Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 267 CAPIRE DANIELE di Nabucodonosor nel 587 a.C. 353 ed il decreto di Ciro a favore dei Giudei nel 538 a.C. (l’intervallo di tempo fra i due eventi è di 49 anni). Ciro, il re di Persia che permise ai Giudei nell’esilio di rimpatriare, è identificato col messia del v. 25 (in Is 45:1 questo monarca orientale è effettivamente qualificato come l’unto del Signore). Fin qui l’interpretazione storico-critica fa coincidere in modo ineccepibile il dato numerico danielico con le date della storia. Ma non vi riesce quando tenta di applicare storicamente il secondo periodo temporale della profezia. Le 62 settimane successive (434 anni), in capo alle quali sarebbe stato soppresso l’unto (v. 26), sono fatte terminare nell’anno 171, quando fu assassinato il sommo sacerdote Onia III identificato con l’“unto” del v. 26. I 7 anni dell’ultima settimana, a metà della quale sono soppressi i sacrifici (v. 27a), sono posti fra il 171 e il 165 a.C. Nel 167 (non proprio a metà dei 7 anni !) Antioco IV abolì il sacrificio quotidiano. Fra il 538 a.C., l’anno dell’apparizione dell’“unto” del v. 25 secondo i critici, ed il 171 a.C., l’anno della soppressione violenta dell’ “unto” del v. 26 secondo la stessa fonte, c’è un intervallo di 367 anni. Ma 69 settimane di anni (l’intervallo di tempo che separa l’“unto” menzionato nel v. 25 da quello nominato nel v. 26) fanno 434 anni. La differenza rispetto al calcolo dei critici è di 65 anni, e non è poca ! A questo punto evidentemente i calcoli non tornano più. I fautori di questa interpretazione cercano di cavarsela dicendo che l’autore di Daniele eseguì un calcolo sbagliato, perché un giudeo palestinese del II secolo a.C. non poteva disporre dei dati cronologici esatti per stabilire la cronologia fra la distruzione di Gerusalemme nel 587 a.C. e la fissazione dell’era seleucidica nel 312 a.C. “In fin dei conti - contesta Boutflower - perché mai dovremmo pensare che uno scrittore palestinese del 165 a.C. fosse talmente disinformato sulla cronologia del periodo fra il 586 e il 312 a.C. e in particolare sui due secoli di governo persiano fra il 539 e il 331 a.C.? ìSe i Giudei non ebbero sovrani nazionali in base ai quali poter calcolare gli anni, ebbero però una successione ininterrotta di sommi sacerdoti i cui anni di servizio dovevano certamente essere registrati” 354. Tale autore osserva poi che i Giudei del periodo persiano non furono affatto trascurati nell’uso delle date, come si evince chiaramente dai libri di Aggeo, Zaccaria, Esdra e Nehemia nei 353 - L’interpretazione storico-critica di Dn 9:24-27 considera che la “parola” a partire dalla quale si devono contare le 7 e 62 settimane sia la profezia sulla durata dell’esilio in Gr 25:11 e 29:10. Ma il primo vaticinio è del 605 a.C. (Gr 25:1) e il secondo del 596 (Gr 28:1). Per far partire le 70 settimane dal 587 a.C. si è supposto che il profeta avesse l’intenzione di riferirsi all’inizio reale dell’esilio con l’ultima deportazione e la presa di Gerusalemme (cfr. G. RINALDI, op. cit., commento a Dn 9:25, p. 128). 354 - C. BOUTFLOWER, op. cit., p. 177. 267

Daniele/9-12 28-07-2004 9:57 Pagina 268 CAPITOLO 9 quali sono riferiti eventi accaduti nel primo e secondo anno di Ciro, nel secondo, quarto e sesto anno di Dario I e nel settimo, ventesimo e trentaduesimo anno di Artaserse I, in non pochi casi riportando persino il giorno e il mese. I papiri di Elefantina, poi, riferiscono fatti privati datati al quattordicesimo e ventesimo anno di Serse, al sesto, nono e ventitreesimo anno di Artaserse I e al terzo, settimo e tredicesimo anno di Dario II Noto; una lettera reca la data del 20 di Marcheshvan dell’anno diciassettesimo di Dario II. Questi documenti registrano tutta una serie di eventi datati fra il 539 e il 408 a.C. “Non è verosimile - conclude Boutflower - che fosse disponibile abbastanza materiale documentario da permettere ad uno scrittore intelligente del 165 a.C. che lo avesse voluto di costruire un corretto schema cronologico sugli ultimi quattrocento anni? Se i documenti di famiglia di Elefantina, tutti accuratamente datati, sono sopravvissuti fino al ventesimo secolo, certamente deve esserci stata abbondanza di documenti datati, sia pubblici che privati, giunti fino all’epoca del presunto autore del libro di Daniele, documenti che gli avrebbero consentito di calcolare con precisione l’intervallo di tempo trascorso fra il decreto di Ciro e la morte del sommo sacerdote Onia III” 355. La comprensione del passo danielico richiede una lettura molto attenta. Intanto si deve osservare che la maggior parte delle traduzioni di Dn 9:25 separano le 7 dalle 62 settimane. Ecco un piccolo campionario di traduzioni in tre lingue moderne diverse: 268 Sappilo dunque, e intendi! dal momento in cui è uscito l’ordine di restaurare e riedificare Gerusalemme fino all’apparire di un unto, di un capo, vi sono sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazze e mura, ma in tempi angosciosi. G. LUZZI. Sappi dunque e comprendi: Da quando è uscita la parola per far ritorno e ricostruire Gerusalemme, fino ad un Consacrato, a un Principe, sette settimane. E per sessantadue settimane saran nuovamente riedificati piazza e fossato, ma in mezzo a tempi calamitosi. G. BERNINI Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazza e fossati, e ciò in tempi angosciosi. Versione C.E.I. Sappi e intendi: dall’uscita della parola di tornare e di ricostruire Gerusalemme, fino all’unzione di un capo: sette settimane. Per sessantadue settimane: piazza e fossato si ricostruiranno, ma in angustia di tempi. BIBBIA CONCORDATA. 355 - Ibid., pp. 177-178.

