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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/1-6 28-07-2004 9:52 Pag<strong>in</strong>a 28<br />

INTRODUZIONE<br />

b) Dario il Medo, che secondo Daniele assunse la reggenza di Babilonia alla<br />

caduta della d<strong>in</strong>astia caldea (Dn 5:30,31; 9:1), per la storia è tuttora una figura<br />

enigmatica <strong>in</strong> quanto il suo nome non figura <strong>in</strong> nessuna delle fonti<br />

storiche antiche conosciute. Il silenzio delle fonti non è però un argomento<br />

decisivo per negare l’esistenza storica di un personaggio. È noto che<br />

nell’Oriente i re, oltre al nome comune, assumevano a volte un secondo<br />

nome, “il nome del trono”, all’atto dell’<strong>in</strong>coronazione. I re d’Egitto spesso<br />

solevano fregiarsi di tutta una sfilza di nomi. I documenti assiri ci <strong>in</strong>formano<br />

che Tiglath-Pileser assunse il secondo nome di Pulu quando c<strong>in</strong>se la corona<br />

di Babilonia. Il doppio nome di questo sovrano assiro è documentato anche<br />

nell’Antico Testamento (cfr. 2Re 15:19, 29; 1Cr 5:6,26; l’ultimo verso<br />

sembra sdoppiare il personaggio, ma il verbo al s<strong>in</strong>golare <strong>in</strong>dica che si sta<br />

parlando di un’unica persona).<br />

Esistono analogie significative tra il Dario di Dn 5 e un personaggio di<br />

nome Gubaru di cui parla la “Cronaca di Nabonide”, un documento babilonese.<br />

Gubaru, governatore del Gutium e valoroso generale di Ciro, fu il<br />

conquistatore di Babilonia. Sebbene la “Cronaca” non lo dica esplicitamente,<br />

è assai verosimile che Gubaru fosse nom<strong>in</strong>ato da Ciro re vassallo di<br />

Babilonia. Sta di fatto che Ciro nei documenti amm<strong>in</strong>istrativi babilonesi è<br />

designato col titolo di “re di Babilonia” soltanto a partire dal 14° mese dopo<br />

la conquista persiana della città.<br />

Qualcun altro deve aver esercitato questa funzione <strong>in</strong> Babilonia <strong>in</strong> quei 13<br />

mesi. Gubaru deve comunque essere morto poco più di un anno dopo la<br />

conquista di Babilonia. Daniele dice che Dario il Medo “ricevette il regno<br />

all’età di 62 anni” (5:31). Il profeta menziona soltanto l’anno primo di Dario<br />

il Medo (9:1 e 11:1), e <strong>in</strong> 10:1 data all’anno terzo di Ciro la rivelazione ricevuta<br />

dopo quella dell’anno primo di Dario il Medo (9:1). Evidentemente il<br />

regno di Dario il Medo deve essere stato di breve durata. In 9:1 Daniele<br />

precisa che Dario il Medo “fu fatto re del regno dei caldei”; ciò non può significare<br />

altro che un’autorità superiore gli aveva conferito questo titolo.<br />

Non si può escludere che Dario fosse il secondo nome di Gubaru, probabilmente<br />

il “nome del trono”.<br />

c) Sebbene Daniele usi il term<strong>in</strong>e “caldei” <strong>in</strong> senso sociale, vale a dire per designare<br />

una classe di sapienti babilonesi, egli conosce anche l’uso etnico del<br />

term<strong>in</strong>e, cioè per <strong>in</strong>dicare un popolo, una razza (1:4 e 9:1). Oltretutto non è<br />

dimostrato che “caldei” <strong>in</strong> senso sociale fosse adoperato soltanto <strong>in</strong> epoca<br />

tarda. Erodoto (Le Storie, I. 181,183), verso il 440 a.C., menziona i Caldei<br />

come una casta sacerdotale e ne parla <strong>in</strong> modo da lasciar supporre che<br />

quest’uso risalisse ad un’epoca anteriore.<br />

d) In effetti i testi babilonesi così come la storiografia antica (Berosso, ecc...)<br />

non conoscono che Nabonide come ultimo re caldeo di Babilonia. Sappiamo<br />

però dal “racconto <strong>in</strong> versi di Nabonide” che quest’ultimo conferì al<br />

figlio Belzasar (Bel-shar-usur) la regalità (sharrutim) prima di partire per<br />

Teima, nel nord Arabia, dove, secondo la stele di Harran, rimase 10 anni.<br />

Perciò tra il 549 e il 539 a.C. Belzasar esercitò di fatto i poteri reali <strong>in</strong> Babi-<br />

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