Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 273 CAPIRE DANIELE “Sarebbe davvero strano - osserva Boutflower - indicare sessantanove settimane con l’espressione ‘sette settimane e sessantadue settimane se non ci fosse una ragione per farlo, se non ci fosse cioè un motivo per dividere in due il periodo e anteporre il numero minore al numero maggiore. Ma una ragione c’è, ed è che le prime sette settimane dovevano testimoniare la restaurazione e ricostruzione di Gerusalemme ‘in tempi di angustia’, poiché questo era per il veggente un motivo di ansia per via dell’enormità del peccato nazionale ... le prime sette settimane sono comprese come un periodo di ricostruzione mentre le successive sessantadue sono lasciate in bianco non essendovi alcun evento particolare da associare ad esse” 357. L’unico scopo di questo secondo periodo somMto al primo è di fissare il tempo della morte violenta del Messia: “dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso”. Contrariamente all’interpretazione storico-critica, l’esegesi ortodossa di 9:24- 27 identifica l’unto soppresso dopo le sessantadue settimane con l’unto-principe che deve apparire in capo alle sette e sessantadue settimane (v. 25). In entrambi i casi “unto” compare senza l’articolo, ma lo stato indeterminato del nome non è motivo per mettere in discussione il senso messianico della profezia. Osserva giustamente Boutflower che i termini mâshiach (“unto”) e nagîd (“principe”) essendo titoli, sono trattati come nomi propri e come tali nell’ebraico non richiedono l’articolo. Lo confermano casi paralleli citati da questo medesimo autore. In Gr 20:1 compare il nome composto pâqid-nagîd, “sovraintendente-capo”, titolo ufficiale di un funzionario del tempio; in Is 9:5 uno dei titoli del messia futuro è ’Elgibbôr, “Dio potente”; in Is 26:4 Dio è chiamato Yah-Yehowa. Infine in Dn 2:45 appare il titolo divino ’Elâh-rav, “Dio grande”. In tutti questi casi i titoli composti di due parole sono privi dell’articolo. Nel secolo ventesimo l’interpretazione messianica diretta di Dn 9:24-27 - della quale Charles Boutflower è un esponente autorevole - nella forma più accurata è stata formulata da Honteim nel 1906 e più vicino a noi da Closen nel 1938 358. Prima dell’Honteim comunque diversi espositori di estrazione cattolica e protestante sostennero con buoni argomenti l’interpretazione messianica diretta della profezia delle settimane. Fra i cattolici ricorderemo l’abate Jules Fabre d’Envieu e fra i protestanti il teologo Carl August Auberlen. Il commentario di J. Fabre d’Envieu fu pubblicato a Parigi fra il 1888 e il 1891 in 4 volumi di cui due d’introduzione. Su Dn 9:25 questo autore si esprime nei termini seguenti: “Le sette settimane sono collegate con le ‘piazze e le mura che saranno ricostruite, onde in capo a quarantanove anni Gerusalemme sarà di nuovo una città. Le sessantadue settimane sono in rapporto con gli avvenimenti in- 357 - C. BOUTFLOWER, op. cit., pp. 185-186. 358 - Vedi G. RINALDI, op. cit., p. 131. 273

Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 274 CAPITOLO 9 dicati nei vv. 26 e 27. Ogni inciso ha così il suo inizio preciso e il suo termine sicuro. Abbiamo tre drammi, ciascuno col suo punto iniziale ed il suo punto finale nettamente indicati. L’intero periodo conduce fino ad un’ultima settimana, all’ultimo dramma che comprende il ministero e la morte del Messia” 359. L’opera di C.A. Auberlen apparve in Germania nel 1854. Nel 1880 ne fu pubblicata a Losanna un’edizione in lingua francese a cura di H.De Rougemont. Da essa traiamo il commento che segue su 9:25: “La prima spiegazione aggiunta a questa profezia del tutto generica contenuta nel v. 24 è che l’apparizione del Messia (stavolta designato espressamente) non avrà luogo - come certamente Daniele aveva sperato - subito dopo la cattività, e non coinciderà con la restaurazione del popolo e la ricostruzione della città, ma al contrario fra questi avvenimenti e l’affermazione del Messia dovrà esserci un intervallo di sette e sessantadue settimane di anni (69 in tutto). Nelle prime sette Gerusalemme sarà, sì, ricostruita, ma non ancora con quella gloria messianica e divina promessa da Geremia (31:38-40) o da Isaia (54:11 e ss; 40-62)... “Così l’angelo distoglie lo sguardo di Daniele dalla fine della cattività e lo fa volgere verso la fine della sessantanovesima settimana, quando il Messia dovrà comparire” 360. Più vicino a noi altri espositori cattolici e protestanti hanno compreso e spiegato Dn 9:24-27 in chiave messianica diretta. Tra i cattolici citiamo E. Philippe: 274 “Alle date e ai fatti del testo rispondono le date e i fatti della vita di Gesù ed essi soltanto. Le settanta settimane (490 anni) terminano con l’apparizione dei beni messianici... “La città è riedificata nelle prime sette settimane (49 anni), e fra quali angustie come sappiamo da Esdra ! Sessantadue settimane dopo (434 anni) il Cristo è messo a morte. Poi il popolo che lo ha rinnegato è reietto a sua volta. Infine, in un tempo successivo, la città e il Tempio vengono distrutti dall’esercito di Tito e la rovina e le devastazioni continuano. Nella settantesima settimana Gesù inaugura la sua alleanza con gli Apostoli, prima di tutto, poi i sacrifici antichi sono aboliti e poco tempo appresso nel Tempio sono perpetrati misfatti orrendi dagli idolatri e dagli stessi Zeloti, e una guerra devastante provoca una desolazione irreparabile” 361. 359- J. FABRE D’ENVIEU, Le livre du Prophète Daniel, tomo II, parte seconda, p. 942. 360 - C.A. AUBERLEN, Le prophète Daniel et l’Apocalypse de Saint Jean, a cura di H.DE ROUGEMONT 1880, pp. 128-129. 361 - E. PHILIPPE, “Daniel” in Dictionnaire de la Bible a cura di F. VIGOUROUX, Parigi 1926, tomo II, colonna 1281.

