suo Messia<br />

Israele aveva segnato il proprio dest<strong>in</strong>o. Gesù lo aveva previsto: “Gerusalemme,<br />

Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante<br />

volte ho voluto raccogliere i tuoi figlioli come la gall<strong>in</strong>a raccoglie i suoi pulc<strong>in</strong>i<br />

sotto le ali; e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata<br />

deserta”.<br />

“Perciò io vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una gente<br />

che ne faccia i frutti” (Lc 13: 34-35; cfr. con 21: 20-24 e Mt 21: 43).<br />

Tre anni e mezzo dopo la crocifissione di Gesù, nell’anno 34 morì martire a<br />

Gerusalemme per mano dei Giudei il diacono Stefano (At 6:5). Il discorso che<br />

aveva pronunciato davanti al S<strong>in</strong>edrio prima di essere lapidato ricorda i discorsi<br />

dei profeti antichi. Come quei fedeli portavoce di Dio Stefano aveva ricordato ai<br />

connazionali dal cuore <strong>in</strong>durito i benefici che i padri avevano ricevuto dal Signore<br />

e l’<strong>in</strong>gratitud<strong>in</strong>e con cui lo avevano ripagato (At 7: 2-50); e come i veggenti<br />

antichi ebbero delle visioni, anche lui ebbe una visione: prima di spirare<br />

vide aprirsi il cielo e lassù vide il Signore Gesù glorificato alla destra del Padre<br />

(At 7: 55-56). Quella di Stefano fu l’ultima voce profetica che si fece udire <strong>in</strong><br />

Israele, e Israele la fece tacere per sempre. Scaddero le 70 settimane di anni accordati<br />

a Israele per convertirsi e Israele mancò la sua ultima occasione !<br />

Non passò molto tempo che il fariseo Saulo da Tarso, che di quel delitto<br />

era stato testimone consenziente (At 7:58; 8:1; 22:20), fu fermato da Gesù Cristo<br />

alle porte di Damasco dove si recava per devastare la comunità cristiana (At 9: 1-<br />

6; 22: 3-8; 26: 9-15). Al discepolo damasceno riluttante ad andargli <strong>in</strong>contro<br />

come gli era stato comandato da Gesù - credendolo egli ancora un persecutore<br />

implacabile (At 9: 13-14) - il Signore rivelò che <strong>in</strong>vece quell’uomo era uno strumento<br />

ch’Egli aveva eletto per portare il suo nome davanti ai Gentili (At 9:15;<br />

cfr. con Ga 1:15-16; 2:2, 7-8).<br />

In Antiochia di Pisidia, durante il primo viaggio missionario, Paolo, il persecutore<br />

di un tempo divenuto ardente testimone di Cristo, comprese che era<br />

giunto per lui il momento di votarsi all’evangelizzazione dei Gentili.<br />

Ciò avvenne dopo la reazione ostile dei Giudei ad una sua predicazione<br />

nella s<strong>in</strong>agoga locale - una predicazione che nella prima parte tanto era somigliata<br />

al discorso di Stefano ai s<strong>in</strong>edriti (At 13: 15-22). Fu <strong>in</strong> quella circostanza<br />

che Paolo e Barnaba decisero di volgersi al mondo pagano: “Era necessario che<br />

a voi per i primi si annunziasse la Parola di Dio; ma poiché la resp<strong>in</strong>gete e non<br />

vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci volgiamo ai Gentili” (At 13:46).<br />

Era il crepuscolo d’Israele cui stava per seguire l’aurora di un tempo nuovo per<br />

il mondo dei Gentili.<br />

Considerate le circostanze che condussero alla reiezione d’Israele come popolo<br />

eletto di Dio, rimane da vedere come si realizzarono nella storia giudaica<br />

gli eventi tragici predetti <strong>in</strong> 9: 26b e 27b riguardo a Gerusalemme e al santuario.<br />

Il “popolo di un pr<strong>in</strong>cipe” (‘am nagîd) che avrebbe distrutto la città e il santuario<br />

non può essere identificato coi Romani, perché 1) non il popolo romano fu co<strong>in</strong>-<br />

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