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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pag<strong>in</strong>a 284<br />

CAPITOLO 9<br />

la formula di consacrazione del calice con cui Gesù ne accompagnò la distribuzione<br />

agli apostoli: “... questo è il mio sangue, il sangue del patto , il quale è<br />

sparso per molti per la remissione dei peccati” (Mt 26:28; Mc 14:24). In Lc 22:20<br />

la formula compare con una lieve variante: “Questo calice è il nuovo patto nel<br />

mio sangue che è sparso per voi” (cfr. 1Co 11: 25). Nella Pasqua dell’anno 31,<br />

dunque, il Messia istituì la Nuova Alleanza col nuovo popolo di Dio, l’Alleanza<br />

che Geremia aveva annunciato 600 anni prima (Gr 31:31; cfr. con Eb 8:6 e seguenti).<br />

La crocifissione, il giorno dopo l’<strong>in</strong>augurazione della Nuova Alleanza,<br />

segnò la f<strong>in</strong>e del m<strong>in</strong>istero messianico di Gesù. In quella circostanza tragica il<br />

Redentore fu solo; lo abbandonarono pers<strong>in</strong>o i suoi amati apostoli (vedi Mt<br />

26:56; Mc 14: 50-52). Gabriele lo aveva predetto 570 anni prima al profeta Daniele:<br />

“... nessuno sarà per lui”.<br />

La morte cruenta del Messia segnò la f<strong>in</strong>e del sistema sacrificale, fondamento<br />

liturgico dell’Antica Alleanza. Il sacrificio espiatorio prefigurava “l’Agnello<br />

di Dio che toglie il peccato del mondo” (Gv 1:29). Ora che l’Agnello di Dio è<br />

stato immolato il sacrificio prefigurativo è divenuto <strong>in</strong>utile. Ne è stato un segno<br />

<strong>in</strong>equivocabile lo spontaneo “lacerarsi <strong>in</strong> due da cima a fondo” della “cort<strong>in</strong>a del<br />

tempio” tra il “santo” ed il “santissimo” nell’istante <strong>in</strong> cui Gesù Cristo “rese lo spirito”<br />

(Mt 27: 50-51) 371.<br />

Il Luogo santissimo, da sempre celato agli sguardi umani <strong>in</strong>discreti, non<br />

aveva più misteri. L’espiazione che lo Yom Kippur prefigurava era ormai una<br />

realtà storica. Si cont<strong>in</strong>uò ancora per 39 anni a immolare il sacrificio sul grande<br />

altare del tempio, ma come un rito vuoto di significato agli occhi di Dio. La<br />

morte del Messia cambiò diverse cose. Al pr<strong>in</strong>cipio della sua missione <strong>in</strong> terra<br />

Gesù aveva vietato ai Dodici di portare l’annuncio evangelico ai Gentili ed ai Sa-<br />

rivo di Paolo a Roma <strong>in</strong>tegrando con <strong>in</strong>formazioni tratte dalle epistole quelle att<strong>in</strong>te dagli Atti. In<br />

questa nota <strong>in</strong>teressano soltanto i tempi del martirio di Stefano e della conversione di Saulo. Il<br />

fariseo Saulo da Tarso, dopo avere abbracciato la fede cristiana, dovette fuggire da Damasco<br />

perché il governatore del re Areta vi aveva messo delle guardie per farlo arrestare (cfr. 2Co<br />

11:32 e seguenti). Questa circostanza lascia credere che <strong>in</strong> quest’epoca Damasco, già possedimento<br />

romano, fosse sotto la sovranità del tetrarca dei Nebatei Areta IV e che il funzionario<br />

menzionato da Paolo fosse il suo viceré. Si è potuto stabilire <strong>in</strong> base a delle monete dell’epoca<br />

che nell’anno 33 E.V. Damasco era ancora sotto la sovranità di Roma. Nel 37, quando Vitellio,<br />

governatore della Siria, mosse contro Areta, il funzionario romano si diresse a sud, verso Petra,<br />

senza sostare a Damasco; ciò farebbe pensare che <strong>in</strong> quest’epoca Damasco non fosse più<br />

sotto il controllo dei Romani. Areta IV, che morì nell’anno 40, deve avere preso possesso di<br />

Damasco fra il 37 e il 40. Di conseguenza Saulo, che fuggì da Damasco controllata da Areta 3<br />

anni dopo la conversione (Gal 1:18), deve avere abbracciato la fede di Cristo fra il 34 e il 37,<br />

verosimilmente nel 35. Stefano subì il martirio <strong>in</strong> Gerusalemme prima della conversione di<br />

Saulo (At 8:1), qu<strong>in</strong>di non dopo il 34 e probabilmente non prima.<br />

371 - Cfr. E.G.WHITE, Desire of Ages, pp. 165, 757, nell’edizione italiana - La Speranza<br />

dell’uomo, pp. 108 e 541; S.D.A. Bible Commentary, vol. V, p. 550; G.STEWART, Commentario<br />

esegetico pratico del Nuovo Testamento, Matteo, p. 298.<br />

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