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CAPITOLO 9<br />

quali sono riferiti eventi accaduti nel primo e secondo anno di Ciro, nel secondo,<br />

quarto e sesto anno di Dario I e nel settimo, ventesimo e trentaduesimo<br />

anno di Artaserse I, <strong>in</strong> non pochi casi riportando pers<strong>in</strong>o il giorno e il mese.<br />

I papiri di Elefant<strong>in</strong>a, poi, riferiscono fatti privati datati al quattordicesimo e<br />

ventesimo anno di Serse, al sesto, nono e ventitreesimo anno di Artaserse I e al<br />

terzo, settimo e tredicesimo anno di Dario II Noto; una lettera reca la data del 20<br />

di Marcheshvan dell’anno diciassettesimo di Dario II. Questi documenti registrano<br />

tutta una serie di eventi datati fra il 539 e il 408 a.C.<br />

“Non è verosimile - conclude Boutflower - che fosse disponibile abbastanza<br />

materiale documentario da permettere ad uno scrittore <strong>in</strong>telligente del 165 a.C.<br />

che lo avesse voluto di costruire un corretto schema cronologico sugli ultimi<br />

quattrocento anni? Se i documenti di famiglia di Elefant<strong>in</strong>a, tutti accuratamente<br />

datati, sono sopravvissuti f<strong>in</strong>o al ventesimo secolo, certamente deve esserci stata<br />

abbondanza di documenti datati, sia pubblici che privati, giunti f<strong>in</strong>o all’epoca del<br />

presunto autore del libro di Daniele, documenti che gli avrebbero consentito di<br />

calcolare con precisione l’<strong>in</strong>tervallo di tempo trascorso fra il decreto di Ciro e la<br />

morte del sommo sacerdote Onia III” 355.<br />

La comprensione del passo danielico richiede una lettura molto attenta. Intanto<br />

si deve osservare che la maggior parte delle traduzioni di Dn 9:25 separano<br />

le 7 dalle 62 settimane. Ecco un piccolo campionario di traduzioni <strong>in</strong> tre<br />

l<strong>in</strong>gue moderne diverse:<br />

268<br />

Sappilo dunque, e <strong>in</strong>tendi! dal momento <strong>in</strong> cui è uscito l’ord<strong>in</strong>e di restaurare<br />

e riedificare Gerusalemme f<strong>in</strong>o all’apparire di un unto, di un capo, vi<br />

sono sette settimane; e <strong>in</strong> sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita,<br />

piazze e mura, ma <strong>in</strong> tempi angosciosi. G. LUZZI.<br />

Sappi dunque e comprendi: Da quando è uscita la parola per far ritorno e<br />

ricostruire Gerusalemme, f<strong>in</strong>o ad un Consacrato, a un Pr<strong>in</strong>cipe, sette settimane.<br />

E per sessantadue settimane saran nuovamente riedificati piazza e<br />

fossato, ma <strong>in</strong> mezzo a tempi calamitosi. G. BERNINI<br />

Sappi e <strong>in</strong>tendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione<br />

di Gerusalemme f<strong>in</strong>o a un pr<strong>in</strong>cipe consacrato, vi saranno sette settimane.<br />

Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazza e fossati,<br />

e ciò <strong>in</strong> tempi angosciosi. Versione C.E.I.<br />

Sappi e <strong>in</strong>tendi: dall’uscita della parola di tornare e di ricostruire Gerusalemme,<br />

f<strong>in</strong>o all’unzione di un capo: sette settimane. Per sessantadue settimane:<br />

piazza e fossato si ricostruiranno, ma <strong>in</strong> angustia di tempi. BIBBIA<br />

CONCORDATA.<br />

355 - Ibid., pp. 177-178.

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