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Testo in formato pdf - Testimonigeova

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Daniele/7-8 28-07-2004 9:55 Pag<strong>in</strong>a 231<br />

CAPIRE DANIELE<br />

piezza). Se questo re sfrontato non è Antioco, chi è allora? A noi sembra più<br />

conforme ai fatti della storia identificarvi l’astuto e <strong>in</strong>trigante Ottaviano come<br />

simbolo vivente e personificazione di Roma stessa che con lui abbatté l’ultimo<br />

dei regni ellenistici, si vide elevata a entità div<strong>in</strong>a e <strong>in</strong>iziò la fase imperiale della<br />

sua storia.<br />

Secoli prima Daniele aveva visto Babilonia personificata nel suo illustre sovrano<br />

quando aveva dichiarato a Nabucodonosor: “La testa d’oro sei tu”<br />

(2:38) 325.<br />

Il trapasso dal regno delle quattro corna a quello del “piccolo corno” sarebbe<br />

stato segnato dal culm<strong>in</strong>are dell’empietà: “...quando l’empietà avrà raggiunto<br />

il colmo” (v. 23, versione della CEI). I sovrani tolemaici alla stessa maniera<br />

degli antichi faraoni avevano ricevuto onori div<strong>in</strong>i dai sacerdoti egiziani.<br />

Ottaviano Augusto sulla falsariga di questa pratica egiziana istituì il culto di<br />

Roma div<strong>in</strong>izzata e consentì che si erigessero nelle prov<strong>in</strong>cie dell’impero dei<br />

templi <strong>in</strong> onore del divo imperatore. Il popolo romano gli tributò onori div<strong>in</strong>i<br />

dopo la morte, e <strong>in</strong> seguito furono fatti oggetto di culto gli imperatori viventi. La<br />

sensibilità religiosa ebraica non avrebbe potuto immag<strong>in</strong>are nulla di più empio.<br />

Si è visto nel commento del v. 11 che nel testo ebraico tra i vv. 9-10 e i vv.<br />

11-12 <strong>in</strong>terviene un cambiamento della struttura della frase. Nei vv. 9-10 le forme<br />

verbali, tranne la prima, sono di genere femm<strong>in</strong>ile, mentre nel v. 11 sono di genere<br />

maschile. Siffatto mutamento del genere dei verbi secondo Hasel 326 riflette<br />

il trapasso da una prima a una seconda fase di sviluppo dell’entità storica che il<br />

“corno” rappresenta. Questo autore vede Roma nella fase storica politico-pagana<br />

nei vv. 9 e 10 e nella fase ecclesiastico-papale nei vv. 11 e 12.<br />

In effetti Roma come centro del mondo antico occidentale non scomparve<br />

con la f<strong>in</strong>e dell’impero, soltanto assunse un volto nuovo: da centro politico ne<br />

divenne il centro religioso.<br />

“Gli elementi di romanità che i barbari e gli Ariani lasciarono sopravvivere -<br />

scrive l’illustre storico ADOLF HARNACK - ... furono... posti sotto la protezione del<br />

vescovo di Roma, la più alta personalità dopo la scomparsa dell’Imperatore... Fu<br />

così che la Chiesa Romana si sostituì all’Impero Romano universale di cui rappresentò<br />

realmente la cont<strong>in</strong>uità; l’impero non è perito, soltanto si è tras<strong>formato</strong>...<br />

Non è una mera osservazione <strong>in</strong>telligente, è il riconoscimento della realtà storica,<br />

è la maniera più idonea e feconda di rappresentare il carattere di questa Chiesa.<br />

Essa ancora governa le nazioni... Essa è una creazione politica imponente<br />

325 - La frase che segue: “e dopo di te sorgerà un altro regno” (v. 39), presuppone che <strong>in</strong> precedenza<br />

Daniele avesse già fatto allusione ad un regno. L’espressione: “La testa d’oro sei tu”,<br />

significa <strong>in</strong> effetti: “La testa d’oro è il tuo regno”.<br />

326 - Op. cit., p. 401.<br />

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