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CAPITOLO 9<br />

dicati nei vv. 26 e 27. Ogni <strong>in</strong>ciso ha così il suo <strong>in</strong>izio preciso e il suo term<strong>in</strong>e<br />

sicuro. Abbiamo tre drammi, ciascuno col suo punto <strong>in</strong>iziale ed il suo<br />

punto f<strong>in</strong>ale nettamente <strong>in</strong>dicati.<br />

L’<strong>in</strong>tero periodo conduce f<strong>in</strong>o ad un’ultima settimana, all’ultimo dramma<br />

che comprende il m<strong>in</strong>istero e la morte del Messia” 359.<br />

L’opera di C.A. Auberlen apparve <strong>in</strong> Germania nel 1854. Nel 1880 ne fu pubblicata<br />

a Losanna un’edizione <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese a cura di H.De Rougemont. Da<br />

essa traiamo il commento che segue su 9:25:<br />

“La prima spiegazione aggiunta a questa profezia del tutto generica contenuta<br />

nel v. 24 è che l’apparizione del Messia (stavolta designato espressamente)<br />

non avrà luogo - come certamente Daniele aveva sperato - subito<br />

dopo la cattività, e non co<strong>in</strong>ciderà con la restaurazione del popolo e la ricostruzione<br />

della città, ma al contrario fra questi avvenimenti e l’affermazione<br />

del Messia dovrà esserci un <strong>in</strong>tervallo di sette e sessantadue settimane di<br />

anni (69 <strong>in</strong> tutto). Nelle prime sette Gerusalemme sarà, sì, ricostruita, ma non<br />

ancora con quella gloria messianica e div<strong>in</strong>a promessa da Geremia (31:38-40)<br />

o da Isaia (54:11 e ss; 40-62)...<br />

“Così l’angelo distoglie lo sguardo di Daniele dalla f<strong>in</strong>e della cattività e lo fa<br />

volgere verso la f<strong>in</strong>e della sessantanovesima settimana, quando il Messia<br />

dovrà comparire” 360.<br />

Più vic<strong>in</strong>o a noi altri espositori cattolici e protestanti hanno compreso e spiegato<br />

Dn 9:24-27 <strong>in</strong> chiave messianica diretta. Tra i cattolici citiamo E. Philippe:<br />

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“Alle date e ai fatti del testo rispondono le date e i fatti della vita di Gesù ed<br />

essi soltanto. Le settanta settimane (490 anni) term<strong>in</strong>ano con l’apparizione<br />

dei beni messianici...<br />

“La città è riedificata nelle prime sette settimane (49 anni), e fra quali angustie<br />

come sappiamo da Esdra ! Sessantadue settimane dopo (434 anni) il<br />

Cristo è messo a morte. Poi il popolo che lo ha r<strong>in</strong>negato è reietto a sua<br />

volta. Inf<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> un tempo successivo, la città e il Tempio vengono distrutti<br />

dall’esercito di Tito e la rov<strong>in</strong>a e le devastazioni cont<strong>in</strong>uano. Nella settantesima<br />

settimana Gesù <strong>in</strong>augura la sua alleanza con gli Apostoli, prima di<br />

tutto, poi i sacrifici antichi sono aboliti e poco tempo appresso nel Tempio<br />

sono perpetrati misfatti orrendi dagli idolatri e dagli stessi Zeloti, e una<br />

guerra devastante provoca una desolazione irreparabile” 361.<br />

359- J. FABRE D’ENVIEU, Le livre du Prophète Daniel, tomo II, parte seconda, p. 942.<br />

360 - C.A. AUBERLEN, Le prophète Daniel et l’Apocalypse de Sa<strong>in</strong>t Jean, a cura di H.DE ROUGEMONT<br />

1880, pp. 128-129.<br />

361 - E. PHILIPPE, “Daniel” <strong>in</strong> Dictionnaire de la Bible a cura di F. VIGOUROUX, Parigi 1926, tomo II,<br />

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